Come se ne viene fuori ?

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camillobenso
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Sfascisti 201
(Allarmi siam (s)fascisti, terrore degli acquisti)

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Scheda – 5 – I conflitti interni al Bel Paese

5 - 11 – 18 Gennaio 2014




C'è l'accordo
Renzi: "Piena sintonia con Berlusconi: riforma Costituzionale, camera delle autonomie e riforma elettorale". Il Cavaliere: "Restano le critiche al governo Letta, ma Forza Italia voterà le riforme. Poi la parola torni agli elettori"

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Accordo tra Renzi e Berlusconi su legge elettorale, camera delle autonomie e riforma costituzionale
Il sindaco di Firenze annuncia l'accordo col Cavaliere dopo un faccia faccia di oltre due ore


Libero Pennucci - Sab, 18/01/2014 - 20:58

"Profonda sintonia con Forza Italia", Matteo Renzi lo ripete più volte durante la brevissima conferenza stampa che tiene al Nazareno dopo più di due ore di faccia a faccia con Silvio Berlusconi.


"Profonda sintonia su tre temi molto delicati", annuncia il segretario. C'è l'accordo sulla "riforma del titolo quinto della Costituzione con modalità tecniche che saranno presentate nei prossimi giorni. C’è una seconda intesa sulla trasformazione del Senato in camera della autonomie con il paletto che non ci sia una indennità per i senatori e non ci sia la loro elezione diretta e si modifichi il bicameralismo perfetto con l’intesa che il Senato non voti la fiducia al governo". E poi la riforma elettorale: "C’è una profonda sintonia sulla legge elettorale verso un modello che favorisca la governabilità, il bipolarismo e che elimini il potere di ricatto dei partiti più piccoli. Su questo tema abbiamo condiviso l’apertura ad altre forze politiche di scrivere questo testo di legge che per quanto ci riguarda; se nelle prossime ore saranno verificati tutti i dettagli, presenteremo il tutto alla direzione del Pd affinchè voti lunedì alle 16". L'accordo c'è. E i tempi per la messa in pratica, a giudicare dalle premesse, sembrano molto stretti. Un incontro rivoluzionario e storico per i luoghi e i modi, ma soprattutto per le decisioni prese e l'accordo sottoscritto. Lo stesso Renzi nonostante la fretta, ha ripetuto più volte che rischiava di perdere il treno, ha definito "un passo serio e significativo per la governabilità" l'intesa di questa sera.

Poco dopo il termine della conferenza del sindaco anche Silvio Berlusconi, con un comunicato, tira le somme dell'incontro: "Durante il nostro colloquio, pur ribadendo le critiche di Forza Italia all’azione dell’esecutivo, e auspicando di poter al più presto ridare la parola ai cittadini, ho garantito al Segretario Renzi che Forza Italia appoggerà in Parlamento le riforme volte a semplificare l’assetto istituzionale del Paese, e, in particolare, quelle relative alla trasformazione del Senato e alla modifica del Titolo Quinto della Costituzione. Insieme, abbiamo auspicato che tutte le forze politiche possano dare il loro fattivo contributo in Parlamento alla rapida approvazione della legge, che speriamo possa essere largamente condivisa".

A stretto giro di posta arrivano i commenti del mondo della politica. Forza Italia festeggia l'accordo tra Berlusconi e Renzi come una "giornata storica" (Stefania Prestigiacomo), per Daniele Capezzone oggi "Nasce la Terza Repubblica" e per Mariastella Gelmini si tratta di un'intesa "che cambia l'Italia". Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che per Enrico Letta l'incontro tra il Cavaliere e il sindaco "sta andando nella giusta direzione". Per il premier, fanno sapere dal suoi entourage, è prioritario che si arrivi ad una nuova legge elettorale prima delle elezioni europee, insieme alle due prime letture della riforma costituzionale del titolo V e sulla fine del bicameralismo. Angelino Alfano risponde, stizzito, con un tweet: "È inutile che ci inducano, per legge, a tornare all'ovile perchè noi non torniamo indietro! Per noi la scelta è compiuta". Poi, ancora più duro: "La legge elettorale senza di noi non possono farla. Si scordino di farla senza di noi, si scordino di farla contro di noi". Una chiusura netta arriva dal Movimento 5 Stelle per voce del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio: "Noi con un condannato in via definitiva non prenderemmo neanche un caffè, figuriamoci cambiare una legge elettorale".

http://www.ilgiornale.it/news/interni/a ... 83804.html


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DOPO IL FACCIA A FACCIA
Pd, Renzi: "Profonda sintonia con Berlusconi"

"Profonda sintonia con Silvio Berlusconi e Forza Italia". Matteo Renzi, in una breveissima conferenza stampa al termine dell'incontro con il Cav, sottolinea come il faccia a faccia tanto atteso abbia avuto un esito positivo. Di fatto i due leader non hanno parlato solo di legge elettorale ma anche di riforme costituzionali e dell'abolizione del Senato. Su tutti e tre i punti Renzi sostiene che con Silvio c'è un'intesa. "Profonda sintonia con Forza Italia su una riforma del Titolo V della Costituzione sia "di natura costituzionale", sia con interventi ad esempio per la riduzione dei rimborsi ai Gruppi regionali; sulla "trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie", prevedendo che "non vota la fiducia", che "non ci sia indennità ed elezione diretta per i senatori"; su un modello di legge elettorale "che favorisca la governabilità, il bipolarismo ed elimini il potere di ricatto dei partiti più piccoli", ha affermato Renzi.

Il patto - Insomma Forza Italia e Renzi avrebbero trovato un accordo. Adesso Renzi però dovrà giocare la partita più difficile quella dentro le mura del Nazareno. Lunedì alle 16:00 il segretario democratico sottoporrà alla direzione del Pd un testo con i tre punti su cui far partire il percorso delle riforme. Tra i dem però è guerra aperta. I cuperliani e i bersaniani avevano ammonito il segretario: "Se ti accordi con Berlusconi il governo rischia di cadere". E a quanto pare questo avvertimento non ha spaventato Renzi che è andato per la sua strada ed ha deciso di trattare con Silvio. Ma la direzione del Pd di lunedì si preannuncia infuocata. L'ala "rossa" democratica potrebbe sabotare il piano del segretario. A quel punto il partito rischierebbe la scissione. Un fantasma che da qualche settimana comincia a girare per le stanze del Nazareno. In una sola mossa Silvio ha messo con le spalle al muro il Pd, Letta e lo stesso Renzi. Il rischio più grosso per Matteo è quello di vincere sulle riforme ma di perdere il partito.

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... coni-.html
camillobenso
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Scheda – 5 – I conflitti interni al Bel Paese

5 - 12 – 18 Gennaio 2014


Se volessimo sintetizzare la giornata che sta per finire, potremmo affermare senza dubbio che è stata una giornata interamente e profondamente religiosa.

Il titolo più appropriato per questa giornata è:

PREGIUDICATI & SPREGIUDICATI



La mattina è cominciata con la facile ironia su:

Notizie relative a suora partorisce a terni
1. SCALPORE A RIETI/ SUORA PARTORISCE BIMBO: SI CHIAMERA' FRANCESCO, “PENSAVO FOSSE MAL DI PANCIA”
Terni Magazine ‎- 12 ore fa
Scalpore nella vicina Rieti dove una suora di 32 anni, originaria di El Salvador, ... il vescovo apprendendo della notizia della suora che ha partorito a Rieti. .... Iscr. Camer


*

Il pomeriggio invece è stato un pomeriggio di Resurrezione.

Il fenomeno però è decisamente più importante della precedente Resurrezione di 2014 anni fa.

Qui si tratta della settima Resurrezione consecutiva in soli 20 anni.

Buona Pasqua a tutti.
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Scheda – 11 – Un Paese a pezzi


11 – 2 – 18 gennaio 2014



Perché il giovane Civati non ha capito un tubo di quello che sta accadendo? Perché avrebbe dovuto sapere che un sondaggio della settimana scorsa ha rilevato che al 72 % degli italiani NON FREGA ASSOLUTAMENTE NIENTE DELLA LEGGE ELETTORALE.

Sono cose loro, della CASTA.

Loro hanno altri problemi da risolvere, quelli derivati dalla mancanza della politica che non sia QUELLA DELLA CASTA.

Oggi abbiamo assistito al trionfo della casta nel segno del continuismo peggiore.

Qualcuno si definisce “””cattolico””” come i due protagonisti del pomeriggio al Nazareno.

Renzi, da tempo è supportato da Carrai, un nome forse nuovo per i lettori di questo forum, ma non per chi segue la politica.

Carrai, è il Gianni Letta di Renzi con grandi entrature all’Opus Dei e non solo.

Il cattolicesimo in politica aveva un senso nel primo dopoguerra, aveva un senso con De Gasperi, Dossetti, La Pira, (tra l’altro anche lui sindaco di Firenze), Tina Anselmi.

Poi è arrivata un’ondata diversa di “cattolici in politica”, quella degli squali, che infestano ancora oggi i mari della politica italiana. Si professano “cattolici” ma non hanno il minimo rispetto della vita umana.

E se uno si professa “cattolico” ma non ha il minimo di rispetto della vita umana, che razza di cattolico è?

La legge elettorale, se uno fa riposare il cervello e si estrania dal bombardamento dei media e dei politici, serve solo e soltanto a definire e garantire il posto di lavoro dei politicanti.

E’ evidente che anche loro si affannino per assicurarsi il posto del lavoro come stanno facendo operai ed impiegati della Pirelli di Figline Val d’Arno, o degli altri migliaia e migliaia di casi sparsi su tutto il territorio nazionale.

Però da trent’anni, si stanno occupando solo di se stessi e non del Paese.

Neppure la famigerata Democrazia cristiana, fino agli anni ’70, si era mai sottratta ai problemi reali del mondo del lavoro, mentre era contemporaneamente ed intensamente dedita ai suoi copiosi interessi di corrente.

Quei democristiani avevano ancora un minimo del senso dell’umano. Oggi non ce l’hanno più.

Sotto il regime democristiano della prima Repubblica non si verificavano casi continui di suicidi di imprenditori come avviene in questi anni. Non che non ci fossero occasionali suicidi, ma erano rarissimi ed erano a causa di dissennate operazioni personali.

Non dipendevano da una crisi profonda dell’economia e della totale mancanza di lavoro dove lo Stato è completamente assente nel dare delle risposte.

Di suicidi di operai perché non sono più in grado di andare avanti economicamente, anche perché non si trova lavoro, nel secondo Novecento non sono mai avvenuti.

In questo contesto diventa di conseguenza enormemente stridente sentire che i problemi della casta sono quelli di sempre.

GARANTIRSI IN TUTTI I MODI IL POSTO DI LAVORO. (e non solo, se caricano alla collettività anche le mutande verdi, la Nutella e l’abbonamento a Diabolik)

Ora et semper, in primis ci sta la soluzione dei loro problemi.

Si poteva sperare che il giovane Civati, non si accodasse alle minchiate degli interessi di potere della CASTA.

Purtroppo sembra che non abbia capito.



IL CASO
Imprenditore edile si toglie la vita
Aveva problemi economici legati al lavoro
Aveva 55 anni, prima di spararsi ha chiamato la polizia


FIESOLE - Si è tolto la vita con un colpo di fucile. Un imprenditore edile di 55 anni si è ucciso oggi pomeriggio (sabato 18 gennaio) davanti alla sua casa a Fiesole (Firenze).

Secondo gli investigatori potrebbero essere state le difficoltà economiche legate al lavoro a spingerlo a un simile gesto.

L'uomo, secondo la prima ricostruzione, avrebbe chiamato il 113 per avvertire delle sue intenzioni. Avrebbe parlato a lungo con gli agenti, poi ha riattaccato il telefono.

E ha preso il fucile sparandosi davanti alla porta d'ingresso.

I carabinieri sono intervenuti sul posto. Sembra che l'imprenditore abbia lasciato anche un biglietto con le «accuse» a chi avrebbero «portato» al fallimento la sua ditta: parla di crediti e debiti, e di alcune banche con cui l'impresa lavorava.

18 gennaio 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Simone Innocenti

http://corrierefiorentino.corriere.it/f ... 2368.shtml
camillobenso
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Scheda – 5 – I conflitti interni al Bel Paese

5 - 12 – 18 Gennaio 2014


UN AUTENTICO CAPOLAVORO


Ha scritto ieri Ugo Magri per La Stampa:


La Stampa 18.1.14
Berlusconi a casa del Pd
Oggi nella sede dei democratici l’incontro con Renzi sulla legge elettorale
I bersaniani: se fanno l’accordo, salta il governo
Silvio di nuovo in campo dopo 20 anni
Discesa e ritorno. A 20 anni dal debutto in politica il Cavaliere è di nuovo centrale
I berluscones soddisfatti «È stato giusto andare all’opposizione: ora Silvio è sulla cresta dell’onda
»

di Ugo Magri

Berlusconi ritorna e tenta il colpaccio: spiazzare Renzi
Oggi i due si vedranno. L’idea di un governo insieme



Per celebrare il suo ritorno al centro del ring, il Cavaliere ha festeggiato sotto casa di De Benedetti.

Non che abbia scampanellato al citofono dell’arci-nemico, o sguaiatezze simili. Semplicemente, di 7674 ristoranti romani elencati su Trip-advisor, due sere fa la scelta di Silvio è caduta, strana combinazione, proprio sul locale che sta di fronte al palazzetto dell’Ingegnere.

Pare che a tavola ci abbia perfino scherzato su: quando è arrivato il momento di pagare, e la sua assistente Mariarosaria Rossi era lì pronta, qualcuno ha udito tra le risate: «.... il conto consegnatelo qui di fronte».


Foto ricordo con due vistose turiste americane e occhiolino alla fidanzata Francesca: «Amoreee, guarda cosa sto facendo...» (al che la Pascale si è messa a sua volta in posa con un bel cameriere).

Comunque vogliamo giudicarli, sono siparietti non certo da cane bastonato.


«A volte ritornano», metteva in guardia Stephen King nel romanzo sugli «zombie».

«Rièccolo», fu ribattezzato Fanfani da Montanelli per la sua incredibile capacità di riproporsi.

Che la storia sia fatta di corsi e ricorsi?


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Mezza Italia non ha ancora smaltito la sbornia della decadenza, e già Renzi fa a botte col suo partito per incontrare il Pregiudicato...

«Tanto di cappello al suo coraggio», lo copre privatamente di elogi il Cav. Riconosce che parte della propria resurrezione è merito del segretario Pd.

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Non mostra la minima ansia di duellare con lui. Anzi, le elezioni possono attendere, magari proprio con la scusa che Matteo in questo momento sarebbe troppo forte.

«Perché non aspettiamo un altro anno per tornare alle urne?»: è la domanda-shock che un fautore del voto immediato si è sentito rivolgere a bruciapelo. L’ex-premier dà per certo, vai a sapere in base a quali riscontri, che la Corte europea di giustizia cancellerà la condanna e le pene accessorie, incandidabilità compresa.

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Per cui addirittura potrà tornare a proporsi quale premier o magari al posto di Napolitano: ecco perché accarezza la prospettiva di guadagnare tempo. Nelle more dell’attesa, non disdegnerebbe un governo RenziBerlusconi, sebbene definirlo Berlusconi-Renzi gli sembrerebbe più appropriato visto che il giovanotto gli sembra «ancora troppo acerbo per sobbarcarsi sulle spalle il peso del Paese», avrebbe bisogno di un tutor.
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«È tornato a surfare l’onda», dicono tutti eccitati i «berluscones».


Fanno a gara nel condividere parte del merito. Falchi e «Pitonesse» rivendicano la scelta dell’opposizione (giusto ieri la Santanché ha ottenuto la nomina a responsabile del «fund-rising», cioè della caccia ai finanziatori, segno di apprezzamento del Capo).

L’ex direttore del Tg1 Minzolini ha idee molto nette sulla genesi della rimonta: «La mossa vincente di Berlusconi è stata quella di andare all’opposizione, e di esserci andato dialogando sia con Renzi sia con Grillo. Ma ce n’è voluta...».

Michaela Biancofiore (la cui cagnetta Puggie è stata ufficialmente maritata con Dudù), guarda invece al lato dei sentimenti e insiste sulla «grande gioia di vivere» trasmessa al suo uomo dalla Pascale.

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Berlusconi, aggiunge Biancofiore, è chiaramente soddisfatto della riconquistata centralità, «sebbene la sua più grande fatica resti quella di doversi sobbarcare le micro-rivalità interne al partito, mentre lui è in ansia per un Paese che di questo passo rischia il default». Un altro al posto suo si sarebbe afflosciato, assicura il sodale di sempre Marcello Dell’Utri, «ma Berlusconi è un torello, nessuno lo abbatte, ha sempre spiazzato tutti e continuerà a spiazzarli». Renzi compreso? Risatina dall’altro capo del filo.
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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Filippo Taddei membro della segreteria del Pd ha dichiarato l’altra mattina a Omnibus a chi gli chiedeva dei dubbi sull’incontro Renzi-Berlusconi: “Francamente non capisco il senso della questione”.




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Scheda – 5 – I conflitti interni al Bel Paese

5 - 14 – 19 Gennaio 2014


L'ITALIETTA CHE NON CAMBIERA' MAI


Mentre Politi scriveva:

il Fatto 18.1.14
Con il condannato non si discute
di Marco Politi

Si può fare una riunione del consiglio scolastico con il professore pedofilo per discutere di programmi educativi dell’anno 2013/2014? Non si può.

Non c’è da spiegare molto. Non si può.

In Italia sta accadendo di peggio.

Tra poche ore saremo informati che un aspirante premier, leader del maggiore partito politico italiano, ha incontrato un pregiudicato per discutere di affari di Stato: una legge elettorale, l’abolizione del Senato elettivo.

Stiamo parlando di elementi cardine del sistema costituzionale.

I media italiani – televisione e carta stampata – stanno banalizzando l’evento in maniera imbarazzante.

Quasi si trattasse della normale prosecuzione dell’uso del potere, che Berlusconi ha accumulato negli anni, e delle inevitabili (o evitabili) trattative politiche che si fanno con chi detiene una fetta di potere. Non è così.

Come diceva un diplomatico francese, “le forme non sono importanti, salvo quando vengono meno”.

In certi quartieri di Palermo, se ti occupano abusivamente la casa, puoi andare dalla polizia e dai giudici – e l’esito sarà lungo, forse incerto – oppure ti rechi dal capomafia di quartiere.

Entro ventiquattr’ore l’abusivo sparisce. Ma non è gratis.

Non perché lo ‘zu ti chiede soldi, non è mica un poveraccio… quando sarà ti presenterà il conto.

Berlusconi è un personaggio condannato e interdetto.

C’è un prima e un dopo, sebbene un’insistente ondata propagandistica tenti di confondere le acque.

Prima della condanna definitiva era una personalità che a buon ragione risultava repellente a molti e – in nome del libero arbitrio – poteva piacere ad altri.

Dopo la sentenza della Cassazione il suo status è mutato per una sentenza emessa in nome del “popolo italiano”, che ha – dovrebbe avere – una valenza nazionale.

È una persona caratterizzata da una “naturale capacità a delinquere mostrata nella persecuzione del (proprio) disegno criminoso”, come hanno sancito i giudici del processo Mediaset.

CON LA FRESCA arroganza di chi è pervenuto a un posticino di potere per grazia del sovrano, l’economista Filippo Taddei membro della segreteria del Pd ha dichiarato l’altra mattina a Omnibus a chi gli chiedeva dei dubbi sull’incontro Renzi-Berlusconi: “Francamente non capisco il senso della questione”.

Peccato, perché è ipotizzabile che abbia viaggiato in Europa e si sa per certo che ha vissuto negli Stati Uniti.

L’incontro tra un politico incensurato e un pregiudicato è inconcepibile in qualsiasi capitale democratica dell’Occidente.

Un evento del genere è escluso a Washington come a Berlino, a Parigi come a Londra.

Nixon era stato eletto nel 1972 con 47 milioni di voti.

Nel momento in cui fu riconosciuto responsabile dei reati connessi allo scandalo Watergate, non fu più un interlocutore per nessuno. Punto.

I democratici americani hanno continuato ovviamente a trattare e fare politica con i repubblicani, ma il colpevole di reati era pubblicamente fuori gioco.

Perché c’è un confine invalicabile tra l’onorabilità pubblica prima e dopo una condanna.

Anzi nei paesi anglosassoni e a democrazia matura c’è anche un secondo confine, quello della condotta “appropriata” o “inappropriata”, che riguarda la correttezza del comportamento pubblico e prescinde dai procedimenti penali.

Per cui il politico, beccato con lo scontrino delle mutande messo in conto al contribuente, sparisce subito dalla circolazione e nessuno dei suoi sodali di partito grida al complotto. Semplicemente perché “non si può”.

In Italia la classe politica rimuove costantemente questo discrimine di etica pubblica per cui i più grandi cialtroni possono gridare che non sono indagati, facendoci ridere dietro all’estero. Ma pazienza.

La maggioranza paziente si accontentava di aspettare le sentenze definitive della magistratura, augurandosi che avessero un senso erga omnes.

Il fatto che da noi si voglia ora platealmente varcare il limite tra chi ha la titolarità di buona fede per stare sulla scena pubblica è chi è interdetto per gravi reati costituisce un ulteriore allontanamento dell’Italia dallo standard dei paesi europei e occidentali.

Dove “ulteriore” significa ammettere con tristezza che l’ultimo ventennio ha visto il nostro paese scendere sempre più in basso, ma c’era la speranza piccola, flebile, che il novembre 2011 e l’accertata criminalità con sentenza definitiva dell’agosto 2013 potesse segnare un piccolo, graduale passo verso il ritorno all’Europa.

DICIAMO, a scanso di equivoci, che a milioni di cittadini delle beghe interne del Pd non interessa niente.

E meno che mai interessa il politichese con cui il vertice imminente (o avvenuto) viene ammantato.

Ci sono invece milioni di cittadini, che pagano le tasse, e tanti milioni che a destra, centro e sinistra sentono il valore della legalità e vorrebbero uscire dal degrado istituzionale.

E c’è quell’umanità pulita vista due anni fa in Piazza del Popolo nel giorno di “Se non ora, quando? ” .

Questa Italia capisce perfettamente il “segno” di questo vertice voluto da Renzi, che cancella il confine tra ciò che è sostenibile nel costume democratico e ciò che non lo è.

Che mette sullo stesso piano della presentabilità l’evasore e chi non lo è.

Raccontava Piercamillo Davigo che nei dibattiti, quando il discorso scivolava sul “tanto rubano tutti”, lui si fermava e domandava: “Lei ruba? Io no. Allora siamo già in due”.

Tanto per rimarcare la frontiera.

Da oggi, nella società di comunicazione visiva in cui siamo immersi, il messaggio è chiarissimo.

Tra Davigo e Berlusconi non c’è nessuna differenza.
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

camillobenso ha scritto:


Domanda :


Caro phanco,

tu credi veramente che valga la pena impegnarsi politicamente, come sostieni ultimamente, quando nella pratica di tutti i giorni si assiste al fenomeno inconfutabile che i politicanti, grazie ai modelli sperimentati della comunicazione di massa si portano tranquillamente a spasso il gregge tricolore come e quando vogliono?
scusa Zio se mi intrometto sulla domanda che fai a pancho direttamente .

però da come scrivi sembra che la tua preoccupazione maggiore sia quella di tenerti fuori dai giochi per non farti prendere per il kiulen .

Quello che ti sfugge, secondo me, è che questo tuo "narcisismo" ( passami il termine) il Paese non se lo può permettere .

ti assicuro che nessuno vuole essere merlo , o tordo, o pecora, o cane al guinzaglio.

siamo consapevoli che renzi ha grossi limiti e che non potrà fare tutto, per te è masochismo o tirare a campare o essere presi per il kiulo , per altri è un consapevole prezzo da pagare per allontanarsi da un ventennio tragico e cambiare musica.

la polemica su " la legge elettorale non è una priorità per gli italiani" ha il sapore di " il conflitto di interessi non interessa gli italiani" ...
dai ....
è il solito giochetto ( peraltro molto democristiano) che quando si mette mano ad una cosa subito si aziona il benaltrismo....
ma non attacca più
perchè TUTTO ormai è una priorità per gli italiani .
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti - 205

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Scheda – 5 – I conflitti interni al Bel Paese

5 - 14 – 19 Gennaio 2014



Parte Omninus con la rivisitazione della conferenza stampa di Renzi di ieri.

…….è stata una cosa bella …..e abbiamo piena sintonia su tutto……..

Renzi si è dimenticato di contattare Totò Riina.


Fabio Martini de La Stampa invece ha sottolineato che toccando il capitolo V, Renzi si propone come padre riformatore della Patria.

Il tasso di degrado della società italiana è totale.

Da De Gasperi, Calamandrei, Pertini, a Renzi, Berlusconi, Grillo.
peanuts
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Iscritto il: 21/02/2012, 22:29

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da peanuts »

Beh, allora, che vogliamo dire?

Vergogna
Ver-go-gna

Ragazzi, c'è qualcuno che ancora vuol votare pd dopo ieri?
Non è che voglia fare una polemica con qualcuno ma qua s'è passato ogni limite
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:
camillobenso ha scritto:


Domanda :


Caro phanco,

tu credi veramente che valga la pena impegnarsi politicamente, come sostieni ultimamente, quando nella pratica di tutti i giorni si assiste al fenomeno inconfutabile che i politicanti, grazie ai modelli sperimentati della comunicazione di massa si portano tranquillamente a spasso il gregge tricolore come e quando vogliono?
scusa Zio se mi intrometto sulla domanda che fai a pancho direttamente .

però da come scrivi sembra che la tua preoccupazione maggiore sia quella di tenerti fuori dai giochi per non farti prendere per il kiulen .

Quello che ti sfugge, secondo me, è che questo tuo "narcisismo" ( passami il termine) il Paese non se lo può permettere .

ti assicuro che nessuno vuole essere merlo , o tordo, o pecora, o cane al guinzaglio.

siamo consapevoli che renzi ha grossi limiti e che non potrà fare tutto, per te è masochismo o tirare a campare o essere presi per il kiulo , per altri è un consapevole prezzo da pagare per allontanarsi da un ventennio tragico e cambiare musica.

la polemica su " la legge elettorale non è una priorità per gli italiani" ha il sapore di " il conflitto di interessi non interessa gli italiani" ...
dai ....
è il solito giochetto ( peraltro molto democristiano) che quando si mette mano ad una cosa subito si aziona il benaltrismo....
ma non attacca più
perchè TUTTO ormai è una priorità per gli italiani .




scusa Zio se mi intrometto sulla domanda che fai a pancho direttamente .

un forum non è una questione privatistica, ognuno ha il diritto di intervenire sempre e comunque. E’ un tuo diritto.


però da come scrivi sembra che la tua preoccupazione maggiore sia quella di tenerti fuori dai giochi per non farti prendere per il kiulen .

Non è in questa ottica.

Con pancho ci stiamo confrontando di un paio di mesi su posizioni opposte. Pancho sostiene che occorre battersi comunque. Diversamente, sostengo, che il continuo precipitare del sistema Italia, sta producendo lacerazioni sempre più grandi che annullano qualsiasi buona intenzione in merito.

Il tutto si propone quotidianamente secondo una legge algebrica progressiva.

+ 3 – 54 = - 51
+ 4 - 58 = - 54
+ 5 – 65 = - 60


I fatti, ad esempio, degli ultimi tempi sono solo occasionalmente temporali.

Le mutande verdi di Cota & Co.
All’Aquila che inneggiavano al terremoto mentre la terra tremava.
La sottolineatura di Libero, ridimensionata dagli altri giornali, nell’ambito della lotta politica su “ una mazzetta di un milione ai compagni”
Il caso De Girolamo
I soldi usati per Diabolik nel sistema Sicilia di questa settimana in contemporanea con analogie in Liguria.
La fabbrica del cancro nella Terra dei fuochi.
Il caso Ilva che comunque dorme sul risanamento. Ci sono riusciti i coreani del Sud e non noi, ex settima potenza mondiale.
La pioggia che obbliga a risistemare le falle della Milano – Brescia, e si scopre la Terra dei fuochi lombarda.

Niente di eccezionale, perché occorre prendere atto una volta per tutte che aver fatto finta di niente negli ultimi 30 anni e aver risolto il tutto con una scrollatina di spalle, ci ha portato al disastro totale che non si risolve con i continui impacchi di camomilla o mettere cerotto dopo cerotto quando si aprono le voragini.

Diventa quindi una priorità la scala dei valori umani.

Il commissario politico Krucev poi diventato capo dell’Urss, durante l’assedio di Stalingrado, resosi conto della situazione è diventato improvvisamente umano : “Compagni, smettiamo di parlare di politica, prima bisogna riempire le pance, poi torneremo a confrontarci”.

Se ci era arrivato l’orso sovietico, c’è da stupirsi che questo non avvenga in un popolo latino di formazione cattolica.

Ha scritto il Centro Studi di Confindustria che questi anni hanno prodotto un effetto simile ad una guerra sul tessuto industriale ed economico.

Quello che ha taciuto è che non è finito, con i disastri conseguenti.

E’ di sabato mattina l’urlo della CGIL milanese “Piantiamola di discutere, qui non c’è più lavoro”.

E’ la mancanza di lavoro il tema principale.

Ma sembra che dal novembre del 2011 non se ne preoccupi nessuno.

Aula vuota venerdì mattina quando è intervenuta la De Girolamo, tutti in vacanza.

Renzi è completamente uguale a tutti gli altri e gioca al chiodo scaccia chiodo.

Vai via tu che mi ci siedo io su quella poltrona.

L’aspetto drammatico è che il berlusconismo dilaga nel Paese chiamandosi oggi renzismo.

La testimonianza viene dal servizio de La gabbia di mercoledì scorso dell’imprenditore brianzolo Brambilla, il filmato è su questo 3D, in cui dichiara di aver votato Berlusconi poi deluso, Lega, e adesso Renzi.

Il trend imprenditoriale è stato confermato venerdì scorso nella puntata di Agorà.

Gli imprenditori che votavano Berlusconi oggi puntano tutto su Renzi.

Lo stesso hanno fatto nella disperazione totale, quella parte di lavoratori e pensionati, che non hanno fatto parte della prima emorragia del febbraio scorso (3,5 milioni di elettori) che sono fuoriusciti dal Pd, che si sono messi in fila alle primarie dell’8 dicembre.

Ne è consapevole lo stesso Renzi, che lo ha dichiarato dalla Bignardi: “ So che non mi amano, ma rappresento l’ultima spiaggia”

E il bischero fiorentino punta su questo per soddisfare le sue esigenze personali e non solo.

L’aspetto drammatico e disgustevole, è che questi personaggi sfruttano l’ingenuità popolare per fare gli affari propri, in una fase drammatica del Paese.

Solo la settimana scorsa l’ectoplasma brianzolo se ne è uscito con un classico dei suoi :”Io vi salverò”.

Ci è riuscito Berlusconi, perché non ci devo riuscire io, sostengono Renzi e Grillo.

Non a caso in questa fase politica dominano i tre partiti maggiori, i tre maggiori piazzisti e tromboni italiani.

Non c’è un politico.

Un tema che molti opinionisti ogni tanto rilevano è perché il salvatore della Patria gigliato, non parla mai della mafia.

Eppure è il dominus politico italiano e la prima impresa italiana. Qualcuno oggi cita 600 miliardi di euro di fatturato.

Giuseppe Fava, il direttore della rivista i Siciliani, esattamente 30 anni fa, prima di morire trucidato dalla mafia, nella sua ultima intervista ad Enzo Biagi, fece presente allora che la mafia era già più potente dello Stato.

Figuriamoci oggi con quel fatturato.

Dove sta il nuovo?

Questo è un Paese di Lunardi? Temo di si.

Con la mafia bisogna convivere.

Martini de La Stampa, stamani ad Omnibus, ha paragonato Renzi ad un padre della Patria che vuole fare le riforme.

Questo è un Paese completamente fottuto.

Sì, le riforme nel Paese più mafioso del mondo, fatte in collaborazione con il mafioso di Hardcore RESUSCITATO.




la polemica su " la legge elettorale non è una priorità per gli italiani" ha il sapore di " il conflitto di interessi non interessa gli italiani" ...
dai ....
è il solito giochetto ( peraltro molto democristiano) che quando si mette mano ad una cosa subito si aziona il benaltrismo....
ma non attacca più
perchè TUTTO ormai è una priorità per gli italiani .



Non è affatto vero.

La priorità assoluta degli italiani è il lavoro, lavoro, lavoro, subito

E’ una legge universale di questo pianeta, che dura dalla notte dei tempi.

Il lavoro fa circolare denaro sostenendo l’economia. Tutto il resto sono emerite balle sovrastrutturali dei soliti furbi che non mancano mai, neppure nei momenti peggiori della storia dell’umanità.
peanuts
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Iscritto il: 21/02/2012, 22:29

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da peanuts »

"Le regole del futuro della nazione le scrivi con uno che dovrebbe stare in galera o ai domiciliari? Auguri, mai più Pd", scrive Gaetano Ferrari sulla pagina Facebook di Matteo Renzi

http://www.repubblica.it/politica/2014/ ... ref=HREA-1

Ve la siete cercata, VENDUTI
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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