Come se ne viene fuori ?
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
La lunga agonia italiana – 9
L'intera puntata de La Gabbia
http://www.la7.tv/richplayer/index.html ... pmk=la7.tv
L'intera puntata de La Gabbia
http://www.la7.tv/richplayer/index.html ... pmk=la7.tv
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
Ad merlam merlorum in saecola saecolorum - 4
Forza merli - 3
La ripresa,……….per il c… - 3
Dai primi di marzo 2013, tiene banco sempre il problema di una sola persona, S.B.
La previsione è che ancora per un mese esatto la premiata ditta "Bel Paese", si occuperà ancora di lui.
E poi non sappiamo come andrà a finire. Se si salva implode il Pd. Se non si salva implode il Pdl-Forza Italia.
Ancora lui sarà al centro dell'attenzione dei media e dei tricolori.
Per sette mesi i problemi reali del Paese non sono stati affrontati nel modo dovuto. Ci si aspetta che sarà così anche nei prossimi mesi.
Qualsiasi persona normale capirebbe che questa maggioranza non è in grado di portare avanti l'emergenza.
Patty Bravo qualche decennio fa cantava : Folle, folle, folle idea......................
http://www.youtube.com/watch?v=_XC9NzEL-e8
Questa maggioranza è una folle idea.
^^^^
Allarme lavoro per ragazzi tra i 24 e i 35 anni
In 3 anni un milione di occupati in meno
La fotografia dell'Italia al lavoro secondo l'Istat. Tra il 2010 e il 2013 occupati passati da 6,3 a 5,3 milioni
Ancora dati allarmanti sul fronte occupazione giovanile. Tra il 2010 e il 2013 è crollato il numero degli under 35 al lavoro, che sono passati da 6,3 a 5,3 milioni (un milione in meno): è quanto si legge sulle tabelle dell'Istat riferite al secondo trimestre dalle quali emerge la difficoltà nella quale si trova soprattutto la fascia tra i 25 e i 34 anni per la quale si è registrato un calo di 750.000 unità.
PENSIONE INACCESSIBILE - La situazione è particolarmente difficile per coloro che hanno terminato gli studi. Nel secondo trimestre 2013 nella fascia tra i 25 e i 34 anni lavoravano appena 4,329 milioni di persone contro i 5,089 milioni di solo tre anni prima. Il tasso di occupazione ha subito un crollo dal 65,9 al 60,2 (era al 70,1% nella media 2007), con quindi appena 6 persone su 10 al lavoro nell'età attiva per eccellenza.
NORD E SUD - E se per i maschi del Nord la situazione è ancora accettabile con l'81,4% al lavoro (dall'86,6% del secondo trimestre 2010) al Sud la situazione è drammatica con appena il 51% degli uomini della fascia 25-34 anni che lavora (e solo il 33,3% delle donne). L'imbuto davanti al quale si è trovata la generazione dei «giovani adulti» è dovuto in parte alla stretta sull'accesso alla pensione che ha tenuto al lavoro i più anziani (il tasso di occupazione nella fascia tra i 55 e i 64 anni è passato nel triennio considerato dal 36,6% al 42,1%), in parte alla crisi economica e al generale calo dell'occupazione nelle imprese private insieme al blocco del turn over nella pubblica amministrazione che di fatto ha ridotto al lumicino le assunzioni nel pubblico. Il tasso di occupazione è calato soprattutto tra i giovani uomini del Sud (dal 60,5% al 51% con quasi 10 punti) mentre per gli uomini del Nord il calo si è limitato a 5 punti (dall'86,6% all'81,4%). Per le donne del Sud il calo percentuale è stato meno consistente partendo da un dato basso (dal 34,2% al 33,3%).
DISOCCUPATI - I disoccupati tra ragazzi tra i 25 e i 34 anni sono passati da 670.000 a 935.000. Al Sud il tasso di disoccupazione in questa fascia di età è ormai al 30% (molto simile tra uomini al 29,1% a donne al 31,5%) dal 20,6% di appena tre anni prima. Al Nord la disoccupazione è passata dal 7,3% del secondo trimestre 2010 al 10,9%.
15 settembre 2013 | 11:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Redazione Online
http://www.corriere.it/economia/13_sett ... 218c.shtml
Forza merli - 3
La ripresa,……….per il c… - 3
Dai primi di marzo 2013, tiene banco sempre il problema di una sola persona, S.B.
La previsione è che ancora per un mese esatto la premiata ditta "Bel Paese", si occuperà ancora di lui.
E poi non sappiamo come andrà a finire. Se si salva implode il Pd. Se non si salva implode il Pdl-Forza Italia.
Ancora lui sarà al centro dell'attenzione dei media e dei tricolori.
Per sette mesi i problemi reali del Paese non sono stati affrontati nel modo dovuto. Ci si aspetta che sarà così anche nei prossimi mesi.
Qualsiasi persona normale capirebbe che questa maggioranza non è in grado di portare avanti l'emergenza.
Patty Bravo qualche decennio fa cantava : Folle, folle, folle idea......................
http://www.youtube.com/watch?v=_XC9NzEL-e8
Questa maggioranza è una folle idea.
^^^^
Allarme lavoro per ragazzi tra i 24 e i 35 anni
In 3 anni un milione di occupati in meno
La fotografia dell'Italia al lavoro secondo l'Istat. Tra il 2010 e il 2013 occupati passati da 6,3 a 5,3 milioni
Ancora dati allarmanti sul fronte occupazione giovanile. Tra il 2010 e il 2013 è crollato il numero degli under 35 al lavoro, che sono passati da 6,3 a 5,3 milioni (un milione in meno): è quanto si legge sulle tabelle dell'Istat riferite al secondo trimestre dalle quali emerge la difficoltà nella quale si trova soprattutto la fascia tra i 25 e i 34 anni per la quale si è registrato un calo di 750.000 unità.
PENSIONE INACCESSIBILE - La situazione è particolarmente difficile per coloro che hanno terminato gli studi. Nel secondo trimestre 2013 nella fascia tra i 25 e i 34 anni lavoravano appena 4,329 milioni di persone contro i 5,089 milioni di solo tre anni prima. Il tasso di occupazione ha subito un crollo dal 65,9 al 60,2 (era al 70,1% nella media 2007), con quindi appena 6 persone su 10 al lavoro nell'età attiva per eccellenza.
NORD E SUD - E se per i maschi del Nord la situazione è ancora accettabile con l'81,4% al lavoro (dall'86,6% del secondo trimestre 2010) al Sud la situazione è drammatica con appena il 51% degli uomini della fascia 25-34 anni che lavora (e solo il 33,3% delle donne). L'imbuto davanti al quale si è trovata la generazione dei «giovani adulti» è dovuto in parte alla stretta sull'accesso alla pensione che ha tenuto al lavoro i più anziani (il tasso di occupazione nella fascia tra i 55 e i 64 anni è passato nel triennio considerato dal 36,6% al 42,1%), in parte alla crisi economica e al generale calo dell'occupazione nelle imprese private insieme al blocco del turn over nella pubblica amministrazione che di fatto ha ridotto al lumicino le assunzioni nel pubblico. Il tasso di occupazione è calato soprattutto tra i giovani uomini del Sud (dal 60,5% al 51% con quasi 10 punti) mentre per gli uomini del Nord il calo si è limitato a 5 punti (dall'86,6% all'81,4%). Per le donne del Sud il calo percentuale è stato meno consistente partendo da un dato basso (dal 34,2% al 33,3%).
DISOCCUPATI - I disoccupati tra ragazzi tra i 25 e i 34 anni sono passati da 670.000 a 935.000. Al Sud il tasso di disoccupazione in questa fascia di età è ormai al 30% (molto simile tra uomini al 29,1% a donne al 31,5%) dal 20,6% di appena tre anni prima. Al Nord la disoccupazione è passata dal 7,3% del secondo trimestre 2010 al 10,9%.
15 settembre 2013 | 11:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Redazione Online
http://www.corriere.it/economia/13_sett ... 218c.shtml
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
La lunga agonia italiana – 10
Un drammatico vuoto di potere - 1.
In questi giorni sta andando in onda il caos dell’informazione e la resa dei conti del Caimano.
Letta, dopo averci raccontato in tutte le salse che il suo governo non cadrà, ieri lancia un messaggio.
La Repubblica lo sintetizza così nel titolo:
Letta: “Se il clima peggiora mi dimetto”
basta usare me e il Colle da parafulmini”
Il presidente del Senato, Grasso cambia idea dopo aver affermato che il regolamento deve essere rispettato.
Ieri ha aperto alla possibilità di cambiare il voto segreto. Questo cambio di opinione ha fatto alzare i toni dei Fm, che interpretano ovviamente come una parte del complotto per eliminare Silvio.
Secondo Repubblica all’interno dei mussulmani c’è rissa e tira aria di scissione.
Fi, Santanché liquida Alfano e le colombe la attaccano
Pdl, rissa e voci di scissione
Castiglione: “Se c’è la crisi
Noi non seguiremo Silvio
Torna in ballo il videomessaggio del sultano di Hardcore.
Oggi il videomessaggio di Berlusconi
“Non sarò io ad aprire la crisi”
Il Cavaliere al premier: “Rispetta i patti”. E rilancia Forza Italia.
Il potere forte dell’Oltretevere ha abbandonato Silvio da un pezzo.
La stampa cattolica vede “L’Italia al limite del collasso”: “Non si può parlare solo dei guai del Cavaliere, le sentenze si rispettano.
E la voce delle diocesi chiede a Silvio di lasciare.
Non serve più, non può più garantire nulla. Dopo Monti il garante è Letta nipote.
La battutaccia di Renzi continua a lasciare il segno.
Il sindaco di Firenze è entrato nel mirino degli asfaltandi.
Cambia comunque poco rispetto a 8 mesi fa. I mussulmani si dovevano attendere la smacchiatura del capo, ora, ricevono la minaccia che verranno tutti asfaltati.
Lavoro inutile per il boss. Ci ha già pensato lui da anni ad asfaltarsi il capoccione.
Letta nipote, tre giorni fa, dichiarando che noi non abbiamo bisogno di “uomini della Previdenza, …poi subito corretto in Provvidenza” con una fava intendeva prendere due piccioni.
Lanciare un messaggio all’uomo della Provvidenza uscente e all’uomo della Provvidenza entrante suo compagno di partito.
Un drammatico vuoto di potere - 1.
In questi giorni sta andando in onda il caos dell’informazione e la resa dei conti del Caimano.
Letta, dopo averci raccontato in tutte le salse che il suo governo non cadrà, ieri lancia un messaggio.
La Repubblica lo sintetizza così nel titolo:
Letta: “Se il clima peggiora mi dimetto”
basta usare me e il Colle da parafulmini”
Il presidente del Senato, Grasso cambia idea dopo aver affermato che il regolamento deve essere rispettato.
Ieri ha aperto alla possibilità di cambiare il voto segreto. Questo cambio di opinione ha fatto alzare i toni dei Fm, che interpretano ovviamente come una parte del complotto per eliminare Silvio.
Secondo Repubblica all’interno dei mussulmani c’è rissa e tira aria di scissione.
Fi, Santanché liquida Alfano e le colombe la attaccano
Pdl, rissa e voci di scissione
Castiglione: “Se c’è la crisi
Noi non seguiremo Silvio
Torna in ballo il videomessaggio del sultano di Hardcore.
Oggi il videomessaggio di Berlusconi
“Non sarò io ad aprire la crisi”
Il Cavaliere al premier: “Rispetta i patti”. E rilancia Forza Italia.
Il potere forte dell’Oltretevere ha abbandonato Silvio da un pezzo.
La stampa cattolica vede “L’Italia al limite del collasso”: “Non si può parlare solo dei guai del Cavaliere, le sentenze si rispettano.
E la voce delle diocesi chiede a Silvio di lasciare.
Non serve più, non può più garantire nulla. Dopo Monti il garante è Letta nipote.
La battutaccia di Renzi continua a lasciare il segno.
Il sindaco di Firenze è entrato nel mirino degli asfaltandi.
Cambia comunque poco rispetto a 8 mesi fa. I mussulmani si dovevano attendere la smacchiatura del capo, ora, ricevono la minaccia che verranno tutti asfaltati.
Lavoro inutile per il boss. Ci ha già pensato lui da anni ad asfaltarsi il capoccione.
Letta nipote, tre giorni fa, dichiarando che noi non abbiamo bisogno di “uomini della Previdenza, …poi subito corretto in Provvidenza” con una fava intendeva prendere due piccioni.
Lanciare un messaggio all’uomo della Provvidenza uscente e all’uomo della Provvidenza entrante suo compagno di partito.
Re: Come se ne viene fuori ?
quale userà? guerra termonucleare globale? io povero me, poverino io, innocente vittima delle toghe rosse ?camillobenso ha scritto:
Torna in ballo il videomessaggio del sultano di Hardcore.
Oggi il videomessaggio di Berlusconi
quale busta aprirà? la 1, la 2 o la 3?
che stra-palle senza fine
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
Ad merlam merlorum in saecola saecolorum - 5
Forza merli - 4
La ripresa,……….per il c… - 4
Auto, le vendite peggiori da 23 anni
In agosto mercato europeo giù del 5%, quello italiano del 6,6 %.
Forza merli - 4
La ripresa,……….per il c… - 4
Auto, le vendite peggiori da 23 anni
In agosto mercato europeo giù del 5%, quello italiano del 6,6 %.
-
- Messaggi: 694
- Iscritto il: 22/02/2012, 10:21
Re: Come se ne viene fuori ?
Amaro il buongiorna di Massimo Gramellini, ma descrive un'Italia che ormai è alla deriva.
E questa deriva lo dimostra il fatto che in un dei più importanti studi ingegneristici ci sia a capo una laureata in Filosofia che di ingegneria dei trasporti non ne capisce una cippa.
Ma dove vogliamo andare? Il problema è solamente politico!
da www.lastampa.it
Mal’Italia: i partiti nello Stato
massimo gramellini
Il Bene Comune in Italia è un male, perché è gestito dai partiti. L’ultimo schizzo di questa triste realtà emerge dalle carte del processo a Maria Rita Lorenzetti, l’ex presidente dell’Umbria arrestata per una storiaccia di appalti che avrebbe ordito come presidente dell’Italferr. Ma vi sembra normale che al timone delle aziende pubbliche finiscano sempre persone «segnalate» dai partiti o dai sindacati?
Questa Lorenzetti è una dalemiana di ferro e fa parte di un sistema chiuso di potere che in tanti decenni ha prodotto un reticolo di favori, scambi e ricatti, coinvolgendo parenti e compagni in un gigantesco conflitto di interessi. Quando esaurisce i mandati da governatrice regionale, il Pd la sistema in un ente pubblico, finanziato dalle tasse dei cittadini ma i cui vertici vengono decisi dalla politica. Senza alcuna competenza specifica, Lorenzetti si ritrova a capo di Italferr, una società di progettazione del gruppo Ferrovie dello Stato, e da lì continua a fare quello che ha sempre fatto: il funzionario di partito che risponde al partito e alla conventicola d’affari.
Le intercettazioni telefoniche raccontano con precisione lancinante il sottobosco che soffoca la crescita e il futuro di questo Paese. C’è un geologo, Walter Bellomo, inserito in una commissione tecnica in quota Pd, perché anche nelle commissioni tecniche si entra «in quota» come alla Rai, dove una volta prendevano «un democristiano, un socialista, un comunista e uno bravo», finché per ridurre i costi limitarono le assunzioni ai primi tre. Questo geologo riesce a far passare la soluzione gradita alla presidente Lorenzetti, che subito si prodiga con Anna Finocchiaro per rimediargli un posto in lista alle elezioni. L’operazione non riesce perché evidentemente ci sono altri compagni ancora più zelanti da piazzare, e il geologo ci rimane male. Un altro funzionario, Fabio Zita, ha invece il torto di anteporre gli interessi dello Stato a quelli della Lorenzetti e ostacola l’appalto: viene riempito di insulti da un sodale della presidente e, quel che è peggio, rimosso dall’incarico per ordine del governatore della Toscana, Rossi, anche lui democratico di rito dalemian-bersaniano.
Questa storia ci ricorda tre banalità abbastanza scomode. La prima: non è vero che la magistratura indaga sempre e soltanto Berlusconi. La seconda: se in questi vent’anni una parte consistente del centro-sinistra non ha davvero combattuto il capo del centrodestra più anomalo del mondo è perché anch’essa aveva l’armadio tintinnante di scheletri. Cane non morde cane, e ogni cuccia ha il suo Dudù. La terza, che poi sarebbe l’oggetto di questo articolo: la sinistra che ancora scalda i cuori stremati dei suoi elettori è quella che parla di Bene Comune e combatte le privatizzazioni feroci. Ma se vuole rendere credibile il proprio progetto, non può continuare a raccontarci la favola che per far funzionare le aziende pubbliche basta sostituire i dirigenti incapaci e corrotti con altri preparati e onesti. Dovrebbe avere il coraggio di andare alle origini della malattia, sottraendo ai partiti la scelta di quei dirigenti, affinché lo Stato smetta di essere una Cosa Loro mantenuta da noi.
E questa deriva lo dimostra il fatto che in un dei più importanti studi ingegneristici ci sia a capo una laureata in Filosofia che di ingegneria dei trasporti non ne capisce una cippa.
Ma dove vogliamo andare? Il problema è solamente politico!
da www.lastampa.it
Mal’Italia: i partiti nello Stato
massimo gramellini
Il Bene Comune in Italia è un male, perché è gestito dai partiti. L’ultimo schizzo di questa triste realtà emerge dalle carte del processo a Maria Rita Lorenzetti, l’ex presidente dell’Umbria arrestata per una storiaccia di appalti che avrebbe ordito come presidente dell’Italferr. Ma vi sembra normale che al timone delle aziende pubbliche finiscano sempre persone «segnalate» dai partiti o dai sindacati?
Questa Lorenzetti è una dalemiana di ferro e fa parte di un sistema chiuso di potere che in tanti decenni ha prodotto un reticolo di favori, scambi e ricatti, coinvolgendo parenti e compagni in un gigantesco conflitto di interessi. Quando esaurisce i mandati da governatrice regionale, il Pd la sistema in un ente pubblico, finanziato dalle tasse dei cittadini ma i cui vertici vengono decisi dalla politica. Senza alcuna competenza specifica, Lorenzetti si ritrova a capo di Italferr, una società di progettazione del gruppo Ferrovie dello Stato, e da lì continua a fare quello che ha sempre fatto: il funzionario di partito che risponde al partito e alla conventicola d’affari.
Le intercettazioni telefoniche raccontano con precisione lancinante il sottobosco che soffoca la crescita e il futuro di questo Paese. C’è un geologo, Walter Bellomo, inserito in una commissione tecnica in quota Pd, perché anche nelle commissioni tecniche si entra «in quota» come alla Rai, dove una volta prendevano «un democristiano, un socialista, un comunista e uno bravo», finché per ridurre i costi limitarono le assunzioni ai primi tre. Questo geologo riesce a far passare la soluzione gradita alla presidente Lorenzetti, che subito si prodiga con Anna Finocchiaro per rimediargli un posto in lista alle elezioni. L’operazione non riesce perché evidentemente ci sono altri compagni ancora più zelanti da piazzare, e il geologo ci rimane male. Un altro funzionario, Fabio Zita, ha invece il torto di anteporre gli interessi dello Stato a quelli della Lorenzetti e ostacola l’appalto: viene riempito di insulti da un sodale della presidente e, quel che è peggio, rimosso dall’incarico per ordine del governatore della Toscana, Rossi, anche lui democratico di rito dalemian-bersaniano.
Questa storia ci ricorda tre banalità abbastanza scomode. La prima: non è vero che la magistratura indaga sempre e soltanto Berlusconi. La seconda: se in questi vent’anni una parte consistente del centro-sinistra non ha davvero combattuto il capo del centrodestra più anomalo del mondo è perché anch’essa aveva l’armadio tintinnante di scheletri. Cane non morde cane, e ogni cuccia ha il suo Dudù. La terza, che poi sarebbe l’oggetto di questo articolo: la sinistra che ancora scalda i cuori stremati dei suoi elettori è quella che parla di Bene Comune e combatte le privatizzazioni feroci. Ma se vuole rendere credibile il proprio progetto, non può continuare a raccontarci la favola che per far funzionare le aziende pubbliche basta sostituire i dirigenti incapaci e corrotti con altri preparati e onesti. Dovrebbe avere il coraggio di andare alle origini della malattia, sottraendo ai partiti la scelta di quei dirigenti, affinché lo Stato smetta di essere una Cosa Loro mantenuta da noi.
_____________________
«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
_____________________
«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
_____________________
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
Ad merlam merlorum in saecola saecolorum - 6
Forza merli - 5
La ripresa,……….per il c… - 5
LETTERA 5
Caro Dago, ho letto la lettera dell'imprenditore che si trasferisce negli USA. Nel 2007 con un piccolo capitale abbiamo avviato, una Impresa di rimozione dell'Amianto e l'installazione del fotovoltaico. Nel 2010 quel maledetto Governo del Banana, cambio il decreto Energia 4 volte perché il PDL voleva il nucleare. Ovviamente i clienti nell'incertezza, rimasero in attesa. Avevamo 250,000 €uro di preventivi di lavoro. Ma siamo caduti nella voragine del DURC inps Equitalia ecc..
Oggi parto per il Cile con mia Moglie e la mia Bimba. Puntano sul fotovoltaico e hanno bisogno di gente capace, anche nella rimozione dell'Eternit. In più in Cile più assumi, meno paghi. Le impresa hanno un solo ufficio dove si sbrigare le pratiche, ti viene assegnato, un tutor sarà Lui e solo lui il tuo interlocutore. Non esistono commercialisti, il tutor ti dice di cosa ha bisogno. E poi non ti rompo più i coglioni. Semplice, forse troppo semplice, per i Professoroni della Bocconi.
EMIGRANTI ITALIANI
Forza merli - 5
La ripresa,……….per il c… - 5
LETTERA 5
Caro Dago, ho letto la lettera dell'imprenditore che si trasferisce negli USA. Nel 2007 con un piccolo capitale abbiamo avviato, una Impresa di rimozione dell'Amianto e l'installazione del fotovoltaico. Nel 2010 quel maledetto Governo del Banana, cambio il decreto Energia 4 volte perché il PDL voleva il nucleare. Ovviamente i clienti nell'incertezza, rimasero in attesa. Avevamo 250,000 €uro di preventivi di lavoro. Ma siamo caduti nella voragine del DURC inps Equitalia ecc..
Oggi parto per il Cile con mia Moglie e la mia Bimba. Puntano sul fotovoltaico e hanno bisogno di gente capace, anche nella rimozione dell'Eternit. In più in Cile più assumi, meno paghi. Le impresa hanno un solo ufficio dove si sbrigare le pratiche, ti viene assegnato, un tutor sarà Lui e solo lui il tuo interlocutore. Non esistono commercialisti, il tutor ti dice di cosa ha bisogno. E poi non ti rompo più i coglioni. Semplice, forse troppo semplice, per i Professoroni della Bocconi.
EMIGRANTI ITALIANI
-
- Messaggi: 1081
- Iscritto il: 15/05/2012, 9:38
Re: Come se ne viene fuori ?
E si.Semplice, forse troppo semplice, per i Professoroni della Bocconi.
Perchè in Italia, come dicono i liberisti de' noantri, il problema "si risolve
analizzando e rimodulando la qualità/quantità della spesa".
Tradotto dal merlese (chiedo conferma a UncleT della correttezza):
"Tagliamo le pensioni (anche per risanare i buchi lasciati dalla PA stessa nelle casse
previdenziali della PA) e i servizi al cittadino (scuola e sanità prima di tutto), in modo
che riduciamo le tasse agli evasori, no?"
O al limite deregolamentano tutto e ognun per se.
Razionalizzare? Ristrutturare? Semplificare?
E che scherzi?
Dopo dobbiamo usare il cervello e fare la faccia dura con chi non vuol cambiare.
Hai visto il casino per le province e l'accorpamento delle circoscrizioni giudiziarie?
A momenti facevano il colpo di stato: non sia mai!!!
soloo42000
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
La lunga agonia italiana – 11
Un drammatico vuoto di potere - 2.
I giorni della follia -1
Con “Il giorno del Caimano” abbiamo fatto un altro giro di boa nella politica italiana. Solo che dietro l’angolo ci siamo trovati in mezzo ad un campo minato.
Adesso per uscirne indenni sarà alquanto difficile.
Scontata la votazione alla Giunta del Senato, scontate le fandonie caimane deliranti del videomessaggio.
Meno scontata la furbizia con cui sta manovrando il Cav.
L’intelligenza berlusconiana è di tipo luciferino, e purtroppo azzeccata e vincente per quanto riguarda il campo mussulmano, non per il Paese.
Leggendo le cronache di questi giorni abbiamo appreso che il Sarchiapone che si firma “L’elefantino” è tornato nelle grazie del Caimano.
Le manovre malandrine sembrano avere la sua impronta.
La teoria per cui se il Pd e Letta nipote non salvavano B. sarebbe saltato il governo è precedente al primo agosto.
Dopo quella data abbiamo subito un nauseante tormentone.
Tutti i mussulmani di ogni ordine e grado a contatto con i media, hanno lanciato il ricatto.
La furbizia di questo tipo di comunicazione è durata sino all’inizio di questa settimana.
Poi la giravolta della mummia cinese bollita.
Nessun accenno al governo nel delirante videomessaggio, mentre trasversalmente attraverso la sua rete d’informazione ci faceva sapere che le disposizioni sono di sostenere il governo perché siamo in mezzo ad una terribile crisi, a condizione che Letta rispetti gli accordi iniziali.
Lo shock da condanna è durato ben 50 giorni. Cinquanta giorni in cui si è autorecluso a Villa San Martino per l’elaborazione del lutto.
Dopo aver interpellato tutti coloro che potevano suggerirgli una via di fuga decente, alla fine si è convinto che il male minore è quello di accettare un anno di servizi sociali perché gli consente maggiore disponibilità di manovra.
B. non ha più nessun futuro per incarichi istituzionali, e di conseguenza deve trovare la soluzione del suo successore per Palazzo Chigi. Compito non facile per un duce della sua taglia.
La nuova strategia è chiara. La finestra per elezioni nel 2013 è chiusa. Nel secondo semestre del 2014, l’Italia prenderà la guida Ue.
Quindi è completamente inutile pensare ad elezioni in quel periodo. La finestra ottimale si apre di conseguenza per elezioni a febbraio 2014.
Il Caimano si è rimesso quindi all’opera. E’ già in campagna elettorale.
Dopo il mercoledì nero, riprende in mano le redini del ricatto al governo.
Letta e soci tornano a ballare al suono del pifferaio di Hardcore.
Continua in:
I giorni della follia -2
Un drammatico vuoto di potere - 2.
I giorni della follia -1
Con “Il giorno del Caimano” abbiamo fatto un altro giro di boa nella politica italiana. Solo che dietro l’angolo ci siamo trovati in mezzo ad un campo minato.
Adesso per uscirne indenni sarà alquanto difficile.
Scontata la votazione alla Giunta del Senato, scontate le fandonie caimane deliranti del videomessaggio.
Meno scontata la furbizia con cui sta manovrando il Cav.
L’intelligenza berlusconiana è di tipo luciferino, e purtroppo azzeccata e vincente per quanto riguarda il campo mussulmano, non per il Paese.
Leggendo le cronache di questi giorni abbiamo appreso che il Sarchiapone che si firma “L’elefantino” è tornato nelle grazie del Caimano.
Le manovre malandrine sembrano avere la sua impronta.
La teoria per cui se il Pd e Letta nipote non salvavano B. sarebbe saltato il governo è precedente al primo agosto.
Dopo quella data abbiamo subito un nauseante tormentone.
Tutti i mussulmani di ogni ordine e grado a contatto con i media, hanno lanciato il ricatto.
La furbizia di questo tipo di comunicazione è durata sino all’inizio di questa settimana.
Poi la giravolta della mummia cinese bollita.
Nessun accenno al governo nel delirante videomessaggio, mentre trasversalmente attraverso la sua rete d’informazione ci faceva sapere che le disposizioni sono di sostenere il governo perché siamo in mezzo ad una terribile crisi, a condizione che Letta rispetti gli accordi iniziali.
Lo shock da condanna è durato ben 50 giorni. Cinquanta giorni in cui si è autorecluso a Villa San Martino per l’elaborazione del lutto.
Dopo aver interpellato tutti coloro che potevano suggerirgli una via di fuga decente, alla fine si è convinto che il male minore è quello di accettare un anno di servizi sociali perché gli consente maggiore disponibilità di manovra.
B. non ha più nessun futuro per incarichi istituzionali, e di conseguenza deve trovare la soluzione del suo successore per Palazzo Chigi. Compito non facile per un duce della sua taglia.
La nuova strategia è chiara. La finestra per elezioni nel 2013 è chiusa. Nel secondo semestre del 2014, l’Italia prenderà la guida Ue.
Quindi è completamente inutile pensare ad elezioni in quel periodo. La finestra ottimale si apre di conseguenza per elezioni a febbraio 2014.
Il Caimano si è rimesso quindi all’opera. E’ già in campagna elettorale.
Dopo il mercoledì nero, riprende in mano le redini del ricatto al governo.
Letta e soci tornano a ballare al suono del pifferaio di Hardcore.
Continua in:
I giorni della follia -2
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
La lunga agonia italiana – 12
Un drammatico vuoto di potere - 3
I giorni della follia - 2
Dal punto di vista strategico il Caimano – Mummia, è decisamente superiore agli avversari del PDc.
Evitando di fare cadere il governo per problemi legati direttamente alla sua persona, “smentendo” la propaganda mussulmana di due mesi prima della sentenza della Giunta del Senato, B. ha ottenuto:
1) Di stoppare la fronda interna di più di 20 mussulmani disposti a passare dalla parte opposta per salvare Letta nipote.
2) Secondo i “voltagabbana”, si sarebbero spostati se Silvio faceva cadere Enrico. Ma Silvio non ha fatto cadere direttamente Enrico, e di conseguenza l’ambaradan cambia. Questi personaggi avranno vita difficile all’interno del campo mussulmano.
3) A Silvio non interessa più tanto di salvarsi col voto in Senato, si sta attrezzando per le prossime elezioni del 2014.
4) L’intenzione del Caimano – Mummia è quello di far implodere e spaccare il PDc., sfruttando le divisioni interne per la determinazione del segretario. In questo la fortuna è tornata a baciarlo in fronte.
5) Accentando il suo destino, ha ripreso a ricattare il governo sulla materia economica spingendo Letta alle dimissioni.
***
NEL PD CONTO ALLA ROVESCIA PER LA FINE DELL’ESECUTIVO
(Wanda Marra).
20/09/2013 di triskel182
Epifani“GOVERNIAMO CON UN DELINQUENTE? LO SAPEVAMO”, DICONO I DEMOCRAT, MA ALZANO IL TIRO SULL’ECONOMIA. DELRIO: “BASTA FARCI DETTARE L’AGENDA DAL PDL”.
Barbara Berlusconi si chiede come facciamo a governare con suo padre, se pensiamo che sia un delinquente?
Il Pdl non è solo Berlusconi, ci sono una serie di provvedimenti che vanno votati e siamo in una situazione di emergenza nazionale”.
Stefano Fassina, viceministro dell’Economia. “Che era un delinquente, già lo sapevamo”, ripetono Democratici di vario ordine e grado, mentre Berlusconi inaugura la nuova sede di Forza Italia, dopo l’ennesimo video messaggio ad alto contenuto “eversivo” (definizione dello stesso segretario, Epifani).
La Bindi ha detto a Repubblica che dopo gli insulti è difficile rimanere al governo insieme.
============================================================
I colleghi di partito non la seguono su questa strada, ma si attrezzano al logoramento dell’esecutivo da un’altra prospettiva.
============================================================
I Democratici sono in piena campagna elettorale, che dall’altroieri sera si è spostata sui provvedimenti economici.
E poi al momento sono troppo impegnati in un conclave perenne per tirare fuori le regole di un congresso, che Renzi vuole immediatamente (per poi partire da una posizione di forza all’attacco del governo) e la vecchia guardia del partito vorrebbe non fare mai. “
Certo, se il governo cade subito si faranno le primarie per la premiership, non il congresso”, dice ancora Fassina.
Non c’ accordo e non c’è una data per il congresso nonostante l’Assemblea che dovrebbe approvarle sia fissata per oggi pomeriggio e domani. Ieri mentre in Aula si votava l’omofobia il segretario era nella sua stanza a Montecitorio a limare la relazione per oggi. Le due questioni si incrociano e producono corti circuiti dagli esiti imprevedibili.
=================================================
AL NAZARENO sono in pochi a scommettere su una lunga durata del governo.
=================================================
L’orizzonte viene indicato dopo la legge di stabilità o poco più in là.
Ma soprattutto, il Pd di governo e non solo ha dato un avvertimento al premier: sui provvedimenti economici non c’è nessuna intenzione di cedere ai ricatti del Pdl.
A questo punto l’azione dell’esecutivo dev’essere improntata a principi più di sinistra.
Per dirla con Graziano Delrio (ministro renziano): “Non esiste che loro ci dettano l’agenda e noi la prendiamo”. Sulla necessità di non aumentare l’Iva è andato all’attacco Fassina, e ieri alcuni renziani (Luca Lotti in testa) si sono affrettati a diramare un comunicato per chiedere di scongiurarne il rincaro sulle prestazioni sociali.
Enrico Letta sta in mezzo.
Tra un Pdl che da ora in poi alzerà sempre di più i toni e un Pd che ha tutte le intenzioni di rispondere colpo su colpo.
Nessuno si può permettere di farlo cadere, per ora, ma la campagna elettorale è entrata nel vivo.
E infatti ieri il premier ha voluto avvertire: “Il governo non è un punchball”. Messaggio destinato – ci tengono a precisare da Palazzo Chigi – non solo al Pdl, ma anche al Pd. Letta per ora non fa gesti di rottura, ma se il logoramento diventa ingestibile, ribadisce che la sua permanenza alla guida del governo non è obbligatoria.
INTANTO , con una lettera aperta a Europa e Unità fa sapere che “per la prima volta da quando il nostro partito è nato” non partecipa all’Assemblea. “Non parteggerò per nessuno dei candidati in campo e m’impegno sin d’ora a relazionarmi col segretario eletto, chiunque sia, con rispetto e unità d’intenti. Mi auguro che la nettezza di questa scelta metta fine a gossip e a retroscena più o meno maliziosi”. La partecipazione gli era stata richiesta, lui non ci sta a farsi tirare iun mezzo.
Eppure voci insistenti parlavano di un possibile terzo uomo che i lettiani, su indicazione del premier, avrebbero proposto per tentare di fermare la marcia di Matteo Renzi.
Lo stesso Renzi che D’Alema sosteneva sarebbe stato il suo candidato naturale perché il capo del Governo non potrebbe permettersi di stare con il perdente.
Ma è certo che i rapporti tra i due ora sono pessimi. E mentre la commissione è riunita in notturna arriva una grana inaspettata: un documento di Civati, Barca, Puppato, Bettini e Casson nel quale si rimprovera alla segreteria uno scarso impegno sul tesseramento.
Da Il Fatto Quotidiano del 20/09/2013.
MEGLIO DI COSI' A BERLUSCONI NON POTEVA ANDARE.
Continua in:
I giorni della follia - 3
Un drammatico vuoto di potere - 3
I giorni della follia - 2
Dal punto di vista strategico il Caimano – Mummia, è decisamente superiore agli avversari del PDc.
Evitando di fare cadere il governo per problemi legati direttamente alla sua persona, “smentendo” la propaganda mussulmana di due mesi prima della sentenza della Giunta del Senato, B. ha ottenuto:
1) Di stoppare la fronda interna di più di 20 mussulmani disposti a passare dalla parte opposta per salvare Letta nipote.
2) Secondo i “voltagabbana”, si sarebbero spostati se Silvio faceva cadere Enrico. Ma Silvio non ha fatto cadere direttamente Enrico, e di conseguenza l’ambaradan cambia. Questi personaggi avranno vita difficile all’interno del campo mussulmano.
3) A Silvio non interessa più tanto di salvarsi col voto in Senato, si sta attrezzando per le prossime elezioni del 2014.
4) L’intenzione del Caimano – Mummia è quello di far implodere e spaccare il PDc., sfruttando le divisioni interne per la determinazione del segretario. In questo la fortuna è tornata a baciarlo in fronte.
5) Accentando il suo destino, ha ripreso a ricattare il governo sulla materia economica spingendo Letta alle dimissioni.
***
NEL PD CONTO ALLA ROVESCIA PER LA FINE DELL’ESECUTIVO
(Wanda Marra).
20/09/2013 di triskel182
Epifani“GOVERNIAMO CON UN DELINQUENTE? LO SAPEVAMO”, DICONO I DEMOCRAT, MA ALZANO IL TIRO SULL’ECONOMIA. DELRIO: “BASTA FARCI DETTARE L’AGENDA DAL PDL”.
Barbara Berlusconi si chiede come facciamo a governare con suo padre, se pensiamo che sia un delinquente?
Il Pdl non è solo Berlusconi, ci sono una serie di provvedimenti che vanno votati e siamo in una situazione di emergenza nazionale”.
Stefano Fassina, viceministro dell’Economia. “Che era un delinquente, già lo sapevamo”, ripetono Democratici di vario ordine e grado, mentre Berlusconi inaugura la nuova sede di Forza Italia, dopo l’ennesimo video messaggio ad alto contenuto “eversivo” (definizione dello stesso segretario, Epifani).
La Bindi ha detto a Repubblica che dopo gli insulti è difficile rimanere al governo insieme.
============================================================
I colleghi di partito non la seguono su questa strada, ma si attrezzano al logoramento dell’esecutivo da un’altra prospettiva.
============================================================
I Democratici sono in piena campagna elettorale, che dall’altroieri sera si è spostata sui provvedimenti economici.
E poi al momento sono troppo impegnati in un conclave perenne per tirare fuori le regole di un congresso, che Renzi vuole immediatamente (per poi partire da una posizione di forza all’attacco del governo) e la vecchia guardia del partito vorrebbe non fare mai. “
Certo, se il governo cade subito si faranno le primarie per la premiership, non il congresso”, dice ancora Fassina.
Non c’ accordo e non c’è una data per il congresso nonostante l’Assemblea che dovrebbe approvarle sia fissata per oggi pomeriggio e domani. Ieri mentre in Aula si votava l’omofobia il segretario era nella sua stanza a Montecitorio a limare la relazione per oggi. Le due questioni si incrociano e producono corti circuiti dagli esiti imprevedibili.
=================================================
AL NAZARENO sono in pochi a scommettere su una lunga durata del governo.
=================================================
L’orizzonte viene indicato dopo la legge di stabilità o poco più in là.
Ma soprattutto, il Pd di governo e non solo ha dato un avvertimento al premier: sui provvedimenti economici non c’è nessuna intenzione di cedere ai ricatti del Pdl.
A questo punto l’azione dell’esecutivo dev’essere improntata a principi più di sinistra.
Per dirla con Graziano Delrio (ministro renziano): “Non esiste che loro ci dettano l’agenda e noi la prendiamo”. Sulla necessità di non aumentare l’Iva è andato all’attacco Fassina, e ieri alcuni renziani (Luca Lotti in testa) si sono affrettati a diramare un comunicato per chiedere di scongiurarne il rincaro sulle prestazioni sociali.
Enrico Letta sta in mezzo.
Tra un Pdl che da ora in poi alzerà sempre di più i toni e un Pd che ha tutte le intenzioni di rispondere colpo su colpo.
Nessuno si può permettere di farlo cadere, per ora, ma la campagna elettorale è entrata nel vivo.
E infatti ieri il premier ha voluto avvertire: “Il governo non è un punchball”. Messaggio destinato – ci tengono a precisare da Palazzo Chigi – non solo al Pdl, ma anche al Pd. Letta per ora non fa gesti di rottura, ma se il logoramento diventa ingestibile, ribadisce che la sua permanenza alla guida del governo non è obbligatoria.
INTANTO , con una lettera aperta a Europa e Unità fa sapere che “per la prima volta da quando il nostro partito è nato” non partecipa all’Assemblea. “Non parteggerò per nessuno dei candidati in campo e m’impegno sin d’ora a relazionarmi col segretario eletto, chiunque sia, con rispetto e unità d’intenti. Mi auguro che la nettezza di questa scelta metta fine a gossip e a retroscena più o meno maliziosi”. La partecipazione gli era stata richiesta, lui non ci sta a farsi tirare iun mezzo.
Eppure voci insistenti parlavano di un possibile terzo uomo che i lettiani, su indicazione del premier, avrebbero proposto per tentare di fermare la marcia di Matteo Renzi.
Lo stesso Renzi che D’Alema sosteneva sarebbe stato il suo candidato naturale perché il capo del Governo non potrebbe permettersi di stare con il perdente.
Ma è certo che i rapporti tra i due ora sono pessimi. E mentre la commissione è riunita in notturna arriva una grana inaspettata: un documento di Civati, Barca, Puppato, Bettini e Casson nel quale si rimprovera alla segreteria uno scarso impegno sul tesseramento.
Da Il Fatto Quotidiano del 20/09/2013.
MEGLIO DI COSI' A BERLUSCONI NON POTEVA ANDARE.
Continua in:
I giorni della follia - 3
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite