La fine di un'illusione.

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mariok

La fine di un'illusione.

Messaggio da mariok »

Piazza pulita di ieri, nei pochi minuti che ho retto.

Distretto del mobile imbottito, un fiore all'occhiello del made in Italy. Aziende in crisi, cassa integrazione in deroga.
La produzione viene subappaltata a terzisti cinesi che, avendo bisogno della manodopera specializzata necessaria, ingaggiano gli stessi dipendenti delle aziende appaltanti.

La paga è (a nero) di 7-800€ che sommati agli 850 della cassa integrazione coprono lo stipendio di 1.600-1.700 euro, di cui oltre la metà a nostre spese ed ovviamente tax-free.

In tanti abbiamo dedicato parte del nostro tempo alla politica o a varie forme di impegno civile, pensando che un cambiamento fosse possibile agendo sulla classe dirigente del paese.

Dopo tanti anni sono costretto a riconoscere che il problema non è né politico né culturale. Ma è antropologico.

Rispetto ad una tale pratica dell'illegalità di massa, a nulla valgono i discorsi sul welfare, sul modello di sviluppo, sulla politica economica, su cui presumo si sia innescato il dibattito in studio (che non sono stato in grado di reggere).

Mi rendo conto di aver buttato alle ortiche quel poco o tanto di tempo ed energie dedicato in una vita all'illusione che qualcosa potesse cambiare in questo paese senza speranze.

Per quanto mi riguarda, è la fine definitiva di un'illusione.

P.S. Nella storia narrata, tra imprenditori furbi, lavoratori forzosamente complici e terzisti, quelli a mio giudizio più scaltri e lungimiranti sono i cinesi: che stanno sfruttando la situazione per impossessarsi di un know-how invidiato dal mondo, che gli consentirà, quando questo nostro sistema sarà definitivamente esploso, di dare un calcio nel culo a imprenditori e lavoratori ed a sviluppare il loro business alla faccia nostra.
paolo11
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Re: La fine di un'illusione.

Messaggio da paolo11 »

Ho visto un pezzetto della trasmissione , essendoci pure Report.
Ma questo degli operai in cassa integrazione li posso capire.Con 700 o 800 euro .Una famiglia può vivere magari con l'affitto da pagare o magari un mutuo?
Cosa mi rispondi?
Ciao
Paolo11
mariok

Re: La fine di un'illusione.

Messaggio da mariok »

Non ce l'ho ovviamente con gli operai. E' chiaro che la maggiore responsabilità è degli imprenditori, anche se paradossalmente in caso di processo potrebbero uscire puliti. Ciò probabilmente frenerà anche il sindacato, che finge di non vedere anche per non inguaiare i poveri cristi dei lavoratori, che sono in punto di legge i veri truffatori.

Quello che mi demoralizza è l'ormai endemica cultura dell'illegalità. Il fenomeno non è limitato al sud, dove c'è la mafia, la camorra, la storica illegalità con cui siamo abituati a prendercela. Ma riguarda anche il nord ed in particolare gli imprenditori che con le loro indubbie capacità hanno creato il made in Italy.

Se siamo a questo punto, che speranze abbiamo di salvarci. Stiamo mandando in malora il nostro tessuto produttivo, sociale e morale: le ragioni stesse di essere comunità nazionale.

L'unica cosa che ci unisce è l'illegalità.

Stamattina sentivo su radio radicale una relazione sui siti ad alto inquinamento: ne sono stati censiti circa 60, di cui solo 20 al sud. Il resto sono nel centro-nord, in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e persino Valle d'Aosta e Trentino.

Altro che fenomeno limitato alla terra dei fuochi della camorra!

Abbiamo distrutto tutto. Ambiente, risorse naturali, patrimonio storico, tessuto produttivo. Questo è il vero furto di futuro ai giovani. Altro che le pensioni col vecchio metodo di calcolo, con le quali siamo costretti ancora a mantenere i nostri figli che non ce la fanno.

E non ci credo più che sia solo un problema di partiti e di politici. C'è ben altro, che a vari livelli ci coinvolge tutti.
paolo11
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Re: La fine di un'illusione.

Messaggio da paolo11 »

http://www.youtube.com/watch?v=RQK5vo3e_4k
Censurato da tutti i TG La gente non deve sapere Letta Trema
Ciao
Paolo11
paolo11
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Re: La fine di un'illusione.

Messaggio da paolo11 »

Siracusa, l’Asl dice basta alle richieste di atti del deputato M5S per “troppa trasparenza”
L'azienda sanitaria siciliana ha spiegato la propria decisione con una nota in cui si parla di "incessante, sistematica e senza precedenti sequenza di accesso atti"
di Giuseppe Pipitone | 5 novembre 2013
Una sistematica richiesta di documenti, solleciti incessanti, continue istanze di accesso agli atti. In una parola: troppa trasparenza quella richiesta da Stefano Zito, deputato siciliano del Movimento Cinque Stelle. Ed è per questo che l’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa ha storto il naso, chiudendo a chiave i cassetti all’esponente dei Cinque Stelle. Una decisione clamorosa quella del direttore sanitario Anselmo Madeddu e del commissario Mario Zappia, che nella lettera spedita a Zito, lo accusano di una “incessante, sistematica e senza precedenti sequenza di accesso atti, esercitata senza soluzione di continuità sin dal suo insediamento, che sta mettendo davvero a dura prova gli uffici, ormai impegnati da mesi in una estenuante ricerca di atti e di elaborazione dati”. Sarebbero state talmente tante le richieste di Zito da “intralciare le attività istituzionali ed il buon andamento della pubblica amministrazione”.
Zito, da vice presidente della commissione regionale Sanità, abbozza un sorriso. “Non vorrei vantarmi di nulla, ma se l’accesso agli atti non lo può fare un parlamentare della commissione Sanità, a chi sarebbe consentito? Chi dovrebbe controllare?”. E in effetti, se per i vertici dell’Asp “l’attività di Zito non trova precedenti nella storia dell’azienda”, dall’altra parte il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Giovanni Ardizzone ha obiettato netto: “Il diritto di accesso diretto agli atti che spetta ai parlamentari va salvaguardato” ha detto in aula. E proprio su quel diritto che però l’Asp aretusea ha deciso di obiettare. “E’ necessario un approfondimento giuridico intorno alla corretta applicazione dell’istituto di accesso agli atti” scrivono i dirigenti sempre nella lettera, che praticamente sbatte la porta in faccia a Zito. “E’ chiaro che una risposta del genere vuol dire che stiamo cercando di fare luce laddove nessuno ha mai messo il naso” dice il deputato dei Cinque Stelle. In quasi dieci mesi di legislatura sono decine le richieste di dati di Zito all’Asp di Siracusa, zona da cui il deputato proviene, e che si occupa del registro tumori per aree a rischio come Priolo, Melilli e Augusta. “Ho chiesto gli atti di nomina dei primari – spiega – gli elenchi delle attrezzature non funzionanti e inutilizzate, la frequenza di utilizzo: tutti dati di cui ho bisogno per lavorare, perché se una tac viene utilizzata 2 volte a settimana e un’altra dieci al giorno la politica deve occuparsene”.

Non tutte le istanze di Zito, però, hanno ricevuto risposta immediata o dettagliata. “Io – spiega il deputato – ho sempre cercato di essere conciliante: quando chiedevo dei dati e ricevevo risposte incomplete o errate, scrivevo nuovamente sottolineando che evidentemente ero stato io a farmi capire male. La prima richiesta fatta all’Asp è del dicembre scorso ed ho ricevuto riscontro completo solo recentemente”. Il deputato ha anche cercato di semplificare la vita all’Asp fornendo dei fogli excel prestampati che dovevano essere compilati solo con i dati. “Ma in quel caso non ho ricevuto alcuna risposta”. Poi è arrivata la lettera con cui l’Asp annuncia la sospensione di ogni accesso agli atti. “Una richiesta che testimonia il nostro buon lavoro” commenta Zito. Che ha spedito copia dell’ultimo sollecito ai vertici dell’azienda sanitaria siracusana, anche alla procura. “L’ho fatto per conoscenza, per lasciare traccia della mia corrispondenza, perché volevo che rispondessero in maniera netta alla mie richieste: con l’ultima lettera l’hanno fatto”. Una mossa, quella di mettere in copia i pm, che non è evidentemente piaciuta ai vertici dell’Asp. Trasparenza si, ma senza esagerare.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11 ... za/767590/


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Paolo11
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