Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
I cittadini vogliono il proporzionale.
Così è deciso e chi non si adegua è un venduto.
MERCOLEDÌ, 22 GENNAIO 2014
Referendum M5S, vittoria netta per il proporzionale
Il referendum del Movimento 5 Stelle sulla legge elettorale si è concluso con una vittoria del proporzionale. Ecco i risultati annunciati sul blog di Beppe Grillo, dove si è svolta la consultazione dei militanti a 5 Stelle. “La consultazione del M5S sul primo quesito della legge elettorale, proporzionale o maggioritario, si è conclusa. Hanno votato per il proporzionale in 20.450 e per il maggioritario in 12.397.I votanti in tutto sono stati 32.847″. I votanti di questa consultazione interna sono cresciuti di circa 8 mila unità rispetto al referendum sulla clandestinità, che aveva avuto come partecipanti totali 24.932. Gli aventi diritto erano gli iscritti certificati al 30 giugno 2013, pari a 80.383.
http://www.gadlerner.it/2014/01/22/refe ... porzionale
Così è deciso e chi non si adegua è un venduto.
MERCOLEDÌ, 22 GENNAIO 2014
Referendum M5S, vittoria netta per il proporzionale
Il referendum del Movimento 5 Stelle sulla legge elettorale si è concluso con una vittoria del proporzionale. Ecco i risultati annunciati sul blog di Beppe Grillo, dove si è svolta la consultazione dei militanti a 5 Stelle. “La consultazione del M5S sul primo quesito della legge elettorale, proporzionale o maggioritario, si è conclusa. Hanno votato per il proporzionale in 20.450 e per il maggioritario in 12.397.I votanti in tutto sono stati 32.847″. I votanti di questa consultazione interna sono cresciuti di circa 8 mila unità rispetto al referendum sulla clandestinità, che aveva avuto come partecipanti totali 24.932. Gli aventi diritto erano gli iscritti certificati al 30 giugno 2013, pari a 80.383.
http://www.gadlerner.it/2014/01/22/refe ... porzionale
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Amadeus ha scritto:alle persone che hai interpellato e che ricalcano l'indole tutta italica della lamentela continua
esasperata fino allo spasimo nella ricerca della perfezione assoluta da parte di certa sinistra intellettualoide.
non basterebbero 150 leader e 150 insignificanti micropartiti per farli contenti , troverebbero sempre motivi per rompere ( doppiosenso) .
Per la precisione, l’elenco riportato attiene alle prime cinque persone intervistate nel filmato postato da paolo11.
Da sabato scorso ho iniziato uno studio psico sociologico sulle motivazione che inducono elettori autenticamente di sinistra di varia estrazione sociale e di diversa formazione scolastica, per cercare di capire nel profondo il fenomeno di moda.
Allargando il campione d’indagine anche a chi ha votato di tutto provenendo da destra e si è fermato al Pd, forse perché gli ricorda tanto la Dc.
Il fenomeno che esercita attenzione particolare su Renzi da parte delle persone in generale ma anche quelle di una certa cultura scolastica od autonoma, dal mio punto di vista è un esercizio cognitivo piuttosto interessante.
Più il livello di studio è elevato, più il fenomeno diventa interessante.
Questo perché ha una forte analogia con le persone con livello d’istruzione di tipo universitario oppure diplomati, che votano Berlusconi.
Da queste parti chi ha avversato Berlusconi, pur ammettendo che anche Mussolini ci ha trasmesso dopo 70 anni un sensibile zoccolo duro, accetta che anche Berlusconi possa disporre del suo zoccolo duro. Le così dette cozze attaccate alla roccia di Crozza.
Ma nello stesso tempo impreca contro costoro, i berluscones, bollandoli di essere come lui, secondo il vecchio detto “Chi si assomiglia si piglia”.
Quindi, i vanesi, gli imbroglioni, i truffatori, i figli di Androcchia, gli evasori fiscali, i puttanieri, i “pedofili”, gli amorali cronici.
Io aggiungerei anche la fascia di tifosi del Milan che non hanno nessuna cognizione della politica e della socialità, ma che intendono gratificare il loro presidente quando apre il portafoglio e gli compra il campione che può fare la differenza. Vedi Ballotelli.
A cui vanno aggiunte le persone anziane e le casalinghe che passano la giornata davanti al televisore. Oltre a quelle persone che pregiudizionalmente, una volta di centro oppure da sempre di destra si battono affinché la “””sinistra””” non possa mai arrivare al governo.
Infine, quella fascia che crede che sia un uomo veramente importante e che è convinta che il successo sia dovuto solo ed esclusivamente alle sue capacità.
Qualche mese fa, quando sono diventati improvvisamente importanti i giovani falchetti, La7, ha intervistato degli studenti della Luiss. Poter capire chi, che con gli studi gli è stato aperto il cervello, possa comunque ancora votare Berlusconi è senz’altro un esercizio di sociologia politica notevole.
Lo stesso fenomeno di fascia, fa diventare interessante gli elettori di Renzi.
E’ interessante capire del perché l’avversione a Berlusconi e il mostrare invece consenso smisurato a Renzi, quando i fenomeni di base sono gli stessi.
Il filo comune della giustificazione del voto Renzi si basa sulla convinzione che il gigliato Gianburrasca, possa veramente realizzare quello che promette.
Quello che ho notato nel filmato di Paolino, è quanto accade da queste parti e che per forza rappresenta una forte fetta di elettori dello Stivalone.
L’aver creduto ai funerali del Cav, non sentendolo più in televisione come un tempo e vedendolo relegato nella settima o ottava pagina dei quotidiani, per molti antiberlusconiani ha rappresentato il segno della svolta dopo vent’anni di quotidiane sofferenze per la sua presenza. Un convinzione rafforzata dalla possibilità che la magistratura si potesse dare una mossa sulla data del scelta del destino punitivo di S.B.
Ritrovarselo di nuovo sulla scena nel ruolo di interlocutore principale, per non pochi ha rappresentato un tradimento, che a sinistra non è recuperabile.
Poi esiste sempre una graduazione di entusiasti che non demorde perché profondamente convinta che Renzi ribalterà l’Italia come un calzino.
Senza capire che la drammaticità della fase storica, non consente di ritornare su posizioni precedenti la crisi.
C’è poi chi ha capito di aver preso una cantonata ma spera in un recupero futuro, per poter contrastare chi non ha nessuna fiducia in Renzi.
Per quanto mi riguarda, occorre che trascorra il tempo ed accadano gli avvenimenti, per far comprendere a chi tratta tutto come un atto di fede profondo e si rifiuta di guardare i soliti segnali che vengono trasmessi dai vari politici sotto esame.
Con Monti ci sono voluti dodici mesi per capire. Anche da parte di Scalfari dove alla fine ha scritto su Repubblica di sentirsi tradito. Il tradimento non c’entra, era Scalfari che per un ignoto processo non vedeva la realtà montiana.
Il Monti del novembre 2011 era sempre lo stesso del 2012. Era Scalfari che per un arcano processo non vedeva quanto era visibile.
Poi è successa la stessa cosa con Letta. Malgrado stiano toccando con mano i pasticci di tutti i giorni, hanno ancora bisogno di altri avvenimenti per capire la sua debolezza ed incapacità a tenere in mano la situazione.
Adesso siamo nella fase dell’infatuazione per Renzi, in cui si rifiuta di vedere la realtà.
L’imprenditore Brambilla a Piazzapulita, ha chiarito di aver votato il berlusca, di essersi reso conto dell’inadeguatezza e di essere passato alla Lega. Resosi conto del flop, si è spostato su Gianburrasca. E così tanti suoi colleghi lombardi.
Dal mondo del lavoro o dal mondo dei pensionati, molti sperano in Renzi perché rappresenta l’ultima spiaggia, ma contemporaneamente creandosi muri di gomma per rifiutare la realtà.
E solo il tempo che può stabilire la dimensione giusta, come è stato a suo tempo per quei 6 milioni di elettori che quasi un anno fa, hanno abbandonato Berlusconi.
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Paolo , senza offesa eh... il m5s avrà la sua legge elettorare non prima di fine febbraio ( magari se invece di stare due anni on line a sparare cazzate .... lavoravano ....era già pronta ) e poi vedremo .... tutta sta perfezione ....paolo11 ha scritto:Caro Amadeus.Renzi si è rimangiato il discorso sulle preferenze, che tutti i partiti volevano e pure i cittadini.
E le coalizioni ci porterebbe a governi che possono cadere.
Ciao
Paolo11
le preferenze quando c'erano facevano schifo e ci abbiamo fatto pure in referendum per levarle...
le preferenze vengono espresse tramite primarie...concetto lungi dalla perfezione ma che rappresenta un elemento di contatto diretto fra elettorato e partito .... guardatevi intorno e vedete chi altro lo fa.
( a parte grillo che lo fa fare solo sul web , solo a chi è iscritto "certificato" .... ventimila persone o giù di lì.... una rappresentazione dell'Italia veramente perfetta ...che poi neanche si è capito chi gestisce questi dati .... )
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
le preferenze ....
http://www.lastampa.it/2014/01/20/blogs ... agina.html
Per salvare le preferenze Bettino Craxi - perdonate la citazione ovvia - invitò gli italiani ad "andare al mare" nel referendum del 1991 che chiedeva l'abolizione della preferenza plurima. Tra i tanti paradossi nella vicenda della riforma elettorale italiana del 2014 c'è persino che la forza più limpidamente anticraxiana e antiberlusconiana dello scenario italiano, il Movimento cinque stelle, lamenti soprattutto che nel sistema di voto su cui si lavora al momento non siano consentite le preferenze. Discorso a parte meriterebbe l'ira raggelata dei bersaniani, riassunta nella direzione del Pd nelle parole di Gianni Cuperlo (che ha chiesto una "consultazione" della base sulla proposta elettorale di Renzi); ma anche questa - sia pure nei modi obliqui propri della minoranza del Pd - si deve al fatto che la mediazione di Renzi non ha introdotto le preferenze che loro chiedevano (pazienza che abbiano cambiato idea rispetto a quando - era solo il 2012 - la sempre assertiva Anna Finocchiaro giurava solenne: "Se qualcuno vuole una legge elettorale con le preferenze sappia che non siamo disponibili". Non era un millennio fa, ma fa niente; in politica si cambia idea).
Naturalmente il vecchio partito socialista, come la Dc (che in questo gli era anche superiore), aveva prosperato su un'industria delle preferenze che prevedeva appunto la degenerazione, delle preferenze: la scelta dei candidati declinata come campagne elettorali costose, mercanteggianti, personalizzate, e sempre molto ben finanziate, da varie fonti, non solo pubbliche. I sostenitori M5S delle preferenze fanno un discorso del tutto diverso, questo è palese, volevano restituire agli italiani un potere di scelta che il Porcellum, dal 2005, ha di fatto negato al popolo: decidersi i rappresentanti.
E in astratto le preferenze sono davvero il sistema più giusto, quello preferibile, e anche - giuridicamente parlando - quello più "equilibrato". Poter scegliere direttamente qualunque candidato vogliamo, sottrarre questo potere alle arcane stanze delle segreterie dei partiti avrebbe significato riavvicinare i cittadini alla politica. Dobbiamo però pur ricordare cos'è accaduto in Italia, perché è qui che viviamo. Non sto dicendo che ci piaccia, l'Italia; semplicemente che è fatta così.
La storia è leggendaria, ci sono capitoli che paiono appartenere al degrado amaro narrato da Longanesi. Achille Lauro, approfittando delle preferenze anni cinquanta, regalava pacchi di pasta e scarpe spaiate, la seconda scarpa la dava dopo il voto se uno forniva prova di aver apposto la preferenza indicata; Leonardo Sciascia raccontava il voto di scambio a Regalpetra - ne vennero, questo è il lato buono della storia, capolavori sull'antropologia italiana: lo stesso elettore che si prometteva (fisicamente) sia alla Dc che ai monarchici; Calvino narrava di suorine che facevano votare (indovinate chi) i malati del Cottolengo, e Rossana Rossanda ha scritto che a un comizio a Cascina Luraghi, da funzionaria del Pci di Milano nel ‘53, le capitò di trovare che il candidato della Dc locale aveva fatto cambiare lo slogan "La posta in gioco" in "La posta e la democrazia cristiana": e in prima fila eccoti l’ufficiale postale! Così pian piano, in un inarrestabile declino, siamo arrivati ai "mister centomila preferenze" Alfredo Vito, alle sbardellate dello "Squalo" Sbardella a Roma, ai socialisti napoletani che facevano ricca campagna elettorale guidati da Giulio de Donato nei quartieri spagnoli, con grande pompa di santini, a tantissimi fenomeni che sono il retroterra pratico, prima che culturale, di Mani Pulite. Inutile elencarli tutti. E' un'enciclopedia. La Dc irpina nel 1972 diede ordine di votare i candidati 1, 9, 7, 2. Questo sono state le preferenze. Genialità truffaldina e malcostume politico.
Ha ragione Arianna Ciccone, che ha twittato "come criterio di scelta, è abbastanza umiliante"; la storia politica italiana non ci piace, ma da questo viene. E anche questo spiega perché siamo arrivati alla richiesta corale (approvata dal 62,5 per cento degli aventi diritto, nel referendum di Segni nel '91, non un secolo fa) di abolirle, le preferenze. Naturalmente, non darsi la possibilità di scegliere uno per uno tutti i candidati è anche la presa d'atto di una piccola rinuncia collettiva. Sulla quale bisognerà meditare, anche in un'ottica prepolitica.
twitter @jacopo_iacoboni
http://www.lastampa.it/2014/01/20/blogs ... agina.html
Per salvare le preferenze Bettino Craxi - perdonate la citazione ovvia - invitò gli italiani ad "andare al mare" nel referendum del 1991 che chiedeva l'abolizione della preferenza plurima. Tra i tanti paradossi nella vicenda della riforma elettorale italiana del 2014 c'è persino che la forza più limpidamente anticraxiana e antiberlusconiana dello scenario italiano, il Movimento cinque stelle, lamenti soprattutto che nel sistema di voto su cui si lavora al momento non siano consentite le preferenze. Discorso a parte meriterebbe l'ira raggelata dei bersaniani, riassunta nella direzione del Pd nelle parole di Gianni Cuperlo (che ha chiesto una "consultazione" della base sulla proposta elettorale di Renzi); ma anche questa - sia pure nei modi obliqui propri della minoranza del Pd - si deve al fatto che la mediazione di Renzi non ha introdotto le preferenze che loro chiedevano (pazienza che abbiano cambiato idea rispetto a quando - era solo il 2012 - la sempre assertiva Anna Finocchiaro giurava solenne: "Se qualcuno vuole una legge elettorale con le preferenze sappia che non siamo disponibili". Non era un millennio fa, ma fa niente; in politica si cambia idea).
Naturalmente il vecchio partito socialista, come la Dc (che in questo gli era anche superiore), aveva prosperato su un'industria delle preferenze che prevedeva appunto la degenerazione, delle preferenze: la scelta dei candidati declinata come campagne elettorali costose, mercanteggianti, personalizzate, e sempre molto ben finanziate, da varie fonti, non solo pubbliche. I sostenitori M5S delle preferenze fanno un discorso del tutto diverso, questo è palese, volevano restituire agli italiani un potere di scelta che il Porcellum, dal 2005, ha di fatto negato al popolo: decidersi i rappresentanti.
E in astratto le preferenze sono davvero il sistema più giusto, quello preferibile, e anche - giuridicamente parlando - quello più "equilibrato". Poter scegliere direttamente qualunque candidato vogliamo, sottrarre questo potere alle arcane stanze delle segreterie dei partiti avrebbe significato riavvicinare i cittadini alla politica. Dobbiamo però pur ricordare cos'è accaduto in Italia, perché è qui che viviamo. Non sto dicendo che ci piaccia, l'Italia; semplicemente che è fatta così.
La storia è leggendaria, ci sono capitoli che paiono appartenere al degrado amaro narrato da Longanesi. Achille Lauro, approfittando delle preferenze anni cinquanta, regalava pacchi di pasta e scarpe spaiate, la seconda scarpa la dava dopo il voto se uno forniva prova di aver apposto la preferenza indicata; Leonardo Sciascia raccontava il voto di scambio a Regalpetra - ne vennero, questo è il lato buono della storia, capolavori sull'antropologia italiana: lo stesso elettore che si prometteva (fisicamente) sia alla Dc che ai monarchici; Calvino narrava di suorine che facevano votare (indovinate chi) i malati del Cottolengo, e Rossana Rossanda ha scritto che a un comizio a Cascina Luraghi, da funzionaria del Pci di Milano nel ‘53, le capitò di trovare che il candidato della Dc locale aveva fatto cambiare lo slogan "La posta in gioco" in "La posta e la democrazia cristiana": e in prima fila eccoti l’ufficiale postale! Così pian piano, in un inarrestabile declino, siamo arrivati ai "mister centomila preferenze" Alfredo Vito, alle sbardellate dello "Squalo" Sbardella a Roma, ai socialisti napoletani che facevano ricca campagna elettorale guidati da Giulio de Donato nei quartieri spagnoli, con grande pompa di santini, a tantissimi fenomeni che sono il retroterra pratico, prima che culturale, di Mani Pulite. Inutile elencarli tutti. E' un'enciclopedia. La Dc irpina nel 1972 diede ordine di votare i candidati 1, 9, 7, 2. Questo sono state le preferenze. Genialità truffaldina e malcostume politico.
Ha ragione Arianna Ciccone, che ha twittato "come criterio di scelta, è abbastanza umiliante"; la storia politica italiana non ci piace, ma da questo viene. E anche questo spiega perché siamo arrivati alla richiesta corale (approvata dal 62,5 per cento degli aventi diritto, nel referendum di Segni nel '91, non un secolo fa) di abolirle, le preferenze. Naturalmente, non darsi la possibilità di scegliere uno per uno tutti i candidati è anche la presa d'atto di una piccola rinuncia collettiva. Sulla quale bisognerà meditare, anche in un'ottica prepolitica.
twitter @jacopo_iacoboni
-
- Messaggi: 1990
- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Ops
Ultima modifica di pancho il 23/01/2014, 10:21, modificato 1 volta in totale.
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
-
- Messaggi: 1990
- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Caro Zione, mi è' difficile non darti ragione.camillobenso ha scritto:
Per la precisione, l’elenco riportato attiene alle prime cinque persone intervistate nel filmato postato da paolo11.
Da sabato scorso ho iniziato uno studio psico sociologico sulle motivazione che inducono elettori autenticamente di sinistra di varia estrazione sociale e di diversa formazione scolastica, per cercare di capire nel profondo il fenomeno di moda.
Allargando il campione d’indagine anche a chi ha votato di tutto provenendo da destra e si è fermato al Pd, forse perché gli ricorda tanto la Dc.
Il fenomeno che esercita attenzione particolare su Renzi da parte delle persone in generale ma anche quelle di una certa cultura scolastica od autonoma, dal mio punto di vista è un esercizio cognitivo piuttosto interessante.
Più il livello di studio è elevato, più il fenomeno diventa interessante.
Questo perché ha una forte analogia con le persone con livello d’istruzione di tipo universitario oppure diplomati, che votano Berlusconi.
Da queste parti chi ha avversato Berlusconi, pur ammettendo che anche Mussolini ci ha trasmesso dopo 70 anni un sensibile zoccolo duro, accetta che anche Berlusconi possa disporre del suo zoccolo duro. Le così dette cozze attaccate alla roccia di Crozza.
Ma nello stesso tempo impreca contro costoro, i berluscones, bollandoli di essere come lui, secondo il vecchio detto “Chi si assomiglia si piglia”.
Quindi, i vanesi, gli imbroglioni, i truffatori, i figli di Androcchia, gli evasori fiscali, i puttanieri, i “pedofili”, gli amorali cronici.
Io aggiungerei anche la fascia di tifosi del Milan che non hanno nessuna cognizione della politica e della socialità, ma che intendono gratificare il loro presidente quando apre il portafoglio e gli compra il campione che può fare la differenza. Vedi Ballotelli.
A cui vanno aggiunte le persone anziane e le casalinghe che passano la giornata davanti al televisore. Oltre a quelle persone che pregiudizionalmente, una volta di centro oppure da sempre di destra si battono affinché la “””sinistra””” non possa mai arrivare al governo.
Infine, quella fascia che crede che sia un uomo veramente importante e che è convinta che il successo sia dovuto solo ed esclusivamente alle sue capacità.
Qualche mese fa, quando sono diventati improvvisamente importanti i giovani falchetti, La7, ha intervistato degli studenti della Luiss. Poter capire chi, che con gli studi gli è stato aperto il cervello, possa comunque ancora votare Berlusconi è senz’altro un esercizio di sociologia politica notevole.
Lo stesso fenomeno di fascia, fa diventare interessante gli elettori di Renzi.
E’ interessante capire del perché l’avversione a Berlusconi e il mostrare invece consenso smisurato a Renzi, quando i fenomeni di base sono gli stessi.
Il filo comune della giustificazione del voto Renzi si basa sulla convinzione che il gigliato Gianburrasca, possa veramente realizzare quello che promette.
Quello che ho notato nel filmato di Paolino, è quanto accade da queste parti e che per forza rappresenta una forte fetta di elettori dello Stivalone.
L’aver creduto ai funerali del Cav, non sentendolo più in televisione come un tempo e vedendolo relegato nella settima o ottava pagina dei quotidiani, per molti antiberlusconiani ha rappresentato il segno della svolta dopo vent’anni di quotidiane sofferenze per la sua presenza. Un convinzione rafforzata dalla possibilità che la magistratura si potesse dare una mossa sulla data del scelta del destino punitivo di S.B.
Ritrovarselo di nuovo sulla scena nel ruolo di interlocutore principale, per non pochi ha rappresentato un tradimento, che a sinistra non è recuperabile.
Poi esiste sempre una graduazione di entusiasti che non demorde perché profondamente convinta che Renzi ribalterà l’Italia come un calzino.
Senza capire che la drammaticità della fase storica, non consente di ritornare su posizioni precedenti la crisi.
C’è poi chi ha capito di aver preso una cantonata ma spera in un recupero futuro, per poter contrastare chi non ha nessuna fiducia in Renzi.
Per quanto mi riguarda, occorre che trascorra il tempo ed accadano gli avvenimenti, per far comprendere a chi tratta tutto come un atto di fede profondo e si rifiuta di guardare i soliti segnali che vengono trasmessi dai vari politici sotto esame.
Con Monti ci sono voluti dodici mesi per capire. Anche da parte di Scalfari dove alla fine ha scritto su Repubblica di sentirsi tradito. Il tradimento non c’entra, era Scalfari che per un ignoto processo non vedeva la realtà montiana.
Il Monti del novembre 2011 era sempre lo stesso del 2012. Era Scalfari che per un arcano processo non vedeva quanto era visibile.
Poi è successa la stessa cosa con Letta. Malgrado stiano toccando con mano i pasticci di tutti i giorni, hanno ancora bisogno di altri avvenimenti per capire la sua debolezza ed incapacità a tenere in mano la situazione.
Adesso siamo nella fase dell’infatuazione per Renzi, in cui si rifiuta di vedere la realtà.
L’imprenditore Brambilla a Piazzapulita, ha chiarito di aver votato il berlusca, di essersi reso conto dell’inadeguatezza e di essere passato alla Lega. Resosi conto del flop, si è spostato su Gianburrasca. E così tanti suoi colleghi lombardi.
Dal mondo del lavoro o dal mondo dei pensionati, molti sperano in Renzi perché rappresenta l’ultima spiaggia, ma contemporaneamente creandosi muri di gomma per rifiutare la realtà.
E solo il tempo che può stabilire la dimensione giusta, come è stato a suo tempo per quei 6 milioni di elettori che quasi un anno fa, hanno abbandonato Berlusconi.
Purtroppo è' maledettamente così' e saremo ancora maledettamente condannati a ripeterci perché o si cambia radicalmente obiettivo politico e si è' costretti a rimanere perennemente in queste situazioni politiche poiché,in queste, non si può far di meglio.
E' il sistema che non te lo permette.
L'anticomunismo ( che poi di comunismo reale non aveva una mazza) inculcato per anni in un popolo non si elimina in decenni.
Lo spauracchio verso chi "avrebbe potuto mangiarti la casetta con tutti i tuoi risparmi, e' ormai fisso geneticamente in gran parte del popolo italiano e non basta acculturare un popolo per venirne a capo come alcuni sostengono.
Le alte ecclaesie poi hanno dato la loro mano per paura di essere private dal loro potere temporale/materiale.
Poi ci sono messi pure coloro che dopo il canto del gallo hanno rinnegato il loro passato ( io non sono mai stato comunista)e si sono accodati al sistema come in quella vignetta dei due asini
Noi solo siamo in parte rimasti coerenti ma siamo in pochi.
Gli altri sono stati trasformati in merli e credo che l'incantesimo non finirà presto.
Solo toccando il fondo forse qualcuno cambierà ma anche questa e' solo una speranza come abbiamo visto col grillismo.
L'anticomunismo persevera ancor più oggi che ieri . Come i due poli negativi di una calamita che si contrappongono.
Tutto può essere accettato ma non cadere mai nel concetto di uguaglianza, morale ed etica.
L'individualismo alla massima potenza e' l'unico ad essere accettato da questo popolo costruito nel tempo e con pazienza dai poteri forti siano essi religiosi che laici.
Non per questo devo arrendermi ed abbassare la guardia, caro amico .
Sarebbe una sconfitta ancor più grande. Sono sempre stato in minoranza per le mie idee e continuerò ad esserlo ancora.
La mia dignità non sarà mai in vendita.
Un salutone da Juan il compagno
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
-
- Messaggi: 1188
- Iscritto il: 21/02/2012, 22:55
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
L'individualismo alla massima potenza e' l'unico ad essere accettato da questo popolo costruito nel tempo e con pazienza dai poteri forti siano essi religiosi che laici.
Non per questo devo arrendermi ed abbassare la guardia, caro amico .
Sarebbe una sconfitta ancor più grande. Sono sempre stato in minoranza per le mie idee e continuerò ad esserlo ancora.
La mia dignità non sarà mai in vendita.
pancho
Condivido convintamente e... quanto mi ci riconosco!
-
- Messaggi: 1188
- Iscritto il: 21/02/2012, 22:55
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Si dice che: le preferenze favoriscono compravendita di voti e voti di scambio.le preferenze quando c'erano facevano schifo e ci abbiamo fatto pure in referendum per levarle...
Sarà pure vero ma... che differenza fa l'eventuale accordo interessato tra l'elettore ed il candidato scorretto e potente,
ed un accordo tra la direzione di un partito e l'elettore o tanto peggio di una lobby?
Alla base c'è la correttezza e l'onestà, contrariamente non c'è norma che tenga.
Si dice che "fatta la legge trovato l'inganno." Purtroppo!
-
- Messaggi: 1990
- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Su queste preferenze e' certamente vero che abbiamo fatto un referendum e questo dimostra quanto ci facciamo monopolizzare dai media e da chi sta sopra di noi. Ora dire il contrario mi fa un po pensare, lasciamelo dire.erding ha scritto:Si dice che: le preferenze favoriscono compravendita di voti e voti di scambio.le preferenze quando c'erano facevano schifo e ci abbiamo fatto pure in referendum per levarle...
Sarà pure vero ma... che differenza fa l'eventuale accordo interessato tra l'elettore ed il candidato scorretto e potente,
ed un accordo tra la direzione di un partito e l'elettore o tanto peggio di una lobby?
Alla base c'è la correttezza e l'onestà, contrariamente non c'è norma che tenga.
Si dice che "fatta la legge trovato l'inganno." Purtroppo!
Quindi, non dobbiamo, e questo mi sembra d'averlo gia detto in un mio post, prendere per oro colato quelli che sostengono le preferenze.
Se hai difronte una societa' di disonesti ed immorali non c'e' legge che tenga per far funzionare un po' di democrazia.
In democrazia l'elettore deve poter scegliere il suo candidato.
Questo e' pure vero. Nessuno deve toglierli questa possibilita'.
Pero, c'e' un pero' su cui bisognerebbe discutere ultriormente.
Se la democrazia vuol dire partecipazione e la partecipazione avviene fin dai primi momenti della vita pubblica (sezioni, circoli, comitati di quartiere....) non pensi che possano essere questi i momenti per decidere i candidati di un partito? Poi saranno i voti a decidere sulla scelta.
Questo avveniva non molto tempo fa, non secoli, nelle sezioni in cui partecipavo.
SE non esiste partecipazione tutto il resto si puo' mettere sulla stessa pentola. Non cambia la sostanza. Non e' democrazia.
Ora insistere per le preferenze e quindi dare un ns. voto sul elenco di nomi che non conosciamo e che non abbiamo deciso noi, che differenza fa con quelli che non vogliono le preferenze?
Quindi, attenti ad non imboccare una strada dalla quale poi potremmo impantanarci e contraddirci con quello che un tempo avevamo deciso e passare poi anche nel gruppo dei "soliti merli"..
Come vedi, spesso guardiamo il dito invece della luna.
I media e non solo, ci martellano continuamente su un falso problema per distorcerci sicuramente da quello vero e......noi ci caschiamo.
Non vogliono la partecipazione poiche solo con questa ci sarebbe un vero cambiamento e a costoro va assolutamente bene cosi.
un salutone da Juan il compagno
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
-
- Messaggi: 2444
- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Ciao Juan pancho
Non vogliono la partecipazione poiche solo con questa ci sarebbe un vero cambiamento e a costoro va assolutamente bene cosi.
questa è una gran verità, per questo insisto nel dire che tutti i sistemi elettorali, chi più chi meno, permettono ai furbi di raggirarli come vogliono, allora la soluzione sta nel dare più potere ai cittadini che vogliono e che possono partecipare, questo potere significa "quorumzeropiùdemocrazia " nei referendum, certezza che le proposte di legge di iniziativa popolare siano prese in esame entro tempi definiti e se respinte dal Parlamento sottoposte a referendum, regolamentare i partiti (art.49 della Costituzione) definendo il metodo democratico che li deve guidare ( tra gli iscritti e la direzione nazionale e il segretario ci deve essere un confronto reciproco). Un buon leader deve essere l'espressione della base, in particolare della maggioranza, quindi le decisioni devono essere prese a maggioranza e in fretta ( oggi i tempi per comunicare sono velocissimi).
Non vogliono la partecipazione poiche solo con questa ci sarebbe un vero cambiamento e a costoro va assolutamente bene cosi.
questa è una gran verità, per questo insisto nel dire che tutti i sistemi elettorali, chi più chi meno, permettono ai furbi di raggirarli come vogliono, allora la soluzione sta nel dare più potere ai cittadini che vogliono e che possono partecipare, questo potere significa "quorumzeropiùdemocrazia " nei referendum, certezza che le proposte di legge di iniziativa popolare siano prese in esame entro tempi definiti e se respinte dal Parlamento sottoposte a referendum, regolamentare i partiti (art.49 della Costituzione) definendo il metodo democratico che li deve guidare ( tra gli iscritti e la direzione nazionale e il segretario ci deve essere un confronto reciproco). Un buon leader deve essere l'espressione della base, in particolare della maggioranza, quindi le decisioni devono essere prese a maggioranza e in fretta ( oggi i tempi per comunicare sono velocissimi).
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti