quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Amadeus ha scritto:
il livello dello scontro è purtroppo questo perchè le regole del gioco le detta quel fetente del cav.

finchè non muore lo possiamo contrastare solo con lo stesso schema e sullo stesso terreno.
Cara Amà premetto che condivido gran parte di ciò che scrivi.

Però consentimi di non essere pienamente d'accordo sul fatto che Renzi sia una specie di male necessario. Uno che va preso per quello che è fino a che questa destra becera, scomparendo, ci permetterà di fare la "vera politica".

Intanto perché di becero ce n'è non solo a destra ma anche a sinistra (PD e non solo) per non parlare di Grillo.

E poi perché ritengo che il fenomeno Renzi sia l'unica cosa politicamente interessante degli ultimi anni.

Un tentativo, ovviamente da mettere alla prova come tutti i tentativi, di una sinistra moderna, non più trombona e con la puzza sotto al naso.

La comunicazione politica si fa anche con le parole d'ordine e gli slogan. Perché mai arricciare il naso. L'importante è capire cosa c'è dietro allo slogan e cosa si vuole dire.

Intanto, mettere al primo posto "l'educazione" (maldestra traduzione dell'inglese education) è un fatto positivo e meritevole di consenso. Il fatto poi che compaia un'altra parola ormai fuori uso dalle parti della sinistra, come "entusiasmo", è un altro punto di discontinuità rispetto alle facce tristi ed ai gessati fuori stagione che pretendono di "smacchiare i giaguari". Viva la faccia!

Altre idiozie come l'accusa di berlusconismo, blairismo, liberismo, di complicità con oscuri poteri finanziari, e chi più ne ha più ne metta, non meritano nemmeno di essere prese in considerazione, tanto sono superficiali, strumentali ed in gran parte prive di senso.

Una sinistra che si ponga il problema della modernizzazione degli apparati statali e non, che esprima con il termine (altro slogan!) "rottamazione" l'impellente esigenza di questo paese di liberarsi del vecchiume, non solo anagrafico, che lo sta strangolando, è la benvenuta, va incoraggiata e messa alla prova.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:Ti assicuro che ci capiamo benissimo.

Solo che ti ostini a non capire che non puoi arrivare ad una festa di sedicenni e cercare di convincerli a mettere Mozart anzichè Eminem.

Gente come Prodi Rodotà o Zag non fa la differenza il giorno del voto .

Se aspettiamo l'uomo idoneo consegnamo per l'ennesima volta il Paese nelle mani della destra , che nel frattempo è giunta a mettere in cima fenomeni come Santanchè....

Se non è adatto Renzi è adatta la Santanchè ? Brunetta? Angelino? Cicchitto?

Secondo te uno come Roberto Speranza ( che quando parla sembra che legge un gobbo) ce la fa a superare " L'IMU non si deve pagare" ????

il livello dello scontro è purtroppo questo perchè le regole del gioco le detta quel fetente del cav.

finchè non muore lo possiamo contrastare solo con lo stesso schema e sullo stesso terreno.

Per fortuna è scritto tutto nero su bianco, sia su questo forum che sull’altro. E’ quello che si dice in gergo “Carta canta”.

Si tratta di un modo differente di leggere gli eventi e di fare previsioni.

La situazione economica già 2001 di per sé lasciava a desiderare.

Dall’anno precedente l’Italia non cresceva, mentre il resto dell’Europa cresceva tranquillamente. Eppure, alla guida del Paese ci stava una formazione liberista.

Con la crisi del 2008 la situazione peggiora ulteriormente. E mentre la Germania affronta la situazione nel modo più elementare possibile, nel Paese dei Campanelli, dove al governo è appena ritornata la formazione liberista, si affronta la crisi in modalità sudamericana.

Nel novembre 2011, il Pa Peron liberista è costretto ad abbandonare il timone della nave.

Lo sostituisce Monti con nomina presidenziale. Nasce il governo tecnico.

La situazione viene presentata come grave. Eravamo sull’orlo del baratro.

In realtà nel baratro ci siamo finiti tre anni prima.

C’erano, con il governo Monti, tutti gli elementi per presupporre, che la presenza di un economista, presidente del più “prestigioso”” ateneo di economia del Paese, potesse porre rimedio alla crisi economica iniziata 10 anni prima.

Non è stato così. Sia per la presenza della zavorra dei principali partiti dell’arco costituzionale, che nel frattempo erano FALLITI, sia per le direttive dei poteri forti, compresi quelli esteri, l’azione di Monti si è limitata solo ad un piccolo tamponamento di tipo sudamericano.

I risultati dell’impostazione Monti potevano essere facilmente previsti da un qualsiasi studente di economia al primo anno di corso della più scadente facoltà di economia dello stivalone.

Ma dato che siamo inevitabilmente in un Paese di devoti di St. Thomas, vale poco o niente segnalarlo immediatamente, occorre che gli affetti negativi investano direttamente i tommasiani.

Il pastrocchio successivo delle larghe intese non ha di certo migliorato la situazione.

Informazioni fresche di chi opera nel mondo industriale indicano che nel mercato estero qualcosina si muove, ma il mercato italiano è fermo.

Nulla di più normale e consequenzialmente logico.

Il Tg3 delle 19,00, da ampio risalto alle parole di Letta dall’Azerbaigian.

Letta avverte il Pdl e prende tempo
'Governo via? A settembre si paga l'Imu'
'Per riformarla servono esecutivo e Parlamento. Se no sono inevitabili rate di settembre e dicembre'
Così il premier prova a frenare gli alleati. Alfano insiste: 'Se l'esecutivo va avanti non si pagherà'


Mai visto nulla di simile. Neppure tra il peggiore dei peggiori governi democristiani.

Centocinque giorni a parlare di Imu e di Iva e rimanere al punto di partenza.

E per fortuna i sostenitori delle larghe intese sostengongono da sempre che non esisteva altra soluzione.

Quello che più stupisce sono gli italiani.

Sembrano tutti narcotizzati.

Le cronache dicono che a Milano la droga scorre a fiumi.

Che sia così nel resto d’Italia?

E’ per questo che gli italiani non reagiscono a questo scempio? Sono rintronati dalla droga?

A questo punto non si sa più cosa pensare sugli italiani che accettano tutte queste scemenze senza reagire.

Oggi, è apparsa la notizia di prossimo viaggio di sola andata su Marte.


Notizie relative a prossimo viaggio di sol andata su marte


1. Solo andata per Marte Già pronti in 100mila
L'Unità ‎- 5 ore fa
In centomila però avrebbero già compilato i moduli di iscrizione per unviaggio di sola andata su Marte, promosso da The Mars One. Il progetto ...


E’ l’occasione giusta per mandarci l’intero Parlamento italiano, tutte le cosche (partiti) e il governicchio Letta.

Su Marte Letta e Alfano, la coppia dei giovani democristiani del 1992, avranno possibilità di affermarsi, ammesso che i marziani li accettino e non li rifiutino pure loro e ce li rispediscano indietro.


La legge più antica dell’economia recita che se hai a disposizione soldi o robba equivalente puoi fare, e se non hai nulla stai fermo.

L’Italia è ferma.

Le larghe intese, dopo aver superato i 100 giorni sono sempre al punto di partenza.

Sono paralizzate dalla forma di alleanza.

Come sostiene il giornalista economico Alessandro De Nicola, i soldi per rimettere in moto il sistema paralizzato ci sono. Solo che non esiste la volontà delle cosche che non intendono assolutamente rinunciare ad intaccare il bottino della casta.

Ergo, da questo punto di vista, il sistema è paralizzato alla fonte.

Non intendevo affatto scherzare e non scherzo tutt’ora, quando di fronte alla paralisi del Paese ad opera delle cosche, occorre una sospensione parziale di questa falsa democrazia affidando la responsabilità ministeriale ad un pool di generali dei Carabinieri, affiancati da sottosegretari tecnici specialisti nei vari settori di competenza.

Nessun’altra continuità del sistema attuale può riportare in equilibrio il sistema, perché nessun appartenente alle cosche farà mai interventi contro il bengodi della casta.

Già si è mosso Napolitano e poi Letta, nominando saggi che diano un’indirizzo a chi è stato eletto per fare il legislatore.

Un segno evidente che da la misura della degenerazione parlamentare.

C’è poi una corrente di pensiero popolare, che consona dell’impossibilità di legiferare del Parlamento su determinati temi che riguardano gli interessi stretti delle cosche, richiederebbe per alcune leggi necessarie che le cosche non approveranno mai, che siano affidate a persone esterne che non hanno gli stessi interessi.

In pratica una versione popolare di come si sono mossi Letta e Napolitano.

Dato che non è accettabile che le leggi vengano proposte da persone non elette in Parlamento (saggi,saggini, saggisti) tanto vale affidare il governo ad un pool di generali dei Carabinieri a tre e quattro stelle.

Ma più grave della situazione economica è quella etico morale.

Il grado di corruzione è totale, e non si può fare finta di niente, perché se no il sistema non potrà mai ripartire.

Ergo in una situazione come questa qualsiasi governo nell’ottica del continuismo, equivale a curare il cancro con impacchi di camomilla.

Renzi fa parte del sistema, perché è un “”””politico””” vecchio in un corpo giovane che si è messo a suonare il piffero, pensando che la sua tecnica di suonatore di piffero sia nuova.

E’ invece una tecnica vecchia è stravecchia, anche se come abbiamo visto nel collegamento con la festa nel modenese, i vecchi kompagneros komunisti dell’Emilia Romagna con la medaglietta al collo della Falce & Martello, sono diventati tutti democristiani.

L’Emilia rossa che negli anni 2012-13 diventa renziana è da pancia a terra dalle risate.

Si vede che invecchiare da quelle parti fa male. Molto male. Troppo lambrosc.
camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

La storia d’Italia a puntate - 1


Portarsi avanti con il lavoro. Un tentazione irresistibile.
“Sole che sorgi libero e giocondo……”


Ieri

Il Duze mietitore

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Oggi

Oggi il sindaco operaio, che ricerca gli stessi effetti scenografici

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Firenze, Renzi «sindaco operaio» demolisce ex discoteca | Foto


FIRENZE
Matteo Renzi, il «sindaco operaio»
Con la ruspa demolisce ex discoteca
Il primo cittadino alla Cascine partecipa all'abbattimento del Meccanò, locale abbandonato dal 2008

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pancho
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:
Amadeus ha scritto:Ti assicuro che ci capiamo benissimo.

Solo che ti ostini a non capire che non puoi arrivare ad una festa di sedicenni e cercare di convincerli a mettere Mozart anzichè Eminem.

Gente come Prodi Rodotà o Zag non fa la differenza il giorno del voto .

Se aspettiamo l'uomo idoneo consegnamo per l'ennesima volta il Paese nelle mani della destra , che nel frattempo è giunta a mettere in cima fenomeni come Santanchè....

Se non è adatto Renzi è adatta la Santanchè ? Brunetta? Angelino? Cicchitto?

Secondo te uno come Roberto Speranza ( che quando parla sembra che legge un gobbo) ce la fa a superare " L'IMU non si deve pagare" ????

il livello dello scontro è purtroppo questo perchè le regole del gioco le detta quel fetente del cav.

finchè non muore lo possiamo contrastare solo con lo stesso schema e sullo stesso terreno.

Per fortuna è scritto tutto nero su bianco, sia su questo forum che sull’altro. E’ quello che si dice in gergo “Carta canta”.

Si tratta di un modo differente di leggere gli eventi e di fare previsioni.

La situazione economica già 2001 di per sé lasciava a desiderare.

Dall’anno precedente l’Italia non cresceva, mentre il resto dell’Europa cresceva tranquillamente. Eppure, alla guida del Paese ci stava una formazione liberista.

Con la crisi del 2008 la situazione peggiora ulteriormente. E mentre la Germania affronta la situazione nel modo più elementare possibile, nel Paese dei Campanelli, dove al governo è appena ritornata la formazione liberista, si affronta la crisi in modalità sudamericana.

Nel novembre 2011, il Pa Peron liberista è costretto ad abbandonare il timone della nave.

Lo sostituisce Monti con nomina presidenziale. Nasce il governo tecnico.

La situazione viene presentata come grave. Eravamo sull’orlo del baratro.

In realtà nel baratro ci siamo finiti tre anni prima.

C’erano, con il governo Monti, tutti gli elementi per presupporre, che la presenza di un economista, presidente del più “prestigioso”” ateneo di economia del Paese, potesse porre rimedio alla crisi economica iniziata 10 anni prima.

Non è stato così. Sia per la presenza della zavorra dei principali partiti dell’arco costituzionale, che nel frattempo erano FALLITI, sia per le direttive dei poteri forti, compresi quelli esteri, l’azione di Monti si è limitata solo ad un piccolo tamponamento di tipo sudamericano.

I risultati dell’impostazione Monti potevano essere facilmente previsti da un qualsiasi studente di economia al primo anno di corso della più scadente facoltà di economia dello stivalone.

Ma dato che siamo inevitabilmente in un Paese di devoti di St. Thomas, vale poco o niente segnalarlo immediatamente, occorre che gli affetti negativi investano direttamente i tommasiani.

Il pastrocchio successivo delle larghe intese non ha di certo migliorato la situazione.

Informazioni fresche di chi opera nel mondo industriale indicano che nel mercato estero qualcosina si muove, ma il mercato italiano è fermo.

Nulla di più normale e consequenzialmente logico.

Il Tg3 delle 19,00, da ampio risalto alle parole di Letta dall’Azerbaigian.

Letta avverte il Pdl e prende tempo
'Governo via? A settembre si paga l'Imu'
'Per riformarla servono esecutivo e Parlamento. Se no sono inevitabili rate di settembre e dicembre'
Così il premier prova a frenare gli alleati. Alfano insiste: 'Se l'esecutivo va avanti non si pagherà'


Mai visto nulla di simile. Neppure tra il peggiore dei peggiori governi democristiani.

Centocinque giorni a parlare di Imu e di Iva e rimanere al punto di partenza.

E per fortuna i sostenitori delle larghe intese sostengongono da sempre che non esisteva altra soluzione.

Quello che più stupisce sono gli italiani.

Sembrano tutti narcotizzati.

Le cronache dicono che a Milano la droga scorre a fiumi.

Che sia così nel resto d’Italia?

E’ per questo che gli italiani non reagiscono a questo scempio? Sono rintronati dalla droga?

A questo punto non si sa più cosa pensare sugli italiani che accettano tutte queste scemenze senza reagire.

Oggi, è apparsa la notizia di prossimo viaggio di sola andata su Marte.


Notizie relative a prossimo viaggio di sol andata su marte


1. Solo andata per Marte Già pronti in 100mila
L'Unità ‎- 5 ore fa
In centomila però avrebbero già compilato i moduli di iscrizione per unviaggio di sola andata su Marte, promosso da The Mars One. Il progetto ...


E’ l’occasione giusta per mandarci l’intero Parlamento italiano, tutte le cosche (partiti) e il governicchio Letta.

Su Marte Letta e Alfano, la coppia dei giovani democristiani del 1992, avranno possibilità di affermarsi, ammesso che i marziani li accettino e non li rifiutino pure loro e ce li rispediscano indietro.


La legge più antica dell’economia recita che se hai a disposizione soldi o robba equivalente puoi fare, e se non hai nulla stai fermo.

L’Italia è ferma.

Le larghe intese, dopo aver superato i 100 giorni sono sempre al punto di partenza.

Sono paralizzate dalla forma di alleanza.

Come sostiene il giornalista economico Alessandro De Nicola, i soldi per rimettere in moto il sistema paralizzato ci sono. Solo che non esiste la volontà delle cosche che non intendono assolutamente rinunciare ad intaccare il bottino della casta.

Ergo, da questo punto di vista, il sistema è paralizzato alla fonte.

Non intendevo affatto scherzare e non scherzo tutt’ora, quando di fronte alla paralisi del Paese ad opera delle cosche, occorre una sospensione parziale di questa falsa democrazia affidando la responsabilità ministeriale ad un pool di generali dei Carabinieri, affiancati da sottosegretari tecnici specialisti nei vari settori di competenza.

Nessun’altra continuità del sistema attuale può riportare in equilibrio il sistema, perché nessun appartenente alle cosche farà mai interventi contro il bengodi della casta.

Già si è mosso Napolitano e poi Letta, nominando saggi che diano un’indirizzo a chi è stato eletto per fare il legislatore.

Un segno evidente che da la misura della degenerazione parlamentare.

C’è poi una corrente di pensiero popolare, che consona dell’impossibilità di legiferare del Parlamento su determinati temi che riguardano gli interessi stretti delle cosche, richiederebbe per alcune leggi necessarie che le cosche non approveranno mai, che siano affidate a persone esterne che non hanno gli stessi interessi.

In pratica una versione popolare di come si sono mossi Letta e Napolitano.

Dato che non è accettabile che le leggi vengano proposte da persone non elette in Parlamento (saggi,saggini, saggisti) tanto vale affidare il governo ad un pool di generali dei Carabinieri a tre e quattro stelle.

Ma più grave della situazione economica è quella etico morale.

Il grado di corruzione è totale, e non si può fare finta di niente, perché se no il sistema non potrà mai ripartire.

Ergo in una situazione come questa qualsiasi governo nell’ottica del continuismo, equivale a curare il cancro con impacchi di camomilla.

Renzi fa parte del sistema, perché è un “”””politico””” vecchio in un corpo giovane che si è messo a suonare il piffero, pensando che la sua tecnica di suonatore di piffero sia nuova.

E’ invece una tecnica vecchia è stravecchia, anche se come abbiamo visto nel collegamento con la festa nel modenese, i vecchi kompagneros komunisti dell’Emilia Romagna con la medaglietta al collo della Falce & Martello, sono diventati tutti democristiani.

L’Emilia rossa che negli anni 2012-13 diventa renziana è da pancia a terra dalle risate.

Si vede che invecchiare da quelle parti fa male. Molto male. Troppo lambrosc.
Condivido in piene caro Zione.
Si vede che invecchiare da quelle parti fa male. Molto male. Troppo lambrosc.(non e' piu' il rosso ma il rosa il colore che s'addice a costoro e me ne dispiaccio.
Purtroppo non credo sia proprio il lambrosc.

Si diventa comunisti per necessita' e per ideali ma si puo diventare con molta piu' facilita' "riformisti" per convenienza.

L'essere umano e' par sua natura egoista e per questa sua natura molto spesso si dimentica degli altri e per giustificarsi si inventa tutte le scuse possibili.

C'est la vie mon ami.

Se per mandare a casa quell'omignolo con tutta la sua banda bassotti siamo costretti ad eleggere qualcuno che sia in grado di aggregare a se parte di questo elettorato compreso i loro opbiettivi, a mio avviso non si e'capito una cicca o molto peggio, si e' capito bene dove si vuol arrivare. Per fortuna non son tutti merli.

Raggiunto questo scopo vuol dire avremmo davanti ancora 20anni per toglierci dalla ball queste gentaglia, questo modo di pensare la politica vecchio stampo DC e io, non sono piu' disposto(anche perche schiatto prima)ad aspettare. Se altri lo sono,....avanti c'e' posto pure per loro.

Io ho fatto politica in questa mia esistenza perche' le cose cambiassero veramente e non per allungare l'agonia dei piu' diseredati..Liberté, Égalité, Fraternité sono le prime parole per un mondo migliore.

Altro che Renzi, qui ci vuole una rivoluzione Copernicana della politica in cui il cittadino abbia la possibilita' di scegliere chi sta' dalla sua parte senza troppe elucubrazioni o seghe mentali.

Destra e sinistra non sono morte.

Oggi piu' che mai ne abbiamo bisogno .

Purtroppo su questi termini si gioca un po' troppo sopratutto su quella gente che per troppi hanni hanno dato fiducia incondizionata al loro eletto non accorgendosi pero che non sono piu' i tempi di allora in cui esisteva ancora un briciolo di etica e morale..

Destra e sinistra devono avere programmi ben distinti.

Quando arrivano a somigliarsi vuol dire che la politica e' finita e sta' per degenerare e quindi e regna soltanto la casta degli eletti.

Non e' quindi poi da meravigliarsi se vediamo in continuazione molti voltagabbana. Se questi partiti si assomigliano sempre piu' che voltagabbana sono?


un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »


Si diventa comunisti per necessita' e per ideali ma si puo diventare con molta piu' facilita' "riformisti" per convenienza.


Fortuna che affermazioni del genere circolano ancora in qualche gruppetto sparuto di nostalgici.

Messa così, va bene tutto. C'è chi crede ancora nella monarchia e nei titoli nobiliari. A maggior ragione è comprensibile che alcuni continuino a coltivare il sogno di una società senza classi, senza conflitti sociali, nella quale regnino i principi dell'uguaglianza, della solidarietà, della fraternità.

E' la pretesa della propria superiorità morale, prima ancora che politica, che va respinta.

Sostenere che si è "riformisti" per convenienza è non solo un'idiozia sul piano concettuale, ma è anche in stridente contraddizione con la storia di un intero secolo.

Le uniche società comuniste che si sono viste nel secolo scorso, sono state un concentrato di arbitrio, corruzione, prevaricazione, violenza fisica e psicologica, secondo solo al nazi-fascismo.

Da dove discende questa pretesa superiorità? Dal totale fallimento di quelle società? Dalle macerie che hanno lasciato in tanti paesi, soprattutto dell'est europeo?

E non si venga a dire che sono stati commessi "errori". Quando la soppressione delle libertà fondamentali, le prevaricazioni di una classe di burocrati sono la norma, non si può parlare di semplici "errori".

Se si è intellettualmente onesti bisogna ammettere che c'è qualcosa di sbagliato negli stessi principi che hanno ispirato quelle società.

Dopo di ciò, discutiamo quanto vogliamo sui limiti e sulle contraddizioni dei vari "riformismi", partendo però dal riconoscimento che essi non hanno mai prodotto i mostri dell'utopia comunista.

E soprattutto sgombriamo il campo da ingiustificate e supponenti pretese di superiorità.
pancho
Messaggi: 1990
Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da pancho »

mariok ha scritto:
Si diventa comunisti per necessita' e per ideali ma si puo diventare con molta piu' facilita' "riformisti" per convenienza.


Fortuna che affermazioni del genere circolano ancora in qualche gruppetto sparuto di nostalgici.

Messa così, va bene tutto. C'è chi crede ancora nella monarchia e nei titoli nobiliari. A maggior ragione è comprensibile che alcuni continuino a coltivare il sogno di una società senza classi, senza conflitti sociali, nella quale regnino i principi dell'uguaglianza, della solidarietà, della fraternità.

E' la pretesa della propria superiorità morale, prima ancora che politica, che va respinta.

Sostenere che si è "riformisti" per convenienza è non solo un'idiozia sul piano concettuale, ma è anche in stridente contraddizione con la storia di un intero secolo.

Le uniche società comuniste che si sono viste nel secolo scorso, sono state un concentrato di arbitrio, corruzione, prevaricazione, violenza fisica e psicologica, secondo solo al nazi-fascismo.

Da dove discende questa pretesa superiorità? Dal totale fallimento di quelle società? Dalle macerie che hanno lasciato in tanti paesi, soprattutto dell'est europeo?

E non si venga a dire che sono stati commessi "errori". Quando la soppressione delle libertà fondamentali, le prevaricazioni di una classe di burocrati sono la norma, non si può parlare di semplici "errori".

Se si è intellettualmente onesti bisogna ammettere che c'è qualcosa di sbagliato negli stessi principi che hanno ispirato quelle società.

Dopo di ciò, discutiamo quanto vogliamo sui limiti e sulle contraddizioni dei vari "riformismi", partendo però dal riconoscimento che essi non hanno mai prodotto i mostri dell'utopia comunista.

E soprattutto sgombriamo il campo da ingiustificate e supponenti pretese di superiorità.
Caro Mario, abbi sempre presente queste parole santi scritte molto tempo fa da Bobbio che ora sono piu' attuali che ma. Sopratutto ora che molti lupi si travestono da pecorelle attente ai fabbisogni di un popolo allo sbando :

<<......il comunismo era una 'utopia capovolta', perché era un'utopia di liberazione degli esseri umani che si era capovolta nel suo contrario, e cioè nella costrizione e nell'oppressione degli esseri umani. Però, in quello stesso articolo, scrivevo anche che i motivi per i quali il comunismo era nato sono ancora vivi. Sono in grado le democrazie che governano i Paesi più ricchi del mondo di risolvere i problemi che il comunismo non è riuscito a risolvere? Questo è il problema.

Il comunismo storico è fallito
, non discuto. Ma i problemi restano, proprio quegli stessi problemi che l'utopia comunista aveva additato e ritenuto fossero risolvibili.
Questa è la ragione per cui è da stolti rallegrarsi della sconfitta e fregandosi le mani dalla contentezza dire: 'L'avevamo sempre detto!'.

O illusi, credete proprio che la fine del comunismo storico (insisto sullo "storico") abbia posto fine al bisogno e alla sete di giustizia?

La democrazia ha vinto la sfida del comunismo storico, ammettiamolo. Ma con quali mezzi e con quali ideali si dispone ad affrontare gli stessi problemi da cui era nata la sfida comunista? ">>


Attendo "con ansia"tue opinioni a riguardo

un salutone dal "tuo" compagno Juan ;)

ps.
Per quanto riguarda quel "riformismo" da me volontariamente virgolettato, che riformismo e'? Chiaro, questo termine viene spesso abusato ma quello che importa' a me sono i fatti di coloro che si definiscono un po' frettolosamente riformisti . Che attinenza hanno col rifotmismo costoro? Pure Berlusca si definisce riformista. Forse, purtroppo, non esisteva altro termine su cui far riferimento e quindi meglio rifotrmisti che niente. Ho reso l'idea per cui ho virgolettato questo termine?

Di sinistra no, socialisti nemmeno a parlarne. Non rimaneva che comunisti o....riformisti. ...e che hanno preferito gli ex PCI?


di nuovo,

un salutone dal compagmo Juan ;)
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Per poterci confrontare dobbiamo innanzitutto mettere qualche punto fermo sul significato delle parole.

Evidenziare che il termine "riformismo" " viene spesso abusato" e che ci sono "coloro che si definiscono un po' frettolosamente riformisti" serve solo a confondere le idee.

Il termine riformismo si riferisce ad una corrente di pensiero ben precisa e storicamente individuabile.

Facciamoci, per semplicità, guidare dalle definizioni di Wikipedia:

Il riformismo è un metodo d'azione politica che, ripudiando sia la rivoluzione sia la mera conservazione dell'esistente, tende a modificare gradualmente l'ordinamento politico e sociale tramite riforme.Dagli anni Cinquanta del XX secolo, si definiscono riformisti i partiti socialdemocratici o socialisti che ripudiando il marxismo si propongono di correggere (con vari strumenti come le proposte di legge in parlamento e i referendum) i difetti dell'economia capitalista.

In origine il termine riformismo nacque per distinguere all'interno del movimento socialista coloro che sostenevano graduali riforme anziché la rivoluzione propugnata dai massimalisti. Per decenni poi il termine è stato sinonimo di socialdemocrazia, anche se solo nel corso della metà degli anni '80, si può dire che i socialdemocratici riformisti abbiano prevalso sui più radicali comunisti, nella lunga battaglia all'interno della sinistra europea.


Parlare poi di un "comunismo" più o meno astratto distinto da un "comunismo storico", secondo me è privo di senso. Un qualunque filone di pensiero, movimento o sistema politico, non può essere separato da quello che si è "storicamente" determinato.

Così come non c'è un fascismo diverso da quello che si è affermato nella prima metà del '900 o un cattolicesimo distinto dai 2000 anni di storia della Chiesa, è una pura astrazione parlare di un "comunismo" altro da quello che si è visto in tutti i paesi in cui tale sistema è stato attuato.

Da questo punto di vista, è incontrovertibile che mentre il "comunismo" (l'unico "esistente in natura", quello cosiddetto storico) è fallito, non altrettanto può dirsi del "riformismo" (nel senso sopra descritto), che pur è andato in difficoltà dopo gli anni '80, con la crisi dello stato sociale, ma che non è fallito.

Se conveniamo su tali semplici concetti, forse possiamo anche andare avanti nel ragionamento, senza cadere in banalità tipo quella di affermare che i consensi di Renzi nelle regioni cosiddette rosse, siano dovuti ad un consumo eccessivo di lambrusco.
camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

mariok ha scritto:
Si diventa comunisti per necessita' e per ideali ma si puo diventare con molta piu' facilita' "riformisti" per convenienza.


Fortuna che affermazioni del genere circolano ancora in qualche gruppetto sparuto di nostalgici.

Messa così, va bene tutto. C'è chi crede ancora nella monarchia e nei titoli nobiliari. A maggior ragione è comprensibile che alcuni continuino a coltivare il sogno di una società senza classi, senza conflitti sociali, nella quale regnino i principi dell'uguaglianza, della solidarietà, della fraternità.

E' la pretesa della propria superiorità morale, prima ancora che politica, che va respinta.

Sostenere che si è "riformisti" per convenienza è non solo un'idiozia sul piano concettuale, ma è anche in stridente contraddizione con la storia di un intero secolo.

Le uniche società comuniste che si sono viste nel secolo scorso, sono state un concentrato di arbitrio, corruzione, prevaricazione, violenza fisica e psicologica, secondo solo al nazi-fascismo.

Da dove discende questa pretesa superiorità? Dal totale fallimento di quelle società? Dalle macerie che hanno lasciato in tanti paesi, soprattutto dell'est europeo?

E non si venga a dire che sono stati commessi "errori". Quando la soppressione delle libertà fondamentali, le prevaricazioni di una classe di burocrati sono la norma, non si può parlare di semplici "errori".

Se si è intellettualmente onesti bisogna ammettere che c'è qualcosa di sbagliato negli stessi principi che hanno ispirato quelle società.

Dopo di ciò, discutiamo quanto vogliamo sui limiti e sulle contraddizioni dei vari "riformismi", partendo però dal riconoscimento che essi non hanno mai prodotto i mostri dell'utopia comunista.

E soprattutto sgombriamo il campo da ingiustificate e supponenti pretese di superiorità.


La pretesa superiorità morale esisteva ed è esistita fino all’11 giugno del 1984, data della morte di Enrico Berlinguer.

Dopo di che, ad esempio, per supplire al denaro che arrivava da Mosca, i successori hanno pensato bene che bisognava partecipare alle sacre spoglie con il pentapartito.

Nel 1993, il compagno G. (Greganti) salva il Bottegone dall’inchiesta di Mani Pulite, e va in galera al loro posto.

Da allora non si ferma più niente è un fiume in piena.

L’icona che racchiude una stagione di “progressisti” e “riformisti”, durata 20 anni è questa:

Immagine


Quando nell’aprile del 2011 il senatore Ugo Sposetti presenta il ddl N° 3809 in accordo con i Fratelli mussulmani, in cui si chiede il raddoppio del rimborso elettorale ai partiti, con un occhio di riguardo
alle fondazioni, quando già operai e piccoli imprenditori prendono la via del suicidio perché non ce la fanno più ad andare avanti,…sotto quale classificazione vogliamo metterla?

Progressisti o riformisti???

Si è chiuso un ciclo iniziato l’8 settembre 1943.

Se ne sta chiudendo un altro che conclude la seconda Repubblica, in attesa della parola fine degli “Ultimi giorni di Salò”.

Per la terza Repubblica necessita pensare a qualcosa di nuovo perché se si riparte con il vecchio significa ripetere il passaggio tra la prima e la seconda Repubblica.
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Non possiamo ridurre tutto ad un problema di profilo etico delle persone.

Non che non sia importante e che non vada evidenziata la differenza tra Berlinguer e baffino. La differenza c'era e come, ma non è bastata.

La superiorità morale del PCI, basata unicamente sulla dirittura morale del suo gruppo dirigente e soprattutto del suo leader, si è rivelato un errore.

I vari Veltroni, d'alemoni, Fioroni ecc. ci hanno messo senza dubbio del loro. Ma evidentemente l'eccessivo peso dei partiti (tutti) nel governo del paese, ai vari livelli, non poteva non creare e diffondere il virus democristiano, che ha toccato tutti, nessuno escluso. E non è che basta classificare, non si sa come, i buoni e i cattivi, per risolvere il problema.

Giusto per rendere il concetto con un semplice esempio riferito all'oggi. L'onestà di Ferrero penso sia fuori discussione. E' un motivo sufficiente per votarlo? Io dico di no, semplicemente perché quando, per difendere forse in buona fede lo stato sociale, difende il mantenimento delle province o delle aziende di stato, di fatto difende lo status quo e l'occupazione da parte dei partiti dello stato e dell'economia.

Che il PD vada liberato dalla cricca di potere che lo domina, non ci piove. Ma dobbiamo farlo, distruggendolo e mettendoci in mano a due fascisti come Grillo e Casaleggio? Io dico di no.

Così come sarebbe assurdo resuscitare degli zombi (politicamente parlando) come Revelli, lo stesso Rodotà ed altre bravissime persone che però non hanno più niente da dire e da dare, se non le nostalgie ed i rimpianti di un passato irripetibile e mai realizzato.

Quando non si sa dove andare, uno sguardo fuori del proprio cortile, può aiutare.

Nel campo dei riformisti europei, l'unico che può vantare un passato di successi sia pure non definitivi, si è sviluppata una riflessione sulla insostenibilità di un arroccamento in difesa dello stato sociale, sulla base della spinta di leader innovatori come Tony Blair e Gerhard Schröder, secondo cui se si vuole conservare lo stato sociale lo si deve riformare più o meno gradualmente.

Oggi, i paesi in cui questa riflessione è avvenuta, si sono rivelati i più solidi nel fronteggiare la crisi, ed è un dato di fatto che va riconosciuto e dal quale ripartire per un ripensamento profondo della sinistra.
erding
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Iscritto il: 21/02/2012, 22:55

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da erding »

Non possiamo ridurre tutto ad un problema di profilo etico delle persone
Forse no, ma l'onestà è alla pari se non più importante delle capacità.

La persona onesta conosce e sa riconoscere i suoi limiti e non si cimenta in cose in cui non si sente adeguato.

Mentre il disonesto... peggio se genio, può creare grossi danni e la storia ne è piena di esempi.
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