La polemica

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paolo11
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Re: La polemica

Messaggio da paolo11 »

La coerenza pd: nel 2009 era contro la ghigliottina
"Era il 30 settembre 2009, al governo c’era Berlusconi e sullo scranno più alto di Montecitorio siedeva Gianfranco Fini. In aula si discuteva il decreto sul tanto discusso Scudo fiscale (che poi passò grazie all'assenza di 32 deputati, 24 del pd tra cui D'Alema, al momento della votazione della fiducia, ndr). Le opposizioni (allora Pd e Idv) alzarono le barricate, praticando un ostruzionismo selvaggio con l’intento di far decadere il decreto. Cosa che mandò su tutte le furie Fini. Nell’ultima capigruppo prima del voto l’ex presidente della Camera minacciò la ghigliottina. "E’ una precisa responsabilità del presidente della Camera dei deputati avere la deliberazione dell’Aula prima della decadenza del decreto", disse in quell’occasione, auspicando "una intesa di metodo per un percorso di lavoro fino al voto finale, evitando il ricorso alla ghigliottina". Apriti cielo. L’opposizione protestò duramente, chiedendo a Fini di non fare ulteriori forzature e di consentirle di esercitare i suoi diritti. "Sarebbe davvero imperdonabile se si applicasse la ghigliottina per la prima volta nella storia su di un provvedimento vergognoso del quale nessun italiano, neanche quelli che sostengono la maggioranza, ha bisogno", affermò l’allora capogruppo Pd alla Camera, Antonello Soro, riferendosi alla minaccia di Fini. "Lo stesso presidente Fini - spiegò Soro - ha condiviso il termine anomalia oggettiva cui cui si definisce questo decreto per la sua natura e per il suo processo normativo. Per questo auspichiamo che il presidente Fini non applichi la ghigliottina, consentendo all’opposizione di avvalersi di tutte le sue prerogative". Le stesse prerogative che oggi il Pd nega alle opposizioni." Qelsi
La notizia data dal sito ufficiale del pd nel 2009: leggi
http://www.beppegrillo.it/video_gallery ... g&title=La coerenza pd: nel 2009 era contro la ghigliottina
http://www.beppegrillo.it/2014/02/la_co ... ttina.html
.........................
Devono stare attenti a quello che si dice .Ora con internet si può vedrere cosa dicevano prima i partiti.
Caiao
paolo11
camillobenso
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Re: La polemica

Messaggio da camillobenso »

Alle dichiarazioni di Moretti aveva già risposto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, facendo sapere che “se un manager ha voglia di andare via è libero di trovare sul mercato chi lo assume a uno stipendio maggiore”.


Ettecredo che Lupi è pronto a lasciarli andare via,....così ci piazza subito i suoi di Comunione & fatturazione.




Spending review, Della Valle: “Moretti? Pendolari pronti a mandarlo a casa”
L'imprenditore, socio di Italo, interviene sul caso dell'ad di Ferrovie, che ha minacciato di andarsene nel caso in cui venisse tagliato il suo stipendio: "La politica è succube di questo signore. Va fatto sapere ai cittadini quanto costa loro mantenere una società come Fs"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 23 marzo 2014Commenti (211)


“Se Mauro Moretti avesse il coraggio e la dignità di andarsene, troverebbe milioni di italiani pronti ad accompagnarlo a casa: sono tutti i viaggiatori costretti a viaggiare con tanti disagi sui treni delle ferrovie italiane, costretti a subire ritardi ingiustificati, a viaggiare su treni vecchi, a usare stazioni decrepite e poco sicure, senza nessun rispetto per la loro dignità. Spetta a loro, infatti, il diritto di giudicare come le Ferrovie dello Stato sono gestite”. Diego Della Valle, patron della Tod’s e socio del concorrente di Ferrovie Ntv (Italo), è intervenuto così sul caso dell’amministratore delegato del gruppo ferroviario, che venerdì 21 marzo ha minacciato di andare via nel caso in cui venisse tagliato il suo stipendio.

“È ora di alzare il velo sulle Fs e su Moretti, per capire perché la politica è succube di questo signore”, ha aggiunto. “Bisogna fare chiarezza su tutti i rapporti che intercorrono fra le Ferrovie, Moretti e i politici che, tranne qualche rara eccezione, sono completamente appiattiti su di lui, permettendogli di fare tutto quello che vuole. Se vogliamo davvero cambiare l’Italia e riportare al centro dell’attenzione gli interessi ed i bisogni dei cittadini e non quelli delle vecchie corporazioni, gente come Moretti deve essere mandata a casa subito e con determinazione. Con chiarezza ed onestà, va fatto sapere ai cittadini quanto costa loro mantenere una società come le Ferrovie dello Stato e se è giusto pagare a Moretti lo stipendio che percepisce, a fronte dei servizi che fornisce a chi viaggia”.

Alle dichiarazioni di Moretti aveva già risposto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, facendo sapere che “se un manager ha voglia di andare via è libero di trovare sul mercato chi lo assume a uno stipendio maggiore”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03 ... sa/923308/
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