Come se ne viene fuori ?

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Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

camillobenso ha scritto:

...
«Quasi 4 milioni di under 35non studia né lavora»
Corriere della Sera ‎- 3 giorni fa
Oltre il 27% dei giovani tra i 15 e i 34 anni non studia, non lavora e non è in ... or Training», in Italia anche né-né, cioè quei giovani chenon non

not in education, employment or training . ;)
....

Quello che invece non è accettabile affatto, è quando la società, causa crisi economica, spinge madri di famiglia ad un’attività forzosa che richiede pelo sullo stomaco per svolgerla, perché i clienti non sono tutti, Alain Delon, Brad Pitt o Paul Newman.

eenfatti....De Fanis ... un figo da paura 8-)


http://www.repubblica.it/cronaca/2013/1 ... -73991516/
non pensavo di fare niente di male.... seeeeeeeeeeeee..... lo sapeva bene dove si stava cacciando .... un conto è per mangiare e tirare avanti la baracca un conto è x permettersi la bella vita .
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »


L’Italia ha bisogno di un shock economico……..

Cesare Romiti – Giulio Sapelli



Sfascisti - 133


……..Salutame a soreta - 1



Il Fatto Quotidiano


Crisi, allarme Confindustria: “Poveri raddoppiati in sei anni. Danni da guerra”
Il centro studi di via dell'Astronomia sostiene che la recessione è finita, ma "i suoi effetti no". Parlare di ripresa è infatti "per molti versi improprio e suona derisorio". Dal 2007 persi 1,8 milioni di posti di lavoro, gli indigenti sono 4,8 milioni. Gli imprenditori attaccano il governo: "Legge di stabilità? Ha impatto piccolo su Pil"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 19 dicembre 2013Commenti (928)



Confindustria fa un bilancio della crisi economica che ha messo in ginocchio l’Italia, facendo luce su uno scenario da brivido.

“Le persone a cui manca il lavoro, totalmente o parzialmente, sono 7,3 milioni, due volte la cifra di sei anni fa.

E anche i poveri sono raddoppiati a 4,8 milioni”, afferma il centro studi di via dell’Astronomia, sottolineando che “le famiglie hanno tagliato sette settimane di consumi, ossia oltre 5mila euro in media l’anno”.

La profonda recessione, la seconda in sei anni, “è finita, ma i suoi effetti no”, aggiunge Confindustria.

Parlare di ripresa è infatti “per molti versi improprio” e suona “derisorio“.

Il “Paese ha subito un grave arretramento ed è diventato più fragile, anche sul fronte sociale”, con danni “commisurabili solo con quelli di una guerra“.

“Rischio cedimento della tenuta sociale”

Nello scenario di uscita dalla crisi, per l’Italia “il pericolo maggiore è il cedimento della tenuta sociale, con il montare della protesta che si incanali verso rappresentanze che predicano la violazione delle regole e la sovversione delle istituzioni”, aggiunge il rapporto, precisando che “il destino dell’Italia si ripete con il coagularsi di importanti gruppi politici anti-sistema“.

Il bilancio sul fronte del lavoro è drammatico.

Dall’inizio della crisi (fine 2007) si sono persi 1 milione e 810 mila Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno). L’occupazione è rimasta ferma nella seconda metà del 2013 e ripartirà dal 2014. Rivisto in leggero rialzo il tasso di disoccupazione del 2013, dal 12,1% stimato a settembre al 12,2%, ma resta stabile oltre il 12% anche nel 2014 (12,3%) e nel 2015 (12,2%).

Gli imprenditori attaccano il governo sulla legge di Stabilità
Confindustria affronta poi il tema della legge di Stabilità, sottolineando che l’impatto della manovra sulla crescita sarà “molto piccolo“, dello “0,1 o 0,2″ punti sul Pil del 2014. Poi, nel 2015 la manovra avrà “un effetto restrittivo della stessa entità di quello espansivo del 2014″. Il centro studi prevede “traiettorie economiche ad alta incertezza”, e affianca così alle previsioni sugli scenari economici anche “una simulazione che ingloba una evoluzione meno benigna”, nella quale “la debolezza dell’economia impone una manovra da un punto di Pil per rispettare gli impegni europei”. In questo scenario B, “il credit crunch (ovvero la stretta sul credito, ndr) si protrae nel 2015, l’aumento del commercio mondiale è più contenuto, lo spread non si restringe”; ed “il risultato è che l’Italia si blocca nuovamente”.

La delusione è tale che il rapporto di Confindustria parla di “una occasione mancata“. Complessivamente la manovra è infatti “un intervento modesto sul 2014 che ritocca marginalmente il deficit: in termini di Pil si tratta di qualche decimale (0,2%). E per il 2015 e 2016 la correzione del disavanzo coincide sostanzialmente con le dimensioni delle clausole di salvaguardia. L’Intervento principale proposto è quello sul cuneo fiscale, ma le risorse stanziate non sono in grado di incidere significativamente”.

“Bruciati 3.500 euro di reddito per abitante”
Riviste al ribasso le stime del Pil per il 2013 rispetto alle previsioni di settembre: il Prodotto interno lordo segnerà -1,8% rispetto alla precedente previsione di -1,6 per cento. Confermata, invece, la stima per il 2014 (+0,7%). Nel 2015, il Pil segnerà +1,2 per cento.

Per quanto riguarda il deficit, invece, è stimata una riduzione del rapporto con il Pil per il 2014 ed il 2015 rispettivamente al 2,7% e al 2,4% (dopo il 3% nel 2012 e nel 2013). Un deficit per i prossimi due anni però “sensibilmente più elevato di quanto indicato dal governo”. Il debito pubblico è infine previsto salire al 132,6% del Pil nel 2013 al lordo dei sostegni ai fondi di stabilità europei (129,0% al netto di questi esborsi) e al 133,7% nel 2014 (129,8% al netto), secondo le stime del Centro studi di Confindustria. Inizierà a calare nel 2015 quando sarà al 132,0% del Pil (128,2% al netto dei sostegni). La stima include 0,5 punti di Pil di privatizzazioni e dismissioni immobiliari per il 2014 e il 2015, come indicato dal governo nella nota di aggiornamento al Def.

“Rispetto alle traiettorie già modeste del decennio 1997-2007 il livello del Pil potenziale è oggi dopo sei anni di crisi più basso del 12,6%”, indica il centro studi di Confindustria, che calcola: “In altre parole sono andati bruciati oltre 200 miliardi di euro di reddito a prezzi 2013, quasi 3.500 euro per abitante”. E “solo con incisive riforme strutturali si può recuperare il terreno perduto”.

Istat: “Crescita retribuzioni torna a minimi da 1992″
E anche l’Istat pubblica dati tutt’altro che rassicuranti sui salari. A novembre le retribuzioni contrattali orarie restano ferme su ottobre mentre salgono solo dell’1,3% nel confronto con lo scorso anno. La crescita annua torna così a toccare i minimi. Il rialzo dell’1,3%, già registrato in passato, risulta infatti il più basso almeno dal 1992, ovvero da 21 anni. Complessivamente, nei primi 11 mesi del 2013 la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012. Alla fine di novembre 2013 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 51,1% degli occupati dipendenti e corrispondono al 49,4,% del monte retributivo osservato.
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

19 DIC 2013 14:36

FARINETTI DEL DIAVOLO - L’IMPRENDITORE EMBLEMA DEL RENZISMO SENZA LIMITISMO HA TIRATO SU “EATALY” IN STILE ITALIA: CONTRATTI INTERINALI, PRECARIATO E PAGHE MISERE: 8 EURO LORDE L’ORA

Nonostante gli spot, Eataly significa stipendi da 800 euro: 40 ore a settimana, comprese le domeniche quando capita o quando si deve, scarse 8 € (lorde) ogni sessanta minuti - A Bari, inaugurazione a luglio, Farinetti ha litigato con i sindacati che avevano scoperto 160 “assunti” tramite contratti interinali…

Carlo Tecce per "Il Fatto Quotidiano"

Eataly, mezzanotte e qualche minuto. Quando i fasci di luce bianco-rosso-verde si spengono e l'ultima portata di verdure biologiche e italianissime è ormai consumata, le commesse si mettono in fila. Ordinate. Rigide. E con la borsa in mano. La aprono, la mostrano, la ritraggono con un gesto automatico, e la sicurezza interna controlla: "Puoi andare, non c'è nulla".

Neanche un'arancia di nettare siciliano o un concentrato di tartufo bianco piemontese: non c'è nulla, di rubato. Il modello italiano di Oscar, osannato per l'esportazione di prodotti tricolori da New York a Tokyo, chissà se sarà il punto di partenza per il modello di lavoro di Matteo Renzi, il già annunciato "job act".

Chissà se il segretario democratico prenderà ispirazione da Natale detto Oscar Farinetti, l'imprenditore di successo e di riferimento, quasi un ministro ombra, un consigliere per il sindaco fiorentino. E così entriamo a Eataly di Roma, accanto ai treni Italo di Montezemolo e Della Valle serviti da biscotti e salatini Eataly. Quartiere Ostiense, proprio Eataly capitale, dove con immensi cartelloni ti ricordano, citando Wendell Berry, contadino, intellettuale e poeta americano, che "mangiare è un atto agricolo, politico e culturale".

IL CENTRO ROMANO: TRE PIANI, TANTI TURNI
Quando il marchio di Farinetti sbarcò a Bari, Farinetti medesimo disse: "Grazie a Eataly molti giovani possono finalmente mettere su famiglia". Non la prende bene, a Roma, il ragazzo con la divisa che inserisce i prezzi nel terminale.

Appare scoraggiato: "Ok, tu vuoi faticare qui? Non ci troviamo male. Però se pensi di svoltare il mese con le domeniche, sbagli amico mio". E la busta paga, sì, il conto finale, ti consente di "mettere su" famiglia? "Tu come vivi?". Con il giusto. "E credi che con 800 euro puoi avere quel che tu pensi sia giusto?".

800 euro, lo stipendio: 40 ore a settimana, comprese le domeniche quando capita o quando devi, scarse 8 euro (lorde) ogni sessanta minuti. I carrelli, stilizzati e larghi, urtano contro le piramidi di salsa di ‘nduja. Bancone di un bar, la ragazza supplica i colleghi: "Un caffè, per favore. E se potete una brandina al terzo piano. Oggi ho iniziato alle 10 e stacco alle 19:30".

Al terzo piano, dove la fabbrica di "cibi alti" si trasforma in seriosi uffici, c'è la sala conferenza per cento o duecento o anche trecento posti. E forse una brandina ci sta. Eataly è comoda, non chiude mai: 10:00, prima colazione; 24:00, amaro docg. I turni li puoi scambiare, invertire, convertire: "Tu servi le pizze al ristorante, no? Ottimo. Ti puoi fare 4 ore al giorno", suggerisce un ragazzo, giovanissimo, in zona dolci.

La media fa 4 ore, poi in tanti s'allungano a cinque, a sette o otto e ci aggiungono gli straordinari per arrotondare. E pazienza, se non apportano benefici: "Io qui dentro, se posso, cerco di fare 40 ore a settimana più i festivi. Così posso superare i mille euro". Qui dentro, non vuol dire soltanto Eataly. Le grandi e rinomate marche italiane sono ospiti di questa catena internazionale e gestiscono i dipendenti in proprio, però sempre 8 euro a ora. Ci sono le società collegate, quelle tradizionali e quelle improvvisate.

LE SOCIETÀ, I MARCHI E LA CATENA INTERNAZIONALE
Il curriculum lo puoi consegnare al centro informazione, dove puoi anche chiedere se ti ordinano la birra doppio malto che i trappisti belgi conservano come una reliquia nei monasteri. La birra arriva con tempi certi, il curriculum ottiene risposta entro un paio di settimane: "Alle casse c'è spazio".

Alle casse c'è accoglienza: corsia preferenziale per chi paga con una precisa carta di credito. Il curriculum, immaginate, adesso è al terzo piano, dove ci sono i seriosi uffici, la sala conferenze estensibile e, magari, la brandina per il riposino. Ti chiamano. E ti offrono una settimana di prova: "La superi, è facile. Hai esperienza di ristorazione?".

E poi? "Poi ti fanno un mese di contratto". E poi, poi? "Poi ti fanno due mesi di contratto". E un po' di più, no? "Per avere un po' di più, ma è facile eh, ti assicuro, devi sfondare il muro dei tre o sei mesi". E un indeterminato? "Un cosa?", e sorride divertito, e sistema la pietanza. Anche la precarietà è un made in Italy.

IL CASO DI BARI E IL LITIGIO CON I SINDACATI
A Bari, inaugurazione a luglio, Farinetti ha litigato con i sindacati che avevano scoperto 160 "assunti" tramite contratti interinali. E la legge Biagi fissa il limite di 4 su 50. Reazione di Farinetti: "Avevamo una licenza di sei mesi". Natale detto Oscar voleva svecchiare il sistema: "I sindacati sono medievali. Mi rifiuto di partecipare a questi tavoli del cavolo". Ai tavoli di Eataly, semmai, il cavolo lo servono a chilometro zero.
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

@mariok.... c'è gente che per 800 euro al mese in questo momento farebbe un patto con Mefistofele.

è inutile partire dal presupposto che" il lavoro" è qualcosa da 1500|1800 euro mese a tempo indeterminato ... è una chimera ...non esiste più.

quello di eatitaly somiglia tanto al modello catena di montaggio con charlie chaplin (tempi moderni ) ... ma è un dato di fatto che oltre questo per ora non si va .
Renzi sposa questa linea , giusto-sbagliato? ognuno si fa la sua idea.
è giusta la posizione della sinistra - sinistra/ sindacati che non si smuovono di un mm come se... attorno ...niente fosse?

quando " pane e dignità" si irrancidisce che magnamo?
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Amadeus ha scritto:@mariok.... c'è gente che per 800 euro al mese in questo momento farebbe un patto con Mefistofele.

è inutile partire dal presupposto che" il lavoro" è qualcosa da 1500|1800 euro mese a tempo indeterminato ... è una chimera ...non esiste più.

quello di eatitaly somiglia tanto al modello catena di montaggio con charlie chaplin (tempi moderni ) ... ma è un dato di fatto che oltre questo per ora non si va .
Renzi sposa questa linea , giusto-sbagliato? ognuno si fa la sua idea.
è giusta la posizione della sinistra - sinistra/ sindacati che non si smuovono di un mm come se... attorno ...niente fosse?

quando " pane e dignità" si irrancidisce che magnamo?
E' vero, questo passa il convento, o meglio, il capitalismo nostrano.

Quello che non accetto è che Farinetti vada in giro per le televisioni a dare lezioni su quale debba essere il futuro di questo paese, su quello che possiamo permetterci e quello che non è sostenibile.

P.S. Per la cronaca, in Francia il salario minimo stabilito per legge è di 1343,80 € lordi mensili, 1055,42 € netti, per 35 ore settimanali.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti - 134


……..Salutame a soreta - 2


L'Italia è nel caos assoluto, i dati pervengono nella massima confusione. Solo sabato scorso il Corriere scriveva:

Corriere 14.12.13
Il sondaggio Swg
Effetto primarie, il Pd vola al 35,6%


La vittoria di Matteo Renzi alle primarie tira la volata al centrosinistra. È quanto emerge da un sondaggio realizzato da Swg tra il 10 e l’11 dicembre. Se si votasse oggi, il 35,6% degli intervistati sceglierebbe il Partito democratico.

Mentre il giorno prima, Weber, presidente di Ixè (Swg) ad Agorà segnalava il Pd al 29,5% + 2,1 % rispetto la settimana precedente (con relativo commento).

Punto:00:54:06
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... d0.html#p=

Anche La Repubblica riportava lo stesso dato del Corriere. Viene facile pensare: Chi ha copiato chi tra il Corriere e Repubblica se Weber aveva dichiarato il 29,5 %?

I dati sulla coalizione vincente davano in vantaggio il Cs nella quasi totalità. La sondaggista di Berlusconi dava in vantaggio il Cd.

Oggi la confusione viene da Confindustria.

Il centro studi dell'associazione degli industriali diramava la notizia della fine della recessione. Il suo presidente Squinzi ha dichiarato il contrario.

Ci vuole così tanto mettersi d'accordo e pubblicare dati attendibili che vanno nella stessa direzione?


Legge Stabilità, Squinzi (Confindustria): ‘Recessione non finita, manovra deludente'

Video
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/12/ ... te/258922/


“C’è una piega drammatica assunta dall’economia e dalla società italiana, eppure la reazione della politica è come se il messaggio fosse ‘non pervenuto’”. Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervenendo al convegno del Csc a Roma. “Non dico che non si sia fatto nulla di buono – ha proseguito -, ma siamo ancora lontani dall’azione decisa e rapida che serve” al Paese

di Manolo Lanaro
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:@mariok.... c'è gente che per 800 euro al mese in questo momento farebbe un patto con Mefistofele.

è inutile partire dal presupposto che" il lavoro" è qualcosa da 1500|1800 euro mese a tempo indeterminato ... è una chimera ...non esiste più.

quello di eatitaly somiglia tanto al modello catena di montaggio con charlie chaplin (tempi moderni ) ... ma è un dato di fatto che oltre questo per ora non si va .
Renzi sposa questa linea , giusto-sbagliato? ognuno si fa la sua idea.
è giusta la posizione della sinistra - sinistra/ sindacati che non si smuovono di un mm come se... attorno ...niente fosse?

quando " pane e dignità" si irrancidisce che magnamo?


1) Sembra che giocare con il fuoco ci si possa anche scottare. Potremmo dire a questo punto che con il fuoco ci stiamo giocando da troppo tempo e che è venuto il tempo di scottarci in modo irreversibile.

Esiste una legge fondamentale dell’economia, quando i primitivi non sapevano cosa fosse il termine economia che ha perlomeno più di 6.000 anni, che è valida tuttora e sarà sempre valida in futuro.

Se ho la capra per pagare il traghettatore, posso attraversare il fiume fino alla sponda opposta.

Senza capra rimango da questa parte della riva.

Se si vuole mandare a ramengo il tessuto imprenditoriale italiano,……avanti c’è posto.

Ma dato che siamo adulti, e sappiamo cosa scegliamo, non lamentiamoci poi della rivolta, perché è matematicamente nell’ordine delle cose.

Uno stipendio di 800 euro non serve neppure alla sopravvivenza.

Da queste parti è l’affitto di due locali + servizi, il minimo per una famiglia, padre madre e figlio di 4 anni.

Però non devono disporre di luce, gas e telefono.

L’alimentazione ad aria naturale non era prevista neppure nei campi di concentramento tedeschi.

Certo, fa risparmiare i soldi del centro benessere, ma non fornisce energia sufficiente agli esseri umani.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

2) La via cinese

Definire che tipo di popolo siamo, oramai per me è difficile da dire. Penso che non bastino neppure le imprecazioni più colorite da curva Sud.
Romano Prodi, 6 anni fa ci aveva avvisati, o si cambiava registro o sarebbe arrivata “La notte dell’Europa”.

Già ci capiscono poco i nordici dopo la dogana di Chiasso, figuriamoci pretendere che lo facciano gli italici tricolori sempre allegroni su tutto.

Per la stragrande maggioranza degli italiani, Prodi è solo “Il Mortadella”, non l’economista esperto di produzione industriale come pochi in Europa.

Quando stai dentro una comunità, quando sei minoranza ti tocca soccombere, a meno che non ti venga lo schiribizzo di far comprendere le cose come facevano ai tempi le camicie nere: “Olio di ricino e santo manganello”. Solo che è un tipo di cultura che avverso.

Se non ci fossero legami familiari, l’unica soluzione sarebbe quella di espatriare subito, perché tanto qui non ci ricavi un ragno dal buco e ti rimane solo il tempo di aspettare di fare la fine del topo.

La pace è un intervallo tra due guerre (Jean Giraudoux)

Quello che Giraudoux non ha compreso è che in quell’intervallo chiamato “Pace” si consumano guerre di tipo diverso. Guerre economiche. Guerre commerciali. In parecchie aziende si studia la modalità operativa di Carl von Clausewitz, generale, scrittore e teorico militare prussiano.

Molte aziende di determinate dimensioni, ad esempio, praticano ordinariamente lo spionaggio industriale come si fa regolarmente nelle guerre guerreggiate.

Di fronte al diffuso menefreghismo di chi ti avvisa di una minaccia epocale, come ha fatto Prodi, non ti rimane che metterti sulla riva del fiume ed aspettare i passaggio dei cadaveri che produrrà “La Notte dell’Europa”.

Se no che altro ti rimane da fare???

La guerra in corso con le nazioni emergenti dura ormai da 14 anni.

La guerra principale è con la Cina, una guerra che ci vede per il momento soccombenti e che non ha nessuna speranza per il futuro finché rimarranno le classe dirigenti microcefale di questi anni.

L’inchiesta del quotidiano La Repubblica, della primavera del 2012 forniva questi dati:

Stipendio mensile di un operaio del centro della Cina = 83 dollari/mese ( 60 euro al cambio odierno)
Stipendio mensile di un operaio della costa della Cina = 174 dollari/mese (127,4 euro al cambio odierno)

In Italia ad esempio:

Costi orari della mano d'opera edile in vigore nella Provincia di Bari e nei Comuni di
Andria, Barletta, Bisceglie, Canosa, Minervino, Spinazzola, Trani della Provincia di BAT
http://www.bari.ance.it/docs/docDownloa ... d=2&id=212

Un operaio comune percepiva al 1° aprile 2012, 24,45 euro all’ora
Un operaio di 4° livello percepiva al 1° aprile 2012, 30,68 euro all’ora.

Lo stipendio mensile cinese equivale quindi circa tra 2,45 e 1,95 volte la paga oraria italiana.

Evidente che in una guerra di questo tipo noi siamo destinati a soccombere senza via di scampo.

C’era arrivato perfino anche Scalfari, l’anno scorso, sparando in una sua omelia domenicale, che NOI per reggere ci saremmo dovuti cinesizzare.

Il fatto non mi stupisce per niente, ma da allora sono in attesa di vedere quando il popolo tricolore si renderà conto della realtà in atto.

Farinetti si è cinesizzato per tempo come sosteneva Scalfari. Si è portato avanti con il lavoro.

Non dobbiamo dimenticarci che i morti cinesi di Prato lavoravano per 1 euro all’ora.

Diciamo che Farinetti, rispetto alla paga oraria degli edili pugliesi è in largo anticipo.

Mentre si tenta l’operazione “cinesizzazione” di massa, un’autentica riduzione a schiavi, ad esempio, la casta si ordina 215 auto blu blindate.

Poi:
1. Paperoni a prova di crisi In Italia aumentano i super-ricchi - Corriere.it
http://www.corriere.it › Economia‎
10/set/2013 - Il numero dei Paperoni italiani, quelli che hanno una ricchezza ... più significativo tra 2012 e 2013: i super-ricchi sono saliti del 13,1% e il loro patrimonio totale del 14,5%. .... 5Il lavoro, il made in Italy e vecchi e nuovi mestieri.


Ma quello che sto attendendo con una certa ansia è che qualche economista si occupi finalmente degli effetti della rivoluzione sociale che comporta la cinesizzazione di massa. Tutto il sistema economico si deve adeguare ai quei livelli verso il basso.

Altrimenti il sistema economico interno salta all’aria istantaneamente.

Infine, se Farinetti non sfruttasse i “cinesi tricolori” non avrebbe i fondi necessari e sufficienti per espandersi sia in Italia che all’estero:

1. Eataly a Istanbul | Vivere Istanbul - Zingarate.com
http://www.zingarate.com › vivere Istanbul › Gusto
12 ore fa - Eataly a Istanbul ... in funzione una delle nuove sedi all'estero di Eataly, una sorta di ambasciata supplementare dell'italianità (gastronomica).
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

pomeriggio sono andata a trovare la mia amica psichiatra ( che si occupa ultimamente quasi unicamente di giocatori d'azzardo patologici) ...mi diceva che una sua paziente era finalmente riuscita a trovare lavoro... in un negozio di cinesi.
8-) :( :|
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti - 135


……..Salutame a soreta - 3


Servizio Pubblico


Del Rio non ha capito assolutamente niente,.....per non dire altro.

Da quale pianeta arriva?

Non è di certo di questo pianeta.
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