Come se ne viene fuori ?

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paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

iospero ha scritto:
paolo11 ha scritto:
peanuts ha scritto:I ministri della discarica si sono dimessi
Speriamo si infilino anche un tubo del gas in bocca adesso
E adesso scendiletta chi servirà? Il caimano l'ha mollato

Mi sa che comunque domani sarà una giornata mica da ridere
Caro peanuts .Solo mesi persi per niente.Con questa classe dirigente non si va da nessuna parte sia de PD che PDL ancora meno.
Il cambiamento può avvenire solamente con un partito o movimento con le mani pulite.Solo in questo modo si può anche cambiare l'apparato elefantiaco pubblico.
non avendo interessi con nessuno.L'unico è il M5S. E se lo dico io che sono passato dal PCI al PDS , a DS a PD.Ora BASTA.
ciao
Paolo11
Ciao Paolo 11
quanto affermi è fuori da ogni logica realistica..
Il nocciolo della ingovernabiklità esiste da quando il M5S è entrato in ParlaMENTO avendo come previsto dal NON STATUTO il principio di non fare alleanze con nessuno.
E' vero che PD e PDL hanno dei grossi torti, ma senza il M5S era possibile fare delle coalizioni e governare in qiualche modo. L'atteggiamento del M5S e in parte quello del PD non hanno permesso di fare quel cambiamento che sarebbe stato possibile.
Ora il prossimo governo che Napolitano metterà in piedi deve fare una legge elettorale che permetta ai cittadini di decidere, quindi un doppio turno , chi non supera il 5% al I turno fuori,
al secondo turno i cittadini dovranno scegliere tra due coalizioni, quella vincente deve avere i numeri alla Camwera e al Senato in ateesa che si facciano le reforme Costituzionali.
........................
Ciao iospero.Il M5S è nato proprio per quello che ho evidenziato.Non voleva niente a che fare con i partiti tradizionali. Per vari motivi che potrei elencare, e che forse
molti di noi lo sanno.Loro vogliono tagliare con il passato che non vuole cambiare.
Solo una forza nuova non inquinata può cambiare questo paese, non avendo scheletri nell'armadio come li hanno chi più chi meno i due partiti tradizionali.
Una forza nuova non compromessa può cambiare anche l'apparato dello stato tutto.Dai burocrati interni mummificati a quelli nelle banche, i partiti devono starci fuori .Insomma bisogna rifondare questo stato elefantiaco dalle caste dai privilegi ecc...I partiti tradizionali non lo faranno mai sono stati complici alternativamente dello sfascio.
Se il M5S avesse fatto accordi con il PD ora sarebbe uno di loro. Come il Monte dei Paschi ecc..... si sarebbe inquinato.
Altra cosa se il PD si fosse messo alla pari nel governare assieme.Invece di volerlo subalterno a loro.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

La lunga agonia italiana – 41
Un drammatico vuoto di potere - 31

I giorni della follia - 30

Dove sta Dudù - 5



Non si ricorda al Tg7 del sabato sera la presenza del direttore Mentana.


Significa solo che il momento è grave.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

La lunga agonia italiana – 40
Un drammatico vuoto di potere - 30

I giorni della follia - 29

Dove sta Dudù - 6




Immagine
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1. ECCO, LA MUSICA È FINITA, I MINISTRI SE NE VANNO, CHE INUTILE GOVERNO, LETTA MIO…

2. BERLUSCONI, IL POLITICO-IMPRENDITORE CHE DA VENTI ANNI SCAMBIA I CAZZI PROPRI CON QUELLI DEL PAESE, FA DIMETTERE I SUOI MINISTRI-DIPENDENTI E APRE LA CRISI DI GOVERNO

3. E ANTICIPA LETTA CHE VOLEVA ANDARE IN AULA PER LA “CONTA” CON IL VOTO DI FIDUCIA

4. E GRAN PERNACCHIA A RE GIORGIO NAPOLITANO CHE AVEVA LANCIATO IL SOLITO MONITO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI CAMPAGNE ELETTORALI A GETTO CONTINUO, MA DI CONTINUITÀ”

5. L’APPELLO DEL BANANA CONDANNATO RACCOLTO A STRETTO GIRO DA SENZA-QUID ALFANO CHE HA CONFERMATO LA VOLONTÀ SUA E DEI COLLEGHI MINISTRI DI LASCIARE IN MASSA



EPILOGO
La Jena per La Stampa: "Ecco, la musica è finita, gli amici se ne vanno, che inutile governo, amore mio..."

1. BERLUSCONI APRE LA CRISI DI GOVERNO: "L'ULTIMATUM DI LETTA È INACCETTABILE" ALFANO: I MINISTRI DEL PDL SI DIMETTONO
Stampa.it


Il filo a cui il governo era appeso si è rotto con la nota che Berlusconi ha rilasciato in serata: «L'ultimatum di Letta è inaccettabile e irricevibile, i ministri del Pdl diano subito le dimissioni». Appello raccolto a stretto giro da Alfano che ha confermato la volontà sua e dei colleghi di lasciare in massa. Crisi di governo dunque. Prima ancora che Letta potesse andare in Aula per la "conta" con il voto di fiducia.

Non serve «che il Parlamento ogni tanto si scioglia. Non abbiamo bisogno di campagne elettorali a getto continuo, ma di continuità» aveva detto il presidente della Repubblica durante il suo intervento nel carcere di Poggioreale a Napoli. Le Quattro Giornate di Napoli «ci debbono dare convinta fiducia in quel che di qui può ancora venire - nelle critiche circostante attuali e nell'incerto prospettarsi del futuro - alla causa comune dell'Italia e dell'Europa», aveva affermato in mattinata il capo dello Stato commemorando segnarono uno dei momenti storici della resistenza durante la Seconda guerra mondiale.

Dopo l'ultimatum lanciato da Letta nel Cdm, l'argomento più spinoso era la decadenza di Berlusconi e in particolare la retroattività delle legge Severino. «Non veniamo ascoltati da un alleato di governo. La convivenza in questi casi è estremamente difficile» aveva spiegato il capogruppo Pdl Renato Schifani, dicendosi comunque fiducioso che «il Pd accetti che la norma Severino possa essere applicata nella giusta misura e non retroattivamente». Appello prontamente respinto dal Pd che attraverso il senatore Andrea Marcucci ribadisce: «Una crisi al buio è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno. Non c'è alcun accanimento contro Berlusconi ma solo rispetto delle sentenze e dei dispositivi della legge Severino, votata insieme allo stesso Pdl».

Il Pdl è rimasto scottato dal rinvio dello slittamento dell'Iva. Schifani aveva anche chiesto di anticipare la verifica in Parlamento a lunedì, per far sì che, in caso di esito positivo, si potesse convocare un Consiglio dei Ministri nella stessa giornata che vari il decreto per bloccare il rincaro che altrimenti scatterebbe dal primo ottobre. « Gli italiani non possono aspettare tempi lunghi», ha spiegato il capogruppo Pdl al Senato.

Ieri in consiglio dei ministri, dove il premier ha preteso il primo chiarimento politico dentro la maggioranza, si è consumato uno scontro dove i ministri del Pd e del Pdl si rimpallavano accuse e responsabilità. Sono volati stracci. Angelino Alfano ha addossato al Pd la colpa della crisi. Il risultato è stato il rinvio del via libera alla "manovrina", che renderà quasi inevitabile l'aumento dell'Iva.

L'esecutivo è quindi paralizzato dall'inagibilità del campo politico che, ha spiegato il premier, impedisce di «impegnare il bilancio su operazioni che valgono miliardi di euro». Il Pdl non ci sta e respinge le accuse: «Il presidente del Consiglio si è assunto la gravissima responsabilità di non deliberare su provvedimenti economici» per «evitare l'aumento dell'Iva», attacca Schifani

3. LA MEMORIA DIFENSIVA DI BERLUSCONI CHIESTA LA RICUSAZIONE DEI MEMBRI DELLA GIUNTA CHE HANNO ESPRESSO GIUDIZI

DOCUMENTO: LA MEMORIA DIFENSIVA DI BERLUSCONI
http://www.lastampa.it/2013/09/28/giunt ... agina.html

Guido Ruotolo per La Stampa

Questa mattina Silvio Berlusconi ha depositato presso la segreteria della Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato la propria memoria difensiva nella quale chiede le dimissioni dei membri della Giunta.

Il Cavaliere ribadisce l'incostituzionalità della Legge Severino e torna a invocare la ricusazione dei componenti della Giunta dell'elezione al Senato che si sarebbero pubblicamente espressi sul suo caso. Già nell'istanza alla Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo, i legali di Berlusconi avevano depositato tra gli allegati una copia del dossier pubblicato da La Stampa. Nell'articolo si raccontava come la maggioranza dei componenti della Giunta non ritenessero necessario mandare gli atti alla Consulta né aspettare il giudizio della Corte d'Appello sull'interdizione di Berlusconi.

I membri della Giunta Senato che hanno già espresso il proprio convincimento si dimettano «per consentire la formazione di un collegio giudicante quantomeno apparentemente imparziale», è la richiesta del Cavaliere. «In via subordinata», Berlusconi chiede alla Giunta di «sospendere il giudizio e inviare gli atti alla Giunta per il Regolamento perchè si provveda a regolamentare la possibilità di astensione e ricusazione nonchè di sostituzione ai fini di un giusto processo».

Anche perché, rilancia Berlusconi «nessuna utilità vi potrebbe essere nel partecipare a un giudizio del quale si sia già previamente conosciuta la sua conclusione. La presenza delle parti, dell'interessato o di un avvocato non sarebbe che una mera sceneggiata in un copione già ampiamente scritto». Ecco quindi la richiesta: la giunta delle immunità «sospenda il giudizio in attesa della decisione della Corte Europea» presso la quale è stato presentato un ricorso contro la legge Severino e che dovrebbe decidere «in tempi assai ravvicinati, ovvero nell'ordine di pochi mesi».

L'annuncio della memoria difensiva depositata oggi è stato dato dal presidente della giunta Dario Stefàno: «Spero che questa scelta del senatore Berlusconi possa servire a svelenire il clima», afferma. «Presentare una memoria difensiva, nel rispetto dei termini regolamentari, mi auguro che indichi la scelta, nel solco della strada sinora tracciata e seguita nei lavori della Giunta delle elezioni e delle immunità, di tutelare le proprie ragioni nella sede istituzionale propria e nell'ambito delle prescritte procedure», si legge nella nota di Stefàno.

«Ho chiesto e ottenuto dal Presidente Grasso - spiega - l'autorizzazione alla diretta audio-video della seduta pubblica del 4 ottobre, anche perché le ragioni della difesa possano essere conosciute direttamente da tutti, dai cittadini e dalla stessa comunità dei giuristi». «Il mio auspicio - conclude il senatore di Sel - è che si possa proseguire a lavorare con serenità e con l'impegno responsabile di tutti, a partire da me quale Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari».
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Profezie


Dal IFQ cartaceo di stamani

CATTIVERIE

I berlusconiani più fedeli pronti a dimettersi. Dudù ha già restituito il collare

Spinoza
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Speciale La7 alle 18,00

Telegiornale lungo a seguire condotto da Mentana

A seguire di nuovo speciale la 7 con giornalisti in studio.


Allora la situazione è proprio grave.
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Re: Come se ne viene fuori ?

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La lunga agonia italiana – 41
Un drammatico vuoto di potere - 31

I giorni della follia - 30

Dove sta Dudù - 7


Dimissioni in massa

Regalo di compleanno a Silvio che oggi compie 77 anni.

Questo è il suo anno perché nella numerologia della smorfia napoletana a 77 corrisponde le gambe delle donne.



***


Dimissioni ministri Pdl, Padellaro: “Cieca obbedienza a B. tumore della democrazia”


http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/09/ ... ia/246558/


“Non era mai successo nella storia delle democrazie che un intero gruppo parlamentare e i ministri di un governo si dimettessero in blocco per ordine del padrone”. Così il direttore del Fatto Quotidiano commenta la decisione del Pdl di ritirare i propri esponenti dall’esecutivo Letta. “E’ peggio di un’estorsione – continua Padellaro – Berlusconi pretende provvedimenti che gli evitino la decadenza da senatore e per ottenere ciò mette il Paese in una situazione molto grave”. Infine la stilettata al Pd e al Quirinale: “Quando si decise di formare il governo di larghe intese, come mai nessuno ha messo in conto i ricatti del Cavaliere? Lo avevano capito tutti tranne i Democratici e il Colle”
28 settembre 2013
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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La lunga agonia italiana – 42
Un drammatico vuoto di potere - 32

I giorni della follia - 31

Dove sta Dudù - 8




IL RETROSCENA
Grillo vede le urne: «Rien ne va plus»
Ma nel M5S comincia la conta degli «Scilipoti»
La posizione ufficiale è contro il governo di scopo. Tuttavia dai 5 ai 15 senatori sarebbero pronti a cambiare casacca


Bisogna andare al voto per vincere e salvare l'Italia. Napolitano deve rassegnare le dimissioni. La posizione del M5S non cambia di fronte al governo Letta che si avvia verso la crisi. Niente appoggio, dunque. Per Grillo si va ad elezioni e si vota con il Porcellum.

RIEN VA PLUS - Così il leader del M5S in un post dal titolo Rien va Plus conferma quanto detto nei mesi scorsi: “Non era necessario un indovino per prevederlo. L'Italia non può più reggersi sulle spalle di un ultra ottuagenario che sta, volontariamente o meno non importa, esercitando poteri da monarca che nessuno gli ha attribuito. Napolitano deve rassegnare le dimissioni”. Poi Grillo esprime preoccupazioni per la situazione attuale: “L'Italia ha perso un anno a gingillarsi mentre l'economia stava precipitando. Rinvio dopo rinvio questi parassiti hanno tirato a campare mentre l'Italia tirava le cuoia. L'ultimo regalo l'assurdo aumento dellIVA che colpirà le classi sociali più deboli. Un cambiamento immediato è necessario”. E infine l’affondo: “Bisogna tornare al voto. Gli italiani devono poter decidere se vivere o morire. Napolitano non si opponga. I prossimi mesi saranno per cuori forti. In alto i cuori”. Al di là delle parole però nelle file del Movimento Cinque Stelle, si fa la conta cercando di capire quanti saranno gli Scilipoti che tradiranno. Cinque. Forse quindici. Difficile però avere certezze. Ciò che è certo è che nelle ultime ore il dissidente numero uno il senatore Luis Alberto Orellana ha fatto capire chiaramente quale sia la sua posizione. E in un’intervista a Europa ha dichiarato “Siamo pronti a sostenere un governo di scopo”. Il nervosismo dilaga, i cellulari sono roventi. E ci si preoccupa che lo siano anche quelli dei dissidenti. Ci si consulta, preoccupati anche per la situazione generale del Paese.

IL POSTO FISSO - Per quanto riguarda i parlamentari uscenti, ci si immagina la tentazione di chi ha paura di non essere più eletto e cerca dunque di mettere al riparo il proprio stipendio da parlamentare. E si cerca di indovinare le posizioni di chi a uno scontro totale, preferisce invece collaborare per tenere in piedi il governo di centro sinistra per andare a elezioni in un secondo momento. Quello che è più certo è che difficilmente in queste ore il Pd possa trovare un accordo con Grillo. Troppe infatti dovrebbero essere le concessioni da fare: la Tav e l’abolizione del finanziamento ai partiti solo per citarne alcune. Prezzi troppo alti per Letta. Ma anche per altri esponenti dei democratici. In mattinata Grillo scriveva sul blog “Berlusconi continua a sbattere le ali, ma non può più muoversi. E' finito, e lo sa. Però gli altri giocatori non se la passano molto meglio. Barbara Berlusconi ha fatto una domanda sensata al pdmenoelle "Se mio padre è un delinquente perché ci governate insieme?". La risposta non è ancora arrivata. Al pdmenoelle i delinquenti di lotta, ma soprattutto di governo, piacciono. Hanno quel fascino innegabile di appalti e di poltrone. E il terzo giocatore, Napolitano? Lui ha perso la partita, ma si ostina a negarlo come chi avendo sempre vinto (o almeno pareggiato) non riesce a darsi pace per la sconfitta. Si alzi dal tavolo di gioco, e prima di uscire, spenga le luci del Quirinale. Il morto, ma già lo sapevate, è la democrazia”. Ancora attacchi che difficilmente lasciano pensare a un cambio di posizioni. Sia da una parte che dall’altra. GLI ADDII - Meglio dunque andare al voto per il M5S. “Letta? Non sentiremo la mancanza, tutti a casa”, scrive Crimi su Facebook. Tutti alle urne allora, anche con il Porcellum, come ha dichiarato Grillo ai giornali stranieri. Con la consapevolezza che più passano i mesi è più i voti dei Cinque Stelle rischiano di scendere (anche se Di Maio dichiara No strategie, vinciamo le elezioni, non giochiamo ai piccoli onorevoli). E con la consapevolezza che nessun accordo può essere stretto con il Pd. Anzi, che forse è meglio approfittare del momento di incertezza per continuare a contare sul voto degli scontenti e del voto di protesta.

28 settembre 2013 | 22:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Marta Serafini
@martaserafini

http://www.corriere.it/politica/13_sett ... 4aa3.shtml
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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La lunga agonia italiana – 43
Un drammatico vuoto di potere - 33

I giorni della follia - 32

Dove sta Dudù - 9




GIOVANNA CASADIO
Le dimissioni dei
ministri Pdl gettano
il Paese nel caos



ARRIVA come una bomba che fino all'ultimo lo stesso presidente Napolitano ha tentato di disinnescare. Ma non c'è riuscito. Con una dichiarazione all'agenzia di stampa Ansa, alle 18,42 Angelino Alfano, il ministro dell'Interno e vice premier, annuncia che i ministri del Pdl stanno per eseguire gli ordini che Berlusconi solo pochi minuti prima ha dato. "I ministri del Pdl rassegnano le proprie dimissioni", annuncia Alfano. Come il Cavaliere voleva. Infatti con una nota alle agenzie di stampa, pochi minuti prima Berlusconi aveva invitato "suoi" ministri a ritirarsi dal governo: "L'ultimatum di Enrico Letta è inaccettabile. Invito la delegazione del Pdl al governo a valutare l'opportunità di valutare immediatamente le proprie dimissioni, per non rendersi complici dell'aumento dell'Iva. Letta ha violato i patti". Il muro contro muro è ormai irrimediabile. Le voci circolate lungo tutta la giornata che volevano il Pdl in retromarcia, rispetto alle forzature degli ultimi giorni, vengono smentite di botto. Il capo dello Stato in mattinata aveva rivolto l'ennesimo invito al senso di responsabilità. E parlando davanti ai detenuti del carcere di Poggioreale, aveva annunciato un messaggio alle Camere contro il sovraffollamento delle prigioni e un appello per un provvedimento di clemenza di indulto o di amnistia. Su questo si erano scatenate polemiche, perché qualcuno vi aveva visto una mano tesa anche a Berlusconi condannato per frode fiscale. Tutto spazzato via. Il Pd prende atto. "Siamo arrivati a livelli impensabili di irresponsabilità, quella che si apre è una crisi al buio", denuncia il segretario del Pd. E il premier Letta telefona subito al presidente Napolitano e ribadisce: "Voglio un chiarimento in Parlamento, davanti al Paese".

http://www.repubblica.it/politica/?ref=HRBP-2
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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La lunga agonia italiana – 44
Un drammatico vuoto di potere - 34

I giorni della follia - 31

Dove sta Dudù - 10



NO ALLA POLITICA
Grillo-Casaleggio: nessun accordo, al voto col Porcellum
I due leader del Movimento 5 stelle stoppa l'ipotesi di un Letta-bis col sostegno dei voti grillini: "Unica strada sono le elezioni"



Un primo stop all'ipotesi di 'Letta-bis' con maggioranza diversa dalle larghe intese arriva dal duo Grillo-Casaleggio. Il leader e il guru del Movimento 5 stelle hanno infatti ecluso qualsiasi tipo di accordo per un eventuale 'governo di scopo' che possa portare in porto la legge di stabilità e la riforma della legge elettorale, in vista di elezioni che al più tardi appaiono ormai in vista per la primavera del 2014. Certo, la riottosità dei gruppi parlamentari grillini non permette di escludere che alcuni parlamentari 5 stelle scelgano comunque di appoggiare un Letta-bis. Il sostegno a un governo con la sinistra che escluda da palazzo Chigi il Pdl e l'odiato Cavaliere, è per una parte degli elettori grillini uno scenario più gradito rispetto a quello dell'opposizione e del sostanziale isolamento in cui il movimento ha vissuto dallo scorso marzo a oggi. Ma il niet di Grillo e casaleggio si spiega col fatto che senza Porcellum il loro risultato si ridurrebbe alquanto, visto che sarebbero pochi i parlamentari uscenti con fama e carisma sufficienti a giocarsi l'elezione in collegi uninominali. In più, il sistema della 'chiamat dall'alto' è lo strumento sostanziale con cui il duo Grillo-Casaleggio 8che non siede in Parlamento) tiene le redini del movimento in sede di selezione degli eletti.


http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... ellum.html
myriam
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da myriam »

Ma nel M5S comincia la conta degli «Scilipoti
La posizione ufficiale è contro il governo di scopo. Tuttavia dai 5 ai 15 senatori sarebbero pronti a cambiare casacca

http://www.corriere.it/politica/13_sett ... 4aa3.shtml
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