Come se ne viene fuori ?

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paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

http://www.youtube.com/watch?v=MsUkZsE- ... ploademail
Endrizzi (M5S) inchioda il Governo Letta: la verità sul decreto Salva
..................................
Non ho più parole
Ciao
Paolo11
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

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"Con che occhi ci vedrai? Come ci giudicherai tra venti o trent'anni, tu che sarai figlio di un altro tempo, non so se migliore o peggiore di questo? Non sei ancora nato, ma tutti noi, buoni e cattivi (ma esistono veramente queste due categorie?), stiamo costruendo il tuo futuro. Non sarai tenero nei tuoi giudizi, lo so. Le figure sbiadite dei cosiddetti leader di oggi ti sembreranno macchiette, incidenti della Storia, persone senza alcuna visione che purtroppo hanno disegnato, come potrebbe solo un artista pazzo, il tuo presente. Ma forse sono pessimista. L'umanità cambierà di soprassalto, inventeremo nuovi paradigmi come è successo altre volte e tutto cambierà. Ritroveremo il senso di comunità, di umanità universale, cancelleremo le guerre, chiuderemo per legge le fabbriche di armi, faremo una lotta spietata alla povertà, alle malattie endemiche come la malaria e la tubercolosi, la fame del mondo sparirà e il pianeta Terra non verrà più distrutto, sfruttato per ricchezze così enormi e così inutili nelle mani di pochi. Perché no? Perché non potrebbe succedere? Il tempo varrà più dell'oro e l'ambiente sarà sacro, i torrenti limpidi e l'aria piena di odori che abbiamo dimenticato. Potremo rivedere le lucciole e l'Orsa Maggiore nel cielo delle città. In questi anni, forse per te è difficile da capire, il denaro è al centro del mondo, qualcosa che non esiste domina le nostre esistenze. Cos'è il denaro, cosa sarà il denaro per te? Ci considererai dei folli? Per riuscire a capire il passato dovrai decifrare termini simili ai geroglifici egiziani, in apparenza più semplici, in realtà incomprensibili come LTRO, FMI, MES, BCE, ESM. Se non ci riuscirai non preoccuparti, sono sigle, solo sigle, e si tratta di soldi, solo di soldi. La civiltà, il pensiero stanno altrove. Spero con te. Questa lettera in Rete è eterna. So per certo che mi leggerai e che forse, per pura curiosità, cercherai di capire chi era Grillo, cos'è stato il MoVimento 5 Stelle, i suoi ragazzi, i parlamentari eletti per la prima volta dai cittadini, Casaleggio, la democrazia diretta, i nuovi populisti. Noi, parlo anche a nome della comunità che si è raccolta intorno al M5S, mi permetto questa licenza che spero mi verrà perdonata, ti vogliamo bene, anche se non sappiamo chi sei, piccolo italiano di domani. Facciamo il possibile per regalarti un mondo un po' migliore di quello in cui viviamo, che spesso ci fa orrore. Tu sarai il nostro giudice. Sii clemente. Un Buon Natale dal passato con l'augurio di anni meravigliosi per te, per l'Italia e per il mondo."
Beppe Grillo
http://www.beppegrillo.it/2013/12/lette ... 2013-12-24
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Giovanotti!!,…a Roma c’è la guerra,.. è inutile che ce lo nascondemo,………….Ma stiamo attenti eccellentissimi padri,…che quando un esercito è in borghese è un esercito di popolo, e cor popolo ce se sbatte sempre il grugno…Garibaldi è alle porte… e Satana con il cappello da bersagliere avanza su Porta Pia…
Mons. Colombo – In nome del Papa Re.

http://www.youtube.com/watch?v=YlSfRqfMOXs


Sfascisti - 157

……..Salutame a soreta - 21


Esattamente 60 anni fa usciva : Il ritorno di don Camillo un film del 1953, diretto dal regista Julien Duvivier


Sessant'anni dopo assistiamo al seguito:

Il ritorno di Peppone.


Tra la legge di Stabilità di Babbo Natale,
il Job Act, di Ghe pensi mi 2.0, e,
Otto euro sono giusti o no?
Giusti! Non mi sembrano pochi, il costo aziendale è pazzesco!
di Peppone,

quest'anno è l'anno giusto per dare il colpo di grazia all'economia italiana.

Siamo arrivati al fatidico : SI SALVI CHI PUO'


Perché Farinetti-Peppone.
All'interno dell'intervista.

Farinetti è di sinistra?
Un compagno, da sempre. Figlio di un partigiano.[/b



il Fatto 21.12.13
Oscar Farinetti Il “ministro” di Eataly
“L’art. 18? Basta garanzie a chi non vuole lavorare”

di Carlo Tecce


Eataly e Italia, secondo Natale detto Oscar Farinetti:

“Io guardo il bello, voi il brutto. Io fatico e costruisco, voi denunciate e distruggete. Questa è la differenza”.


Otto euro lordi per un’ora di lavoro, ci colpiva.
Se mi vuole giudicare, la finiamo qua. Se mi vuole far passare per un idiota, la querelo. Mi lasci parlare. Ci ha dipinto come banditi e sfruttatori.

Otto euro sono giusti o no?
Giusti! Non mi sembrano pochi, il costo aziendale è pazzesco! Quanto vi pagano per un articolo? Ma sono infuriato perché a Eataly non si guadagna meno di 1.000 euro per 40 ore settimanali e le domeniche.

I ragazzi dicevano: “I festivi non ti fanno svoltare il mese”.
Noi non chiudiamo mai, siamo accoglienti per la clientela e i dipendenti. I nostri ragazzi possono mangiare gratis. Ci costa un milione di euro e diamo pure la quindicesima. Siamo rivoluzionari: esportiamo il marchio italiano nel mondo, dove ci rispettano e dove non ci trattano così.

La stampa italiana vi è ostile?
Ci hanno celebrato, correttamente. Ma voi sbagliate i calcoli. Qualcuno può avere uno stipendio di 800 euro o 500 se fa poche ore, tre o quattro al giorno, però a pieno regime nessuno va sotto i mille netti, circa.


E i contratti mensili?
Entro due anni assumiamo tutti. Abbiamo dato un’occupazione a 3000 persone. Io non voglio creare un’azienda, fallire e mettere la gente in cassa integrazione. Non ci prendiamo dividendi, investiamo i nostri soldi e lo Stato non ci dà nulla. E voi, che buttate fango, ci fate passare per banditi.


Un giorno, disse: “Grazie a Eataly, i ragazzi possono mettere su famiglia”. Possono, con mille euro?
No, certo che no. Devono fare dei sacrifici. Se una coppia incassa duemila, però, ce la può fare. Se lo Stato ci toglie un po’ di tasse e rende sexy assumere, allora possiamo anche aumentare gli stipendi.


Quando staccano l’ultimo turno di mezzanotte, le commesse vengono perquisite. Perché?
Ha centrato un punto, devo ammettere.


Cioè?

Mi ha fatto riflettere per un’intera giornata. Lo facciamo a Roma perché gli spogliatoi sono vicini ai magazzini.


Anche a Bari accade.

Sì. Il problema è il senso civico: manca. E pure l’esempio, la politica che esempio mostra? Controllare le borsette è da barbari, ma rubare non è più barbaro? Non mi dica il contrario.


Perché lo fate?
Non possiamo correre questi rischi, sappiamo che sono concreti. Li abbiamo beccati, ma non voglio rendere pubbliche queste cose.

Perché succede?
Hanno un reddito basso. E chi ha un reddito basso e non ha coscienza civica è spinto a rubare. I giapponesi e gli americani non rubano. Ma io ci rifletto, davvero.
( questa è da scienziati della bassa padana - ndt)

Vuole rimediare?
Sì, potremmo fare dei controlli a campione e poi arrivare a zero. Non siamo criminali, non siamo come dite voi. La carne, conosce il settore?

No. Mi spieghi.
La carne la prendiamo direttamente dal contadino, e lo paghiamo bene, tanto. Le mozzarelle, come si chiama?

Cosa?
Un produttore di Caserta fa ottime mozzarelle. Ha pure fatto i nomi dei camorristi che lo minacciavano. La sua mozzarella è più buona, due volte. Facciamo i corsi per i ragazzi e gli anziani: gratis! Questo è servizio pubblico. Le sapete queste cose? Gli imprenditori italiani scappano, noi il denaro lo facciamo girare. E lo Stato non fa nulla.

Matteo Renzi vuole rivedere l’articolo 18, d’accordo?
Certo, ci mancherebbe. Ma toccare un argomento così delicato, per come funziona l’Italia, ti costringe a parlare e parlare per sei mesi. Una roba che stanca: inutile. La questione è il lavoro garantito.

Si chiamano tutele.
Non mi comprende. Voglio dire che il lavoro garantito per chi non ha voglia di lavorare è un delitto perché i ragazzi che vogliono, e non possono, restano a casa.

Il sindacato Cgil e l’articolo 18 sono un ostacolo?
Sono un impedimento, di sicuro. E non voglio criticare la Cgil, o la Cisl o la Uil. Ma voglio dire chiaro, e mi ascolti, che le corporazioni hanno protetto i loro interessi e basta. Compresi Confindustria, artigiani, commercianti, associazioni varie. Gli italiani non si fidano più. Io non ci andrei in piazza, non mi faccia questa domanda cretina. Però li capisco. La gente si organizza da sola. Ha notato che non ci sono più bandiere di partito o di sindacati?

Farinetti è di sinistra?
Un compagno, da sempre. Figlio di un partigiano.

Renzi vuole rinunciare al finanziamento pubblico ai partiti, Eataly è pronta a sostenere il Pd?
Sì, per quel che possiamo perché noi dobbiamo investire. Ma il vecchio modello va rivisto. Il Pd deve essere un club.

Farinetti è di sinistra?
Un compagno, da sempre. Figlio di un partigiano.[/b


(.....Salutame a soreta - ndt)
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Sarebbe?
Non servono i militanti che danno 10 o 20 euro ogni anno. Ci vogliono poche centinaia di migliaia di iscritti che pagano 100 o 200 o anche 300 euro e in cambio ricevono dei servizi.
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Tipo?
Ci vuole un organo di partito. L’Unità ormai vende meno della Gazzetta di Alba. La puoi trasformare in settimanale o mensile e inviarla agli abbonati, che poi sono gli iscritti.


Come valuta Enrico Letta?
Bene, fa quel che può. Letta, Renzi, l’intellettuale Cuperlo e lo smart Civati possono guidare il paese.


Renzi a Palazzo Chigi?
Accadrà. Ha le qualità e l’onestà. Ma deve agire con questo gruppo. Una precisazione: io non sono l’eminenza grigia di Matteo. A volte non ci sentiamo per un mese.

La prima riforma di Farinetti?
L’Italia non ha tempo. Deve ridurre la spesa, eliminare studi e ricerche inutili, anche l’esercito, e incentivare il lavoro. Io dico che lo Stato, l’informazione, la magistratura, la tassazione e pure Equitalia non agevolano gli imprenditori.

Grazie, arrivederci.
Aspetti. Lo scriva, mi raccomando.

Cosa?
Non fate un titolo del caXXo a questa intervista.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Giovanotti!!,…a Roma c’è la guerra,.. è inutile che ce lo nascondemo,………….Ma stiamo attenti eccellentissimi padri,…che quando un esercito è in borghese è un esercito di popolo, e cor popolo ce se sbatte sempre il grugno…Garibaldi è alle porte… e Satana con il cappello da bersagliere avanza su Porta Pia…
Mons. Colombo – In nome del Papa Re.

http://www.youtube.com/watch?v=YlSfRqfMOXs


Sfascisti - 158

……..Salutame a soreta - 22


Perché questo Paese è collassato e adesso è finito senza speranza?

Perché i cosidetti "compagni" come si definisce Farinetti - Peppone, ragiona in questo modo:

Quando staccano l’ultimo turno di mezzanotte, le commesse vengono perquisite. Perché?
Ha centrato un punto, devo ammettere.


Cioè?

Mi ha fatto riflettere per un’intera giornata. Lo facciamo a Roma perché gli spogliatoi sono vicini ai magazzini.

ma poi aggiunge:

Perché succede?

Hanno un reddito basso. E chi ha un reddito basso e non ha coscienza civica è spinto a rubare. I giapponesi e gli americani non rubano. Ma io ci rifletto, davvero.


Peppone prima sostiene che il reddito di 8 euro/ora è giusto.

Poi quando deve difendere i propri interessi, sostiene che rubano perché hanno un reddito basso, ma nello stesso tempo aggiunge che non hanno senso civico.

Chi ruba non lo fa per via di un reddito di sopravvivenza, ma perché non hanno senso civico.


Chissà cosa pensa del senso civico dei parlamentari che hanno un reddito di 11.400 euro e si spartiscono tutta la torta.

E' ovvio che questo Paese è senza via di scampo con questi geni.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

2014 a schede

Da un’idea di mariok:

camillobenso ha scritto:
Godetevelo come non mai questo Natale,..perché il prossimo non sarà così.......

*
Ovviamente intendi che sarà migliore...(?) ;)


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Sfascisti - 159

Scheda – 1 – La priorità assoluta del 2014 è la ripresa economica e il lavoro, lavoro, lavoro.


1 -1 - 25 dicembre 2013


La sciura Maria, la mitica casalinga di Voghera, il prossimo anno compie 60 anni. Per lei è il sesto giro di boa della sua vita terrena. Auguri mitica sciura Maria, la mamma ha fatto a sua insaputa un autentico capolavoro.

Sessant’anni, come si dice in gergo, portati benissimo. Oggi, come quando aveva 20 anni, la sciura Maria è quel tipo di donna che viene definita abitualmente “un autentico bocconcino di prima classe”, quando non si usa il lessico corrente introdotto anche da Crozza nella Tv post Bernabei.

Il destino gli ha riservato la fortuna della vincita della lotteria femminile permanente . Gli ha regalato la bellezza mista ad una naturale grazia. Ingrediente che tutte le donne sanno che valore abbia durante la vita su questo pianeta.

Ha sempre avuto in questi anni tutte le cosine a posto, le curve giuste al posto giusto. Un gran bel paio di gambe, come continuano ad ammirare estasiati con gran soddisfazione anche i maschietti più giovani, tanto da sottolineare con insistenza che la mitica casalinga di Voghera fa ancora oggi una spietata concorrenza alle loro coetanee.

Potrebbe portare senza il minimo imbarazzo la minigonna che portava quarant’anni fa, non sfigurando affatto con le sbarbine di oggi, anzi. Potendo anche fare altresì la gioia dei carrozzieri vogheresi oggi in crisi tremenda di lavoro, quando passa per le vie del centro di Voghera.

Occhi verdi malandrini incastonati su di un bel viso che il tempo si rifiuta di fare il suo corso, e che osservandola tutta nel suo insieme quando passa per le strade di Voghera, anche Papa Francesco sarebbe indotto, malgrado l’età e l’alto seggio, in tentazione.

Solo le donne vogheresi, eccezion fatta per qualche amica sincera di sempre, non la amano. Soprattutto quelle meno belle, che covano un’invidia naturale mai sopita da almeno quarant’anni. Adesso la rabbia e l’invidia sono aumentate con l’avanzare dell’età, perché nella fase della vita in cui a loro viene resa finalmente giustizia dall’invecchiamento, si accorgono che Maria sembra essere una strana predestinata. Il tempo si è volutamente scordato di lei. “Ma porcaccia la miseriaccia”, continuano a ripetersi le donne vogheresi, perché tutto a lei? Già,…perché?

Non solo è bella, ma è sempre stata dotata di intelligenza viva, dinamica, accattavinante. Il suo unico inconveniente, se così possiamo chiamarlo, è quello di essere cresciuta all’interno di una famiglia catto comunista di sessant’anni fa. Niente di straordinariamente rigida o particolare come educazione, ma è stata l’instillazione continua e la sorveglianza della messa in pratica sin da bambina di determinati valori, che la bella e prorompente Maria, pur ben cosciente del patrimonio ambulante che si portava appresso, non ha scelto l’investimento sociale del suo estimato patrimonio di grande valore, ma ha scelto, a differenza della totalità delle sue colleghe altrettanto patrimonialmente dotate, di rimanere dentro i binari dell’educazione che le era stata instillata da piccola e da ragazzetta.

Al termine della terza media, in casa necessitava uno stipendio in più per tirare avanti, e quindi, la bella Maria, pur a malincuore ha abbandonato gli studi ed è andata a lavorare in fabbrica a Voghera.

Dal 2001, da quando il Caimano è tornato alla guida del Paese, le difficoltà familiari si sono fatte maggiormente sentire. Soprattutto a partire dall’autunno del 2008, quando a causa di giochi truffaldini, il Caimano era tornato poco prima a sedersi di nuovo sulla poltrona di Palazzo Chigi, quando soprattutto nel mondo Occidentale era scoppiato lo scandalo dei derivati della Lehman Brothers.

Già pratica di crisi precedenti, la mitica sciura Maria ha dovuto dare fondo a tutta la sua esperienza ed intelligenza per far quadrare il bilancio familiare, con un marito esodato, un figlio che lavora ed una figlia laureata che non riesce a trovare lavoro.

La casalinga di Voghera meriterebbe d’insegnare economia domestica nei migliori atenei del vecchio continente.

A Lettuccio Babbo Natale, la mitica Maria avrebbe molto da insegnare in materia economica. Per non parlare poi del segretario del Piddì, che in materia di lavoro si rifà ancora ad Ichino. Li mortacci sua!!!!!
Ultima modifica di camillobenso il 25/12/2013, 20:59, modificato 1 volta in totale.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti - 160


2014 a schede


Scheda – 3 – Razza padrona

3 -1 - 25 dicembre 2013


Da sempre, gli uomini su questa Terra si dividono in:

FURBI e FESSI

Nella categoria FURBI primeggia a sua volta la categoria SQUALI.

Lo squalo più temibile per l'uomo è quello bianco.

Il capitalismo non è omogeneo. Si divide a strati.

Lo strato dominante, quello ai vertici mondiali che comanda il pianeta, è quello degli squali bianchi.



********


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1. IL FINANCIAL TIMES, LA BIBBIA DEI POTERI FORTI, SCEGLIE IL GIORNO DI NATALE PER CRITICARE IL PAPA: “HA TORTO SULLA QUESTIONE DELLA DISEGUAGLIANZA” ECONOMICA NEL MONDO

2. “BERGOGLIO SI PREOCCUPA DEI MILIARDI DI PERSONE CHE GRAZIE AL CAPITALISMO GLOBALIZZATO STANNO MEGLIO NEI PAESI EMERGENTI (CINA, INDIA, BRASILE, ETC.) IN CUI VIVE LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLA POPOLAZIONE MONDIALE, O DEL NUMERO CONSIDEREVOLMENTE PIÙ PICCOLO DI PERSONE CHE STANNO PEGGIO IN OCCIDENTE?’’

3. “UNA REDISTRIBUZIONE PIÙ EQUA DELLA RICCHEZZA SU SCALA GLOBALE RENDE INEVITABILE UN ARRETRAMENTO ECONOMICO DELLA CLASSE MEDIA IN OCCIDENTE”

4. ‘’NELL’ULTIMO DECENNIO CI SONO STATI DUE CLASSI DI “VINCITORI” NEL MONDO A LIVELLO ECONOMICO: I RICCHI OVUNQUE E LA CLASSE MEDIA NEI PAESI EMERGENTI. E CI SONO STATI DUE SCONFITTI: I POVERI OVUNQUE E LA CLASSE MEDIA NEI PAESI OCCIDENTALI”


Enrico Franceschini -http://franceschini.blogautore.repubbli ... ef=HROBA-1

Il Financial Times, più importante quotidiano finanziario d'Europa, sceglie proprio il giorno di Natale per criticare Papa Francesco. In un lungo articolo di uno dei suoi più autorevoli editorialisti, John Gapper, il giornale della City di Londra afferma che il pontefice "ha torto sulla questione della diseguaglianza" economica nel mondo.

L'articolo ricorda le parole del papa nell'enciclica Evangelii Gaudium del novembre scorso: "Aumenta il gap tra la prosperità di pochi e le condizioni in cui vive la maggioranza e questo è il risultato di un'ideologia che difende l'assoluta autonomia del mercato e della speculazione finanziaria".

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Un discorso letto da molti osservatori come un attacco al capitalismo spietato e al cosiddetto 1 per cento della popolazione mondiale che si arricchisce a livelli senza precedenti. Discorso che ha fatto dire a qualche commentatore (di destra) americano: questo papa è contro il capitalismo. E anche: questo papa è un marxista.
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In realtà l'opinione di Francesco sembra essere condivisa dal presidente degli Stati Uniti (d'altronde la destra americana considera un marxista pure lui): in un recente intervento, Barack Obama ha lamentato il fatto che il top 10% della popolazione americana, che un tempo portava a casa 1/3 del reddito nazionale, oggi ne porti a casa la metà; e che i "Ceo", gli amministratori delegati delle grandi aziende, che una volta guadagnavano 20-30 volte più del salario medio, oggi guadagnino 273 volte il salario medio americano.

Ma l'editorialista del Financial Times non è d'accordo. E' vero, ammette, che il gap tra ricchi e poveri è aumentato in Occidente, ma globalmente negli ultimi anni - sostiene Gapper - l'ineguaglianza economica è diminuita. Citando il Gini Index sull'ineguaglianza mondiale, il commentatore osserva che in Cina, in India, in Brasile e negli altri paesi emergenti, in cui vive la stragrande maggioranza della popolazione mondiale, l'ineguaglianza è calata per effetto della globalizzazione.

In pratica risulta che nell'ultimo decennio ci sono stati due classi di "vincitori" nel mondo a livello economico: i ricchi ovunque e la classe media nei paesi emergenti. E ci sono stati due sconfitti: i poveri ovunque e la classe media nei paesi occidentali.

Così, commentando il pensiero di Papa Francesco, secondo cui è auspicabile "un ritorno a un approccio più etico all'economia e alla finanza, che favorisca gli esseri umani", il columnist del FT si domanda provocatoriamente: "quali esseri umani?" Come dire, il papa si preoccupa delle centinaia di milioni o miliardi di persone che grazie al capitalismo stanno meglio nei paesi emergenti, o del numero considerevolmente più piccolo di persone che stanno peggio in Occidente? In conclusione, Gapper lascia intendere che una redistribuzione più equa della ricchezza su scala globale rende inevitabile un arretramento economico della classe media in Occidente.
Vedremo se la Santa Sede risponderà. Intanto c'è da notare che, per coincidenza, l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, leader spirituale della Chiesa Anglicana, nella sua predica di Natale si scaglia contro gli stessi demoni indicati dal pontefice: l'avidità, la sperequazione economica, l'ingiustizia sociale.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti - 161


2014 a schede


Scheda – 2 - L’Europa e il ritorno del Kaiser Merkel

2 – 1 – 25 dicembre 2013


Prima o poi, senza la necessaria coesione, l'euro esploderà. A un certo punto la cosa deraglierà». Di rado Angela Merkel si lascia andare ad affermazioni anche minimamente provocatorie.


Un’altra classificazione degli uomini che calcano le scene dell’immenso teatro rappresentato da questo pianeta, consiste in chi ama costruire e chi ama distruggere.

La vita dura un battito d’ali di una farfalla. Sciuparla con le grandissime scemenze di cui siamo testimoni ogni giorno è in fondo un crimine.

Gli uomini hanno tutti gli strumenti per rendere la vita vivibile, ma non ne hanno la volontà soprattutto i governanti che hanno in mano il destino di milioni di uomini.

Il malessere dei popoli europei in questi momenti è forte.

Tra qualche mese si vota. Un'ondata anti europea cavalcata dalla destra per il momento potrebbe segnare le prossime elezioni complicando ulteriormente la vita al Kaiser Merkel.



******

24 DIC 2013 11:59
EURO-CRAC - PRIMA CHE ARRIVI IL SEMESTRE DI LETTA, LA MERKEL METTE LA MANINE AVANTI: “VI COMPORTATE COME NEL COMUNISMO. COSI’ SIAMO FINITI’’
Secondo Le Monde, la Merkel si è sfogata al vertice Ue, la scorsa settimana, mostrando tutta la fragilità di Eurolandia. La mancata modernizzazione delle economie del Sud Europa non è compatibile con l’euro e lei vuole evitare piani di salvataggio troppo onerosi in futuro: «Se tutti si comportano come nel comunismo, allora siamo finiti»… - -

Federico Fubini per ‘La Repubblica'

Prima o poi, senza la necessaria coesione, l'euro esploderà.
A un certo punto la cosa deraglierà».


Di rado Angela Merkel si lascia andare ad affermazioni anche minimamente provocatorie.

Che abbia parlato così al Consiglio europeo alla fine della scorsa settimana, secondo Le Monde, dà la misura del solco che quattro anni di crisi dell'euro hanno scavato fra i leader europei e dell'esasperazione che circonda la convivenza nell'euro.

Lo si è visto venerdì scorso, quando i capi di Stato e di governo europei hanno iniziato a parlare dei cosiddetti «accordi contrattuali». Proposti dalla Germania, questi accordi prevedono dei piani nazionali vincolanti di misure per la competitività in contropartita di incentivi economici.

Un Paese può impegnarsi a una serie di interventi, per esempio nelle regole sul lavoro, mentre il resto dell'area euro garantisce prestiti a tassi agevolati o garanzie finanziarie. Merkel da tempo è convinta che quasi tutti i Paesi di Eurolandia debbano cambiare alcuni elementi di base dei loro sistemi per coesistere sotto l'ombrello di una moneta che non svaluta.

Al vertice di venerdì a Bruxelles, la cancelliera avrebbe elencato anche la Germania fra le economie che hanno bisogno di manutenzione. Ma la discussione sulle sue proposte non è stata facile. Werner Faymann, il cancelliere austriaco, ha ricordato che qualunque piano «deve rispettare i parlamenti », perché ciò che è in gioco è la «sovranità » degli Stati.

Lo spagnolo Mariano Rajoy ha ricordato che il suo Paese sta già affrontando una programma di riforme. «Se non fate le riforme - ha ribattuto il capo della Bce, Mario Draghi - perderete la sovranità nazionale ». Altrettanto duro il premier olandese: «Ora noi dobbiamo pagare per coloro che non hanno fatto le riforme».

È a questo punto che Merkel avrebbe difeso le sue posizioni con un riferimento alla sua esperienza di vita nella Ddr. «Sono cresciuta in uno Stato che ha avuto la fortuna di avere la Germania Ovest che lo ha tolto dai guai. Ma nessuno farà lo stesso per l'Europa», avrebbe detto la cancelliera secondo Le Monde (la cui ricostruzione non è stata smentita). Poi un nuovo affondo: «Se tutti si comportano come si poteva fare durante il comunismo, allora siamo finiti».

L'idea di Angela Merkel è che la mancata modernizzazione delle economie del Sud Europa non sia compatibile con l'euro. Ma i verbali pubblicati da Le Monde sono una rara finestra sul senso di frustrazione che prova di fronte alla realtà di Eurolandia oggi.

Quando Rajoy ha chiesto che i contratti proposti dalla Germania non fossero considerati vincolanti nel comunicato finale, la cancelliera non ha trattenuto il sarcasmo: «Se questo testo non è accettabile per Spagna, lasciamo perdere, se ne riparlerà tra dieci anni», ha detto. «La base dei nostri accordi è la responsabilità. Presumo che ciascuno abbia il senso delle proprie responsabilità», ha aggiunto. «Se qui riusciamo ad agire solo quando siamo sull'orlo del precipizio, ogni volta, allora torniamo a casa e aspettiamo. Vedrete cosa succederà tra sei mesi e chi raccatterà i pezzi».
Alcuni dei testimoni diretti dell'incontro di venerdì riferiscono che il senso dell'intervento di Angela Merkel è stato più costruttivo di come appaia dalle frase riporla da Le Monde.

Ma è una spia del logoramento dei rapporti il fatto stesso che qualcuno dal Consiglio europeo abbia scelto di rompere il patto di riservatezza su ciò che ha detto la leader tedesca. La sua iniziativa mira a rendere l'euro sostenibile nel tempo ed evitare nuovi piani di salvataggio troppo onerosi in futuro.

Eppure l'irritazione che Merkel ha mostrato a Bruxelles appare una spia della debolezza della sua leadership in Europa. La cancelliera è arrivata al punto di fare riferimento alla fase più acuta della crisi: «Allora abbiamo discusso per capire se la Grecia avesse dovuto uscire dalla zona euro e credo che, se fosse successo, tutti avremmo dovuto lasciare l'euro in un secondo tempo» avrebbe detto Merkel, prima di aggiungere: «Finché sarò cancelliera, aiuterò tutti, ma non so se potrò farlo una seconda volta » dopo i piani di salvataggio dopo quelli per Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna.

Chiaramente questo è un tema che preoccupa la cancelliera. Ai suoi colleghi, ha raccontato di aver letto «I sonnambuli» di Christopher Clark, il saggio su come i leader europei nel 1914 scivolarono nella prima guerra mondiale senza capire le conseguenze delle loro scelte. Ma per i leader di oggi ha riservato una metafora molto meno intellettuale: «La vita non è giusta - avrebbe detto Merkel - Se avete mangiato troppo e siete ingrassati, mentre altri sono magri, vi aiuto a pagare il dottore. Non è un diktat: aiutare chi non si può aiutare da solo richiede della comprensione da parte nostra».
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti - 162


2014 a schede


Scheda – 4 – Il secondo governo di Babbo Natale

4 - 1 - 26 dicembre 2013



24 DIC 2013 19:16
SOTTO L’ALBERO, LETTA HA PERSO LA FACCIA: NAPOLITANO GLI BLOCCA IL DECRETO MILLEPROROGHE, DETTO DELLE “MILLE-MARCHETTE” - TUTTA BENZINA PER LA CORSA DI RENZI VERSO IL VOTO


Liberoquotidiano.it

Stop alle marchette di governo. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, ha fatto sapere nel pomeriggio di martedì 24 dicembre ai presidenti di Camera e Senato che il governo intende rinunciare alla conversione del cosiddetto decreto "salva Roma", in scadenza il 30 dicembre.

Così il decreto milleproroghe che verrà approvato dal Consiglio dei ministri del 27 dicembre, viene precisato in una nota di Palazzo Chigi, inciderà sulle "sole situazioni indifferibili, a cominciare dalle norme sulla base delle quali il Comune di Roma ha approvato il proprio bilancio". Sempre nel milleproroghe, conclude la nota, "sarà contenuta la correzione annunciata in Parlamento, alla norma relativa agli affitti di immobili da parte della pubblica amministrazione".

Lo zampino del Colle - Fuori dal comunicato ufficiale, fonti del governo chiariscono che la marcia indietro sul salva-Roma è maturata dopo un consulto tra il premier Letta e Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato comanda, il presidente del Consiglio esegue (per fortuna, in questo caso).

Nel corso del colloquio tra i due, Re Giorgio ha espresso forti perplessità sul testo e sui troppi emendamenti che in Parlamento avevano mutato il dl che aveva originariamente firmato. Nei giorni scorsi, il decreto era stato al centro di un durissimo scontro parlamentare, al termine del quale l'esecutivo aveva posto la fiducia.

In particolare, il testo era finito nel mirino di Lega Nord e Movimento 5 Stelle che minacciavano ostruzionismo (il passaggio più contestato era quello che impediva alle "amministrazioni dello Stato, le Regioni e gli enti locali, nonché gli organi costituzionali" di disdire contratti di affitto anche se troppo onerosi per i bilanci).

Anche Forza Italia aveva contestato il salva-Roma, una sorta di calderone zeppo di provvedimento e "marchette" di ogni tipo.
Ultima modifica di camillobenso il 26/12/2013, 12:30, modificato 2 volte in totale.
pancho
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:Un modo per riflettere.

Caro amico Camillobenso, scriveva Luigi Pintor, prima che ci lasciasse nel lontano maggio del 2003, l’ultima sua verità:la sinistra che avevamo conosciuto non c’era più. Forse avremmo dovuto dichiarare fallimento nel 2003? Se non l’abbiamo fatto, perché abbandonare ora con la crisi del neoliberismo a portata di mano?


l’ultima sua verità:la sinistra che avevamo conosciuto non c’era più.


Il Manifesto è un quotidiano comunista. E’ riportato sulla testata.

Luigi Pintor, che ha diretto per anni Il Manifesto era comunista ed ha sempre creduto nel comunismo italiano.

Immagino che nell’affermare : sinistra che avevamo conosciuto non c’era più.

si riferisse al comunismo.

E questa è una verità.

Deve essere stato un peso per Luigi Pintor vedere la trasformazione di quegli anni fino a fargli ammettere che quella sinistra non esisteva più.........omissis
Che la sinistra, quella di cui fai riferimento e' morta dopo Berlinguer e questa non e' una novita' caro amico Camillobenso.

Quello che dici lo condivido quasi tutto. Quello che non concordo e' la tua analisi finale e cioe' quella che non sia piu' possibile ripartire.

I motivi per cui sono nati sia il comunismo "all'italiana" ed il socialismo sono ancora presenti oggi. Anzi direi piu' oggi che negli anni '50.

Se allora c'era la speranza di un futuro migliore oggi viene a mancare la stessa speranza.

Certo, c'e' stato un periodo di mezzo che ha fatto si che questo popolo si sia adagiato su un po' di benessere ed abbia trascurato l'attivita' politica e quindi la non partecipazione politica ha fatto si' che si sia delegato tutto ai rappresentanti politici che sfigatamente in quello stesso periodo avevano abbandonato i loro ideali e come spesso succede quando c'e' pochezza politica, hanno cercato di salvaguardare solo i loro interessi alla faccia dei loro iniziali ideali.

Questo oramai e' arcinoto a tutti ma non puo' essere motivo per una resa incondizionata.

Possiamo perdere delle battaglie ma non una guerra. Questa e' ancora in atto e chissa' quando finira'

Senti cosa diceva lo stesso Pintor nel suo ultimo editoriale


La sinistra italiana che conosciamo è morta. Non lo ammettiamo perché si apre un vuoto che la vita politica quotidiana non ammette. Possiamo sempre consolarci con elezioni parziali o con una manifestazione rumorosa. Ma la sinistra rappresentativa, quercia rotta e margherita secca e ulivo senza tronco, è fuori scena. Non sono una opposizione e una alternativa e neppure una alternanza, per usare questo gergo. Hanno raggiunto un grado di subalternità e soggezione non solo alle politiche della destra ma al suo punto di vista e alla sua mentalità nel quadro internazionale e interno.

Non credo che lo facciano per opportunismo e che sia imputabile a singoli dirigenti. Dall'89 hanno perso la loro collocazione storica e i loro riferimenti e sono passati dall'altra parte. Con qualche sfumatura. Vogliono tornare al governo senza alcuna probabilità e pensano che questo dipenda dalle relazioni con i gruppi dominanti e con l'opinione maggioritaria moderata e di destra. Considerano il loro terzo di elettorato un intralcio più che l'unica risorsa disponibile. Si sono gettati alle spalle la guerra con un voto parlamentare consensuale. Non la guerra irachena ma la guerra americana preventiva e permanente. Si fanno dell'Onu un riparo formale e non vedono lo scenario che si è aperto. Ciò vale anche per lo scenario italiano, dove il confronto è solo propagandistico. Non sono mille voci e una sola anima come dice un manifesto, l'anima non c'è da tempo e ora non c'è la faccia e una fisionomia politica credibile. E' una constatazione non una polemica.

Noi facciamo molto affidamento sui movimenti dove una presenza e uno spirito della sinistra si manifestano. Ma non sono anche su scala internazionale una potenza adeguata. Le nostre idee, i nostri comportamenti, le nostre parole, sono retrodatate rispetto alla dinamica delle cose, rispetto all'attualità e alle prospettive.

Non ci vuole una svolta ma un rivolgimento. Molto profondo. C'è un'umanità divisa in due, al di sopra o al di sotto delle istituzioni, divisa in due parti inconciliabili nel modo di sentire e di essere ma non ancora di agire. Niente di manicheo ma bisogna segnare un altro confine e stabilire una estraneità riguardo all'altra parte. Destra e sinistra sono formule superficiali e svanite che non segnano questo confine.

Anche la pace e la convivenza civile, nostre bandiere, non possono essere un'opzione tra le altre, ma un principio assoluto che implica una concezione del mondo e dell'esistenza quotidiana. Non una bandiera e un'idealità ma una pratica di vita. Se la parte di umanità oggi dominante tornasse allo stato di natura con tutte le sue protesi moderne farebbe dell'uccisione e della soggezione di sé e dell'altro la regola e la leva della storia. Noi dobbiamo abolire ogni contiguità con questo versante inconciliabile. Una internazionale, un'altra parola antica che andrebbe anch'essa abolita ma a cui siamo affezionati. Non un'organizzazione formale ma una miriade di donne e uomini di cui non ha importanza la nazionalità, la razza, la fede, la formazione politica, religiosa. Individui ma non atomi, che si incontrano e riconoscono quasi d'istinto ed entrano in consonanza con naturalezza. Nel nostro microcosmo ci chiamavamo compagni con questa spontaneità ma in un giro circoscritto e geloso. Ora è un'area senza confini. Non deve vincere domani ma operare ogni giorno e invadere il campo. Il suo scopo è reinventare la vita in un'era che ce ne sta privando in forme mai viste

Credo che se analizziamo bene questo suo ultimo editoriale avremmo di che' parlarne ancora poiché mette proprio in evidenza che ora più di prima abbiamo bisogno di stili di vita, visioni della vita diversi da quelli che molti ci propongono anche da fantomatiche sinistre. Non farlo ci portera' al baratro.
Qui si tratta di credere o non credere che un mondo diverso sia possibile. Tutto il futuro dipendera' da queste ns. scelte.
Vogliamo arrenderci e quindi optare per il fatalismo? Padronissimi di farlo ma non ci si puo' poi lamentare se le cose andranno come non volevamo.

Pur avendo gia' 10 anni questo editoriale credo che siano ancora attuali le sue analisi politiche.
Analisi di un uomo la cui vita e' sempre stata sempre coerente con quello in cui credeva anche se questo poi gli e' costato un certo isolamento politico. Ma mai, dico mai gli e' passato per la mente di arrendersi e ritornare quindi al suo orticello.


un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Quello che dici lo condivido quasi tutto. Quello che non concordo e' la tua analisi finale e cioe' quella che non sia piu' possibile ripartire.

*

Cercherò di spiegarmi meglio.


Sono andato sul vecchio forum per cercare un vecchio mio 3D che aveva raggiunto le 200mila visite, perché lì più diffusamente che altrove per tutto il 2011, avevo scritto che due cicli storici stavano per finire.

Arlecchino/gianni lo deve aver eliminato.

Ma lo stesso concetto l’ho ribadito più volte anche su questo forum.

Il primo ciclo storico iniziato l’8 settembre 1943 e transitato attraverso il 25 aprile 1945 che segna la caduta del fascismo e la nascita della Repubblica, sta finendo.

Gli uomini della Resistenza, soprattutto quelli che contano non ci sono più.

Anche i valori di allora non ci sono più. E’ un ciclo finito. Ovvio però che ne inizierà un altro. Di che tipo sarà non so dirlo perché non so come si svilupperà il transitorio in atto tra i due cicli,

Contemporaneamente, si sta faticosamente chiudendo il ciclo della seconda Repubblica.

Ma non basta dire che caduto Berlusconi è finito il ciclo e si riparte con la Terza Repubblica.

Non è così.

Non è solo Berlusconi che ha pur caratterizzato l’ultimo ventennio a dover uscire di scena.

In teoria dovrebbero uscire anche i comprimari di un campo e di quello avversario per poter credere che tutto possa ripartire da zero con la Terza Repubblica.

Se trascuriamo gli eventi della storia, ripeteremo in eterno gli stessi errori.

Mi spiego meglio.

La classe dirigente ai massimi livelli fascista dopo il 25 aprile 1945 è stata interamente sostituita.

Non c’era nessuno della vecchia dirigenza fascista che è stata relegata nel vecchio Msi, ed era considerato un partito a sé, fuori dai giochi costituzionali.

Purtroppo, per ragioni storico militari del dopo Yalta, i vincitori statunitensi, hanno preteso che in alcuni settori chiave del Paese rimanesse la vecchia dirigenza fascista, come nelle prefetture, nell’esercito, nella marina, nella polizia e nei carabinieri.

L’Italia di allora si è potuta risollevare perché ai vertici c’è stato un ricambio completo e salutare.

Noi, generazioni di quell’epoca che abbiamo attraversato tutta la seconda parte del novecento e abbiamo potuto osservare l’inizio del terzo millennio, possiamo usufruire del dato storico degli effetti prodotti in “”democrazia”” dalla fine del ciclo storico della prima Repubblica.

Nel passaggio tra la prima e la seconda Repubblica sono transitate tutte le seconde file dei due maggiori partiti della prima Repubblica.

Dopo vent’anni il dato storico è che è stato un fallimento. Le malattie della prima Repubblica sono state riportate pari pari nelle seconda Repubblica.

Non è attribuibile al solo Berlusconi la causa del fallimento della seconda Repubblica, ma anche alla presenza di quelle seconde file che hanno dimostrato di essere permanentemente seconde file. Casini, Mastella, Buttiglione, Bindi per la Dc.

D’Alema, Veltroni, Violante, Folena per il Pci. Lo vediamo soprattutto oggi nello scongelato Cuperlo, che tra l’altro nessuno ricorda la sua presenza con “i calzoni corti” nel vecchio Pci.

Era tanto seconda fila ignorata che nessuno si è accorto della sua presenza.

Eppure allora, era dato come la stella nascente della scuola Pci.

Oggi siamo ancora in una fase resistenziale della casta.

Simbolicamente posso rappresentare questo fatto con l’emendamento alla legge di Stabilità presentato dalla senatrice Finocchiaro, ed approvato la scorsa settimana, riguardante la ricerca per l’ottenimento di finanziamenti alla piccola media impresa da ottenersi attraverso gli interessi bancari prodotti da 30 giorni di deposito presso un determinato conto corrente, che il compratore di una casa deve effettuare all’atto dell’acquisto.

Il venditore, quindi viene in possesso del dovuto solo dopo 30 giorni dalla stipula del contratto.

E’ un atto mostruoso per questi tempi, un’autentica presa per i fondelli. Se ne sono scandalizzati tutti i sinistri di queste parti, piddini o non.

Questo intervento dimostra la volontà precisa e determinata del Pd consociativo con le larghe intese di pretendere di non intaccare la cospicua torta spartitoria a cui non intendono rinunciare.

In sostanza, ancora una volta di più ci dicono che i guai dell’Italia se li paghino i cittadini italiani.

Sono questi problemi giganteschi dal punto di vista socio politico.

Da una parte c’è una parte della società marcia che non intende rinunciare ai privilegi, e dall’altra c’è molta confusione e non si capisce come si possa venire fuori da questo casino, senza ricorrere ai vecchi metodi rivoluzionari che ci ha consegnato la storia.

La rivoluzione “democratica” di Grillo è incompiuta e il suo dilatarsi nel tempo concorre al disastro.

Per di più occorre tenere presente che l’Italia di questi ultimi due secoli, diversamente da tutti gli altri popoli latini, soprattutto sudamericani, non ha predisposizione con le rivoluzioni.

Preferisce soffrire in silenzio, per poi al limite, solo in casi gravi come negli ultimi mesi del fascismo ribellarsi con atti eroici che comprendono il rischio della vita.

Noi siamo all’interno di un terrificante transitorio, tra i resistenti della casta e qualcosa di indefinito dall’altra che per il momento mugugna ma si adatta.

Non sappiamo quale siano gli sbocchi futuri di questo transitorio.

Forse un paragone pratico può chiarire meglio.

E’ come per la vicenda del Vajont.

All’inizio una quantità minima d’acqua ha cominciato a tracimare dal filo diga, e chi stava sotto non poteva farci nulla.

Poi via via il volume d’acqua è aumentato e ha portato disastri e morte nella valle sottostante.

Sotto i valligiani non potevano fare nulla per fermare il disastro che si palesava davanti ai loro occhi.

Noi siamo nelle stesse condizioni con un aggravante di grande rilievo.

Da anni assistiamo mugugnando che tutto porta al disastro, ma non abbiamo mai fatto nulla per arrestarlo, per fermarlo.

Adesso l’acqua ci sta travolgendo.

Non dico che non ci sarà un giorno preciso in cui si ricomincerà da capo, sarebbe una scemenza tremenda affermare il contrario, ma quando fino a che gli eventi non si saranno esauriti non puoi decidere cosa fare per ripartire.

Vorrebbe dire che allora i valligiani avrebbero dovuto fermare l’onda d’urto con le sole mani.

Spero di essermi spiegato.

Ma se non bastasse sono sempre disponibile con tutti a confrontarmi per chiarire meglio cosa sta succedendo.

Faccio doverosamente osservare, che questo 3D che segue altri iniziati nel 2011, sul vecchio forum, avevano lo scopo principale di trovare idee per arrestare quel processo di smottamento della società che ha portato a questo disastro.

Ritorno al paragone del Vajont.

Lo sapevano tutti, anche a seguito di indagini geologiche, che alcune aree circostanti la diga, erano tali che prima poi avrebbero ceduto riversando una mole cospicua del terreno all’interno dell’invaso.

La quantità d’acqua fuoriuscita dalla diga all’atto dello smottamento è stata pari al volume del terreno spostato, più la pressione esercitata da quella massa di terra e roccia all’atto dell’impatto con il volume d’acqua dell’invaso.

Ha detto Amalia: “Ma non è detto che quello che dici sia la verità

Bene, un forum serve proprio a questo, a confrontare idee. Fuori le vostre.
Ultima modifica di camillobenso il 26/12/2013, 13:59, modificato 1 volta in totale.
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