Il "nuovo" governo Renzi

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camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

22 FEB 2014 16:28
1. RENZI-UNO, LETTA-BIS, NAPOLITANO-TER? NON SCORDATE IL BERLUSCONI-QUATER! “UN GOVERNO NON ELETTO NON È Più DEMOCRAZIA. DOBBIAMO TENERCI PRONTI AL VOTO” -

2. IL BANANA SA CHE LA LEGGE ELETTORALE SARÀ APPROVATA DOPO L’ABOLIZIONE DEL SENATO, COME CHIESTO DA ALFANO. E LUI MANDA IL PRIMO MESSAGGIO ALL’AMICO RENZI -

3. NON È ANCORA AI SERVIZI SOCIALI, MA FA GIÀ LA CAMPAGNA ELETTORALE AL TELEFONO. CHIAMA I CIRCOLI DI ROMA E MILANO: “FORZA ITALIA PUNTA ALLA MAGGIORANZA ASSOLUTA, DOVETE CONTATTARE I 4 MILIONI DI INDECISI O DELUSI PER FARLI VOTARE” -

4. DEL GOVERNO, SILVIO APPREZZA LA SUA CARA GUIDI E ANCHE ORLANDO ALLA GIUSTIZIA (OF COURSE). MA PER LUI, RENZI NON DURERÀ PIÙ DI UN ANNO. “HA LA MAGGIORANZA NEL PARTITO MA NON IN PARLAMENTO DOVE MOLTI SONO BERSANIANI E DALEMIANI”



1. BERLUSCONI, CON GOVERNO NON ELETTO NON È PIÙ DEMOCRAZIA
(ANSA) - ''Una democrazia e un governo del popolo si hanno quando il governo è eletto dai cittadini. Se il Governo non è eletto non è più democrazia'': lo ha detto Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente a un incontro a Milano. ''Adesso - ha aggiunto Berlusconi - succede la stessa cosa di quanto già accaduto con un'operazione avvenuta all'interno di un partito che non ha una grande maggioranza parlamentare''.

"Questa è una situazione che ha poco a che fare con la democrazia", ha aggiunto Berlusconi che si è augurato quindi che si possa tornare al voto per eleggere un governo scelto dai cittadini. "Non sappiamo quando succederà - ha spiegato - ma dobbiamo tenerci pronti" aggiungendo poi che ci sono "4 milioni di cittadini indecisi o delusi che possiamo contattare per spiegare loro qual è la situazione del nostro Paese e farli andare a votare nella direzione giusta".

2. BERLUSCONI, SERVE PARTITO CON MAGGIORANZA ASSOLUTA
(ANSA) - "Il Paese è ingovernabile, ha un assetto istituzionale che consente non di decidere, ma di proibire, ed è bloccato dal 1948, l'unica via di uscita è avere un solo partito che abbia la maggioranza assoluta, il 51%, alle elezioni e possa esprimere un proprio governo che cambi le istituzioni". Lo dice Berlusconi in una telefonata al nuovo club "Forza Silvio" della Garbatella-Eur.

Il Cavaliere sprona i suoi a "scendere in campo per convincere assenteisti, elettori delusi di Grillo e quanti nel centrodestra votano per i piccoli partiti" a ridare consenso a Forza Italia per uscire dalla crisi economica e istituzionale. "La sinistra - ribadisce Berlusconi - non è maggioranza nel Paese, la maggioranza è dei moderati che vanno rimotivati". Nella telefonata da Arcore, durata circa mezz'ora, Berlusconi insiste sulla "mobilitazione" dei club i cui aderenti sono considerati "missionari di libertà in terra di infedeli" visto che il club Garbatella-Eur è in una zona dove da sempre prevale la sinistra.

Secondo il Cavaliere ottenere la maggioranza dei voti degli italiani "non è un'impresa impossibile" e parla della "idea folle" di fondare 12 mila club 'Forza Silvio' e cita l'unico filosofo a lui prediletto: Erasmo da Rotterdam. "Un filosofo che voi tutti conoscete diceva che ci vuole una lungimirante visionaria follia" per realizzare i propri progetti. Per attuare questa "follia" di riprendersi la maggioranza nel Paese, Berlusconi invita i militanti a rivolgersi ai "cittadini disgustati dalla politica, che o non vanno a votare o se votano lasciano la scheda in bianco".

"Da nostri sondaggi - spiega - sono 24 milioni gli elettori e tra questi ci sono anche quelli che non intendono più votare per Grillo". "Un sondaggio - aggiunge il Cavaliere - evidenzia che c'é un 56% di elettori di Grillo che non condivide il comportamento dei parlamentari e non sono affezionati al simbolo 5 Stelle".

"Altro settore su cui si deve muovere "il popolo dei club" è quello di convincere quanti nel centrodestra "votano per i piccoli partiti che si preoccupano solo dei loro particolari interessi fin dalla nascita della Repubblica". "So che molte persone - dice il Cavaliere sorridendo - votano, per esempio, per l'Udc perché trovano Casini simpatico ma il voto non si può dare per simpatie, lo si dà per governare". "C'è - conclude Berlusconi da Arcore - una prateria da conquistare".

3. GOVERNO: LUPI, FIRMATO ACCORDO RIFORMA VOTO-SENATO
(ANSA) - "Abbiamo firmato un impegno che la legge elettorale va di pari passo con le riforme istituzionali e funzionerà quando il Senato è abolito, anche perché questa legge è pensata per una sola Camera, altrimenti la riforma non funziona". Così il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, arrivando a Palazzo Chigi, su uno dei nodi posti da Ncd al neopremier Matteo Renzi.


4. LA DIFFIDENZA DEL CAVALIERE: BENE SOLO GIUSTIZIA E SVILUPPO
Adalberto Signore per "il Giornale"

È a qualche appunto scritto di rientro a Arcore che il Cavaliere affida preoccupazioni e perplessità sulle ultime mosse di Matteo Renzi.

Non solo una squadra di governo che lo convince poco, ma pure quei rumors che danno per chiuso un accordo per posticipare l'approvazione della nuova legge elettorale e farla in parallelo con le riforme istituzionali.


Un rinvio, quindi, di qualche anno proprio come chiede da giorni quell'Angelino Alfano che ieri è stato il vero vincitoredella lunga trattativa sul governo.
Non entra nel merito dei singoli nomi Silvio Berlusconi e a chi ha occasione di sentirlo ripete che l'opposizione di Forza Italia «sarà responsabile» e che «ogni ministro sarà giudicato in base al suo operato». Lo scetticismo verso la squadra che Renzi porterà con sé al governo è però palpabile.

Con due sole eccezioni. Quella di Federica Guidi al ministero dello Sviluppo economico, di certo un nome che il Cavaliere apprezzerà visti i buoni rapporti e la frequentazione non solo con lei ma anche con il padre Guidalberto, per un decennio storico vicepresidente di Confindustria. E quella di Andrea Orlando alla Giustizia, un esponente del Pd considerato comunque «moderato». Nonostante le tante perplessità, però, l'ex premier non usa toni tranchant e stoppa l'insoddisfazione di chi ha occasione di sentirlo a sera con un «vedremo». «Aspettiamo il governo alla prova di fatti», si limita a dire un Berlusconi che più di un interlocutore racconta tra il preoccupato e il diffidente.


Il timore, infatti, è che possa avere ragione chi nel partito lo invita ormai da giorni a guardarsi da un Renzi che da quando siederà a Palazzo Chigi cambierà prospettiva. Non c'è stato premier, infatti, che non abbia fatto l'impossibile pur di restare al suo posto, in qualsiasi situazione e con qualunque difficoltà. L'ipotesi, dunque, che il segretario del Pd punti davvero al 2018 e sia pronto a congelare la nuova legge elettorale (che avvicinerebbe le urne nei fatti) è dunque concreta.

Non a caso, i bene informati raccontano che Alfano avrebbe ottenuto garanzie in questo senso, cosa che il Cavaliere non vede affatto di buon grado. Se si cambiano i termini dell'accordo sulle riforme - è il senso del suo ragionamento - allora il patto salta e Renzi se ne dovrà assumere la responsabilità. Non è un caso che Giovanni Toti assicuri sì «opposizione responsabile» ma chieda anche di «fare subito» la nuova legge elettorale da non «legare ad altre riforme».

L'atteggiamento dei capigruppo di Camera e Senato di Forza Italia nei commenti ufficiali è dunque cauto. «Nessun giudizio, aspettiamo Renzi alla prova dei fatti», dice Renato Brunetta. Mentre Paolo Romani fa gli «auguri» al neopremier in attesa di «vedere il programma». Qualche perplessità in più la manifestano Mariastella Gelmini, Augusto Minzolini o Michaela Biancofiore. E forse pure Berlusconi che in privato ieri insisteva molto nel ripetere che Renzi è «il terzo premier consecutivo senza investitura popolare», una sorta di «chiusura del cerchio» di quello che il Cavaliere chiama «il colpo di Stato dell'estate 2011».

Incontrando nel pomeriggio i 200 volontari di Missione Azzurra, Berlusconi punta invece il dito sui numeri risicati del governo. «Renzi ha la maggioranza nel suo partito - dice - ma non in Parlamento dove molti deputati Pd sono bersaniani e dalemiani». E chissà che non sia casuale l'invito della Biancofiore al neopremier di pensare all'ipotesi di «formare una Grosse Koalition alla tedesca con Forza Italia». Salta, invece, l'intervento del Cavaliere dal palco allestito in piazza San Lorenzo in Lucina. Alla prima manifestazione organizzata bypassando la struttura del partito i militanti presenti erano, per usare un eufemismo, piuttosto pochini.
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

Civati lancia un sondaggio: "Votiamo la fiducia o no?". In Senato Renzi rischia
In teoria il nuovo governo dovrebbe incassare la fiducia. Ma i malumori di Civati, Sel e dissidenti grillini potrebbero cambiare i numeri


Nico Di Giuseppe - Sab, 22/02/2014 - 15:05
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Di sicuro c'è solo che è un campo minato. In Senato, Renzi rischia di fare la fine di Prodi.


Perché i numeri a Palazzo Madama sono labili e soprattutto incerti. Il primo ostacolo sarà il voto di fiducia del nuovo governo. Stando alle posizioni ufficiali dei diversi gruppi parlamentari, il nuovo esecutivo non dovrebbe avere problemi, ma le insidie velate o dichiarate ci sono, specie all'interno del Pd. Civati non esclude che i sei senatori che fanno a lui capo votino no alla fiducia e diano così il via a quel progetto che ha già ribattezzato il "Nuovo centrosinistra". Corradino Mineo si è spinto già a delineare l’identikit di un nuovo gruppo, che potrebbe formarsi unendo i sei civatiani, i sette senatori di Sel e i dissidenti del M5S. Votare o no la fiducia al governo Renzi? Lo ha chiesto Pippo Civati ai militanti su Internet, alla vigilia dell’incontro della sua area a Bologna. Il deputato Pd vuole un parere, "perché sono di solito gli elettori a scegliere". E domanda pure se per il futuro sia meglio rimanere nel Pd o ricostruire la sinistra con gli altri partiti.

Insomma, il rischio che il gruppo dei civatiani non voti la fiducia è ben presente.

Un'altra grana potrebbe essere quella dei Popolari per l'Italia. "Avremmo preferito che il ministro Mauro proseguisse nel suo incarico. Non abbiamo il vincolo di dover votare la fiducia a prescindere. Saremo ancora più rigorosi nel guardare il programma: se dovessero mancare quegli elementi che abbiamo chiesto, ne trarremo le conseguenze. Il gruppo ne discuterà lunedì mattina e decideremo.

Non siamo nemmeno spaventati di andare al voto: la minaccia del voto non ci preoccupa per nulla", ha dichiarato Andrea Olivero (Popolari per l'Italia), intervenendo a Tgcom24.

La maggioranza assoluta in Senato è di 161 voti. Il Pd conta su 107 senatori, 31 sono quelli di Ncd, 8 quelli di Scelta Civica e 12 quelli del Gruppo delle Autonomie linguistiche. Poi ci sono i voti dei due senatori a vita che fanno parte del gruppo misto, cioè Ciampi e Piano. Il soccorso dovrebbe però arrivare da tre senatori espulsi da M5S che hanno già votato la fiducia al governo Letta e che sono: Fabiola Anitori, Paola De Pin e Marino Mastrangeli. L'altra senatrice espulsa, Adele Gambaro, ha invece dichiarato che non darà il suo sostegno a Renzi. Un altro soccorso potrebbe arrivare da alcuni degli undici senatori del Gal (Grandi autonomie e Libertà): "Decideremo che atteggiamento tenere dopo aver letto e ascoltato l’esposizione del presidente del Consiglio in Aula", ha detto il capogruppo Mario Ferrara. Considerando i voti di alcuni senatori del gruppo Misto, Renzi conterebbe su 170-176 voti a Palazzo Madama. Ma se civatiani, Sel e dissidenti pentastellati non votassero la fiducia, la situazione si farebbe molto complicata.


http://www.ilgiornale.it/news/interni/s ... 95068.html
cielo 70
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da cielo 70 »

Io, per quanto abbia molte riserve sul governo, non vedo delle alternative. Quella che torna Berlusconi, che ormai pare che non debba essere la preoccupazione primaria, perché si arriva a incolpare Monti o Letta di aver fatto dei danni il cui terreno era stato preparato da molti anni prima, resta la peggiore.
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

cielo 70 ha scritto:Io, per quanto abbia molte riserve sul governo, non vedo delle alternative. Quella che torna Berlusconi, che ormai pare che non debba essere la preoccupazione primaria, perché si arriva a incolpare Monti o Letta di aver fatto dei danni il cui terreno era stato preparato da molti anni prima, resta la peggiore.

Io, per quanto abbia molte riserve sul governo, non vedo delle alternative.



Questa risposta diventa per me interessante, caro cielo70, in quanto si inserisce in una ricerca locale che sto conducendo dal giorno che è caduto il governo Lettanipote.

Stanno maturando le seguenti correnti di pensiero:

1) Gli ortodossi di base, che esistono sempre, che ritengono che qualsiasi cosa faccia Goldrake è ben fatta.
2) I sinistri che sostengono che prima di giudicare bisogna vedere i fatti e sono convinti che Goldrake è l’uomo giusto per mettere in riga tutti.
3) I sinistri che sperano che faccia qualcosa lui, perché così non si scomodano più di tanto loro, che assomigliano in questo moltissimo ai berluscones che ritengono il capo il risolutore dei mali del mondo e che tanto assomigliano a loro volta nelle categorie del pensiero alle popolazioni fasciste d’un tempo che proclamavano: “Duce pensaci tu, pensa tu per noi, noi ti seguiamo qualsiasi cosa tu decidi”.
4) Chi come cielo70, non vede alternative, e accetta lo stato dei fatti
5) Chi sa che il governo Goldrake finirà in niente perché siamo al Napo Ter, ma che crede sempre che comunque ci sia nascosto tra le pieghe italiche qualcuno che al momento giusto verrà fuori con le soluzioni opportune.
6) Chi invece pensa che il prossimo premier porterà come sempre le stellette e si sta allenando da qualche parte.


Per capire quello che mi si dice non mi limito ai titoli delle varie affermazioni, ma cerco di scavare in profondità.

Quindi chiedo a cielo70, dove ci porterà il governo Goldrake, se già di partenza nutre parecchie riserve?

E poi ancora:

1) Ci sarà un governo 5S come sostiene Cacciari?
2) Ci sarà un uomo tenuto in caldo dalla Provvidenza come ad esempio il buon Corrado Passera?
3) Ci sarà un premier con le stellette proveniente dall’esercito o dall’Arma dei Carabinieri?
4) O nel caos totale scoppierà la rivolta che potrebbe portare alla guerra civile perché la frantumazione del pensiero e degli interessi personali è devastante al punto in cui siamo stati portati?
pancho
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da pancho »

Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

"Se votare facesse qualche differenza non ce lo lascerebbero fare"
Mark Twain




«Potessi votare liberamente senza mettere in discussione i rapporti col Pd voterei no con convinzione. Non è una questione di disciplina di partito, ma se io non dovessi votare un governo che ha una legittimazione del Pd dovrei uscire dal partito». Poi, Civati corregge il tiro: «Mi si dice che se non votiamo la fiducia siamo fuori dal Pd. Io, con fatica, farò la cosa giusta. La mia proposta è di rimanere nel Pd e allargare questo centrosinistra. Sulla fiducia sto ancora valutando, l’indicazione di questa assemblea è votare un sì condizionato e sfiduciato».
Dal Corriere.it


***

Così anche Civati alla fine appoggia un governo di destra. Il centro non ho ancora capito quale politica auspica. Sta sempre a destra dal 1994, di che razza di centro parlano?

Civati sostiene che la votazione sia spaccata a metà. Leggerissima prevalenza di coloro che vogliono rimanere nel Pd. Al ragazzo non è venuto in mente che per evitare problemi a Renzi abbiano votato a favore della permanenza anche i renzini?

I giornali di destra scrivono:

Il ribelle Civati: "Voterei no"
Ma Bersani lo bacchetta:
"Senza fiducia finisce il Pd"

Nico Di Giuseppe
http://www.ilgiornale.it/news/interni/r ... 95331.html

Tutti a destra per salvare la poltrona. Ci si mette di mezzo anche Bersani.

Da quando è morto Berlinguer ci hanno venduti tutti per le poltrone e per la gestione del potere.

PS.
Oltre alla mail della Camera, dove si può scrivere al ragazzo?
Ho guardato il sito ma non vedo un luogo di discussione.
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

A 83 anni Furio Colombo rimane una delle menti più lucide della sinistra.

Alla facciaccia del sgiovanilismo d'avventura.



Il governo come un talent: Renzi non vuole l’esperienza
di Furio Colombo | 23 febbraio 2014Commenti (94)


Il fatto è che a questa compagine di governo non manca Emma Bonino, come in tanti hanno detto.

Manca Simona Ventura, per organizzare il nuovo XFactor.

Manca la De Filippi per ricordare ai giovani concorrenti le regole del talento italiano.

Non ci hanno presentato un governo.

Ci hanno presentato un concorso di giovani talenti che ti prende di sorpresa per l’alto rischio e la regola chiave: il concorrente non deve essere informato sulla materia in cui è chiamato a competere.

Gli spettatori seguiranno lo spettacolo col cuore in gola.

Perché c’è quest’altra regola: se non vince il giovane che compare per la prima volta su questa scena, ne risponde lo spettatore.

Formula nuova, no?


Certo l’eliminazione della Bonino, mandata a casa mentre faceva il ministro degli Esteri in uno dei momenti più delicati della storia della Repubblica, per questo governo era indispensabile.

Che cosa ci faceva una competente nel nuovo tipo di gara? D’accordo, dal punto di vista dei nostri interessi internazionali questa improvvisata “staffetta” tra chi sa e chi non sa, sia pure per il gusto del brivido, è una decisione alla cieca.

Prendete la questione dei fucilieri di Marina consegnati alla polizia indiana da un armatore privato a cui erano stati concessi benevolmente dallo Stato italiano come scorta.

Se c’è una trattativa, il brusco cambio la ferma.

Se è in corso un confronto di credibilità e autorevolezza, lo liquida.

Dettagli.

A Renzi premeva far pesare un criterio assoluto, semplice e antico: io sono io, e voi (ovvero chiunque non sia un mio fedelissimo), non contate e non dovete contare niente (ho semplificato il concetto).
(Beh,..caro Colombo, avresti fatto prima e meglio citare il marchese Del Grillo-ndt)


Ma la decisione sembra anche dettata da un criterio ossessivo di età e di “lookkismo” (che si scatena in Renzi se si tratta di donne, alla faccia delle pari opportunità) di cui non si può che dare le due definizioni correnti: delusione (per coloro che avessero creduto nel Renzi “il nuovo”) ed errore.

Non perché la Bonino sia la più brava del mondo.

Ma perché, a quel livello, la sostituzione non c’era.

Si è dovuto ricorrere a personale locale fornito dagli uffici Pd. Il risultato è un cast che potrà soddisfare il pubblico interno (non il popolo Pd, solo la Direzione del Pd).

Interessa poco ricostruire il gioco rovesciato del presidente della Repubblica, che ha mezzo perso, perché ha dovuto accettare tutta la lista meno uno, e ha mezzo vinto perché, in cambio, ha imposto un suo uomo e ha fatto durare quasi tre ore “l’incontro formale” affinché le porte, che restavano chiuse, dimostrassero chi comanda.

Renzi darà una sua versione dell’Italia, dell’Europa, della vita, nel suo discorso di investitura.

Ormai si sa che sarà “giovane”, tenderà alla battuta (che riguarda lui solo ed è un tantino fuori posto), trasuderà compiacimento e non avrà alcuna visione del mondo.

Niente crisi con l’India, niente attenzione al dramma ucraino, niente percezione delle rivolte nel mondo, niente Medio Oriente, niente Africa, niente Nord Africa, niente immigrati, tutte materie di cui i suoi amici giovani non hanno molte idee.

Poteva, questo spensierato club di girl e boy scouts sedere allo stesso tavolo con Emma Bonino, rischiando di sentirsi ascoltati a ogni intervento, di svelare l’incredibile distanza fra i nuovi talenti in concorso e la realtà? Non potevano.
( A Colò,...la Bonino ierzava la media der governo più sgggiovane. Era sù nonna-natd)

Far fuori un testimone ingombrante era più facile che trattenerla e tentare di tenerla a bada.

Difficile che la nuova titolare della Farnesina che appena appena si stava facendo una esperienza nei percorsi non proprio semplici del Pd, che è intelligente, ma quasi del tutto estranea agli affari del mondo, possa prendere in mano senza danno segretari generali, ambasciatori e organismi internazionali e concepire una strategia e dettare una linea.

Le ci vorrà del tempo, tutto a carico di chi deve restare sulla porta delle prigioni indiane.

Tutto a carico delle crisi mondiali in cui l’Italia avrebbe un ruolo e un peso politico che non avrà.

Cerco un’altra ricostruzione dell’insolito evento. Diciamo che la scelta è stata di formare il governo come uno di quei centri di formazione e riqualificazione del personale tra un impiego e l’altro.

Tutta gente che un giorno potrà far bene e intanto impara. Ma nella concezione del fondatore della nuova “scuola della politica”, un simile corso di formazione deve avere un solo maestro, Renzi stesso, che può davvero farti capire perché, per prima cosa, se vuoi riuscire nella vita, devi pensare e guardare a te.

Il fastidioso intromettersi nei fatti che non ti riguardano, diritti umani, diritti civili, fermenti e pericoli negli altri Paesi, persecuzioni e discriminazioni, che non erano purtroppo nell’agenda del Pd già prima di Renzi, non avrebbe giovato al corso di formazione dei nuovi ministri giovani.

Difficile dimenticare che il partito di cui Renzi è diventato trionfalmente segretario è lo stesso che, poco prima della rovinosa caduta del dittatore Gheddafi, persecutore di ogni diritto civile, lo ha dichiarato, contrattato vivamente sostenuto dal Pd, il migliore amico dell’Italia.

Lo stesso partito che ha accettato, in questi giorni, che i giovani con le bocche cucite, illegalmente detenuti nel Cie di Roma, fossero espulsi, ovvero rimandati da dove erano fuggiti senza accertare se avessero diritto d’asilo o se rischiassero la pena di morte.

Con i discorsi alle Camere, inizia non un governo ma un percorso molto ambito di formazione politica, e un vivace concorso Tv.

Ti insegna che il centro sei tu e che la simpatia della giovinezza fa miracoli. Per te.

Gli altri, se non sono fedelissimi, sono una perdita di tempo.

Il mondo si stringe, in questa strana fase della globalizzazione.

O almeno si stringe il mondo politico italiano.

Da una parte Grillo, che possiede la parola assoluta, dall’altra Renzi, che possiede l’immagine assoluta.

Poi ci sono armadi pieni di Berlusconi dismessi e di ambizioni da viale del tramonto.

Peccato non aver notato che, proprio lì, sul banco del governo, non era il caso di abbandonarsi a esibizioni di flamenco e tip tap.

Non resta che attendere l’opinione della giuria popolare.(Aspetta e spera,.......ndt)

il Fatto Quotidiano, 23 Febbraio 2013
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

La vox populi


Forzaecoraggio • un'ora fa
Bravissimo. Perfettamente d`accordo.

Il PD ha mandato un`altra volta allo sbaraglio sessanta milioni di italiani mettendoli nelle mani questa volta di un giovane, senza esperienza, era successo per più di venti anni da chi l`ha preceduto ma con uno più vecchio.

Ormai è chiaro, bisogna rottamare tutta questa classe politica vecchia con e senza esperienza e giovane perché il loro DNA è questo e non si può più modificare, come abbiamo assistito e stiamo ancora assistendo purtroppo in diretta.

Volete far fuori il Signor Grillo? Divertentissimo.

Se fate fuori il Signor Grillo poi per chi votate?

Con cordialità.
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Guido Zamai • 2 ore fa
Articolo magistrale!
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V Vendetta • 2 ore fa
" Da una parte Grillo, che possiede la parola assoluta, ..."
Ora, io mi chiedo perche' inserire Grillo in questo articolo? E, ancora, come mai continuare con la storia che Grillo sia il padrone assoluto quando e' assolutamente falsa?

Furio, pacatamente, ma sinceramente, tu che ci fai sul Fatto Quotidiano????
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fabeleonori V Vendetta • un'ora fa
Onestamente - e lo dico da convintissimo elettore del M5S - la chiarissima presa di distanza da Grillo da parte di Colombo non mi pare un motivo minimamente sufficiente per non riconoscere al suo articolo piena lucidità e profonda saggezza di vedute.
Neanch'io trovo giusto indicare con sbrigativa genericità una "setta Grillo" senza considerare minimamente la presenza e l'attività dei parlamentari eletti, ma ribadisco che nel contesto dell'articolo mi sembra un punto del tutto marginale. Del resto, perché mai Colombo dovrebbe astenersi dal Fatto Quotidiano o viceversa?
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BiPaolo • 3 ore fa
Caro Colombo, conosciamo tutti il concetto gramsciano di egemonia culturale, no? E il PD, dopo essere stato contaminato dalle ideologie del berlusconismo, è adesso largamente preda del grillismo ideologico, sia per il suo nucleo sostanziale (l'avversione indiscriminata e feroce verso qualunque aspetto della attività dello Stato, dalla fiscalità alla esistenza stessa di una classe politica), sia per i lati diciamo più folcloristici, come appunto il giovanilismo, il bollare l'esperienza e il lungo lavoro nelle istituzioni come avidità e fame di poltrone, lo stereotipo dei "bravi ragazzi onesti" che non importa se sono incompetenti, tanto impareranno. Su questi, e altri stereotipi grillini, il PD, ma anche tutta l'informazione "movimentista"si sono, chi più chi meno, adeguati. Si consideri il mitos berlusconiano dell' uomo solo al comando, accolto in farsa nel calderoliano porcellum.
Ma il problema per lei, caro Colombo, è che questi miti, questi slogan, queste offese, addirittura, alla Costituzione, sono stati acquiescentemente accolti, fatti propri e diffusi proprio da questo giornale, e non credo sempre per limpida convinzione ideale. Qualche volta, temo, anche per convenienza di bottega.
peanuts
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Iscritto il: 21/02/2012, 22:29

Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da peanuts »

Civati vota la fiducia
boh
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

peanuts ha scritto:Civati vota la fiducia
boh
Chiudiamo con una pietra tombale la sinistra piddina.

Non c'è più niente da fare.
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