Come se ne viene fuori ?

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paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Fallimenti crescono ancora, chiudono imprese storiche
NEW YORK (WSI) - In questa pagina WSI pubblica in sintesi il quadro oggettivo dell'economia italiana, aggiornato con i piu' recenti dati statistici, macro-economici e di politica monetaria. Una "pagina della memoria economica", che fa da contraltare alla massiccia propaganda mediatica di lobby (stato, politici, banche) che hanno interesse a non raccontare la verita' agli italiani e puntano anzi a manipolare il consenso con strategie che beneficiano soltanto i "poteri forti", strozzando i cittadini e le piccole imprese. Preghiamo i lettori di aiutarci postando aggiornamenti e segnalazioni, corredate di fonte (autorevole) e link.

____________________________________________

- Ammortizzatori: 80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione;

- Cassa integrazione: totale di ore di Cig richieste, da gennaio a giugno, supera il mezzo miliardo;

- Chiusura aziende: per la crisi, tra il 2008 e il 2012 hanno chiuso circa 9mila imprese storiche, con più di 50 anni di attività. Si tratta di 1 impresa storica su 4 (fonte: Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza);

- Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6mila miliardi;

- Debito pubblico: a giugno 2013 nuovo record a 2.075,71 miliardi di euro, dai 2.074,7 miliardi di maggio; oltre il 130% del Pil. Gli interessi pagati dal Tesoro sono stati 86,7 miliardi nel 2012. Secondo le previsioni il debito pubblico salirà al 130,8% del Pil nel primo trimestre 2014, rispetto al 123,8% del primo trimestre 2012;

- Deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%;

- Disoccupazione: a giugno 2013 si attesta al 12,1%, dato peggiore dal 1977;

- Disoccupazione giovanile: il tasso nel segmento 15-24 anni a giugno 2013 e' salito al 39,1%, in crescita di 0,8 punti percentuali su maggio e di 4,6 punti su base annua;

- Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del 2012;

- Evasione: Nel 2013 5mila evasori totali e 17,5 miliardi nascosti. Secondo le stime elaborate dall'Istat l'imponibile sottratto al fisco si aggira ogni anno attorno ai 275 miliardi di euro;

- Fallimenti: nel primo semestre 2013 si sono registrate 6.500 nuove procedure fallimentari, in aumento +5,9% rispetto allo scorso anno;

- Gettito Iva: nel periodo gennaio/aprile 2013 tra le imposte indirette prosegue l'andamento negativo dell'IVA (-7,8%) per effetto della flessione registrata dalla componente relativa agli scambi interni (-4,7%) e di quella relativa alle importazioni da Paesi extra UE (-21,4%) che risentono fortemente del deterioramento del ciclo economico;

- Insolvenze bancarie: quelle in capo alle imprese italiane hanno sfiorato a maggio 2012 gli 84 miliardi di euro (precisamente 83,691 miliardi);

- Manifattura: indice Pmi resta sotto i 50 punti, linea di demarcazione tra espansione e contrazione;

- Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, totalmente inattivi;

- Pil: il Prodotto interno lordo dell'Italia, ovvero la ricchezza complessiva del paese, alla fine del 2012 era di 2.013,263 miliardi di dollari (dati Ocse) o 1.565,916 miliardi di euro (fonte: relazione del governo al Parlamento - 31 marzo 2013). Nel secondo trimestre il pil ha subito una contrazione dello 0,2% dopo il -0,6% nei primi tre mesi dell'anno. Comparando il secondo trimestre del 2013 con gli stessi mesi dell'anno precedente il calo è -2,0% (fonte: Eurostat). S&P ha abbassato la sua previsione di crescita 2013 per l'Italia, a -1,9% rispetto al -1,4% previsto a marzo 2013 e al +0,5% stimato a dicembre 2011. Il Fmi ha tagliato le stime del pil Italia 2013 a -1,8%. Nel 2012 il Pil ha subito una contrazione di -2,4%. E un crollo senza precedenti di -8,8% dall'inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007 (fonte Eurostat);

- Potere d'acquisto delle famiglie: -2,4% su base annua, -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;

- Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);

- Prestiti delle banche alle imprese: -5% su base annua nei mesi da marzo a maggio. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;

- Produzione industriale: crollata -17,8% negli ultimi dieci anni, su base annua è in calo -2%;

- Ricchezza: dall'inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007 il pil e' crollato -8,8% (fonte: Eurostat), pari a una perdita di oltre 150 miliardi di euro;

- Sofferenze bancarie: a maggio 2013, secondo il rapporto Abi, le sofferenze lorde sono risultate pari ad oltre 135,7 miliardi di euro, 2,5 in più rispetto ad aprile 2013 (+22,4% annuo);

- Tasse: 262 scadenze per i cittadini italiani dall'Irpef, all'Iva, all'Irap, etc. Il livello eccessivo di tassazione provoca un effetto negativo, noto come curva Laffer e non e' compatibile con la crescita;

- Spesa pubblica: in 15 anni e' salita +69% a 727 miliardi. Rispetto a una ricchezza di 1.565 miliardi di euro, lo stato spende il 48% del pil. E con gli interessi sul debito pubblico supera il 52%.

Aggiornato: 24/8/2013
http://www.wallstreetitalia.com/article ... ge=1613489
Ciao
Paolo11
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Oggi il titolo Mediaset ha perso più del 5% ed è stato sospeso.

Il governo non può cadere, la famiglia non può permetterselo.
soloo42000
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da soloo42000 »

Sarebbe la prima volta che il mercato autoregola in modo virtuoso una situazione.
Farina sia nel sacco liberista (vedi che il mercato funziona), sia in quello progressista (si dopo 20 anni).

Scherzi a parte.
;)

Ammesso che il mercato stia davvero "minacciando" la famiglia,
la vedo dura che Don Silvio abbia la lucidità e il buon cuore di ritirarsi.

E poi ci sono sempre i 101 da comprare, altro che i 20 scalcagnati cui da la caccia Letta...


soloo42000
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

erding ha scritto:
E Scilipoti che fa?


Intanto... il solito Violante...



Cav, Violante apre: "Ricorso a Consulta non è dilazione"

L'ex presidente della Camera: "La legalità impone il diritto di difesa". Gelmini: "I falchi del Pd ascoltino le parole di Violante"
Luisa De Montis - Lun, 26/08/2013 - 11:58


Da Luciano Violante arriva un'apertura sul tema della decadenza del Cavaliere e dell'eventuale ricorso alla Consulta. "La Corte Costituzionale ha ritenuto che il procedimento davanti alla Giunta è di carattere giurisdizionale.

Quindi la Giunta, se ritenesse che ci fossero i presupposti, potrebbe sollevare l’eccezione davanti alla Corte. Ma questa non sarebbe dilazione; sarebbe applicazione della Costituzione", ha dichiarato Violante in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. "Noi - rivendica l’esponente Pd - siamo una forza legalitaria. La legalità comprende il diritto di difesa e impone di ascoltare le ragioni dell’accusato". Violante parla anche dell’eventuale ricorso del Pdl alla Corte europea osservando che "la Corte di Lussemburgo potrebbe essere interpellata perchè dica se in base alla normativa europea, applicabile anche in Italia, la legge Severino dà luogo a pena, non retroattiva, o a un semplice effetto sulla condanna". "Il senatore Berlusconi deve spiegare alla Giunta perchè a suo avviso la legge Severino non si applica - ha spiegato l'ex presidente della Camera -. E i membri della Giunta hanno il dovere di ascoltare e valutare la sua difesa".

Le parole di Violante aprono un varco e ricevono apprezzamento dal centro destra. "L'intervista al Corriere - commenta Mariastella Gelmini -, rappresenta una prima autorevole apertura al dibattito sulla decisione della Giunta; dibattito che i falchi del Pd avevano fin qui respinto come una perdita di tempo".

http://www.ilgiornale.it/news/interni/c ... 45506.html




Parlerà solo per suo conto, o... anche per conto terzi??


Pianeta delle scimmie – Reparto Stivale.


Di solito, per pura combinazione, ci si incontra su marciapiedi opposti. Qualche volta va di fretta, altre è con moglie e figli, non c’è l’occasione di scambiare due parole. E’ stato il medico di mio padre. Ci siamo sempre scambiati ai tempi i reciproci pareri sullo stato dell’arte del Bel Paese. Lo facciamo ancora quando ci si s’incontra occasionalmente vis a vis.

Stamani era una di quelle volte. Per via di convergenze non parallele ci siamo incontrati di nuovo.

La domanda è sempre la solita, breve, secca, impertinente, anche perché la situazione non è delle migliori. “Come se ne viene fuori?”

Ma questa volta la risposta è raggelante.

<<Nulla, ….non succederà nulla perché noi siamo fatti così>>

<<Noi siamo fatti diversamente dagli altri popoli. Noi riusciamo a vivere bene o male in situazioni perenni come questa. Non c’è via di scampo. Non c’è soluzione>>

Ribatto: <<Siamo fatti per vivere passivamente all’interno della Morta Gora???>>

<<E’ così, -risponde – dobbiamo farcene una ragione,….non siamo un popolo rivoluzionario, siamo fatti per vivere alla giornata>>

E quest’ultima frase apre il file della memoria anno 1974.

Un venditore di macchine utensili tedesche, tedesco di Cermania pure lui, in visita alla filiale milanese, fece presente di essere sconcertato per l’accettazione tutta italiana per come funzionava la politica in quei tempi. Istabilità ai massimi livelli e lotte interne alla Dc per la conquista del potere.

<<Se quello che succede da voi, succedesse in Germania, nel giro di 15 giorni la Germania crollerebbe>>

Congedato il medico, più avanti incontro un altro conoscente ma più giovane.

Anche lui fa un’affermazione similare su come siamo. Ricorre a quello che i Tg ci propinano spesso, dalla Turchia, alla Tunisia, alla Libia, all’Egitto.

<<Là sentono la necessità di migliorare, e quindi si muovono>>

E insiste: <<Io Berlusconi personalmente lo strozzerei,….ma da un altro punto di vista dico che fa bene. Si è accorto che siamo dei caproni e agisce di conseguenza. Vent’anni di successi. Chiamalo fesso!!!>>

Analoga conclusione sono arrivati coloro che fanno quotidianamente salotto politico alla biblioteca centrale di SSG.

Si possono fare milioni di discorsi, ma alla fine si arriva sempre alla solita conclusione. La presa d’atto che la responsabilità appartiene al popolo italiano.

E Violante ce lo conferma.

Se Amalia passa da queste parti, troverà un’ulteriore conferma della “confusione” che regna nel Pd.

In mezzo ad una società che sta crollando, l’ex comunista Violante, soprannominato ai tempi in cui faceva il magistrato il “piccolo Wishinsky”, lo spietato inquisitore delle purghe staliniane (Altro che toghe rosse) spariglia il campo accampando che noi (il Pd) siamo un forza legalitaria.


Era proprio necessaria questa sparata di Violante?

Dove vuole arrivare?

A prolungare ancora l’agonia da parte di un intero popolo?

E per fortuna che è un ex comunista “”””””””legalitario”””””””, per giunta.

Dove trova altrettanta legalità in chi è stato condannato e non ha i mezzi economici del paperone brianzolo, per poter corrompere, farsi leggi ad personam, per evitare i giudizi?

Quel momento che B. adisse alla Corte di Strasburgo, come suggerisce Violante, il ministro Severino, per equità dovrebbe aprire le carceri. FUORI TUTTI.

Siamo proprio delle scimmie in evoluzione. Evoluzione ai primi stadi.

Hanno perfettamente ragione Casson e la Puppato a temere gli “incapucciati”.
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Ravello (SA) - Brunetta presenta un progetto da 4 milioni -2- (20.08.
https://www.youtube.com/watch?v=JTDjPix5aMM
Campania, il Pd contro Brunetta: “Quattro milioni alla sua fondazione, una rapina”

I democratici all'attacco dell'ex ministro, presidente dell'ente che organizza il Festival di Ravello, beneficiario di un cospicuo contributo della Regione guidata da Caldoro, anche lui del Pdl. La Fondazione reagisce con una querela, il governatore precisa: "I soldi saranno erogati solo dopo valutazioni e controlli"
La Regione Campania pompa 4 milioni di euro nelle casse della Fondazione Ravello guidata da Renato Brunetta. E scoppia il caso. Il gruppo consiliare regionale del Pd annuncia un’interrogazione sui criteri di erogazione dei fondi. Sel chiede che Brunetta “faccia un passo indietro” per ragioni di opportunità. Il segretario del Pd di Salerno Nicola Landolfi, che ha sparato ad alzo zero paragonando il finanziamento a “una rapina a mano armata”, è stato querelato dai vertici della Fondazione. Ma a chi come Landolfi maliziosamente insinua che la Fondazione che gestisce uno dei festival più importanti d’Europa e l’imponente Auditorium di Niemayer ha goduto di un trattamento di favore perché presieduta dal capogruppo alla Camera dello stesso partito di Stefano Caldoro (i due peraltro hanno comuni trascorsi socialisti), lo staff del Governatore della Campania risponde così: “I 4 milioni di fondi europei stanziati dalla Regione in favore della Fondazione sono spalmati su almeno due anni, sono stati solo assegnati e verranno materialmente messi in capo solo dopo le valutazioni e i controlli di efficacia previsti dai manuali che regolano l’uso del fondi strutturali. In proporzione la Regione dà meno degli anni passati”. In allegato, una raffica di cifre e una ricostruzione storica del finanziamento.

Con la sottolineatura che l’Auditorium, edificato grazie a un investimento di 18 milioni e mezzo di euro, è nato grazie ai fondi Por 2000/2007, nel pieno dell’era Bassolino. Fondi spesi anche per l’acquisto di Villa Episcopio (9 milioni di euro) e il rilancio di Villa Rufolo. “Azioni – spiegano dall’entourage di Caldoro – avviate in un recente passato e finalizzate al Pit “Ravello Città della Musica”, per creare sul territorio della costiera amalfitana un vero e proprio distretto culturale integrato. I 4 milioni sono in continuità con quel programma, è la fase attuativa del progetto avviato negli anni scorsi. Mettendo a sistema tutti i comuni della costiera amalfitana e non solo Ravello”.

Se ne prende atto. Ricordando anche che Brunetta a Ravello è una specie di sindaco-ombra, ha la casa delle vacanze, la cittadinanza onoraria e si è sposato nel luglio 2011. Qui nel suggestivo paese-gioiello dove il tempo si è fermato, l’ex ministro della Pubblica Amministrazione dell’ultimo governo Berlusconi ha da anni impiantato una sorta di succursale della propria segreteria. L’Espresso la definì ‘la Cricca di Ravello’. Sottolineando intrecci e cointeressenze tra i palazzi romani e la costiera amalfitana. A cominciare dal ruolo dell’ex primo cittadino del Pd Secondo Amalfitano. Che dopo essere diventato amico di Brunetta si è spostato a destra e si è trasferito a Roma, dove Brunetta lo ha nominato consulente e poi presidente del nuovo ente Fomez Italia. Oggi Amalfitano è segretario della Fondazione Ravello e direttore di Villa Rufolo. Il braccio operativo di Brunetta nei centri nevralgici di Ravello.

La Fondazione intanto prospera. Non senza qualche malumore sul territorio. Alla conferenza stampa di presentazione del progetto erano assenti quasi tutti i sindaci dei comuni vicini. Quelli che nelle intenzioni del Cda della fondazione dovrebbero essere maggiormente coinvolti nelle future edizioni del festival musicale, da prolungare anche dopo la stagione estiva. Mentre a Ravello non hanno digerito l’eliminazione degli sconti per i biglietti ai residenti. Che il sindaco Paolo Vuilleumier vuole ripristinare: “Abbiamo concordato che a settembre la Fondazione pagherà l’utilizzo dell’Auditorium in maniera piena e non agevolata. Con i proventi interverremo per agevolare la partecipazione della popolazione agli eventi del Ravello Festival”.

Per aver osato criticare l’andazzo, i giornalisti di ‘positanonews.it’, la principale testata online locale, sono stati messi alla porta: “Sembra che si ragioni senza progetti che coinvolgano il territorio – dice il direttore del sito Michele Cinque – e si cerchi soltanto il modo di poter spendere e giustificare questa enorme mole di denaro pubblico erogato in poche mani che non vogliono essere controllate, come testimonia il trattamento che ci hanno riservato”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08 ... na/690960/
Ciao
Paolo11
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

NEW YORK - "Si sta rompendo a causa di Berlusconi il patto non ufficiale, una sorta di gentlemen agreement che doveva evitare qualsiasi sconvolgimento politico prima delle elezioni tedesche. Viviamo in una fase di "volatilità controllata": ma se la situazione si avvita, come ormai sembra tutt'altro che impossibile, le conseguenze potrebbero essere molto pesanti per l'Italia". Questa volta Nouriel Roubini non vorrebbe abbandonarsi al pessimismo, ma poi analizzando le ipotesi possibili le speranze di una schiarita si dimostrano davvero poche. Sono ore febbrili negli uffici del centro studi Rge, che Roubini ha fondato a pochi isolati dalla New York University dove insegna. Da qui il professore segue minuto per minuto la partita-Italia con l'assistenza di Brunello Rosa, l'economista della London School of Economics che è direttore delle macro-strategie del think-tank. "La situazione - dice Roubini - potrebbe precipitare già domani alla riapertura (oggi per chi legge, ndr)".

Così presto?
"E' una giornata in cui potrebbero accavallarsi diversi fenomeni negativi: le contrattazioni sono limitate perché è periodo di ferie, anche in America dove l'attività riprenderà a pieno regime dopo il Labor Day del 2 settembre, ed è chiuso il mercato di Londra per una festività. In ogni caso, se non si trova una soluzione, lo spread risalirà entro pochissimi giorni a quota 300, il buon momento del mercato azionario italiano si interromperà, i titoli bancari saranno particolarmente penalizzati e i costi del credito torneranno ancora una volta a salire. Quanto più le elezioni sono prossime, tanto maggiore è il danno per i Btp".

Tutto questo perché si è infranto il patto con l'Europa, e la fiducia che è stata riposta nel nostro Paese e che ha evitato finora traumi malgrado le tensioni, come ricordava nel suo editoriale domenicale Eugenio Scalfari, sarà stata ancora una volta tradita?
"Esattamente. Ed è un peccato, perché Enrico Letta, una persona seria e rispettata da tutti sul piano internazionale, sta con il suo governo facendo molte cose buone, a partire dall'accelerazione per i pagamenti dei crediti della pubblica amministrazione. Letta sta agendo bene con l'appoggio del governo tedesco, fondamentale che ci piaccia o no, nonché della Bce Mario Draghi, sostegno che non si può sapere se verrà conservato se la situazione precipita. Sull'Imu la soluzione che si sta profilando è quella giusta: una tassa da far gravare solo sui più abbienti. Con le risorse che ne verranno, si imposterà l'alleggerimento del carico sulle imprese e sui lavoratori. Una linea corretta, e i mercati la stavano apprezzando. Invece Berlusconi per un mero calcolo personale prende a pretesto proprio l'Imu per aprire la crisi. Anzi, per pretendere l'immunità personale, a costo di sfasciare tutto. Una posizione inaccettabile. Vedremo se Napolitano riuscirà ad evitare le elezioni prima della Finanziaria. Il nostro scenario più probabile è che si voti all'inizio del 2014 ma non escludiamo un'accelerazione. I mercati stanno facendo un ragionamento simile".

Lei parlava del patto implicito, o diciamo riservato, verosimilmente raggiunto dalla Merkel direttamente con Napolitano come era avvenuto già nel 2011, che doveva evitare "incidenti" fino al 22 settembre. Ma questo significa che sotto la cenere cova comunque una certa preoccupazione sull'Italia?
"La domanda di fondo rimane: l'Italia ha un immane debito pubblico, ce la farà a ripagarlo? Il problema è la crescita. Il Paese viaggia con un Pil più basso dell'8% rispetto a prima della crisi. Ammesso che si sia raggiunto il fondo, quale velocità avrà la ripresa? Gli indicatori mostrano un quadro di sviluppo assai limitato, quindi la questione della sostenibilità rimane. Con una prospettiva temporale decente questi problemi si possono affrontare con lucidità al pari degli altri casi europei. A partire dalla Grecia, che ha bisogno, come si è lasciato sfuggire lo stesso Schauble, di una nuova ristrutturazione finanziaria, e vedremo a chi saranno imposte le perdite. Altre sorprese potrebbero venire dagli altri Paesi sotto programma internazionale di assistenza. L'Italia per ora non ha avuto bisogno di interventi d'emergenza, ma non è escluso che un'operazione sul debito sia necessaria fra qualche tempo, magari un allungamento delle scadenze: swap di titoli a corto con altri a lungo dietro un piccolo mark-up (sconto, ndr). Sono normali misure di gestione delle passività condotte in un regime market-friendly, senza emergenze, da realizzare con gradualità in un quadro di stabilità nel prossimo anno e mezzo. Ecco, quest'equilibrio rischia di saltare. L'Italia è sotto osservazione perché tutti temono l'instabilità politica, che si conferma il punto debole: non ci sentiamo più di escludere misure più radicali di ristrutturazione del debito a medio termine".

Ha rivisto le previsioni sulla crescita italiana per quest'anno?
"No, lo stiamo facendo adesso. Finora eravamo più ottimisti della media: per il secondo trimestre il mercato diceva - 0,4%, noi - 0,1%. Alla fine la perdita del Pil è stata dello 0,2. Per l'intero 2013 noi prevedevamo un -1,7%, il Fondo Monetario ha detto - 1,8 e la Banca d'Italia è arrivata quasi al 2%. Temo che dovremo rivedere anche le nostre previsioni al ribasso, e neanche di poco, se la situazione precipita".
(26 agosto 2013) © RIPRODUZIONE RISERVATA
repubblica
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Oggi è solo il 26 di agosto. Vedremo il prossimo lunedì.

E' abbastanza normale, si usa fare così.

Altro che ripresa.



Milano, operai tornano dalle ferie
e scoprono di aver perso il lavoro
Il caso della Hydronic Lift a Pero dopo due vicende analoghe a Modena e Forlì. La Fiom-Cgil: "Uno sport in voga fra gli imprenditori in questa estate del 2013". L'azienda: "E' solo una riorganizzazione interna"


uova puntata di quello che secondo la Fiom-Cgil si sta trasformando in un vero e proprio "sport in voga fra gli imprenditori in questa estate del 2013". Si tratta della improvvisa chiusura della Hydronic Lift a Pero (Milano), che produce componenti idraulici per ascensori, che segue le già note vicende della Firem di Modena e della Dometic di Forlì. Secondo la Fiom-Cgil si tratta dell'ennesimo caso in cui "la chiusura per ferie si trasforma in chiusura definitiva, senza alcun preavviso e approfittando dell'assenza dei lavoratori".

"Lo scorso 2 agosto la fabbrica chiude per ferie - si legge in una nota - e i 30 operai a fine giornata si salutano dandosi appuntamento a lunedì 26 agosto per la ripresa del lavoro.". "Certo - prosegue il comunicato - che non potevano immaginare di ricevere nella settimana di Ferragosto una lettera (inviata venerdì 9 agosto) con cui l'azienda li informava di aver avviato una procedura di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività. E soprattutto non potevano immaginare di ritrovarsi davanti a un cancello chiuso con catena e lucchetto".

"Pare - conclude il comunicato - che lo sport in voga tra gli imprenditori in questa estate del 2013 sia trasformare la chiusura per ferie in chiusura definitiva, senza alcun preavviso e approfittando dell'assenza dei lavoratori: quando si dice 'capitani coraggiosi". Di fronte a quella che il sindacato definisce come "una vigliaccata", i dipendenti hanno deciso di attuare un presidio davanti alla loro azienda chiusa. Un portavoce dell'azienda spiega che "il sito di Pero è chiuso per una riorganizzazione interna aziendale", mentre "altri siti sono aperti", senza però volerne specificare l'ubicazione. Dalla pagina Internet risulta che l'azienda dispone anche di uno stabilimento a Mc Kinney in Texas


http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... ef=HREC1-7
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Gli ultimi giorni di Salò - 75

L’Italia di nuovo nel caos - 11

La guerra civile simulata - 9



26 AGO 2013 16:52

Nonostante le ripetute minacce del Banana, il Pd non si muove - Anzi, addirittura Letta potrebbe anche anticipare le mosse del Pompetta e dimettersi prima - I piddini sanno che al Pdl non conviene far cadere il governo e pensano alle primarie, convinti di vincere le elezioni...


car.ber. per "La Stampa"

Il momento è drammatico, dalle parti di Letta ancora si confida che il buon senso prevalga nel Pdl, ma non si esclude nessuno scenario, «perché certo Enrico non ci sta a farsi impallinare e sembrare quello che vuole restare lì a tutti i costi», dice uno dei suoi parlamentari più fidati.

Tradotto, se è vero come diceva giorni fa un pezzo da novanta che «un "non ci sto" di Letta in termini di consenso sarebbe un'ottima carta», non sono affatto escluse dal novero delle possibilità eventuali dimissioni del premier prima di arrivare a una rottura; anche se si ragiona se non sia comunque più opportuno «far vedere plasticamente che sarebbero loro a gettare il paese nell'instabilità, costringendoli a voti di sfiducia, dimissioni di ministri e azioni palesi di fronte alla pubblica opinione».

Epifani domani riunirà la segreteria, «le prossime 48 ore saranno cruciali e dobbiamo esser pronti a ogni evenienza», dice uno dei pezzi grossi del partito: nel Pd ora si cerca di capire se le minacce siano davvero serie e se la crisi possa condurre a elezioni subito. «Noi non possiamo fare altro che capire le loro mosse, certo non accettiamo ricatti e loro si assumeranno una grave responsabilità».

Nei colloqui trasversali con i più dialoganti del Pdl i dirigenti Democratici fanno loro presente che al Pdl non conviene andare a votare, perché magari potranno ancora scrivere sul simbolo Berlusconi, ma nessuno vedrà il Cavaliere in campagna elettorale e anche se vincessero lui non potrà fare il premier.

Gli sherpa mandati in avanscoperta raccontano una realtà in cui «è difficile che loro si spacchino, se va giù il governo di colpo tutti sarebbero tramortiti e non avrebbero alternative». A quel punto l'opzione più probabile sarebbe quella di provare a fare un governo che regga qualche mese per cambiare la legge elettorale e poi andare al voto in primavera.

«Senza spocchia, e voler infierire, non si riesce a capire cosa il Pd dovrebbe fare», dice il responsabile organizzazione Davide Zoggia. «Se si tratta di avere un supplemento di istruttoria in Giunta di qualche giorno bene. Capiamo il travaglio ma non può esser chiesto a noi di risolvere la questione».

Dunque, nessun margine e nessuno spiraglio «se il Pdl staccherà la spina, il Pd farà un'attenta valutazione nei propri organismi». E qui si innescano le polemiche già aperte sul percorso congressuale.

Zoggia tiene a chiarire che «il congresso si farà in un modo o nell'altro: se il governo regge, lo si farà per eleggere un segretario, altrimenti bisognerà preoccuparsi prioritariamente della premiership, ma in ogni caso le primarie si faranno.

Bisognerà solo decidere se lasciare lo statuto così e quindi chi si candida a segretario farà anche il candidato premier, o se procedere con una separazione. Sui tempi e le modalità il 20 settembre l'assemblea deciderà».

E i bersaniani confermano il loro sostegno a Letta: «Faremo le primarie per il candidato premier. E per quanto mi riguarda il presidente Letta sta dimostrando di essere all'altezza delle sfide in Italia e in Europa», dice Stefano Fassina al Tg3.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Gli ultimi giorni di Salò - 76

L’Italia di nuovo nel caos - 12

La guerra civile simulata - 10


Il momento è drammatico, dalle parti di Letta ancora si confida che il buon senso prevalga nel Pdl, ma non si esclude nessuno scenario, «perché certo Enrico non ci sta a farsi impallinare e sembrare quello che vuole restare lì a tutti i costi», dice uno dei suoi parlamentari più fidati.

scrive oggi car.ber. per "La Stampa"


Che il momento sia drammatico è fuor di dubbio ma la domanda sorge spontanea:

Cosa diavolo c’è sotto nella paralisi lettiana

Se Letta Enricosp, governasse un’azienda privata, dopo 4 mesi dall’insediamento (28 aprile 2013), come governa la nazione Italia a quest’ora quell’azienda sarebbe già fallita.

Nel privato, nelle aziende private certi comportamenti poco chiari non sono ammessi.

Quattro mesi di una lunga partita a ping pong sull’Imu.

Il titolare dell’azienda privata, o l’amministratore delegato avrebbe chiamato Brunetta, sostenitore della cancellazione totale dell’Imu e gli avrebbe dato una settimana di tempo per stilare una relazione in cui veniva segnalata dettagliatamente, la strada da percorrere per recuperare i fondi per la copertura dell’Imu.

Noi siamo, malgrado le balle raccontate dalla Banca d’Italia e dal governo Letta, in una situazione di grande emergenza e non ci possiamo assolutamente permettere che una partita di ping pong possa durare 4 mesi.

Letta doveva da subito convocare Brunetta e commissionargli le modalità di recupero dei fondi per realizzare l’annullamento totale dell'Imu.

Dopodiché convocare un comunicato stampa a due, per illustrare i settori che avrebbero dovuto farsi carico della copertura.

In quel caso sarebbero stati gli italiani a giudicare se le richiesta di Brunetta fossero strampalate ed ancora una volta andavano a gravare sui soliti noti.

Invece da parte di Letta non è avvenuto niente di tutto questo.

Quali strani giochi sotterranei si stanno giocando sulla pelle dei tricolori?

Sembra che il governo viva all’interno di una fumeria d’oppio.

Quando ci si trova di fronte a problemi di questo genere vanno affrontati di petto con tanta energia.

Letta invece sembra un’istruttore di nuoto della Morta Gora.

Ieri Fassina dichiarava che non esiste ancora tutta la copertura.

Idem ha fatto oggi il ministro Delrio.

I soldi ci sono, come i soldi ci sono per la ripresa. Solo che le cricche e le cosche non intendono venire meno ai loro affari.

Letta si è messo l’elmetto e i paramenti antiproiettile in Afghanistan. Elmetto e corpetto antiproiettile li deve usare per andare contro le cricche e le cosche in Italia.

Invece non fa nulla e dopo 4 mesi non sa ancora a chi scaricare il pagamento a copertura dell’Imu.

Quali reconditi intrallazzi ci stanno sotto????
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Decadenza Berlusconi, la sponda di Violante per la giustizia di Silvio
di Bruno Perini

| 26 agosto 2013Commenti (25)

Luciano Violante fa male, anzi malissimo a fornire una sponda politica a Silvio Berlusconi, legittimando il ricorso alla Corte Costituzionale sulla legge Severino.

Primo perché quella legge l’ha votata anche lui, oltre al Pdl.

Secondo perché Violante sa benissimo che il ricorso alla Corte Costituzionale sarebbe un pretesto per perdere tempo, visto che la legge Severino possiede tutti i requisiti di costituzionalità essendo stata controfirmata dal presidente della Repubblica.

Terzo, perché sarebbe assurdo che la giunta che dovrà decretare la decadenza di Silvio Berlusconi proprio in base alla legge Severino sollevasse in prima persona un dubbio di costituzionalità.

Se Berlusconi pensa che gli italiani siano tutti allocchi e che la legge appena votata dal suo partito sia diventata improvvisamente incostituzionale convochi i suoi avvocati e i suoi peones e chieda loro di aprire la procedura formale davanti alla Corte Suprema magari attraverso un referendum abrogativo.

E’ evidente che lo scaltro Caimano una scelta di questo tipo non la farà mai perché la tempistica di una procedura del genere con tanto di raccolta delle firme per indire un referendum non impedirebbe alla Giunta di estrometterlo dal parlamento, applicando il dispositivo di sentenza della Corte di Cassazione.

A Berlusconi non interessa una strada di questo genere a lui interessa soltanto che non venga applicata la legge nei suoi confronti. Siamo come al solito alla giustizia ad personam.

Se il ricorso alla Corte Costituzionale è assurdo, la richiesta di grazia rilanciata da Gasparri o peggio ancora la commutazione della pena proposta dal fantasioso Fabrizio Cicchito sono una vera follia che non dovrebbero neanche essere prese in considerazione.

Ma con quale argomentazione Giorgio Napolitano dovrebbe graziare Silvio Berlusconi, visto che l’uomo di Arcore rigetta in toto tutti i gradi di giudizio.

Il ravvedimento previsto dalla grazia dove sta? Non parliamo poi della commutazione della pena!

Se avvenisse una simile abnormità si creerebbe un precedente pericolosissimo. Qualsiasi condannato in via definitiva avrebbe il diritto di chiedere la commutazione della pena per ragioni politiche.

L’assetto istituzionale fondato sulla separazione dei poteri verrebbe disintegrato in un sol colpo soltanto per consentire al signor Berlusconi di ottenere la sua agibilità politica.

Ora, si capiscono le teste di legno di Gasparri e Cicchito che in modi diversi tentano di salvare il loro leader, ma su una condanna che non fa una grinza per quale ragione Luciano Violante deve fornire una sponda a Berlusconi? Per sentirsi dire dalla pasdaran Maria Stella Gelmini: “Bravo”? Ma mi faccia il piacere!
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