Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Mi sembra di assistere ad una vicenda surreale, sospesa tra il ridicolo ed il tragico.
Pensiamoci un attimo: il destino di questo paese è affidato ad una sorta di "gerontomachia" (?) tra un settantottenne che non vuole rinunciare ad un radioso futuro politico, un ottantottenne che pare prenderlo per i fondelli, il tutto innescato da un giovane magistrato settantatreenne che parla come un noto personaggio comico (Felice Caccamo).
Ciliegina sulla torta, si inserisce anche Wanna Marchi (ci mancava) che cerca di accodarsi per sfruttare anche lei la situazione... non si sa mai, vuoi vedere che si becca pure lei una grazia o un po' di agibilità (in questo caso) commerciale?
Mi spiace, è un mio limite, ma proprio non riesco a prendere seriamente tutta questa vicenda, né "le note" di Napolitano, né le dichiarazioni dei soliti personaggi e nemmeno le minacce di impeachment del solito Grillo e del redivivo Tonino (e poteva mai mancare).
Mi rendo conto che la situazione ha del tragico,... ma non è una cosa seria.
Pensiamoci un attimo: il destino di questo paese è affidato ad una sorta di "gerontomachia" (?) tra un settantottenne che non vuole rinunciare ad un radioso futuro politico, un ottantottenne che pare prenderlo per i fondelli, il tutto innescato da un giovane magistrato settantatreenne che parla come un noto personaggio comico (Felice Caccamo).
Ciliegina sulla torta, si inserisce anche Wanna Marchi (ci mancava) che cerca di accodarsi per sfruttare anche lei la situazione... non si sa mai, vuoi vedere che si becca pure lei una grazia o un po' di agibilità (in questo caso) commerciale?
Mi spiace, è un mio limite, ma proprio non riesco a prendere seriamente tutta questa vicenda, né "le note" di Napolitano, né le dichiarazioni dei soliti personaggi e nemmeno le minacce di impeachment del solito Grillo e del redivivo Tonino (e poteva mai mancare).
Mi rendo conto che la situazione ha del tragico,... ma non è una cosa seria.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
E che c'è rimasto di serio in questo paese?
Pare che al passaggio degli aerei di propaganda sulle spiagge ci siano stati anche applausi
In fondo il caimano se lo meritano. Ma io no
Pare che al passaggio degli aerei di propaganda sulle spiagge ci siano stati anche applausi
In fondo il caimano se lo meritano. Ma io no
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
ROMA - «E' finita ora una cena in cui chi poteva decidere ha deciso quel che andava deciso da tempo. E l'intendenza seguirà». Con un tweet criptico, Gianfranco Rotondi ha annunciato che Silvio Berlusconi avrebbe deciso il suo successore nella cena di ferragosto ad Arcore. Il tweet, dal quale si deduce che nella cena si è discusso di sfidanti della sinistra, segue ad un attacco a "Repubblica" e all'Huffington Post: «Perdete bava contro il Cavaliere e manco immaginate chi sta per spedirvi all'opposizione per altri 30 anni...».
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Amadeus ha scritto:ROMA - «E' finita ora una cena in cui chi poteva decidere ha deciso quel che andava deciso da tempo. E l'intendenza seguirà». Con un tweet criptico, Gianfranco Rotondi ha annunciato che Silvio Berlusconi avrebbe deciso il suo successore nella cena di ferragosto ad Arcore. Il tweet, dal quale si deduce che nella cena si è discusso di sfidanti della sinistra, segue ad un attacco a "Repubblica" e all'Huffington Post: «Perdete bava contro il Cavaliere e manco immaginate chi sta per spedirvi all'opposizione per altri 30 anni...».
Matteo Renzi ?«Perdete bava contro il Cavaliere e manco immaginate chi sta per spedirvi all'opposizione per altri 30 anni...».
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
chicchettone: "Bisogna valutare la costituzionalità della legge Severino"
Quando l'hanno votata (come la reintroduzione dell'Imu) se lo sono scordato?
Patetici buffoni
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
pancho ha scritto:Amadeus ha scritto:ROMA - «E' finita ora una cena in cui chi poteva decidere ha deciso quel che andava deciso da tempo. E l'intendenza seguirà». Con un tweet criptico, Gianfranco Rotondi ha annunciato che Silvio Berlusconi avrebbe deciso il suo successore nella cena di ferragosto ad Arcore. Il tweet, dal quale si deduce che nella cena si è discusso di sfidanti della sinistra, segue ad un attacco a "Repubblica" e all'Huffington Post: «Perdete bava contro il Cavaliere e manco immaginate chi sta per spedirvi all'opposizione per altri 30 anni...».Matteo Renzi ?«Perdete bava contro il Cavaliere e manco immaginate chi sta per spedirvi all'opposizione per altri 30 anni...».
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Hai letto ieri per caso Libero?
Perché è Bufala Bill, ad inserire anche questa ipotesi nel sondaggio del giorno.
Berlusconi avrebbe già deciso il nome del candidato premier. Secondo voi chi è?
se stesso
marina berlusconi
angelino alfano
corrado passera
daniela santanche'
luca cordero di montezemolo
michaela biancofiore
renato brunetta
flavio tosi
matteo renzi
Risultati:
se stesso
28%
marina berlusconi
18%
angelino alfano
5%
corrado passera
8%
daniela santanche'
6%
luca cordero di montezemolo
8%
michaela biancofiore
2%
renato brunetta
5%
flavio tosi
8%
matteo renzi
13%
Di primo acchito sorprende che l'unico non della famiglia, dopo Lui e Marina, sia proprio Renzi ad ottenere il gradimento più alto dei Fratelli mussulmani, sbaragliando tutti i lacché di Berlu.
http://www.liberoquotidiano.it/sondaggi ... refresh_ce
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Non solo gli abbiamo fatto passare un ferragosto di m. chiuso ad Arcore a morire di caldo e di zanzare , in più lo costringiamo a vendersi la villetta al mare , per via dell'imu .
siamo senza pietà.
ANSA) - CAGLIARI, 18 AGO - Silvio Berlusconi vende Villa Certosa, ma da Palazzo Grazioli arriva la secca smentita.
Secondo quanto scrive il quotidiano spagnolo Abc, un imprenditore spagnolo sarebbe in procinto di firmare l'acquisto della proprieta' in Sardegna per circa 400 milioni di euro.
Sfilza di no comment in Costa Smeralda dove si è cauti, dopo notizie simili che si sono rincorse in questi anni. Qualche imprenditore della zona pensa già al dopo-Cavaliere: "sarebbe un danno economico e un danno di immagine".
( ma il danno di immagine non è tenerselo ???? )
siamo senza pietà.
ANSA) - CAGLIARI, 18 AGO - Silvio Berlusconi vende Villa Certosa, ma da Palazzo Grazioli arriva la secca smentita.
Secondo quanto scrive il quotidiano spagnolo Abc, un imprenditore spagnolo sarebbe in procinto di firmare l'acquisto della proprieta' in Sardegna per circa 400 milioni di euro.
Sfilza di no comment in Costa Smeralda dove si è cauti, dopo notizie simili che si sono rincorse in questi anni. Qualche imprenditore della zona pensa già al dopo-Cavaliere: "sarebbe un danno economico e un danno di immagine".
( ma il danno di immagine non è tenerselo ???? )
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
gli ultimi giorni di Berluscò
«Non prendiamo ordini dalla Santanché»
Al Senato inizia la conta in vista del Letta bis
Tra i democratici c'è chi si prepara a dare vita a una nuova maggioranza: basterebbero 20 «transfughi» pdl
ROMA - «Un conto è Silvio Berlusconi, che detta la linea politica e rispetto a cui noi saremo leali sempre. Altra cosa sono le posizioni di Daniela Santanché, dalla quale non prendiamo ordini». La spaccatura c'è. E comincerà a vedersi molto presto visto che ieri mattina, davanti all'ennesimo capitolo della controffensiva della «Pitonessa», i ministri del Pdl hanno concordato una posizione comune. «Una cosa sei tu, un'altra cosa è Daniela», è la sintesi del messaggio recapitato telefonicamente ad Arcore. Il cui sottotesto, riassunto da uno dei ministri, è che «d'ora in poi le colombe» non accetteranno «al buio» che la nuova Forza Italia venga «consegnata chiavi in mano» alla Santanché. Un tema sul quale la pattuglia di ministri del Pdl, adesso, chiede a Berlusconi che si faccia «chiarezza».
La stessa chiarezza ostentata ieri, in un'intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, da Altero Matteoli, uno che da anni non s'è mai allontanato di un millimetro dal berlusconismo ortodosso. «Noi possiamo anche togliere il sostegno al governo. Ma non possiamo fingere di non sapere che il primo atto di una eventuale crisi non sarebbero le consultazioni ma le dimissioni di Napolitano», è il pensiero dell'ex ministro. Che tra l'altro ha pure aggiunto che, in caso di crisi di governo, «rischiamo di ritrovarci con Romano Prodi al Quirinale». L'esatto contrario della provocazione con cui la Santanché, domenica alla Versiliana, aveva messo a verbale la sua «preferenza» per il Professore rispetto all'attuale inquilino del Quirinale.
Che uno smottamento dentro il Pdl sia possibile, sempre nel caso in cui Berlusconi opti per la linea dura, ormai l'hanno capito anche dentro il Pd. Dove ci sono lavori in corso per creare una «rete di protezione» su Palazzo Chigi che potrebbe anche portare - nell'ordine - a una nuova maggioranza e a un nuovo governo guidato da Enrico Letta. «Adesso ci sono cose che non si vedono perché stiamo a riposo. Ma questa situazione è come l'elettrocardiogramma. La verità si scopre sempre sotto sforzo», sussurra Giorgio Tonini, uno dei parlamentari del Pd meglio sintonizzati con le antenne del Quirinale. Il senatore non fa esplicitamente riferimento a colleghi del Pdl che possano smarcarsi da Berlusconi. Ma una cosa la dice: «Napolitano non contempla la crisi di governo. È il segno che chiunque si assume la responsabilità di farlo cadere, imboccando quella strada sa come entra ma non sa come esce». In fondo, è la stessa tesi su cui medita Marco Meloni, uno dei deputati più vicini al presidente del Consiglio. «La forza di Berlusconi sono sempre stati i suoi voti. Ma questi voti, adesso, ce li ha anche perché sostiene un esecutivo che prova a portare il Paese fuori dai guai. Se prova a staccare la spina, un pezzo di elettorato si staccherà da lui».
I lettiani la buttano sulla «slavina» nell'elettorato berlusconiano. Ma è evidente, anche se nessuno ne parla, che la prima rottura potrebbe materializzarsi tra i parlamentari del Pdl. Basta una ventina di senatori che escano dal gruppo e una maggioranza de-berlusconizzata sarebbe servita. Pronta a garantire quella stabilità, dice Tonini, «che l'Italia adesso non può permettersi di perdere. Soprattutto di fronte a un'opinione pubblica europea che, tra poco, assisterà alle elezioni tedesche».
È l'«effetto Merkel», insomma. Nessuno ha dimenticato come l'anno scorso la Cancelliera tedesca, convocando Monti a una riunione del Ppe, provò a spaccare il Pdl arrivando vicina all'obiettivo. E che cosa succederebbe - si chiede l'ala governista del Pd - se il Ppe, con la Merkel rafforzata da una probabile nuova vittoria elettorale, tornasse a forzare la mano contro un Berlusconi indebolito dalle sentenze? «Succede che il Cavaliere è già finito», mormora Beppe Fioroni. E proprio per questo, aggiunge l'ex ministro della Pubblica Istruzione, «ci penserà bene prima di provocare quella crisi di governo che non conviene neanche e lui». Piuttosto, conclude, «stiamo attenti ai falchi che ci sono nel Pdl e a qualcuno che sta anche nelle nostre file». Fioroni non lo dice ma è evidente che, in cima alle sue preoccupazioni, ci sono i renziani. «Noi speriamo che il governo non cada. Ma se malauguratamente cadesse, non ci rimarrebbe che cambiare la legge elettorale e tornare al voto», scandisce Paolo Gentiloni, confermando che il voto anticipato potrebbe essere una delle possibili fiches che i renziani proveranno a lanciare sul tavolo verde.
Renzi, per adesso, sta in America e rimane in silenzio. Ma il suo nome, negli ultimi giorni, sarebbe risuonato più volte nelle chiacchierate tra i parlamentari di Sel e il loro leader Nichi Vendola. Se Berlusconi abbandonasse Letta, confessa il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore, «noi proveremmo a convincere il Pd a formare un governo di scopo, che faccia la legge elettorale, rifinanzi la cassa integrazione e risolva il problema degli esodati». Per quell'ipotetico governo, anche se nessuno in casa Sel ne parla a microfoni aperti, il nome per Palazzo Chigi in cima ai desiderata di Vendola e dei suoi sarebbe proprio quello del sindaco di Firenze. E questo è uno spettro, l'ennesimo, che anche il Pdl sta cominciando a intravedere. E che fa paura pure a Berlusconi.
20 agosto 2013 | 8:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Non prendiamo ordini dalla Santanché»
Al Senato inizia la conta in vista del Letta bis
Tra i democratici c'è chi si prepara a dare vita a una nuova maggioranza: basterebbero 20 «transfughi» pdl
ROMA - «Un conto è Silvio Berlusconi, che detta la linea politica e rispetto a cui noi saremo leali sempre. Altra cosa sono le posizioni di Daniela Santanché, dalla quale non prendiamo ordini». La spaccatura c'è. E comincerà a vedersi molto presto visto che ieri mattina, davanti all'ennesimo capitolo della controffensiva della «Pitonessa», i ministri del Pdl hanno concordato una posizione comune. «Una cosa sei tu, un'altra cosa è Daniela», è la sintesi del messaggio recapitato telefonicamente ad Arcore. Il cui sottotesto, riassunto da uno dei ministri, è che «d'ora in poi le colombe» non accetteranno «al buio» che la nuova Forza Italia venga «consegnata chiavi in mano» alla Santanché. Un tema sul quale la pattuglia di ministri del Pdl, adesso, chiede a Berlusconi che si faccia «chiarezza».
La stessa chiarezza ostentata ieri, in un'intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, da Altero Matteoli, uno che da anni non s'è mai allontanato di un millimetro dal berlusconismo ortodosso. «Noi possiamo anche togliere il sostegno al governo. Ma non possiamo fingere di non sapere che il primo atto di una eventuale crisi non sarebbero le consultazioni ma le dimissioni di Napolitano», è il pensiero dell'ex ministro. Che tra l'altro ha pure aggiunto che, in caso di crisi di governo, «rischiamo di ritrovarci con Romano Prodi al Quirinale». L'esatto contrario della provocazione con cui la Santanché, domenica alla Versiliana, aveva messo a verbale la sua «preferenza» per il Professore rispetto all'attuale inquilino del Quirinale.
Che uno smottamento dentro il Pdl sia possibile, sempre nel caso in cui Berlusconi opti per la linea dura, ormai l'hanno capito anche dentro il Pd. Dove ci sono lavori in corso per creare una «rete di protezione» su Palazzo Chigi che potrebbe anche portare - nell'ordine - a una nuova maggioranza e a un nuovo governo guidato da Enrico Letta. «Adesso ci sono cose che non si vedono perché stiamo a riposo. Ma questa situazione è come l'elettrocardiogramma. La verità si scopre sempre sotto sforzo», sussurra Giorgio Tonini, uno dei parlamentari del Pd meglio sintonizzati con le antenne del Quirinale. Il senatore non fa esplicitamente riferimento a colleghi del Pdl che possano smarcarsi da Berlusconi. Ma una cosa la dice: «Napolitano non contempla la crisi di governo. È il segno che chiunque si assume la responsabilità di farlo cadere, imboccando quella strada sa come entra ma non sa come esce». In fondo, è la stessa tesi su cui medita Marco Meloni, uno dei deputati più vicini al presidente del Consiglio. «La forza di Berlusconi sono sempre stati i suoi voti. Ma questi voti, adesso, ce li ha anche perché sostiene un esecutivo che prova a portare il Paese fuori dai guai. Se prova a staccare la spina, un pezzo di elettorato si staccherà da lui».
I lettiani la buttano sulla «slavina» nell'elettorato berlusconiano. Ma è evidente, anche se nessuno ne parla, che la prima rottura potrebbe materializzarsi tra i parlamentari del Pdl. Basta una ventina di senatori che escano dal gruppo e una maggioranza de-berlusconizzata sarebbe servita. Pronta a garantire quella stabilità, dice Tonini, «che l'Italia adesso non può permettersi di perdere. Soprattutto di fronte a un'opinione pubblica europea che, tra poco, assisterà alle elezioni tedesche».
È l'«effetto Merkel», insomma. Nessuno ha dimenticato come l'anno scorso la Cancelliera tedesca, convocando Monti a una riunione del Ppe, provò a spaccare il Pdl arrivando vicina all'obiettivo. E che cosa succederebbe - si chiede l'ala governista del Pd - se il Ppe, con la Merkel rafforzata da una probabile nuova vittoria elettorale, tornasse a forzare la mano contro un Berlusconi indebolito dalle sentenze? «Succede che il Cavaliere è già finito», mormora Beppe Fioroni. E proprio per questo, aggiunge l'ex ministro della Pubblica Istruzione, «ci penserà bene prima di provocare quella crisi di governo che non conviene neanche e lui». Piuttosto, conclude, «stiamo attenti ai falchi che ci sono nel Pdl e a qualcuno che sta anche nelle nostre file». Fioroni non lo dice ma è evidente che, in cima alle sue preoccupazioni, ci sono i renziani. «Noi speriamo che il governo non cada. Ma se malauguratamente cadesse, non ci rimarrebbe che cambiare la legge elettorale e tornare al voto», scandisce Paolo Gentiloni, confermando che il voto anticipato potrebbe essere una delle possibili fiches che i renziani proveranno a lanciare sul tavolo verde.
Renzi, per adesso, sta in America e rimane in silenzio. Ma il suo nome, negli ultimi giorni, sarebbe risuonato più volte nelle chiacchierate tra i parlamentari di Sel e il loro leader Nichi Vendola. Se Berlusconi abbandonasse Letta, confessa il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore, «noi proveremmo a convincere il Pd a formare un governo di scopo, che faccia la legge elettorale, rifinanzi la cassa integrazione e risolva il problema degli esodati». Per quell'ipotetico governo, anche se nessuno in casa Sel ne parla a microfoni aperti, il nome per Palazzo Chigi in cima ai desiderata di Vendola e dei suoi sarebbe proprio quello del sindaco di Firenze. E questo è uno spettro, l'ennesimo, che anche il Pdl sta cominciando a intravedere. E che fa paura pure a Berlusconi.
20 agosto 2013 | 8:17
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Vedrai che tanto in commissione non votano nulla.
Il Violante di turno tirerà fuori che non dobbiamo dare alibi al PdL, per cui
è meglio far esaminare la legge Severino alla Corte Costituzionale come
chiedono.
E poi se ne riparlerà fra un anno.
Altro che smottamento del PdL...
Vedrai.
soloo42000
Il Violante di turno tirerà fuori che non dobbiamo dare alibi al PdL, per cui
è meglio far esaminare la legge Severino alla Corte Costituzionale come
chiedono.
E poi se ne riparlerà fra un anno.
Altro che smottamento del PdL...
Vedrai.
soloo42000
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Amadeus ha scritto:gli ultimi giorni di Berluscò
«Non prendiamo ordini dalla Santanché»
Al Senato inizia la conta in vista del Letta bis
Tra i democratici c'è chi si prepara a dare vita a una nuova maggioranza: basterebbero 20 «transfughi» pdl
Tra i democratici c'è chi si prepara a dare vita a una nuova maggioranza: basterebbero 20 «transfughi» pdl
Nel recente passato quando ce ne è stata l’occasione non è mai successo che ex democristiani facessero il salto della quaglia.
Pisanu, ad esempio, essendo in disaccordo con la politica berlusconiana non s’è mai mosso verso l’Udc che predicava il ritorno della Dc.
Gli stessi democristiani Rotondi e Giovanardi non hanno mai tentato di muoversi in questa direzione.
Per la verità, Giovanardi si era distaccato da Casini per andare con Berlu.
L’anno scorso c’è stato un momento in cui ci stava la propensione per spostamenti minimi. Ma non sono mai avvenuti.
Quando è rientrato il boss, i “quaglisti” hanno tutti fatto marcia indietro.
Ora è più difficile perché basta essere dotati di un minimo di intelligenza per capire cosa gli accadrebbe.
L’operazione Esposito, da parte de Il Giornale, equivale al detto: “Massacrarne uno per educarne cento”.
E’ pur vero che sui quotidiani, non solo di stamani, viene riportato che B. teme la fuga dei “magnifici venti”, ma devono stare piuttosto attenti perché nel nuovo ruolo di “traditori” subiranno la stessa sorte del giudice Esposito. Massacrati da Il Giornale di Sallusti.
Si sono dimenticati di Boffo direttore dell’Avvenire?
Chi c’è in linea
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