quo vadis PD ????

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paolo11
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da paolo11 »

Certamente Napolitano, che nella sua vita ha fatto sempre il politico qualche scheletro nell'armadio lo ha.Non ha fatto niente niente per la sua Napoli
quando era ministro degli interni.Non mi si venga a dire che non sapeva di quei versamenti pericolosi portati a Napoli.Il segreto è saltato fuori con la dichiarazione di Schiavone e gli USA.Nelle loro basi hanno scoperto l'acqua avvelenata, e pure il sottosuolo.
Adesso non si parla più con la nuova legge elettorale dei due mandati, e poi a casa.
Bene rimangono a vita a fare i politici.Poi avvengono gli scandali.
Quello che mi piace di Più è:la concordia che esiste tra PD e FL verso Napolitano, criticato sempre da PDL e Silvio.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

paolo11 ha scritto:Certamente Napolitano, che nella sua vita ha fatto sempre il politico qualche scheletro nell'armadio lo ha.Non ha fatto niente niente per la sua Napoli
quando era ministro degli interni.Non mi si venga a dire che non sapeva di quei versamenti pericolosi portati a Napoli.Il segreto è saltato fuori con la dichiarazione di Schiavone e gli USA.Nelle loro basi hanno scoperto l'acqua avvelenata, e pure il sottosuolo.
Adesso non si parla più con la nuova legge elettorale dei due mandati, e poi a casa.
Bene rimangono a vita a fare i politici.Poi avvengono gli scandali.
Quello che mi piace di Più è:la concordia che esiste tra PD e FL verso Napolitano, criticato sempre da PDL e Silvio.
Ciao
Paolo11

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camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

I vignettisti e i comici hanno in più quel quid che gli permette di svolgere la loro attività.

Dote che ad esempio non ha il capogruppo del Partito democristiano, Speranza, che attrae solo i gatti di marmo e i paracarri.

L’osservazione di Crozza di martedì scorso a Ballarò, è per molti versi di tutto rispetto.

Punto: 00:06:12
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... 7.html#p=0

<<Due partiti sono troppi,……quando c’è un partito solo basta e avanza….>>

Infatti, il sondaggio di Ilvo Diamanti, riporta gli italiani nel loro solco naturale, quello della richiesta dell'uomo forte. (70 %).

Tre mesi fa da queste parti questo fenomeno mi era stato segnalato.

Che il 70 % dei tricolori sia unanime nel richiedere il ritorno di Mussolini, è certamente significativo.




31 GEN 2014 16:49
ESODATO DAL “CORRIERE”, MANNHEIMER CI INFORMA DALLE COLONNE DEL “FOGLIO” CHE RENZI CONQUISTA GLI ITALIANI CON PERCENTUALI BULGARE (TRANNE CHE NEL PD)
Ad approvare le mosse di Matteuccio ci sono il 23% di chi vota il M5S e il 52% degli elettori di “Forza Italia” - Ma metà degli elettori Pd non ha approvato l’incontro il Banana al Nazareno: infatti il 58% degli italiani ritiene che prima o poi si assisterà a una scissione nel Partito Democratico…
Renato Mannheimer per "il Foglio"
Il fenomeno Renzi travolge sempre più lo scenario politico italiano, specie dal punto di vista dell'opinione pubblica. Il sindaco di Firenze è - emerge da tutte le classifiche - il politico più popolare in questo momento nel nostro paese. Ma non si tratta solo di un consenso personale. Quello che sembra convincere il pubblico è l'adesione alle sue iniziative, che è continuamente crescente. Ad esempio, all'inizio di gennaio, il 46 per cento della popolazione - la maggioranza relativa - dichiarava di essere soddisfatto delle prime mosse di Renzi da segretario del Pd.

Da allora, come si sa, il giovane Matteo ha promosso numerose iniziative, prima tra tutte la proposta di legge elettorale. Tutto ciò gli ha consentito di acquisire un ulteriore supporto, tanto che oggi chi afferma di essere soddisfatto dell'azione del sindaco di Firenze è il 54 per cento, la maggioranza assoluta, con un incremento di quasi il 10 per cento in poche settimane. Naturalmente, l'orientamento è diverso tra gli elettorati dei vari partiti. Renzi trova l'approvazione dell'85 per cento di chi vota Pd, ciò che non era scontato.

Ma, specialmente, si registra - a seguito, ovviamente, dell'incontro con Berlusconi - il consenso della maggioranza (52 per cento) dei votanti attuali per Forza Italia. Mentre, come è ovvio, tre elettori di Grillo su quattro condannano l'azione di Renzi: ma anche tra i votanti per il M5s il 23 per cento invece la approva. Il confronto con il Cavaliere, per di più proprio nella sede del Pd, ha però diviso il paese: il 48 per cento degli italiani lo approva e il 44 per cento è di parere opposto.

La differenza tra i due valori non deve ingannare, poiché, tenendo conto dell'errore statistico insito in tutti i sondaggi, si tratta di cifre assai vicine tra loro. Quello che colpisce è che questa spaccatura divide a metà proprio il Pd: qui metà approva e metà dissente, mentre, ovviamente, la netta maggioranza dei votanti per FI si dichiara entusiasta per l'incontro, che ha "rimesso in sella" Berlusconi. Nel partito di Renzi, dunque, la situazione è critica e il segretario non potrà non tenerne conto.

Non è un caso che il 58 per cento degli italiani ritenga che prima o poi si assisterà a una scissione nel Pd.

E, ciò che è più significativo, è di questo parere ben metà dell'elettorato dello stesso Pd.


C'è, insomma, tra i votanti del maggiore partito della sinistra una buona parte in netto dissenso con la scelta del sindaco di Firenze di incontrare Berlusconi, pur approvando l'iniziativa della legge elettorale.

Ma uno su quattro tra i votanti per il suo stesso partito ritiene che "le proposte di Renzi sono per ora soltanto chiacchiere" e uno su tre dichiara che "per come sta agendo rischia di indebolire il governo Letta". Una parte consistente di italiani condivide queste critiche. Per questo, non è detto che nel quadro di una persistente sfiducia per la politica e i suoi protagonisti, la popolarità di Renzi si confermi a questi livelli anche nei prossimi mesi.
Tutto dipende, naturalmente, dalla sua capacità di ottenere rapidamente dati concreti, in contrasto con le performance degli altri politici in questi ultimi anni. Ad esempio, se il sindaco-segretario riuscirà davvero nei prossimi giorni, come ormai sembra, a fare approvare una nuova legge elettorale (agli italiani interessa più l'elemento di novità della legge che il dettaglio sui suoi contenuti, nei quali si orientano assai poco), otterrebbe un notevole vantaggio a suo favore.
Ma se, al contrario, non vi riuscisse, gli elettori finirebbero col pensare che "è uno come gli altri", che "fa solo proclami". Si tratta di uno scenario possibile, dato che gli scettici sulla capacità concreta di Renzi e i nemici di quest'ultimo non sono pochi, anche, specialmente, nel suo partito.


Domanda:

Cosa succederà se il partito democristiano si spacca?

Come cambierà la geografia politica italiana?

Liberato dal peso del fantasma della fu sinistra, come spinge la destra Repubblicana made in Usa che appoggia Renzusconi, Silvietto lascerà il suo partito nelle mani del suo figliolo prediletto?

Per lui è un vero affare se lascia in mano tutto a Matteuccio.

Era questo il motivo dell'incontro di Hardcore?

Spaccare la sinistra e farla fuori, per dare vita al partitone unico di Crozza?
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

camillobenso ha scritto:
Non è un caso che il 58 per cento degli italiani ritenga che prima o poi si assisterà a una scissione nel Pd.

E, ciò che è più significativo, è di questo parere ben metà dell'elettorato dello stesso Pd.

E' più o meno dalla sua fondazione che si da per imminente una scissione del PD.

In realtà qualcuno se ne è effettivamente andato (Rutelli, Binetti e qualche altro) ma nessuno se ne è praticamente accorto.

Sarà ora il turno di Fassina o di Cuperlo? E dove vanno? Ed anche questa volta, chi se ne accorgerebbe? Ma non credo che siano a tal punto suicidi.

Anche su questo forum, come sul precedente, le previsioni (o gli auspici?)di prossime scissioni sono state frequenti.

Ma è il caso ancora di crederci?
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

mariok ha scritto:
camillobenso ha scritto:
Non è un caso che il 58 per cento degli italiani ritenga che prima o poi si assisterà a una scissione nel Pd.

E, ciò che è più significativo, è di questo parere ben metà dell'elettorato dello stesso Pd.

E' più o meno dalla sua fondazione che si da per imminente una scissione del PD.

In realtà qualcuno se ne è effettivamente andato (Rutelli, Binetti e qualche altro) ma nessuno se ne è praticamente accorto.

Sarà ora il turno di Fassina o di Cuperlo? E dove vanno? Ed anche questa volta, chi se ne accorgerebbe? Ma non credo che siano a tal punto suicidi.

Anche su questo forum, come sul precedente, le previsioni (o gli auspici?)di prossime scissioni sono state frequenti.

Ma è il caso ancora di crederci?


Questa informazione arriva direttamente dal giornale dell'elefantino:
MANNHEIMER CI INFORMA DALLE COLONNE DEL “FOGLIO”


D'altra parte in questi due mesi è arrivata da Sposetti e Cacciari, oltre da altri.

Niente a che vedere con questo forum e quello precedente.

Rimane il dato pratico che Ds e Margherita sono due marchi ancora viventi.

Sapevano entrambi cosa stavano facendo.

Sapevano benissimo che era un salto nel buio. E di conseguenza hanno tenuto in vita i partiti di provenienza.

Dei due quello messo meglio è quello dei Ds, che ha un patrimonio immobiliare ragguardevole.

Quando Dalemoni ha avanzato la proposta al giuggiolone di Nusgo, De Mida gli ha risposto: "Broviamo,....meddiamogi insieme e veddiamo ghe suggede".

Il giuggiolone se ne è andato da tempo e il Partito azienda è durato finché è durato.

Gli interessi aziendali non sono più gli stessi.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

l’Unità 3.2.14
Bruno Tabacci: «Con l’Italicum vincerà Berlusconi, Pier lo ha capito»
«Il centrodestra ha più capacità di aggregazione Renzi rischia la fine di Veltroni»
Il deputato centrista: «Adesso bisogna organizzare un centro alleato del Pd

di Federica Fantozzi

Bruno Tabacci, oggi leader del piccolo Centro democratico, conosce Pier Ferdinando Casini da una vita insieme prima nella Dc, poi nell’Udc. E non è sorpreso della sua mossa: «Dopo il fallimento dell’operazione Monti era scontata. Ha sempre avuto una concezione fungibile delle alleanze».

Al centro regna grande confusione. Ha ragione Casini: il terzo polo l’ha fatto Grillo?
«Dal punto di vista numerico non c’è dubbio. Anche se è una posizione estrema e di protesta che mal si configura come polo di equilibrio: è l’esatto contrario. Poi, ovvio che il dibattito dopo le elezioni avrebbe portato a una legge elettorale che ridefinisse l’assetto del Paese».

Lei non vede spazio per poli autonomi né «corazzate» in campo. Auspica una coalizione di centrosinistra? Composta come?
«Lo dico da tempo. Ho partecipato alle primarie del centrosinistra e fondato Cd per rafforzare l’area centrale nello schema di un’alleanza con il Pd. Anche se sulla legge elettorale vedo scorciatoie: è illusorio dare risposte numeriche, come soglie e premi di maggioranza, a questioni politiche. E il problema dei contrappesi è delicato».
I piccoli daranno battaglia in Parlamento. Ma se l’Italicum resta così?

«Organizzeremo il centro di un centrosinistra moderno, riformatore, europeo, distante dalla destra populista». Sulla scheda ci sarà la lista Centrodemocratico?

«Non importa come si chiamerà, ma ci sarà una formazione centrista nella coalizione. Non credo allo schema bipartitico a cui punta la legge. È un’alchimia politica, non nasce dal cuore della gente».
Casini la pensa diversamente. Fa effetto sentirgli definire i neocentristi «ultimi dei mohicani».

«Casini ha buone antenne. C’è un problema pratico innescato in queste settimane dalla rimessa in circolo di Berlusconi. Quando entra in gioco, il Cavaliere ha una capacità di aggregazione superiore al Pd di Renzi che si considera autosufficiente, come Occhetto».
Teme un bis del ‘94?

«Temo un bis di Veltroni con il Pd che vuole rappresentare tutto. L’accoglienza di Sel a Bonaccini e la considerazione del centro allo zero qualcosa dimostrano una capacità di aggregazione molto modesta».

Nel centrodestra le cose stanno cambiando?
«Il Salva-Lega è un segnale. Berlusconi è tornato centrale. E l’oggettiva difficoltà del governo Letta ha superato la spaccatura a destra. Alfano sta dicendo a Renzi: o ti impegni anche tu o torno a casa».

Finirà come vent’anni fa: Casini eurodeputato eletto con le liste di Forza Italia?
«Non si può escludere. Lo schema è quello. Il tentativo Monti, dove coesistevano esigenze opposte, era sbagliato nei tempi e nei modi ma aveva una sua nobiltà. Chi si è aggregato lo ha fatto in modo strumentale. Casini aveva una riserva mentale. Eil suo ritorno avviene nel punto più basso della parabola del Cavaliere».

Allora perché farlo?
«Si è posizionato in vista delle Europee. E pensa che alle prossime elezioni politiche il centrodestra possa imporsi. Con questa legge elettorale, anche la mia opinione è che Berlusconi avrà gioco facile. Renzi si illude se vuole riproporre lo schema dell’uomo solo al comando».

Vincerà Silvio nonostante l’incandidabilità e la pena da scontare?
«Ha una potenza di fuoco impressionante con i media. È spregiudicato sulle alleanze, non si lascerà sfuggire nessuno da Fdi a Ncd. Pier lo ha capito bene. Io non condivido, ho un’altra visione. Quello che mi dispiace è che per le riforme si potrebbe anche accettare il sacrificio di questa legge elettorale, ma non c’è garanzia del pacchetto intero ».
Crede che Berlusconi farà saltare il banco dopo l’Italicum?
«Sarebbe la prima volta? A lui del Senato non importa nulla». Come potrebbe connotarsi il suo centro? «Penso a Dellai, Olivero, Bombassei, Mario Mauro. Passera? Se vuole impegnarsi, c’è spazio. Già alle Europee si può fare un’alleanza liberale nel segno dell’Alde di Verhofstadt, il terzo gruppo dopo Pse e Ppe».

Si candiderà per Strasburgo?

«Vedremo. Se c’è una partita politica ampia, potrei».
Una provocazione: a questo punto non farebbe meno fatica a entrare nel Pd, come fece Follini? «No, se lo schema è bipartitico mi rassegno e faccio altro. Non sono e non sarò un socialista europeo. Guardo all’elettorato cattolico popolare e liberal-democratico».


PS. Tabacci ha ragione in merito ad una possibile vittoria del Caimano.

I sondaggi (per quel che possono valere) del Tg3 danno le coalizioni alla pari al 36,5 %.

E' invece out quando parla di Centro (Bruno qual'è la politica del Centro?)

La sinistra è morta. Di cosa stai parlando?

Anche Piero Ignazi sull'Espresso di questa settimana ha compreso dopo lunghissimi mesi che :

Il Pd di Renzi, ossia "Partito Democristiano"
peanuts
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da peanuts »

Ma al Tg3 su che pianeta vivono?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
pancho
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:l’Unità 3.2.14
Bruno Tabacci: «Con l’Italicum vincerà Berlusconi, Pier lo ha capito»
«Il centrodestra ha più capacità di aggregazione Renzi rischia la fine di Veltroni»
Il deputato centrista: «Adesso bisogna organizzare un centro alleato del Pd

di Federica Fantozzi

Bruno Tabacci, oggi leader del piccolo Centro democratico, conosce Pier Ferdinando Casini da una vita insieme prima nella Dc, poi nell’Udc. E non è sorpreso della sua mossa: «Dopo il fallimento dell’operazione Monti era scontata. Ha sempre avuto una concezione fungibile delle alleanze».

Al centro regna grande confusione. Ha ragione Casini: il terzo polo l’ha fatto Grillo?
«Dal punto di vista numerico non c’è dubbio. Anche se è una posizione estrema e di protesta che mal si configura come polo di equilibrio: è l’esatto contrario. Poi, ovvio che il dibattito dopo le elezioni avrebbe portato a una legge elettorale che ridefinisse l’assetto del Paese».

Lei non vede spazio per poli autonomi né «corazzate» in campo. Auspica una coalizione di centrosinistra? Composta come?
«Lo dico da tempo. Ho partecipato alle primarie del centrosinistra e fondato Cd per rafforzare l’area centrale nello schema di un’alleanza con il Pd. Anche se sulla legge elettorale vedo scorciatoie: è illusorio dare risposte numeriche, come soglie e premi di maggioranza, a questioni politiche. E il problema dei contrappesi è delicato».
I piccoli daranno battaglia in Parlamento. Ma se l’Italicum resta così?

«Organizzeremo il centro di un centrosinistra moderno, riformatore, europeo, distante dalla destra populista». Sulla scheda ci sarà la lista Centrodemocratico?

«Non importa come si chiamerà, ma ci sarà una formazione centrista nella coalizione. Non credo allo schema bipartitico a cui punta la legge. È un’alchimia politica, non nasce dal cuore della gente».
Casini la pensa diversamente. Fa effetto sentirgli definire i neocentristi «ultimi dei mohicani».

«Casini ha buone antenne. C’è un problema pratico innescato in queste settimane dalla rimessa in circolo di Berlusconi. Quando entra in gioco, il Cavaliere ha una capacità di aggregazione superiore al Pd di Renzi che si considera autosufficiente, come Occhetto».
Teme un bis del ‘94?

«Temo un bis di Veltroni con il Pd che vuole rappresentare tutto. L’accoglienza di Sel a Bonaccini e la considerazione del centro allo zero qualcosa dimostrano una capacità di aggregazione molto modesta».

Nel centrodestra le cose stanno cambiando?
«Il Salva-Lega è un segnale. Berlusconi è tornato centrale. E l’oggettiva difficoltà del governo Letta ha superato la spaccatura a destra. Alfano sta dicendo a Renzi: o ti impegni anche tu o torno a casa».

Finirà come vent’anni fa: Casini eurodeputato eletto con le liste di Forza Italia?
«Non si può escludere. Lo schema è quello. Il tentativo Monti, dove coesistevano esigenze opposte, era sbagliato nei tempi e nei modi ma aveva una sua nobiltà. Chi si è aggregato lo ha fatto in modo strumentale. Casini aveva una riserva mentale. Eil suo ritorno avviene nel punto più basso della parabola del Cavaliere».

Allora perché farlo?
«Si è posizionato in vista delle Europee. E pensa che alle prossime elezioni politiche il centrodestra possa imporsi. Con questa legge elettorale, anche la mia opinione è che Berlusconi avrà gioco facile. Renzi si illude se vuole riproporre lo schema dell’uomo solo al comando».

Vincerà Silvio nonostante l’incandidabilità e la pena da scontare?
«Ha una potenza di fuoco impressionante con i media. È spregiudicato sulle alleanze, non si lascerà sfuggire nessuno da Fdi a Ncd. Pier lo ha capito bene. Io non condivido, ho un’altra visione. Quello che mi dispiace è che per le riforme si potrebbe anche accettare il sacrificio di questa legge elettorale, ma non c’è garanzia del pacchetto intero ».
Crede che Berlusconi farà saltare il banco dopo l’Italicum?
«Sarebbe la prima volta? A lui del Senato non importa nulla». Come potrebbe connotarsi il suo centro? «Penso a Dellai, Olivero, Bombassei, Mario Mauro. Passera? Se vuole impegnarsi, c’è spazio. Già alle Europee si può fare un’alleanza liberale nel segno dell’Alde di Verhofstadt, il terzo gruppo dopo Pse e Ppe».

Si candiderà per Strasburgo?

«Vedremo. Se c’è una partita politica ampia, potrei».
Una provocazione: a questo punto non farebbe meno fatica a entrare nel Pd, come fece Follini? «No, se lo schema è bipartitico mi rassegno e faccio altro. Non sono e non sarò un socialista europeo. Guardo all’elettorato cattolico popolare e liberal-democratico».


PS. Tabacci ha ragione in merito ad una possibile vittoria del Caimano.

I sondaggi (per quel che possono valere) del Tg3 danno le coalizioni alla pari al 36,5 %.

E' invece out quando parla di Centro (Bruno qual'è la politica del Centro?)

La sinistra è morta. Di cosa stai parlando?

Anche Piero Ignazi sull'Espresso di questa settimana ha compreso dopo lunghissimi mesi che :

Il Pd di Renzi, ossia "Partito Democristiano"
Mi e' difficile non condividere tutto questo pero' per quanto riguarda quella "sinistra che e' morta", ho parecchi dubbi.
Possiamo essere d'accordo che questa sinistra oggi non sia rappresentata dagli attuali partiti ma che non esista piu' ne passa di ....strada.


un saluto...ne da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

peanuts ha scritto:Ma al Tg3 su che pianeta vivono?
?

Da Tg7 delle 20,00

Cs = 34,2 %

Cd = 35,0 %
pancho
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:
peanuts ha scritto:Ma al Tg3 su che pianeta vivono?
?

Da Tg7 delle 20,00

Cs = 34,2 %

Cd = 35,0 %
Anche qui, caro Zione, era piu' che prevedibile.

Non bisognava essere tanto preveggenti per capirlo. Tutti lo sapevano. Lo sapevano anche coloro che hanno votato Renzi e poi impostato e proposto la nuova legge elettorale.

Il tanto blasonato Renzi da parte del nanetto avra' voluto dire qualcosa o no?

Anche su questo tema pongo la stessa domanda fatta da un'altra parte: voi che avete votato Renzi che giustificazione date a tutto questo?
Di solito, si dice, che tace acconsente. Ma e' veramente cosi' o avete qualche obiezione da fare a riguardo?

Tutto qui


un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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