paolo11 ha scritto:Caro mariok. la tecnologia avanza non dobbiamo stare ancora con la matitacopiativa come nel 1946 fino ad oggi.2 giorni per votare, altri paesi 1 giorno.
Comunque si è comportato a mio avviso, meglio Grillo che ha permesso ai cittadini di votare per la scelta del modello con una persona che spiegava un po' i modelli.Renzi invece appena diventato segretario di partito ha proposto la sua riforma elettorale, prendere o lasciare rimangiandosi le preferenze sempre da lui citate fino al giorno dell'incontro con Silvio.Poi ha riunito la segreteria e hanno votato la sua mozione.Non erano neanche quelli milioni di persone che hanno approvato.Quindi dove stà la democrazia?( di quei milioni di persone)
Ciao
Paolo11
Caro paolo,
tutte definizioni delle cose, delle persone, del pensiero, sono convenzionali su questo pianeta.
Il tavolo, è un oggetto di questo genere:
che Wikipidia definisce in questo modo:
Il tavolo è un mobile costituito da un piano orizzontale di legno, metallo, plastica o altro materiale rigido sostenuto da tre, quattro o più gambe, di forma e ...
Non cambierebbe assolutamente nulla della sostanza dell’oggetto se lo chiamassimo
“cammello”. Solo che per noi il cammello è un’altra cosa
Il “cammello” è un mobile costituito da un piano orizzontale di legno, metallo, plastica o altro materiale rigido sostenuto da tre, quattro o più gambe, di forma e ...
Ergo, le parole definiscono convenzionalmente oggetti, persone e il pensiero.
La parola “DEMOCRAZIA”, una delle tante forme di governo, viene così definita:
Democrazia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La democrazia (dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere) etimologicamente significa "governo del popolo", ovvero sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dall'insieme dei cittadini.
Il concetto di democrazia non è cristallizzato in una sola versione o in un'unica concreta traduzione, ma può trovare e ha trovato la sua espressione storica in diverse espressioni e applicazioni, tutte caratterizzate per altro dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare.
Benché all'idea di democrazia si associ in genere una forma di Stato,la democrazia può riguardare qualsiasi comunità di persone (come ad esempio una associazione) e il modo in cui vengono prese le decisioni al suo interno.
La nostra, non è mai stata una vera democrazia. Per via dei patti di Yalta noi siamo finiti sotto la sfera d’influenza statunitense. L’Ironia della sorte ha voluto che al suo interno si affermasse il più grosso Partito comunista dell’Europa Occidentale.
Questa condizione non permetteva quindi che il Pci potesse mai andare a governare secondo i principi di libere elezioni in una democrazia.
Ogni volta che si è verificata questa possibilità, il blocco Occidentale della Nato, dominato dagli Usa non glielo hai mai consentito.
Il periodo stragista che parte da Piazza Fontana e le Br hanno caratterizzato un’intero periodo storico.
Neppure il tentativo di Aldo Moro di associare il Pci al governo in una fase di assoluta decomposizione etico morale della Dc e dei partiti precedentemente associati, è stato tollerato.
Aldo Moro, che avrebbe fatto da garante nell’associare il Pci di Berlinguer al governo, è stato fatto fuori fisicamente senza troppi complimenti.
Quando cade il Muro di Berlino, e poi l’Unione sovietica, cadono tutti i presupposti affinché la sinistra non potesse andare al governo. Anche se con un occhio attento e vigile da parte degli Usa e dei poteri forti.
Ma il destino cinico e baro ci ha messo di mezzo Berlusconi che ha governato sempre le sue aziende come un duce.
Lui avrebbe voluto ripetere il suo schema aziendale nella seconda Repubblica.
Lo ha affermato indirettamente proprio oggi, quando ha voluto far saper che le riforme di Renzi in realtà sono le sue di 20 anni fa.
Ergo neppure la seconda Repubblica è stata una democrazia, ma solo un’oligarchia, a volte ducesca, con il concorso colpevole degli ex Pci, spacciata miserevolmente per democrazia, merla merlorum.
Questa oligarchia oggi in fase finale si batte a denti stretti per evitare di lasciare il potere ad una nuova oligarchia.
Giustamente, quindi Noam Chomsky, oggi ha precisato “Urbi et orbi” che la democrazia in Italia è morta.
In effetti i miasmi della putrefazione della democrazia defunta li sentiamo da anni.