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camillobenso
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Messaggio da camillobenso »

Corriere della Sera > Sonar > Cronaca > Dopo la tragedia di Lampedusa il premier francese chiede un vertice della Ue. Servirà?


http://sonar.corriere.it/sonar/cronaca/ ... vira.shtml
camillobenso
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Messaggio da camillobenso »

Italia piange,ma non ha recepito norme Ue contro tratta persone
http://www.newsit24.com/notizie/italia- ... correlate‎
2 giorni fa - L'Italia chiede all'Europa di non essere lasciata sola nel far fronte alle ... ufficialmente a Italia e Spagna di intervenire per assicurare la piena ... dei suoi programmi nazionali, non avrà accesso ai fondi europei stanziati, pur essendo tra i destinatari". ... L'Ue risponde alle accuse dell'Italia sull'immigrazione

http://www.newsit24.com/notizie/italia- ... /correlate
camillobenso
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Messaggio da camillobenso »

Sono perlomeno 40 anni che fottiamo l’Ue in questo modo.

Ci facciamo dare dall’Europa i fondi per progetti ed altro.

Poi, naturalmente non li realizziamo o li realizziamo in parte.

I soldi depositati in banca maturano interessi.

Da 40 anni qualcuno si divide gli interessi.

E’ presumibile che le cosche se li spartiscano tra di loro, perché da 40 anni nessuno si lamenta mai perché non vengono mai denunciate le opere finanziate mai realizzate.

In Europa si sono scocciati di noi, ……eterni furbi magliari.




Fondi Ue per le Pmi: poca informazione e troppa burocrazia affondano Jeremie
Dei 371 i milioni stanziati per le piccole e medie imprese in difficoltà di Sicilia, Calabria e Campania (210 dell'Ue, 161 delle banche), sono solo 60 quelli utilizzati. Le cause? "Scarsa informazione", "difficoltà di trovare operatori competenti", "elevati ritardi dei decreti attuativi", "eccessiva burocrazia", "scarsa predisposizione degli istituti di credito a usare i fondi". Eppure in Europa la tendenza è diametralmente opposta

di Marco Quarantelli | 8 luglio 2013Commenti (176)



Nella sola Atene stanno aiutando centinaia di piccole e medie imprese a nascere, crescere e dare lavoro: i fondi strutturali europei del programma Jeremie 2007/2013 costituiscono tra il 50 e il 70% del capitale (120 milioni di euro) che finanzia le oltre 200 start up ad alto tasso di tecnologia che stanno facendo intravedere cenni di risveglio nell’economia nella capitale greca. Una scena hi-tech in piena espansione che crea occupazione e attira investitori da ogni parte del mondo, nonché uno spiraglio di luce nel baratro in cui la Grecia è precipitata. Nato nel 2006, Jeremie, Joint European Resources for Micro to Medium Enterprises, è attivo anche in Italia dal 2008 per start up e Pmi in difficoltà: 371 milioni disponibili in Sicilia, Calabria e Campania, dove è gestito dal Fondo Europeo di Investimento, che seleziona le banche che erogano i prestiti e a loro volta prestano il loro denaro alle stesse condizioni. Altri stanziamenti sono previsti in Lombardia, dove l’ente gestore è Finlombarda, la finanziaria regionale. Ma in Italia il fondo funziona male, specie al Sud. Una realtà che si scontra con i dati dei primi tre mesi del 2013, in cui sono state costrette a chiudere 40 piccole e medie imprese al giorno. Le colpe del cattivo funzionamento di Jeremie? Di tutti. Banche, Regioni ed enti gestori: ritardi nell’attivazione, tassi di interesse troppo alti, poche informazioni, “scarsa predisposizione degli istituti di credito a usare Jeremie”.

In Sicilia i fondi sono due, per un totale di 120 milioni: 110 li ha il Dipartimento Finanza e Credito (44 sono dell’Ue, 66 li mette la Bnl), 10 il settore delle Attività produttive con Unicredit, destinati al microcredito. Dal 2009, anno di costituzione del fondo, sono stati erogati solo 10 milioni. “Nel 2012 abbiamo sbloccato il meccanismo – spiega al fattoquotidiano.it Giovanni Bologna, dirigente del Dipartimento Finanza – alzando il massimale da 400 mila euro ad un milione e dando la possibilità alle imprese di ristrutturare il loro credito. Ora la macchina è partita”. Eppure l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, il 23 maggio scorso dichiarava: “I fondi Jeremie hanno fallito e se non funzionano occorrerà definanziarli”. Le responsabilità? Il solito scaricabarile. Solo il 5 ottobre 2012 l’allora assessore Armao denunciava “gravi inadempienze dell’Istituto bancario gestore in materia di comunicazione tali da impedire alle imprese la giusta conoscenza delle opportunità dello strumento”. Giovanni Catalano, direttore di Confindustria Sicilia, spiega: “Nell’ultimo seminario che abbiamo fatto, Bnl e Unicredit hanno dato la colpa al complesso meccanismo di gestione delle pratiche: per il microcredito, ad esempio, costa troppo gestire il progetto di un prestito che al massimo è di 25 mila euro, e per questo le banche non hanno interesse a usare questi fondi”.

Ancora peggio va in Calabria. Nell’ottobre 2011 veniva presentato uno stanziamento di 45 milioni. A tutt’oggi alle imprese non è arrivato un euro. Il 29 maggio il nuovo annuncio: 95 milioni a disposizione delle Pmi (52,5 del Banco di Napoli, 42 della Banca del Mezzogiorno). Ma alla conferenza stampa si notava un’assenza importante, quella di Confindustria Calabria: “Il problema è che il pallino è in mano alle banche – racconta il presidente, Giuseppe Speziali – i vincoli sono troppo stringenti e il costo del denaro troppo alto: qual è l’impresa in difficoltà che riesce a prendere un prestito con un tasso dell’11%?”. Colpa della politica per Franco Laratta, politico calabrese, fino al 14 marzo deputato Pd: “I Confidi non bastano, la Regione non ha previsto un fondo di garanzia pubblico in grado di tranquillizzare le banche, che tengono alti gli interessi”. Le cose vanno meglio in Campania. Dei 156 milioni a disposizione (70 dai Fondi Fei e i restanti 85,5 di Unicredit) 50 sono stati erogati alle imprese. Un terzo, un capolavoro nel panorama generale.

Sono 371 i milioni stanziati complessivamente nelle 3 Regioni (210 dell’Ue, 161 delle banche), solo 60 quelli utilizzati. Un’idea complessiva sul perché la dà il Rapporto Finale del Workshop Tecnico sul sistema del Microcredito in Italia, datato 24 febbraio 2012 e firmato da Ente nazionale per il microcredito e Commissione Ue: “scarsa informazione”, “difficoltà di trovare operatori competenti”, “elevati ritardi dei decreti attuativi”, “eccessiva burocrazia”, “scarsa predisposizione degli istituti di credito a usare Jeremie”. A Nord Jeremie è disponibile in Lombardia dal 2008. L’ente gestore è Finlombarda. I pochi dati ufficiali li fornisce il Rapporto sul Microcredito: in Lombardia, si legge, “le risorse messe a bando ammontano a 31,5 milioni”. I siti di Regione, finanziarie e banche traboccano di comunicati che parlano di milioni e milioni di euro a disposizione delle Pmi (dai 76 annunciati da Confidi Lombardia e Intesa Sanpaolo nell’aprile 2010 ai 95 sbandierati da UniCredit ed Eurofidi nell’ottobre 2011), nessuno che parli di erogazioni. Come stanno andando questi fondi? Finlombarda non risponde alle richieste di informazioni.

E il resto dell’Ue? Ad oggi, sono 14 i Fondi Jeremie gestiti dal FEI in Europa. Quasi tutti vanno meglio di quelli italiani. Il Report Annuale 2012 racconta che dei 349 milioni disponibili in Bulgaria a fine anno ne erano stati erogati 90. In Francia due fondi regionali per complessivi 50 milioni sono stati utilizzati per il 32%. La Lituania aveva 170 milioni: 126 sono andati alle imprese. In Romania “i fondi stanziati sono andati oltre i 115 milioni, superando la dotazione del fondo che era di 100″.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... ia/648950/


Vox populi


leisenmario • 3 mesi fa
LA burocrazia Italiana costruita dai politici e gestita dai politici,affonda il mondo produttivo del lavoro che è quello che mantiene tutto il baraccone compreso i nostri politici parassiti e inproduttivi che sono la causa principale della nostra crisi,ma che il popolo italiano continua a votare.
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Tita Mauro Armando • 3 mesi fa
L'Ufficio complicazioni casi semplice è sempre in auge
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strozzus • 3 mesi fa
Sono 30 anni che leggo articoli che riguardano i fondi mal utilizzati (non solo UE).

Sono 30 anni che cerco di usufruirne e dopo esser stato trattato come una palla da tennis sono costretto a rivolgermi ad una banca.

Sono 30 anni che poi li vedo andare nelle tasche dell'amico del politico locale o di qualsiasi altro bravo a fare lo zerbino.
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camillobenso
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Re: Top News

Messaggio da camillobenso »

Fuga dall'inferno,.................verso un altro inferno o la morte - 1



"Ci prostituiamo per pagare i trafficanti"

(Per ingrandire portare il puntatore in basso a destra)


http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegn ... 15d1e6.pdf
camillobenso
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Re: Top News

Messaggio da camillobenso »

Allegria,...Allegria......


INDAGINE OCSE SUGLI ADULTI (16-65 ANNI)
Ocse: italiani ultimi nella lettura
E penultimi in matematica
di Vittoria Gallina

http://www.corriere.it/13_ottobre_08/it ... 071d.shtml


^^^^


In compenso siamo primi nel bunga bunga e nei giochini elettronici.
camillobenso
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Re: Top News

Messaggio da camillobenso »

Fuga dall'inferno,.................verso un altro inferno o la morte - 2



Dove muoiono e di che cosa.
08/10/2013 di triskel182


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Oggi Mario Pianta, di Sbilanciamoci, mi ha inviato questa mappa abbastanza agghiacciante, tratta da “Atlas of migration in Europe”.

Annegano, tutto attorno al sud dell’Italia, così come sotto la Spagna. Finiscono asfissiati nei camion, cercando di raggiungere la Grecia o la Gran Bretagna. Muoiono di fame e di freddo, da qualche parte in Algeria. Finiscono sulle mine, tra il Niger e la Libia. E c’è un grande punto di domanda, nel mezzo del Sahara, per tutte le mattanze che non sapremo mai.

Da gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it
mariok

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Messaggio da mariok »

Sei in: Il Fatto Quotidiano > Emilia Romagna > Delitto Cogne, ...

Delitto Cogne, l’avvocato Taormina chiede 800mila euro alla Franzoni
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 11 ottobre 2013

L’avvocato ed ex deputato del Pdl Carlo Taormina ha citato davanti al tribunale civile di Bologna Anna Maria Franzoni, che difese dal 2002 al 2007, e il marito Stefano Lorenzi, chiedendo che i giudici li condannino a pagare gli onorari che a suo dire non gli sono mai stati pagati, quantificati in 771.507 euro (di cui circa 14 mila riferibili a Lorenzi). La citazione e’ stata notificata ai coniugi nei giorni scorsi, firmata dal figlio, avv. Giorgio Taormina, attraverso un legale bolognese.

E’ stata fissata un’udienza per discutere la causa. Taormina ha difeso la donna nel processo per l’omicidio del figlio Samuele a Cogne (e’ stata poi condannata a 16 anni in via definitiva) fino a quando non rinuncio’ definitivamente al mandato, il 23 febbraio 2007. Inoltre ha difeso entrambi e in alcuni casi solo il marito in alcune vicende connesse, ad esempio redigendo una dozzina di querele per diffamazione. Il noto avvocato mette in conto a Franzoni e Lorenzi tutta l’attività’ giudiziale svolta, le indagini difensive, ma anche i viaggi aerei e in auto. Inoltre, ricorda di aver emanato centinaia di comunicati stampa, di aver partecipato ad una cinquantina di trasmissioni televisive e di aver tenuto diverse conferenze stampa, su richiesta della cliente. Per l’attivita’ extragiudiziale svolta, in particolare con la collaborazione di specialisti in settori della medicina legale, l’avvocato fa notare al tribunale anche la forte esposizione personale che gli causo’, a suo dire, non poche conseguenze dannose.
peanuts
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Re: Top News

Messaggio da peanuts »

Spero che priebke venga sepolto in una discarica, tanto i gabbiani mangiano anche carogne
Se esiste un inferno che tu possa marcirvi
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
paolo11
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Re: Top News

Messaggio da paolo11 »

Kazakistan, “Prodi riceve uno stipendio milionario dal dittatore Nazarbayev”
Lo Spiegel International punta i riflettori sui rapporti tra i due, rivelando che l'ex premier è membro dell'Intenarnational Advisory Board del leader kazako. Risale invece al 23 maggio l'ultima visita dell'ex leader dell'Ulivo nel Paese, dove dal 2011 è tornato tre volte l'anno
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 18 luglio 2013
Silvio Berlusconi non è l’unico politico italiano ad avere rapporti con Nursultan Nazarbayev. Un articolo pubblicato a marzo da Spiegel International punta i riflettori sul legame tra l’ex premier Romano Prodi e il dittatore kazako. “Per essere un tiranno, il signore del Kazakistan ha a sua disposizione alcuni insoliti sostenitori: gli ex cancellieri tedesco e austriaco Gerhard Schröder e Alfred Gusenbauer, gli ex primi ministri britannico e italiano Tony Blair e Romano Prodi, così come l’ex presidente polacco Aleksander Kwaniewski e l’ex ministro degli interni tedesco Otto Schily”, afferma il quotidiano, ricordando che “tutti costoro sono membri nei loro Paesi di partiti socialdemocratici”.
Gusenbauer, Kwaniewski e Prodi, prosegue lo Spiegel, “sono ufficialmente membri dell’Intenarnational Advisory Board di Nazarbayev. Si incontrano diverse volte ogni anno, nella più recente occasione due settimane fa (quindi all’inizio di marzo, ndr) nella capitale kazaka Astana, e ciascuno di loro percepisce onorari annuali che raggiungono le sette cifre”. Secondo la stampa britannica, l’ex primo ministro britannico Blair, pure lui advisor, “riceve ogni anno compensi che possono arrivare a 9 milioni di euro (11,7 milioni di dollari)”.
“Schröder, per quanto lo riguarda, nega di essere membro dell’Advisory Board. Ciononostante, egli s’incontra di quando in quando faccia a faccia con l’autocrate venuto dalle steppe asiatiche ed elogia il Kazakistan come un “Paese internazionalmente riconosciuto e aperto”. Nel novembre del 2012, Schröder si congratulò col Kazakistan in quanto Paese scelto per ospitare l’Expo 2017, che egli descrisse come il “prossimo passo verso la modernizzazione”.
“Il fatto che un diplomatico tedesco si inchini davanti ai kazaki fino a tale punto è già abbastanza brutto”, dice la deputata dei Verdi Viola Von Cramon. “Ma peggio ancora, sottolinea, è il fatto che politici come Schröder, Schily, Prodi e Blair si lascino coinvolgere negli interessi di Nazarbayev. “Specialmente perché ora il suo regime sta diventando sempre più severo. Ma grazie all’influenza dei lobbisti occidentali, poco di quello che succede oltrepassa i confini”.
L’ultimo incontro tra Prodi e Nazarbayev risale al 23 maggio, una settimana prima del blitz che ha portato all’espulsione della moglie e della figlia del dissidente kazako. Con un discorso di dieci minuti al Palazzo dell’indipendenza di Astana, capitale del Paese, l’ex premier ha parlato dei problemi dell’Eurozona, dopo l’introduzione di Nazarbayev. E, come spiega Panorama, “dal 2011 ha fatto visita tre volte l’anno, mantenendo ottimi rapporti con il dittatore”.
Per definire gli intrecci tra i due Paesi, prosegue il settimanale, bisogna invece tornare al 1997. Il 4 maggio l’ex leader comunista, padre padrone del Paese, viene decorato con il Gran cordone, la più alta onoreficenza concessa dal Quirinale, su proposta di Prodi, allora presidente del Consiglio. Nel 2000 viene poi scoperto il giacimento di Kashagan e l’Eni entra subito nel consorzio per lo sfruttamento. Risale invece al 2009 la firma del trattato tra Italia e Kazakistan, con Berlusconi presidente. E oggi l’Italia è il terzo partner commerciale del Paese, dopo Cina e Russia.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... ev/659339/
Ciao
Paolo11
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Re: Top News

Messaggio da camillobenso »

La crisi di rappresentanza politica investe l'intera Europa.


In Francia è ciclone Le Pen
In testa ai sondaggi per le europee

10 ottobre 2013
Marine Le Pen, leader dell'estrema destra francese, è in testa ai sondaggi per le elezioni al Parlamento europeo che si terranno a maggio 2014. È la prima volta che il Front National di Le Pen supera nettamente gli altri partiti francesi in un sondaggio d'intenzioni. Lo riferisce uno studio dell'Ifop per 'Le Nouvel observateur'. Secondo il sondaggio, l'Ump ha ricevuto il 22 per cento dei consensi, il Partito socialista il 19 per cento, mentre l'Fn il 24 per cento.

Marine è parlamentare europea già dal 2004, ma non era mai stata eletta in Francia. È salita alla guida dell'Fn nel 2011: suo padre Jean-Marie ne è il fondatore, e anch'esso aveva annunciato la sua candidatura al Parlamento europeo a settembre, un mese prima del suo 86esimo compleanno. Il premier Jean-Marie Ayrault, dopo il successo dell'Fn nel primo turno di elezioni a Brignoles nella regione di Var, ha commentato che «il Front National non ama la Francia».

Il presidente francese Francois Hollande ha dichiarato che «bisogna alzare la testa di fronte agli estremismi». Hollande ha rilasciato l'intervista a 'Le Nouvel observateur': «Come si può pensare», ha aggiunto il presidente francese, «che il ritorno alle frontiere nazionali proteggerà dall'immigrazione? Il ruolo di Schengen è di fissare regole che sono condizione per la libertà di circolazione». Francois Hollande, da par suo, è ai minimi storici nell'opinione pubblica francese: secondo un sondaggio dell'Lh2 per 'Le Nouvel observateur', il presidente della Francia ha visto la sua reputazione scendere al 29 per cento. È il risultato peggiore da quando il presidente è salito all'Eliseo lo scorso anno. Il suo predecessore Nicolas Sarkozy in cinque anni non era mai sceso sotto la soglia 'simbolica' del 30 per cento. Secondo Lh2, la caduta del presidente è dovuta agli ultimi conflitti interni del governo riguardo al trattamento dei nomadi in Francia: una situazione in cui Hollande si era mostrato incapace di controllare i suoi ministri.

«Approvo e sostengo» l'ascesa alle Europee del Front National di Marine Le Pen: è questa volta politica l'ultima provocazione dell'attore Alain Delon. Dopo aver di recente dichiarato «innaturale» l'omosessualità, il bello del cinema francese ha voluto commentare il sondaggio del Nouvel Observateur che dà l'estrema destra in forte vantaggio nelle elezioni europee del maggio 2014. «La gente - ha detto Delon in un'intervista al giornale svizzero Le Matin - vuole azione, vuole qualcosa di diverso» dal potere precostituito. Secondo l'attore «l'ascesa sia del Mcg (Movimento dei cittadini di Ginevra) in Svizzera, sia del Front National in Francia è del tutto edificante. Le persone hanno conosciuto una Francia diversa sotto De Gaulle o sotto lo stesso Mitterrand. Ecco perchè Mcg e Front National hanno un posto così importante, e questo io l'approvo, lo sostengo e lo comprendo perfettamente».

http://www.unita.it/mondo/in-francia-e- ... e-1.526328
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