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camillobenso
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Cancellieri-Ligresti, Manconi: ‘Dimissioni ministro? No, attivata anche per altri casi’

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/11/ ... si/251908/


“So per certo che è avvenuto. Lo fa molto spesso. Per esempio quando io le sottopongo qualche caso. Non ho mai conosciuto un ministro della Giustizia che abbia dedicato tanto tempo alla questione carceraria”. Così Luigi Manconi, Presidente della Commissione Speciale sui diritti umani e senatore del Pd, difende la posizione della ministra della Giustizia Anna Maria Cancellieri, sotto accusa per aver telefonato, dopo gli arresti, ai familiari dei Ligresti esprimendo solidarietà e dicendosi disponibile per quanto possibile. Per Manconi, il ministro è solita telefonare ai familiari di persone arrestate. “Non faccio i nomi – spiega ai microfoni de ilfattoquotidiano.it – perché non possiamo rendere pubblici gli atti di un ministro”. E’ lo stesso comportamento che assume anche con altre persone detenute non eccellenti? Manconi replica: “Non sono presente quando chiama, non lo so quello che dice, ma si è sempre interessata ad alcuni casi”. Poi Manconi sposta l’argomento sul piano dell’iter giudiziario: “Il suo comportamento non ha avuto nessun elemento di illegalità: non è intervenuta in alcun modo sui magistrati che dovevano decidere il passaggio della Ligresti ai domiciliari”

di Nello Trocchia
1 novembre 2013
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Re: Pro & Contro

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Telefonate Cancellieri-Ligresti, Fiorello: “Ministro come Claudia Mori ‘Ciao sono io’”

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/11/ ... ia/251891/

L’Edicola di Fiorello del primo novembre dedica ampio spazio al caso dell’intercettazione della telefonata del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri che chiama i Ligresti per esprimere solidarietà subito dopo gli arresti di Salvatore, Jonella e Giulia, mettendosi a disposizione. Frasi che Fiorello, insieme alla camntante Silvia Aprile, hanno riportato in musica con una parodia della canzona di Claudia Mori e Alberto Lupo “Buonasera, dottore”
1 novembre 2013
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Cancellieri, M5S propone la sfiducia. Il Pd: “Dimissioni? Valuteremo”
Dopo gli interventi del ministro della Giustizia in favore di Giulia Ligresti, il capogruppo Cinque Stelle alla Camera Villarosa annuncia una mozione. Il democratico Di Leva: "Il ministro chiarisca il senso delle sue parole". Santanchè difende il Guardasigilli e fa il paragone con la telefonata in Questura dell'ex premier: "Ora ispettori contro giudici di Milano"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 1 novembre 2013Commenti (1238)


“Siamo pronti con la sfiducia al Ministro Cancellieri”: il capogruppo M5s alla Camera, Alessio Villarosa, annuncia alla rete la decisione assunta dai deputati Cinque Stelle dopo che il Guardasigilli finito nella bufera per la telefonata con cui si mette “a disposizione” della famiglia Ligresti, preoccupata per le condizioni di detenzione di Giulia, figlia del costruttore. “Mentre migliaia di persone soffrono per le condizioni carcerarie – scrive su Facebook Villarosa – lei si preoccupa della figlia di Ligresti, titolare della società ex datrice di lavoro del figlio. Buonuscita 3,6 mln di euro. Attendiamo spiegazioni”, conclude.

Certo, i toni sono diversi, ma neppure il Pd sembra disposto ad appoggiare alla cieca il ministro della Giustizia delle larghe intese: “Sulla vicenda della scarcerazione di Giulia Ligresti”, il ministro “riferisca in Aula e poi, a seguito di quanto dirà, ciascuna forza politica farà le sue valutazioni, il Pd farà le sue” afferma il responsabile giustizia del partito Danilo Leva a SkyTg24. “No a strumentalizzazioni”, ma “serve chiarezza in tempi rapidi, sia perché ci sono intercettazioni e va ben chiarito il senso di quelle parole, sia perché bisogna fugare ogni dubbio che in Italia vi siano detenuti di seria A e di serie B”.

Nel Pdl si fa strada una visione più ombelicale della vicenda: il ministro Cancellieri come l’ex premier Berlusconi. E’ un doppio messaggio quello che Daniela Santanchè invia al Guardasigilli. Perché nell’appello rivolto al ministro della Giustizia, il deputato Pdl la incoraggia, ma tenta di metterla nell’angolo. “Rivolgo un appello al ministro Cancellieri a non dimettersi, ma ad essere coerente con se stessa e a mandare degli ispettori alla Procura di Milano per ripristinare la giustizia sul caso della telefonata di Berlusconi in Questura: e conseguentemente ad adottare provvedimenti nei confronti dei pm e dei giudici che hanno indagato e condannato Silvio Berlusconi”. Insomma il ragionamento è chiaro: il Cavaliere per la telefonata ai poliziotti di Milano per liberare Ruby si è beccato in primo grado una condanna a 7 anni (sei per la telefonata e uno per la prostituzione minorile), ma a Torino hanno invece ritenuto l’intervento dell’ex ministro dell’Interno irrilevante dal punto di vista penale.

Scelta Civica si schiera più nettamente con la signora di ferro (anche se collezionista di molti scivoloni) che era ministro dell’Interno nel governo Monti: “Esprimiamo piena solidarietà al ministro Annamaria Cancellieri, che, doverosamente si è interessata – come istituzionalmente il Guardasigilli deve fare – delle condizioni di detenzione di una persona, sottoposta ad indagini, in custodia cautelare, e di cui le era stato segnalato uno stato di salute critico” dichiarano i senatori Gabriele Albertini e Luigi Marino. “La personale conoscenza della famiglia o della stessa detenuta, non può esimere dallo svolgere deontologicamente le funzioni istituzionali, come ha fatto il ministro della Giustizia, anche mettendo in conto pretestuose e velenose critiche, da chi vorrebbe la solidarietà umana solo per i propri elettori, da chi vorrebbe applicare la legge agli avversari e “interpretarla” per gli amici”.

Già in mattinata il Movimento 5 Stelle si era distinto in una posizione nettamente ostile al comportamento del ministro: “A tutti i parenti dei 67.000 detenuti che stanno scontando una pena nelle vergognose carceri italiane (il M5S ha presentato e portato anche in Quirinale un piano carceri) chiamate tutti quanti il Ministro Cancellieri! Pare risponda gentilmente a tutti” scrive su Facebook Alessandro Di Battista. ”Lei è così umana, gentile, premurosa. Lei piange al telefono se sa che una detenuta, in questo caso la figlia di Ligresti, soffre di anoressia. Ed è solo un caso che suo figlio Piergiorgio Peluso abbia lavorato per il Gruppo Ligresti e abbia ricevuto una buona uscita per un anno di lavoro di 3,6 milioni di euro”. E ancora: “Familiari dei detenuti chiamatela! Una telefonata può essere davvero utile. Chiamate il Ministero di Grazia e Giustizia e fatevi passare il Ministro, se vi rispondono ‘impossibile’ esprimete tutta la vostra ‘viva e vibrante delusione’ e urlate quella frase che tutti, fin dai tempi dell’asilo, abbiamo imparato a pronunciare: ‘perché a lei sì e a me no?’ Sentiamo cosa vi risponderà il Ministero”.

Chiede le dimissioni anche Francesco Storace (che nel 2006 si dimise da ministro della Salute dopo lo scandalo dello spionaggio contro gli avversari alle elezioni regionali Mussolini e Marazzo). “Voglio rassicurare la Cancellieri che dimettersi da ministro non è una tragedia. Per alcuni è stato anche un gesto di dignità. Si accomodi” scrive in un tweet. Dopo una condanna in primo grado l’ex presidente della regione Lazio in appello è stato assolto perché il fatto non sussiste.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11 ... no/763449/
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Cancellieri, il dovere morale di dimettersi

di Lorenzo Rocchi | 1 novembre 2013Commenti (15)


Sento anche io una sorta di dovere morale. Anzi, aggiungo, sento un profondo senso di colpa per chi vive il carcere e ne soffre, e vorrei davvero poter fare qualcosa.

Quello che mi manca è l’autorità politica del ministro Cancellieri e la sua agenda telefonica.

Altrimenti farei, e avrei già fatto nel corso degli anni, anche io qualche “telefonata”. Avrei chiamato i funzionari del carcere di Regina Coeli nei giorni in cui si consumavano le violenze su Stefano Cucchi. Avrei chiamato il Capo della Polizia per impedire l’irruzione nella Diaz nei giorni del G8 di Genova, o i magistrati l’indomani per annullare i fermi. Avrei chiamato i giudici che hanno disposto la carcerazione preventiva di Silvio Scaglia, o quella di Elena Romani, successivamente assolta per il presunto omicidio della figlia.

Avrei chiamato chi ha messo in carcere Arianna Iacob, badante, condannata a 14 anni per l’omicidio della sua assistita che in realtà era morta per infarto o chi ci ha messo Gianfranco Callisti, che ha scontato 6 mesi di carcere per un’intercettazione erroneamente trascritta. Avrei chiamato i magistrati che hanno disposto la carcerazione di Laura Paronnuzzi, oltre un mese dietro le sbarre per uno scambio di persona o di Melchiorre Contena che, a metà anni ’70, scontò trenta anni di carcere prima della scoperta dei veri colpevoli. Avrei chiamato il responsabile delle guardie carcerarie che hanno messo in isolamento Carlo Saturno, poi trovato impiccato a un lenzuolo, a 22 anni, nel carcere di Bari.

Oppure forse, se avessi l’autorità del ministro Cancellieri, farei solo tutto ciò che rientra nelle competenze di un ministro della giustizia: risolverei la questione del Cie di Lampedusa, degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, dell’inferno delle carceri italiane, dove a volte sono stipati 20 detenuti per cella, dove il numero dei suicidi è impressionante. Semplicemente farei né più né meno del ministro delle giustizia di tutti gli italiani.

In un paese che non ha il coraggio di varare un’amnistia perché è impopolare e che non ha i soldi per garantire strutture detentive migliori, la soluzione è stata finora far finta di non vedere. Anna Maria Cancellieri con la telefonata “ad Ligrestum” ha ammesso candidamente di sapere, ma di voler intervenire solo per qualcuno. Ha confermato l’odioso stereotipo che chi detiene il potere politico non lo usa per migliorare la vita delle persone ma solo per tutelare sé stesso e la propria cerchia di conoscenze.

Quello che ha fatto non è troppo diverso dalla chiamata in questura di Berlusconi per far rilasciare Ruby Rubacuori, ma non è questo, a mio parere, il profilo è più rilevante.

La questione è quanto valga la vita, la salute e la libertà delle persone. La questione è se davvero la giustizia sia uguale per tutti. Per il ministro Cancellieri è evidente che non è così, e l’unico dovere morale che ha è quello di dimettersi.


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Il giorno dello sciacallo


Tg7 Ore - 20,00

La Pitonessa si schiera con la Cancellieri.

"Non si dimetta, è un caso come quello di Berlusconi con la Questura di Milano con il caso Ruby."
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