Ammettiamo solo per ipotesi che il M5S alle prossime prenda la maggioranza e vada al governo, così come auspicato dal comico.
Le decisioni che riguardano tutti noi verrebbero prese in questo modo?
24 gennaio 2014LA DENUNCIA DI UN ISCRITTO SARDO
L'attivista 5 Stelle: «La democrazia web è una truffa: ho votato più volte con diversi profili»
Un iscritto sardo mette online le prove delle irregolarità e attacca il sistema voluto dalla Casaleggio Associati
Si è seduto davanti al computer, è entrato sulla piattaforma del Movimento (il cosidetto sistema operativo a Cinque Stelle) e ha votato per due volte rispondendo allo stesso quesito in cui gli si chiedeva di scegliere tra sistema proporzionale e maggioritario. La prima volta Francesco Giganti, attivista del M5S sardo, ha eseguito l’accesso al sistema con un profilo registrato su una mail. La seconda è entrato con un altro profilo, identico al primo, se non fosse che è stato creato con un differente indirizzo di posta elettronica. Due account pressoché uguali. E che , cosa più importante, sono certificati, dalla stesso documento.
LIQUID FEEDBACK - Secondo le regole volute dalla Casaleggio Associati per poter prendere parte alle consultazioni di democrazia digitale bisogna essere iscritti ai MeetUp da una certa data in poi, bisogna essere registrati e autorizzati previo invio di un documento di identità. Questa misura viene imposta anche dai Pirati tedeschi, veri e propri pionieri della democrazia liquida, proprio per evitare la dittatura degli attivi. E cioè per far impedire che una sola persona, creando più profili, possa votare più volte. Nel caso dei Pirati tedeschi, tuttavia, la piattaforma Liquid Feedback (i Cinque Stelle ne usano diversa) e uno stretto controllo evitano che capitino disguidi simili a quello riscontrato dall’attivista del M5S. Ma non è certo la prima volta che la democrazia digitale viene criticata per falle simili oltre che per il basso numero di votazioni espresse. E non è nemmeno la prima volta che all’interno del Movimento si discute dell’efficacia di questo sistema. Secondo alcuni infatti i voti sono troppo pochi (qui, la polemica ai tempi delle Quirinarie) e il sistema operativo a Cinque Stelle non è la piattaforma che tanti si aspettavano.
L’attivista Cinque Stelle: «La democrazia web di Casaleggio è una truffa»
LA DELUSIONE - Sia quel che sia, Giganti ha filmato le irregolarità e ha messo online le prove postandole sul suo profilo Facebook. Le fotografie e il video chiaramente hanno scatenato un putiferio di commenti. C’è chi perfino accusa Giganti di aver falsificato tutto. In realtà, non è la prima volta che vengono denunciate irregolarità del genere. E le falle nei sistema di votazione online sono facilmente riscontrabili, sia che si tratti di consultazioni di tipo politico che di altri tipi di sondaggi. Giganti spiega a Corriere.it: «Sono deluso, c’era stato assicurato che nel M5S uno vale uno e che ciascuno di noi aveva diritto un solo voto. Motivo per cui ho deciso di denunciare quanto sta accadendo. E’ una truffa». Poi però ci tiene a specificare: «Non l’ho fatto volutamente. Ho creato i due profili per sbaglio e poi mi sono reso conto che nessuno mi aveva bloccato». In realtà a spingere Garganti verso la denuncia è anche la mancata candidatura del Movimento Cinque Stelle in Sardegna. «Qui è successa una cosa grave, io credevo che Grillo potesse rappresentare un’opportunità per la mia regione. Così mi sono dato da fare, ho aiutato quando Grillo è venuto qui per lo Tsunami Tour, mi sono sempre battuto con denunce per la salvaguardia dell’ambiente. Ma evidentemente tutto questo non conta nulla», si sfoga al telefono. A guardare le sue foto sul suo profilo Facebook, in effetti, lo si vede anche in compagnia di Grillo e di Alessandro Di Battista, uno dei deputati fedelissimi al leader del M5S. E Giganti risulta iscritto al MeetUp del Sulcis dal 31 marzo 2013. «Ora - dice - mi cacceranno per quello che ho scritto . Ma non mi interessa».
24 gennaio 2014
http://www.corriere.it/politica/14_genn ... 1aa5.shtml