Come se ne viene fuori ?

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iospero
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da iospero »

Il Fatto Quotidiano
Senato, Svuotacarceri è legge. Pd e FI bocciano norma anticorrotti

Democratici e berlusconiani votano contro emendamento che avrebbe escluso dai nuovi sconti di pena i condannati per tangenti. Il senatore grillino Cappelletti: "Pochi giorni fa il richiamo dell'Ue, ma il Parlamento fa il contrario". Il decreto passa con 147 sì e 95 no. Zanda: "Chi ha chiesto voto segreto si assuma responsabilità".

Queste cose fanno molto male al PD ; se questo significa il FARE.
peanuts
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da peanuts »

Civati: al momento niente fiducia, se necessario usciamo dal pd

HA HA HA HA HA HA HA SI COMINCIA A RIDERE, MALEDETTI INCIUCIONI
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Caro peanuts .I sondaggi Sul PD scende il PD.Non è piaciuta come è avvenuta l'entrata di Renzi.
Senti cosa di Crimi
http://www.youtube.com/watch?v=ArJLUrqZ ... ploademail
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

iospero ha scritto:Il Fatto Quotidiano
Senato, Svuotacarceri è legge. Pd e FI bocciano norma anticorrotti

Democratici e berlusconiani votano contro emendamento che avrebbe escluso dai nuovi sconti di pena i condannati per tangenti. Il senatore grillino Cappelletti: "Pochi giorni fa il richiamo dell'Ue, ma il Parlamento fa il contrario". Il decreto passa con 147 sì e 95 no. Zanda: "Chi ha chiesto voto segreto si assuma responsabilità".

Queste cose fanno molto male al PD ; se questo significa il FARE.

Un tizio, circa una mese e mezzo fa si era fatto arrestare perché almeno poteva mangiare, e nel nostro caso li mandano fuori.

E gli hanno pure trovato un'occupazione?
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti - 253

2014 a schede


Scheda – 34 – Un Paese senza speranza.

34 – 5 – 18 febbraio 2014


Expo 2015 a rischio flop, 11 paesi disertano Milano (Alessio Schiesari).
21/02/2014 di triskel182


LA TURCHIA SI OFFENDE PERCHÉ L’ITALIA NON APPOGGIA ANKARA PER IL 2020 MANCHERANNO ANCHE I PAESI DELL’EUROPA DEL NORD, CANADA E AUSTRALIA.


Più scambi economici e più investimenti tra Italia e Turchia”. L’aveva promesso il presidente della mezzaluna Abdullah Gul tre settimane fa, dopo l’incontro di Roma con Giorgio Napolitano. Il primo passo è arrivato ieri, ma va nella direzione opposta: la Turchia ha cancellato la partecipazione ad Expo 2015. Una decisione giunta a sorpresa: Ankara era stato uno dei primi Paesi ad aderire alla fiera internazionale. Il commissario unico all’esposizione Giuseppe Sala ostenta ottimismo e ha parlato di “situazione ampiamente recuperabile” anche se ancora non sono state rese note le ragioni delle rinuncia. Secondo la stampa di Istanbul il problema sarebbe diplomatico: l’Italia aveva promesso alla Turchia l’appoggio per organizzare l’Expo 2020 a Smirne (finalista con Milano nel 2015), ma alla seconda votazione ha preferito Dubai. La rinuncia turca sarebbe la vendetta di Erdogan. Più preoccupante è invece la spiegazione offerta dall’ambasciatore italiano ad Ankara, Gianpaolo Scarante, che ha parlato di ragioni economiche legate alla congiuntura finanziaria. La Turchia aveva preventivato uno stand da venti milioni di euro, poco più di una mancia per un Paese da 75 milioni di abitanti. Eppure Ankara non avrebbe nessuna voglia di spenderli. E non è la sola. Pur di allargare il più possibile il numero di partecipanti la Farnesina ha “prestato” uno dei suoi diplomatici a Expo. Le adesioni finora sono state 140. Ma se invece di contare le assenze ci si mette a pesarle, emerge una situazione preoccupante. Tutta l’Europa del Nord (Svezia, Norvegia, Finlandia, Olanda, Danimarca, e Islanda), il Portogallo e mezzo Commonwealth (Australia, Canada e Sudafrica ) si sono chiamati fuori, almeno per il momento. In tutto sono almeno 11. La Svezia ha già ufficializzato la propria rinuncia: il governo ha spiegato che nessun privato era interessato a coprire gli 11 milioni di euro previsti per lo stand milanese. Gli Stati Uniti, dopo una lunga melina, hanno fatto sapere che ci saranno (anche se il contratto ancora non è stato firmato), ma il padiglione è stato ridotto del 25 per cento rispetto alle intenzioni iniziali (da 4 mila a 3 mila metri quadrati). La Camera di commercio americana da mesi sta cercando sponsor privati, ma ancora non è riuscita a trovare i 30 milioni previsti per il sobrio stand a stelle e strisce. Per questo è arrivata a chiedere un contributo alle imprese italiane con interessi oltreoceano, come Eni e Fin-meccanica.
Mentre i Paesi asiatici (Cina ed Emirati Arabi in testa) stanno allestendo padiglioni faraonici, quasi tutto l’Occidente non sembra credere ai ritorni economici di Expo e i tempi si allungano anche per trovare i soldi necessari a finanziare padiglioni da poche decine di milioni di euro.
TUTT’ALTRA situazione quella dell’Italia che, in quanto Paese ospitante, ha dovuto mettere in preventivo una spesa da 12 miliardi di Euro. Una parte servirà a finanziare opere pubbliche necessarie (come le due nuove linee metropolitane) che però difficilmente saranno pronte in tempo per l’Expo. La legge Obiettivo prevede che i privati contribuiscano con 7,5 miliardi, ma ancora non si è capito chi dovrebbero essere gli sponsor. Il fallimento dell’ultimo Expo europeo, Saragozza 2008, è un ricordo che fa paura. Gli organizzatori si aspettavano 10 milioni di visitatori. Ne sono arrivati la metà e di questi il 95 per cento era spagnolo. Al momento chi sta aprendo i cordoni della borsa è il governo. Non è un caso che il ministero delle infrastrutture di Maurizio Lupi sia uno dei pochi punti fermi del prossimo governo: rappresenta gli interessi dei costruttori lombardi, molti legati alla Compagnia delle opere. Solo nel novembre scorso è riuscito a sbloccare 600 milioni di euro.
Nonostante le numerose defezioni, i rappresentanti di Forza Italia e Fratelli d’Italia in Regione Lombardia stanno facendo il possibile per peggiorare le cose: da giorni chiedono di escludere l’India da Expo 2015 come ritorsione per la vicenda marò.

Da Il Fatto Quotidiano del 21/02/2014.
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Ciao camillobenso.Ti sembra una cosa fatta bene con Alfano?Ancora ministro degli interni visto il caso Ablyazov
..................................
Scandalo kazako, le tre bugie di Alfano
Dagli ordini dei kazaki al blitz. Così i documenti smentiscono i "non sapevo" del ministro
di CARLO BONINI
Cinquanta giorni di silenzio e dodici di frenetico maquillage della verità del ministro dell'Interno Angelino Alfano sul caso Ablyazov consegnano all'opinione pubblica una vicenda in cui si contano almeno tre macroscopiche menzogne.
CHE solo un cinico e dichiarato ricatto sul Governo ha impedito che trovassero un naturale corollario in un voto di sfiducia parlamentare. Ma che la forza incoercibile dei fatti rende impossibili da elidere. Che lungi dunque dal chiudere l'affaire ne amplificheranno di qui in avanti la sua forza destabilizzante e il suo potenziale di ricatto. Tre menzogne che conviene mettere in fila e che sono state l'unica risposta di Alfano alle domande che Repubblica gli ha rivolto quando questa vicenda ha avuto inizio.

1. "NON SONO STATO INFORMATO"
"Non sapevo. Non sono stato informato". È la prima, categorica quanto generica affermazione che il ministro dell'Interno abbozza e dietro cui si trincera. A suo dire, apprende della catastrofe "Ablyazov" e di ciò che ne è seguito (l'espulsione di Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua di 6 anni) solo il 31 maggio, o forse il primo giugno, o forse no, il 2 (le versioni che ha dato sono tre), da un colloquio con il ministro degli esteri Emma Bonino. E nell'apprenderla nulla gli sovviene ripensando a "tre telefonate" dell'ambasciatore kazako Yelemessov cui non avrebbe risposto solo pochi giorni prima, il 28 maggio. Chiede quindi spiegazioni al capo della Polizia Alessandro Pansa con toni tra l'accorato e lo sgomento ("Dimmi, Alessandro, come è stato possibile che non abbia saputo?") .

Si accontenta di una prima spiegazione (quella ricevuta da un appuntino della Questura del 3 giugno) e quindi manda serenamente avanti a metterci la faccia il ministro di giustizia Anna Maria Cancellieri ("Le procedure di espulsione della Shalabayeva e di sua figlia sono state perfette") , salvo tenersi alla larga dal Parlamento dove un'interrogazione a risposta scritta di Sel (cui non risponderà mai) chiede conto dell'accaduto. Poi, ci ripensa. Il 12 luglio annulla il decreto di espulsione e ordina un'inchiesta interna che deve assolverlo. Scoprendo in quattro giorni (al capo della Polizia viene chiesto di consegnare il compito prima del voto di fiducia al Senato) che chi lo ha "tradito" sono il suo capo di Gabinetto Giuseppe Procaccini e un navigato prefetto di lungo corso, Alessandro Valeri, segretario del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Bene. Non una di queste circostanze ha retto alla verifica dei fatti.

a) Giuseppe Procaccini informa Alfano della richiesta di catturare Mukhtar Ablyazov avanzata dall'ambasciatore kazako il 29 maggio. E questo, dopo
aver pianificato con il diplomatico e il Prefetto Valeri, la sera del 28, il blitz nella villa di Casal Palocco.

b) Procaccini viene incaricato di ricevere il diplomatico dallo stesso Alfano, che gli raccomanda solerzia trattandosi di "questione delicata". Il che rende logicamente incomprensibile come il ministro abbia potuto raccomandare qualcosa di cui non conosceva il merito, se è vero che il ministro e l'ambasciatore non si parlarono mai.
c)La mattina del 29 maggio, l'ambasciatore kazako torna al Viminale. È ricevuto, ancora una volta, da Procaccini, con cui si lamenta degli esiti del blitz della notte precedente nella villa di Casal Palocco e da cui ottiene un supple-
di ricerche.

2. "NULLA SEPPI DELLA DONNA E DELLA BAMBINA"
Costretto ad aggiustare la prima versione dei fatti, Alfano si impicca a una sua funambolica variante. La vicenda Ablyazov — dice — ha avuto effettivamente "un prima" (la ricerca del "pericoloso latitante") e un "dopo" (l'espulsione della moglie e della figlia). Del prima, concede, "venni informato da Procaccini". Del "dopo", "nulla seppi fino al colloquio con la Bonino". Anche in questo caso, i fatti lo sconfessano.

a) La notizia dell'espulsione di Alma Shalabayeva e della sua bimba viene battuta dall'Ansaalle 20.01 del 31 maggio, un'ora dopo il decollo da Ciampino dell'aereo che le riporta in Kazakistan.

b) Due diversi cablo dell'ufficio Interpol di Astana, tra il 28 e il 30 maggio, indicano che, sin dall'inizio, la caccia grossa del Regime di Nazarbaev ha due obiettivi. Mukhtar Ablyazov, naturalmente, e sua moglie Alma Shalabayeva. Della donna — che, alla vigilia del blitz di Casal Palocco, i kazaki avvertono viva con il marito — vengono fornite in un primo cablo le generalità complete. Nel secondo, oltre agli estremi dei suoi due passaporti kazaki, anche quelle di un passaporto della Repubblica centroafricana "presumibilmente falso" (quello che effettivamente mostrerà alla nostra polizia al momento del fermo). Il tutto, accompagnato da una richiesta: "Fermatela quella donna e deportatela in Kazakistan".

c) Il pomeriggio del 31 maggio, all'aeroporto di Ciampino, poche ore prima del decollo dell'aereo con a bordo la Shalabayeva, il consigliere di ambasciata kazako Khassen, di fronte all'assistente capo della polizia Laura Scipioni, sventolando il biglietto da visita di Giuseppe Procaccini, ne compone per cinque volte il numero dal suo telefono cellulare. E non è un numero qualunque. Nell'ufficio di Procaccini, infatti, la mattina del 29 maggio si è discusso dell'esito del blitz di Casal Palocco. Ragionevolmente, dunque, anche del fermo della Shalabayeva.

3. "IGNORAVO CHE ABLYAZOV E LA MOGLIE FOSSERO RIFUGIATI"
Quando tutto comincia a mancare, Alfano, ritenendolo un formidabile argomento difensivo (ancorché un'ammissione di inettitudine dei nostri apparati di sicurezza centrali e periferici), spiega che, comunque, nessuno seppe, se non a cose fatte, che Ablyazov era un dissidente e, insieme alla moglie, godeva dello status di rifugiato politico in Inghilmento terra. La parziale verità dell'affermazione è sfigurata e svuotata di ogni significato, fino a trasformarla nel suo contrario, da ciò che accade dopo che il Viminale apprende da Scotland Yard (per altro sollecitata dal nostro Ministero degli Esteri) che Ablyazov e la moglie sono effettivamente rifugiati politici (il 4 giugno). Per l'intero mese di giugno, infatti, mentre il ministro dell'Interno è politicamente inerte e si guarda bene dal riconsiderare il provvedimento di espulsione della Shalabayeva (lo farà solo il 12 luglio), la nostra Polizia, su indicazioni e sollecitazioni pressanti dei kazaki, prosegue la sua caccia senza quartiere a Mukhtar Ablyazov.
Ostinato nel tacere la verità, Alfano sfida chi gliene chiede conto scommettendo sull'omertà dell'altro protagonista della vicenda: il regime di Nazarbaev. Ancora ieri, in un'intervista al Corriere della Sera, invitava con sarcasmo a chiedere non a lui, ma all'ambasciatore Yelemessov perché, il 28 maggio, decise di sollecitare la cattura di Ablyazov prima in Questura a Roma e poi al Viminale. Omettendo, naturalmente, di spiegare il perché lui e il suo capo di gabinetto permisero che il diplomatico kazako
si accampasse per 36 ore al piano nobile del Viminale disponendo dei nostri apparati della sicurezza come di cosa propria. È possibile, se non molto probabile, che la scommessa di Alfano sul silenzio kazako sia ben riposta. Ma se il segreto di Astana dovesse anche solo incrinarsi, si può star certi che di questa storia si tornerà a parlare molto presto. E non basterà un ricatto sul governo a soffocarla o a impedire di guardare la verità dritta negli occhi.
Tags
Tag caso shalabayeva, Kazakistan, mukthar ablyazov, alma shalabyeva, angelino alfano
http://notizie.virgilio.it/politica/ren ... nomia.html.
...................................
Renzi gli poteva proporre altro
Ciao
Paolo11
pancho
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Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da pancho »

paolo11 ha scritto:Ciao camillobenso.Ti sembra una cosa fatta bene con Alfano?Ancora ministro degli interni visto il caso Ablyazov....

.....Renzi gli poteva proporre altro
Ciao
Paolo11
Attualmente per fare un governo l'unica alternativa era quella attuale.E qui ti allego la stessa risposta che ha dato Cacciari riguardo questo governo Renzi e sulla quale in parte concordo.
http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 266#p30266
Vorrei che su questo tu mi dessi una risposta tua e non con un copia ed incolla.

Grillo perde continuamente occasioni volutamente ed e' su questo suo volutamente che dovremmo fare analisi piu' approfondite.

Se la scelta di entrare nel gioco politico e non rimanere fuori come tanti altri movimenti quali: Femministe(di un tempo),movimento viole, movimento tav e tanti altri, devrebbe accettare i giochi della democrazia parlamentare e portare a casa il massimo che puo'. In questa maniera si fa funzionare un parlamento e si ha il giusto rapporto di contrattazione in base al peso che si ha.

Non fare questo allora che senso avrebbe entrare in parlamento? Tanto valeva come fanno gli altri rimanere movimento e come movimento fare le sue battaglie. L'elettorato di questo popolo poi avrebbe fatto le sue scelte nel momento elettorale.

Ma allora mi domando a che gioco dta giocando Grillo e chi lo segue? allo sfascio e... muoia Sansone con tutti i filistei? Essì xche entrando in parlamento e dividendo l'elettorato in 3 blocchi uguali rende impossibile qualsiasi tentativo di fare governi e quindi e' troppo facile poi gridare proprio lui all'inciuco se e' proprio lui che ne e' la causa.

Certo con questo non voglio levare alcuna responsabilita al PD che ne ha tante che a questo punto doveva andare subito alle elezioni dopo l'esito della consulta. Pero' e' anche vero che con molta probailita ci saremmo trovati da capo con gli stessi problemi perche non e' che nel frattempo l'elettorato abbia cambiato idea.
Tre gruppi rimanevano e ci trovavamo ancora nell'impossibilita' di fare un governo.

Ma allora a che gioco, ripeto, sta' giocando Grillo e i suoi grillini?

E' pertinente la mia domanda o ho cannato in qualche punto?


un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Caro pancho .Cacciari l'ho ascoltato dalla Gruber OK.Riguardo la composizione dei minitri, Renzi doveva dire ad Alfano con quello che hai combinato come ministro degli interni.Se vuoi di dò un altro ministero.
Ora abbiamo alle camere le stesse persone elette nel 2013 Hanno visto passare Bersani,Letta ora Renzi.Vedremo nei prossimi giorni come si comporteranno in aula.
Ciao
Paolo11
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Caro pancho.A te interessa l'apporto che potrebbe dare il M5S a questo paese.Intanto lo stà dando avendo finalmente una opposizione.
Non ti posto gli interventi che hanno ottenuto in questo hanno nel cambiare certi degreti.SE vuoi li posto.
Poi ricondiamoci che il M5S è stato il primo partito elezioni 2013 Il PD a vinto in coalizione con SEl ecc
Secondo la tua coscienza doveva fare da stampella a Bersani al suo programma.Io penso di no.
Oppure il programma lo dovevano scrivere di nuovo assieme al M5S.Aprendo al programma che aveva pure il M5S.
Mica è scemo Grillo e neppure i Grillini.Io spero Che Renzi riesca a fare qualcosa, Almeno la legge elettorale.
Poi decideranno i cittadini visto come hanno governato quelli del PD.Sempre 3 blocchi ci saranno, non è detto che possa arrivare al 37%anche il M5S.
Il 50% ora non va a votare.
Ciao
Paolo11
pancho
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da pancho »

paolo11 ha scritto:Caro pancho.A te interessa l'apporto che potrebbe dare il M5S a questo paese.Intanto lo stà dando avendo finalmente una opposizione.
Non ti posto gli interventi che hanno ottenuto in questo hanno nel cambiare certi degreti.SE vuoi li posto.
Poi ricondiamoci che il M5S è stato il primo partito elezioni 2013 Il PD a vinto in coalizione con SEl ecc
Secondo la tua coscienza doveva fare da stampella a Bersani al suo programma.Io penso di no.
Oppure il programma lo dovevano scrivere di nuovo assieme al M5S.Aprendo al programma che aveva pure il M5S.
Mica è scemo Grillo e neppure i Grillini.Io spero Che Renzi riesca a fare qualcosa, Almeno la legge elettorale.
Poi decideranno i cittadini visto come hanno governato quelli del PD.Sempre 3 blocchi ci saranno, non è detto che possa arrivare al 37%anche il M5S.
Il 50% ora non va a votare.
Ciao
Paolo11
Se a voi va bene questa legge porcata perche confidate che questo 37% possa essere raggiunto dal M5 Stelle credo proprio che viviate sulla luna.

Certo può succedere di tutto al momento del voto ma voi sottovalutate che potete essere voi la causa nel regalare al FI questa possibilita con la vs. ottusità del muoia Sansone con tutti i filistei.


Sondaggi elettorali Euromedia - Il Mattinale del 18 febbraio 2014

Primo partito è sempre il PD con il 29,9% in calo dello 0,9%. Forza Italia che dieci giorni fa era ex-equo con il partito di Grillo, avanza di mezzo punto e si porta al 23,0%. Arretra invece e sempre nella stessa misura il M5S che scende al 22,0%.

Vola la Lega al 4,5% in aumento dello 0,6%, sembra inesorabilmente perdere consensi il Nuovo Centrodestra che adesso fa registrare il 3,7%. Il vero e proprio balzo in avanti lo compie SEL che passa dal 3,6% addirittura al 4,8%, come vedremo in contrasto con il successivo sondaggio ma anche con tutti gli altri istituti. Sale dello 0,3% Fratelli d'Italia che giunge al 2,3%, flessione per l'UDC che scende all'1,8%.

L'effetto sulle coalizioni è il seguente: Centrodestra con il 36,8% sale dell'1,2%, in aumento anche il dato totale del Centrosinistra che arriva al 35,6% guadagnando mezzo punto.

Aumenta anche il partito del non voto che sale fino al 35,8% in ascesa di circa 2 punti percentuale. Tenendo conto del Movimento 5 Stelle che è al 22,0%, se fossero questi i risultati elettorali, secondo le regole dell'Italicum si andrebbe al ballottaggio.

Sondaggi elettorali Demopolis per Otto e Mezzo La7 del 19 febbraio 2014

Il PD viene dato al 30,0%, ma è da notare che rispetto all'ultimo sondaggio effettuato quasi 3 settimane fa, c'è stato un calo del 2,0%. Guadagna 1 punto il M5S che si porta al 23,0% confermandosi secondo partito, e già qui c'è una differenza sostanziale con quanto rilevato dalla Ghisleri. Sale anche Forza Italia con il 22,0% in rialzo dello 0,4%.

Molto alto rispetto alle intenzioni di voto riportati questa settimana dagli altri istituti, è la percentuale del Nuovo Centrodestra che ottiene il 6,8% dei consensi (+0.4%). Molto indietro e quasi stabile la Lega con il 3,8%, Fratelli d'Italia è indicato al 3,1%, Sel invece è solo al 2,9%.

Se diversi dati e trend che riguardano soprattutto i partiti minori sono in frequente distonia con il sondaggio precedente, il dato totale per coalizioni è molto simile. Il Centrodestra ottiene il 36,0%, il Centrosinistra il 35,0% con il Movimento 5 Stelle al 23,0%. Anche qui dunque, non ci sono vincitori ma il ballottaggio con una forbice quasi identica e dello stesso segno leggermente a favore di Berlusconi.


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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