Berlusconi è ancora armato e pericoloso

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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soloo42000
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da soloo42000 »

Sul Giornale cominciano a ricordare ai loro centristi liberisti che fine ha fatto Fini...
Così tanto per schiarirgli le idee...

soloo42000
Nessuno sa che fine abbia fatto Gianfranco Fini e gli auguro sinceramente che viva sereno e non siano vere le dicerie. È civile, oltre che umano, distinguere il giudizio politico sui gravi danni che ha compiuto dal rispetto per la vita, la salute, gli affetti. Trovo vergognoso ma esemplare il trattamento ingrato che ha ricevuto dai media e dalla sinistra.

Vi ricordate cos'era Fini per loro ai tempi dello scontro con Berlusconi? Uno statista, un vero leader da intervistare ed elogiare, un antifascista sincero. Era diventato una star, ogni sua banalità sembrava acuta, i suoi fedelissimi apparivano come una specie miracolosa di destra intelligente, moderna, libera, europea. Salamelecchi qua e là. Lui stesso, il poverino, si era convinto di essere quel che scrivevano i giornali.

E ci aveva preso gusto a distinguersi dal mondo da cui proveniva, vista la risonanza. Non dava peso a chi gli diceva: guarda che ti stanno usando, quando non servirai più per sfasciare il centrodestra e colpire Berlusconi ti butteranno via come una scarpa rotta e spaiata, fingeranno di non conoscerti. E non credeva neppure se gli dicevi: se chiedi alla gente di sinistra che parla bene di te «ma lo votereste?», tutti rispondono: «Che c'entra, io sono di sinistra».

Lui non aveva capito che piaceva a chi non l'avrebbe mai votato e nemmeno adottato. E piaceva fintanto che serviva allo scopo. Poi l'hanno buttato a mare, con la scusa della pesca subacquea. E hanno tolto la scaletta per risalire. Lui se l'è meritato, ma loro che bastardi...
Amadeus

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da Amadeus »

lastampa

POLITICA
23/08/2013
Berlusconi, cresce il fronte amnistia
Sì dai ministri Mauro e Cancellieri


ROMA
Un atto di pacificazione :shock: :shock: nazionale per salvare l’azione di governo e scongiurare una crisi politica che si staglia come oscuro orizzonte del caso Silvio Berlusconi. In questi termini sembra collocarsi l’ipotesi di un’amnistia, riemersa in queste ore come ennesima, potenziale soluzione all’impasse politico-giudiziario legata al Cavaliere.

IL PDL “ARRUOLA” I DUE MINISTRI
L’idea di un provvedimento generale di clemenza, ispirato a ragioni di opportunità politica e pacificazione sociale, è stata rilanciata ieri dal ministri della Giustizia Cancellieri. «La mia opinione personale è favorevole all’amnistia, ma - ha precisato il Guardasigilli - è un provvedimento che tocca al Parlamento: mi rimetto alle scelte della politica». Inoltre l’amnistia è già da tempo è invocata da una parte della politica contro quel sovraffollamento delle carceri che, proprio ieri, è stato al centro dell’incontro tra il presidente Napolitano e il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. Scende in campo anche un altro ministro “di peso”, ovvero il titolare della Difesa (e montiano) Mario Mauro: «Il caso di Silvio Berlusconi si potrebbe risolvere con una amnistia», scaturita dal quadro di un «rinnovato spirito di riconciliazione nazionale» nell’interesse del Paese.

MAURO: C’E’ UN PROBLEMA POLITICO
Secondo Mauro si tratterebbe di uno strumento “straordinario” per scongiurare la crisi per il governo e un ennesimo periodo di incertezza per l’Italia. L’esponente di Scelta Civica chiede innanzitutto di operare sulla vicenda del Cavaliere «una netta divisione tra piano giuridico e piano politico». «Il Senato ha il compito di applicare la legge Severino, che tra l’altro è una buona legge, il cui esito certo è la decadenza di Berlusconi. Detto questo, però, il problema vero rimane quello politico. Io non insisterei nel chiedere di assumere sul piano giuridico posizioni controverse o addirittura controproducenti rispetto a quelli che sono i reali intendimenti di una legge che lo stesso Pdl ha votato», spiega il ministro. Mauro pone, invece, l’accento sull«enorme problema legato al sistema della giustizia, al rapporto tra giustizia e politica e alla possibilità, attraverso il governo Letta, di garantire non solo la ripresa economica ma anche un più forte spirito di riconciliazione nazionale». Tutti termini del «problema politico».

IL NO DI DEI “MONTIANI”
La polemica politica s’infiamma. Il Pdl plaude. «Se due membri autorevoli del governo, come Mario Mauro e Anna Maria Cancellieri, affrontano con serietà e lungimiranza il problema dell’amnistia, ciò ha un valore che non può essere eluso, sottovalutato o accantonato da chi ha a cuore le sorti dell’Italia», afferma il coordinatore Bondi. Ma all’ipotesi amnistia rilanciata dal ministro mauro si oppone il suo stesso partito. Scelta Civica, per voce proprio del capogruppo al Senato Gianluca Susta, frena così: «Sono decisamente contrario ad altri indulti e amnistie. Non dimentichiamo che Berlusconi è stato condannato a quattro anni e gode dell’indulto ultimo di tre anni. Il problema non riguarda la condanna quanto l’interdizione dai pubblici uffici, quindi l’incandidabilità o la decadenza dall’ufficio di senatore o di qualunque altro ufficio pubblico, altra cosa rispetto all’amnistia». E ancora: «Mi pare che da parte del Pdl ci sia quasi la richiesta di un Berlusconi sciolto dalle leggi. Io credo che bisognerebbe fare un salto di qualità verso la normalità che c’è in tutto il mondo quando viene coinvolto un leader politico in un fatto che prefigura anche una fattispecie penale. Non vedo strade per “salvare Berlusconi”».

L’ALT DI PD E SEL
E oltre ai montiani resta da convincere il Pd. L’amnistia o l’indulto «sono provvedimenti di carattere generale che spettano al Parlamento e non riguardano il caso Berlusconi», precisa Rosy Bindi a SkyTg24. Anche Sinistra ecologia e libertà dice no: «Noi abbiamo sempre dato la nostra disponibilità a provvedimenti per alleviare quella che è la condizione drammatica delle carceri. Ma se si parla di amnistia si fanno delle selezioni dei reati. Certamente i reati più odiosi, quelli dei colletti bianchi, quelli che hanno prodotto come nel caso di Berlusconi l’accumulazione di ingentissimi fondi, si parla di duecentosettanta milioni di euro di fondi neri per agire al di fuori di ogni norma , noi ovviamente non solo saremmo contrari ma non saremmo disponibili nemmeno ad aprire la discussione», afferma il capogruppo di Sel alla Camera, Gennaro Migliore, ospite a «RadioAnch’io» su Radio1 Rai.

COSA DICE LA LEGGE
Previsti dall’art. 79 della Costituzione, amnistia e indulto erano concessi dal Presidente della Repubblica. Poi con la riforma costituzionale del 1992, la concessione è divenuta oggetto di deliberazione parlamentare con una maggioranza dei 2/3 di ciascuna Camera in ogni articolo e nella votazione finale. Sebbene siano quasi sempre citati insieme, amnistia e indulto sono differenti: la prima è una causa di estinzione del reato attraverso la quale lo Stato rinuncia all’applicazione della pena; l’indulto, invece, condona in tutto o in parte la pena, senza cancellarne il reato. A unire i due provvedimenti è il carattere generale. E proprio su questo punto si è soffermato il ministro della Difesa Mario Mauro proponendoli come possibile soluzione al caso Berlusconi. Un nodo che «va risolto politicamente, non per via giudiziaria. E con un provvedimento generale, non individuale. Come nel dopoguerra, con l’amnistia Togliatti», ha affermato Mauro, riferendosi al provvedimento proposto nel 1946 dall’allora ministro di Grazie e Giustizia Palmiro Togliatti per estinguere i reati comuni e politici legati al conflitto mondiale.

I PRECEDENTI
L’amnistia, storicamente, è atto di clemenza a cui si è fatto ampio ricorso, legandolo spesso a celebrazioni istituzionali o religiose, come il Concilio Vaticano II. Dal 1992, però, i provvedimenti di amnistia e indulto si sono pressoché azzerati (l’ultimo del 2006), complice quel quorum parlamentare che, a partire dal caso Berlusconi, sembra davvero arduo ottenere. Rosy Bindi (Pd), ad esempio, ha sottolineato come quella della pacificazione - tradizionale presupposto all’amnistia - è una categoria estranea a un governo di servizio per il Paese. Eppure, come indica la sua etimologia, amnistia viene dal greco e vuol dire `dimenticanza´: proprio quella a cui, in riferimento alla sua condanna, aspira il Cavaliere e che con la grazia gli precluderebbe.
Amadeus

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da Amadeus »

http://www.huffingtonpost.it/stefano-fa ... _ref=italy

Monti brutto e cattivo che ha messo l'imu
Berlusconi buono e bello e bravo che l'ha levata
Letta non se lo ricorderà nessuno
il Pd, comunque vada, pollice verso

cos'e pazzi
peanuts
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da peanuts »

Ma Pannella non ci arriva a capire che il caimano appoggia i suoi referendum solo per fare la guerra ai giudici?
Che immane cazzata che hai fatto, Pannè
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da camillobenso »

peanuts ha scritto:Ma Pannella non ci arriva a capire che il caimano appoggia i suoi referendum solo per fare la guerra ai giudici?
Che immane cazzata che hai fatto, Pannè

Certo che lo sa il motivo del perché il Caimano appoggia i suoi referendum.

Ma quando gli ricapita che qualcuno gli faccia così tanta pubblicità gratis????
mariok

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da mariok »

BUONGIORNO
04/09/2013

Domanda di grazia

MASSIMO GRAMELLINI

E così vorreste condannarlo ai domiciliari. Costringerlo a trascorrere un anno sul divano della trisnonna, intrappolato fra pareti color salmone, al lume fioco di una lampada a forma di fungo atomico, tra le braccia di una giovane donna che lo soffoca con promesse di amore eterno, quando lui chiede soltanto libertà.

Fanatici senza cuore, ma non vi tormenta il destino di quest’essere incolpevole che una serie inaudita di coincidenze ha trascinato negli abissi domestici documentati dalla foto? Abbiate il coraggio di guardarlo, tremate davanti al suo smarrimento, date sfogo all’imbarazzo e al rimorso che vi suscita il suo atteggiamento di resa. Dove sono l’antica fierezza, la passione per gli ambienti promiscui e la spregiudicatezza che gli consentiva di oltrepassare ogni porta socchiusa, infischiandosene di regole e divieti?

Neanche un mostro merita di finire così. E lui non è un mostro. Chiunque abbia lo sguardo puro di un Bondi lo troverà bellissimo. È solo troppo orgoglioso per chiedere la grazia. E allora la chiediamo noi: libertà per il cagnolino Dudù.

Immagine
Amadeus

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da Amadeus »

AGI) - Roma, 4 set. - La Borsa perde, si dice per via dell'incertezza politica. Silvio Berlusconi, si legge e si sente nei corridoi, pronto a staccare la spina al governo prima della fine della settimana. La Giunta per le elezioni del Senato non trova un accordo sul calendario dei lavori quando, la prossima settimana, dovra' affrontare il nodo del futuro politico del leader del Pdl.
Grande incertezza, e Dario Franceschini entra nel dibattito politico da protagonista per la seconda volta in pochi giorni. Da Genova, l'altroieri, aveva aperto alla candidatura di Matteo Renzi al Senato, oggi interviene con tutto il suo peso in aiuto del Governo Letta.
"Il presidente del Consiglio sta partendo per il G20, un appuntamento con un'agenda importantissima. E' possibile interrompere questa serie continua di minacce quotidiane di crisi che riempiono i giornali, preoccupano i mercati e danneggiano il peso e l'immagine dell'Italia sui tavoli internazionali?", si chiede il ministro.
Uno stop piu' che palese agli avvertimenti che giungono di continuo da parte dei falchi del Pdl. Il fatto e' che con la ripresa si apre la la fase piu' delicata della politica dal giorno della nascita dell'esecutivo Letta, tutti quindi preparano il terreno ad un confronto che si preannuncia - a dir poco - serrato.
Oggi prove generali a Palazzo Madama, dove si doveva decidere il calendario dei lavori della Giunta per le elezioni.
Il Pdl chiedeva la convocazione di una seduta la settimana.
Risultato: "Non c'e' stata l'unanimita' e per questo il calendario sara' deciso, e votato, direttamente lunedi' prossimo", riferisce al termine della riunione il presidente della giunta, Dario Stefano.

Un muro contro muro che non lascia presagire il raggiungimento di intese di sorta. Tanto che il Pdl riunisce il gruppo al Senato e alla fine Renato Schifani avverte: "Non siamo pronti a nessuna crisi di governo.
Naturalmente tutto dipende dal comportamento di altri partiti, non dal nostro partito la cui posizione e' sempre stata chiara". Come dire: se sara', sara' colpa del Pd. Del resto anche Daniele Capezzone, nel definire sconcertanti le dichiarazioni di Franceschini, aggiunge: "E' evidente a tutti che, nonostante il parere di autorevolissimi giuristi, la sinistra politica sembra pronta a scivolare su una linea di attacco al diritto alla piena rappresentanza politica e istituzionale di milioni di elettori". Insomma: ognuno fermo sulle sue posizioni.

:lol: :D :D

non vedo l'ora di vedere come si riciclerà Capezzolone
mariok

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da mariok »

Sondaggi elettorali, Berlusconi condannato e il Pdl vola: “Si riprende i voti”

Perché con un leader con un piede fuori dal Senato e con una sentenza definitiva per frode al fisco sulle spalle il partito continua a crescere? Secondo gli esperti i motivi sono molti: una base fidelizzata (a prescindere dall'attualità), il ritorno degli ex delusi. E l'impalpabilità del Pd. Ma per qualcuno per il Popolo della Libertà, al contrario, potrebbe essere la vigilia del crollo definitivo

di Diego Pretini | 5 settembre 2013

I voti tornano all’ovile perché le alternative (Scelta Civica, Movimento Cinque Stelle) hanno deluso e – nonostante il Pdl – Silvio Berlusconi è una sicurezza. Intanto i voti restano e aumentano perché il Pdl è Berlusconi e viceversa: gli elettori del Cavaliere lo sceglierebbero anche se rapinasse un supermercato in diretta televisiva. E poi la fenomenale abilità politica dell’uomo (che ha portato al trionfo dell’abolizione dell’Imu, tema elettorale imposto da lui stesso a tutti gli altri). E su tutto, infine, l’impalpabilità della concorrenza: cercasi Pd. Sono le risposte che sondaggisti e sociologi danno a una domanda che potrebbe forse valere per un intero ventennio: come cavolo è mai possibile che il Popolo delle Libertà – un partito che ha un leader condannato in via definitiva per frode fiscale, con un piede fuori dal Senato, con la “agibilità politica” apparentemente ridotta al lumicino – continui a veleggiare nei sondaggi? Antonio Noto, Renato Mannheimer e Roberto Weber ne parlano con il fattoquotidiano.it e non si dimostrano per niente sorpresi.

Si tratta di un’ascesa che, se raffrontata ai dati dell’autunno scorso, fa rimanere a bocca aperta. Il Pdl era un partito moribondo alla fine del 2012, quando stancamente parlava di primarie e di successione di un leader che pareva volersi accontentare del ruolo di padre nobile. Il Popolo delle Libertà arrancava nei sondaggi tra il 15 e il 17. Poi tornò in campo il Cavaliere che lo trascinò per i capelli al sorprendente pareggio acciuffato nel giro di due mesi. E ora? Le rilevazioni più recenti parlano di un partito in uno stato di salute invidiabile: al 27%, decimale più, decimale meno. Secondo Ipr Marketing è al 27,5, secondo Swg è al 27,9, tanto per citare due sondaggi tra i più recenti. A febbraio – solo 6 mesi fa – il Pdl arrivò al 21 per cento. E’ l’unico partito che aumenta sensibilmente, insieme a Sinistra Ecologia e Libertà che evidentemente raccoglie qualcosa di ciò che perde il Pd che sarebbe intorno al 24-25 per cento e cioè paralizzato.

Il ritorno dell’elettore
Prima spiegazione della nuova vita del partito di Berlusconi: tornano gli elettori che avevano provato a cambiare strada. Lo spiega Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing: “Scelta Civica perde metà del suo consenso, dall’8 al 4%, il Movimento Cinque Stelle cala più o meno del 6″. Gli elettori, spiega Noto, si sono accorti che il partito di Monti non esiste: “Non condiziona le decisioni del governo, non ha un leader forte e carismatico: insomma, non rappresenta un’alternativa”. Dall’altra parte coloro che hanno provato a votare Grillo hanno fatto presto a non riconoscersi in alcune battaglie dei “grillini”. “Non c’è un giudizio politico sul governo – riflette Noto – Ma è un momento di riattrazione dell’elettorato ancora deluso”. Ma nella delusione scelgono ancora l’unica sicurezza: Berlusconi.

L’elettore fedelissimo (a prescindere)
Di lato a questa spiegazione che fotografa il momento ce n’è una storica, che – si può dire – si ripresenta ciclicamente. “L’affezione tra la base del Pdl e Berlusconi – dice Renato Mannheimer, guida dell’Ispo – Raramente la vediamo in altri partiti. Anzi, possiamo dire che non c’è in questi termini. Quando domandiamo agli elettori di Berlusconi se è colpevole o innocente, l’80% è sempre con lui. C’è una forte identificazione con il leader e d’altra parte l’abbiamo visto con la campagna elettorale durante la quale è riuscito a recuperare una grande mole di consensi”. Conferma Roberto Weber, fondatore e presidente per trent’anni di Swg (dal primo settembre ha lasciato ogni carica): “Ci sono profili valoriali, antropologici e culturali diversi tra i vari elettorali. E’ una valutazione non di merito, ma una constatazione. Su alcuni aspetti una parte dell’elettorato è più sensibile e un’altra molto meno. E’ una distinzione che non nasce oggi: è secolare”.

Le notizie non contano (e nemmeno le condanne)
Le notizie non contano. L’attualità non pesa quasi niente sulle opinioni. “Il 36% delle persone che abbiamo intervistato si è detto favorevole a dare un’agibilità politica a Berlusconi. Ebbene, questi si sono dichiarati tutti elettori di centrodestra” spiega Noto. Weber chiarisce: “I media hanno un’importanza rilevante, ma esiste un humus che prescinde dalle notizie di attualità”. In più, secondo Weber, c’è una divaricazione sempre più pronunciata tra le sfere di fattualità, quella della rappresentazione e quella del percepito: “In altri momenti e in altri Paesi le tre sfere si sovrappongono – spiega – Qui, invece, le distanze sembrano dilatarsi. La rappresentazione è sempre quella di un Paese in declino e ha un effetto su quanto percepiscono le persone”.

L’Imu (ovvero l’abilità politica del Cavaliere)
Nessuno poi deve dimenticarsi – a prescindere dal curriculum giudiziario non invidiabile – dell’abilità politica dell’ex presidente del Consiglio. “E’ fenomenale” dice Weber. Prendiamo l’Imu. “Avrà certamente un appeal – dice l’ex presidente di Swg – su un elettorato che in questi casi reagisce subito. Non solo: accanto a questo bisogna ricordare la sua capacità di dettare l’agenda”. Fu Berlusconi a introdurre l’Imu come principale tema della campagna elettorale, e tutti dietro. E ora l’abolizione dell’imposta sugli immobili è stata cancellata almeno per il 2013: promessa mantenuta, successo politico acclarato. “Peserà tanto nelle prossime rivelazioni – prosegue Mannheimer – L’abolizione è ovviamente piaciuta alla base del Pdl. E’ vista come una vittoria di Berlusconi e i suoi elettori lo capiscono”. Anche se, secondo i dati su una domanda specifica, i dati di Ipr dicono cose leggermente diverse: “Il 60% degli intervistati ha risposto che avrebbe preferito che fossero abbassate le tasse sul lavoro”.

L’insostenibile leggerezza del Pd
Tutti sono d’accordo. Il Pdl vince perché il Pd non si trova. Innanzitutto è in aumento l’astensione. “Noi l’abbiamo calcolata al 30%, a febbraio era al 25 – afferma Antonio Noto – E questo colpisce soprattutto il Pd” che ha un elettorato solitamente più fidelizzato e non “pesca” da altre aree, men che meno da quella di centrodestra. Parla di “debolezza” Mannheimer: “Le fratture interne non attirano l’elettorato che invece vuole certezze – dice – Sappiamo che le divisioni ci sono anche all’interno del Pdl, ma all’esterno ne esce un’immagine più salda”. Punto di vista simile quello di Weber: “C’è un limite di offerta nel centrosinistra: non riesce mai ad attirare altre aree elettorali. Quello che viene proposto non è sufficiente”.

Pdl? A rischio crollo. Se il Pd offre una “concorrenza forte”
Una via d’uscita il Pd ce l’ha e corrisponde anche con la possibile discesa del Pdl, nonostante i numeri da sballo di queste settimane. Tanto che Weber arriva a dire di “non aver mai visto il centrodestra messo così male”. L’ex presidente di Swg infatti spiega che – anche grazie a movimenti come quello dei Cinque Stelle – la “forma mentale dell’elettore è cambiata”. Quindi i partiti principali potranno riassumere, sì, pezzi di elettorato perduti. Ma questi continueranno a portare avanti le istanze di cambiamento e rinnovamento dal di dentro. Ecco che qui si inserisce l’unica opportunità che ha il Pd per fare uno scatto in avanti, perché “ora sono tutti contenti solo perché Grillo non cresce, ma non è questo il punto”. Neanche il ritorno a Forza Italia (che a destra vedono come il completamento della rinascita dell’avventura berlusconiana) potrebbe reggere, secondo Weber, il colpo di una “concorrenza forte” da parte del centrosinistra. Tradotto: Matteo Renzi. “Se invece l’offerta resterà la stessa, Berlusconi se la potrà ancora cavare”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09 ... ti/700081/
soloo42000
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da soloo42000 »

Colpa dello "sterile antiberlusconismo di maniera".
Come direbbe qualcuno del PD.
“C’è un limite di offerta nel centrosinistra: non riesce mai ad attirare altre aree elettorali. Quello che viene proposto non è sufficiente”.
A nessuno di questi grandi strateghi viene in mente che il CSX non abbia proprio alcuna possibilità di proporre alternative "appealing" a un elettorato attratto dall'illegalità (evasione, opportunismo, sfruttamento)?

Il CSX vince solo andando allo scontro frontale di modelli e idee.
Certo parlando al centro, ma parlando con idee e lingua di centrosinistra.
Altrimenti perde inevitabilmente.
Perchè se si "annacqua" perde la sua base genuinamente di CSX che si astiene o si disperde.
Se invece si "arrocca" rimane minoritario storicamente.

Piaccia o no è questa la situazione in Italia.
Per cui se a uno non piace, se uno non vuole fare la fatica di vincere come fece Prodi, è libero di tentare altre strade.
Strade di sinistra-sinistra, perdenti.
O altre di centro-DC, quelle del maanche, o quella liberista che vediamo dal 2011 a oggi, che tutto può dirsi tranne che di centrosinistra e tantomeno vincente.

Basta avere almeno la correttezza di ammetterlo: ci rinuncio, non rompetemi più con Andreatta e l'Ulivo.
Una correttezza intellettuale, direi, ma ancor prima una questione di educazione.


soloo42000
peanuts
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da peanuts »

Una cosa che non ho ben capito
Quando Pannella (che gigantesca cazzata che hai fatto, Pannè) ha fatto firmare i referendum al caimano, quello ha firmato anche quelli sulla droga?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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