Le baruffe chiozzotte 2.0, o altro ??????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
camillobenso
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Le baruffe chiozzotte 2.0, o altro ??????

Messaggio da camillobenso »

Gli amici veneti del forum riescono ancora a comunicare con noi???

In teoria dovrebbero essere stati tagliati tutti i collegamenti.

Se vi affacciate alla finestra vedete per strada i carrarmatini di Pittibimbo???

Ci dovrebbero essere, perché dopo la dichiarazione d’indipendenza del Veneto e la cancellazione di tutti i simboli del potere italiano Pittibimbo dovrebbe aver mandato i carrarmatini.

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Veneto: dichiarazione d’indipendenza. L’Italia non lo sa ancora, ma il mondo sì.
19 marzo 2014


……………………………..In questi giorni la notizia del Referendum di indipendenza del Veneto ha fatto il giro del mondo, Times, BBC, CNN, NTV, Wiener Zeitung, Telegraph, Sunday Express, Russia Today, Scotsman, N-TV, Mashable, PolicyMic,The New Zealand Herald e mille altri che non riusciamo nemmeno a citare e censire. Il mondo intero dà per scontato che nel 2014 vi sarà l’ingresso della Repubblica Veneta nel novero degli Stati indipendenti.
Ieri il portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America, rispondendo alle domande di un giornalista nel press briefing ha commentato che la situazione relativa al Referendum di indipendenza del Veneto e della Crimea sono differenti . La questione veneta si sta quindi imponendo ora non solo all’attenzione mediatica, ma anche a quella diplomatica internazionale.
Ora diventa quindi fondamentale che tutti noi diamo la manifestazione visiva al mondo della nostra volontà di indipendenza.
camillobenso
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Re: Le baruffe chiozzotte 2.0, o altro ??????

Messaggio da camillobenso »

Veneti di scissione
Durata:00:03:19 Andato in onda:24/03/2014


http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... 2.html#p=0



E' decaduta la sovranità italiana sul popolo
camillobenso
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Re: Le baruffe chiozzotte 2.0, o altro ??????

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Dichiarazione d’Indipendenza del Popolo Veneto

Quando, nel corso delle vicende umane, diventa necessario per un Popolo sciogliere i legami politici che lo hanno vincolato ad un altro ed assumere il rango eguale e separato al quale le Leggi della Natura e la natura di Dio gli danno diritto tra le Potenze della terra, il rispetto del giudizio del genere umano richiede che esso dichiari le ragioni che lo spingono alla separazione.
Noi consideriamo le seguenti verita’ evidenti per se’:
- che tutti gli uomini sono creati uguali;
- che essi sono stati dotati di alcuni diritti inalienabili dal loro Creatore;
- che tra questi diritti ci sono la vita, la liberta’ ed il perseguimento alla felicita’;
- che per assicurare questi diritti sono istituite tra gli uomini delle forme di governo che traggono il loro giusto potere dal consenso di coloro che sono governati;
- che ogni qualvolta una forma di governo diventa distruttiva di queste finalita’ e’ diritto del Popolo modificarla o abolirla ed istituire un nuovo governo, posando le sue fondamenta su tali principi ed organizzare il potere nella forma che pare la migliore per realizzare la propria sicurezza e felicita’
- la prudenza, in verita’ detta che governi in vigore da molto tempo non siano cambiati per motivi futili e passeggeri e conformemente l’esperienza ha mostrato che il genere umano è piu’ disposto a soffrire, finche’ i mali siano sopportabili, piuttosto che raddrizzarsi abolendo le forme alle quali si e’ abituato; ma quando una lunga serie di abusi e di usurpazioni mirate invariabilmente allo stesso scopo mostra il progetto di ridurlo sotto un dispotismo assoluto, e’ un suo diritto, e’ un suo dovere rovesciare tale governo e procurare nuove salvaguardie per la sua futura sicurezza. Tale e’ stata la paziente sofferenza del Popolo Veneto e tale e’ la necessita’ che le costringe ad alterare le precedenti forme di governo. La storia dell’attuale Repubblica Italiana e’ una Storia di offese e usurpazioni ripetute ai danni del Popolo Veneto, aventi tutte l’obiettivo diretto di annicchilire ed annientare il Popolo Veneto e la sua plurisecolare Storia. Per provare questo, siano i fatti sottoposti all’onesta’ del Mondo.
- Lo Stato Italiano, fin dall’annessione della Repubblica Serenissima di Venezia, ha esercitato una politica di mistificazione della Storia, di tentato annientamento della cultura e della Lingua Veneta al fine di annicchilire ogni istanza di liberta’ del Popolo Veneto, opprimendolo con tasse e gabelle, costringendo con l’impoverimento, l’emigrazione dei Veneti in altri Paesi per decenni; favorendo l’immigrazioni di popolazioni meridionali, compresi i controllori per conto e nome dello Stato (prefetti, questori, mai Veneti. Gente al soldo della Repubblica Italiana senza dignita’ e senza storia) con conseguenti infiltrazioni mafiose, e di paesi comunitari (dall’Est Europa) e ed extra comunitari, spesso avanzi di galera di questi Paesi. Il Veneto comunque mai e’ stato domo. Non ci sono riusciti, non ostante la creazione di Partiti che apparentemente dovevano tutelare gli interessi Veneti, di fatto hanno approvato il peggio che questo Stato Italiano abbia mai fatto contro il Popolo Veneto.
- ha promulgato Leggi vessatorie e controlli terribili contro il Popolo Veneto, senza il consenso del Popolo stesso, perseguendo una politica fiscale tale da essere la piu’ vessatoria al Mondo, al fine di rendere le innate capacita’ del Popolo Veneto schiave dei vizi e perversioni del sistema romano della Repubblica Italiana.
- la Repubblica Italiana ha di fatto ostacolato per non aver dotato e non dotando il potere giudiziario al fine di addivenire al giudizio sia penale che civile in tempi normali all’applicazione delle Leggi. Egli ha reso i Giudici dipendenti esclusivamente dalla sua volonta’ nella tenuta dei loro Uffici e l’ammontare dei loro stipendi;
- lo Stato Italiano ha eretto una moltitudine di nuovi uffici pubblici e mandato uno sciame di pubblici ufficiali, in grande maggioranza meridionali, per vessare la nostra gente, divorarne i beni faticosamente conquistati dal Popolo Veneto con il sudore e la capacita’ degli stessi acquisiti, e controllare il Popolo stesso, minacciandolo politicamente.
- Lo Stato Italiano ha mantenuto e mantiene in terra Veneta, in tempo di pace forze armate senza il consenso del Popolo Veneto, al sol fine di controllarlo militarmente, senza che alle frontiere vi sia neanche la parvenza di minaccia di stranieri..
- La Repubblica Italiana si e’ unita ad altri per assoggettarci ad una giurisdizione, ed a una moneta estranea alla Costituzione, alle usanze del Popolo Veneto (Unione Europea ed Euro), dando il suo consenso senza l’approvazione del Popolo Veneto medesimo.
- in ogni momento di queste oppressioni abbiamo fatto petizioni nei termini piu’ umili per ristabilire l’equilibrio. Le ripetute richieste del Popolo Veneto hanno ottenuto come risposta solo offese, presentandoci agli occhi dell’opinione pubblica mondiale come bestie da soma avezze ad ogni tipo di vizi. L’opinione pubblica mondiale ben conosce la capacita’, la laboriosita’ e l’intraprendenza del Popolo Veneto che nulla ha da spartire con il marciume Romano e Italiano, anch’esso ben noto nella comunita’ mondiale
Dobbiamo peraltro accettare la necessita’ che denuncia la nostra separazione e considerare la Repubblica Italiana, come consideriamo il resto del genere umano. Nemici in guerra, in pace amici.
Pertanto Noi, rappresentanti del libero Popolo Veneto, in Congresso Generale riuniti, facendo appello al Supremo Giudice del Mondo per la giustezza delle nostre intenzioni, nel nome e per l’autorita’ della buona Gente Veneta, solennemente e pubblicamente dichiariamo che la Repubblica Veneta, nei limiti territoriali noti, è per diritto Stato indipendente e libero. Con la data odierna apposta in calce viene sciolto qualsivoglia obbligo verso la Repubblica Italiana e che qualsiasi legame politico tra la Repubblica Veneta e lo Stato Italiano è e deve essere del tutto dissolto e come Stato Indipendente, la Repubblica Veneta ha pieni poteri di muover guerre, concludere pace, trattare alleanze, stabilire commerci e fare qualsivoglia azione che qualsiasi Stato Indipendente puo’ fare per diritto.
A sostegno di questa Dichiarazione, affidandoci fermamente alla protezione della Divina Provvidenza, reciprocamente ci impegnamo con le nostre vite, le nostre fortune ed il nostro sacro onore.
Che a Dio piaccia e la Fortuna ci assista.
(Omissis) elenco dei Padri Fondatori della Repubblica Veneta
camillobenso
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Re: Le baruffe chiozzotte 2.0, o altro ??????

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Paolino,

ti xe ancora italian, o ti ga aderito a la Republica Veneta???
aaaa42
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Re: Le baruffe chiozzotte 2.0, o altro ??????

Messaggio da aaaa42 »

dopo la crimea , la moldavia dopo la moldavia la repubblica veneta
i carri armati di putin avanzano
camillobenso
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Re: Le baruffe chiozzotte 2.0, o altro ??????

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2 aprile 2014
CRONACA
Blitz in Veneto, arrestati 24 secessionisti
"Instaureremo un vero clima di terrore"

Gip: "Volevano usare carro armato artigianale". Buonanno: "Ruspa con lamiere. Roba da Carnevale"

Associazione con finalità di terrorismo, eversione dell’ordine democratico, fabbricazione e detenzione di armi da guerra: il gruppo secessionista è accusato di aver messo in atto "iniziative, anche violente", per ottenere l’indipendenza del Veneto. Carcere per l’ex parlamentare della Lega Rocchetta. Stesso provvedimento per Lucio Chiavegato, uno dei leader dei Forconi. Manette per due membri dei "Serenissimi", che nel 1997 occuparono piazza San Marco a Venezia a bordo di un blindato

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Veneto, il blitz: arrestati 24 secessionisti. “E’ arrivato il momento di combattere”
Operazione del Ros dei carabinieri dopo un'inchiesta della Procura di Brescia: oltre 51 gli indagati, fra cui uno dei leader dei Forconi. Matteo Salvini: "Liberano migliaia di delinquenti con lo svuota-carceri e arrestano chi vuole l'indipendenza. Siamo alla follia". Misura cautelare anche per l'ex parlamentare della Lega Nord Franco Rocchetta. Il gruppo preparava un'azione eclatante in piazza San Marco con un carro armato artigianale

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 2 aprile 2014Commenti (2081)

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Associazione con finalità di terrorismo, eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra. Tradotto: violenza secessionista. Per la Procura di Brescia non ci sono dubbi: erano disposti a tutto pur di spingere all’indipendenza del Veneto. Anche ad azioni clamorose. Fino ad oggi, quando un blitz dei carabinieri del Ros ha stroncato l’attività pseudo-politica di un gruppo secessionista veneto, accusato di aver messo in atto “varie iniziative, anche violente“, per raggiungere l’obiettivo: la secessione dall’Italia. L’indagine ha portato a ventiquattro arresti nelle provincie di Padova, Treviso, Rovigo, Vicenza e Verona. In carcere, tra gli altri, l’ex parlamentare e sottosegretario Franco Rocchetta, fondatore della Liga Veneta (attualmente fuori dal movimento confluito nella Lega Nord) e tra i promotori del referendum per la secessione del Veneto. Stesso provvedimento per Lucio Chiavegato, il leader del Movimento 9 dicembre di Verona. Chiavegato è stato protagonista del presidio nei pressi del casello dell’autostrada A4, già presidente della Life, la Libera Associazione degli imprenditori veneti (leggi). Carcere anche per il suo braccio destro, Patrizia Badii, anche lei tra i promotori del presidio verosese di dicembre. La Badii ieri era stata ricevuta a Roma dalla Commissione Agricoltura del Senato per un’audizione sui problemi degli allevatori. Un altro degli arrestati, Giancarlo Orini, 74 anni, nel 2008 si era candidato alla carica di sindaco di Brescia a capo della lista “Liberi bresciani”. Rinunciò poi alla candidatura sostenendo che l’election day impediva alle liste locali di esprimere i loro contenuti e aveva quindi invitato i simpatizzanti ad annullare la scheda.

In galera, inoltre, Luigi Faccia, mentre ai domiciliari è finito Flavio Contin: questi ultimi due sono personaggi già noti alle forze dell’ordine perché fecero parte del gruppo dei Serenissimi, che tra l’8 e il 9 maggio del 1997 occuparono piazza San Marco a Venezia a bordo di un blindato. E’ Felice Pani, 54 anni di Terralba (Oristano), l’unico sardo tra i 24 “secessionisti” arrestati stamattina. Pani era un tranquillo commerciante di frutta e verdura fino all’estate del 2008, quando salì per la prima volta agli onori della cronaca per la partecipazione all’occupazione dell’isola di Mal di Ventre (sulla costa centro occidentale della Sardegna) organizzata dall’indipendentista Salvatore “Doddore” Meloni – anche lui di Terralba – assieme al quale piantò sull’isola la bandiera della Repubblica Indipendente di Malu Entu, nel cui governo guidato da Meloni, l’uomo arrestato oggi ricoprì la carica di ministro dell’Agricoltura. Pani finì poi assieme a Meloni in Tribunale. L’accusa non parlava però di secessione o di attentato all’integrità dello Stato, ma solo di danneggiamento ambientale per i rifiuti abbandonati nell’isola. Qualche tempo dopo l’amicizia e la collaborazione tra i due si ruppe, anche per questioni di affari, ma Pani non abbandonò mai la fede indipendentista.

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Tra gli indagati, del resto, figura anche lo stesso Salvatore Meloni, detto Doddore. A rivelarlo è stato lui stesso, convocando per questo pomeriggio una conferenza stampa. A casa di Meloni questa mattina alle 5 è stata eseguita una perquisizione durante la quale sono stati sequestrati computer e cellulari. Altro nome di spicco tra gli arrestati è quello di Roberto Bernardelli. Assessore a Milano, poi parlamentare leghista, consigliere regionale in Lombardia, candidato presidente della Provincia appoggiato da Lega Padana Lombardia, No euro e Fronte cristiano, ma anche imprenditore nel settore alberghiero (della sua famiglia fra gli altri un hotel quattro stelle a Caserta): c’è tutto questo nel suo curriculum. All’inizio degli anni Novanta, Bernardelli è stato assessore ai Servizi sociali delle giunte di Paolo Pillitteri e, subito dopo in piena Mani pulite, del migliorista Giampiero Borghini, in quota Pensionati. Nel 1992 è passato alla Lega Nord. Due anni dopo con il Carroccio è stato eletto in parlamento. Poi è entrato in consiglio comunale come capogruppo del partito di Bossi e, nel 2000, è stato candidato ed eletto in consiglio regionale. L’idillio con la Lega è durato poco. Nel 2001 ha lasciato il partito per riprendere “il sogno originario dell’autonomia”. Nel 2004 si è candidato a presidente della Provincia, ottenendo meno del 2% dei voti. Da allora ha continuato l’impegno politico ed è nel 2011 fra i fondatori del movimento indipendentista ‘Unione padana‘, che poi nel maggio 2013 è confluito in ‘Indipendenza lombarda’. Della sua famiglia sono fra l’altro l’Hotel dei Cavalieri, nel centro di Milano, e l’Hotel dei Cavalieri in piazza Vanvitelli a Caserta e, nel settore della sanità, la Clinica San Carlo, una struttura ospedaliera di Paderno Dugnano e della residenza per anziani Emilio Bernardelli, sempre nella stessa cittadina del milanese.

Nelle iniziative documentate dall’indagine anche la trasformazione di un trattore agricolo in una sorta di carro armato con un cannoncino da 12 millimetri perfettamente funzionante. Il veicolo sarebbe servito per compiere un’azione eclatante a Venezia in piazza San Marco. Il mezzo è stato sequestrato a Casale di Scodosia nel padovano, il comune che, a quando si apprende, sarebbe stata la “base” del gruppo. Nel corso dell’indagine, che vede indagate 51 persone in tutto, sono state effettuate 33 perquisizioni.

Per quanto riguarda la composizione del gruppo, secondo gli inquirenti “l’Alleanza ha riunito più organizzazioni secessioniste sotto il comune progetto dell’indipendenza dallo Stato italiano”: tra queste Brescia Patria,Veneto Stato, il movimento indipendentista sardo Disubbidientzia, nonché il movimento dei Serenissimi. Nel progetto dell’organizzazione secessionista, oltre alla liberazione di piazza San Marco, è prevista l’insurrezione degli strati delle popolazioni del Nord-Italia maggiormente esasperati dalla crisi economica, con la creazione di ambasciate presso Paesi amici, già individuati nella Serbia e nella Svizzera, al fine di ottenere un formalericonoscimento internazionale. Per ottenere la massima visibilità e vanificare l’intervento delle forze di polizia, dopo l’azione di piazza San Marco i membri dell’Alleanza avrebbero previsto la realizzazione di una conferenza stampa da organizzarsi in una capitale europea da individuare.

Carcere e domiciliari per due ex Serenissimi
Alessio Morosin, avvocato di Flavio Contin, proprietario del garage nel quale è stato ritrovato il mezzo blindato, afferma che “il tanko è lo stesso usato nella notte fra l’8 e il 9 maggio 1997″, quando un gruppo di Serenissimi occupò piazza San Marco rivendicando l’indipendenza del Veneto. Nella Vicenda, anche allora fu coinvolto Flavio Contin. “Il mezzo – afferma l’avvocato – è stato legalmente acquistato all’asta al termine del procedimento del Tribunale di Venezia da un gruppo di persone che aveva come referente Geremia Agnoletti“. Versione confermata anche dai carabinieri della compagnia di Padova e del Ros. Contin e Faccia, assieme ad altriotto indagati, sono accusati di aver illegalmente fabbricato e detenuto quello che viene definito “un carro armato-arma da guerra”. La costruzione e la detenzione di un blindato, che ricorda il ‘tankò usato nel 1997 dai “Serenissimi” in Piazza San Marco, che si muove tra Casale di Scodosia (Padova) e Palazzolo sull’Oglio (Brescia), ma anche in altri luoghi forse per provarlo, dall’aprile dello scorso anno ad oggi. I due sono anche accusati, assieme al altre 16 persone, tra le quali Franco Rocchetta, del reato previsto all’articolo 270 bis del codice penale (Associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico) per aver promosso, costituito, organizzato e finanziato una associazione denominata ‘L’Alleanza’, che avrebbe avuto tra i suoi propositi l’occupazione militare di Piazza san Marco, a Venezia.

I nomi dei 24 arrestati
Tra i 24 secessionisti arrestati compaiono cinque donne tra le quali anche una giovane di 26 anni. Ecco tutti i nomi: Corrado Manessi nato a Brescia l’11.02.1962; Roberto Abeni, nato a Brescia il 17.12.1963; Angelo Zanardini, nato a Sale Marasino (Brescia); Luigi Faccia, nato a Conselve (Padova) il 30.07.1954; Lucio Chiavegato, nato a Bovolone (Verona) il 08.02.1965; Patrizia Badii nata a Scandicci (Firenze) il 20.11.1963; Tiziano Lanza, nato a Bovolone (Verona) il 23.09.1961; Andrea Meneghelli nato a Isola della Scala il 05.03.1966; Luca Vangelista nato a Rivoli (Torino) il 11.07.1963; Corrado Turco nato a Isola Rizza (Verona) il 24.08.1967; Felice Pani, nato a Terralba (Oristano) il 29.01.1960; Stefano Ferrari nato a Bergamo il 28.06.1969; Renato Zoppi nato a Monteforte d’Alpone (Verona) il 16.06.1957. Nome illustre tra i secessionisti arrestati è quello del fondatore della Liga Venera Franco Rocchetta, nato a Venezia il 12.04.1947. Poi ancora: Riccardo Lovato nato a Padova il 14.10.1969; Michele Cattaneo, nato a Brescia il 17.09.1979; Maria Luisa Violati nata a Lendinara (Rovigo) il 29.04.1964; Erika Pizzo, nata a Badia Polesine (Rovigo) il 05.02.1988; Roberto Bernardelli, nato a Milano il 31.01.1949; Elisabetta Adami, nata a Villafranca di Verona (Verona) l’8.02.1947; Maria Marini, nata a Volpago del Montello (Treviso) il 23.08.1957; Marco Ferro, nato a Lendinara (Rovigo) il 25.07.196. Sono invece stati sottoposti agli arresti domiciliari: Giancarlo Orini nato a Brescia il 27.02.1939 e Flavio Contin nato a Casale di Scodosia (Padova) il 05.11.1942.

La Procura: “Volevano alimentare l’insurrezione popolare”
Si proponevano ”l’indipendenza dallo Stato italiano con il ricorso a metodi violenti e all’insurrezione popolare” i componenti del gruppo ‘Alleanza‘, sgominato stamani dall’operazione dei Ros. Lo ha spiegato il procuratore di Brescia, Tommaso Buonanno, durante la conferenza stampa convocata per spiegare l’operazione. “Il gruppo – ha spiegato il magistrato – era stato fondato nel maggio del 2012 e riuniva esponenti di Brescia patria e del Movimento separatista Veneto stato. Il programma si rifaceva, prevedendo però anche metodi violenti, al gruppo della Serenissima, autore dell’ occupazione di piazza San Marco a Venezia. Tra gli indagati vi sono anche persone che parteciparono al blitz nel capoluogo veneto. Per quanto riguarda presunti legami con movimenti politici, il procuratore di Brescia ha sottolineato che “non vi sono elementi che evidenzino collegamenti fra queste persone e la Lega Nord’’. Anzi, per Tommaso Buonanno “si tratta di persone che avevano avuto contrasti con la Lega Nord’’ perché ritenevano la linea Carroccio troppo morbida.

A sentire gli inquirenti, poi, il gruppo intendeva utilizzare il carro armato rudimentale “per un’azione in Piazza San Marco a Venezia, con il coinvolgimento di centinaia di persone, alcune delle quali armate”. Per gli investigatori il tank (seppur artigianale in quanto realizzato dotando una ruspa di paratie blindate) poteva essere armato con una bocca da fuoco. A proposito dell’azione ‘in programma’ a Piazza San Marco, “è stato documentato come alcuni militanti dell’organizzazione si siano adoperati per reperire armi leggere attraverso dei contatti con la criminalità albanese, da destinare ai membri dell’organizzazione”. Il carro armato artigianale, “definito Tanko”, è stato costruito in un capannone a Casale di Scodosia, in provincia di Padova utilizzando una pala cingolata Fiatallis Mod.FL 20, “successivamente blindata e dotata di videocamere e di una bocca da fuoco, ancora da montare”. Sempre nello stesso capannone, alcuni membri dell’organizzazione hanno di recente realizzato una prova di fuoco a salve, testimoniando l’offensività del mezzo blindato una volta armato. Secondo la procura, inoltre, l’organizzazione secessionista ha svolto anche una diffusa attività di autofinanziamento che ha consentito di raccogliere finora non meno di 100mila euro, grazie a singole elargizioni e all’apertura alla Cassa Padana di un conto dedicato alla raccolta dei fondi.

Per quanto riguarda l’organizzazione interna, poi, la struttura secessionista era “basata – hanno spiegato gli investigatori – su una precisa ripartizione dei ruoli tra gli associati, con l’attribuzione di compiti specifici, quali il Comandante della Piazza per la Veneta Serenissima Armata“. Tra gli associati vi era poi “un nucleo centrale, motore propulsore dell’organizzazione”, mentre la formale adesione al progetto indipendentista avveniva “attraverso la compilazione e sottoscrizione di schede di adesione, contenenti la carica rivestita e le regole tassative da rispettare”. Le indagini hanno inoltre evidenziato “la disponibilità di luoghi di riunione riservati, quali private abitazioni, aziende di proprietà degli indagati e ristoranti; la disponibilità di utenze cellulari dedicate esclusivamente alle conversazioni tra gli associati; una diffusa attività di proselitismo, anche attraverso riunioni aperte ad un pubblico selezionato, vertenti principalmente sulla storia veneta; una rigorosa compartimentazione interna, anche in termini di conoscenza delle iniziative in corso, come la realizzazione del carro armato blindato conosciuta solo da soggetti di accertata affidabilità e non da tutti i militanti“.

Non solo. Le indagini sull’Alleanza hanno documentato anche “attività strumentali alla realizzazione del progetto eversivo, con l’organizzazione di conferenze e manifestazioni di piazza, nonché la costituzione di una sorta di direttorio del nuovo governo Serenissimo, per le trattative con lo Stato italiano finalizzate alla secessione del Veneto dall’Italia”.

L’ordinanza del gip: “Ampio disegno eversivo”

Il nucleo fondante ed i dirigenti dell’associazione L’Alleanza “hanno delineato un disegno eversivo molto più ampio” dei Serenissimi che agirono in piazza San Marco nel 1997, “perseguendo la saldatura di più movimenti separatisti che, con iniziative coordinate, dovrebbero collaborare nell’attacco all’unità dello Stato e, comunque, rendere più difficile la reazione dell’apparato statale alla proclamata indipendenza di buona parte del lombardo-veneto”. E’ quanto si legge nell’ordinanza del gip, secondo cui “teorizzano e mettono in pratica un’operatività su un doppio binario, uno dei quali costituito dal volto pubblico e legale di propaganda politica dei valori indipendentisti o secessionisti e l’altro costituito dalla creazione di una struttura organizzativa segreta, con reclutamenti mirati, i cui veri fini non potevano essere divulgati”. E dunque, prosegue il giudice, “nel programma dell’organizzazione si afferma la necessità di uso della violenza, al fine di provocare e guidate in armi una rivolta popolare, per giungere alla proclamazione della Repubblica Veneta”.

Ecco perché l’organizzazione sgominata dal Ros non ha “di mira un’azione simbolica o meramente dimostrativa come nel maggio del 1997 ma al contrario ricerca armi leggere e progetta mezzi blindati effettivamente operativi e dotati di armi pesanti costruite ad hoc, con un piano che, pur avendo di mira Venezia ed altre città (tra le quali Brescia), stavolta prevede un’azione militare in senso proprio, con resistenza armata, per di più coinvolgendo al contempo un’ampia platea di manifestanti“. La presenza di questi ultimi, nell’ottica degli arrestati, “dovrebbe rendere impossibile una reazione immediata delle forze dell’ordine“: e sulle “prevedibili incertezze della risposta dello Stato”, l’organizzazione puntava da un lato ad innescare “un processo insurrezionale più ampio” e dall’altro ad avare “i primi riconoscimenti esteri della nuova realtà politica”.

Sempre secondo il gip, per conseguire l’indipendenza del Veneto e di altre regioni italiane, nel corso delle indagini coordinate dalla Procura di Brescia, sono emersi contatti con altre realtà indipendentiste piemontesi, sarde, campane e siciliane, con l’obiettivo di coinvolgerle nella protesta generalizzata a sostegno dell’azione militare vera e propria. In tale prospettiva, sono state documentate anche attività strumentali alla realizzazione del progetto eversivo, con l’organizzazione di conferenze e manifestazioni di piazza, oltre alla costituzione di una sorta di direttorio del nuovo governo Serenissimo, per le trattative con lo Stato italiano finalizzate alla secessione del Veneto dall’Italia. Rappresentanti di questi movimenti, in particolare, si riunirono il 26 maggio 2012 ad Erbusco (Brescia) in quella che gli investigatori definiscono la riunione costitutiva de L’Alleanza.

LE INTERCETTAZIONI
“Caricare candelotti dinamite”

”Più che tagliare il salame abbiamo bisogno di caricare i candelotti di dinamite”. A esprimersi così, intercettato dai carabinieri del Ros, è il bresciano Giancarlo Orini, tra i secessionisti arrestati. E’ quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare. Orini, ex appartenete alla“frangia più radicale della Lega Nord“, si legge nell’ordinanza, il 15 giugno 2012, spiega: “Ma è arrivato il momento di combattere, ragazzo… se stiamo qui a aspettare, qui tra poco salta tutto”. L’interlocutore risponde: “Male che vada nella peggiore delle ipotesi ci troviamo a casa mia a tagliare su un salame…”. Orini risponde: “No, più che tagliare il salame noi abbiamo bisogno di caricare i candelotti di dinamite“.

La festa per il primo Tanko. Volevano costruirne 6
Per ‘festeggiare’ la realizzazione del primo carro armato, il cosidetto Tanko, il 7 ottobre del 2012 si tenne un incontro “celebrativo” in cui Giancarlo Orini tenne un discorso che fu divulgato via fax e quindi intercettato dai militari del Ros. E’ quanto si legge negli atti dell’inchiesta, da cui risulta anche che i secessionisti avrebbero voluto costruirne altri cinque. “Sono molto onorato e molto orgoglioso di essere in questo momento storico in presenza di patrioti coraggiosi, e ripeto coraggiosi – scriveva Orini – per ricevere in consegna questo primo, potente, poderoso mezzo destinato ad attaccare con grande efficacia il regime che da troppo tempo ci affligge ed umilia“.

Luigi Faccia: “Il Tanko ci dà credibilità”

Il Tanko fabbricato dai secessionisti arrestati nell’operazione del Ros serviva, oltre che per l’invasione programmata di Piazza San Marco a Venezia, anche per dare “credibilità” al movimento che, rispetto a quello del ’97 era “cresciuto sotto tutti i punti di vista”. A parlare, intercettato dagli investigatori, è Luigi Faccia, già coinvolto nei fatti di 17 anni, fa durante i festeggiamenti per la consegna del carro armato artigianale. “Certo – dice Faccia in un incontro all’Arsenale – rispetto al ’97 siamo cresciuti sotto tutti i punti di vista, abbiamo un’alleanza, abbiamo fratelli che combattono, noi siamo più preparati, abbiamo più esperienza…” E ancora: “Dunque questo Tanko, combattendo… ci dà la possibilità e ci darà la possibilità di essere veramente credibili e soprattutto di aver il controllo del nostro territorio e da là fare il passo finale per la vittoria, per l’indipendenza di noi veneti e di tutti i nostri fratelli alleati“.

“Rinunciamo ad attentati sui tralicci”
Il progetto dei secessionisti arrestati oggi nell’inchiesta della Procura di Brescia di compiere attentati contro i tralicci, sulla scorta del terrorismo alto-atesino negli anni ’50-’60, fu abbandonato perché – annota il gip di Brescia nell’ordinanza di custodia cautelare – “rischioso e probabilmente inviso alla quasi totalità della pubblica opinione”. Lo spiega uno degli arrestati, Luigi Faccia, durante un incontro intercettato con i ‘patrioti’ bresciani. “Non è che danneggi il Quirinale – spiega il ‘serenissimo’ del 1997 -. Danneggi il c… che sta guardando la partita e che si incazza come una iena, capito?”.

“Instaureremo clima di terrore”
Dicevano di voler instaurare “un clima di terrore” i secessionisti arrestati nell’operazione del Ros e, per farlo, raccontavano di avere a disposizione “un altro carro armato gigantesco”. E’ Tiziano Lanza, di Bovolone (Verona) “sempre impegnato in azione di reclutamento e finanziamento” dell’Alleanza a parlarne al telefono in una lunga conversazione intercettata. “Andatevene dall’Italia e chiedete perdono per 147 anni di crimini contro la nostra popolazione e di ruberie – spiega in un’intercettazione riportata nell’ordinanza di custodia cautelare – Andatevene e vivrete, rimanete e morirete.. poiché instaureremo veramente il clima di terrore, sai come ci divertiremo, la mafia anche qua..”. Poi Lanza descrive il piano per l’occupazione di piazza San Marco: “Se riusciamo ad andarci con un mezzo così gigantesco, invece di otto forse saremo in ottocento, ben equipaggiati, con maschere antigas, qualcuno appostato con mitra e tutto e ci sarà anche gente all’estero, come me, che convocherà una conferenza stampa”. “E quando l’azione sarà fatta – conclude – sarà coordinata mezza Italia perchè lo faranno anche i piemontesi, lo faranno anche i sardi, ciascuno nel loro sistema, ma sarà sincronizzato con la nostra, perfino la ‘napulitania, vogliono chiamarsi così”.

Il Serenissimo: “Oggi via militare non possibile”
“Abbiamo fatto quell’azione nel1997, farne un’altra adesso non avrebbe alcun senso, sarebbe anacronistica. Restano gli ideali, ma non più con quel tipo di gesti”: a dirlo Andrea Viviani, uno dei componenti del commando dei ‘Serenissimi’ che la notte tra l’8 e il 9 maggio di 17 anni fa occupò per alcune ore il campanile di San Marco, a Venezia. Per arrivare all’indipendenza del Veneto – progetto che sente suo attraverso la militanza ancora nel ‘Serenissimo Governo Veneto‘- Viviani dice che la via militare “non è percorribile. La strada è quella politica. Serve un progetto politico e prima o poi arriveremo all’obiettivo”. Riguardo agli arresti di Fausto Faccia e Flavio Contin, altri due ‘Serenissimi’ì, nell’inchiesta di Brescia, Viviani dice che “non hanno capito che bisogna portare avanti un discorso politico”. Poi il discorso si sposta anche sugli esiti della consultazione online a favore dell’indipendenza veneta: “Sono segnali che il popolo è stanco. Vuole risposte e lo Stato non le dà”. In lui sono ancora vivi tutti i passaggi di quella notte di 17 anni fa: dal ‘sequestro’ del ferry boat per portare un camper e un tank in Piazza, alla salita sul campanile, alla conclusione con il blitz dei Gis dei carabinieri e gli arresti dei componenti della “Veneta Serenissima Armata”.

IL PRECEDENTE
Quando nel ’97 occuparono Piazza San Marco a Venezia
A quasi diciassette anni di distanza la storia di ripete, o quasi. L’operazione di stanotte ricorda la vicenda dell’assalto al campanile di San Marco da parte di un gruppo di 8 cosiddetti ‘Serenissimi’ nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1997. A pochi giorni dalla ricorrenza del bi-centenario della caduta della Serenissima, il 12 maggio 1797, ‘occuparono’ piazza San Marco e il campanile di San Marco issando la bandiera con il Leone di San Marco. Il gesto eclatante voleva essere la dimostrazione simbolica di alcune rivendicazioni indipendentiste. I Serenissimi, partiti dal padovano con un camion che trasportava un autocarro artigianalmente trasformato da mezzo blindato, giunsero, poco dopo mezzanotte, all’imbarcadero dell’Actv del Tronchetto, per imbarcarsi poi su un ferry boat. Vestiti con tute mimetiche e armati di un vecchio mitra, residuato bellico della seconda guerra mondiale, ma funzionante. Salirono a bordo del ferry boat di linea dell’Actv con il finto autoblindo e lo dirottarono su piazza San Marco. Giunti nella piazza, alcuni dei partecipanti all’azione l’occuparono simulando di tenerla sotto tiro con l’”autoblindo“, mentre il resto del gruppo, scardinando la porta, salì in cima al campanile di San Marco. Qui fu issata la bandiera con il leone alato, simbolo della Serenissima Repubblica di Venezia, gesto dimostrativo che era l’obiettivo della azione.

L’intenzione dei Serenissimi era quella di occupare il campanile fino al 12 maggio, bicentenario dell’abdicazione del Maggior Consiglio della Repubblica Veneta ai francesi, e per questo si erano portati anche dei viveri. La sera stessa il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, andò a parlamentare con i manifestanti per cercare una mediazione, ma senza successo. Il mattino dopo alle 8.15, gli uomini del Gis dei Carabinieri giunti dalla Toscana, si misero in azione. Un gruppo di militari occupò la piazza arrestando i serenissimi che erano a bordo del tanko, altri Carabinieri scalarono il campanile e in pochi minuti entrando e arrestando tutti i partecipanti all’azione. Il processo ai Serenissimi si concluse con assoluzioni, patteggiamenti e condanne.

LE REAZIONI
Salvini: “Siamo alla follia, domenica in piazza”
Un’azione, quella della magistratura bresciana, aspramente contestata dalla Lega Nord. “Aiutano i clandestini, cancellando il reato di clandestinità, liberano migliaia di delinquenti con lo svuota-carceri, e arrestano chi vuole l’indipendenza. Siamo alla follia. Se lo Stato pensa di fare paura a qualcuno, sbaglia”: è stato questo il commento su Facebook del segretario federale del Carroccio Matteo Salvini, che ha annunciato una manifestazione “domenica prossima a Verona alle ore 18 per protestare contro gli arresti e l’indagine anti-indipendentista” (leggi).

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04 ... veneto4640
camillobenso
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Re: Le baruffe chiozzotte 2.0, o altro ??????

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La vox populi


heerenveen • 23 minuti fa
I veneti dovrebbero fare la secessione da alcol e paranoie.
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Comandante Guido Picelli • 24 minuti fa
...il LEGAIOLO si fa la LEGA e diventa CIUCO!!!
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Tresette • 24 minuti fa
In prigione invece delle arance gli porteranno delle bottiglie di grappa !
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Hattori_Hanzo85 • 25 minuti fa
Salvini quelli che vogliono l'indipendenza con la lotta armata sono dei
delinquenti al pari e se non peggio dei clandestini e di quelli che
escono di galera con lo svuotacarceri. Altrimenti se stai dalla loro
parte schierati anche in favore di ETA, IRA ed altri movimenti
indipendentisti filo terroristici.
Se poi il trattore trasformato in
carro armato non va preso sul serio ed è una carnevalata fuori stagione
allora ditelo ed ammettete che non siete delle persone serie, così vi
compriamo qualche naso rosso e chiusa la faccenda (tra l'altro abbinato
alle mutande verdi ed alla carnagione bianca esce fuori il tricolore).
Devo dire che in tal senso qualche sospetto lo avevo già maturato:
l'ultimo indizio l'ho raccolto ieri quando un vostro esponente,
Buonanno, ha inaugurato la pratica della sventolata ittica alla camera
dei deputati, peccato che abbia sbagliato pesce, la trota visti i
precedenti sarebbe stata una scelta più coerente.
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Francesco Lomazzo • 25 minuti fa
Cari Veneti, chiedete una mano ad Al Qaeda in cambio della conversione all' Islam dell' intero Veneto! Tanto tra terroristi ci si intende! MA FATEMI IL PIACERE...
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Alberto Veneziano • 25 minuti fa
Non solo portare una ruspa in piazza S.Marco ma addirittura "occuparla". E perchè non portare la ruspa in cima al campanile e da lì minacciare l'italia?
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camillobenso
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Re: Le baruffe chiozzotte 2.0, o altro ??????

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Boocrb • un'ora fa
...okay, okay, questi sono quattro esaltati che hanno perso il controllo e,
probabilmente anche il lume
della ragione, però, in questo
schifo di paese, sono almeno 20 anni che i ladri travestiti da politici
opprimono e succhiano sangue alla gente perbene…Ai nazionalismi, tutti i
nazionalismi, si debbono imputare alcune
delle maggiori sciagure della storia. E per quanto ci riguarda, quelli italiani, furono, per molti aspetti, anticipatori dell'ideologia fascista. Dunque…
con questi nulla da spartire.

Tuttavia, il cancro che ci
soffoca e che prima o poi ci ucciderà, sono Le organizzazioni malavitose, che, in questo paese, non sono più
clandestine e fuori della legalità… al contrario, esse, come tutti
sappiamo, sono dentro i partiti, e attraverso
i partiti, dentro le carni dello stato…e badano solo ai loro
affari…dobbiamo liberarcene, altrimenti, le “scintille” eversive del Veneto, finiranno prima o poi
coll’ incendiare l’intero paese…
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Pepe • un'ora fa
Buonanno della Lega ha detto che si tratta di una carnevalata. E Buonanno di carnevale se ne intende: l' ampolla con l'acqua sacra (acqua o grappino?) del dio Po, i celti, la "padania", le "cent mila" lire con la facciazza di Umberto Bossi, la sagra della zucca a Pecorara (un nome, un destino), eccetera.
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ilBiochimico • un'ora fa
E voi che volete comprare gli F35! Ahahahahah!
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19NL78 • un'ora fa
il Tanko! ahahahahahh.
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anita61 • un'ora fa
Che buffoni!
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Pin Gone • un'ora fa
caspita caspita... ora anche i carri allegorici sono diventati armi... dite a quei geni della Procura che quel carro armato aspettava di essere corazzato con la cartapesta!
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cosimo espositi • un'ora fa
A un GR ho sentito che avevano un carro armato,mancava che mandassero un battaglione d'assalto,mica erano dei Kabobo questi,pugno duro ci vuole.
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mr. Reznor • un'ora fa
Bisogna anche dire che noi veneti siamo famosi per spararle grosse e specialmente al telefono. I "ghe spararia in testa" o "deso te copo" sono all'ordine del giorno e il significato non è esattamente quello letterale. Detto questo se l'intento è violento ed eversivo è giusto perseguirlo ma dubito che il veneto medio arricchitosi negli anni del boom economico imbracci lo "schioppo" per la secessione.
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lupus • un'ora fa
3.500.000 disoccupati (e sicuramente di più), 2,500.000 veneti che mostrano di essere arrivati al limite della sopportazione delle sofferenze a cui milioni di cittadini sono sottoposti, milioni di lavoratori resi schiavi (oggi la germania ha fissato in € 8,5/ora il salario minimo per tutti i lavoratori), 9.000.000.di cittadini che votano M5S per mandare a casa gli autori dei crimini sociali, milioni di contribuenti che si vedono strangolare dalle tasse inutili e ingiustificate imposte da chi ha determinato lo sfacelo, la lega nord che mostra segni di ripresa in termini di consensi, e non sulla linea da bluff di bossi, ecc.
Secondo voi, questi numeri, cosa potrebbero diventare, se il pd+cl e soci non decide di scomparire e lasciare liberi i cittadini di governare la loro vita, assumendosene tutta la responsabilità? Ma cosa vogliono, che davvero impazziamo tutti e ci facciamo del male?
Che mostrino di credere nella democrazia, disarmando la mano dei milioni di disperati, non leghisti, DISPERATI!!
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camillobenso
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Re: Le baruffe chiozzotte 2.0, o altro ??????

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Secessione Veneto, Bossi: “Arresti bluff”. Zaia: “Giustizia a orologeria”
Il segretario del Carroccio Matteo Salvini ha annunciato una manifestazione di solidarietà nei confronti delle 24 persone coinvolte nell'operazione della Procura di Brescia: "Domenica in piazza a Verona". Renzi: "Fiducia nella magistratura". Santanchè (FI): "Reazione giudiziaria sproporzionata"


di Redazione Il Fatto Quotidiano | 2 aprile 2014Commenti (56)



“Lo Stato non ci fa paura”. La Lega Nord si scaglia compatta contro l’operazione del Ros dei carabinieri che ha portato all’arresto di 24 secessionisti veneti. Nessuna condanna, nessuna presa di distanza dalle “varie iniziative, anche violente” che – secondo la Procura di Brescia – il gruppo avrebbe compiuto per “conquistare” l’indipendenza del Veneto dall’Italia.

Anzi, è già pronta la risposta del Carroccio – impegnato nella campagna elettorale in vista delle europee – contro “la follia dello Stato”. Il segretario Matteo Salvini ha chiamato alla mobilitazione i suoi: “Domenica a Verona per protestare contro gli arresti e l’indagine anti-indipendentista”. E’ tornato anche a farsi sentire il leader storico del movimento Umberto Bossi: “Gli arresti sono un bluff. Vogliono fermare gli indipendentisti, ma falliranno”. Mentre il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha parlato di “inchiesta a orologeria”. Sulla vicenda è intervenuto da Bruxelles anche il premier Matteo Renzi: “L’esecutivo non commenta cosa fa la magistratura, abbiamo grandissima fiducia in tutti i tipi di magistratura”.

Salvini: “Siamo alla follia, domenica in piazza”
“Aiutano i clandestini, cancellando il reato di clandestinità, liberano migliaia di delinquenti con lo svuota-carceri, e arrestano chi vuole l’indipendenza. Siamo alla follia. Se lo Stato pensa di fare paura a qualcuno, sbaglia”: è stato questo il commento su Facebook del segretario federale della Lega Salvini che ha annunciato una manifestazione “domenica prossima a Verona alle ore 18 per protestare contro gli arresti e l’indagine anti-indipendentista“. “Pacificamente liberi – dice il segretario – Lo Stato libera mafiosi e clandestini, e processa le idee”. Ancor più dura la reazione del deputato leghista Marco Marcolin: “Strano questo Paese: tre milioni di voti ottenuti con primarie di partito hanno fatto un premier, mentre due milioni e mezzo di voti per un legittimo referendum hanno portato i fucili del nemico a casa dei veneti. Ci vogliono trasformare in servi muti – ha detto Marcolin – Esprimo tutta la mia solidarietà al popolo veneto e a tutti i popoli che combattono quotidianamente per la loro autodeterminazione. Vogliamo un referendum vero, dove i cittadini si sentano liberi di esprimersi”.

Bossi: “Stanno bluffando. Faranno esplodere la rabbia”
Torna a farsi sentire anche il presidente del Carroccio, Umberto Bossi che ha tuonato contro gli arresti: “L’impressione è questa, che stiano bluffando. Quasi sempre quando tirano fuori la storia delle armi contro gli indipendentisti non è vero. E’ un trucco per fermarli, ma non funziona. Non solo non va bene, ma farà esplodere la rabbia popolare“. ”La mia impressione – ha aggiunto il padre della Lega all’Adnkronos – è che il Veneto ce la farà” a ottenere l’indipendenza. Per il Senatùr, comunque, “è stato un errore per tanti anni aver sopportato che gli Stati-nazioni salvassero il centralismo, che viene dal fascismo”. Bossi poi ha attaccato l’Unione europea, tema centrale nella campagna elettorale leghista in vista delle elezioni del 25 maggio. “L’Europa è diventata la copertura di tutti i centralismi, ne è diventata la garanzia – ha detto -. Sono cose che si trascinano da troppo tempo”.

Governatore Zaia: “Inchiesta a orologeria”
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha invece lanciato un sospetto pesante sull’inchiesta della Procura di Brescia che “ha i tempi e i movimenti di un elefante in una cristalleria”. “Seguire da tre anni le fasi della costruzione di una ruspa – ha osservato – significa uscire ad orologeria con degli arresti, in un momento cruciale come questo, cioè quello dell’istanza indipendentista del Veneto, e va ad inficiare questa inchiesta”. Il governatore ha però sottolineato che le sue sono considerazioni fatte “in punta di piedi, perché si rischia di parlare di cose che si conoscono al momento per grandi linee. “Qualora questa inchiesta – ha aggiunto – fosse fondatissima, parte comunque con una macchia di aver avuto un tempismo pessimo. La tempistica fa pensar male”. Anche secondo Giancarlo Scottà, eurodeputato del Gruppo Eld – Lega Nord c’è un collegamento tra l’inchiesta e l’istanza su un referendum per l’autonomia e l’indipendenza. “Il vero terrorismo – ha attaccato Scottà – è quello di una giustizia ad orologeria che, a poche ore di distanza dall’approvazione in Commissione affari istituzionali della Regione Veneto di due ordini del giorno sulla possibilità di un referendum per l’autonomia e l’indipendenza della nostra terra, fa scattare le manette per 24 cittadini, indagati in realtà addirittura dal 2012″.

Tosi: “Provvedimento sproporzionato rispetto ai fatti”
Meno duro l’intervento del sindaco di Verona Flavio Tosi che comunque resta critico nei confronti della magistratura bresciana. “Il provvedimento della Procura di Brescia sia assolutamente sproporzionato rispetto ai fatti reali”. “A Roma – ha affermato il leader leghista – si discute dello svuota-carceri, provvedimento che prevede l’uscita di prigione di criminali veri, mentre si arrestano persone come Franco Rocchetta, che personalmente conosco da più di 20 anni, la cui pericolosità sociale è inesistente. “Le Procure – ha concluso il primo cittadino – dovrebbero perseguire la verità e la giustizia, mentre l’impressione è che in questo caso l’operazione sia di tipo politico”.

Sulla stessa linea del sindaco Tosi anche Daniela Santanchè di Forza Italia: ”La risposta giudiziaria a quanto è accaduto in Veneto è sproporzionata. Mi sento come sprofondata in un film. Tutta questa vicenda è preoccupante”. “La situazione – ha comunque aggiunto – non va sottovalutata, anche perché non si risolvono i problemi trasformando i trattori in carri armati”.

Borghezio: “Ue intervenga contro l’Italia”
E la protesta della Lega arriva anche a Bruxelles. Borghezio ha infatti interrotto la seduta plenaria dell’europarlamento: “Chiedo al Parlamento Ue di intervenire per difendere la libertà di opinione”. “L’argomento non è all’ordine del giorno”, è stata la replica di Gianni Pittella (Pd), primo vicepresidente del Parlamento Ue che stava presiedendo la seduta. Ma il leghista ha poi aggiunto: “Bruxelles non può ignorare che Roma sta attuando nei confronti dei patrioti veneti comportamenti simili a quelli che condanna in tutte le altri parti del mondo…”.

Bitonci: “Esponete bandiera San Marco”
Il capogruppo del Carroccio al Senato, Massimo Bitonci, ha invece invitato i cittadini veneti a solidarizzare pacificamente con gli arrestati. “Invitiamo i veneti e tutti coloro che non sopportano più l’insostenibile vessazione dello stato centrale, ad esporre la bandiera di San Marco dalle loro abitazioni per far sentire la loro vicinanza ai veneti e ai lombardi ingiustamente incarcerati”.

I referendari: “Lo Stato ha perso la testa”
“Lo stato italiano ha perso la testa di fronte al processo democratico e pacifico decretato dall’89,10% degli elettori nel referendum di indipendenza del Veneto”: a dirlo in una nota è stato Gianluca Busato di Plebiscito.eu (leggi l’intervista di Alice D’Este), la realtà che ha lanciato la consultazione online per l’indipendenza del Veneto. Busato poi ha espresso solidarietà e vicinanza agli arrestati e parlato di arresti compiuti “con accuse che appaiono fin d’ora risibili”. Poi il promotore del referendum, dopo aver annunciato una manifestazione a Venezia in Piazza San Marco, ha compiuto una retromarcia: “Cari cittadini veneti, poco fa sono stato contattato dalle forze dell’ordine che mi hanno comunicato il divieto di manifestare per questa sera. Mi hanno anche comunicato che in caso di manifestazione non autorizzata saranno tenuti a reprimerla, anche con la violenza”.

Protesta dei consiglieri lombardi: “Arrestateci anche noi”
Una bandiera della Serenissima in mano e un cartello: “Siamo indipendentisti, arrestate anche noi”. Così due consiglieri regionali della Lega Nord in Lombardia, Fabio Rolfi e Jari Colla, si sono fatti fotografare tra i banchi dell’Aula del Pirellone (oggi non c’è seduta) in segno di solidarietà con gli indipendentisti del Veneto arrestati. La foto è stata pubblicata sui social network, dove è scattata la protesta di diversi militanti del Carroccio che stanno utilizzando lo stesso slogan “arrestatemi”.

Partito democratico: “Salvini pericoloso”

Contro la presa di posizione della Lega è arrivata la condanna del Partito democratico. Il responsabile sicurezza Pd Emanuele Fiano ha attaccato: “La dichiarazione del segretario della Lega Salvini (…) è non solo delirante ma colpevolmente pericolosa”. “Salvini evidentemente sa di correre un pericolo – ha sottolineato Fiano – che è quello che una parte, seppur piccola, di coloro che pensano a forme estreme di federalismo e secessione decida di passare per le vie brevi e violente coinvolgendo in questo quel che rimane del patrimonio politico della Lega”.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04 ... ia/935946/
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Re: Le baruffe chiozzotte 2.0, o altro ??????

Messaggio da paolo11 »

QUESTA SERA TUTTI IN PIAZZA SAN MARCO
treviso-3
QUESTA SERA MERCOLEDI' 2 APRILE ALLE 19 TUTTI A PIAZZA SAN MARCO A VENEZIA
DIMOSTRAZIONE PACIFICA E DEMOCRATICA, SOLO CON LE BANDIERE DEL VENETO.
MOBILITAZIONE GENERALE PER L’ESERCIZIO DI INDIPENDENZA DELLA REPUBBLICA VENETA.
UNO PER TUTTI TUTTI PER UNO.
W SAN MARCO !
W LA REPUBBLICA VENETA!
GIANLUCA BUSATO
PLEBISCITO.EU
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ARRESTATECI TUTTI: LA RIV OLUZIONE DIGITALE E PACIFICA STA FACENDO TREMARE LO STATO ITALIANO
Schermata 2014-03-22 alle 03.26.08Lo stato italiano ha perso la testa di fronte al processo democratico e pacifico decretato dall’89,10% degli elet tori nel referendum di indipendenza del Veneto
Apprendiamo notizie che stanno già assumendo i connotati del ridicolo e dell’indecenza, a proposito di arresti di patrioti veneti. Sono questi gli ultimi rantolii dello stato italiano criminale, ladro e violento. Esprimo la mia totale solidarietà e vicinanza a Franco Rocchetta, Lucio Chiavegato, Luigi Faccia, Flavio e Cristian Contin e a tutti i patrioti arrestati questa notte con accuse che appaiono fin d’ora risibili.
Lo stato italiano ha perso la testa di fronte al processo democratico e pacifico in corso che ha visto l’89,10% di 2.360.235 di veneti votare sì all’indipendenza della Repubbl ica Veneta.
La nostra rivoluzione democratica, evoluta, digitale non sarà di certo rallentata dai tentativi puerili e dalle buffonate messe in piedi da uno stato burletta, che non vuole rinunciare ai soldi che ruba dalle nostre tasche senza vergogna.
Prepariamoci per una mobilitazione di Popolo, civile, composta, pacifica e democratica a sostegno della Repubblica Veneta.
E in ogni caso ringraziamoli, perché non potevamo sospettare di avere un aiuto così grande per applicare con successo l’esenzione fiscale totale.
W San Marco! W la Repubblica Veneta!
Gianluca Busato
Plebiscito.eu

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