Il "nuovo" governo Renzi

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pancho
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:......21 FEB 2014 20:07
1. E ALLA FINE L’UNICO ASFALTATO FU ENRICO LETTA. ANZICHÉ IL RENZI UNO, È NATO IL LETTA DUE. COL ROTTAM’ATTORE CHE SI È PRESO PALAZZO CHIGI E HA FATTO UN BEL RIMPASTONE -

2. LE CONFERME DI ALFANO, LUPI, LORENZIN, E LE PROMOZIONI DEI VARI ORLANDO E PINOTTI IN DICASTERI CHIAVE SEMBRANO INVECE LA PROVA CHE RENZI NON MIRA A COMPLETARE LA LEGISLATURA, MA A FARE UN PAIO DI RIFORME E ANDARE ALLE URNE TRA UN ANNETTO -

3. LA CARICA DI NOVITÀ DEL SINDACO DI FIRENZE È CONDENSATA NELLO SPOSTAMENTO DELL’EX MINISTRO DELRIO A PALAZZO CHIGI E NELLA SCELTA DI BEN 8 DONNE SU 16 MINISTRI, CON LA MARIANNA MADIA AFFIANCATA A MARIA ELENA BOSCHI NELLA LISTA BEAUTIFUL -

4. IL FATTO CHE RENZIE ABBIA TRANGUGIATO L’IMPOSIZIONE ALL’ECONOMIA DELL’AMERIKANO PADOAN, CHE ERA LA VERA SCELTA DI LETTA PRIMA CHE DRAGHI GLI RIFILASSE GELATINA SACCOMANNI, FA CAPIRE CHE FINE HANNO FATTO LE AMBIZIONI DEL FU ROTTAMATORE -

5. ANALISI DI TUTTI I MINISTRI CON PORTAFOGLIO, DA POLETTI ALLA GUIDI, DA DELRIO A PINOTTI
.........
Ti sei dimenticato delle Politiche Agricole Maurizio Martini sul cui nome non ho trovato alcuna informazione.

Da dove viene? Chi e'


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
aaaa42
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da aaaa42 »

Martini è un argomento che non mi appassiona
comunque potrebbe essere un certo Martina di Bergamo
definito giovane da Bersani segretario del PD regione Lombardia
come sia finito all' agricoltura non lo so.
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

aaaa42 ha scritto:Martini è un argomento che non mi appassiona
comunque potrebbe essere un certo Martina di Bergamo
definito giovane da Bersani segretario del PD regione Lombardia
come sia finito all' agricoltura non lo so.

Si è cos'ì. Proviene dal Pd milanese.
http://it.wikipedia.org/wiki/Maurizio_Martina
pancho
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:
aaaa42 ha scritto:Martini è un argomento che non mi appassiona
comunque potrebbe essere un certo Martina di Bergamo
definito giovane da Bersani segretario del PD regione Lombardia
come sia finito all' agricoltura non lo so.

Si è cos'ì. Proviene dal Pd milanese.
http://it.wikipedia.org/wiki/Maurizio_Martina
Qui casca l'asino, come si suol dire.

Rottamiamo i vecchi e diamo spazio ai giovani.

Probabilmente, questo, Renzi lo avra' sicuramente recepito da qualche anziano con sale in testa, ma come al solito non ha saputo analizzarlo nel suo completo e lo ha preso alla lettera.

Si puo' essere giovani ma vecchi "di testa" e contrariamente vecchi di eta' ma giovani "di testa".

Questo, al caro ns. presidente del consiglio, non gli e'........passato per la testa?


un salutone da Juan
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

Governo Renzi auto-rottamato, fatto fuori Gratteri restano solo lobby e gattopardi
di Peter Gomez | 21 febbraio 2014Commenti (1)


Nel 1994 era stato Cesare Previti, l’avvocato degli affari sporchi di Silvio Berlusconi, a entrare al Quirinale come Guardasigilli in pectore e a uscire degradato. Sull’onda dell’indignazione suscitata dalla scoperta di Tangentopoli, il Colle aveva detto no. E Previti era finito alla Difesa. Oggi, nel mondo alla rovescia dei ladri e della Casta, a venir depennato all’ultimo momento dalla lista ministri, è Nicola Gratteri, stimato magistrato antimafia, la cui colpa principale è quella di aver sognato di poter far funzionare la giustizia anche in Italia . Gratteri resterà in Calabria. E per la gioia della ‘ndrangheta, delle consorterie politico-mafiose e dell’Eterno Presidente, Giorgio Napolitano, in via Arenula ci finisce l’ex ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, celebre per aver chiesto l’abolizione dell’ergastolo e proposto l’abrogazione dell’obbligatorietà dell‘azione penale.

È il segno più evidente di come il rottamatore Matteo Renzi prosegua imperterrito nella distruttiva opera di auto-rottamazione e di demolizione del sogno di cambiamento che aveva rappresentato per molti italiani.

Una stolta manovra iniziata con il tradimento e il successivo brutale accoltellamento politico del mediocre Enrico Letta, a cui il nuovo premier aveva più volte pubblicamente e bugiardamente assicurato lealtà.

Certo, sull’esclusione all’ultimo minuto di Gratteri in molti vedono le impronte digitali di Napolitano.

Il presidente del secondo paese più corrotto d’Europa, noto per aver lesinato solo i moniti in materia di legalità della politica, ovviamente esclude ogni responsabilità. Resta però da spiegare come mai, stando a quello che risulta per certo a Il Fatto Quotidiano, al magistrato fosse stato assicurato il dicastero solo pochi minuti prima della salita di Renzi al Colle. E perché Napolitano, pubblicamente, abbia poi tenuto a precisare – con una sorta di excusatio non petita – che tra lui e il neo-premier non era avvenuto nessun “braccio di ferro” sulla lista dei ministri.

Nelle prossime ore le notizie su quello che è esattamente accaduto durante il lunghissimo faccia a faccia tra il neopremier e l’ottuagenario capo dello Stato, non mancheranno. Non c’è invece bisogno di retroscena per capire tutto il resto. Bastano i curricula dei ministri più importanti.

Nella lista spiccano i nomi dell’esponente di Confindustria e della Commissione trilaterale, Federica Guidi (Sviluppo economico), quello del presidente della Lega cooperative, Giuliano Poletti, dell’ex delfino di Berlusconi, Angelino Alfano (Interno), e del ciellino Maurizio Lupi (Infrastutture). Mentre all’Economia ci finisce Pier Carlo Padoan, capo economista dell’Ocse e ex presidente della Fondazione italiani europei di Massimo D’Alema, e alle Politiche Agricole, Maurizio Martina, già pupillo di Filippo Penati, l’ex presidente della provincia di Milano sotto processo per le tangenti di Sesto San Giovanni.

Il fatto che Renzi sia riuscito a mettere insieme una squadra formata al 50 per cento da donne, che l’età media dell’esecutivo sia piuttosto bassa, non servirà al premier per cancellare negli elettori la sensazione di trovarsi di fronte a un consiglio dei ministri espressione di quelle lobby da più parti ritenute responsabili del degrado del Paese. È infatti più che ragionevole dubitare che il suo obamiano programma di governo (“una riforma al mese”) possa essere messo in atto da una compagine del genere. Perché questo non è un dream team, ma solo una galleria di errori e orrori.

Così già oggi sappiamo che ha vinto il Gattopardo. #lavoltabuona può attendere.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02 ... di/890284/
peanuts
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da peanuts »

Vorrei salutare il nuovo governo con una canzone di tempo fa

http://www.youtube.com/watch?v=mczuDw7luUM
Tanto è depenalizzato

A tutti quanti, senza esclusioni
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti - 255

2014 a schede



Scheda – 36 – L’inizio della fine


36 – 2 – 22 febbraio



Otto e mezzo di ieri sera ha celebrato la fine del governo Renzi ancora prima di iniziare. Lo hanno fatto in modo indiretto, tanto che gli stessi celebranti non se ne sono neppure accorti, a parte qualche sprazzo di Cacciari che ha sottolineato che questa è l’ultima spiaggia. Dopodiché se arriverà Grillo sarà la fine.
http://www.la7.it/otto-e-mezzo/rivedila ... 014-127215

Il Prof. Cacciari sa già che la fine è già iniziata, ma non si può permettere di fare la Cassandra pubblica in questo momento particolarissimo per via del suo ruolo di opinionista che ha un certo seguito.

Cacciari avverte il senso di vuoto che si intuisce sia in questo momento che per la fase successiva del dopo Renzi 1.

Quando le società si decompongono e non sono più in grado di produrre classe politica, avviene esattamente quello che stiamo assistendo già dalla fine del Pci di Berlinguer e della Dc di Aldo Moro.

Negli ultimi ventidue anni è stata messa in disparte la classe politica di prima fila, per lasciar posto alle seconde file che nel caso di Casini potremmo dire il portaborse di Forlani.

Ho dovuto battagliare non poco stamani per via della stroncatura del primo governo del Gattopardo.

Quando ci si mette di mezzo il tifo in politica come nel calcio è difficile intendersi.

Solo il tempo è galantuomo, perché bisogna avere molta, molta, molta pazienza ed aspettare.

Mi hanno fatto passare giornate di battaglie infinite con Monti, da queste parti. Adesso è sparito dopo un anno e mezzo dall’incarico. Nessuno parla più di lui se non per denigrarlo

Poi ad aprile dello scorso anno la storia si è ripetuta con Letta. Dopo dieci mesi oggi il responso su Letta si è ribaltato.

Adesso è il turno di Renzi e la storia si ripete.

Non bisogna essere necessariamente dei geni, per capire i politici. Basta essere un uomo qualunque della strada, con i capelli bianchi e una vita passata prestando attenzioni particolari alla politica. Tutto alla fine si ripete. Nella politica italiana non c’è niente di nuovo.

Ergo, la valutazione di Cacciari è giusta in merito al fatto che Renzi rappresenti l’ultima possibilità parlamentare a disposizione, ma non per questo occorre dare ragione a tutte le supercazzole di Renzi. Che tra l’altro sono tantissime.

Non si può sostenere che occorre sostenere tutte le supercazzole renziane perché se no altrimenti si va a finir male. E’ solo propaganda.

A finir male ci andiamo lo stesso anche e soprattutto con il vangelo di Matteo.

I dominus della politica oggi sono tre. Tutti e tre cazzari. Non c’è un politico decente da contrapporgli.

Il Caimano non ha bisogno di presentazione. Grillo ha una forte capacità di analisi dovuta principalmente alla sua capacità di osservazione. L’ha sempre avuta ed ha rappresentato il suo successo nei panni di un comico.

Ma quando deve tradurre il tutto in soluzione alternative, ci si accorge che spesso fa acqua.

E poi c’è Renzi, appesantito da una sfrenata voglia di potere, a cui non corrisponde la capacità di risolvere i problemi.

Si rifugia nella lingua e nella logorrea, ma oltre non può andare.

Tutti e tre i cazzari, quindi, bravi nella fase propositiva a far fessi gli elettori. Ma poi incapaci di tradurre in pratica la correzione dell’anomalia.

Loro risolvono sempre tutto parlando, parlando, parlando, senza sapere la via per risolvere i problemi.

Quando ci si trova in queste condizioni non se ne esce più in maniera ordinaria.

Ce lo hanno insegnato gli antichi greci. Le democrazie ad un certo punto non sono più in grado di autorigenerarsi.

In modo particolare quella italiana che non è mai stata una democrazia compiuta durante la prima Repubblica per evidenti ragioni storiche, mentre nella seconda è diventata un’oligarchia, per finire nella fase finale una cleptocrazia.
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

Piovono Rane
di Alessandro Gilioli

21 feb Il governo di ‘unità nazionale’


Quindi ci sono davvero tutti, dentro: dalle cooperative rosse (Poletti) a Confindustria (Guidi); da Comunione e Liberazione (Lupi) alla BancaMondiale (Padoan); dall’antimafia (Lanzetta) alla non-certo-antimafia (Alfano).

E poi: dalla quota Udc (Galletti) a quella Monti (Giannini), dall’area perdente del Pd (Orlando, noto esperto di giustizia) ovviamente a quella vincente (Renzi-Del Rio-Boschi) passando per quella dei voltagabbana più recenti (Franceschini-Madia-Mogherini). Assai furbesca anche la captatio benevolentiae verso la corrente Civati, sempre con la nomina di Lanzetta che di quella componente, se non sbaglio, era considerata parte.

Giubilati i ministri migliori del precedente governo – Bray e Bonino – perché siamo tutti meritocratici col culo degli altri, poi però alla bisogna ci si affida alla convenienza o alla fedeltà personale.

Notevole alla Difesa Roberta Pinotti, nota per essere arrivata terza alle primarie di Genova, per essere favorevole agli F35 e per gli eccellenti rapporti con Finmeccanica.

Ah, Alfano ha stravinto: gli Interni voleva e agli Interni è rimasto. Ma questo lo si capiva già stamattina dopo il vertice notturno, quando aveva parlato di “incontro costruttivo” sorridendo con tutti i denti. Probabile che ottenga anche un congelamento dell’Italicum, anteponendogli la più lenta riforma del Senato.

Si tratta comunque, con ogni evidenza, di un governo di ‘unità nazionale’. Nel senso appunto che si sono uniti tutti gli establishment di cui sopra.

Succede, quando si sta in trincea, di abbracciarsi per scacciare la paura.
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

Considerare gli italiani merli scemi è uno sport che dura da almeno mezzo secolo.

Dal punto di vista storico si può dire che questo sport ha ottenuto un buon successo, soprattutto nel corso della seconda Repubblica con Silvietto e compari. Sport che non ha risparmiato i nipotini dell'ex Pci.



Governo Renzi: quote rosa a tavolino, è questo il cambiamento?
di Mario De Maglie | 22 febbraio 2014Commenti (18)


Sedici nuovi ministri nel nascente governo a guida Matteo Renzi, otto uomini e otto donne, in perfetto stile quote rosa. L’identica proporzione, argomento di cui tanto si fa battaglia in certi contesti, mentre, in altri, si nutre un certo scetticismo misto ad amarezza sul suo reale significato, è stata probabilmente una scelta mirata, una precisa volontà di dare un segnale. Mi chiedo però quale.

È questo il cambiamento? Utilizzare le questioni di genere, in modo strumentale, al che diventino mezzi di propaganda politica e quindi di immagine? L’immagine sembra essere tutto al giorno d’oggi, c’è chi con essa ha fatto la sua fortuna politica ed economica, essa ha un impatto sulla nostra società dal quale, per tutti, me compreso, è difficile sottrarsi. Nonostante questo, pur sempre di esteriorità si tratta, non necessariamente è aderente a dei contenuti.

Ho già scritto in merito alle quote rosa, dichiarandomi apertamente a sfavore, non vedo nel 50 e 50 una soluzione, ma solo una imposizione grottesca. Uomini che si vedono chiuse delle possibilità, non per merito, ma per un mero dato numerico, saranno uomini vittime di una ingiustizia sociale, stessa identica cosa per le donne che si vedono anche loro limitate e trattate ingiustamente per la medesima motivazione.

Certo che la società è fortemente sbilanciata a favore degli uomini, per cui, senza quote rosa, rimangono le donne a non vedere riconosciuti i loro meriti e i loro diritti, il problema rimane tutto, ma la soluzione non è, a mio avviso, questa proporzione che un po’ ha anche il sapore di concessione e quindi di patriarcato ben camuffato (noi uomini vi concediamo di essere al nostro “livello”, ma vi blocchiamo qualsiasi possibilità di crescita, non importa se dovremo pagare lo stesso prezzo noi per primi).

La questione è complessa, tanto che qualsiasi soluzione semplicistica lede questa complessità fino a negarla completamente. C’è bisogno di un cambiamento culturale e leggi che lo favoriscano, non che lo impongano.

Mi sarebbe piaciuto vedere più donne che uomini in questo nuovo governo, senza nulla togliere a nessuno dei due sessi, per il semplice fatto che, se non altro, una scelta del genere avrebbe avuto implicazioni con un sapore meno di propaganda e più di sostanza.

Ovviamente mi esprimo esclusivamente in merito alle quote rosa dei ministeri, il resto è tutto da vedere.
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

In risposta al vox populi dell'articolo precedente.


Paola • 3 ore fa
Scusi, ma trovo il suo articolo semplicistico e
contraddittorio: le 8 donne del governo Renzi le sembrano una “concessione” e
un segnale a mo’ di contentino, e se invece fossero state più degli uomini non
le avrebbe fatto la medesima impressione? Premesso che se questo governo sarà
davvero in grado di cambiare l’Italia è tutto da vedere (da vedere nei FATTI,
nelle RIFORME, non nel numero di donne e uomini che ricoprono la carica di
ministro) , non le sembra un BUON segnale – sempre che di segnali si tratti - che
vi siano anche donne (giovani) ai vertici? Veramente, pur di stroncare il
governo sul nascere, ha il coraggio di parlare di uomini che subiscono un’ingiustizia
sociale perché si vedono togliere la carica da una donna? Peraltro mi
piacerebbe sapere chi sono tutti questi uomini meritevoli che potrebbero fare
meglio di Boschi and CO. Se non ci sono donne al governo si grida al machismo,
se ci sono è solo propaganda: mi chiedo se davvero lo vogliamo cambiare questo paese.
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camillobenso Paola • 9 minuti fa
Io vi
stupirò (Matteo Renzi)

Da un suggerimento
di uno spin doctor made in Usa specializzato in scienza della comunicazione
assunto da MR.

Se non hai
televisioni e giornali ti devi arrangiare se vuoi ottenere potere e successo. Ergo,
la parola d’ordine diventa: stupire,
stupire, stupire, all’interno di questa società esclusivamente mediatica. Renzi,
quindi si è piegato a questa religione per ottenere il suo fine. La prima “stupefacente”
scelta è stata la maggioranza femminile nella segreteria Pd su quella maschile.
Tutti ne hanno parlato a cominciare dai media, e successivamente dalle carte
assorbenti popolari sotto l’effetto della narcosi stupefacente. Tradotto nella
scienza delle comunicazioni, questo fatto viene associato al concetto di “”cambiamento””.

Oltre ad
altre “stupefacenti” iniziative, che servono tutte alla causa renziana, si arriva
alla nuova mediatica puntata de: “Io vi stupirò”, mandata in onda ieri. Tanto è
vero che hanno abboccato questa sera a Otto e mezzo anche due anziani svezzati del
calibro di Vittorio Zucconi e Domenico De Masi. Otto uomini e otto donne
ministri al solo fine di stupire con gli effetti speciali gli italiani. Il calo
progressivo dei consensi dall’8 dicembre 2013, sia del partito di Renzi che il
suo personale, impongono ulteriormente l’impiego diffuso di effetti speciali.

Ancora una
volta di più donne oggetto al servizio di una causa. Quella renziana.

La situazione
italiana non è grave, ma gravissima, al di là di quella che ci viene raccontata
quotidianamente. La crisi non è solo di tipo economico-finanziaria, ma è totale
in tutti i settori della società italiana. Ergo, in un passaggio difficilissimo
come questo, non ha nessun senso proporre il giovanilismo a tutti costi di
Renzi, associato allo spazio al genere femminile.

Se il caso tecnicamente
lo richiedesse, ci potrebbero stare benissimo anche sedici donne ministro, senza
bisogno di stupirsi, se fossero le persone giuste a porre rimedio alla gravità
della situazione. Ma è un’astrusità esclusiva del marketing proporre donne
giovani e carine senza competenza solo per far credere che il cambiamento è
decollato. Renzi non avrebbe mai accettato un cervello come la Montalcini, se
fosse stato necessario, perché avrebbe sballato la media del governo più giovane
della storia della Repubblica, oltre al fatto estetico di non essere più una
donna giovane ed attraente. L’Italia di oggi è questa. Prima di tutto il
marketing.
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