Come se ne viene fuori ?

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soloo42000
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da soloo42000 »

Vediamo.

Io sono pessimista in proposito.

Tuttavia stavolta Berlusconi puo' uscirne con le ossa rotte, agli arresti domiciliari,
con la PdL in pezzi, sputtanato e castrato politicamente.
E in quel caso mi domando quanti "pseudomoderati" alla Pisanu vogliano
restare all'ombra di Santanchè, Brunetta e Gelmini nella nuova forza italia
con Berlusconi che strepita bestialità dal suo mignottaio di Arcore...

Stavolta non potrà utilizzare il cavallo di battaglia del "mai coi comunisti"
che servì da scusa per disarticolare FLI e l'iniziativa (tardiva) di Fini
(in realtà se li ricomprò tutti con prebende materiali di vario genere fra
nomine, cariche, consulenze, sotto gli occhi ebeti di Napolitano che gli aveva
concesso un mese di tempo per l'operazione...).

Dopo il governo Monti e Letta CON i comunisti, al massimo i "moderati"
alla Pisanu potrebbero essere accusati di ingratitudine e democristianismo.

Il problema è che non solo a sinistra, ma anche al centro e a destra la
voglia di lavorare politicamente è ZERO.
Per cui i pisanu si aspettano la pappina pronta.

Sarebbe bello se Vendola aprisse a un eventuale nuovo governo,
premesso che sia compatibile come programma politico (di scopo
e su punti ben precisi), in modo di non esporre la nuova maggioranza
a eccessive dipendenze centriste.
Ma dato che il PD è in mano ai 101, spingeranno esattamente in
direzione opposta...
E da Grillo non mi aspetto nulla, se non il tentativo di andare a elezioni
al più presto lucrando su questo disastro politico immane.

Vedremo.

Intanto prima vediamo se i PD abboccano all'ennesima presa per i forndelli
dell'"approfondimento della legge severino"...
Io temo di si.
Ho l'impressione che i PD stiano ponendo le premesse per poter rimandare
alle calende greche la decisione:
- il PdL che accusa proprio il PD di irresponsabilità e ambiguità
- Epifani che lamenta che a pagare saranno gli italiani e non bisogna vanificare gli sforzi
- il Corriere che paventa ancora gravi conseguenze di credibilità politica e finanziaria
- Tonini che apre a un eventuale approfondimento posto che si dimostri che l'approfondimento è necessario

Vediamo.


soloo42000
paolo11
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Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

lucfig ha scritto:
paolo11 ha scritto:http://www.ilciriaco.it/politica/news/?news=33979
Come sostituire il PDL
Ciao
Paolo11
Non credo che il M5S voglia sostituirsi al PdL

E non credo che il PD e SeL voglia appoggiare un governo totalmente fatto dai M5S e gestito dal duo Casaleggio-Grillo

E' una fase di stallo
E' un nodo al pettine che prima o poi doveva venire

Purtroppo la immaturità politica del M5S non permetterebbe un governo che farebbe l'interesse del Paese e non del duo Casaleggio-Grillo.

L'unica soluzione è qualcosa simile all'uscita di Fini del precedente governo berlusconi, ma purtroppo il vaccaro che acquista le vacche non ha i soldi per farlo.

Come se ve viene fuori?

...
...

Non so!
Caro lucfig.Una cosa giusta ha detto Letta.Chi rompe il patto ne pagherà le conseguenze alle prossime elezioni.
IO credo che le pagheranno tutti due i partiti PD PDL.Personalmente non credo più a questi partiti.Le colpe di questo disastro in buona parte creato da loro.
Lasciamo il M5S a cambiare questa nazione.Con i vecchi partiti non si cambia nulla.E' come una fabbrica obsoleta.Quindi si chiude.
Questi vogliono tenersi gli apparati del partito costosi.La dimostrazione l'ha data il M5S, si può fare politica lo stesso, e rinunciare ad una parte dello stipendio.Quello che non hanno fatto quelli che dicono di essere di sinistra(a parole)
Ciao
Paolo11
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

E' anticostituzionale, fa schifo, è vergognoso... ma il Porcellum piace proprio a tutti!
Anche a Grillo, come agli altri maneggioni che lo hanno inventato.

E' la solita mano che il comico genovese tende al clown di Arcore al momento giusto.


Grillo: "Col Porcellum vinciamo noi
e Pdl e Pd vogliono impedirlo"


Il capo dei 5 Stelle torna a chiedere le dimissioni di Napolitano e le elezioni subito. "Con la condanna di Berlusconi è saltato il banco, è il finale di partita. E ora vogliono una nuova legge contro di noi"


ROMA - Prima il solito attacco contro il presidente della Repubblica e la richiesta di voto: "Alle elezioni subito, con buona pace di Napolitano che dovrebbe dimettersi quanto prima". Poi l'analisi della situazione, discutibile sul piano matematico ma esposta in modo assai convinto: "Sanno che con il Porcellum il rischio che il M5S vinca le elezioni e vada al governo è altissimo. Se succedesse, il presidente del Consiglio del M5S, che dovrà essere una persona interna al MoVimento, ricoprirebbe anche il ruolo di presidenza UE nel 2014. Uno scenario da evitare con ogni mezzo".

Secondo Grillo "la condanna, forse imprevista, di Berlusconi ha fatto saltare il banco e c'è la possibilità di nuove elezioni, di voltare pagina dopo vent'anni di buio e di decadenza del paese. Loro lo sanno e, improvvisamente, dopo quasi otto anni di letargo sul Porcellum hanno fretta, molta fretta di cambiarlo".

"Si sono accorti di non avere più tempo - dice il leader dei 5 stelle - e la riforma della Costituzione può adesso attendere. Per la casta, ora, è fondamentale una legge elettorale contro di noi che, va ricordato, siamo il primo movimento del paese, primo di ogni partito per numero di voti".

"Il M5S - sottolinea l'x comico - vuole cambiare la legge elettorale, ma per attuare la democrazia diretta vuole inserire il voto di preferenza, il vincolo di mandato, l'abolizione del voto segreto, la possibilità di sfiduciare l'eletto da parte del collegio elettorale (come avviene in parte negli Stati Uniti), l'obbligo dell'attuazione del programma elettorale, l'esclusione automatica di ogni politico condannato in via definitiva, la ratifica attraverso un referendum della nuova legge elettorale e l'inserimento di questa nella Costituzione in modo che non possa essere modificata a piacimento dai partiti per perpetuare il loro potere. Queste condizioni, alla quale vanno aggiunti l'immediata abolizione dei finanziamenti elettorali, l'introduzione del referendum confermativo e l'obbligo di discutere le leggi di iniziativa popolare, sono inaccettabili per Pdl e Pdmenoelle".

"L'Italia - conclude - non ha più tempo per dei giochetti, per le cazzate, per le "quattro o cinque cose da fare insieme" che non si faranno mai".

http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... um=twitter
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

"voto di preferenza, il vincolo di mandato, l'abolizione del voto segreto, la possibilità di sfiduciare l'eletto da parte del collegio elettorale, l'obbligo dell'attuazione del programma elettorale, l'esclusione automatica di ogni politico condannato in via definitiva, la ratifica attraverso un referendum della nuova legge elettorale e l'inserimento di questa nella Costituzione in modo che non possa essere modificata a piacimento dai partiti per perpetuare il loro potere. Queste condizioni, alla quale vanno aggiunti l'immediata abolizione dei finanziamenti elettorali, l'introduzione del referendum confermativo e l'obbligo di discutere le leggi di iniziativa popolare"

Per non fare niente la solita tecnica è quella di alzare la posta.

Il vero obbiettivo è chiaramente quello di votare col Porcellum.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Gli ultimi giorni di Salò - 58




dalla prima pagina di IFQ

CATTIVERIE

Il vertice tra Letta e Alfano è durato tre ore. Si erano intrecciati i guinzagli

Spinoza
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Alessandro Di Battista (M5S) su On. Moretti (PD)
ago 22
Pubblicato da Andrea Silvestri
Ecco cosa ha scritto A. Di Battista, in un post su facebook, in risposta alle dichiarazioni del On. Moretti del pd
Leggo le dichiarazioni dell’On. Moretti del PD su un possibile Letta BIS: “Un conto è Grillo, un conto i parlamentari del Movimento. Ce ne sono diversi in sofferenza e che sarebbero pronti ad andare nel gruppo Misto. Al Senato almeno una trentina su circa 50”. Bene, e’ tempo di raccontare qualcosa. Incontrai l’On. Moretti la sera in cui 101 piddini impallinavano Prodi (e noi dovremmo “dare fiducia” a una banda che accoglie 101 serpi in seno) fuori Montecitorio. Era notte. Piangeva. La consolai, le diedi una pacca sulla spalla, le dissi – coraggio -. Lei mi rispose – diteci che dobbiamo fare – al che io replicai – semplice, domani votate Rodota’, dateci un reale segnale di cambiamento. Con Rodota’cambierebbe ogni cosa, si aprirebbero scenari nuovi, potremmo davvero iniziare un cambiamento -. Le parlai con il cuore, con tutto il nostro entusiasmo. L’indomani voto’ per un uomo di 88 anni, il principale responsabile di questo indecente governo dell’inciucio tenuto per gli attributi (se di attributi possiamo parlare) da un noto delinquente che ci ha gestito la vita per 20 anni grazie a decine di “delinquenti morali”, i dirigenti del PD, che gli hanno permesso ogni vergognosa azione. Alla proclamazione di N., in aula, guardai l’On. Moretti. Mentre noi provavamo un senso di impotenza (il senso di impotenza dei cittadini, non solo gli elettori M5S, ma tutti coloro che speravano in un cambio) lei si spellava le mani. Ricordo con quanta cattiveria (forse dovuta alla frustrazione dei giorni precedenti o forse dovuta alla paura di tornare al voto e perdere la poltrona appena conquistata) ci guardava mentre applaudiva. Aveva uno sguardo sprezzante come a dire – stavate per vincere ma avete perso e chi comanda e’ ancora qua’ -. Per me quel giorno e’ cambiato tutto. Tutte le speranze che avevo (non di alleanze ma di accordi almeno sui temi, sulle questioni importanti, ad esempio l’elezione di un grande Presidente votato dalla rete e apprezzatissimo anche dagli elettori di SEL e PD) sono crollate in un istante. Tutte. E’ stato un momento drammatico. Da quel giorno non ho piu’ rivolto la parola all’On. Moretti. Da quel giorno ho compreso che o si fa “saltare il banco” come scrive oggi Beppe in un post magistrale o non esiste futuro per la nostra splendida e violentata Italia. Non l’ho sempre pensata cosi’. Se vi ricordate, parlando in aula della vergognosa guerra in Afghanistan, chiesi aiuto al Parlamento, ai giovani deputati alla prima legislatura che magari in passato erano anche scesi in piazza contro questa assurda guerra. Dissi, citando Thoreau, che – le gambe non servono per sedervisi sopra ed e’ tempo di camminare assieme -. Fui accogliente, aperto, disponibilissimo al dialogo. Tutto e’ cambiato il giorno dell’inciucio. Tutto quanto. O si manda a casa questa gente o non c’e’ nulla da fare. Il M5S non ha nessun timore ad andare ad elezioni. Il timore ce l’hanno i partiti perche’ c’e’ il serio rischio (per loro) che “Vinciamo Noi” come dice sempre Matteo Dall’Osso. Qualche mese fa, non lo nego, in un angolo remoto della mia mente c’era una vocina che mi sussurrava – il PD non e’ come il PDL -. Oggi i fatti hanno azzittito questa voce. Ho visto con i miei occhi ogni giorno cosa e’ il PD, ho visto come hanno votato, ho letto le loro dichiarazioni, ho ascoltato le loro supercazzole e sono giunto alla conclusione che il PD non e’ come il PDL, e’ peggio! Perche’ il malaffare (bipartisan) ha distrutto il Paese ma e’ l’ipocrisia ad uccidere la speranza.
http://freedominformation.wordpress.com ... oretti-pd/
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camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

paolo11 ha scritto:Alessandro Di Battista (M5S) su On. Moretti (PD)
ago 22
Pubblicato da Andrea Silvestri
Ecco cosa ha scritto A. Di Battista, in un post su facebook, in risposta alle dichiarazioni del On. Moretti del pd
Leggo le dichiarazioni dell’On. Moretti del PD su un possibile Letta BIS: “Un conto è Grillo, un conto i parlamentari del Movimento. Ce ne sono diversi in sofferenza e che sarebbero pronti ad andare nel gruppo Misto. Al Senato almeno una trentina su circa 50”. Bene, e’ tempo di raccontare qualcosa. Incontrai l’On. Moretti la sera in cui 101 piddini impallinavano Prodi (e noi dovremmo “dare fiducia” a una banda che accoglie 101 serpi in seno) fuori Montecitorio. Era notte. Piangeva. La consolai, le diedi una pacca sulla spalla, le dissi – coraggio -. Lei mi rispose – diteci che dobbiamo fare – al che io replicai – semplice, domani votate Rodota’, dateci un reale segnale di cambiamento. Con Rodota’cambierebbe ogni cosa, si aprirebbero scenari nuovi, potremmo davvero iniziare un cambiamento -. Le parlai con il cuore, con tutto il nostro entusiasmo. L’indomani voto’ per un uomo di 88 anni, il principale responsabile di questo indecente governo dell’inciucio tenuto per gli attributi (se di attributi possiamo parlare) da un noto delinquente che ci ha gestito la vita per 20 anni grazie a decine di “delinquenti morali”, i dirigenti del PD, che gli hanno permesso ogni vergognosa azione. Alla proclamazione di N., in aula, guardai l’On. Moretti. Mentre noi provavamo un senso di impotenza (il senso di impotenza dei cittadini, non solo gli elettori M5S, ma tutti coloro che speravano in un cambio) lei si spellava le mani. Ricordo con quanta cattiveria (forse dovuta alla frustrazione dei giorni precedenti o forse dovuta alla paura di tornare al voto e perdere la poltrona appena conquistata) ci guardava mentre applaudiva. Aveva uno sguardo sprezzante come a dire – stavate per vincere ma avete perso e chi comanda e’ ancora qua’ -. Per me quel giorno e’ cambiato tutto. Tutte le speranze che avevo (non di alleanze ma di accordi almeno sui temi, sulle questioni importanti, ad esempio l’elezione di un grande Presidente votato dalla rete e apprezzatissimo anche dagli elettori di SEL e PD) sono crollate in un istante. Tutte. E’ stato un momento drammatico. Da quel giorno non ho piu’ rivolto la parola all’On. Moretti. Da quel giorno ho compreso che o si fa “saltare il banco” come scrive oggi Beppe in un post magistrale o non esiste futuro per la nostra splendida e violentata Italia. Non l’ho sempre pensata cosi’. Se vi ricordate, parlando in aula della vergognosa guerra in Afghanistan, chiesi aiuto al Parlamento, ai giovani deputati alla prima legislatura che magari in passato erano anche scesi in piazza contro questa assurda guerra. Dissi, citando Thoreau, che – le gambe non servono per sedervisi sopra ed e’ tempo di camminare assieme -. Fui accogliente, aperto, disponibilissimo al dialogo. Tutto e’ cambiato il giorno dell’inciucio. Tutto quanto. O si manda a casa questa gente o non c’e’ nulla da fare. Il M5S non ha nessun timore ad andare ad elezioni. Il timore ce l’hanno i partiti perche’ c’e’ il serio rischio (per loro) che “Vinciamo Noi” come dice sempre Matteo Dall’Osso. Qualche mese fa, non lo nego, in un angolo remoto della mia mente c’era una vocina che mi sussurrava – il PD non e’ come il PDL -. Oggi i fatti hanno azzittito questa voce. Ho visto con i miei occhi ogni giorno cosa e’ il PD, ho visto come hanno votato, ho letto le loro dichiarazioni, ho ascoltato le loro supercazzole e sono giunto alla conclusione che il PD non e’ come il PDL, e’ peggio! Perche’ il malaffare (bipartisan) ha distrutto il Paese ma e’ l’ipocrisia ad uccidere la speranza.
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Certo che come sputtanamento non è da poco,...è di prima categoria.
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

Sì ..e oltre lo sputtanamento cosa c'è?
nada, il vuoto cosmico.

ci togliamo i partiti falliti e ce ne prendiamo uno di schizofrenici
elezioni , col porcellum, napolitano si tolga dalle balls ....
che dobbiamo fare asso piglia tutto

alè.

la vicenda monopoly è oltremodo imbarazzante ma come fate a non aver paura di questi fanatici del m5s io non me lo spiego.
pancho
Messaggi: 1990
Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da pancho »

«Non prendiamo ordini dalla Santanché» Al Senato inizia la conta in vista del Letta bis

Tra i democratici c’è chi si prepara a dare vita a una nuova maggioranza: basterebbero 20 «transfughi»


ROMA - «Un conto è Silvio Berlusconi, che detta la linea politica e rispetto a cui noi saremo leali sempre. Altra cosa sono le posizioni di Daniela Santanché, dalla quale non prendiamo ordini». La spaccatura c'è. E comincerà a vedersi molto presto visto che ieri mattina, davanti all'ennesimo capitolo della controffensiva della «Pitonessa», i ministri del Pdl hanno concordato una posizione comune. «Una cosa sei tu, un'altra cosa è Daniela», è la sintesi del messaggio recapitato telefonicamente ad Arcore. Il cui sottotesto, riassunto da uno dei ministri, è che «d'ora in poi le colombe» non accetteranno «al buio» che la nuova Forza Italia venga «consegnata chiavi in mano» alla Santanché. Un tema sul quale la pattuglia di ministri del Pdl, adesso, chiede a Berlusconi che si faccia «chiarezza».

La stessa chiarezza ostentata ieri, in un'intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, da Altero Matteoli, uno che da anni non s'è mai allontanato di un millimetro dal berlusconismo ortodosso. «Noi possiamo anche togliere il sostegno al governo. Ma non possiamo fingere di non sapere che il primo atto di una eventuale crisi non sarebbero le consultazioni ma le dimissioni di Napolitano», è il pensiero dell'ex ministro. Che tra l'altro ha pure aggiunto che, in caso di crisi di governo, «rischiamo di ritrovarci con Romano Prodi al Quirinale». L'esatto contrario della provocazione con cui la Santanché, domenica alla Versiliana, aveva messo a verbale la sua «preferenza» per il Professore rispetto all'attuale inquilino del Quirinale.

Che uno smottamento dentro il Pdl sia possibile, sempre nel caso in cui Berlusconi opti per la linea dura, ormai l'hanno capito anche dentro il Pd. Dove ci sono lavori in corso per creare una «rete di protezione» su Palazzo Chigi che potrebbe anche portare - nell'ordine - a una nuova maggioranza e a un nuovo governo guidato da Enrico Letta. «Adesso ci sono cose che non si vedono perché stiamo a riposo. Ma questa situazione è come l'elettrocardiogramma. La verità si scopre sempre sotto sforzo», sussurra Giorgio Tonini, uno dei parlamentari del Pd meglio sintonizzati con le antenne del Quirinale. Il senatore non fa esplicitamente riferimento a colleghi del Pdl che possano smarcarsi da Berlusconi. Ma una cosa la dice: «Napolitano non contempla la crisi di governo. È il segno che chiunque si assume la responsabilità di farlo cadere, imboccando quella strada sa come entra ma non sa come esce». In fondo, è la stessa tesi su cui medita Marco Meloni, uno dei deputati più vicini al presidente del Consiglio. «La forza di Berlusconi sono sempre stati i suoi voti. Ma questi voti, adesso, ce li ha anche perché sostiene un esecutivo che prova a portare il Paese fuori dai guai. Se prova a staccare la spina, un pezzo di elettorato si staccherà da lui».

I lettiani la buttano sulla «slavina» nell'elettorato berlusconiano. Ma è evidente, anche se nessuno ne parla, che la prima rottura potrebbe materializzarsi tra i parlamentari del Pdl. Basta una ventina di senatori che escano dal gruppo e una maggioranza de-berlusconizzata sarebbe servita. Pronta a garantire quella stabilità, dice Tonini, «che l'Italia adesso non può permettersi di perdere. Soprattutto di fronte a un'opinione pubblica europea che, tra poco, assisterà alle elezioni tedesche».

È l'«effetto Merkel», insomma. Nessuno ha dimenticato come l'anno scorso la Cancelliera tedesca, convocando Monti a una riunione del Ppe, provò a spaccare il Pdl arrivando vicina all'obiettivo. E che cosa succederebbe - si chiede l'ala governista del Pd - se il Ppe, con la Merkel rafforzata da una probabile nuova vittoria elettorale, tornasse a forzare la mano contro un Berlusconi indebolito dalle sentenze? «Succede che il Cavaliere è già finito», mormora Beppe Fioroni. E proprio per questo, aggiunge l'ex ministro della Pubblica Istruzione, «ci penserà bene prima di provocare quella crisi di governo che non conviene neanche e lui». Piuttosto, conclude, «stiamo attenti ai falchi che ci sono nel Pdl e a qualcuno che sta anche nelle nostre file». Fioroni non lo dice ma è evidente che, in cima alle sue preoccupazioni, ci sono i renziani. «Noi speriamo che il governo non cada. Ma se malauguratamente cadesse, non ci rimarrebbe che cambiare la legge elettorale e tornare al voto», scandisce Paolo Gentiloni, confermando che il voto anticipato potrebbe essere una delle possibili fiches che i renziani proveranno a lanciare sul tavolo verde.

Renzi, per adesso, sta in America e rimane in silenzio. Ma il suo nome, negli ultimi giorni, sarebbe risuonato più volte nelle chiacchierate tra i parlamentari di Sel e il loro leader Nichi Vendola.
Se Berlusconi abbandonasse Letta, confessa il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore, «noi proveremmo a convincere il Pd a formare un governo di scopo, che faccia la legge elettorale, rifinanzi la cassa integrazione e risolva il problema degli esodati».

Per quell'ipotetico governo, anche se nessuno in casa Sel ne parla a microfoni aperti, il nome per Palazzo Chigi in cima ai desiderata di Vendola e dei suoi sarebbe proprio quello del sindaco di Firenze.

E questo è uno spettro, l'ennesimo, che anche il Pdl sta cominciando a intravedere. E che fa paura pure a Berlusconi.

20 agosto 2013 | 19:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tommaso Labate

http://www.corriere.it/politica/13_agos ... 09c3.shtml
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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