Non è cosa vostra
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Re: Non è cosa vostra
Sto con i grillini
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Non è cosa vostra
peanuts ha scritto:Sto con i grillini
In questo caso pure io.
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Re: Non è cosa vostra
Erri De Luca:camillobenso ha scritto:peanuts ha scritto:Sto con i grillini
In questo caso pure io.
"Procede veloce la procedura di deroga alla Costituzione
mentre si trascina desolante la procedura di espulsione del bandito dall'aula."
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Re: Non è cosa vostra
Motivo dei tagli alla sanità.I notri governanti non usano le nostre strutture.Vanno in quelle private.E a pagare siamo noi..
17 settembre 2011 alle ore 20.42
LEGGETELO TUTTO
VALE LA PENA MEDITARCI SOPRA!!!!!!
E Qualcuno dovrebbe vergognarsi !!!!!
Omeopatia, dentista e psicologo tutti i rimborsi per i deputati
12 aprile 2011
Per la prima volta viene tolto il segreto su quanto costa ai contribuenti
l'assistenza sanitaria integrativa dei deputati. Si tratta di costi per
cure che non vengono erogate dal sistema sanitario nazionale (le cui
prestazioni son o gratis o al più pari al ticke! t), ma da una assistenza
privata finanziata da Montecitorio. A rendere pubblici questi dati sono
stati i radicali che da tempo svolgono una campagna di trasparenza
denominata Parlamento WikiLeaks.
Va detto ancora che la Camera assicura un rimborso sanitario privato non
solo ai 630 onorevoli. Ma anche a 1109 loro familiari compresi (per
volontà dell'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini) i
conviventi more uxorio.
Ebbene, nel 2010, deputati e parenti vari hanno speso complessivamente 10
milioni e 117mila euro. Tre milioni e 92mila euro per spese
odontoiatriche.
Oltre tre milioni per ricoveri e interventi (eseguiti dunque non in
ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche
private). Quasi un milione di euro (976mila euro, per la precisione), per
fisioterapia. Per visite varie, 698mila euro. Quattrocentottantotto mila
euro per occhiali e 257mila per far fronte,! con la psicoterapia, ai
problemi psicologici e psichiatrici di deputati e dei loro familari.
Per curare i problemi delle vene varicose (voce "sclerosante"), 28mila e
138 euro. Visite omeopatiche 3mila e 636 euro. I deputati si sono anche
fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale, e dunque hanno
chiesto il rimborso all'assistenza integrativa del Parlamento per 153mila
euro di ticket.
Ma non tutti i numeri sull'assistenza sanitaria privata dei deputati,
tuttavia, sono stati desegretati. "Abbiamo chiesto - dice la Bernardini -
quanti e quali importi sono stati spesi nell'ultimo triennio per alcune
prestazioni previste dal 'fondo di solidarietà sanitarià come ad esempio
balneoterapia, shiatsuterapia, massaggio sporti vo ed elettroscultura
(ginnastica passiva). Volevamo sapere anche l'importo degli interventi per
chirurgia plastica, ma questi conti i Questori della ! Camera non ce li
hanno voluti dare". Perché queste informazioni restano riservate, non
accessibili?
Cosa c'è da nascondere?
Ecco il motivo di quel segreto secondo i Questori della Camera: "Il
sistema informatizzato di gestione contabile dei dati adottato dalla
Camera non consente di estrarre le informazioni richieste. Tenuto conto
del principio generale dell'accesso agli atti in base al quale la domanda
non può comportare la necessità di un'attività di elaborazione dei dati da
parte del soggetto destinatario della richiesta, non è possibile fornire
le informazioni secondo le modalità richieste".
Il partito di Pannella, a questo proposito, è contrario. "Non ritengo -
spiega la deputata Rita Bernardini - che la Camera debba provvedere a dare
una assicurazione integrativa. Ogni deputato potrebbe benissimo farsela
per conto proprio a! vendo gia l'assistenza che hanno tutti i cittadini
italiani.
Se gli onorevoli vogliono qualcosa di più dei cittadini italiani, cioè un
privilegio, possono pagarselo, visto che già dispongono di un rimborso di
25 mila euro mensili, a farsi un'assicurazione privata. Non si capisce
perché questa 'mutua integrativà la debba pagare la Camera facendola
gestire direttamente dai Questori". "Secondo noi - aggiunge - basterebbe
semplicemente non prevederla e quindi far risparmiare alla collettività
dieci milioni di euro all'anno".
Mentre a noi tagliano sull'assistenza sanitaria e sociale è deprimente scoprire che alla casta rimborsano anche massaggi e chirurgie plastiche private - è il commento del presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini - e sempre nel massimo silenzio di tutti.
Far circolare. Si sta promuovendo un referendum per l' abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari............. queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani......
................................................................................................................
Per questo la sanità e ridotta come sappiamo.
Bisognerebbe cancellare questi privilegi e farli andare tutti nei nostri ospedali pubblici:Forse funzionerebbero meglio
Ciao
Paolo11
17 settembre 2011 alle ore 20.42
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12 aprile 2011
Per la prima volta viene tolto il segreto su quanto costa ai contribuenti
l'assistenza sanitaria integrativa dei deputati. Si tratta di costi per
cure che non vengono erogate dal sistema sanitario nazionale (le cui
prestazioni son o gratis o al più pari al ticke! t), ma da una assistenza
privata finanziata da Montecitorio. A rendere pubblici questi dati sono
stati i radicali che da tempo svolgono una campagna di trasparenza
denominata Parlamento WikiLeaks.
Va detto ancora che la Camera assicura un rimborso sanitario privato non
solo ai 630 onorevoli. Ma anche a 1109 loro familiari compresi (per
volontà dell'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini) i
conviventi more uxorio.
Ebbene, nel 2010, deputati e parenti vari hanno speso complessivamente 10
milioni e 117mila euro. Tre milioni e 92mila euro per spese
odontoiatriche.
Oltre tre milioni per ricoveri e interventi (eseguiti dunque non in
ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche
private). Quasi un milione di euro (976mila euro, per la precisione), per
fisioterapia. Per visite varie, 698mila euro. Quattrocentottantotto mila
euro per occhiali e 257mila per far fronte,! con la psicoterapia, ai
problemi psicologici e psichiatrici di deputati e dei loro familari.
Per curare i problemi delle vene varicose (voce "sclerosante"), 28mila e
138 euro. Visite omeopatiche 3mila e 636 euro. I deputati si sono anche
fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale, e dunque hanno
chiesto il rimborso all'assistenza integrativa del Parlamento per 153mila
euro di ticket.
Ma non tutti i numeri sull'assistenza sanitaria privata dei deputati,
tuttavia, sono stati desegretati. "Abbiamo chiesto - dice la Bernardini -
quanti e quali importi sono stati spesi nell'ultimo triennio per alcune
prestazioni previste dal 'fondo di solidarietà sanitarià come ad esempio
balneoterapia, shiatsuterapia, massaggio sporti vo ed elettroscultura
(ginnastica passiva). Volevamo sapere anche l'importo degli interventi per
chirurgia plastica, ma questi conti i Questori della ! Camera non ce li
hanno voluti dare". Perché queste informazioni restano riservate, non
accessibili?
Cosa c'è da nascondere?
Ecco il motivo di quel segreto secondo i Questori della Camera: "Il
sistema informatizzato di gestione contabile dei dati adottato dalla
Camera non consente di estrarre le informazioni richieste. Tenuto conto
del principio generale dell'accesso agli atti in base al quale la domanda
non può comportare la necessità di un'attività di elaborazione dei dati da
parte del soggetto destinatario della richiesta, non è possibile fornire
le informazioni secondo le modalità richieste".
Il partito di Pannella, a questo proposito, è contrario. "Non ritengo -
spiega la deputata Rita Bernardini - che la Camera debba provvedere a dare
una assicurazione integrativa. Ogni deputato potrebbe benissimo farsela
per conto proprio a! vendo gia l'assistenza che hanno tutti i cittadini
italiani.
Se gli onorevoli vogliono qualcosa di più dei cittadini italiani, cioè un
privilegio, possono pagarselo, visto che già dispongono di un rimborso di
25 mila euro mensili, a farsi un'assicurazione privata. Non si capisce
perché questa 'mutua integrativà la debba pagare la Camera facendola
gestire direttamente dai Questori". "Secondo noi - aggiunge - basterebbe
semplicemente non prevederla e quindi far risparmiare alla collettività
dieci milioni di euro all'anno".
Mentre a noi tagliano sull'assistenza sanitaria e sociale è deprimente scoprire che alla casta rimborsano anche massaggi e chirurgie plastiche private - è il commento del presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini - e sempre nel massimo silenzio di tutti.
Far circolare. Si sta promuovendo un referendum per l' abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari............. queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani......
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Paolo11
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Re: Non è cosa vostra
Motivo dei tagli alla sanità.I notri governanti non usano le nostre strutture.Vanno in quelle private.E a pagare siamo noi..
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prestazioni son o gratis o al più pari al ticke! t), ma da una assistenza
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solo ai 630 onorevoli. Ma anche a 1109 loro familiari compresi (per
volontà dell'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini) i
conviventi more uxorio.
Ebbene, nel 2010, deputati e parenti vari hanno speso complessivamente 10
milioni e 117mila euro. Tre milioni e 92mila euro per spese
odontoiatriche.
Oltre tre milioni per ricoveri e interventi (eseguiti dunque non in
ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche
private). Quasi un milione di euro (976mila euro, per la precisione), per
fisioterapia. Per visite varie, 698mila euro. Quattrocentottantotto mila
euro per occhiali e 257mila per far fronte,! con la psicoterapia, ai
problemi psicologici e psichiatrici di deputati e dei loro familari.
Per curare i problemi delle vene varicose (voce "sclerosante"), 28mila e
138 euro. Visite omeopatiche 3mila e 636 euro. I deputati si sono anche
fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale, e dunque hanno
chiesto il rimborso all'assistenza integrativa del Parlamento per 153mila
euro di ticket.
Ma non tutti i numeri sull'assistenza sanitaria privata dei deputati,
tuttavia, sono stati desegretati. "Abbiamo chiesto - dice la Bernardini -
quanti e quali importi sono stati spesi nell'ultimo triennio per alcune
prestazioni previste dal 'fondo di solidarietà sanitarià come ad esempio
balneoterapia, shiatsuterapia, massaggio sporti vo ed elettroscultura
(ginnastica passiva). Volevamo sapere anche l'importo degli interventi per
chirurgia plastica, ma questi conti i Questori della ! Camera non ce li
hanno voluti dare". Perché queste informazioni restano riservate, non
accessibili?
Cosa c'è da nascondere?
Ecco il motivo di quel segreto secondo i Questori della Camera: "Il
sistema informatizzato di gestione contabile dei dati adottato dalla
Camera non consente di estrarre le informazioni richieste. Tenuto conto
del principio generale dell'accesso agli atti in base al quale la domanda
non può comportare la necessità di un'attività di elaborazione dei dati da
parte del soggetto destinatario della richiesta, non è possibile fornire
le informazioni secondo le modalità richieste".
Il partito di Pannella, a questo proposito, è contrario. "Non ritengo -
spiega la deputata Rita Bernardini - che la Camera debba provvedere a dare
una assicurazione integrativa. Ogni deputato potrebbe benissimo farsela
per conto proprio a! vendo gia l'assistenza che hanno tutti i cittadini
italiani.
Se gli onorevoli vogliono qualcosa di più dei cittadini italiani, cioè un
privilegio, possono pagarselo, visto che già dispongono di un rimborso di
25 mila euro mensili, a farsi un'assicurazione privata. Non si capisce
perché questa 'mutua integrativà la debba pagare la Camera facendola
gestire direttamente dai Questori". "Secondo noi - aggiunge - basterebbe
semplicemente non prevederla e quindi far risparmiare alla collettività
dieci milioni di euro all'anno".
Mentre a noi tagliano sull'assistenza sanitaria e sociale è deprimente scoprire che alla casta rimborsano anche massaggi e chirurgie plastiche private - è il commento del presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini - e sempre nel massimo silenzio di tutti.
Far circolare. Si sta promuovendo un referendum per l' abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari............. queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani......
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Bisognerebbe cancellare questi privilegi e farli andare tutti nei nostri ospedali pubblici:Forse funzionerebbero meglio
Ciao
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LEGGETELO TUTTO
VALE LA PENA MEDITARCI SOPRA!!!!!!
E Qualcuno dovrebbe vergognarsi !!!!!
Omeopatia, dentista e psicologo tutti i rimborsi per i deputati
12 aprile 2011
Per la prima volta viene tolto il segreto su quanto costa ai contribuenti
l'assistenza sanitaria integrativa dei deputati. Si tratta di costi per
cure che non vengono erogate dal sistema sanitario nazionale (le cui
prestazioni son o gratis o al più pari al ticke! t), ma da una assistenza
privata finanziata da Montecitorio. A rendere pubblici questi dati sono
stati i radicali che da tempo svolgono una campagna di trasparenza
denominata Parlamento WikiLeaks.
Va detto ancora che la Camera assicura un rimborso sanitario privato non
solo ai 630 onorevoli. Ma anche a 1109 loro familiari compresi (per
volontà dell'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini) i
conviventi more uxorio.
Ebbene, nel 2010, deputati e parenti vari hanno speso complessivamente 10
milioni e 117mila euro. Tre milioni e 92mila euro per spese
odontoiatriche.
Oltre tre milioni per ricoveri e interventi (eseguiti dunque non in
ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche
private). Quasi un milione di euro (976mila euro, per la precisione), per
fisioterapia. Per visite varie, 698mila euro. Quattrocentottantotto mila
euro per occhiali e 257mila per far fronte,! con la psicoterapia, ai
problemi psicologici e psichiatrici di deputati e dei loro familari.
Per curare i problemi delle vene varicose (voce "sclerosante"), 28mila e
138 euro. Visite omeopatiche 3mila e 636 euro. I deputati si sono anche
fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale, e dunque hanno
chiesto il rimborso all'assistenza integrativa del Parlamento per 153mila
euro di ticket.
Ma non tutti i numeri sull'assistenza sanitaria privata dei deputati,
tuttavia, sono stati desegretati. "Abbiamo chiesto - dice la Bernardini -
quanti e quali importi sono stati spesi nell'ultimo triennio per alcune
prestazioni previste dal 'fondo di solidarietà sanitarià come ad esempio
balneoterapia, shiatsuterapia, massaggio sporti vo ed elettroscultura
(ginnastica passiva). Volevamo sapere anche l'importo degli interventi per
chirurgia plastica, ma questi conti i Questori della ! Camera non ce li
hanno voluti dare". Perché queste informazioni restano riservate, non
accessibili?
Cosa c'è da nascondere?
Ecco il motivo di quel segreto secondo i Questori della Camera: "Il
sistema informatizzato di gestione contabile dei dati adottato dalla
Camera non consente di estrarre le informazioni richieste. Tenuto conto
del principio generale dell'accesso agli atti in base al quale la domanda
non può comportare la necessità di un'attività di elaborazione dei dati da
parte del soggetto destinatario della richiesta, non è possibile fornire
le informazioni secondo le modalità richieste".
Il partito di Pannella, a questo proposito, è contrario. "Non ritengo -
spiega la deputata Rita Bernardini - che la Camera debba provvedere a dare
una assicurazione integrativa. Ogni deputato potrebbe benissimo farsela
per conto proprio a! vendo gia l'assistenza che hanno tutti i cittadini
italiani.
Se gli onorevoli vogliono qualcosa di più dei cittadini italiani, cioè un
privilegio, possono pagarselo, visto che già dispongono di un rimborso di
25 mila euro mensili, a farsi un'assicurazione privata. Non si capisce
perché questa 'mutua integrativà la debba pagare la Camera facendola
gestire direttamente dai Questori". "Secondo noi - aggiunge - basterebbe
semplicemente non prevederla e quindi far risparmiare alla collettività
dieci milioni di euro all'anno".
Mentre a noi tagliano sull'assistenza sanitaria e sociale è deprimente scoprire che alla casta rimborsano anche massaggi e chirurgie plastiche private - è il commento del presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini - e sempre nel massimo silenzio di tutti.
Far circolare. Si sta promuovendo un referendum per l' abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari............. queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani......
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Re: Non è cosa vostra
Caro Paolo ... sono pochi spiccioli rispetto all'enorme sperpero che vedo nel SSN.
Sono solo scontrini ... appunto!
Esempio:
Lo sai che un pediatra di libera scelta guadagna circa 12.000 euro netti al mese per solo 12-15 ore di ambulatorio alla settimana? Solo se si "liberasse" il ruolo avremmo almeno le visite domiciliari (miraggio!) per i bimbi che con 40 gradi di febbre li portiamo in giro trsformandoli in bombe battereologiche!
Sono solo scontrini ... appunto!
Esempio:
Lo sai che un pediatra di libera scelta guadagna circa 12.000 euro netti al mese per solo 12-15 ore di ambulatorio alla settimana? Solo se si "liberasse" il ruolo avremmo almeno le visite domiciliari (miraggio!) per i bimbi che con 40 gradi di febbre li portiamo in giro trsformandoli in bombe battereologiche!
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
_____________________
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Re: Non è cosa vostra
I pilastri della Costituzione.
13/09/2013 di triskel182
Eccoli qua i pilastri della convivenza nazionale citati nel monito dell’altro giorno.
La nomina di un politico ex tutto, già pensionato, alla Corte costituzionale (non c’erano giusristi indipendenti per decidere sulle firme del capo della nuova repubblica presidenziale di fatto?).
I 12 deputati grillini che si sono permessi di protestare platealmente contro l’attacco alla carta costituzionale, sospesi (ma quelli che si mangiavano la mortadella, che fine avranno fatto). Sono loro il problema, non i ladri.
Non solo, la presidente di turno della Camera, Sereni, ha spiegato ad un deputato del M5S che le decisioni del quirinale non si possono proprio discutere. ”Lo faccia da un’altra parte”, gli ha spiegato. Come aveva già detto il presidente Grasso al Senato, Napolitano è innominabile.
Il voto in giunta per far decadere B. verrà rinviato alla settimana prossima, per arrivare poi al voto in aula ad ottobre. E da qui ad ottobre possono succedere tante cose.
Sfogliando le pagine del Fatto di oggi leggiamo del pizzino di Lavitola a B., che lo avvisa di una possibile inchiesta per gli affari a Panama
“Con un bel po’ di fantasia si potrebbe anche ipotizzare un’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione o alla concussione”.
E della lettera di Seldon Lady a Napolitano: “io so che lei (Napolitano, ndr) sarebbe d’accordo che è meglio che le fonti, i metodi e le strategie siano mantenute al sicuro”. Se non ci sarà la grazia, racconterà dei metodi adottati nella lotta al terrorismo? Metodi di cui gli italiani erano a conoscenza?
Non solo questa maggioranza e questi partiti si sono rimangiati tutte le promesse fatte nel passato (le liste pulite e l’incandidabilità dei condannati), ma anche sulla trasparenza dei conti siamo ancora indietro.
Come racconta un’inchiesta de l’Espresso: sono online solo le spese del PD e del gruppo delle autonomie. E di ministri che nascondono il reddito delle rispettive consorti.
Ma il peggio, è il silenzio di politici e industriali sull’ennesimo ricatto dei Riva dopo l’azione della magistratura che ha sequestrato in via cautelativa 8 miliardi di loro beni. Da ieri, 1402 dipendenti in Italia sono a spasso.
D’altronde, se le minacce le può fare una persona condannata in via definitiva, le può fare anche lui.
Un pò traballanti, questi pilastri…
Da unoenessuno.blogspot.it
13/09/2013 di triskel182
Eccoli qua i pilastri della convivenza nazionale citati nel monito dell’altro giorno.
La nomina di un politico ex tutto, già pensionato, alla Corte costituzionale (non c’erano giusristi indipendenti per decidere sulle firme del capo della nuova repubblica presidenziale di fatto?).
I 12 deputati grillini che si sono permessi di protestare platealmente contro l’attacco alla carta costituzionale, sospesi (ma quelli che si mangiavano la mortadella, che fine avranno fatto). Sono loro il problema, non i ladri.
Non solo, la presidente di turno della Camera, Sereni, ha spiegato ad un deputato del M5S che le decisioni del quirinale non si possono proprio discutere. ”Lo faccia da un’altra parte”, gli ha spiegato. Come aveva già detto il presidente Grasso al Senato, Napolitano è innominabile.
Il voto in giunta per far decadere B. verrà rinviato alla settimana prossima, per arrivare poi al voto in aula ad ottobre. E da qui ad ottobre possono succedere tante cose.
Sfogliando le pagine del Fatto di oggi leggiamo del pizzino di Lavitola a B., che lo avvisa di una possibile inchiesta per gli affari a Panama
“Con un bel po’ di fantasia si potrebbe anche ipotizzare un’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione o alla concussione”.
E della lettera di Seldon Lady a Napolitano: “io so che lei (Napolitano, ndr) sarebbe d’accordo che è meglio che le fonti, i metodi e le strategie siano mantenute al sicuro”. Se non ci sarà la grazia, racconterà dei metodi adottati nella lotta al terrorismo? Metodi di cui gli italiani erano a conoscenza?
Non solo questa maggioranza e questi partiti si sono rimangiati tutte le promesse fatte nel passato (le liste pulite e l’incandidabilità dei condannati), ma anche sulla trasparenza dei conti siamo ancora indietro.
Come racconta un’inchiesta de l’Espresso: sono online solo le spese del PD e del gruppo delle autonomie. E di ministri che nascondono il reddito delle rispettive consorti.
Ma il peggio, è il silenzio di politici e industriali sull’ennesimo ricatto dei Riva dopo l’azione della magistratura che ha sequestrato in via cautelativa 8 miliardi di loro beni. Da ieri, 1402 dipendenti in Italia sono a spasso.
D’altronde, se le minacce le può fare una persona condannata in via definitiva, le può fare anche lui.
Un pò traballanti, questi pilastri…
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Re: Non è cosa vostra
l’Unità 13.10.13
La manifestazione di Roma «La Carta non si tocca»
In corteo ognuno con la sua bandiera. Rodotà attacca Letta: dica la verità
Insieme sì ma solo per la Carta
La manifestazione di Roma per «attuare la Costituzione» riempie Piazza del Popolo con le bandiere di Fiom, Sel e Rifondazione e nessuno parla di nuovo partitino
La manifestazione riempie piazza del Popolo Rodotà accusa il governo
Rodotà contro il premier: «Sulle riforme fa terrorismo ideologico».
Corteo per la Costituzione «Non faremo un partitino»
di Massimo Franchi
C’è la Costituzione ad unirli. Ognuno però porta la sua bandiera e si distingue nitidamente dagli altri lungo il corteo e in piazza. Nessuno rinuncia alla sua storia e alla propria identità: molto improbabile che formino un partito. Lo ammette direttamente Stefano Rodotà, bloccando il coro che scandisce il suo nome come ai tempi dell’elezione del presidente della Repubblica: «È una stupidaggine, nessuno si scioglie».
La “Via maestra” ha riempito piazza del Popolo. La manifestazione contro la proposta di modifica della Costituzione e per la sua attuazione è un lungo serpentone che si snoda per le vie strette sopra piazza di Spagna e scende lento verso la piazza ovale che per l’occasione ha il palco montato dal lato opposto al Pincio. Dietro lo striscione con stampato il primo articolo della Costituzione e sorretto dai primi firmatari dell’appello, ogni troncone del corteo è ben diviso e distinto dal proprio colore. Il rosso della Fiom domina anche grazie al servizio d’ordine e all’organizzazione che i metallurgici della Cgil portano quasi da soli sulle spalle. Poi ci sono i tanti partiti extraparlamentari: Rivoluzione (pardon, Azione) Civile di Ingroia, l’Italia dei Valori di un Di Pietro quasi irriconoscibile, Ferrero e Rifondazione. Le tante bandiere di Sel con Nichi Vendola che saluta tutti ma rimane, come da accordi, in secondo piano.
Sul palco, a sorpresa, c’è la bandiera dell’Anpi. Emiliani e toscani hanno disubbidito al presidente Carlo Smuraglia e portano il vessillo dei partigiani. Quasi quattro ore di interventi, scanditi dalla lettura di alcuni articoli della carta. Troppi anche per la pazienza di chi non vedeva l’ora di tornare a manifestare. Quando arriva il turno finale di Stefano Rodotà la piazza è mezza vuota e il sole è già dietro la collina.
Anche la pattuglia degli eretici del Pd è consistente. In prima fila c’è Sergio Cofferati, acclamato mentre discute e scherza con tutti i firmatari, che si trova a nozze nel clima da corteo sindacale. Pippo Civati invece arriva direttamente in piazza del Popolo. Lì ci sono anche Massimo Brutti, Vincenzo Vita e Filippo Fossati.
La paura di fischi a Napolitano è scampata. Ma il nome del presidente della Repubblica viene scandito più volte. Edda Pando del Coordinamento nazionale immigrazione attacca «la legge Turco Napolitano» e chiede di «abolirla come la Bossi Fini». La lunga serie di costituzionalisti poco avvezzi ai palchi (Pace, Carlassarre, Rodotà) si apre poi con Gustavo Zagrebelski che quando la piazza inizia a rumoreggiare verso il capo dello Stato la ferma con bravura: «Noi siamo una piazza forte perché siamo moderati». E tutto finisce lì.
LANDINI E LE BANDIERE DELL’M5S
A spellare le mani alla folla è Maurizio Landini, lui sì esperto di comizi: la sua voce è la più forte. Anche quando, proprio mentre in piazza arrivano sparute bandiere dei grillini a cinque stelle, parla di «cancellare la Bossi Fini e la Fini Giovanardi», racconta di aver passato la mattina nel carcere romano di Rebibbia e di aver parlato con tanti giovani detenuti. «Uno mi ha detto: anziché spendere soldi per costruire nuove carceri, li spendano per insegnarmi un lavoro e reinserirmi nella società. Un buon modo per attuare un articolo della Costituzione», chiosa il segretario della Fiom. Il nocciolo del suo intervento però riguarda la parola «coerenza». «Non c’è da cambiare la Costituzione, c’è da cambiare il Paese e la politica attuando la Costituzione. La vera rivoluzione è assumersi le proprie responsabilità coerentemente: applicare ogni giorno la Costituzione in quello che ognuno di noi fa di mestiere è il solo modo per produrre un cambiamento». Un concetto ripreso poco dopo da un battagliero Don Ciotti: «Come il Vangelo, la Costituzione parte dagli ultimi, chiede a me e a tutti impegno e coerenza: non è solo la nostra carta, non è solo stata scritta, deve diventare carne, vita».
La chiusura di Rodotà è rivolta quasi tutta ad attaccare Enrico Letta, accusato addirittura di «terrorismo ideologico». «Deve essere sincero e riconoscere che unire ai vagoni di giuste riforme (fine del bicameralismo perfetto, riduzione dei parlamentari, riforma del titolo V) quello dell’accentramento dei poteri dell’esecutivo è scorretto. C’è un rischio per la democrazia perché si sta facendo un’operazione contro i cittadini». L’altra pietra dello scandalo è la riforma dell’articolo 138. «Il referendum andava fatto prima, chiedendo ai cittadini se accettavano una procedura di cambiamento che permette di modificare 60 articoli della Costituzione in un colpo solo». Si guarda avanti, al domani. «La nostra iniziativa è stata fatta anche per dare coraggio ai partiti in Parlamento, è un tentativo di restituire a tutti uno spazio politico in un momento di vuoto della politica». E lancia una proposta: «Chi si candida alle Europee di maggio chieda all’Europa di rilanciare la Carta dei diritti, cancellata dai trattati che impongono lacrime e sangue ai Paesi».
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Re: Non è cosa vostra
Come mai ieri in Piazza del Popolo del PDc ci stava solo Civati, il pulcino nero Calimero????????
Gli altri sono tutti con la P2?????????????'
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Re: Non è cosa vostra
il Fatto 13.10.13
L’intervento dal palco
“Scritta da gente sana, per gente sana”
di Gustavo Zagrebelsky
Vorrei iniziare con una frase che ho casualmente trovato su Internet. È di un cittadino che non è né deputato, né ministro, né sottosegretario, né presidente della Repubblica. Si chiama Alberto Tesseri e dice: “Questa Costituzione è stata scritta da gente sana per gente sana”. È quasi un trattato di politica costituzionale in pochissime parole. Si dice che la Costituzione è quella cosa che un popolo scrive quando è sobrio per valere quando non lo sarà più. Qualcuno dei riformatori ha detto che questa nostra Costituzione è inadatta a governare. Noi gli chiediamo se loro sono adatti a governare. C'è una domanda che io vorrei fare ai nostri ministri, al presidente del Consiglio, al ministro per le Riforme e al presidente della Repubblica: sono più importanti le istituzioni o gli uomini e le donne che operano nelle istituzioni? La risposta classica è che una Costituzione anche mediocre se è in mano a uomini e donne buoni (cioè disinteressati, competenti, attenti al bene comune, disattenti al bene particolare), può funzionare bene, mentre la migliore delle Costituzioni in mano a uomini e donne cattivi si corrompe. Allora chiediamoci: questa Costituzione in mano a che genere di uomini e donne è caduta?
Che cos'è una Costituzione? La Costituzione è innanzitutto un'idea, un modello di società nella quale noi vogliamo vivere. Cerchiamo di comprendere quale è quella società che i nostri costituenti ci hanno indicato in un momento in cui si trattava di ricostruire il nostro Paese. E ditemi se oggi non siamo di nuovo nella stessa condizione. Allora si usciva da una guerra. Oggi non abbiamo alle spalle per nostra fortuna una guerra, ma abbiamo un disastro determinato dall'economia finanziarizzata. Dobbiamo ricominciare e dobbiamo chiederci se la Costituzione può essere la base per unire i nostri sforzi, per rimettere in piedi il nostro Paese in una società in cui ci piaccia vivere con i nostri figli e i nostri nipoti.
DOBBIAMO IMPEGNARCI per ricostituire la Costituzione. Ci accusano di essere dei conservatori. Ma noi vorremmo delle trasformazioni profonde nel nostro Paese.
Come si fa ad attuare la Costituzione? Lo si fa con la politica. E qui viene l'altro aspetto: la Costituzione organizza la politica. Quest'ultima però deve essere partecipata, deve essere nelle nostre mani. Non deve essere espropriata dai vertici delle organizzazioni politiche, dalle segreterie che nominano deputati e senatori con la legge elettorale che abbiamo. La nostra Costituzione non prevede una democrazia impiccata all'alto, ma ne prevede una fondata dai cittadini. Voi pensate che quelle politiche di giustizia sociale, di apertura agli emarginati siano nel cuore, siano nelle corde di coloro che stanno in alto? Stanno nel cuore e nelle corde di coloro che sono in questa piazza. Ecco perché dobbiamo difendere l'impianto costituzionale.
Veniamo all'idea di trasformazione della nostra Costituzione in presidenzialismo. Questo è un modo di concepire la politica dall'alto: l'investitura di un capo che ci comanda. Noi vogliamo una democrazia partecipata, larga, che ascolti le istanze di tutte quelle parti della nostra società vive che rappresentano la cultura, il lavoro, la solidarietà, l'impegno sociale. Io non so se i nostri politici hanno un'idea di cos'è questa piazza. Quanti sono i governati qui presenti? Noi siamo una piazza moderata. Quest'incontro è solo il primo di altre iniziative. Per questo non dobbiamo rifiutare tutti coloro che sono disposti ad ascoltarci. Noi siamo stati esclusi da tanti, ma noi non escluderemo nessuno.
Uno degli argomenti del nostro incontro è la riforma dell'articolo 138. Da costituzionalista non posso evitare di notare che è stata messa in moto una grande macchina promossa dal governo e dal presidente della Repubblica per cambiare la Costituzione. Si dovrebbe modificare la Carta con una procedura partecipata, che ha al centro i cittadini e il Parlamento. È stata messa in moto questa macchina con l'idea di cambiare il bicameralismo, con l'idea di ridurre il numero dei deputati. Noi abbiamo paura che questa macchina non si fermerà prima di aver fatto dei danni.
IO SONO RIMASTO colpito nel vedere le riunioni con costituzionalisti radunati dal governo, presieduti dal ministro per le Riforme e accolti dal presidente del Consiglio. Tutti seduti intorno a un tavolo per lavorare a un progetto del governo. La cultura non si presta a fiancheggiare iniziative del potere. La cultura per sua natura è libera, deve svolgere una funzione critica, non deve accompagnare le operazioni di potere. C n tutta franchezza volevo dire questo ai miei colleghi costituzionalisti. Corrado Stajano, autore del libro che ha raccontato la storia dell'omicidio Ambrosoli, ha affermato una cosa semplice: “Non sarebbe più serio occuparsi dei mali dell'Italia e dei diritti negati piuttosto che di cambiare qualche articolo della Costituzione? ”. Non finiremo qui, vi promettiamo e ci promettiamo che non ci faremo spiaggiare.
*È l’intervento di ieri in piazza
il Fatto 13.10.13
Messaggio al Colle
di Antonio Padellaro
Piazza del Popolo, a Roma, gremita come non si vedeva da tempo. L’adesione di centinaia di movimenti, la rete dei beni comuni, del volontariato, del-l’accoglienza, la politica che si occupa delle persone. E poi le 440 mila firme raccolte dal Fatto e che verranno consegnate ai presidenti di Camera e Senato perché rammentino che la sovranità appartiene al popolo e non invece a un sinedrio di nominati. Dall’altra parte, un comitato di saggi imposto dal Quirinale con l’inchino del governo Letta. Rinchiusi da mesi nelle segrete stanze, tagliano a pezzi la Costituzione come se fosse una nave in disarmo. Ne modificano l’impianto, ne stravolgono lo spirito, ma il risultato finale lo scopriremo solo all’ultimo momento, quando probabilmente sarà troppo tardi per rimediare. Il tutto in un clima quasi da regime caucasico. C’è voluto un bel coraggio a organizzare una manifestazione di piazza avendo contro tutti i poteri costituiti. Il giorno prima, guarda caso, arriva l’ordine di Napolitano a procedere senza indugi al cambiamento della Carta. Segnale che al Pd è giunto forte e chiaro. A parte qualche deputato senza collare, per la prima volta il partito un tempo immancabilmente presente con le proprie bandiere nei cortei a difesa dei valori costituzionali ha preferito disertare per non irritare Re Giorgio. Che viltà, che tristezza. Con garbo tagliente il professor Zagrebelsky, già presidente della Consulta, coglie il punto: “Dicono che questa Costituzione è inadatta a governare. Ma loro sono adatti?”. Rodotà guarda la folla e completa il concetto: “Oggi tantissimi cittadini hanno deciso di riappropriarsi della Costituzione”. Proprio così. Chi sperava nel logoramento delle coscienze e nella rassegnazione che arma gli arroganti si segni la data di ieri. C’è un’altra politica pronta a scendere in campo. Non sarà un partito come qualcuno va sperando, ma molto di più. Non sarà guidata da leader carismatici e neppure da miliardari pregiudicati. Avrà l’attuazione della Costituzione come programma e una frase di Sandro Pertini come viatico: “Dietro ogni articolo ci sono centinaia di giovani morti nella Resistenza. È una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi”. Noi saremo lì.
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