Con Tsipras contro l’Europa dell’austerità

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iospero
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Re: Con Tsipras contro l’Europa dell’austerità

Messaggio da iospero »

Da chi e come dovrebbe essere governata questa nuova Europa?

La popolazione totale dell'Unione Europea è stata stimata nel 2008 per essere di 499 milioni, escludendo quindi l'1/3 dei paesi europei che non ne fanno parte c'è un margine di distanza di 242 milioni di persone.
-Aumentano la disoccupazione, le retribuzioni a tempo parziale e gli squilibri di genere. Fondamentale il ruolo delle reti di sicurezza e del sussidio di disoccupazione per rientrare nel mercato del lavoro. Il Rapporto 2013 della Commissione Ue
-“Salvataggio” della Grecia: il 77 percento dei soldi sono finiti nel settore finanziario
La ricerca effettuata da Attac lo dimostra: la politica di crisi dell’Unione Europea salva le banche, non la popolazione.
- Aumenta la differenza tra ricchi e poveri

UN'europa federale o un sovrastato europeo deve riuscire a invertire i risultati negaTIVI esistenti
aaaa42
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Re: Con Tsipras contro l’Europa dell’austerità

Messaggio da aaaa42 »

se un partito come PSE è contro lo stato sovranazionale e perchè i tempi non sono maturi
questa da parte del PSE riflessione andava fatta prima della moneta euro.

adesso abbiamo una moneta comune e non possiamo avere uno stato comune perchè la germania non lo vuole per motivi politici ma anche culturali
e non lo vuole nemmeno la francia

in questo intervento guido viale lancia la lista 'apartitica'.
in questo momento il problema è il programma politico
io penso che lo scontro tra partitisti e movimentisti appartenga a 45 anni fa
allo scontro tra lotta continua e avanguardia operaia o peggio mls.
piu nuovisti siamo e piu vecchi siamo !!!
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Su “Il Manifesto” del 24 gennaio 2013 Guido Viale pubblica una replica alle mie perplessità sulla lista Tsipras-Spinelli alle prossime elezioni europee. Ci sarà tempo e modo di continuare la discussione. Intanto voglio rassicurare l’amico Guido: se non ho citato il suo nome fra i promotori dell’iniziativa, ahimé, ciò dipende solo da arteriosclerosi galoppante anzichè da chissà quali altri motivi.
Caro Gad,
vedo che nel criticare sul tuo blog del 22 scorso la proposta avanzata da Barbara Spinelli di una lista di cittadinanza apartitica in sostegno di Alezis Tsipras a Presidente della commissione alle prossime elezioni europee, hai omesso il mio nome tra quelli dei sei promotori (gli altri cinque li citi tutti per nome e cognome, e poi hai aggiunto «e altri»; che sono uno solo: io). Mi sembra strano imputare questa omissione a una dimenticanza, vista la nostra ormai antica militanza comune. Più probabile che non ti sentissi a tuo agio – vista la franchezza dei rapporti che ancora ci legano – nel rinfacciare anche a me quella scelta con argomentazioni che non stanno in piedi. Presenti quel nostro progetto come una ennesima riedizione di un proposta minoritaria di riaggregazione della sinistra radicale che già diverse volte ha fallito nei suoi intenti e non ha alcuna prospettiva davanti a sé. Ma la proposta di questa lista è tutt’altra cosa, e tu lo sai bene: perché è rigorosamente apartitica (e i sei promotori se ne sono fatti garanti e per lo meno di questo l’autorevolezza dei cinque che tu citi dovrebbe darti delle certezze); perché non si rivolge solo né in via prioritaria all’elettorato striminzito dei residui della sinistra radicale, ma guarda molto più in là: all’universo degli astenuti che non votano più perché schifati o delusi dalla politica ufficiale; a coloro che si sentono traditi dal Pd per le promesse non mantenute fatte nella scorsa campagna elettorale; a chi ha votato Pd o Sel (me compreso) turandosi – come si dice – il naso, perché in disaccordo con l’impegno preso dalla coalizione Italia Bene Comune di non mettere in forse i trattati europei che ci condannano all’austerità e alla rovina; a quella quota consistente di elettrici e di elettori che hanno votato 5Stelle non perché fossero d’accordo con la leadership autoritaria o la pratica politica di quel raggruppamento, ma perché non si sono trovati di fronte nessuna altra proposta credibile. E poi anche perché il riconoscersi nella figura di Alexis Tzipras, che ha costruito una forza elettorale maggioritaria non su tematiche e appelli demagogici antieuropeisti, ma su un impegno concreto a rinegoziare i trattati europei rende evidente la posta in gioco di queste elezioni nella contrapposizione plastica tra una Grecia vinta ma non doma e una Germania (Schulz) vincitrice ma decisa a non mettere la sua forza al servizio di un disegno autenticamente europeista. La nostra non è una proposta minoritaria anche perché, se Grillo è riuscito a raccogliere in poco tempo, tra un elettorato ormai fluido – liquido – una forza elettorale così grande (ma anche così fragile, e per molti versi così discutibile), a maggior ragione la proposta di Barbara Spinelli può interpretare e raccogliere una molteplicità di spinte, di aspirazioni e di impegni concreti di migliaia di organizzazioni e movimenti che operano e lottano giorno per giorno nella società e nei territori in cui vivono e lavorano, ma non trovano in nessuna delle forze politiche ufficiali una loro rappresentanza. Che è esattamente quello che ci proponiamo con questa iniziativa. Stupisce quindi che tu, vedendo precipitare il partito democratico in un gorgo senza prospettive e senza ritorno, riesca ancora a sostenere che quel socialismo europeo a cui il Pd fa capo -e che è uno dei due pilastri di quelle “larghe intese” di fatto che sono all’origine delle politiche di austerità imposte all’Europa – possa sottrarsi a quella che sempre più appare una strada disastrosa, già interamente tracciata, soprattutto in mancanza di una forza seria e costruttiva che lo incalzi sulle questioni dirimenti. Anche sotto questa luce, una scelta chiara a favore di Tzipras e di ciò che rappresenta per la Grecia e per l’Europa, una scelta non condizionata da interessi partitici di alcun genere, dovrebbe risultare anche a te l’unica praticabile per tenere realisticamente aperta la prospettiva di un’alternativa effettiva al disastro incombente.
Questo il link per aderire all’appello: bit.ly/lista
mariok

Re: Con Tsipras contro l’Europa dell’austerità

Messaggio da mariok »

Come sce­glie­rete i nomi della lista?

Ter­remo conto, imma­gino, della gran­dis­sima varietà di movi­menti e opi­nioni che ho appena elencato.
Staremo a vedere. :roll:

Barbara Spinelli: «Sel da sola sarebbe un suicidio. Né può usare Tsipras come un tram» – Micaela Bongi/Daniela Preziosi (Il Manifesto)

26 gennaio 2014

Intervista. La figlia di Altiero Spinelli al manifesto: «Uniamo gli euroinsubordinati. C’è un’Italia che vuole restare in Europa cambiandola radicalmente. Serve un ordine nuovo»
Il suo cognome signi­fica già, da solo, un’idea di Europa poli­tica delle ori­gini, molto lon­tana per la verità dall’Unione euro­pea di oggi, quella della troika e delle due o più velo­cità. Signi­fica l’Europa del mani­fe­sto di Ven­to­tene imma­gi­nata dal con­fino fasci­sta ma con un pen­siero lungo, lun­ghis­simo, da suo padre, Altiero. In que­sti anni, e con sem­pre più forza e fre­quenza in que­sti mesi, Bar­bara Spi­nelli, intel­let­tuale ed edi­to­ria­li­sta di Repub­blica, è stata l’ispiratrice di un movi­mento per un’Europa diversa da quella del rigore, che in que­ste set­ti­mane è pre­ci­pi­tata nella pro­po­sta (insieme a Camil­leri, Revelli, Gal­lino, Viale e Flo­res d’Arcais) di una lista uni­ta­ria per Tsi­pras, il lea­der della sini­stra greca che oggi si mette alla testa di que­sto movi­mento. A que­sto appello l’altro ieri Ale­xis Tsi­pras ha rispo­sto sì.

Il vostro appello «una lista per Tsi­pras» con­tiene una decisa richie­sta di euro­pei­smo, ma anti­ri­go­ri­sta. In que­sti mesi invece in tutta Europa, e anche in Ita­lia, nella società civile cre­scono pul­sioni anti-euro, in con­trap­po­si­zione al con­for­mi­smo rigo­ri­sta dei «rifor­mi­sti». Cosa vi fa pen­sare che que­sta vostra lista possa rac­co­gliere un vasto consenso?

Me lo fa pen­sare una cer­tezza, innan­zi­tutto: tra gli arrab­biati anti-euro e i con­for­mi­sti dell’austerity non c’è il nulla; non regnano solo la ras­se­gna­zione e la rinun­cia. È quello che vogliono far pen­sare i due gruppi – quello del no e quello del sì – ma ambe­due men­tono. Non è vero che «in tutta l’Europa» esi­stono solo loro, com­plici nell’immobilismo. E tra i com­plici metto anche il Pd. Tra il no e il sì c’è un’Italia che vuole restare in Europa, ma cam­bian­dola radi­cal­mente. Che sof­fre tre­men­da­mente la crisi, ma sa che solo in Europa la sor­mon­terà. Sono gli «euro­pei­sti insu­bor­di­nati», e in fondo i veri euro­scet­tici sono loro. Lo scet­tico non si accon­tenta dell’apparenza, né dello sta­tus quo. Vuol creare un ordine nuovo. E un ordine nuovo in Europa signi­fica una Fede­ra­zione dove nes­sun Stato sia sacri­fi­cato, minac­ciato di espul­sione se non si piega alle ricette, peral­tro fal­li­men­tari, dei para­me­tri di Maa­stri­cht e del Fiscal Com­pact. Anche se non lo dice chia­ra­mente, l’europeista insu­bor­di­nato intui­sce che l’euro è un fal­li­mento se non si costrui­sce attra­verso una nuova Costi­tu­zione fatta dai rap­pre­sen­tanti dei popoli, un’Europa dove non conti più il rap­porto di forze tra sin­goli Stati. Quando conta solo l’equilibrio fra potenze nazio­nali è ine­vi­ta­bile che sarà il più forte a domi­nare, come avve­niva nel nostro con­ti­nente fino al 1945.

Nel vostro appello indi­cate una col­lo­ca­zione nell’europarlamento, la Gue, il gruppo della sini­stra euro­pea. Ven­dola con­si­dera que­sto un limite di «asfis­sia», una ridu­zione della por­tata poli­tica della can­di­da­tura di Tsi­pras, che può ambire a mobi­li­tare anche forze e per­sone fuori del tra­di­zio­nale recinto della sini­stra radi­cale. Qual è il suo parere?

Come prima cosa, non mi pare ci sia una­ni­mità sulle posi­zioni di Ven­dola: Sel è divisa, molti sono desi­de­rosi di ade­rire alla nostra lista. Nell’appello si parla di col­lo­ca­zione nella Gue per­ché l’iniziativa, aggre­gan­dosi attorno alla figura emble­ma­tica di Tsi­pras, ha tenuto conto del fatto che il lea­der di Syriza è parte della Sini­stra uni­ta­ria euro­pea, ed è stato scelto come can­di­dato da quest’ultima nel con­gresso di dicem­bre a Madrid. Ma invito a leg­gere atten­ta­mente la let­tera in cui Tsi­pras appog­gia l’iniziativa ita­liana. Viene a cadere ogni rife­ri­mento alla col­lo­ca­zione nel gruppo Gue. L’obiettivo è stare con Tsi­pras in Europa, aprire le porte a coa­li­zioni ine­dite a Stra­sburgo, non con­dan­narsi alle lar­ghe intese anche lì. Lo stru­mento per rag­giun­gere quest’obiettivo è chia­ra­mente indi­cato, nella let­tera: «Solo se fac­ciamo tutti insieme un passo indie­tro, com­pi­remo tutti insieme molti passi avanti». La parola chiave, che usa nel mes­sag­gio al Con­gresso Sel, è «umiltà». Que­sto apre nuovi spazi di ade­sione a tutti i movi­menti, cit­ta­dini, par­titi, indi­vi­dui, che non si rico­no­scono neces­sa­ria­mente in Gue. È la mia opi­nione per­so­nale: io, per esem­pio, non mi rico­no­sco in Gue. Al tempo stesso, se scelgo Tsi­pras, non posso usare il suo nome come piace a me, per poi andare in gruppi par­la­men­tari che saranno avver­sari del can­di­dato che ho scelto.

E comun­que per Sel sarebbe impra­ti­ca­bile, visto che ha chie­sto non da oggi di entrare nel Pse e di por­tare li den­tro la bat­ta­glia con­tro il rigore, in coe­renza con la sua — per ora con­ge­lata — col­lo­ca­zione poli­tica nel cen­tro­si­ni­stra. C’è una pos­si­bi­lità di fare un passo di avvi­ci­na­mento, fra voi e Sel?

Per­ché impra­ti­ca­bile? A mio parere Sel va a sbat­tere con­tro un muro se fa una sua lista sepa­rata dalla nostra, in favore di Schulz e spe­rando di entrare nel gruppo socia­li­sta al Par­la­mento euro­peo. Primo per­ché Schulz ha visioni non inno­va­tive sull’austerità, e punta a una Grosse Koa­li­tion – a Stra­sburgo – simile a quella con­clusa in Ger­ma­nia. Secondo per­ché in Ita­lia esi­ste una soglia di sbar­ra­mento abba­stanza alta (4%), che pur­troppo nes­sun par­tito intende met­tere in que­stione. Que­sto signi­fica che fal­lirà la lista Sel e anche la nostra, visto che su molti punti siamo con­cordi. Bel risul­tato sarebbe. La lista Sel alle euro­pee è una forma di omicidio-suicidio.

All’opposto, lei non vede il rischio che la lista per Tsi­pras, per le per­so­na­lità e le aree poli­ti­che che fin qui coin­volge, ripro­ponga lo schema della Rivo­lu­zione Civile, la lista per Anto­nio Ingroia, che ha rac­colto un risul­tato ben al di sotto delle aspettative?

Non vedo que­sto peri­colo se riu­sciamo a stare attenti, e se restiamo fedeli a quel che chie­dono migliaia di fir­ma­tari. La lista è volu­ta­mente indi­pen­dente dai par­titi, che non sono fra i soci cofon­da­tori né sie­dono nella cabina di regia. Ade­ri­scono al pro­getto e al mani­fe­sto, e la loro diver­sità è garan­zia del fatto che l’esperienza di Rivo­lu­zione Civile non si ripe­terà. Noi ci rivol­giamo a tutti gli euro­pei­sti scon­tenti dello sta­tus quo: agli indi­vi­dui, ai movi­menti e comi­tati di base, alla vasta cul­tura fede­ra­li­sta, agli eco­lo­gi­sti, e anche alla sini­stra radicale.

Ma dovrete anche affron­tare la con­cor­renza sedut­tiva, in Ita­lia, di un movi­mento anti euro­peo ma non di destra come quello dei 5 stelle.

Sono con­vinta che nel M5S ci siano ambe­due le cor­renti: la cor­rente che vuol uscire dall’Europa e col­tiva sogni del tutto illu­sori di ritorno alle sovra­nità nazio­nali asso­lute, e una cor­rente molto più simile alla nostra, fatta di euro­pei­sti insu­bor­di­nati. Non posso pen­sare che 5 Stelle sia un mono­lite: cosa che Grillo sa perfettamente.

Come sce­glie­rete i nomi della lista?

Ter­remo conto, imma­gino, della gran­dis­sima varietà di movi­menti e opi­nioni che ho appena elencato.

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camillobenso
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Re: Con Tsipras contro l’Europa dell’austerità

Messaggio da camillobenso »

il Fatto 26.1.14
Lista Società Civile
Tsipras: la magnifica avventura della politica senza padroni
di Paolo Flores d’Arcais

Renzi, oppure Grillo, oppure restarsene a casa: a queste tre sole possibilità sembra ridursi nel prossimo futuro la libertà di scelta per un cittadino democratico. Libertà condizionata, libertà vigilata, che nel linguaggio giuridico è poco più degli arresti domiciliari.
Alle elezioni europee, per fortuna, ma forse solo per un’ultima volta, non sarà così. Il cittadino che abbia la sua bussola nella Costituzione repubblicana (la migliore d’Europa) e dunque voglia essere rappresentato per una politica di “giustizia e libertà” che quei valori realizzi, potrà votare per una lista autonoma della società civile. L’hanno promossa Andrea Camilleri, Luciano Gallino, Marco Revelli, Barbara Spinelli, Guido Viale (oltre chi scrive) e ha ottenuto in soli cinque giorni l’adesione di ben diecimila cittadini (lo si può fare tramite www.micromega.net).  
UN’ENORMITÀ , SE SI PENSA che altrettanti sono i militanti della Lega che hanno partecipato alle primarie per il successore di Maroni, un partito che esiste da un quarto di secolo, governa due regioni ed è stato anni e anni al governo nazionale, ha stuoli di parlamentari, è onnipresente in tv, mentre l’iniziativa dei “sei” ha pochi giorni e circola col tam tam del web, nel silenzio assoluto delle tv e dei cosiddetti grandi giornali. Tra le adesioni più significative Michele Serra, scrittore e firma di punta di “Repubblica”, Adriano Prosperi, accademico dei Lincei, storico, editorialista di “Repubblica”, Giorgio Parisi, tra i maggiori fisici teorici italiani più volte in odore di Nobel, Furio Colombo, Moni Ovadia, Carlo Freccero, Ermanno Rea, Luciano Canfora, Massimo Carlotto, Roberta De Monticelli, l’ex segretario generale della Fiom Rinaldini...
Mi fermo qui ma potrei continuare a lungo. La legge elettorale europea stabilisce che ogni lista possa indicare, oltre ai candidati al parlamento, un nome per la presidenza della Commissione (il capo del governo, insomma). Andrea Camilleri e i suoi compagni avevano perciò scritto ad Alexis Tsipras, leader della coalizione di sinistra greca “Syriza”, per chiedergli di essere tale candidato, “pur sentendoci noi estranei alla logica dei piccoli partiti che in molti paesi faranno del suo nome la bandiera per riproporre forme minoritarie e obsolete di azione politica”. La lettera a Tsipras si apriva così: “Abbiamo più che mai bisogno di Europa, ma di un’altra Europa, una Europa “giustizia e libertà”.
Milioni di cittadini italiani si trovano anche in Europa senza rappresentanza. Non possono più cercarla nel Pd, neppure “turandosi il naso”, visto l’appoggio al governo Monti prima e Letta-Alfano poi, e l’azione dell’intero partito per scardinare i principi fondamentali della Costituzione repubblicana. Ma avranno crescenti difficoltà a provare a darsela con il M5S, che proprio sull’Europa ha politiche ondivaghe, e che più in generale troppo spesso è in balìa degli umori “padronali” di Grillo e Casaleggio, logica incompatibile con quella della rappresentanza democratica.
Per le elezioni europee è dunque necessaria una lista di cittadini della società civile, e dopo aver articolato cinque punti programmatici (rovesciamento della politica economica liberista, lotta alla corruzione e alle illegalità, politica di accoglienza, nuovo e più ampio welfare, efficace politica ambientale) concludeva con “la necessità che la politica sempre meno sia mestiere e carriera e sempre più un servizio civile”, per introdurre a livello europeo istituzioni finalmente democratiche. Tsipras ha risposto positivamente, prima ufficiosamente attraverso una delegazione di parlamentari di “Syriza” venuti a Roma (tra cui il suo vice), e infine qualche giorno fa con una lettera ufficiale.
Lista. Autonoma. Società civile. Le tre parole chiave sono queste. Norberto Bobbio nel 1990 salutava come “una magnifica avventura” un’altra iniziativa della società civile per rompere il monopolio dei partiti tradizionali, la “sinistra dei club”. Esperienza che il post-Pci (unanimi su questo Occhetto, D’Alema e Napolitano) riuscì a soffocare sul nascere. Non so se Bobbio definirebbe anche quella della lista per le europee “una magnifica avventura”, certo gli ideali di “giustizia e libertà” e di democrazia presa sul serio sono gli stessi. Credo che la vera differenza sia che questa nuova “magnifica avventura” ha la concreta possibilità di riuscire.
IN ITALIA NEGLI ULTIMI QUINDICI ANNI si sono succedute senza soluzione di continuità lotte di massa realizzate senza, e spesso contro, i partiti tradizionali. Portando in piazza, in forma auto-organizzata, milioni di persone. Facendo straripare più volte piazza san Giovanni. Girotondi, popolo viola, studenti, “se non ora quando”, lotte contro le leggi bavaglio, Fiom e società civile contro Marchionne … Questo autentico popolo della Costituzione, oggi senza rappresentanza, potrà finalmente costruirsela direttamente: migliaia di cittadini senza “appartenenze”, protagonisti della creazione di una lista di cui i sei promotori saranno solo catalizzatori e garanti.
aaaa42
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Re: Con Tsipras contro l’Europa dell’austerità

Messaggio da aaaa42 »

LISTA A SOSTEGNO DI Tsipras

Il nome è un programma politico: Proposta.

PARTITO SOCIALISTA PER L' ALTERNATIVA- MOVIMENTO BENI COMUNI

1) perchè PARTITO SOCIALISTA PER L' ALTERNATIVA ?

STATO ED ECONOMIA POLITICA.
Centralità del motore dell' Accumulazione Capitalistica, controllo o gestione dei processi di gestione dell' accumulazione capitalistica,
Garanzia da parte dello Stato dei processi di circolarità del capitale all' interno delle imprese ( Produzione, Investimenti, Occupazione, Credito, Plusvalore).

CENTRALITA ' DELLA STATO COME SOGGETTO CHE HA IL MONOPOLIO DELLA POLITICA ECONOMICA.

a) Politica Economica come politica fiscale di REDISTRIBUZIONE DEL REDDITO.
b) Politica Economica come politica monetaria ( liquidità,tassi d' interesse, gestione debito pubblico )
c) Politica Economica come Politica Industriale, di sostegno e sviluppo settori industriali
d) Politica Economica come Politica del Lavoro di Piena Occupazione
e) Politica Economica come Politica del Welfare ( Reddito Minimo Garantito, scuola ed università pubblica, sanità diritto universale pubblico ).

LO STATO COMUNITA' , LO STATO SOCIALE e LO STATO SOCIALDEMOCRATICO.

2 Perchè MOVIMENTO BENI COMUNI ?

Il movimento degli INGEGNERI SOCIALI.

1) Il movimento degli Ingegneri sociali che gestiscono i tubi dell' acqua pubblica.
2) Il movimento degli Ingegneri sociali che gestiscono il bene comune costruendo case con riutilizzo di materiali a basso costo.
3) Il movimento degli Ingegneri sociali che gestiscono il bene comune, terreno agricolo, beni demaniali, pascolo ,pesca, irrigazione.
4) Il movimento degli Ingegneri sociali che autogestiscono cooperative sociali e di produzione.

Il movimento delle COMPETENZE per la gestione aziendale e compartecipata contro le lobby tecnocratiche di potere e contro la meritocrazia psicopatica .

Infine il MOVIMENTO DEGLI INTELLETTUALI, intellettuali non come estensori di generici appelli ma produttori di INCHIESTE SOCIALI secondo la prassi sociologica di Raniero Panzieri, intellettuali come ARCHITETTI di un SISTEMA DI BISOGNI, necessari, primari, complessi e culturali, senza una conoscenza struttura dei bisogni antica e nuova non è possibile organizzare una comunità società.

La Lista della sinistra italiana alle europee non deve essere un momento elettoralistico ne un momento di partecipazione democraticista ma un momento di ACCUMULAZIONE SOCIALE DI PRODUZIONE DEI BENI-COMUNI E DEL BENE-POLITICA, ognuno deve partecipare come GESTORE DELLA POLITICA ( dallo stato-comunità alla comunità locale).
iospero
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Re: Con Tsipras contro l’Europa dell’austerità

Messaggio da iospero »

Avete firmato per la LISTA A SOSTEGNO DI Tsipras ?

lo si può fare tramite www.micromega.net

Oggi sono state superate le 15.000 firme.

" diciamo no alla grande coalizione parlamentare che si prepara fra socialisti e democristiani europei, presentandoci alle elezioni di maggio con una piattaforma di sinistra alternativa e di rottura. Nostro scopo: un Parlamento costituente, che si divida fra immobilisti e innovatori. Siamo sicuri fin d’ora che gran parte dei cittadini voglia proprio questo: non l’Unione mal ricucita, non la fuga dall’Euro, ma un’altra Europa, rifatta alle radici. La chiediamo subito: il tempo è scaduto e la casa di tutti noi è in fiamme, anche se ognuno cercasse rifugio nella sua tana minuscola e illusoria."


L'anima sinistra del PD chiede le stesse cose, altrettanto vale sia per SEL che per Idv.
Cosa chiede di diverso il M5S.
C'è una maggioranza di cittadini italiani che concordano sulle richieste soprascritte che vogliono
cambiare gli equilibri in Europa a favore delle forze del lavoro contro le forze del capitale e dei mercati. Di difendere l’Europa dei popoli, di mettere freno all’austerità che distrugge la coesione sociale. Di rivendicare di nuovo la democrazia.
aaaa42
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Re: Con Tsipras contro l’Europa dell’austerità

Messaggio da aaaa42 »

io spero che questo forum riesca a seguire quello che sta succedendo e riesca a ' dettare la linea'
che l 'imperatore marius schieri tutti i suoi eserciti e il conte camillo benso l' armata dei savoia
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NON SOPPORTO L'IMBECILLITÀ

di Marigo Giandiego


“Contro la stupidità nulla possono, nemmeno gli Dei” è una frase di Schiller, ma sembra una tristissima profezia che voglia descrivere quel che la sinistra o presunta tale riesce a fare con se stessa.
Una lista europea con un candidato credibile … dopo anni.
Una idea ed uno sfondo finalmente coinvolgente, su di un progetto che premette una esigenza di unità.
Ma l'italiota resta tale anche se presume d'essere di sinistra.
Tafazziani, ma anche di più decisamente stupidi riusciamo ad annegare in un bicchiere a rendere impossibili persino le tappe obbligate.
Oggi il litigio, per quanto al momento nascosto e laterale, è su chi debba decidere come le liste saranno composte. I garanti abbondano! E con un'arroganza senza limiti nata da un'autoreferenza irrefrenabile qualcuno a deciso d'essere l'unico depositario possibile dell'onestà.
Certo i tempi stretti, addotti come scusa ... ed ognuno si erge a primogenito, ognuno reclama il diritto ad essere il conduttore morale ed il garante.
Persino di fronte al passo indietro importante fatto di propria spontanea volontà da quella stessa Sinistra Europea che pure, unica, avrebbe volendo, un diritto reale alla primogenitura.
La risposta è La stoltezza e stupisce che ad essere così poco lungimiranti, così ottusi siano degli autoproclamati intellettuali … garanti del nulla, ma questo tono potrebbe essere frainteso e confuso con un atteggiamento poco disponibile all'unità e non lo è. È solo un grido di dolore e di raccapriccio.
Io poi non sono nessuno, né un intellettuale né un uomo della sinistra europea … sono solo un uomo di sinistra affranto dall'umana miseria.
Inerme ed impotente di fronte ad un gruppo di auto-referenti che si proclamano da una parte e dall'altra “figli legittimi ed unigeniti”.
Intollerabiole e mostruosamente sciocco. Perdonate la ripetizione reiterata del termine ma davvero l'unica cosa che rimanga in mano dopo tutti questi anni con questa discussione senza senso rischiano di compromettere ancor prima che nasca questa traballante, fragile unità.
Ed era proprio quello che volevamo evitare quando con il nostro povero appello cercammo di formare un movimento di opinione che spingesse verso l'unità “SINISTRA UNITA- Area di Progresso e Civiltà” … già!
E siamo qui, come molti, a pregare che il protagonismo degli intelligenti o di quelli che si reputano tali non butti all'aria l'ultima speranza dopo dieci anni di vedere un Sinistra unitaria e reale ad una “consultazione elettorale”.
La speranza che sia un prima passo.
Noi stiamo impegnandoci in questo senso, ma non siamo nessuno, non siamo editorialisti di importanti giornali ,l, ne intellettuali consacrati e ben pagati, non segretari di fumose e ristrette segreterie, ed ancor meno leader di minoranze infinitesimali che parlano di unità e rispondono dividendosi … a raccontarlo ci si prende per dementi .
Ed il popolo della sinistra sembra in altre faccende affaccendato.
Quindi esordiamo in questo percorso con una polemica furiosa sulla composizione delle liste e un diktat premesso su chi ne debba esserne il garante … ed è sempre la stessa storia … girotondi, movimento viola, movimento arancione e via , via sino alle divisioni dei divisi, sino alla frantumazione millimetrica di Rifondazione passando per 24 – 25 - 26 (dipende dalla giornata e da come si svegliano) partiti comunisti da un fronte socialista inesistente, confuso, rarefatto.
Insomma da un arcipelago di isolette senza alcuna forza … senza costrutto che ripetono incessantemente la medesima canzone senza riuscire a parlarsi fra loro … demenziale? Assolutamente sì! Che altro?
Possibile che sia così difficile?
Ha chiesto qualcuno mentre portava a casa l'ennesima divisione ed una segreteria di minoranza.
Lo è … persino di più!
Eppure tutti fanno discorsi unitari mentre da dietro si tirano calci e preparano treppole … tutti cantano la stessa canzone dell'unità irrinunciabile ma ciascuno alle proprie condizioni.
E lo dirò per l'ultima volta, perché è un sogno ed un'utopia e sono stanco di essere preso per un illuso.
Pensate come sarebbe bello e giusto se il popolo della sinistra rispondesse finalmente unito, giustamente esasperato ed anche un tantinello incazzato:
“Bhe sapete la novità … da oggi decidiamo noi, voi eseguite e quel che dovete fare è cercare le ragioni dell'unità … niente altro solo quello, mettere a disposizione il vostro Know-Out e cercate le ragioni dell'unità … Le scelte le faremo noi d'ora in poi con strumenti di consultazione dal basso e sapete l'ulteriore novità? Sapete chi sono i garanti siamo ancora noi!”.
Chiedo scusa dell'emotività di questo articoletto, certamente inutile.
Perché nessun popolo di sinistra reagirà indignato, ma continueremo sparpagliati ognuno dietro alla propria bandierina … persi ciascuno nella propria specificazione … a precisare le nostre ragione convinti di averle … e la storia riderà di noi e ce lo saremo meritato.

Perdonate il disturbo
Pubblicato da giandiego marigo a 08:40
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Re: Con Tsipras contro l’Europa dell’austerità

Messaggio da aaaa42 »

il prof. Brancaccio ci spiega qual è la situazione economica dell' eurozona
fondamentale la sua analisi per le elezioni europee
n questa intervista il prof. Brancaccio ci spiega la linea politica.
spiega la linea politica a TUTTI i compagni,se qualcuno NON è d' accordo esiste la DEMOCRAZIA e puo spiegarci i motivi http://www.emilianobrancaccio.it/2014/0 ... #more-5124
cielo 70
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Re: Con Tsipras contro l’Europa dell’austerità

Messaggio da cielo 70 »

iospero ha scritto:Avete firmato per la LISTA A SOSTEGNO DI Tsipras ?

lo si può fare tramite www.micromega.net

Oggi sono state superate le 15.000 firme.

" diciamo no alla grande coalizione parlamentare che si prepara fra socialisti e democristiani europei, presentandoci alle elezioni di maggio con una piattaforma di sinistra alternativa e di rottura. Nostro scopo: un Parlamento costituente, che si divida fra immobilisti e innovatori. Siamo sicuri fin d’ora che gran parte dei cittadini voglia proprio questo: non l’Unione mal ricucita, non la fuga dall’Euro, ma un’altra Europa, rifatta alle radici. La chiediamo subito: il tempo è scaduto e la casa di tutti noi è in fiamme, anche se ognuno cercasse rifugio nella sua tana minuscola e illusoria."


L'anima sinistra del PD chiede le stesse cose, altrettanto vale sia per SEL che per Idv.
Cosa chiede di diverso il M5S.
C'è una maggioranza di cittadini italiani che concordano sulle richieste soprascritte che vogliono
cambiare gli equilibri in Europa a favore delle forze del lavoro contro le forze del capitale e dei mercati. Di difendere l’Europa dei popoli, di mettere freno all’austerità che distrugge la coesione sociale. Di rivendicare di nuovo la democrazia.
Io ho firmato un po' di giorni fa. Ritengo che sia utile un partito di sinistra che smuova anche i socialisti europei sull'esigenza di combattere gli effetti nefasti del liberismo mondiale impedendo che il voto vada all'estrema destra.
camillobenso
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Re: Con Tsipras contro l’Europa dell’austerità

Messaggio da camillobenso »

aaaa42 ha scritto:io spero che questo forum riesca a seguire quello che sta succedendo e riesca a ' dettare la linea'
che l 'imperatore marius schieri tutti i suoi eserciti e il conte camillo benso l' armata dei savoia
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NON SOPPORTO L'IMBECILLITÀ

di Marigo Giandiego


“Contro la stupidità nulla possono, nemmeno gli Dei” è una frase di Schiller, ma sembra una tristissima profezia che voglia descrivere quel che la sinistra o presunta tale riesce a fare con se stessa.
Una lista europea con un candidato credibile … dopo anni.
Una idea ed uno sfondo finalmente coinvolgente, su di un progetto che premette una esigenza di unità.
Ma l'italiota resta tale anche se presume d'essere di sinistra.
Tafazziani, ma anche di più decisamente stupidi riusciamo ad annegare in un bicchiere a rendere impossibili persino le tappe obbligate.
Oggi il litigio, per quanto al momento nascosto e laterale, è su chi debba decidere come le liste saranno composte. I garanti abbondano! E con un'arroganza senza limiti nata da un'autoreferenza irrefrenabile qualcuno a deciso d'essere l'unico depositario possibile dell'onestà.
Certo i tempi stretti, addotti come scusa ... ed ognuno si erge a primogenito, ognuno reclama il diritto ad essere il conduttore morale ed il garante.
Persino di fronte al passo indietro importante fatto di propria spontanea volontà da quella stessa Sinistra Europea che pure, unica, avrebbe volendo, un diritto reale alla primogenitura.
La risposta è La stoltezza e stupisce che ad essere così poco lungimiranti, così ottusi siano degli autoproclamati intellettuali … garanti del nulla, ma questo tono potrebbe essere frainteso e confuso con un atteggiamento poco disponibile all'unità e non lo è. È solo un grido di dolore e di raccapriccio.
Io poi non sono nessuno, né un intellettuale né un uomo della sinistra europea … sono solo un uomo di sinistra affranto dall'umana miseria.
Inerme ed impotente di fronte ad un gruppo di auto-referenti che si proclamano da una parte e dall'altra “figli legittimi ed unigeniti”.
Intollerabiole e mostruosamente sciocco. Perdonate la ripetizione reiterata del termine ma davvero l'unica cosa che rimanga in mano dopo tutti questi anni con questa discussione senza senso rischiano di compromettere ancor prima che nasca questa traballante, fragile unità.
Ed era proprio quello che volevamo evitare quando con il nostro povero appello cercammo di formare un movimento di opinione che spingesse verso l'unità “SINISTRA UNITA- Area di Progresso e Civiltà” … già!
E siamo qui, come molti, a pregare che il protagonismo degli intelligenti o di quelli che si reputano tali non butti all'aria l'ultima speranza dopo dieci anni di vedere un Sinistra unitaria e reale ad una “consultazione elettorale”.
La speranza che sia un prima passo.
Noi stiamo impegnandoci in questo senso, ma non siamo nessuno, non siamo editorialisti di importanti giornali ,l, ne intellettuali consacrati e ben pagati, non segretari di fumose e ristrette segreterie, ed ancor meno leader di minoranze infinitesimali che parlano di unità e rispondono dividendosi … a raccontarlo ci si prende per dementi .
Ed il popolo della sinistra sembra in altre faccende affaccendato.
Quindi esordiamo in questo percorso con una polemica furiosa sulla composizione delle liste e un diktat premesso su chi ne debba esserne il garante … ed è sempre la stessa storia … girotondi, movimento viola, movimento arancione e via , via sino alle divisioni dei divisi, sino alla frantumazione millimetrica di Rifondazione passando per 24 – 25 - 26 (dipende dalla giornata e da come si svegliano) partiti comunisti da un fronte socialista inesistente, confuso, rarefatto.
Insomma da un arcipelago di isolette senza alcuna forza … senza costrutto che ripetono incessantemente la medesima canzone senza riuscire a parlarsi fra loro … demenziale? Assolutamente sì! Che altro?
Possibile che sia così difficile?
Ha chiesto qualcuno mentre portava a casa l'ennesima divisione ed una segreteria di minoranza.
Lo è … persino di più!
Eppure tutti fanno discorsi unitari mentre da dietro si tirano calci e preparano treppole … tutti cantano la stessa canzone dell'unità irrinunciabile ma ciascuno alle proprie condizioni.
E lo dirò per l'ultima volta, perché è un sogno ed un'utopia e sono stanco di essere preso per un illuso.
Pensate come sarebbe bello e giusto se il popolo della sinistra rispondesse finalmente unito, giustamente esasperato ed anche un tantinello incazzato:
“Bhe sapete la novità … da oggi decidiamo noi, voi eseguite e quel che dovete fare è cercare le ragioni dell'unità … niente altro solo quello, mettere a disposizione il vostro Know-Out e cercate le ragioni dell'unità … Le scelte le faremo noi d'ora in poi con strumenti di consultazione dal basso e sapete l'ulteriore novità? Sapete chi sono i garanti siamo ancora noi!”.
Chiedo scusa dell'emotività di questo articoletto, certamente inutile.
Perché nessun popolo di sinistra reagirà indignato, ma continueremo sparpagliati ognuno dietro alla propria bandierina … persi ciascuno nella propria specificazione … a precisare le nostre ragione convinti di averle … e la storia riderà di noi e ce lo saremo meritato.

Perdonate il disturbo
Pubblicato da giandiego marigo a 08:40



Se non si ricercano le ragioni che portano alle divisioni non si può procedere in senso inverso.

Alla Biblioteca centrale di SSG, continuo a sentire questa riflessione :

<<Siamo qui in 6/10, tutti di sinistra e la pensiamo tutti in modo diverso>>

In effetti non è proprio così, dipende dal tipo di argomento.

Sull’antifascismo ad esempio sono sicuro che esiste l’unanimità.

Anche sulla mafia esiste l’unanimità.

Quando si parla di immigrazione allora cominciano già le divisioni.

Altrettanto se si parla di Pd. (In proposito. Sull’Espresso di questa settimana Piero Ignazi, editorialista dell’Unità titola nella sua rubrica Potere&Poteri:- Pd, ossia partito democristiano – Alla buonora, ce n’è voluto di tempo per capirlo).

In molte cose le divisioni sono derivate da pura ignoranza, nel senso etimologico del termine, ignorare fatti e pensieri.

Se ci fosse chi avesse la pazienza di spiegare le cose senza cercare di prevalere perché la voglia di comandare in alcuni è forte, molte divisioni verrebbero meno.

La storia insegna.

Un, due, tre, pronti via, nel gennaio del 1947, Giuseppe Saragat, socialista, da il via alla prima scissione di sinistra, denominata la scissione di Palazzo Barberini, che nel 1951 divenne il PSDI.

Questo perché non condivideva l’unione tra il Psi e il Pci.

Noi siamo fatti così.

Rimane un elemento psico sociologico di fondo, che riguarda gli esseri umani.

In prevalenza, in presenza di eventi negativi e drammatici, come una guerra o altro, l’uomo tende ad unirsi, a mettere da parte le scorie che li dividono.

In tempi “normali”, prevalgono gli egoismi personali.

Penso che queste esperienze le abbiano constatate, in prevalenza i maschietti, che ai tempi venivano chiamati a prestare il servizio militare.

Ma questo si è verificato anche durante il percorso scolastico, o nell’ambiente di lavoro.
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