quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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lucfig
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da lucfig »

Nel Trentino il M5S perde 3/4 dei voti rispetto alle votazioni precedenti. Anche Lega e PdL perdono consensi ...

E' palese la fine del leaderismo ...

Ditelo a Renzi!
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peanuts
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da peanuts »

Renzi parla bene ma dovrebbe spiegarci che tipo di Italia vorrebbe
L'Italia privatizzata o pubblica?
Mi sa tanto la prima
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

L'ambizione sfrenata, il marketing berlusconiano, l'idiosincrasia per le bandiere, il perverso desiderio di mandare a casa Letta (come se fosse una colpa): le critiche a Renzi sono in generale abbastanza capziose, vuote e forzate.

Ecco invece, qualcosa di un po' più serio.
mariok


Parliamo di qualcosa di più serio, non chiedo di meglio, di cose concrete da fare e fattibili e del contorno.



La Bibbia 2.000
Mosè guida il suo popolo nella terra promessa del Mulino Bianco
con la gioiosa macchina da guerra 2.0, versione Dc - 1



1) Leggendo le cronache della conclusione della Leopolda 4, emerge sostanzialmente il solito debordo di slogan. Undici anni fa, dopo sei mesi di permanenza sul forum ufficiale dell’Ulivo.it, feci presente che la politica veniva svolta come un libro in cui si inserivano una serie di capitoli in cui compariva solo il titolo. Ma le pagine erano tutte bianche. Era più che sufficiente per il merlame dell’epoca porre una croce su di una scheda in funzione dei soli titoli.

Ancora oggi, dopo un ventennio, la casta quando fa passerella in tv nei talk, rifà le stesse cose, condite dai soliti, “dobbiamo fare”, “faremo”, “si deve fare”, “è urgente fare”.

In questo modo ha abbindolato per vent’anni gli elettori italiani.

Ennio Flaiano, se fosse vivo oggi potrebbe arrivare a dire che i politici dell’ultimo ventennio sono come quelle lapidi del cimitero in cui ci sta scritto PROVVISORIO. Un PROVVISORIO che dura un ventennio.

Wanda Marra per IFQ scrive stamani:

Renzi: “ Non bandiere, ma più croci sulle schede”

L’importante è che non ci siano le bandiere sul palco ma le croci nelle schede elettorali.

**

Perché è importante che non ci siano bandiere?

Qualcuno me lo spiega per favore, perché è un’affermazione troppo intelligente e io non sono in grado di capirla.

**

Anche questo slogan non capisco, perché è super intelligente:

“La sinistra che non cambia si chiama destra”

Me lo spiegate per favore?


2) Leopolda. E i ricchi risero

Il pensiero economico.

Dopo domenica 20 ottobre a Omnibus il renzino Carbone, replica la teoria economica di Renzi per portare da 14 euro in busta paga a 100, ai lavoratori. La copertura di 12 miliardi di euro ha spiegato Carbone, Mosè l’ha trovata nella vendita delle case popolari agli inquilini.

Dev’essere una teoria economica molto solida perché l’ha ripetuta giovedì scorso a Servizio Pubblico.

Altra star molto omaggiata sul palcoscenico della vecchia stazione è quel Yoram Gutgeld, ex senior partner e direttore di McKinsey, deputato Pd in quota renziana e nuovo consigliere economico del candidato che recentemente ha presentato le sue idee in una relazione intitolata “Come fare ridere i poveri senza far piangere i ricchi”, che ha definito un “programma per il rilancio della sinistra e del Paese”,


Yoram Gutgeld la settimana scorsa ha dichiarato che occorrono 50 miliardi per la ripartenza. Evidentemente riprendendo la teoria dl giugno scorso.


1. Yoram Gutgeld: «Matteo Renzi può far fare lo scatto culturale al Pd ...
http://www.lettera43.it › Politica‎
o
o
28/giu/2013 - Yoram Gutgeld, 53 anni di cui 24 passati alla McKinsey, società di consulenza in ... Ha rifinanziato la cassa integrazione, cominciato a risolvere il problema... Ma c'è tutta un'area di cui si discute pochissimo: il patrimonio residenziale ... tra i 30 e i 50 miliardi di euro, che peraltro allo Stato costa mantenere.


Ora, a Mosè e al suo consigliere economico, occorre ricordare che il prossimo anno bisogna recuperare 50 miliardi per il solo “Fiscal compact”, e questo vale all’infinito fino a quando non rientreremo nel debito pubblico. Cioè a babbo morto perché sotto questa scure moriremo tutti quanti ad eccezione della casta e dei poteri forti.


Continua
Ultima modifica di camillobenso il 28/10/2013, 15:01, modificato 1 volta in totale.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Di passaggio su questo pianeta, sin da piccoli ci insegnano a distinguere oggetti, cose, persone e animali.

Tutto però, sia ben chiaro è rigorosamente convenzionale.

Noi chiamiamo “cavallo” un quadrupede ben determinato, ma nulla vieterebbe chiamarlo elefante, oppure tartaruga.

Nella sostanza non cambierebbe nulla per il quadrupede che continuerebbe a fare la sua vita di sempre.

Cambierebbe solo il nome di identificazione degli umani.

Mettere in atto una simile rivoluzione non servirebbe a nulla, perché creerebbe moltissima confusione per anni ed anni tra i popoli del pianeta.

E poi se Eugenio dicesse a Gennaro che il cavallo che ha di fronte è una tartaruga, di rimando Gennaro non esiterebbe a rispondere al cugino: “Gennà, ma tu si diventato scemo??... C’aggia mangià a colazione??”

Domanda:

Perché Cuperlo ha dichiarato:

“QUANDO CI SI CANDIDA a guidare il più grande partito della sinistra italiana bisogna avere anche l’orgoglio di rivendicare la bellezza del simbolo di quel partito

e Yoram Gutgeld :

“Come fare ridere i poveri senza far piangere i ricchi”, che ha definito un “programma per il rilancio della sinistra e del Paese”


Ma di quale sinistra parlano se la sinistra è morta e sepolta da un pezzo?

Di cosa si tratta? Della riedizione di “Questi fantasmi?”

Sapete spiegarmi perché si continua a parlare di sinistra facendo riferimento al Pd???
Ultima modifica di camillobenso il 28/10/2013, 15:08, modificato 1 volta in totale.
lucfig
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da lucfig »

Sapete spiegarmi perché si continua a parlare di sinistra facendo riferimento al Pd???

Perché c'è la base "merla" che un tempo sognava il sole dell'avvenire!
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

lucfig ha scritto:Sapete spiegarmi perché si continua a parlare di sinistra facendo riferimento al Pd???

Perché c'è la base "merla" che un tempo sognava il sole dell'avvenire!

OK
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

I signori delle tessere - 1


Il problema delle tessere del Pd (PDc) esploso negli ultimi giorni, è dovuto all’eterno Dna democristiano, oppure anche gli ex Pci si sono completamente democristianizzati?


**

Pd, denuncia militanti a Torino: ‘Truppe cammellate per voto segretario provinciale’

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/10/ ... le/251112/


Circolo Pd di Santa Rita, quartiere popolare di Torino. Nella giornata di voto per l’elezione del segretario provinciale si sono iscritte oltre cento persone. Nei giorni scorsi, proprio per controllare la regolarità dei tesseramenti è arrivato Giovanni Lunardon, ispettore inviato da Roma. A Santa Rita sui circa 400 votanti i nuovi rappresentano un quarto degli elettori. Molti militanti del partito e i ‘Resistenti democratici’ denunciano l’arrivo di ‘truppe cammellate’ istruite da uno dei ‘signori delle tessere’ di Torino, Andrea Stara, consigliere regionale indagato per peculato e finanziamento illecito ai partiti nello scandalo dei rimborsi ai gruppi consiliari. Stara non ha voluto rispondere alle domande de ilfattoquotidiano.it. Le iscrizioni sono consentite dal regolamento, ma molti sottolineano la scorrettezza delle pratiche. Per i militanti veri è un elemento di frustrazione: il loro voto vale come quello di persone ‘ignare’ nelle mani dei soliti

di Cosimo Caridi e Andrea Giambartolomei
28 ottobre 2013
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

I signori delle tessere - 2



PD, LARGO AI SIGNORI DELLE TESSERE PROTESTE E RICORSI IN MEZZA ITALIA.


27/10/2013 di triskel182



http://triskel182.files.wordpress.com/2 ... =500&h=161



DALLA CAMPANIA DI DE LUCA ALLA SICILIA DI GENOVESE, SINO ALLA PUGLIA DEI MILLE RAS: CODE NEI CIRCOLI, VELENI E CONGRESSI RINVIATI. E TANTI CAPIBASTONE SI SCOPRONO RENZIANI.

Tesseramenti gonfiati, truppe cammellate, valanghe di ricorsi e commissari dal partito centrale, a cercare di riportare un minimo di ordine.

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I congressi locali del Pd, in corso in tutta Italia, sono il campo di battaglia di capibastone e signori delle tessere.
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Campania: Bassolino guarda, De Luca domina

Corre alla velocità di 1000 tessere al giorno la campagna di adesione al Pd a Napoli e in provincia.

E chissà cosa succederà ai seggi dei congressi di circolo,visto che il regolamento consente il tesseramento last minute, anche un attimo prima del voto.

Per ora siamo a 21.000, rispetto ai 17.000 con cui si chiuse il tesseramento precongressuale del 2012.

Il meglio, però, deve ancora venire. Sbaglia chi pensa che dietro all’incetta di blocchi di tessere ci siano i big del passato.

Antonio Bassolino, tanto per dirne uno, non se ne è minimamente occupato.

La sua voglia di rilanciarsi sul palcoscenico politico passa per le autobiografie, le interviste fiume e le comparsate alle iniziative anti De Magistris – martedì 29 è atteso alla presentazione di Pubblico Mistero di Chiocci e Di Meo, libro che fa a pezzi l’ex pm e la sua rivoluzione arancione – ma non prevede il controllo diretto del partito.

Bassolino sa bene che se dovesse ridiscendere in campo, sarà il Pd a venire da lui e non il contrario.

Alle beghe delle tessere ci pensano l’europarlamentare Andrea Cozzolino, i consiglieri regionali Antonio Marciano, Mario Casillo, Raffaele Topo, il deputato Massimo Paolucci.

I numeri spiccano perché la commissione di garanzia ha autorizzato tesseramenti e circoli persino in paesi e luoghi dove non erano mai avvenuti e mai nati. Peccato che in qualche città alcune liste della competizione provinciale tra l’uscente Gino Cimmino e il sindaco di Melito Venanzio Carpentieri siano state annullate perché i candidati all’assemblea dei delegati hanno disconosciuto la firma.

Sul suo blog,Giuseppe Civati denuncia: “Marco Sarracino, segretario dei Gd e mio caro amico, che aveva più volte denunciato la crescita esponenziale delle tessere, oggi (ieri, ndr) è stato schiaffeggiato da un consigliere del Pdl che stava facendo tessere per il congresso del Pd.
( le larghe intese aiutate in modo netto dai 101/150 incappucciati Pd, arrivano fino a questo punto? - ndt)

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Avevamo chiesto di piantarla e che tutti quanti si dessero una calmata. A Napoli la pessima figura delle primarie di due anni fa non è bastata”.

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Tensione anche ad Avellino, dove 4 candidati alla segreteria provinciale su 5 cinque denunciano il tesseramento gonfiato, e a Salerno, dove Vincenzo Pedace e Sergio Annunziata minacciano per protesta il ritiro dalla competizione contro il segretario provinciale uscente Nicola Landolfi. Un fedelissimo del vero signore del partito salernitano, il sindaco-viceministro da 176 giorni incompatibile Vincenzo De Luca.

Calabria: a Catanzaro renziano con condanna

Tornano i congressi e in Calabria si rivedono i “signori delle tessere”. Dopo un lungo periodo di commissariamento per il Pd regionale, le segreterie dei circoli sembrano diventate un luogo di pellegrinaggio . Il partito sta moltiplicando gli iscritti. I circoli “fantasma”, dopo anni di inattività, si svegliano dal letargo per appoggiare questo o quel candidato. Gli avversari di ieri sono gli alleati di oggi. Ecco come in Calabria tutti stanno diventando “renziani”. Strane alleanze e “anomali gonfiori” caratterizzano la corsa alla segreteria provinciale.“È tutta una conta di tessere” confessa un consigliere regionale. Nel Cosentino c’è chi lo ha denunciato: “Il tesseramento si sta svolgendo senza verifiche.”. A Reggio è in corsa Domenico Idone, sindaco di Campo Calabro, Comune per il quale il Viminale ha disposto la commissione d’accesso per verificare infiltrazione mafiose. Situazione complicata è a Catanzaro dove, per il presidente di un circolo, Antonio Tarantino, “si è superato il limite alla decenza e al gattopardismo”. Tarantino aveva fatto ricorso contro la candidatura alla segreteria provinciale del neo-renziano Enzo Bruno, condannato a un anno di carcere per truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione.Prima“bersaniano”, Bruno è un ex consigliere provinciale del Pd, da quasi dieci anni componente “della struttura speciale” del consigliere regionale Piero Amato.In sostanza, quando era consigliere provinciale Bruno avrebbe usufruito dei rimborsi per missioni che, in realtà, erano pernottamenti con la famiglia a Montecatini Terme e a Roma. “Sono una persona per bene-si difende Bruno-Ilpartito deve difendermi perché è una vicenda che supererò. Non possiamo essere falciati da un’onda giustizialista”. E il partito lo ha difeso: la commissione di garanzia nazionale ha dato il via libera alla sua candidatura. Per Bruno si stanno muovendo i pezzi da novanta del partito calabrese, quelli che Salvatore Scalzo, ex candidato a sindaco di Reggio Calabria, chiama “i capibastone, che considerano le persone come tessere da far valere nei congressi”.

Sicilia: pure Genovese si scopre renziano

A Messina si muovono le truppe di Fracantonio Genovese, pronte a sostenere la candidatura del rottamatore Basilio Ridolfo a segretario del Pd, a Trapani quelle di Nino Papania, in attesa di istruzioni, guardano a Renzi con favore: tra tessere fantasma, congressi annullati (l’ultimo è quello di Catania, cancellato ieri) e iscrizioni sospette nel Pd siciliano vecchi ras e giovani leoni si scoprono renziani e ingrossano le fila dei fedelissimi del sindaco di Firenze, che appena un anno fa contava uno sparuto gruppo di aficionados. Più che un’Opa, come l’ha definita il deputato Concetta Raia, è un assalto al carro del potenziale vincitore, a partire dai boss della formazione professionale, serbatoio di stipendi e consensi, Genovese e Platania, entrambi provenienti dalla Margherita. Muovono migliaia di voti nelle province di Messina e Trapani affamate di lavoro e con loro si sono convertiti alla Leopolda politici navigati come Leoluca Orlando ed Enzo Bianco, ma anche giovani leoni come Fabrizio Ferrandelli, ex delfino di Orlando e il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, cresciuto nel movimento giovanile dell’Udc. Stregata da Renzi, Stefania Munafò ha abbandonato il centrodestra per correre in soccorso del rottamatore: consigliere comunale a Palermo, fino a due mesi stava nel partito di Lombardo. E vicino a Lombardo era anche il deputato Pd Giuseppe Laccoto, ex presidente della commissione Sanità, un passato in Forza Italia, oggi renziano di ferro. Intanto le file per il tesseramento fuori dai circoli del Pd sono diventate chilometriche. A Catania, dove avevano mandato come osservatore il bersaniano Nino Stumpo, tutto congelato. I due candidati segretario provinciale Jacopo Torrisi e Mauro Mangano hanno ritirato le candidature. E il coordinatore della Commissione provinciale per il congresso ha sospeso le procedure.

Puglia: consultazioni a rischio a Lecce e Foggia

Più che una realtà vera, le tessere che nel Pd pugliese starebbero lievitando come il pane sembrano un alibi per congelare i congressi. Almeno quelli più controversi, alle due estremità della regione: Lecce e Foggia. Contese aspre, anche a causa delle casacche indossate da parlamentari e assessori regionali. È addosso a quelle dispute avvelenate che sono puntati gli occhi di Roma. Lunedì a Bari arriverà Davide Zoggia, responsabile organizzazione del partito. “Abbiamo richiestolasuapresenza-diceLoredana Legrottaglie, a capo della Commissione regionale di garanzia – per capire cosa fare in queste due province. Al momento, siamo orientati per la prosecuzione delle elezioni dei segretari. Al di là di quello che alcuni candidati denunciano, non stiamo riscontrando anomalie”. Ad oggi, è Cerignola, in Capitanata, l’unico caso sul quale è stata richiesta una verifica formale. A far drizzare le antenne è stato il segretario cittadino, Tommaso Sgarro: “È inaccettabile il mercimonio sui consensi che c’è stato la sera del voto ad opera di alcuni noti veterani del tesseramento coatto”. L’anomalo scontro, in terra foggiana, è tra due renziani, Michele Piemontese e Michelangelo Lombardi, quest’ultimo sostenuto dall’assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile. Rischia di essere sospeso, poi, il congresso leccese. Per monitorarlo è stato inviato come osservatore, il parlamentare laziale Roberto Morassut. La denuncia sui tesseramenti gonfiati è di Alfonso Rampino, candidato supportato dai parlamentari Teresa Bella-nova e Salvatore Capone, ma attualmente il più in difficoltà. A sparigliare le carte, a giochi già iniziati, sarà, tuttavia, la disposizione data da Luigi Berlinguer: salta il regolamento solo pugliese, che, al primo turno, prevedeva l’elezione dei segretari provinciali con il voto del 50 per cento uno degli iscritti, invece che dei delegati, come altrove. Una retromarcia che contribuirebbe a vanificare, qualora ci fossero, gli “acquisti” in extremis di pacchetti di tessere.

Basilicata: niente casi ma tanti maggiorenti

È il nuovo uomo forte del Pd lucano, Roberto Speranza, ma non ancora così forte da staccarsi dal “grande vecchio” Filippo Bubbico che, dicono, per lui ha sempre avuto un debole. Alti e bassi tra Roma e Potenza, per il giovane Roberto, classe 1979, a trent’anni già segretario regionale del Pd regionale. Ha dovuto mollare la presa un mese fa: proprio quando la sua carriera politica nazionale lo mostrava più in forma, eletto deputato a marzo e poi capogruppo del Pd alla Camera, scopre di avere fiato corto a casa sua: primarie per le elezioni regionali, lui punta su Piero La Corazza, ma vince Marcello Pittella. Speranza lascia la poltrona di segretario regionale, sulla quale siede adesso il lettiano Vito de Filippo, ex governatore a lungo braccio destro di Bubbico che resta sempre in piedi. Sono questi gli equilibri del Pd lucano, in vista delle primarie nazionali, con Bubbico sempre pronto a fare da ago della bilancia. A 38 anni dalla sua prima battaglia politica – occupava il guardino di via Meda, a Roma, per impedirne la cementificazione – Bubbico è viceministro dell’Interno con medaglia di saggio, appostagli dal presidente Giorgio Napolitano. È un uomo che sa aspettare. Nel 2005 – trent’anni dopo – torna in via Meda, da governatore lucano, accompagnato dal sindaco Veltroni per inaugurarvi un parco. L’unico vero tradimento che si ricordi, fu quello ordito dai bachi da seta che, un giorno, ebbe l’idea di allevare – utilizzando anche fondi europei – senza alcun successo. Erano gli anni in cui l’ex pm Luigi de Magistris lo definiva “il collante tra quella parte della politica, della magistratura e degli imprenditori, che fanno affari in violazione di legge”. Il tempo diede a Bubbico piena soddisfazione: l’ex pm fu trasferito e chi n’ereditò l’inchiesta decise d’archiviare. Mai nessuna condanna, resta un’indagine aperta per la nomina, nel 2005, di un consulente in Regione che, secondo l’accusa, fu illegittima: fascicolo destinato alla prescrizione. Nel novembre 2003 Berlusconi voleva costruire, a Scanzano Jonico, il deposito unico per le scorie nucleari. Bubbico guidò un corteo di 100mila lucani: dimenticò di rivelare che lui di quel deposito aveva saputo in anticipo.

Da Il Fatto Quotidiano del 27/10/2013.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Uomini contro - 1


Vero o falso?



Fassina: “Renzi è ambiguo le sue proposte sono propaganda E la nostra identità è un valore”

(GIOVANNA CASADIO).

28/10/2013 di triskel182


Cuperlo: ma il sindaco vuole cambiare il Porcellum?
Le reazioni.

ROMA— «Il primo requisito di Renzi, che si candida a ricostruire il paese, deve essere la serietà… invece fa una operazione culturalmente ambigua». Stefano Fassina, vice ministro all’Economia, non risparmia attacchi al “rottamatore”. Come del resto Gianni Cuperlo, lo sfidante del sindaco di Firenze che Fassina sostiene. Cuperlo accusa Renzi di non volere davvero cambiare la legge elettorale: «Il Porcellum lo cancelliamo o no? Non l’ho capito dal discorso alla Leopolda».

E Fassina rincara. Un “caterpillar cappottato” che fa “proposte pari a zero sulla legge si stabilità” sono le sue bordate contro Renzi.

Il disaccordo tra voi è sempre più profondo, Fassina? «Il primo requisito di una classe dirigente che si candida a ricostruire il paese deve essere la serietà, ripeto. Mi riferisco non solo a Renzi, anche a tutti quelli che, da Brunetta a illustri commentatori, chiedono coraggio sulla legge di stabilità, e poi fanno seguire proposte generiche e inutilizzabili.

Ad esempio, dovrebbero indicare quali sono le misure coraggiose per tagliare di 20 miliardi all’anno il cuneo fiscale.

Quando si propongono come copertura le dismissioni o l’intervento sulla spesa in conto capitale, si deve sapere che sono entrate una tantum, che non possono essere utilizzate per riduzioni permanenti di imposte».

Le giudica sbagliate?

«Dico che il contributo di proposte di Renzi sul taglio del cuneo fiscale sono pari a zero. E non è serio nella situazione drammatica in cui siamo, fare propaganda».

Se Renzi diventa segretario del Pd, lei cambia partito?
«Assolutamente no. Ma mi impegnerei per fare cambiare rotta al Pd di Renzi».

Quella di Renzi è una vittoria annunciata alla guida del Pd?
«I conti li facciamo la sera delle primarie, l’8 dicembre, nonostante l’opportunismo di molti dirigenti. Con Cuperlo combattiamo una battaglia controcorrente, con uno schieramento mediatico straordinariamente sfavorevole e con la consapevolezza che una parte dell’elettorato del Pd è segnata da subalternità culturale al riformismo neo liberista e dalla personalizzazione della politica».

Accusa il sindaco di Firenze di essere un Berlusconi della sinistra?
«Sto dicendo che anche noi risentiamo del ventennio alle nostre spalle».

Sulla legge elettorale e la difesa del bipolarismo può esserci sintonia?
«Sulla legge elettorale il Pd è per il doppio turno. Dopo di che, per approvare la legge è necessaria una maggioranza possibilmente larga. A Norcia nel seminario della Fondazione “Magna Charta” con Gaetano Quagliariello e Maurizio Sacconi del Pdl, abbiamo discusso della necessità di condividere un quadro di principi senza i quali ricadiamo nel bipolarismo rissoso e inconcludente della Seconda Repubblica. Nel Pd siamo tutti convinti che le larghe intese siano un evento d’emergenza. E tutti puntiamo a un governo alternativo al centrodestra».

Il “basta larghe intese” di Renzi è un avviso di sfatto al governo Letta?
«Spero di no. È l’obiettivo da tutti condiviso per ripristinare un’alternanza tra schieramenti avversari. Comunque la durata del governo non la definiscono né Berlusconi né Renzi ma l’efficacia della sua attività».

Anche lei, come Cuperlo, critica l’assenza di bandiere del Pd alla Leopolda?
«Sì, mi preoccupa, Dobbiamo essere fieri della nostra identità di partito».

Meglio una bandiera in meno e una croce sulla scheda in più?
«Per avere una croce in più ci vuole una identità chiara e forte, non tentare di fare operazioni culturalmente e politicamente ambigue ».

Renzi è per lei ambiguo e poco serio?
«Vedo rischi. Sostengo Cuperlo perché ha una proposta di innovazione radicale e culturalmente autonoma».

Da La Repubblica del 28/10/2013.
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Fassina? Viceministro del governo Alfetta: cosa c'è di più ambiguo?
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