Ci siamo
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Ci siamo
Mi spiace di aver partecipato poco ultimamente ma ho molto da fare tra lavoro e babbo
Allora, ci siamo. Domani iniziano le riunioni della giunta.
Vi chiedo:
- cosa farà il pd (al di là delle dichiarazioni di facciata. Compresi nel discorso eventuali nuovi casi scilipoti)?
- se la giunta voterà la decadenza, che faranno i discarichini? Toglieranno l'appoggio o no?
Secondo me
- non mi fido del pd o comunque non di tutti i suoi esponenti e già in passato c'è gente che si è fatta comprare
- penso toglieranno l'appoggio
Allora, ci siamo. Domani iniziano le riunioni della giunta.
Vi chiedo:
- cosa farà il pd (al di là delle dichiarazioni di facciata. Compresi nel discorso eventuali nuovi casi scilipoti)?
- se la giunta voterà la decadenza, che faranno i discarichini? Toglieranno l'appoggio o no?
Secondo me
- non mi fido del pd o comunque non di tutti i suoi esponenti e già in passato c'è gente che si è fatta comprare
- penso toglieranno l'appoggio
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Ci siamo
Chi ha le idee più chiare di tutti è Rosy Bindi.
"Se il Pd appoggia Berlusconi va al 5%." ha dichiarato di recente.
"Se il Pd appoggia Berlusconi va al 5%." ha dichiarato di recente.
Re: Ci siamo
Secondo me, ma può darsi che mi sbagli, non succederà niente di nuovo: continueranno col tira e molla per parecchi mesi.
Per cacciare Previti ci hanno messo un anno e mezzo (e ricordo che Bertinotti fece la voce grossa contro chi sosteneva che fossero tempi troppo lunghi). Vuoi che ci mettano di meno per il caimano?
Per cacciare Previti ci hanno messo un anno e mezzo (e ricordo che Bertinotti fece la voce grossa contro chi sosteneva che fossero tempi troppo lunghi). Vuoi che ci mettano di meno per il caimano?
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Re: Ci siamo
Beh, adesso lo appoggia comunque. Ci governa insiemecamillobenso ha scritto:Chi ha le idee più chiare di tutti è Rosy Bindi.
"Se il Pd appoggia Berlusconi va al 5%." ha dichiarato di recente.
Ma al di là di suor Rosy, tu che sensazioni hai?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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Re: Ci siamo
peanuts ha scritto:Beh, adesso lo appoggia comunque. Ci governa insiemecamillobenso ha scritto:Chi ha le idee più chiare di tutti è Rosy Bindi.
"Se il Pd appoggia Berlusconi va al 5%." ha dichiarato di recente.
Ma al di là di suor Rosy, tu che sensazioni hai?
Di grande confusione perché, come in parte segnalato da Massimo Giannini, il 6 settembre:
PRIMA o poi doveva succedere. Il bipolarismo propiziato dal ventennio berlusconiano ha assunto un profilo “psichico” più che politico.
Destabilizzato dalla condanna in Cassazione e dalla mancata “pacificazione”, per lui unico movente che giustifica le Larghe Intese, il Cavaliere alterna i giorni dell’ira a quelli della paura.
La sera siede a tavola con la pitonessa Santanchè e annuncia la crisi. La mattina siede sul divano con il barboncino Dudù e si rimangia tutto.
====================
Così non si può andare avanti.
====================
Genera confusione in tutto il sistema.
- Nel mondo politico
- Nel Parlamento
- Nelle istituzioni
- Nei media – Tv e carta stampata
- Ma soprattutto in chi subisce il tutto, i cittadini adulti non berlusconiani.
Sono sfiniti, non ne possono più.
Non è possibile che un Paese di 60 milioni di abitanti sia paralizzato per uno solo.
Dal giorno della sentenza B. manifesta sintomi da schizofrenia bipolare.
Disturbo bipolare
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
I disturbi dello "spettro bipolare", ovvero i quadri clinici un tempo indicati col termine generico di "psicosi maniaco-depressiva", consistono in sindromi di interesse psichiatrico sostanzialmente caratterizzate da un'alternanza fra le due condizioni contro-polari dell'attività psichica, il suo eccitamento (donde la cosiddetta mania) e al rovescio la sua inibizione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Disturbo_bipolare
Che poi è la descrizione di Giannini sulla Santanché a cena e Dudù sul divano.
In più i giornali generano confusione anche perché ci tettano dentro e devono vendere, visto che la crisi appartiene anche a loro.
Raccapezzarcisi da quello che scrivono diventa difficoltoso.
Una cosa è certa. Che se il Pd dovesse cedere è finito, senza che ce lo dicesse la Bindi.
E non c’è dubbio che tra le azioni a 360 gradi di B. è inclusa l’operazione di fare implodere il Pd prima che imploda il Pdl.
Se implode il Pd siamo al caos e lui ha maggiori possibilità di salvarsi.
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Re: Ci siamo
La pochezza politica del PD, eredi DC e PCI in testa, con seguito di nipotini vari, sta proprio tutta qui.
E' proprio per il BENE DEL PAESE che, coerenti con i loro principi, dovrebbero staccare la spina.
A Berlusconi.
Subito.
Basta con questo strazio civico.
E invece... si fanno intortare.
O magari hanno interessi simili.
O altri piu' importanti del Paese.
E allora vedremo mesi e mesi di umiliante traccheggiamento.
L'umiliazione finale per ex DC e ex PCI, l'essiccamento delle ultime profonde radici.
E la vittoria finale per Berlusconi.
La', questa ci sta bene: http://www.youtube.com/watch?v=3aF9AJm0RFc
soloo42000
E' proprio per il BENE DEL PAESE che, coerenti con i loro principi, dovrebbero staccare la spina.
A Berlusconi.
Subito.
Basta con questo strazio civico.
E invece... si fanno intortare.
O magari hanno interessi simili.
O altri piu' importanti del Paese.
E allora vedremo mesi e mesi di umiliante traccheggiamento.
L'umiliazione finale per ex DC e ex PCI, l'essiccamento delle ultime profonde radici.
E la vittoria finale per Berlusconi.
La', questa ci sta bene: http://www.youtube.com/watch?v=3aF9AJm0RFc
soloo42000
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Re: Ci siamo
Festa del Pd, gavettone contro Violante
L’ex presidente della Camera, Luciano Violante, è stato vittima di un contestatore che gli ha rovesciato addosso una bottiglietta d’acqua. L’episodio si è verificato oggi pomeriggio alla Festa Democratica di Genova. L’uomo, noto in città per episodi analoghi nei confronti di altri rappresentanti delle istituzioni, è arrivato alle spalle dell’esponente del Pd e, prima del gesto, ha gridato: “Violante, fa caldo!”. L’ex presidente della Camera, con aplomb, ha risposto ai giornalisti: “Non preoccupatevi, sono cose che succedono”
8 settembre 2013
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/09/ ... te/243961/
L’ex presidente della Camera, Luciano Violante, è stato vittima di un contestatore che gli ha rovesciato addosso una bottiglietta d’acqua. L’episodio si è verificato oggi pomeriggio alla Festa Democratica di Genova. L’uomo, noto in città per episodi analoghi nei confronti di altri rappresentanti delle istituzioni, è arrivato alle spalle dell’esponente del Pd e, prima del gesto, ha gridato: “Violante, fa caldo!”. L’ex presidente della Camera, con aplomb, ha risposto ai giornalisti: “Non preoccupatevi, sono cose che succedono”
8 settembre 2013
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/09/ ... te/243961/
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Re: Ci siamo
Decadenza Berlusconi, Violante: “Giunta funziona come se fosse tribunale”
Ancora qualche giorno fa diceva che Silvio Berlusconi aveva diritto di difendersi, ma alla festa del Pd a Genova l'ex presidente della Camera ed ex magistrato è intervenuto sul tema dicendo che il "ricorso è infondato". Ma è una considerazione meramente tecnica
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 8 settembre 2013 Commenti (87
Qualche giorno fa diceva che Silvio Berlusconi aveva diritto di difendersi. E anche oggi Luciano Violante, ex presidente della Camera e sempre ipergarantista, sembra fornire un assist al Cavaliere definendo il lavoro della Giunta per Immunità del Senato come se fosse quello di un “tribunale”: di fatto investendo di una funzione di giudizio che i 23 senatori non hanno. La legge Severino infatti prevede che la Giunta prenda atto della decadenza di un parlamentare condannato in via definitiva e il regolamento contempla una discussione, la possibilità di difesa del senatore e infine il voto che poi dovrà essere in qualche modo ratificato dall’Aula.
Il ricorso dei legali di Berlusconi alla Corte di Strasburgo, depositato in Giunta dalla difesa del leader del Pdl, appare infondato a Luciano Violante per una questione meramente tecnica e non nel merito. “Secondo me il ricorso è infondato – ha spiegato l’ex magistrato intervenuto sul tema domenica pomeriggio parlando con i giornalisti alla Festa del Pd a Genova - Perché per essere fondato dovrebbe presupporre che la decadenza sia stata applicata. In questo caso non è stata applicata e quindi non credo sia ammissibile il ricorso”.
Il deputato Pd, già saggio nominato da Napolitano prima del governo Lteta, non si pone neppure il problema della retroattività della legge Severino applicata alla vicenda di Berlusconi. “Secondo me – ha affermato – non c’è questo problema, è la mia opinione, aspettiamo che decida la Giunta tranquillamente. Io dico lasciamo libera e tranquilla la Giunta di decidere secondo le regole. Sono già state espresse troppe opinioni in questa fase. Adesso basta. La Giunta funziona come se fosse un tribunale. Lasciamola decidere”. In realtà molti giuristi negano la funzione giurisdizionale della Giunta che non avrebbe neanche la possibilità di sollevare, per esempio, un conflitto di attribuzione davanti alla Corte della Costituzionale come invece è potere della Camere.
Mentre l’ex magistrato parlava con i giornalisti un uomo sui 40 anni gli ha versato addosso il contenuto di una bottiglietta d’acqua. L’individuo, noto per avere disturbato altri personaggi politici, è fuggito inseguito dagli agenti della Digos. Violante ha continuato a parlare con i giornalisti incurante della ‘doccia’ improvvisa.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09 ... le/705689/
Ancora qualche giorno fa diceva che Silvio Berlusconi aveva diritto di difendersi, ma alla festa del Pd a Genova l'ex presidente della Camera ed ex magistrato è intervenuto sul tema dicendo che il "ricorso è infondato". Ma è una considerazione meramente tecnica
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 8 settembre 2013 Commenti (87
Qualche giorno fa diceva che Silvio Berlusconi aveva diritto di difendersi. E anche oggi Luciano Violante, ex presidente della Camera e sempre ipergarantista, sembra fornire un assist al Cavaliere definendo il lavoro della Giunta per Immunità del Senato come se fosse quello di un “tribunale”: di fatto investendo di una funzione di giudizio che i 23 senatori non hanno. La legge Severino infatti prevede che la Giunta prenda atto della decadenza di un parlamentare condannato in via definitiva e il regolamento contempla una discussione, la possibilità di difesa del senatore e infine il voto che poi dovrà essere in qualche modo ratificato dall’Aula.
Il ricorso dei legali di Berlusconi alla Corte di Strasburgo, depositato in Giunta dalla difesa del leader del Pdl, appare infondato a Luciano Violante per una questione meramente tecnica e non nel merito. “Secondo me il ricorso è infondato – ha spiegato l’ex magistrato intervenuto sul tema domenica pomeriggio parlando con i giornalisti alla Festa del Pd a Genova - Perché per essere fondato dovrebbe presupporre che la decadenza sia stata applicata. In questo caso non è stata applicata e quindi non credo sia ammissibile il ricorso”.
Il deputato Pd, già saggio nominato da Napolitano prima del governo Lteta, non si pone neppure il problema della retroattività della legge Severino applicata alla vicenda di Berlusconi. “Secondo me – ha affermato – non c’è questo problema, è la mia opinione, aspettiamo che decida la Giunta tranquillamente. Io dico lasciamo libera e tranquilla la Giunta di decidere secondo le regole. Sono già state espresse troppe opinioni in questa fase. Adesso basta. La Giunta funziona come se fosse un tribunale. Lasciamola decidere”. In realtà molti giuristi negano la funzione giurisdizionale della Giunta che non avrebbe neanche la possibilità di sollevare, per esempio, un conflitto di attribuzione davanti alla Corte della Costituzionale come invece è potere della Camere.
Mentre l’ex magistrato parlava con i giornalisti un uomo sui 40 anni gli ha versato addosso il contenuto di una bottiglietta d’acqua. L’individuo, noto per avere disturbato altri personaggi politici, è fuggito inseguito dagli agenti della Digos. Violante ha continuato a parlare con i giornalisti incurante della ‘doccia’ improvvisa.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09 ... le/705689/
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Re: Ci siamo
RICORSO A STRASBURGO B. GIOCA UN’ALTRA CARTA
(Marco Palombi).
08/09/2013 di triskel182
DOMANI LA RIUNIONE DELLA GIUNTA. CRESCE IL FRONTE DEL RINVIO A OTTOBRE.
Il Colle, Mediaset e le colombe berlusconiane e democratiche possono trattare e promettersi garanzie all’infinito, ma se domani – nella Giunta delle Elezioni del Senato – i commissari del Pd non sentiranno ragione e velocizzeranno al massimo il percorso della decadenza di Silvio Berlusconi, tutto sarà stato inutile. I numeri in campo sono gli stessi da settimane: il Cavaliere ha nove voti a favore e 14 contro. Rinvii alla Consulta e a Strasburgo sono improbabili, dunque, ma il nostro ci prova: ieri, come annunciato qualche settimana fa, è stato depositato il ricorso presentato dai legali del Cavaliere alla Corte europea dei diritti dell’uomo: “Berlusconi contro l’Italia”. Vi si sostiene che la legge Severino sulla incandidabilità sia da bocciare perché applicabile anche retroattivamente e questo comporta anche la violazione del “diritto a libere elezioni” e del “divieto di discriminazione” (“L’espulsione” di Berlusconi dalla politica “avrebbe l’effetto di avvantaggiare i partiti avversari”), come pure del diritto “a un ricorso interno effettivo” (vale a dire che Berlusconi sostiene che in Italia non ha la possibilità di accedere a un tribunale davanti al quale rivendicare i diritti di cui sopra).“Niente di nuovo, non sono impressionato”, manda a dire il democratico Felice Casson. D’accordo il presidente Dario Stefàno (Sel): “Da un punto di vista procedurale non cambia nulla. Si tratta di un evento esogeno che non incide sulle procedure della Giunta”. “Un ricorso corposo e importante che pone elementi di ulteriore approfondimento”, sostiene invece il socialista Enrico Buemi. Anche la revisione del processo o il tentativo di coinvolgere in un ricorso alla Consulta il giudice di esecuzione della pena – l’ultimo magistrato che separa il capo del Pdl dall’applicazione della condanna – sono tentativi di condizionare o congelare il dibattito che comincia domani, 9 settembre, alle 15 in Giunta. Difficilmente, però, questi stratagemmi avranno effetto: a Palazzo Madama la partita non si gioca sulla decisione finale che – vista pure l’imminente condanna all’interdizione dai pubblici uffici – è scontata, ma sui tempi, sul calendario, sul modo più soft possibile di arrivare alla cacciata di B.
Quel che succederà domani
Quasi niente, in sé. L’unica cosa certa è che domani pomeriggio il relatore del caso Berlusconi, Andrea Augello, senatore del Pdl, riassumerà i termini della questione davanti ai suoi colleghi: pare che anche lui punterà – oltre che sui dubbi costituzionali presentati dalla difesa attraverso sei pareri pro veritate – anche sulla presunta incompatibilità della legge Severino col diritto comunitario. Invito finale: meglio chiedere a Consulta o Corte Ue lumi sulla decadenza del Cavaliere prima di decidere. Qui finiscono i fatti sicuri. L’accordo sul calendario in vigore prevede che, chi vuole e si sente pronto, possa prendere la parola già domani per aprire la discussione generale: il regolamento del Senato prevede che in questa fase si possa parlare al massimo per un’ora a gruppo. Il Pdl chiede che sia così e probabilmente sarà accontentato: la scelta tocca al presidente della Giunta, Dario Stefàno di Sel. Alla fine di questa prima tornata di interventi, dovrà riunirsi di nuovo l’Ufficio di presidenza per decidere il calendario dei lavori.
Elogio della lentezza
Dentro lo schieramento anti-B. in Giunta ha cominciato a diffondersi l’opinione che sarebbe preferibile concedere qualcosa in termini di tempi per non dare la scusa a Berlusconi di suonare la grancassa del “processo politico” (tanto più che il Colle è della partita). Tradotto: potrebbe passare la richiesta del Pdl di aggiornare la discussione generale al lunedì successivo, 16 settembre. Calcolando un’ora di interventi a gruppo, poi, difficilmente si potrà concludere il tutto in una seduta. Il centrodestra, peraltro, potrebbe chiedere delle audizioni e non è escluso che gli saranno concesse, ma è verosimile che nell’arco di quella settimana o all’inizio di quella successiva si giunga al voto: la relazione Augello sarà bocciata. Nella nostra simulazione siamo alla settimana che parte lunedì 23 e finisce il 30 settembre. A quel punto, il presidente Stefàno dovrà nominare un nuovo relatore tra quanti hanno votato “no” e riaprire i termini temporali del processo: la difesa può presentare nuovi documenti e chiedere di essere audita. La nuova seduta pubblica per discutere il caso, da regolamento, non può essere fissata prima di dieci giorni dall’incarico, il che significa però che può essere fissata anche dopo. E siamo, senza forzare, a metà ottobre: il centro di tutto, quando Berlusconi dovrà cominciare a scontare la sentenza.
Da Il Fatto Quotidiano del 08/09/2013.
(Marco Palombi).
08/09/2013 di triskel182
DOMANI LA RIUNIONE DELLA GIUNTA. CRESCE IL FRONTE DEL RINVIO A OTTOBRE.
Il Colle, Mediaset e le colombe berlusconiane e democratiche possono trattare e promettersi garanzie all’infinito, ma se domani – nella Giunta delle Elezioni del Senato – i commissari del Pd non sentiranno ragione e velocizzeranno al massimo il percorso della decadenza di Silvio Berlusconi, tutto sarà stato inutile. I numeri in campo sono gli stessi da settimane: il Cavaliere ha nove voti a favore e 14 contro. Rinvii alla Consulta e a Strasburgo sono improbabili, dunque, ma il nostro ci prova: ieri, come annunciato qualche settimana fa, è stato depositato il ricorso presentato dai legali del Cavaliere alla Corte europea dei diritti dell’uomo: “Berlusconi contro l’Italia”. Vi si sostiene che la legge Severino sulla incandidabilità sia da bocciare perché applicabile anche retroattivamente e questo comporta anche la violazione del “diritto a libere elezioni” e del “divieto di discriminazione” (“L’espulsione” di Berlusconi dalla politica “avrebbe l’effetto di avvantaggiare i partiti avversari”), come pure del diritto “a un ricorso interno effettivo” (vale a dire che Berlusconi sostiene che in Italia non ha la possibilità di accedere a un tribunale davanti al quale rivendicare i diritti di cui sopra).“Niente di nuovo, non sono impressionato”, manda a dire il democratico Felice Casson. D’accordo il presidente Dario Stefàno (Sel): “Da un punto di vista procedurale non cambia nulla. Si tratta di un evento esogeno che non incide sulle procedure della Giunta”. “Un ricorso corposo e importante che pone elementi di ulteriore approfondimento”, sostiene invece il socialista Enrico Buemi. Anche la revisione del processo o il tentativo di coinvolgere in un ricorso alla Consulta il giudice di esecuzione della pena – l’ultimo magistrato che separa il capo del Pdl dall’applicazione della condanna – sono tentativi di condizionare o congelare il dibattito che comincia domani, 9 settembre, alle 15 in Giunta. Difficilmente, però, questi stratagemmi avranno effetto: a Palazzo Madama la partita non si gioca sulla decisione finale che – vista pure l’imminente condanna all’interdizione dai pubblici uffici – è scontata, ma sui tempi, sul calendario, sul modo più soft possibile di arrivare alla cacciata di B.
Quel che succederà domani
Quasi niente, in sé. L’unica cosa certa è che domani pomeriggio il relatore del caso Berlusconi, Andrea Augello, senatore del Pdl, riassumerà i termini della questione davanti ai suoi colleghi: pare che anche lui punterà – oltre che sui dubbi costituzionali presentati dalla difesa attraverso sei pareri pro veritate – anche sulla presunta incompatibilità della legge Severino col diritto comunitario. Invito finale: meglio chiedere a Consulta o Corte Ue lumi sulla decadenza del Cavaliere prima di decidere. Qui finiscono i fatti sicuri. L’accordo sul calendario in vigore prevede che, chi vuole e si sente pronto, possa prendere la parola già domani per aprire la discussione generale: il regolamento del Senato prevede che in questa fase si possa parlare al massimo per un’ora a gruppo. Il Pdl chiede che sia così e probabilmente sarà accontentato: la scelta tocca al presidente della Giunta, Dario Stefàno di Sel. Alla fine di questa prima tornata di interventi, dovrà riunirsi di nuovo l’Ufficio di presidenza per decidere il calendario dei lavori.
Elogio della lentezza
Dentro lo schieramento anti-B. in Giunta ha cominciato a diffondersi l’opinione che sarebbe preferibile concedere qualcosa in termini di tempi per non dare la scusa a Berlusconi di suonare la grancassa del “processo politico” (tanto più che il Colle è della partita). Tradotto: potrebbe passare la richiesta del Pdl di aggiornare la discussione generale al lunedì successivo, 16 settembre. Calcolando un’ora di interventi a gruppo, poi, difficilmente si potrà concludere il tutto in una seduta. Il centrodestra, peraltro, potrebbe chiedere delle audizioni e non è escluso che gli saranno concesse, ma è verosimile che nell’arco di quella settimana o all’inizio di quella successiva si giunga al voto: la relazione Augello sarà bocciata. Nella nostra simulazione siamo alla settimana che parte lunedì 23 e finisce il 30 settembre. A quel punto, il presidente Stefàno dovrà nominare un nuovo relatore tra quanti hanno votato “no” e riaprire i termini temporali del processo: la difesa può presentare nuovi documenti e chiedere di essere audita. La nuova seduta pubblica per discutere il caso, da regolamento, non può essere fissata prima di dieci giorni dall’incarico, il che significa però che può essere fissata anche dopo. E siamo, senza forzare, a metà ottobre: il centro di tutto, quando Berlusconi dovrà cominciare a scontare la sentenza.
Da Il Fatto Quotidiano del 08/09/2013.
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Re: Ci siamo
La Stampa 8.9.13
Casson: “Niente pregiudizi ma non siamo disposti a tollerare nessuna strategia dilatoria”
“Il ricorso è ininfluente sui lavori della Giunta”
intervista di Gui. Ruo.
È la prima volta che vedo un ricorso preventivo La revisione del processo richiede tempo e non penso che la Giunta debba congelare i lavori Felice Casson Senatore Pd e componente della Giunta per le elezioni Senatore Casson, domani alle 15 la Giunta delle elezioni si riunisce per ascoltare la relazione Augello.
«Ed è quello che conta. Sentiremo, approfondiremo e poi voteremo. Nessun pregiudizio ma non tollereremo nessuna strategia dilatoria».
Ieri mattina il senatore Berlusconi ha depositato per conoscenza all’Ufficio di presidenza della Giunta il ricorso spedito alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.
«Per conoscenza, ha detto bene. Dunque è del tutto ininfluente per i lavori della Giunta. Tra l’altro, non so quale sarà la reazione della Corte di Strasburgo che a norma di Statuto interviene su provvedimenti definitivi e in questo caso, come è noto, la Giunta prima e l’Aula di Palazzo Madama poi devono ancora esprimersi».
Questo da un punto di vista formale. E nel merito?
«La questione della retroattività non si pone perché la normativa europea come quella italiana prevede il divieto di irretroattività delle norme sanzionatorie. E nel nostro caso la decadenza non è una sanzione penale».
Un ricorso, dunque...
«... Un ricorso preventivo. Mai visto prima. Gli avvocati di Berlusconi ci hanno provato».
Senatore, lei ha letto il ricorso?
«Certo, proprio nello spirito di mettere da parte pregiudizi e di approfondire la materia. Il ricorrente contesta l’applicazione della legge Severino perché violerebbe il principio costituzionale della non retroattività di una legge penale. Ma intanto il senatore Berlusconi è ancora senatore, l’Aula di Palazzo Madama non ha approvato la sua decadenza. E poi la decadenza è un istituto giuridico previsto da moltissimi Stati europei, già valutato da Strasburgo che consente agli Stati di fissare i requisiti di dignità anche morale delle persone per poter essere elette al Parlamento. Tra i requisiti, oltre ad esempio la cittadinanza, c’è anche quello di non essere stati condannati per reati gravi».
Il relatore Augello potrebbe sollevare il problema che la Giunta dovrebbe rivolgersi alla Corte europea di Lussemburgo per la violazione del diritto comunitario che recepisce i diritti fondamentali dell’uomo.
«Mi chiedo: siamo di fronte a un altro ricorso preventivo? » I legali del senatore starebbero studiando la possibilità di proporre la revisione del processo.
«Ho letto. Stanno studiando? Le novità sarebbero rappresentate dalla vicenda Agrama? Che producano il ricorso e le prove poi spetterà alla Corte d’appello di Milano valutarle. Ma anche in questo caso bisognerà aspettare molto tempo. In ogni caso non capisco perché la Giunta dovrebbe congelare i lavori per anni, in attesa che i legali di Berlusconi decidano se chiedere la revisione del processo».
Domani cosa accadrà?
«Sentiremo le proposte di Augello. Naturalmente chi ritiene di intervenire lo potrà fare. Dubito che la discussione si esaurisca in serata per cui a un certo punto dovremo discutere quando riconvocarci».
Casson: “Niente pregiudizi ma non siamo disposti a tollerare nessuna strategia dilatoria”
“Il ricorso è ininfluente sui lavori della Giunta”
intervista di Gui. Ruo.
È la prima volta che vedo un ricorso preventivo La revisione del processo richiede tempo e non penso che la Giunta debba congelare i lavori Felice Casson Senatore Pd e componente della Giunta per le elezioni Senatore Casson, domani alle 15 la Giunta delle elezioni si riunisce per ascoltare la relazione Augello.
«Ed è quello che conta. Sentiremo, approfondiremo e poi voteremo. Nessun pregiudizio ma non tollereremo nessuna strategia dilatoria».
Ieri mattina il senatore Berlusconi ha depositato per conoscenza all’Ufficio di presidenza della Giunta il ricorso spedito alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.
«Per conoscenza, ha detto bene. Dunque è del tutto ininfluente per i lavori della Giunta. Tra l’altro, non so quale sarà la reazione della Corte di Strasburgo che a norma di Statuto interviene su provvedimenti definitivi e in questo caso, come è noto, la Giunta prima e l’Aula di Palazzo Madama poi devono ancora esprimersi».
Questo da un punto di vista formale. E nel merito?
«La questione della retroattività non si pone perché la normativa europea come quella italiana prevede il divieto di irretroattività delle norme sanzionatorie. E nel nostro caso la decadenza non è una sanzione penale».
Un ricorso, dunque...
«... Un ricorso preventivo. Mai visto prima. Gli avvocati di Berlusconi ci hanno provato».
Senatore, lei ha letto il ricorso?
«Certo, proprio nello spirito di mettere da parte pregiudizi e di approfondire la materia. Il ricorrente contesta l’applicazione della legge Severino perché violerebbe il principio costituzionale della non retroattività di una legge penale. Ma intanto il senatore Berlusconi è ancora senatore, l’Aula di Palazzo Madama non ha approvato la sua decadenza. E poi la decadenza è un istituto giuridico previsto da moltissimi Stati europei, già valutato da Strasburgo che consente agli Stati di fissare i requisiti di dignità anche morale delle persone per poter essere elette al Parlamento. Tra i requisiti, oltre ad esempio la cittadinanza, c’è anche quello di non essere stati condannati per reati gravi».
Il relatore Augello potrebbe sollevare il problema che la Giunta dovrebbe rivolgersi alla Corte europea di Lussemburgo per la violazione del diritto comunitario che recepisce i diritti fondamentali dell’uomo.
«Mi chiedo: siamo di fronte a un altro ricorso preventivo? » I legali del senatore starebbero studiando la possibilità di proporre la revisione del processo.
«Ho letto. Stanno studiando? Le novità sarebbero rappresentate dalla vicenda Agrama? Che producano il ricorso e le prove poi spetterà alla Corte d’appello di Milano valutarle. Ma anche in questo caso bisognerà aspettare molto tempo. In ogni caso non capisco perché la Giunta dovrebbe congelare i lavori per anni, in attesa che i legali di Berlusconi decidano se chiedere la revisione del processo».
Domani cosa accadrà?
«Sentiremo le proposte di Augello. Naturalmente chi ritiene di intervenire lo potrà fare. Dubito che la discussione si esaurisca in serata per cui a un certo punto dovremo discutere quando riconvocarci».
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