Come se ne viene fuori ?

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paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

camillobenso ha scritto:
paolo11 ha scritto:Basta fare due cose legge elettorale e togliere il Senato,con riduzione dei parlamentari alla camera.
Poi si vada a votare.Se non fate questo verrete davvero spazzati via.Ormai siamo stanchi dei giochetti di questa gente.
Ciao
Paolo11

Caro Paolino, sei proprio convinto che ci voglia la legge elettorale???
Ciao camillobenso.Non solo quella anche il dimezzamento dei parlamentari e una camera.Questo lo chiedono tutti gli Italiani.Se non fanno queste cose sono sfiduciati da tutti i cittadini.Quale cittadino vuole due camere ora! quale cittadino vuole quasi 1000 politici da mantenere fra le due camere, credo nessuno.
Ascolta questo.
http://www.youtube.com/watch?v=4tEO9ttb ... e=youtu.be
Ciao
Paolo11
lucfig
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da lucfig »

Caro Paolo, per quello che scrivi bisogna fare una modifica costituzionale, quindi fare, per l'articolo 138, 4 passaggi parlamentari e referendum.

Passeranno anni ... diceva Totò ... a Babbo morto!

Credo che l'unica legge che ci potrà servire è quella sul conflitto d'interessi!

Ma quella legge anche il Santone Genovese s'è dimenticato!
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

ciao. lucfig .Ma se non manca giorno che parlano di fare una nuova legge elettorale anche oggi.Come quella Spagnola o quella dei sindaci.Che si cambi la costituzione.Certo se ci vogliono 6 anni come col porcellum per decidere (la corte costituzionale), con questo andazzo non si va da nessuna parte.Andremo allora con quella precedende il mattarellum.Una cosa è certa bisogna burocratizzare tutti questi tempi morti.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti 191

2014 a schede


Scheda – 19 – La malattia incurabile del sistema Italia.


19 – 1 - 8 gennaio 2014


« Turiamoci il naso e votiamo DC. »

Non ha portato bene al predecessore del filosofo veneziano questa frase diventata celebre negli anni ’70 e ’80, e rimasta tale negli anni a venire, anche se lo stesso Montanelli ne riconosceva la paternità a Gaetano Salvemini che aveva già anticipato la frase nel lontano 1948.

Uomo di destra, Indro Montanelli nel 1976 dinanzi alla crescita del Partito Comunista Italiano, ed alla consapevolezza della progressiva degenerazione e decomposizione della Dc, sollecitò gli elettori moderati ad impedire la salita al potere del partito di Enrico Berlinguer che aveva il vento in poppa.

Quarant’anni dopo, Cacciari dalle pagine dell’Espresso, assalito dalla paura delle conseguenze del vuoto politico e delle eventuali conseguenze, ripete lo stesso errore del vecchio cilIndro (così chiamava Enzo Biagi l’amico e collega Montanelli).

Evidentemente Cacciari vede il buio oltre la siepe e viene assalito dalla paura del ritorno dei fantasmi del passato, e come Montanelli sceglie il male minore, consapevole della scelta disperata che non porta a nulla, perché ai fondamentali della patologia attuale nessuno ha la minima intenzione di porre rimedio.

Una scelta comunque sbagliata perché serve solo a prolungare l’agonia di un popolo e non adoperarsi in qualità di uomo di cultura che esercita un certo peso sulla società italiana a produrre un’analisi accurata, una diagnosi degna del suo livello culturale tale da stimolare e richiamare l’attenzione sia del mondo culturale italiano, sia di quel mondo che segue con apprensione gli sviluppi della malattia italiana.

Montanelli fece lo stesso errore nel 1976 garantendo l’agonia della prima Repubblica per altri 16 anni, anche se le condizioni dell’Italia di quegli anni, non sono di certo paragonabili a quelle di oggi, perché tra le varie motivazioni di allora, si poteva almeno annoverare la speranza di un colpo di reni delle seconde file dei due partiti maggiori dell’epoca.

Qui la speranza non esiste più perché non esistono seconde file, ma solo un magma comune indifferenziato di una sistema malato dichiarato fallito dal Prof. Zagrebelsky nel febbraio del 2012, dove gli inutili tentativi di Napolitano di tenerlo in vita con inutili flebo e somministrazione di ossigeno, sono clamorosamente falliti davanti all’evidenza del grado di avanzamento della malattia, al punto tale che anche il Wsj (Wall Street Journal), sabato 4 gennaio 2014, occupandosi dell’Italia, metteva al corrente i suoi lettori che l’Italia è praticamente fallita.


07 GEN 2014 17:17
CACCIARI SI TURA IL NASO E INVITA A SOSTENERE RENZI: “È NECESSARIO SPERARE IN LUI. ANCHE PERCHÉ NON CI SONO ALTERNATIVE”
Ma incombe una prova decisiva: le elezioni europee di maggio. Da vincere, insieme a Letta, contro un massiccio blocco populista composto da Beppe Grillo, Berlusconi e Lega - Letta e Napolitano inizierebbero il "loro" semestre europeo con un voto che sconfessa il ruolo continentale dell'Italia…
Massimo Cacciari per "l'Espresso"


Abbiamo passato anni mirabili, e assai più spesso anni orribili, ma anni paradossali come quello che ci lasciamo alle spalle assolutamente mai. Tra i suoi protagonisti, Matteo Renzi è certo quello che meglio ne incarna tale carattere. Diventa leader di un partito, i cui gruppi dirigenti per storia, linguaggio, stile non potrebbero essergli più estranei.

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Lo diventa suo malgrado, poiché la "forma-partito" gli sta stretta come una camicia di forza, e la sua vocazione evidente era e resta quella di "sindaco d'Italia". (una forma buonista che invece il Prof. Sartori ha definito un "avventuriero che deve soddisfare il suo personale bisogno di potere - ndt)
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Né può esimersi dal diventarlo, perché i geni rappresentanti tutte le malattie senili della sinistra si suicidano scientificamente nel corso del ventennio sbagliando uomini, campagne elettorali, organizzazione, alleanze.

Quali novità vincono ora contro queste macerie?

Da quale dibattito, da quali congressi emerse?

Quale cultura politica si afferma contro l'ostinato conservatorismo del centro-sinistra della seconda Repubblica?


Per il momento: programmi mille volte ripetuti, lo stesso mix tra vecchio Welfare e proclami anti-corporativi, pro-liberalizzazioni, le stesse idee di riforma istituzionale.

Perché non se n'è fatto nulla? Risposta: perché non c'ero "Io"!

Dunque: la "novità" della leadership forte e popolare come toccasana risolutivo.

Ma con quale staff intorno al Capo? Selezionato come? Per via anagrafica? Il seguito dei fedeli? La "passione" civica, che fa sognare? Lo "spirito di servizio"? E via rovistando nei generosi arsenali della patria retorica.


Tuttavia è necessario sperare, o almeno scommettere.

"Nascenti puero", al nascente fanciullo occorre augurare che Apollo assista benigno il suo regno.

Non abbiamo alternative.

Possiamo reggere per il prossimo anno, ma certo non oltre con maggioranze parlamentari di questo tipo e fidando nell'autorevolezza di un capo dello Stato costretto, contro tutte le sue convinzioni, a operare "come se" ci trovassimo in un regime semi-presidenziale.

Il paradosso renziano fa tutt'uno, infatti, con quello, mai visto né mai vedibile in Europa, di una coalizione di governo tra una forza che si dichiara di centro-sinistra e una che si dichiara di centro-destra. Si dirà che sono ormai nomi.

Il sottoscritto l'ha detto (ma nessuno dei leader attuali ha condiviso). Comunque, non sono nomi gli interessi di riferimento, i gruppi sociali, le culture, gli elettorati.

Liquida finché si vuole, la società è fatta di drammatiche disuguaglianze, lacerazioni, che andrebbero affrontate con programmi concreti, prendendo parte.

Decisioni di questo tipo l'attuale governo non è in grado fisiologicamente di assumerle.

Il suo compito è traghettarci verso di esse. Saprà farlo Renzi? (Illuso, decisamente illuso caro Prof. Cacciari, perché occorre mettere insieme il profilo tracciato dal Prof. Amadori, e il parere del Prof. Sartori, oltre al parere dell'esperto di comunicazioni di massa Carlo Freccero. - ndt)


E Renzi, di necessità, con Enrico Letta? Piaccia o no, soltanto da qui potrà nascere un nuovo ordo politico, temo non magnus, comunque ordo, per il nostro Paese.

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MA LA PRIMA PROVA è imminente, e nessuno ne discute.

È quella delle elezioni europee.

Non è questa la sede per ripetere i lamenti sulle miserie dell'unità politica.

Ma si va profilando, per la prima volta, uno schieramento esplicitamente anti-europeista che va dall'estrema destra a Berlusconi, alla Lega, a Grillo. Potrebbe raggiungere una maggioranza schiacciante.

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Nei confronti della propaganda populistica scatenata di costoro, la "demagogia soft" renziana risulterebbe inefficace.

Ma Renzi stesso potrebbe perdere di forza attrattiva, soprattutto nei confronti dell'elettorato grillino (cui egli evidentemente aspira).

E, soprattutto, una pesante sconfitta degli europeisti indebolirebbe lo stesso governo (o addirittura ne determinerebbe il collasso, se il nuovo centro-destra si lasciasse sedurre dalle antiche sirene).


Letta e Giorgio Napolitano inizierebbero il "loro" semestre europeo con un voto che sconfessa il ruolo continentale dell'Italia!

Le elezioni europee rappresentano perciò forche caudine inevitabili per riuscire ad affrontare la crisi. Le opposizioni si stanno preparando alla scadenza.

E i nostri eroi? E il Pd? Organizzeranno le primarie per le candidature?
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Siamo un paese senza speranza. E qui l'Europa, l'euro, la Merkel non c'entrano nulla.

L'Aquila, le casette del terremoto usate come tangenti

Tra i quattro arrestati ci sono due ex assessori, indagato il vice sindaco Pd: "Estraneo a tutto". Un sistema di mazzette descritto da un imprenditore veneto messo alle strette. Nell'inchiesta anche appalti per la ricostruzione promessi in cambio di finanziamenti elettorali al partito “La Destra”. Il sindaco Cialente: "Sorpreso e tradito"

di GIUSEPPE CAPORALE

08 gennaio 2014


L'AQUILA - All’Aquila le tangenti non si pagano più solo in contanti, ma anche con le casette del terremoto. Con i moduli abitativi provvisori. E così quei fabbricati di legno che per migliaia di aquilani, a quasi cinque anni di distanza dal sisma, ancora oggi sono luoghi del dolore, del rifugio dalla disperazione per aver perso la propria casa, invece per alcuni politici locali sono diventati tangenti, soldi sporchi.

C’è anche questo nelle carte dell’ultimo scandalo della ricostruzione post-terremoto che questa mattina ha portato all’arresto di quattro persone, tra cui due politici: Pierluigi Tancredi, ex assessore di Forza Italia ed ex consigliere comunale Pdl alla 'salvaguardia dei beni artistici dell’Aquila' e Vladimiro Placidi, ex assessore comunale nominato come tecnico nella giunta di centrosinistra, delegato alla ricostruzione dei beni culturali. Gli altri due arrestati sono Daniela Sibilla, collaboratrice di Tancredi e l'imprenditore abruzzese Pasqualino Macera.

Tra gli altri quattro indagati, invece, c’è anche il vice sindaco dell’Aquila, Roberto Riga, sospettato di aver ricevuto una tangente di 10 mila euro, nascosta dentro un pacco dono con una confezione di grappa, per la promessa di un appalto. "Un fulmine a ciel sereno su una vicenda che non conosco - ha commentato Riga -. Confido nella magistratura che faccia il suo corso, fornirò elementi per mettere in evidenza la mia piena estraneità. Per le mie azioni c'è la piena tracciabilità - aggiunge - comunque ho un'informazione di garanzia, non un rinvio a giudizio".

Le indagini dell'operazione 'Do ut des', effettuate dalla Squadra mobile dell'Aquila in collaborazione con quelle delle questure di Perugia e Teramo, sono partite dai lavori di puntellamento di Palazzo Carli, sede del Rettorato dell'Università dell'Aquila, nel centro storico della città. Oltre a Riga, sono indagati un dirigenti del Comune, un tecnico e un imprenditore, tutti sottoposti a perquisizione domiciliare e presso gli uffici di appartenenza, per gli stessi reati contestati agli arrestati: millantato credito, corruzione, falsità materiale ed ideologica, appropriazione indebita. Si tratta di G. D., direttore del settore Ricostruzione Pubblica e Patrimonio del Comune dell'Aquila, all'epoca dei fatti responsabile dell'Ufficio Ricostruzione; F.M., ingegnere, all'epoca dei fatti direttore e progettista dei lavori per le opere provvisionali di messa in sicurezza di Palazzo Carli e di D.L., imprenditore.

Alcuni indagati si sarebbero indebitamente appropriati, previa contraffazione della documentazione contabile, di circa 1.250.000 euro, relativa al pagamento di parte dei lavori.

A mettere tutti nei guai è stato un imprenditore veneto, Daniele Lago, amministratore delegato della Steda spa. Messo alle strette dagli agenti della squadra mobile rispetto a un presunto illecito per un valore superiore a un milione di euro (legato a un appalto), Lago ha deciso di confessare e raccontare al procuratore Fausto Cardella e ai pm David Mancini e Antonietta Picardi il sistema delle tangenti nella città del post sisma.

"Gli indagati hanno rivelato una dedizione costante ad attività predatorie in danno della collettività, arrivando a suggerire i metodi corruttivi, a costituire società ad hoc, a rappresentare realtà fittizie, anche in momenti (il post sisma) in cui il dramma sociale e umano avrebbe suggerito onestà e trasparenza. Da ciò si ricava la certezza della reiterazione di reati della stessa specie”, scrive il gip Romano Gargarella nell’ordinanza d’arresto motivando le esigenze cautelari.

"Tancredi anche in virtù del suo ruolo politico pubblico si è posto nel dopo-sisma, caratterizzato dalla fase dell’emergenza, come collettore di compensi di imprese in cambio di agevolazioni per il conferimento di lavori", è scritto ancora nell’ordinanza. E sarebbe proprio Tancredi, oltre a farsi consegnare dalla Steda del denaro per il suo aiuto, a chiedere e ottenere, secondo la Procura - attraverso una società creata ad hoc per incamerare i proventi illeciti - anche cinque Map, cinque 'Moduli abitativi provvisori', del valore di 40 mila euro l’uno. Moduli che poi, secondo l'accusa, provvederà in parte a rivendere.

Ma le tangenti - secondo quanto raccontato dall’imprenditore - hanno riguardato anche il vertice dell’amministrazione comunale dell’Aquila nella personan della il vice sindaco Riga. Scrive il gip Gargarella: “L’amministratore della Steda spa ha riferito che uno degli appalti che gli vennero 'offerti' riguardava quello relativo all’esecuzione delle opere provvisionali di messa in sicurezza di un immobile della dottoressa Sabrina Cicogna, medico presso l’ospedale dell’Aquila. Dalle dichiarazioni del Lago emerge che l’assegnazione di quell’intervento gli venne garantita oltre che da Tancredi, anche da Riga, vicesindaco de L’Aquila”.

E per ottenere quell’appalto a Lago fu chiesto di finanziare con un contributo elettorale di 5mila euro il partito politico 'La Destra', di cui "la Cicogna era esponente locale".

Massimo Cialente, sindaco della città da due legislature, ha convocato a stretto giro una riunione della giunta comunale "per cercare di capire, analizzare fatti ed assumere le decisioni conseguenti". "Sto malissimo - ha detto - , mi sento tradito, perché ho sempre raccomandato a tutti la massima trasparenza e il rispetto della legge. Avevo nominato Placidi per le sue capacità tecniche perché in quei drammatici momenti mi serviva un tecnico ed ho scelto lui in quanto direttore generale del Consorzio beni culturali, istituzione della quale il Comune é il maggiore azionista, ed ho pensato che fosse il tecnico più bravo. Quanto a Tancredi - ha aggiunto Cialente - avevo pensato a lui come consigliere comunale di opposizione, ma mantenne la sua delega per soli due giorni in seguito alla levata di scudi in seno alla maggioranza. Poi Tancredi si dimise perché mi disse che voleva lavorare nella ricostruzione come agente per la ricerca di appalti. Sibilla è una sua collaboratrice, gli altri non li conosco". Cialente non ha voluto commentare la posizione del vicesindaco Riga, indagato. "La cosa drammatica è che qualsiasi ombra getta discredito sull'immagine di una città che deve essere ricostruita - ha detto Cialente -. Anche se per quanto si è potuto capire finora, pare che il tutto sia circoscritto ad un appalto per la messa in sicurezza di un palazzo. Ma qualsiasi pelo rovina l'immagine dell'Aquila".
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Si ho capito.Qui ci vorrebbe un carcere solo per loro,visto che funziona tutto a bustarelle.
Ciao
Paolo11
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Parlamentari, imprenditori, boss e prelati nell’archivio segreto del commercialista
La lista top secret in un file del computer di Paolo Oliviero, il fiscalista arrestato a inizio novembre con l’accusa di aver riciclato soldi della ‘ndrangheta, che grazie ai rapporti con le Fiamme Gialle poteva influire sull'attività di Equitalia
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 7 gennaio 2014
“Se li aprite viene giù l’Italia”. Ad anticiparlo era stato lo stesso commercialista Paolo Oliverio, al momento dell’arresto a inizio novembre, riferendosi ai file che svelano ora i rapporti riservati con alti prelati, funzionari dell’intelligence, militari della Guardia di Finanza, imprenditori e politici. Oliverio, accusato di aver pilotato nomine e affari dei Camilliani, era il fiscalista di fiducia di esponenti delle istituzioni e uomini d’affari. Ma anche – sostiene l’accusa – il “riciclatore” dei soldi della ‘ndrangheta e di alcuni esponenti della criminalità romana.

Nell’archivio delle frequentazioni del commercialista, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, ci sono nomi noti come quelli di Paolo Berlusconi e Claudio Lotito, ma anche quello di Marco Squatriti l’avvocato di affari ex marito di Afef Jnifen, coinvolto in numerosi scandali finanziari e latitante per una bancarotta da oltre 90 milioni di euro. Con loro Oliverio avrebbe tentato alcune operazioni finanziarie e in alcuni casi sarebbe riuscito a incassare cifre a sei zeri. Lo stesso meccanismo sarebbe stato utilizzato nei rapporti con Lorenzo Borgogni, ex manager di primo livello di Finmeccanica con il quale condivideva alcune quote societarie e sarebbe riuscito a orientare appalti gestiti da imprese del gruppo. Oliverio operava passando da decine di aziende, spesso intestate a prestanome, utilizzate per “ripulire” fondi di provenienza illecita.

Oliverio è accusato dai magistrati di aver determinato un “forte condizionamento della Pubblica amministrazione attraverso ricatti, attività di dossieraggio e finanziamento illecito della politica, grazie alla partecipazione nelle attività criminali dell’organizzazione di esponenti della ‘ndrangheta calabrese della banda della Magliana e di personaggi facenti parte di logge massoniche coperte oltre ad autorevoli prelati”. Il commercialista avrebbe concluso affari immobiliari da centinaia di migliaia di euro con il boss Ernesto Diotallevi. Non solo. Dagli atti processuali emergono inoltre i suoi legami con il parlamentare del Nuovo centrodestra Alessandro Pagano e con l’ex senatore pdl Sergio De Gregorio, sotto processo a Napoli per la compravendita dei parlamentari insieme a Silvio Berlusconi.
Un capitolo a parte riguarda i legami con le Fiamme Gialle. I rapporti di Oliverio con i referenti gli permettevano di poter orientare verifiche fiscali su imprenditori e grandi società, ma anche poter influire sull’attività di ispettori di Equitalia.
Il Gico della Guardia di Finanza sostiene infine che dai Camilliani il professionista aveva ottenuto una procura speciale per la gestione degli appalti in Campania, Calabria e Sicilia. Sarebbe riuscito a trasferire fondi all’estero, in particolare in Romania, attraverso un meccanismo che prevedeva “l’effettuazione di bonifici giustificati da una causale fittizia, compatibile con il mondo camilliano, in modo che il beneficiario, ottenuta la disponibilità in conto, poteva prelevare il contante accreditato all’estero e ottenere in Italia la consegna contante di pari importo attraverso una sorta di compensazione”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01 ... ta/833632/
....................Ciao
Paolo11
pancho
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:In risposta @pancho

La domanda allora che dovremmo porci potrebbe essere proprio quella su qui e' stato gia' aperto un tema:Come venirne fuori?
Su questo tema dovrei spostarmi nell'altro ma visto che sono qui e per non interrompere il discorso, qui proseguo.


A questa domanda pertinente si potrebbe ipotizzare:

1- O far scoppiare il sistema come ha detto lo stesso Pintor e poi ricominciare

Se porti un pò di pazienza questa azione è già in corso.

Con i suoi rallentamenti Enrico l'imbalsamatore sta affondando l'economia.

Mentre Matteo il demolitore invece c'ha una voglia matta di accelerare la distruzione perché vuole andare ad elezioni. Ha scritto stamani

Tommaso Ciriaco per "La Repubblica"

Angelino Alfano riunirà i vertici del Nuovo centrodestra già domani. Ai ministri c'è da trasmettere un allarme
:

=====================================================================
«L'hanno capito anche i muri che Matteo Renzi vuole tornare a votare. Dobbiamo evitare che accada».
=====================================================================

Se si va ad elezioni, per la prima volta in Italia si troveranno a combattere i tre super piazzisti tricolori: Berlusconi, Grillo, Renzi.

Sai che scelta per le sorti del Paese.

Chiunque vinca affonderà definitivamente il Paese. Poi, come dici tu, si ricomincerà da capo. In quali condizioni non sò dirtelo. Rifaremo il film : "Ladri di biciclette II"



2- O adottare il sistema dei piccoli passi e quindi far pulizia di questo marciume anche con chi potrebbe avere obiettivi diversi dai nostri. Anche se i dubbi non sono tanti ma tantissimi(http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01 ... ga/830042/)

Antonio Albanese e Beppe Severgnini hanno lanciato un appello sabato scorso dalla Gruber affinché si tagli la burocrazia per far aprire rapidamente alcune attività produttive che ragazzi volenterosi vorrebbero iniziare.

Almeno Albanese e Severgnini hanno dimostrato buona volontà, ma non comprendo come un giornalista come Severgnini ignori la realtà.

Da almeno una decina d'anni i cinesi aprono attività con tempi zero per quanto riguarda la burocrazia.

Se un cinese viene nel tuo negozio per acquistare l'attività non fa grandi storie sul prezzo. Ad accordo avvenuto deposita a destra l'importo in contanti,....mentre a sinistra deposita il pacco di autorizzazione per iniziare all'istante l'attività.

A te non rimane che raccattare le tue cose personali ed andare in banca a depositare i contanti.

Sono dei maghi i cinesi??? Non credo. Usano sempre lo stesso unguento che apre tutte le porte.

Ti puoi immaginare cosa succede man mano si sale la scala sociale.

Se hai un filo diretto con il Padreterno, se hai il numero del Suo cellulare, prova a chiederGli se può mandare un secondo piccolo diluvio universale solo sullo Stivalone.

Si perde meno tempo a risolvere questo tipo di problemi.



3- O ritornare ai vecchi tempi in cui, pur essendo all'opposizione, siamo riusciti con le lotte a conquistarci quei diritti che ora pian piano se li stanno riprendendo con troppa facilita' poiché e' lo stesso sistema che non permette di fare altrimenti. Quindi, lotta dura senza paura e infischiarsene se poi qualcuno ci fara' passare per populisti o rivoluzionari. Dovremmo aspettare le direttive della EU?

E' giusto fare riferimento di tornare all'opposizione, ma quegli uomini di un tempo non ci sono più.

Noi abbiamo il ricordo di un periodo durato mezzo secolo in cui abbiamo ottenuto molto di più all'opposizione di quando siamo andati al governo.

Stando all'opposizione si sono acquisiti una serie di diritti. In questi ultimi anni li abbiamo persi tutti.

Quando senti da queste parti che assumono ragazzi o senza lavoro cronici a 3 euro l'ora, prendere o lasciare ( da Farinetti a 8 euro ora è da nababbi), ti viene voglia di resuscitare Pajetta.
Allora caro amico Conte, che soluzione proporresti.

Una delle mie o quale delle tue?

Arrenderci o la rivoluzione?

OK se opti per la seconda, ma poi chi ci seguirebbe anche se avessimo la possibilita' poi di far pagare ii cocci a chi ci ha messi in queste condizioni?


un salutone da Juan il compagno
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Allora caro amico Conte, che soluzione proporresti.

Una delle mie o quale delle tue?

Arrenderci o la rivoluzione?

OK se opti per la seconda, ma poi chi ci seguirebbe anche se avessimo la possibilita' poi di far pagare ii cocci a chi ci ha messi in queste condizioni?


un salutone da Juan il compagno

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Angelicamente anarchico (Don Gallo)

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Caro pancho,

per fare le rivoluzioni ci vogliono “i danè”.

Oggi come oggi potrebbe farla solo il Paperone di Hardcore.

Poi ci vuole chi ti segue. Ma solo ieri, “la voce della provincia”, mi ha riferito che nei luoghi di ritrovo, si è tornato a parlare come sempre di Milan, Inter, Juve, Roma.

Le impellenze tricolori nella provincia italiana che è vasta e che annovera milioni di persone, sono queste.

Solo venti giorni fa, sempre lo stesso informatore della provincia, sosteneva che gli italiani cominciavano a prendere coscienza della realtà, perché avevano smesso di parlare nei bar di calcio e avevano scoperto la Tarsi, la Tasi mona, ecc.

Bisognava solo avere la pazienza di aspettare.

Come si dice, “tolto il dente tolto il dolore”.

Pagato quanto dovevano pagare mugugnando, brontolando, sacramentando, poi sono tornati gli stessi di sempre.

I problemi sono tornati ad essere quelli di sempre, il Milan, l’Inter, la Juve, la Roma, e se Rossi tornerà a giocare.

Da queste parti, si registra un pensiero unanime da parte della generazione anziana.

“Fin quando ci sarà sul tavolo un piatto di pastasciutta, gli italiani non faranno nessuna rivoluzione”.

Lettanipote è stato abbastanza furbo con i primi segnali della rivolta.

I forconi si erano uniti agli autotrasportatori e potevano bloccare l’Italia come era stato fatto a suo tempo in Cile.

Nella legge di stabilità gli ha dato il contentino e ha spaccato il fronte.

Il capo dei forconi delle tue parti, come risulta da un filmato di ieri a Ballarò, ha annunciato che rinunciano alla fase due.

Abile la mossa poi, quella di inviare un capo forcone in Jaguar. I media hanno fatto la loro parte e i forconi si sono sputtanati.

Grillo si è messo in testa di fare la “Rivoluzione democratica”, ma mi sembra che sia entrato in una fase di stallo.

Se secondo Pagnocelli, il Pd è salito al 33% e il M5S è sceso, potremmo azzardare a dire che l’effetto Renzi, sta sottraendo voti a Grillo.

Per il momento non ha possibilità di vincere la sua rivoluzione.

Però bisogna aspettare i risultati della campagna delle Europee.

E’ possibile che s’inverta di nuovo la tendenza.

In merito poi alle rivoluzioni, ho una convinzione tutta personale maturata negli ultimi 30 anni.

Provenendo da area della Resistenza, la mia città è medaglia d’oro, il sacrificio di chi ha dato la vita affinché altri pervenissero alla libertà, rimane un valore molto forte.

Se stiamo dialogando per via telematica in tutta libertà, lo dobbiamo a quel sacrificio che non ha prezzo di quella gente.

Però, visto il comportamento dei figli e nipoti di chi ci ha lasciato la pelle oltre a tutta la sinistra, mi sono ripromesso, già trent’anni fa che non avrei mai sacrificato una sola vita umana se poi alla fine c’è sempre chi non merita quei sacrifici sfasciando una nazione. Dovrai convincermi del contrario, perché secondo me non vale la pena sacrificare vite umane se poi anni più tardi c’è sempre chi annulla quei sacrifici.

Non bisogna mai dimenticare che in gran parte questo Paese è dominato dalla Mafia SpA.

Come non bisogna mai dimenticare cosa disse nell’ultima intervista Pippo Fava a Biagi, già 30 anni fa.

La mafia con i redditi di allora, poteva tranquillamente armare un esercito, una marina e un’aviazione propria.

Nel terzo millennio occorre anche tenere conto di queste cose.

Il processo degenerativo delle anime morte continua. Saccomanni e Letta continuano a raccontar palle sulla ripresa.

E poi regalano un aumento delle autostrade agli amici Benetton.

Altro che ripresa.

Ci sarà solo la ripresa degli aumenti dei prezzi al consumo. Il che vuol dire minor commercio e minore produzione.

E’ di oggi la notizia che i gestori di ristoranti non ci stanno all’aumento della spazzatura del 50 %.

Molti chiuderanno.

I dati sulle svendite ci dicono che i consumi sono crollati.

L’Istat, ieri ha pubblicato i dati della nuova disoccupazione. Continua ad aumentare.

La Francia non è messa troppo bene. In Germania chi frequenta le mense tipo Caritas sono raddoppiati. In questo settore sono al limite. In Grecia le cose vanno sempre peggio ma i media nascondono le informazioni.

Anche Cacciari sull’Espresso prevede uno spostamento a destra alle europee.

Se non lo fa saltare Renzi il governo potrebbe saltare lì.

Con tutte le conseguenze esplosive in quella fase.

Più che arrendersi mi sembra che bisogna capire cosa succederà.

In cosa verremo trascinati senza la nostra volontà.
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