mariok ha scritto:Se divaghiamo in una materia vasta e complessa, penso che perdiamo solo tempo.pancho ha scritto:Qui ti sfugge un semplice particolare:
1- Non ho mai votato Grillo ma ho sempre detto che Grillo e' la causa del fallimento dei partiti e di tutto questo marasma. Quindi, non guardare il dito ma la luna.
2- Grillo e' un movimento e quindi non ha degli obiettivi a lungo raggio. Non si prefigge quale societa' avere nel prossimo futuro. A lui interessa solo il presente e quindi dare una svolta, cosi' dice, a questo mondo politico in declino.
3-Perche' non avere rapporti con questo movimento su alcuni temi che riguardano entrambi( almeno credo)? E' essere di destra avere rapporti del genere o piuttosto ritieni sia piu' valido questa ammucchiata che disoriente tutti e crea antipolitica e non da le risposte che il mondo dei salariati chiede?
4-Che poi queste analisi vengano dal partito conservatore inglese non mi stupisce per niente. Probabilmente ha una visione personale di cosa potrebbe essere un partito di sinistra. Probabilmente fa riferimento a Blair ed e' forse per questo che vorrebbe la sinistra italiana. I danni del Blairismo li sta' pagando tutta la sinistra europea e ci vorranno anni per riprendere la strada.
La mia osservazione, scherzosamente rivolta a @pancho e @paolo11, era riferita alla sinistra, che sul fenomeno grillo ha ancora una volta una posizione ondivaga e opportunista.
Ondivaga, perché oscilla dalle critiche severissime di Vendola durante le primarie ai corteggiamenti dello stesso Vendola e di altri (tipo civati) del dopo-elezioni.
Opportunista, perché ci si illude di utilizzare il movimento 5 stelle per compensare le proprie debolezze e la propria incapacità di conquistarsi uno spazio per il governo di questo paese.
Eppure gli elementi per formulare un giudizio netto e preciso ci sono tutti.
Innanzi tutto è falso che il movimento non abbia obbiettivi a lungo raggio. Senza arrivare all'utopia di Gaia, l'obbiettivo dichiarato e perseguito è quello di distruggere i partiti. Non solo, si badi, quelli ritenuti irriformabili di oggi, ma i partiti in quanto tali, per instaurare una sorta di nuova democrazia basata sulla rete e sulla partecipazione diretta dei cittadini nel governo.
Il tutto condito con un anti-europeismo all'insegna di un nazionalismo (altro elemento di avventure tragiche del secolo scorso) che speravamo di aver lasciato alle nostre spalle.
Qui è inutile tergiversare col dito e la luna, con l'orrenda ammucchiata di Letta, con l'elenco (ormai infinito) delle porcherie dei partiti in campo. Bisogna prendere posizione chiaramente (proprio i "puri" della sinistra ci insegnano che bisogna schierarsi), rispondendo alla seguente domanda:
un tale obbiettivo è da considerare un piccolo dettaglio o rappresenta, come la storia ci insegna, l'anticamera per nuove avventure autoritarie?
Se la risposta è la seconda (da me ritenuta quella giusta), se cioè è in gioco la democrazia, non c'è spazio per nessun tipo di rapporti nemmeno per "temi" che riguarderebbero entrambi.
E' come se il PCI di Berlinguer avesse avuto "rapporti" con l'MSI di Almirante!
Io credo che quando sono in discussione valori e principi fondamentali, la piccola tattica quotidiana vada messa da parte. Così come occorre battersi contro ogni tentativo di manomissione della costituzione con i berluscones, parimenti bisogna denunciare con forza e cercare di aprire gli occhi alla gente sul fatto che la strada indicata da Grillo ci porta ad altri disastri e bisogna opporsi decisamente.
Blair, il new labour, la cosiddetta terza via, con questo discorso non c'entrano nulla. Se ne può anche discutere (in modo forse meno dogmatico), ma come dicevo non si possono mischiare troppi argomenti.
Quando le società si disintegrano, succede esattamente quello che siamo vivendo negli ultimi 12 anni, ed in modo particolare negli ultimi 2 anni.
In ordine di grado, noi ci troviamo immersi in :
1) Una profonda crisi economica dove le parole di Letta e Saccomanni di ieri, fanno solo ridere i polli.
Sono parole che ci dicono molto chiaramente che da Mussolini in avanti, passando per la Dc dei Fanfani, Andreotti, Forlani, Gava e successivamente per Craxi, Berlusconi, Monti e Letta, dopo 80 anni il detto mussoliniano: “L’Italia è femmina e in quanto tale deve essere fottuta”,…….rimane sempre valido e inossidabile.
2) In una profonda crisi politica, dove i partiti sono falliti nel novembre 2011, e non intendono affatto rinnovarsi perché sono profondamente legati al sistema di potere in cui agiscono.
E’ Zagrebelsky a far presente, citando antichi testi greci, che le democrazie non hanno le forze necessarie per rinnovarsi.
3) Ma la crisi in cui qualsiasi analista non partigiano, può tranquillamente valutare come irreversibile è quella etico-morale, che i pifferai di qualsiasi colore evitano accuratamente di prendere in considerazione.
Ad Amalia, settimane addietro ho portato l’esempio di cosa succede ad una mela lasciata tranquillamente all’aria, dopo due mesi.
Ci ritroviamo dopo due mesi con una mela completamente marcita. Con una banana in questi giorni di caldo, bastano 5-6 giorni al massimo.
Il cancro che ha colpito la società italiana, è tale da paragonarla a quel corpo aperto dai chirurghi, in cui si scopre che le metastasi sono diffuse per tutto il corpo.
Dal punto di vista medico, i chirurghi ti ricuciscono e avvisano i parenti che non c’è più niente da fare.
L’Italia oggi si trova in queste condizioni. Le metastasi sono ovunque, in qualsiasi settore che si prende in esame.
E’ questo il problema principale da affrontare, anche se quello dell’economia è urgentissimo.
E proprio perché il problema della diffusione del cancro è totale che i pifferai di qualsiasi tipo evitano accuratamente di affrontarlo.
Nessuno è in grado di risolverlo.
