quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

CONTINUA:

Arà Zio , non ci dici niente? :lol:


3) I processi cognitivi seguono tutti un certo percorso. Di fronte a fenomeni politici nuovi, le modalità di reazione procedono per fasce.

Molto significativo il caso Monti.

Per quanto mi riguarda non avendo preclusioni di genere mi limito a dare credito fino a quando non vengono espressi indirizzi chiari e netti che mi consentono di esprimere un giudizio di merito in un senso o nel suo opposto.

Mi sono quindi meravigliato all’epoca che nell’ambiente con cui scambio da sempre le opinioni politiche mi abbiano costretto per mesi e mesi ad un braccio di ferro con coloro che hanno avuto lo stesso percorso politico e che sono ancora fermamente convinti che la soluzione del convivere su questo pianeta sia quella comunista (escluse le esperienze del mondo sovietico e cinese rifiutati alla radice), oppure di tipo grillaceo per chi desiderava soluzioni immediate.

Non sono di certo state le mie idee contrapposte a modificare il loro pensiero intorno ai mesi di settembre e ottobre del 2012. Ma solo i fatti.

Quello che ho imparato lungo la strada della vita su questo pianeta è che non bisogna insistere oltre ad un certo livello per far comprendere alcune realtà.

Bisogna armarsi di santa pazienza ed aspettare che gli eventi chiariscano anche ad altri alcuni eventi, che forse non era chiari al momento in cui si manifestavano.

L’esempio di San Tommaso è molto significativo. Per molti occorre toccare con mano per credere.

E’ un fenomeno molto diffuso nei bambini, ma anche tra i giovani che si affacciano alla vita.

Come ho sentito ribadire solo qualche giorno fa vige il : “Sarà anche così,……ma io voglio batterci la testa”.

Avendo fatto in gioventù parte di questa categoria, per alcune cose, posso avere tutta la comprensione, ma con rammarico.

Le reazioni poi quando Monti avrebbe “tradito” le loro convinzioni sono state piuttosto feroci, tanto che neppure io che lo ho avversato quasi subito non avrei osato mai ad arrivare a tanto.

La Ghisleri, la scorsa settimana ha precisato che il consenso a Monti è venuto meno quando si è verificato il crac sulle pensioni. Eppure era abbastanza chiaro una ventina di giorni dopo il suo incarico.

Anche Scalfari è stato un fedele montiano fino ad ottobre, novembre 2012.

Poi ha dichiarato di essere stato deluso.

Era così difficile capirlo subito?

CONTINUA
shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »

Pd, il tesseramento a Reggio è crollato del 50%
Il segretario Ferrari :
«Molti iscritti vogliono vedere come ci comporteremo, il congresso potrebbe muovere le acque»
http://gazzettadireggio.gelocal.it/cron ... -1.7741829
:shock: :shock: :shock:

tanto tuonò...che piovve
«Se il Pd salva Berlusconi, basta tortelli»
L’impasse del Pd a FestaReggio:
le “tortellaie” del Mauriziano hanno le idee chiare:
«Se non lo cacciano, qui non veniamo più»

http://gazzettadireggio.gelocal.it/cron ... -1.7749800
:shock: :shock: :shock:

e se si stancano pure queste...per il PD è davvero la fine.
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

camillobenso ha scritto:CONTINUA:




Anche Scalfari è stato un fedele montiano fino ad ottobre, novembre 2012.

Poi ha dichiarato di essere stato deluso.



CONTINUA
Sai Zio passare dalla Brambilla ( per tacere della Minetti) a Mario Monti ha ubriacato molti , io la prima.

Il problema di Monti è che ragiona in modalità MACRO .

Sembrava che avesse percezione della quotidianità delle persone e che le sue conoscenze tecniche fossero un " in più" , invece è stato l'inverso.
teorie , schemi matematici, e zero percezione della realtà.
facciamo quadrare i conti e basta. prendiamo i soldi dove ci sono e basta.
senza fronzoli di destra o di sinistra .
pochi, maledetti e subito.
io a Monti uomo dei poteri forti ci credo pochissimo, non sarebbe ridotto con percentuali da pezze al kiulo ad invocare la grosse koalition.


tu lo hai invocato per anni Mario Monti, e quando è salito eri contento , e quando non ha fatto la patrimoniale lo hai mandato aff.
io e scalfari ci abbiamo messo di più
che dire ...
hai vinto ... :lol: 8-)
chapeau.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:
camillobenso ha scritto:CONTINUA:




Anche Scalfari è stato un fedele montiano fino ad ottobre, novembre 2012.

Poi ha dichiarato di essere stato deluso.



CONTINUA
Sai Zio passare dalla Brambilla ( per tacere della Minetti) a Mario Monti ha ubriacato molti , io la prima.

Il problema di Monti è che ragiona in modalità MACRO .

Sembrava che avesse percezione della quotidianità delle persone e che le sue conoscenze tecniche fossero un " in più" , invece è stato l'inverso.
teorie , schemi matematici, e zero percezione della realtà.
facciamo quadrare i conti e basta. prendiamo i soldi dove ci sono e basta.
senza fronzoli di destra o di sinistra .
pochi, maledetti e subito.
io a Monti uomo dei poteri forti ci credo pochissimo, non sarebbe ridotto con percentuali da pezze al kiulo ad invocare la grosse koalition.


tu lo hai invocato per anni Mario Monti, e quando è salito eri contento , e quando non ha fatto la patrimoniale lo hai mandato aff.
io e scalfari ci abbiamo messo di più
che dire ...
hai vinto ... :lol: 8-)
chapeau.


Per la precisione



tu lo hai invocato per anni Mario Monti, e quando è salito eri contento , e quando non ha fatto la patrimoniale lo hai mandato aff.
io e scalfari ci abbiamo messo di più
che dire ...
hai vinto ...
chapeau.


Il vuoto di potere nello Stivalone inizia nel 2008 quando viene fatto fuori Prodi. Che la mummia strabollita avesse bisogno di ribaltare il governo era chiaro già dal finire del 2007, inizio del 2008.

Diventa chiaro in modo inequivocabile quando alla velocità della luce viene presentato il lodo Al Fano, due mesi dopo le elezioni del 2008.

Ancora più chiaro quando il Capo dello Stato perde definitivamente la faccia nell’estate del 2008, insistendo oltre ogni misura e ritegno sulla costituzionalità del lodo Al Fano.

Cento costituzionalisti italiani firmano un documento asserendo che il lodo è anticostituzionale.

Ma il Capo dello Stato non ci sente. Per lui è “”costituzionale””.

Molti mesi più tardi la Corte Costituzionale decreterà che il lodo è anticostituzionale.

E qui lo Stato è andato a farsi benedire. Napolitano ha salvato volontariamente Berlusconi dalla sentenza del processo Mills, tirato fuori per i capelli dal processo per soli 4 giorni. Altrimenti la condanna per corruzione sarebbe arrivata allora.

Se Napolitano fosse stato un presidente all’altezza del nome, avrebbe dovuto rinviare il tutto alle Camere e ne sarebbe uscito pulito pulito, in quanto la Costituzione prevede che dopo il rinvio alle Camere il presidente della Repubblica ha l’obbligo di firmare, anche se non è stata mutata una sola virgola.

A quel punto, Napolitano non avrebbe compromesso le istituzioni e la sua personale credibilità.

Ma in questo caso per una questione temporale non avrebbe salvato Silvio.

Tre mesi più tardi scoppia il caso derivati. Il mondo Occidentale entra in crisi profonda.

La Germania, su cui grava ancora il peso della memoria della fine degli anni venti e trenta, interviene massicciamente per evitare una seconda catastrofe in meno di cent’anni.

Nel Bel Paese invece, la mummia ordina a Tremonti di rendicontare i depositi bancari dei tricolori dell’epoca.

Caspiterina quanto sono ricchi questi tricolori. La crisi facciamola pagare a loro. In modo tale che i soldi dello Stato usati dalle cricche per le cricche potessero continuare ad ingrassare il puttanificio della premiata ditta “Alì Babà e i quaranta (e più) ladroni”

I tre anni successivi la mummia li passa come nel quinquennio 2001-2006. Cura solo e soltanto i suoi interessi con la magistratura e quelli delle aziende. Del sistema Italia se ne fotte altamente.

Ovvio che il Paese andasse a rotoli.

Forse ha ragione Bini Smaghi quando afferma che essendo la mummia intenzionata ad uscire dall’euro, l’Europa lo fa fuori.

Napolitano ha fatto come le tre scimmiette, dall’inizio del 2011. Non vedo, non sento, non parlo.

Ma quando arriva l’ordine dall’Europa di spedire a casa la mummia bollita si mette sugli attenti e grida : “Obbedisco”.

Ovvio quindi che dal lontano 2000, quando la produttività italiana entra in crisi irreversibile senza mai recuperare, necessitava che arrivasse il dottor Ballanzone di turno per rimetter tutte le cosine se non proprio apposto, ma appena appena in careggiata per poter continuare a camminare.

Carta canta,......... per fortuna.

Basta andarsi a rileggere quanto ho scritto sul vecchio forum e su questo.

Niente di pregiudiziale su Monti.

A lui come a tutti, non posso confutare preventivamente le intenzioni.

La7, malgrado tutto ha un pessimo archivio. Ancora qualche giorno fa ho ricercato la puntata di Otto e mezzo in cui la Gruber, circa un mese prima dell’incarico, a fine puntata chiede a Monti:
<<Professore,..mi indichi due punti essenziali che qualora ottenesse l’incarico si sentirebbe di attuare>>

E il Professore rispose: << Darei un dispiacere alla sinistra con la riforma delle pensioni,….e darei un dispiacere alla destra con la patrimoniale>>

C’era modo di dubitare sulle intenzioni??? A priori no.

L’unico dubbio riguardava la conoscenza del mondo della politica da parte di Mario Monti.

Però la situazione era così grave che era necessario superare tutti gli ostacoli tradizionali.

Dopo l’incarico la mummia di sua sponte, minaccia il Professore : << Se applichi la patrimoniale cade il governo>>

Nell’ottobre del 2011, Mucchetti, giornalista economico del Corriere, su La7 sostiene che è possibile rimediare una patrimoniale di 300 miliardi di euro, fare un piccolissimo sforzo per i Super Ricchi non era un gran problema.

Su quasi 9.000 miliardi di euro, sacrificarne 300 tra tutti quanti gli avrebbe permesso di continuare a vivere da nababbi come sempre.

C’è da non credergli a Mucchetti? Ci si può temporaneamente credere. Non sarebbe un gran sacrificio per quel 10% che possiede il 50 % del patrimonio italiano.

Però, per quel che ne so io (ma anche Travaglio) ai ladri (non tutti naturalmente) risulta molto, molto, molto, difficile elargire e condividere parte del suo patrimonio con altri ladri. Patrimonio conquistato con il “”sudore della fronte””……………….Altrui.

E’ stato lo stesso Befera una ventina di giorni fa a precisare che il problema non è tanto l’evasione fiscale, quanto la fine che fanno le entrate.

Intorno al ventesimo giorno dall’incarico, Monti annuncia di mettere mano alla riforma delle pensioni, ma tace sulla patrimoniale.

La mia credibilità nei confronti di Monti termina lì. Discorso finito ai primi di dicembre del 2012.

C’erano tantissime altre strade per tamponare la situazione dell’epoca, ma come ha sostenuto anche il giornalista economico tanto caro al capitale, Alessandro De Nicola, le cricche non vogliono mollare i loro interessi. E Monti si piegato al vero potere.

Ripeto, la Ghisleri ha sostenuto che il crac Monti si consuma 4 mesi dopo l’incarico con l’attuazione della riforma sulle pensioni.

Per il sottoscritto, che vedeva il tutto esclusivamente sotto il profilo delle ragioni dell’economia, la credibilità verso Monti è cessata una ventina di giorni dopo l’incarico.

Il credito dovuto al Professore, come per qualsiasi altro incaricato è stato dato con sufficienza, ma era evidente a quel punto che il continuismo della vecchia politica della casta, delle cricche e dei poteri forti, i veri sovrani d’Italia, non era intenzionato a risolvere i problemi dell’economia italiana, ma solo mantenere in vita un mondo altamente privilegiato.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

CONTINUA:

Arà Zio , non ci dici niente?


4) Perché è una tragedia quella vista ieri.


Perché è la presa d’atto che il virus del berlusconismo è entrato irreversibilmente e profondamente nel sistema italiano.

La storia patria ci racconta che il virus del fascismo non è mai stato debellato. Anche perché è spesso insito nel Dna di molti tricolori.

Il comportamento infantile della Santanché è un classico esempio di fascismo culturale.

Per la Santanché esprimersi come si esprime, è una cosa del tutto naturale, come per Papa Bergoglio è del tutto naturale esprimersi e comportarsi come ha dato a vedere in questi pochi mesi di pontificato.

L’esatto opposto della Santanché.

La presenza di una destra di stampo europeo è sempre stata auspicata da tempo immemore a sinistra.

L’avvento di B., ha però prodotto, per necessità numerica una destra populista multiforme che ricorda da vicino la destra fascista.

L’adorazione del capo e la sua non messa in discussione ne è un’esempio. Berlusconi per loro è dio e duce.

Né più ne meno come per Mussolini.

Non è affatto un caso che per necessità esclusivamente numeriche, Berlusconi abbia sdoganato nel 1994 la destra fascista, tenuta fuori dal contesto politico per quasi mezzo secolo.

Ora è difficile pensare che “sparito” Berlusconi sparisca anche il berlusconismo.

L’aspetto tragico è il dover prendere atto che nell’Italia attuale più di dieci milioni sono fatti in quel modo e perseguono quella cultura.

Come è tragico prendere atto che nei territori del Nord sia radicata una cultura bossiana – bobomaronita, in cui si parla prevalentemente alla pancia e non alla testa delle persone.

Per calcoli di interessi personali, Bossi, Maroni ed altri, hanno fatto leva si della loro avventura politica su bassi istinti come ad esempio il razzismo più becero da oltre un quarto di secolo.

Hanno compreso che prevalentemente al Nord esisteva una fascia di popolazione con alcune particolari convincimenti. Da li l’idea di sfruttare la situazione per godere di tutti i privilegi che il mondo di vertice della politica offre.

Quante volte da queste parti si sentito dire negli ultimi 40 anni, vista la scarsa qualità della classe politica e l’enorme vantaggio economico che riservava: “Ma perché non facciamo anche noi un partito?”

Bossi, Maroni ed altri, i “4 amici al bar”, l’avventura di fare un partito l’hanno fatta veramente.

Ora, che ieri al Carroponte di Via Granelli ci fossero 2.000 persone per Renzi, su una popolazione di 9,939 milioni di abitanti (dato del 2011), alla Festa democratica di chiusura a livello regionale, non sembra una gran cifra.

Certamente ce ne saranno stati anche molto meno la sera precedente con Bersani, oppure in settimana con Epifani.

Siamo però lontanissimi dai pienoni delle feste dell’Unità dei tempi passati, quando i big comunisti richiamavano migliaia e miglia di persone.

In fatto di numeri, basta solo pensare che la manifestazione del febbraio 2002 contro Berlusconi al Palavobis di Milano, gli organizzatori avevano previsto quella struttura perché poteva contenere 4.500 persone. Ne arrivarono 40.000 da tutto il Paese.

Dalla Sicilia alla Sardegna al Trentino. Avevano viaggiato tutta la notte per essere presenti a quella manifestazione.

Ciò che però lancia lunghe ombre sul destino di questo Paese, è che una parte della ex sinistra Pci-Pds-Ds-PD- PDc, sia attratta dal fenomeno Renzi.

Chi avversa Berlusconi e poi è attratto dal berlusconismo, anche a sinistra, sancisce che un ciclo è veramente finito, che la sinistra è anch’essa finita se ha reazioni di tipo berlusconiano.

Non solo la sinistra affarista (banche e non solo, il giro degli affari coop ed altro sono tutt’altro che trascurabili) ed opportunista, ma anche una base confusa e smarrita che si affida a Renzi, sancisce la fine di un percorso.

Lasciando da parte i giudizi interessati della destra, che definisce spesso Renzi un bullo di provincia, le affermazioni di Scalfari (forse anche lui interessato perché difende Letta e il suo governicchio), Cacciari, Mieli danno un giudizio poco lusinghiero del sindaco di Firenze.

Nei giornali di stamani viene evidenziato quanto affermato ieri al Carroponte.

“Se andiamo al voto li asfaltiamo”

Una frase ad effetto in perfetto stile berlusconiano che certamente ha scaturito applausi sotto il tendone di Via Granelli.

Spesso come in questo caso, occorre chiedersi se Renzi è un super furbacchione di stampo berlusconiano, oppure se è un ragazzo ingenuo che spesso stacca la spina tra quello che pensa e quello che dice con la bocca.

Si è reso conto di cosa stava dicendo con quel “Li asfaltiamo”????????????????????

Enrico Mentana poc’anzi commentando la notizia ha sottolineato che la destra ha accolto le parole di Renzi come un’autentica dichiarazione di guerra.

Ed è quello che ho pensato subito ieri sera ascoltando i Tg e leggendo i siti dei quotidiani in rete.

Chi segue minimamente la politica non può non concludere che quella era una dichiarazione di guerra conoscendo l’essenza dei Fratelli mussulmani.

E subito Libero e Il Giornale si sono scatenati sparandone di ogni. Oggi è arrivato il resto in cui i Muslim brothers accusano Renzi e il PDc.

Renzi l’ha fatto apposta o gli è scappata come tante altre cazzate che spara in assoluta libertà senza pensare alle conseguenze, pensando solo che può accrescere il suo consenso con il facile battutismo???

Per uno neutrale come il sottoscritto che non ha più riferimenti politici da difendere o interpretare una frase come quella di ieri non può che evidenziare la grande irresponsabilità del sindaco di Firenze.

Infatti le cronache della giornata riportano l’ago del barometro nell’area che indica burrasca.

Persino Letta, dopo aver fatto professione di sicurezza del suo governo, oggi ha dichiarato che non possono essere lui e Napolitano i parafulmini della situazione, e che anche il suo governo non è più tanto sicuro.

Quello che associa Renzi a Berlusconi in questa fase, sono le manifestazioni del disturbo bipolare.

Non solo più di due giorni fa ha dichiarato che se il governo Letta fa bene lui non solo gli da una mano, ma anche due.

Io non sono capace come Vauro o Giannelli di relizzare vignette che sintetizzano un fatto, mal’altro ieri alla dichiarazione di Renzi, avrei disegnato il sindaco che spinge con tutte e “due le mani” Letta giù in un burrone.

Come si può fare un’affermazioni di questo genere solo per farsi passare per ganzo e figo, e poi seppellire Letta il giorno dopo fornendo ai mussulmani le ragioni per essere accusati di voler fare cadere il governo?


CONTINUA IN:

4-1
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

Ho visto solo la fine e ora, rileggendo tutta la trasmissione, sono d'accordo con lui solo quando dice che Renzi non è adatto come segretario ( Cuperlo lo è di gran lunga di più) ma come premier .

http://www.giornalettismo.com/archives/ ... mo-franco/

Certo che la mimica facciale di D'alema è sempre un programma.... 8-) :mrgreen:
ha quell'espressione annoiata di chi deve fare uno sforzo pazzesco per dire cose schifosamente ovvie a una moltitudine di menti inferiori ...
unico ed inimitabile ( a parte sabina guzzanti qualche secolo fà )
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Si atteggia a grande statista. Si vanta di guardare le cose italiane da Bruxelles, New York o Washington, grazie al suo "lavoro".

Ma quale lavoro. Va girando il mondo a nostre spese e se ne vanta pure!
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

le maitre a penser ...
8-) :roll:
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

18 SET 2013 11:59
UFFICIO SINISTRATI: SCISSIONE IN CASO DI VITTORIA DI RENZI! - CERTO, SE D’ALEMA PUNTA A PRESIEDERE IL PARLAMENTO EUROPEO SAREBBE UN PROBLEMA…
Il termine scissione D’Alema non lo pronuncia, i suoi sì – Letta in pressing su Epifani: l’attuale segretario è la carta del premier per salvare partito, governo, e, soprattutto, per stoppare Renzi – Il sindaco non teme il terzo incomodo, né l’abbraccio dei rottamati: “Non imbarco il vecchio: questi li scarico tutti”…


Maria Teresa Meli per "Corriere della Sera"

La verità l'ha detta Massimo D'Alema due settimane fa: «Enrico Letta starà con Renzi, perché il sindaco vince». Lui, l'ex premier, nonché ex ministro degli Esteri, sta bene dove sta, invece: a capo di una minoranza del 30 per cento, con Cuperlo candidato segretario. Cioè alla guida di una fetta di Pd che potrebbe andare via, o restare. Il termine scissione d'Alema non lo pronuncia. I suoi sì. Però se l'ex premier punta davvero a presiedere il Parlamento europeo la scissione diventa un problema.

Già, un problema a cui gli stessi renziani pensano: pure loro non escludono che, per dirla brutalmente con uno dei grandi sostenitori del sindaco di Firenze, «i comunisti stiano fuori». Anche se, a dire il vero, la disfida interna al Pd è un po' più complicata del match Dc-Pci, se non altro perché uno dei contendenti, ossia Renzi, con la Democrazia cristiana non ha mai avuto a che fare, a meno che non si voglia far ricadere le "colpe" dei padri sui figli.

In mezzo, nella disfida tra la ditta di D'Alema e Bersani e gli ulivisti di Renzi, c'è Enrico Letta. Anche se Dario Nardella, ex vicesindaco di Firenze, rifiuta le letture semplicistiche: «È infondato e superficiale vedere il tutto come uno scontro tra i due. Il tema politico vero è: quali sono i pro e i contro di un Pd senza guida, congelato e debole?».

Racconta però il tam tam degli amici del premier che ancora ieri, nell'incontro con Epifani a palazzo Chigi, il presidente del Consiglio abbia chiesto al segretario di scendere in campo per il bene del partito e del governo, e, soprattutto, per stoppare Renzi. Vero? Falso? Possibile che un politico di lungo corso come D'Alema abbia sbagliato la previsione e che Letta si acconci a stare con il Pd perdente? Il premier non risponde e ribadisce che non vuole entrare nella dinamica congressuale. Il segretario tace. Alle 19 e 52 gli arriva un sms di questo tenore: «Sei in lizza? Se non rispondi bisogna prenderlo come un sì?». Il messaggio resta senza risposta e la circostanza aggiunge ambiguità ad ambiguità.

Intanto si continua a litigare sulle regole. Anche se il compromesso è vicino: i segretari regionali non verranno eletti prima del leader nazionale, proprio come voleva Renzi. A meno che - è il suggerimento di Franceschini - non si trovi un accordo tra le correnti: in questo caso si possono anche fare prima. Insomma, se Renzi vuole una stampella importante nel Pd deve fare delle concessioni.

Ma il sindaco non ha granché voglia di farle. Si rigira tra le mani il timing delle pratiche congressuali: il 10 novembre la convenzione nazionale, il 24 dello stesso mese il voto delle primarie, il primo dicembre l'acclamazione in Assemblea. È un iter realistico a cui anche i renziani potrebbero dire di sì, con tutto che si sfora di quasi un mese la data del 7 novembre prevista dallo statuto.

Ma altre concessioni non possono farle. Anche perché il Pd è stufo, come dimostra il fatto che in tantissimi appoggiano il documento di Goffredo Bettini che immagina un nuovo centrosinistra e non si schiera nell'attuale contesa. «Noi siamo la corrente dei disgustati», spiega, scherzando ma mica tanto, il sottosegretario Vincenzo De Luca.

Dovrà essere Epifani, ovviamente, il garante di questa mediazione, ma se il segretario diventa parte in causa, allora i termini della questione cambiano. Nel frattempo, comunque, il sindaco di Firenze si muove come uno che non teme il terzo incomodo tra lui e Cuperlo. Lo stesso fa il suo avversario, che ha già affittato una sede per il comitato elettorale a pochi metri da Montecitorio. Solo che mentre il carro di Cuperlo è ancora semivuoto, quello di Renzi appare fin troppo affollato.

«Io non imbarco il vecchio: questi li scarico tutti», si sfoga il sindaco di Firenze con gli amici. In pubblico però non arriva a tanto, anche se fa capire che non è disposto ad andare avanti di compromesso in compromesso. Nemmeno sull'esecutivo Letta: «Noi - spiega il sindaco ai suoi - sosteniamo questo governo perché deve fare due tre cose importanti, e per questo lo appoggeremo fino in fondo, ma una volta che le ha fatte, o che è palese che non riesce a farle, la parola deve tornare alla politica...».


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lucfig
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Iscritto il: 22/02/2012, 10:21

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da lucfig »

La terza via ...

o il terzo occhio ...

non so ma la speranza che la base PD reagisca e cambi la natura del PD portandolo di nuovo a sinistra non è tutto perduta ...

da www.leformiche .net
L’alternativa a Renzi è Civati, non Cuperlo. Il sondaggio di Epoké
18 - 09 - 2013
di Fabrizia Argano

Si prospetta una sfida under 40 al Congresso del Pd. Con buona pace dei vecchi Pci con il loro rappresentante che per ora si piazza al terzo posto. Ecco tutti i dati

Non c’è dubbio che nel Pd “cool” che vuole costruire Matteo Renzi, al momento il personaggio più “cool” sia proprio lui. Anche il sondaggio di Epoké ricerche per Formiche.net fotografa la supremazia del sindaco rottamatore tra i democratici. Alla domanda su chi voterebbe come prossimo segretario del partito, il 51,1% ha scelto “Matteo”.

Al momento l’enorme vantaggio accumulato da Renzi non sembra colmabile da nessuno, almeno in primarie aperte come quelle immaginate dal sindaco. Ma se il primo posto non riserva grandi sorprese, è il secondo a farlo. Sì, perché non c’è il candidato dalemiano e bersaniano Gianni Cuperlo, giunto invece terzo con il 13,2% dei voti, ma il giovane outsider Pippo Civati, votato dal 20,2% del campione. Così mentre i media tendono a rappresentare una sfida al Congresso Renzi vs. Cuperlo, è invece un duello under 40 che si prospetta per la leadership di Largo del Nazareno.

“Sul risultato potrebbe influire il fatto che Civati è molto forte sul web, è seguito da una nicchia di fedeli molto organizzati – spiega Simone Tedeschi, responsabile della ricerca empirica di Epoké – ma il dato rivela che dietro alla sua candidatura un po’ snobbata dai media c’è sostanza. E il fatto che l’espressione del partito, degli eredi del vecchio Pci possa piazzarsi terzo è significativo di quanto l’aria sia davvero cambiata”.
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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