Berlusconi è ancora armato e pericoloso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Caso Scajola, la moglie di Matacena arrestata all’aeroporto di Nizza
Chiara Rizzo è stata fermata da polizia francese e Dia. Aveva fatto sapere di essere pronta a rientrare in Italia per "mettersi a disposizione della giustizia" e "chiarire tutto". Dall'ordinanza di custodia cautelare emergono dettagli sull'"occultamento delle reali disponibilità della famiglia Matacena" attraverso operazioni di fusione di società mirate a "schermare" i beneficiari. L'avvocato: "La signora arriverà a Reggio Calabria alle 22:40". Ma la Dia dice che servirà l'estradizione
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 11 maggio 2014Commenti (26)
Chiara Rizzo, moglie dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena - condannato a cinque anni e quattro mesi per concorso esterno in associazione mafiosa e latitante a Dubai – è stata arrestata all’aeroporto di Nizza. La donna, al centro dell’indagine sulla fuga di Matacena con il supporto dell’ex ministro Claudio Scajola, è stata presa in consegna dalla polizia francese, presente l’ufficiale di collegamento italiano e funzionari della Dia. La Rizzo aveva fatto sapere di essere pronta a tornare in Italia da Montecarlo per “mettersi a disposizione della giustizia” e “chiarire qualsiasi cosa“. Era attesa in Italia per la sera dell’11 maggio: avrebbe dovuto atterrare alle 19:45 nello scalo romano di Fiumicino, con un volo Alitalia proveniente proprio da Nizza, per poi imbarcarsi per Reggio Calabria. Il suo avvocato, Bonaventura Candido, ha dichiarato a Sky Tg24 che ”il viaggio della signora Chiara Rizzo prosegue come programmato, arriverà a Reggio Calabria alle 22:40″, “accompagnata” dai funzionari della Dia. Questi ultimi, però, fanno sapere che, visto che la Rizzo è stata arrestata sul territorio di uno stato estero, per portarla in Italia sarà necessario attivare le procedure di estradizione, per cui il rientro non potrà avvenire prima di qualche giorno. “Ho consigliato alla signora di rientrare per chiarire tutto – ha aggiunto il legale – e lei è stata d’accordo perchè è convinta di non aver fatto nulla”. Le accuse su Chiara Rizzo, secondo Candido, si basano “su alcune intercettazioni molto criptiche. Bisognerà dunque vedere se questo impianto accusatorio resterà solido”. Bonaventura Candido ha poi parlato del rapporto tra la moglie di Matacena e Claudio Scajola: “Un legame che viene da lontano, da quando Amedeo Matacena era parlamentare”. Inoltre, ha detto il legale,”la famiglia Matacena vive a Montecarlo e Scajola a Imperia”. Infine, sull’utilizzo degli uomini della scorta di Scajola in favore di Chiara Rizzo, l’avvocato ha aggiunto: “Si tratta di dettagli di poco conto. Richiamerei piuttosto l’utilizzo di tante auto e tante scorte da parte di tanti in Italia”.
Dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Reggio Calabria nei confronti di Matacena, della stessa Rizzo, di Claudio Scajola, e di altre cinque persone (Maria Grazia Fiordelisi, la madre di Matacena Raffaella De Carolis, il factotum Martino Politi, la segretaria di Scajola Roberta Sacco, il ragioniere Antonio Chillemi e Vincenzo Speziali, che avrebbe dovuto occuparsi del trasferimento di Matacena in Libano), tutti accusati di aver preso parte “ad un’associazione per delinquere segreta collegata alla ‘ndrangheta” “al fine di estendere le potenzialità operative del sodalizio mafioso in campo nazionale ed internazionale“, emergono anche particolari sull’”occultamento delle reali disponibilità della famiglia Matacena” attraverso operazioni di fusione di società. Come quella, per incorporazione, della società Solemar in Amadeus (di cui la stessa Solemar aveva il 100%). “La ricostruzione fin qui operata – scrive il gip – consente di comprendere che, dopo una prima fase in cui i membri della famiglia Matacena ricoprivano incarichi diretti in ambito societario, si è passati ad una fase successiva, caratterizzata dalla operatività anche di imprese di diritto estero e dalla presenza di continui progetti di fusione finalizzati a schermare gli effettivi titolari e, quindi, i reali beneficiari degli utili prodotti dalle società che, alla luce delle indagini in corso, sono da individuarsi in Amedeo Matacena e nei suoi prossimi congiunti”. Una strategia di attribuzione fittizia dei beni posta in essere “consapevolmente dagli indagati”. Ed in tale contesto il gip indica la “apparente” separazione coniugale di Matacena dalla moglie.
Nell’ordinanza sono contenute anche le sintesi di alcune intercettazioni telefoniche. In una, del 30 settembre 2013, la Rizzo parla con la ex moglie del fratello di Matacena che “si congratula con Chiara per la decisione assunta di separarsi da Amedeo. Chiara, mostrandosi esterrefatta rispetto al fatto che tale informazione sia in possesso della sua interlocutrice, replica prontamente precisando che, in effetti, ‘non si tratta di una separazione”. Lo stesso giorno la Rizzo chiama Martino Politi, un altro arrestato, con il quale, “si lamenta del fatto che qualcuno ha fatto circolare la notizia della separazione con Amedeo. Nella circostanza si sente Chiara alquanto seccata e nervosa per le voci diffuse e si rivolge a Martino dicendogli: ‘tu lo sai per quali motivi … al telefono, a lei cosa dovevo dire’. Martino le risponde che le cose di famiglia non si devono dirè e, Chiara, di rimando: ‘ … ma poi non hanno capito della gravità se questa cosa si sa in giro!?’”.
Dalle intercettazione emerge anche che la donna già nel settembre 2013 era preoccupata di essere sotto indagine perché un suo conto corrente era stato bloccato. Saputo poi che si trattava solo di una verifica interna della banca per accertare se fosse lei la beneficiaria del conto di una società, nel corso di una telefonata intercettata commentava: “ah, va bene, questo che caXXo me ne fotte, voglio dire! Io pensavo che avevano aperto una indagine di caXXo! Ma che c’entra, pensavo una indagine … ma se io non ho fatto mai niente nella vita mia, che c’entro io?”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05 ... za/980983/
Chiara Rizzo è stata fermata da polizia francese e Dia. Aveva fatto sapere di essere pronta a rientrare in Italia per "mettersi a disposizione della giustizia" e "chiarire tutto". Dall'ordinanza di custodia cautelare emergono dettagli sull'"occultamento delle reali disponibilità della famiglia Matacena" attraverso operazioni di fusione di società mirate a "schermare" i beneficiari. L'avvocato: "La signora arriverà a Reggio Calabria alle 22:40". Ma la Dia dice che servirà l'estradizione
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 11 maggio 2014Commenti (26)
Chiara Rizzo, moglie dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena - condannato a cinque anni e quattro mesi per concorso esterno in associazione mafiosa e latitante a Dubai – è stata arrestata all’aeroporto di Nizza. La donna, al centro dell’indagine sulla fuga di Matacena con il supporto dell’ex ministro Claudio Scajola, è stata presa in consegna dalla polizia francese, presente l’ufficiale di collegamento italiano e funzionari della Dia. La Rizzo aveva fatto sapere di essere pronta a tornare in Italia da Montecarlo per “mettersi a disposizione della giustizia” e “chiarire qualsiasi cosa“. Era attesa in Italia per la sera dell’11 maggio: avrebbe dovuto atterrare alle 19:45 nello scalo romano di Fiumicino, con un volo Alitalia proveniente proprio da Nizza, per poi imbarcarsi per Reggio Calabria. Il suo avvocato, Bonaventura Candido, ha dichiarato a Sky Tg24 che ”il viaggio della signora Chiara Rizzo prosegue come programmato, arriverà a Reggio Calabria alle 22:40″, “accompagnata” dai funzionari della Dia. Questi ultimi, però, fanno sapere che, visto che la Rizzo è stata arrestata sul territorio di uno stato estero, per portarla in Italia sarà necessario attivare le procedure di estradizione, per cui il rientro non potrà avvenire prima di qualche giorno. “Ho consigliato alla signora di rientrare per chiarire tutto – ha aggiunto il legale – e lei è stata d’accordo perchè è convinta di non aver fatto nulla”. Le accuse su Chiara Rizzo, secondo Candido, si basano “su alcune intercettazioni molto criptiche. Bisognerà dunque vedere se questo impianto accusatorio resterà solido”. Bonaventura Candido ha poi parlato del rapporto tra la moglie di Matacena e Claudio Scajola: “Un legame che viene da lontano, da quando Amedeo Matacena era parlamentare”. Inoltre, ha detto il legale,”la famiglia Matacena vive a Montecarlo e Scajola a Imperia”. Infine, sull’utilizzo degli uomini della scorta di Scajola in favore di Chiara Rizzo, l’avvocato ha aggiunto: “Si tratta di dettagli di poco conto. Richiamerei piuttosto l’utilizzo di tante auto e tante scorte da parte di tanti in Italia”.
Dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Reggio Calabria nei confronti di Matacena, della stessa Rizzo, di Claudio Scajola, e di altre cinque persone (Maria Grazia Fiordelisi, la madre di Matacena Raffaella De Carolis, il factotum Martino Politi, la segretaria di Scajola Roberta Sacco, il ragioniere Antonio Chillemi e Vincenzo Speziali, che avrebbe dovuto occuparsi del trasferimento di Matacena in Libano), tutti accusati di aver preso parte “ad un’associazione per delinquere segreta collegata alla ‘ndrangheta” “al fine di estendere le potenzialità operative del sodalizio mafioso in campo nazionale ed internazionale“, emergono anche particolari sull’”occultamento delle reali disponibilità della famiglia Matacena” attraverso operazioni di fusione di società. Come quella, per incorporazione, della società Solemar in Amadeus (di cui la stessa Solemar aveva il 100%). “La ricostruzione fin qui operata – scrive il gip – consente di comprendere che, dopo una prima fase in cui i membri della famiglia Matacena ricoprivano incarichi diretti in ambito societario, si è passati ad una fase successiva, caratterizzata dalla operatività anche di imprese di diritto estero e dalla presenza di continui progetti di fusione finalizzati a schermare gli effettivi titolari e, quindi, i reali beneficiari degli utili prodotti dalle società che, alla luce delle indagini in corso, sono da individuarsi in Amedeo Matacena e nei suoi prossimi congiunti”. Una strategia di attribuzione fittizia dei beni posta in essere “consapevolmente dagli indagati”. Ed in tale contesto il gip indica la “apparente” separazione coniugale di Matacena dalla moglie.
Nell’ordinanza sono contenute anche le sintesi di alcune intercettazioni telefoniche. In una, del 30 settembre 2013, la Rizzo parla con la ex moglie del fratello di Matacena che “si congratula con Chiara per la decisione assunta di separarsi da Amedeo. Chiara, mostrandosi esterrefatta rispetto al fatto che tale informazione sia in possesso della sua interlocutrice, replica prontamente precisando che, in effetti, ‘non si tratta di una separazione”. Lo stesso giorno la Rizzo chiama Martino Politi, un altro arrestato, con il quale, “si lamenta del fatto che qualcuno ha fatto circolare la notizia della separazione con Amedeo. Nella circostanza si sente Chiara alquanto seccata e nervosa per le voci diffuse e si rivolge a Martino dicendogli: ‘tu lo sai per quali motivi … al telefono, a lei cosa dovevo dire’. Martino le risponde che le cose di famiglia non si devono dirè e, Chiara, di rimando: ‘ … ma poi non hanno capito della gravità se questa cosa si sa in giro!?’”.
Dalle intercettazione emerge anche che la donna già nel settembre 2013 era preoccupata di essere sotto indagine perché un suo conto corrente era stato bloccato. Saputo poi che si trattava solo di una verifica interna della banca per accertare se fosse lei la beneficiaria del conto di una società, nel corso di una telefonata intercettata commentava: “ah, va bene, questo che caXXo me ne fotte, voglio dire! Io pensavo che avevano aperto una indagine di caXXo! Ma che c’entra, pensavo una indagine … ma se io non ho fatto mai niente nella vita mia, che c’entro io?”.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Secondo voi anche a questo giro il caimano rimonterà? In barba a qualunque legge sulla par condicio sta spopolando sui suoi canali...
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Sulla capacità ( ma forse si tratta solo di onestà) di discernimento degli italiani non ci scommetto più neanche un centesimo!peanuts ha scritto:Secondo voi anche a questo giro il caimano rimonterà? In barba a qualunque legge sulla par condicio sta spopolando sui suoi canali...
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ah beh, quello nemmeno io
Però a questo giro c'è una novità: renzi e il suo nuovissimo centrodestra che usano le stesse armi. Mettono le miss come capoliste (almeno fossero competenti, manco quello), massacrano i lavoratori, dicono che levano i soldi ai manager ma di fatto non lo fanno, danno altre poltrone a gente sotto processo eccetera
Però a questo giro c'è una novità: renzi e il suo nuovissimo centrodestra che usano le stesse armi. Mettono le miss come capoliste (almeno fossero competenti, manco quello), massacrano i lavoratori, dicono che levano i soldi ai manager ma di fatto non lo fanno, danno altre poltrone a gente sotto processo eccetera
Ultima modifica di peanuts il 12/05/2014, 18:35, modificato 1 volta in totale.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
erding ha scritto:Sulla capacità ( ma forse si tratta solo di onestà) di discernimento degli italiani non ci scommetto più neanche un centesimo!peanuts ha scritto:Secondo voi anche a questo giro il caimano rimonterà? In barba a qualunque legge sulla par condicio sta spopolando sui suoi canali...
Est vrai Italiens sont comme ça.
Ma gli interventi del weekend mi hanno fatto la stessa impressione dichiarata stamani ad Agorà da Ferruccio Sansa, il direttore de IFQ del lunedì.
<<Silvio (il bollito) mi ha fatto pena……..>>
In effetti sembra che abbia toccato decisamente il fondo.
Siamo al:
- Più dentiere per tutti
- Per raccattare voti si è dovuto rivolgere agli amici degli animali domestici. Non lo avrebbe mai fatto solo 6 anni fa. A mio parere sta raschiando il fondo del barile.
Vedremo il 26 di maggio se avrà ragione lui ancora una volta.
Adesso cosa gli manca per raccattare voti? Girare per i cimiteri consolando le vedove che sono sempre di più dei vedovi?
<<Alle prossime votazioni si ricordi di votare Forza Italia, ......Silvio Berlusconi.......che sono io.........Tenga brava donna,...le lascio un santino di Forza Italia. Si ricordi di me al momento del voto.......ci conto.......ne ho tanto bisogno........>>
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
La guerra dei market tari - 1
Offerte in corso:
Berlusconi: “Darò la dentiera gratis a tutti”
Renzi: 80 euro in busta paga ai lavoratori
Grillo: Salario minimo garantito per tutti
Salvini: Fuori dall’euro, con la lira l’economia torna a tirare.
Cetto Laqualunque: Offerta non pervenuta
Dottor La Carogna: Offerta non pervenuta
http://www.youtube.com/watch?v=Cottg5IpTbU&hd=1
http://www.youtube.com/watch?v=1YXdmrqrXrw
********
“Darò la dentiera gratis a tutti” Il marketing odontoiatrico di Silvio
(FILIPPO CECCARELLI).
12/05/2014 di triskel182
DI TUTTI gli oggetti d’uso quotidiano, quello che s’immagina immerso in un bicchiere d’acqua sul lavabo o sul comodino è senza dubbio fra i meno glamour.
E tanto meno lo è, la dentiera, in epoca di accentuato e smagliante giovanilismo renziano, ma forse proprio per questo ieri Berlusconi è tornato a evocare l’indicibile protesi, e anzi ancora una volta senza alcun pudore l’ha promessa a centinaia di migliaia di vecchietti, sua ultima ed estrema speranza elettorale.
Ma quanti gli crederanno stavolta?
«Per esempio una cosa a cui avevo già pensato durante gli anni del governo, ma poi non e’ stato possibile realizzare — ha detto ieri — Al sud ho fatto quasi una classifica.
Ho visto che ci sono moltissime persone anziane a cui mancano i denti e che non hanno i soldi per pagarsi gli impianti dai dentisti. Lo Stato pagherà questi impianti dentali che durano per sempre».
Di tutti gli espedienti del marketing politico, la promessa odontoiatrica risuona come una delle più tristi, ma anche delle più buffe, con il che ottiene senz’altro un buon piazzamento nella classifica dell’ordinario grottesco che caratterizza la rappresentazione pubblica nazionale.
Un guaio supplementare è che sono precisamente 12 anni che Berlusconi s’è impegnato con questa storia delle dentiere gratis.
Il suo primo annuncio risale infatti al maggio del 2002, e già allora la faccenda parve spudorata e al tempo stesso ridicola nel suo irrealistico svolgimento — ma questo purtroppo conta poco giacché con il passare del tempo la memoria si accorcia e avvizzisce.
Ciò non di meno, data l’intuizione del Cavaliere a proposito dei vecchietti sdentati — e data l’ironia del suo avversario Francesco Rutelli che a quei tempi non sarà stato giovane come oggi Renzi, ma certo lo era, e visibilmente, rispetto a nonno Silvio — fu costituita la classicissima commissione presso il ministero della Salute; e l’allora ministro Sirchia, su cui l’oblio appare non del tutto ingiustificato, diede quindi il via all’”Operazione Sorriso”.
A ben vedere c’era in quella denominazione tutto il demone sdolcinatamente illusorio e predatorio di un potere così irresponsabile da farsi crudele, ma senza nemmeno saperlo.
Fin dall’inizio era ovvio che il welfare comportava cifre pazzesche. Gli anziani indigenti furono calcolati in numero di 800 mila; ogni dentiera sarebbe costata dai 2 ai 5 mila euri.
Anche per questo i commissari si tennero sul vago. L’importante era far rimbalzare l’annuncio su qualche tg, poi una scappatoia si sarebbe trovata.
Oltretutto, nulla a riguardo intimava il Contratto con gli italiani.
Per cui dopo un annetto di silenzio, ma pur sempre alla vigilia di qualche elezione, nel 2003 venne fuori che si sarebbe avviata una sperimentazione in Piemonte e nel Lazio.
Dagli 800 mila i vecchietti sdentati da gratificare si ridussero a seimila. L’anno seguente si venne a sapere che il progetto, oltre ad aver cambiato nome e perso le maiuscole,
“Un sorriso, per gli anziani”, si limitava un bonus di mille euri, in pratica un incoraggiamento all’acquisto di una dentiera; mentre la platea si era assottigliata a 3.700 persone.
Però siccome a pensar male non solo si fa peccato e ci si azzecca sempre, come insegnò ad Andreotti un cardinale, ma le magagne sono in genere peggiori di quelle pensate, ecco che nel 2006 la Procura della Repubblica di Roma aprì un’inchiesta sulla “truffa delle dentiere”, anche se del destino di quel procedimento che per la verità coinvolse studi dentistici, non si hanno notizie precise.
Sia come sia, nulla impedì che durante la campagna del 2008 il candidato dello schieramento avverso al centrodestra, e cioè Veltroni, rilanciasse in caso di vittoria un fondo sociale per le cure odontotecniche agli anziani — donde la formula: “diritto al sorriso”.
E tuttavia vinse di nuovo San Silvio. Il quale nei giorni del terremoto dell’Aquila fece la grazia a una signora che aveva perso la dentiera sotto le macerie — né i tg mancarono di mandare in onda anche la gratitudine per il lieto fine. E qui più o meno si era rimasti, sul terreno dei benefici e dei bonifici.
Poi è arrivato il giovane Renzi, e per reazione di marketing Berlusconi ha accentuato il suo profilo senile. Dai servizi sociali con i vecchietti quest’ultima malinconica zampata.
Troppo impegnative, sia l’inesorabile vecchiaia che le indispensabili dentiere, per lasciarle ai leader in piena smania elettorale.
Da La Repubblica del 12/05/2014.
Offerte in corso:
Berlusconi: “Darò la dentiera gratis a tutti”
Renzi: 80 euro in busta paga ai lavoratori
Grillo: Salario minimo garantito per tutti
Salvini: Fuori dall’euro, con la lira l’economia torna a tirare.
Cetto Laqualunque: Offerta non pervenuta
Dottor La Carogna: Offerta non pervenuta
http://www.youtube.com/watch?v=Cottg5IpTbU&hd=1
http://www.youtube.com/watch?v=1YXdmrqrXrw
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“Darò la dentiera gratis a tutti” Il marketing odontoiatrico di Silvio
(FILIPPO CECCARELLI).
12/05/2014 di triskel182
DI TUTTI gli oggetti d’uso quotidiano, quello che s’immagina immerso in un bicchiere d’acqua sul lavabo o sul comodino è senza dubbio fra i meno glamour.
E tanto meno lo è, la dentiera, in epoca di accentuato e smagliante giovanilismo renziano, ma forse proprio per questo ieri Berlusconi è tornato a evocare l’indicibile protesi, e anzi ancora una volta senza alcun pudore l’ha promessa a centinaia di migliaia di vecchietti, sua ultima ed estrema speranza elettorale.
Ma quanti gli crederanno stavolta?
«Per esempio una cosa a cui avevo già pensato durante gli anni del governo, ma poi non e’ stato possibile realizzare — ha detto ieri — Al sud ho fatto quasi una classifica.
Ho visto che ci sono moltissime persone anziane a cui mancano i denti e che non hanno i soldi per pagarsi gli impianti dai dentisti. Lo Stato pagherà questi impianti dentali che durano per sempre».
Di tutti gli espedienti del marketing politico, la promessa odontoiatrica risuona come una delle più tristi, ma anche delle più buffe, con il che ottiene senz’altro un buon piazzamento nella classifica dell’ordinario grottesco che caratterizza la rappresentazione pubblica nazionale.
Un guaio supplementare è che sono precisamente 12 anni che Berlusconi s’è impegnato con questa storia delle dentiere gratis.
Il suo primo annuncio risale infatti al maggio del 2002, e già allora la faccenda parve spudorata e al tempo stesso ridicola nel suo irrealistico svolgimento — ma questo purtroppo conta poco giacché con il passare del tempo la memoria si accorcia e avvizzisce.
Ciò non di meno, data l’intuizione del Cavaliere a proposito dei vecchietti sdentati — e data l’ironia del suo avversario Francesco Rutelli che a quei tempi non sarà stato giovane come oggi Renzi, ma certo lo era, e visibilmente, rispetto a nonno Silvio — fu costituita la classicissima commissione presso il ministero della Salute; e l’allora ministro Sirchia, su cui l’oblio appare non del tutto ingiustificato, diede quindi il via all’”Operazione Sorriso”.
A ben vedere c’era in quella denominazione tutto il demone sdolcinatamente illusorio e predatorio di un potere così irresponsabile da farsi crudele, ma senza nemmeno saperlo.
Fin dall’inizio era ovvio che il welfare comportava cifre pazzesche. Gli anziani indigenti furono calcolati in numero di 800 mila; ogni dentiera sarebbe costata dai 2 ai 5 mila euri.
Anche per questo i commissari si tennero sul vago. L’importante era far rimbalzare l’annuncio su qualche tg, poi una scappatoia si sarebbe trovata.
Oltretutto, nulla a riguardo intimava il Contratto con gli italiani.
Per cui dopo un annetto di silenzio, ma pur sempre alla vigilia di qualche elezione, nel 2003 venne fuori che si sarebbe avviata una sperimentazione in Piemonte e nel Lazio.
Dagli 800 mila i vecchietti sdentati da gratificare si ridussero a seimila. L’anno seguente si venne a sapere che il progetto, oltre ad aver cambiato nome e perso le maiuscole,
“Un sorriso, per gli anziani”, si limitava un bonus di mille euri, in pratica un incoraggiamento all’acquisto di una dentiera; mentre la platea si era assottigliata a 3.700 persone.
Però siccome a pensar male non solo si fa peccato e ci si azzecca sempre, come insegnò ad Andreotti un cardinale, ma le magagne sono in genere peggiori di quelle pensate, ecco che nel 2006 la Procura della Repubblica di Roma aprì un’inchiesta sulla “truffa delle dentiere”, anche se del destino di quel procedimento che per la verità coinvolse studi dentistici, non si hanno notizie precise.
Sia come sia, nulla impedì che durante la campagna del 2008 il candidato dello schieramento avverso al centrodestra, e cioè Veltroni, rilanciasse in caso di vittoria un fondo sociale per le cure odontotecniche agli anziani — donde la formula: “diritto al sorriso”.
E tuttavia vinse di nuovo San Silvio. Il quale nei giorni del terremoto dell’Aquila fece la grazia a una signora che aveva perso la dentiera sotto le macerie — né i tg mancarono di mandare in onda anche la gratitudine per il lieto fine. E qui più o meno si era rimasti, sul terreno dei benefici e dei bonifici.
Poi è arrivato il giovane Renzi, e per reazione di marketing Berlusconi ha accentuato il suo profilo senile. Dai servizi sociali con i vecchietti quest’ultima malinconica zampata.
Troppo impegnative, sia l’inesorabile vecchiaia che le indispensabili dentiere, per lasciarle ai leader in piena smania elettorale.
Da La Repubblica del 12/05/2014.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ha detto che aumenterà le pensioni minime a 1000 euro e le darà anche alle casalinghe
Come al solito non ha detto dove prende i soldi per farlo
Come al solito non ha detto dove prende i soldi per farlo
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
-------------peanuts ha scritto:Ha detto che aumenterà le pensioni minime a 1000 euro e le darà anche alle casalinghe
Come al solito non ha detto dove prende i soldi per farlo
Ciao peanuts.Per correttezza io ho sentito 800 euro.Comunque Emergency in Italia da una mano proprio anche a questo. Il mio 5x mille è da quanche anno che lo devolvo a loro.
http://www.emergency.it/cinque-per-mill ... tAodFjMA7A
Ciao
Paolo11
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Da : "Gli errori militari che hanno cambiato la storia".
La guerra non è soltanto un atto di forza allo scopo di costringere l'avversario a piegarsi alla nostra volontà, essa è anche la sfera dell'incerto e dell'imprevisto, dei contrasti (attriti) reciproci e spesso anche del caos, come ha espresso magistralmente Clausewitz nel suo trattato Della guerra.
*
L'incerto e l'imprevisto è anche una costante della politica. Gli interventi dell'ultima settimana ci hanno mostrato un Berlusconi sempre più bollito, sempre più incartato sul viale del tramonto.
Sabato scorso ha creato un forte disagio tra i suoi per aver accettato di partecipare all'incontro organizzato sui cani dalla rossa Michele Brambilla.
Hanno anche usato termini forti nei confronti del capo-faraone.
Giorni addietro la guerra della Procura milanese aveva fatto ringalluzzire i berluscones sulla liceità della Bocassini su alcuni passaggi del caso Ruby.
Oggi ci mancava l'uscita del libro di Geithner a complicare una campagna elettorale super avvelenata.
Un assist involontario, imprevisto, che da fiato al bollito moribondo.
Dopo un ventennio fallimentare della presenza del Caimano, non riusciamo a chiudere definitivamente la partita.
Già è grave che il berlusconismo devastante si è impossessato del 55% degli italiani e ci vorranno anni ed anni prima di sostituire questa perniciosa cultura.
La presenza poi di Berlusconi aggrava ulteriormente il declino del Paese.
Caso Geithner, Berlusconi: “Complotto contro di me? Lo sapevo e lo dissi”
Come si legge in alcuni passaggi del libro dell'ex ministro del Tesoro Usa, nel 2011 alcuni dirigenti europei proposero agli Stati Uniti di organizzare un piano che convincesse l'ex premier italiano a lasciare il suo incarico. Il presidente del Copasir Giacomo Stucchi: "Sicuramente dei condizionamenti ci sono stati". Alfano: "Valuteremo commissione d'inchiesta"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 maggio 2014Commenti (426)
Un piano per far cadere il governo Berlusconi. Questo è quanto si legge in “Stress Test”, libro appena uscito dell’ex ministro statunitense del Tesoro, Tim Geithner, di cui La Stampa pubblica in anteprima alcune parti. Secondo la sua ricostruzione alcuni funzionari europei lo avrebbero contattato nell’autunno del 2011, in piena crisi economica, chiedendogli di partecipare a un piano che convincesse l’ex premier italiano a lasciare il suo incarico. Geithner sostiene che i funzionari “volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell’Fmi all’Italia, fino a quando non se ne fosse andato (Berlusconi, ndr)”.
Geithner, dopo averne parlato anche con Obama, rifiutò la proposta: “Parlammo al presidente di questo invito sorprendente, ma per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa, non potevamo coinvolgerci in un complotto come quello. ‘Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani’, io dissi”, come si legge in un passaggio del libro. L’ex ministro, invece, per superare quei mesi critici e salvare l’eurozona, cercò di rafforzare la collaborazione con il presidente della Bce Mario Draghi. Sulla vicenda il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha fatto sapere che si sta valutando l’apertura di una commissione d’inchiesta.
La replica dell’ex cavaliere – “Non sono sorpreso”, ha detto in un’intervista a Corriere.it l’ex premier Silvio Berlusconi, che nel novembre 2011, va ricordato, rassegnò volontariamente le dimissioni dopo aver perso la maggioranza alla Camera durante il voto del rendiconto generale dello Stato. “Ho sempre dichiarato che nel 2011 nei confronti del mio governo, ma anche nei confronti del mio Paese – afferma oggi l’ex cavaliere -, c’è stato tutto un movimento che era partito dal nostro interno ma poi si è esteso anche all’esterno per tentare di sostituire il mio governo, eletto dai cittadini, con un altro governo”.
Nel giugno del 2011, “quando ancora non era scoppiato l’imbroglio degli spread – continua Berlusconi -, il Presidente della Repubblica Napolitano riceveva Monti e Passera, come è stato scritto, per scegliere i tecnici di un nuovo governo tecnico e addirittura per stilare il documento programmatico. E poi abbiamo saputo anche che ci sono state quattro successive tappe di scrittura, con l’ultima addirittura di 196 pagine”. Berlusconi, ricorda ancora “avevo la contezza che stesse accadendo qualcosa e avevo anche ad un certo punto ritenuto che ci fosse una precisa regia. Al G-20 di Cannes, addirittura, amici e colleghi di altri paesi mi dissero: ‘Ma hai deciso di dare le dimissioni? Perché sappiamo che tra una settimana ci sarà il governo Monti…’. E l’ha rivelato per esempio Zapatero in un suo libro che riguardava quel periodo”. L’ex premier ha affermato anche di non essere sorpreso che queste nuove rivelazioni vengano da un uomo del presidente Usa. “Io devo dire che Obama si comportò bene durante tutto il G20. Noi fummo chiamati dalla Merkel e Sarkozy a due riunioni in due giorni consecutivi e in queste riunioni si tentò di farmi accettare un intervento dal Fondo Monetario Internazionale. Io garantii che i nostri conti erano in ordine e non avevamo nessun bisogno di aiuti dall’esterno e rifiutai di accedere a questa offerta, che avrebbe significato colonizzare l’Italia come è stata colonizzata la Grecia, con la Troika”.
La smentita del complotto delle fonti Ue – “Nessun complotto contro Silvio Berlusconi” nell’autunno del 2011, “lavoravamo giorno e notte per salvare l’euro e proteggere i risparmi dei cittadini europei”. È quanto hanno detto all’Adnkronos fonti dell’Unione europea riguardo alle rivelazioni contenute nel libro dell’ex segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner.
Le conferme ai condizionamenti - A confermare pressioni per le dimissioni di Berlusconi è intervenuto anche il presidente del Copasir (l’organo di controllo dei servizi segreti italiani del Parlamento), Giacomo Stucchi. “Non sempre tutto è vero, non sempre tutto è falso” ha detto il senatore leghista. E ha aggiunto che “sicuramente dei condizionamenti ci sono stati, perché altrimenti non si capisce quello spread che cresceva dalla sera alla mattina”.
Indiscrezioni che si vanno ad aggiungere a quelle riportate nel libro di Alan Friedman, “Ammazziamo il gattopardo”, in cui il giornalista ha svelato che già dall’estate del 2011 Napolitano stava sondando il terreno per portare a Palazzo Chigi il senatore a vita Mario Monti. La successione con Berlusconi sarebbe avvenuta il 12 novembre 2011 e fu ben vista dall’Europa. Geithner definisce Monti come «un economista che proiettava competenza tecnocratica»; a questo cambiamento si aggiunse poi il massiccio finanziamento delle banche voluto da Draghi. La crisi sembrò parzialmente superata ma rifece capolino già nell’estate del 2012.
Le reazioni del centro-destra – Intanto l’anteprima del libro di Geithner suscita le prime reazioni nel mondo del centro-destra: “Nell’autunno 2011 ci fu il complotto contro Berlusconi. Lo confermano esponenti di vertice dell’amministrazione americana. Berlusconi, quando parla di un colpo di Stato, ha ragione”, afferma l’esponente di Forza Italia Maurizio Gasparri.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05 ... no/983306/
La guerra non è soltanto un atto di forza allo scopo di costringere l'avversario a piegarsi alla nostra volontà, essa è anche la sfera dell'incerto e dell'imprevisto, dei contrasti (attriti) reciproci e spesso anche del caos, come ha espresso magistralmente Clausewitz nel suo trattato Della guerra.
*
L'incerto e l'imprevisto è anche una costante della politica. Gli interventi dell'ultima settimana ci hanno mostrato un Berlusconi sempre più bollito, sempre più incartato sul viale del tramonto.
Sabato scorso ha creato un forte disagio tra i suoi per aver accettato di partecipare all'incontro organizzato sui cani dalla rossa Michele Brambilla.
Hanno anche usato termini forti nei confronti del capo-faraone.
Giorni addietro la guerra della Procura milanese aveva fatto ringalluzzire i berluscones sulla liceità della Bocassini su alcuni passaggi del caso Ruby.
Oggi ci mancava l'uscita del libro di Geithner a complicare una campagna elettorale super avvelenata.
Un assist involontario, imprevisto, che da fiato al bollito moribondo.
Dopo un ventennio fallimentare della presenza del Caimano, non riusciamo a chiudere definitivamente la partita.
Già è grave che il berlusconismo devastante si è impossessato del 55% degli italiani e ci vorranno anni ed anni prima di sostituire questa perniciosa cultura.
La presenza poi di Berlusconi aggrava ulteriormente il declino del Paese.
Caso Geithner, Berlusconi: “Complotto contro di me? Lo sapevo e lo dissi”
Come si legge in alcuni passaggi del libro dell'ex ministro del Tesoro Usa, nel 2011 alcuni dirigenti europei proposero agli Stati Uniti di organizzare un piano che convincesse l'ex premier italiano a lasciare il suo incarico. Il presidente del Copasir Giacomo Stucchi: "Sicuramente dei condizionamenti ci sono stati". Alfano: "Valuteremo commissione d'inchiesta"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 maggio 2014Commenti (426)
Un piano per far cadere il governo Berlusconi. Questo è quanto si legge in “Stress Test”, libro appena uscito dell’ex ministro statunitense del Tesoro, Tim Geithner, di cui La Stampa pubblica in anteprima alcune parti. Secondo la sua ricostruzione alcuni funzionari europei lo avrebbero contattato nell’autunno del 2011, in piena crisi economica, chiedendogli di partecipare a un piano che convincesse l’ex premier italiano a lasciare il suo incarico. Geithner sostiene che i funzionari “volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell’Fmi all’Italia, fino a quando non se ne fosse andato (Berlusconi, ndr)”.
Geithner, dopo averne parlato anche con Obama, rifiutò la proposta: “Parlammo al presidente di questo invito sorprendente, ma per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa, non potevamo coinvolgerci in un complotto come quello. ‘Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani’, io dissi”, come si legge in un passaggio del libro. L’ex ministro, invece, per superare quei mesi critici e salvare l’eurozona, cercò di rafforzare la collaborazione con il presidente della Bce Mario Draghi. Sulla vicenda il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha fatto sapere che si sta valutando l’apertura di una commissione d’inchiesta.
La replica dell’ex cavaliere – “Non sono sorpreso”, ha detto in un’intervista a Corriere.it l’ex premier Silvio Berlusconi, che nel novembre 2011, va ricordato, rassegnò volontariamente le dimissioni dopo aver perso la maggioranza alla Camera durante il voto del rendiconto generale dello Stato. “Ho sempre dichiarato che nel 2011 nei confronti del mio governo, ma anche nei confronti del mio Paese – afferma oggi l’ex cavaliere -, c’è stato tutto un movimento che era partito dal nostro interno ma poi si è esteso anche all’esterno per tentare di sostituire il mio governo, eletto dai cittadini, con un altro governo”.
Nel giugno del 2011, “quando ancora non era scoppiato l’imbroglio degli spread – continua Berlusconi -, il Presidente della Repubblica Napolitano riceveva Monti e Passera, come è stato scritto, per scegliere i tecnici di un nuovo governo tecnico e addirittura per stilare il documento programmatico. E poi abbiamo saputo anche che ci sono state quattro successive tappe di scrittura, con l’ultima addirittura di 196 pagine”. Berlusconi, ricorda ancora “avevo la contezza che stesse accadendo qualcosa e avevo anche ad un certo punto ritenuto che ci fosse una precisa regia. Al G-20 di Cannes, addirittura, amici e colleghi di altri paesi mi dissero: ‘Ma hai deciso di dare le dimissioni? Perché sappiamo che tra una settimana ci sarà il governo Monti…’. E l’ha rivelato per esempio Zapatero in un suo libro che riguardava quel periodo”. L’ex premier ha affermato anche di non essere sorpreso che queste nuove rivelazioni vengano da un uomo del presidente Usa. “Io devo dire che Obama si comportò bene durante tutto il G20. Noi fummo chiamati dalla Merkel e Sarkozy a due riunioni in due giorni consecutivi e in queste riunioni si tentò di farmi accettare un intervento dal Fondo Monetario Internazionale. Io garantii che i nostri conti erano in ordine e non avevamo nessun bisogno di aiuti dall’esterno e rifiutai di accedere a questa offerta, che avrebbe significato colonizzare l’Italia come è stata colonizzata la Grecia, con la Troika”.
La smentita del complotto delle fonti Ue – “Nessun complotto contro Silvio Berlusconi” nell’autunno del 2011, “lavoravamo giorno e notte per salvare l’euro e proteggere i risparmi dei cittadini europei”. È quanto hanno detto all’Adnkronos fonti dell’Unione europea riguardo alle rivelazioni contenute nel libro dell’ex segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner.
Le conferme ai condizionamenti - A confermare pressioni per le dimissioni di Berlusconi è intervenuto anche il presidente del Copasir (l’organo di controllo dei servizi segreti italiani del Parlamento), Giacomo Stucchi. “Non sempre tutto è vero, non sempre tutto è falso” ha detto il senatore leghista. E ha aggiunto che “sicuramente dei condizionamenti ci sono stati, perché altrimenti non si capisce quello spread che cresceva dalla sera alla mattina”.
Indiscrezioni che si vanno ad aggiungere a quelle riportate nel libro di Alan Friedman, “Ammazziamo il gattopardo”, in cui il giornalista ha svelato che già dall’estate del 2011 Napolitano stava sondando il terreno per portare a Palazzo Chigi il senatore a vita Mario Monti. La successione con Berlusconi sarebbe avvenuta il 12 novembre 2011 e fu ben vista dall’Europa. Geithner definisce Monti come «un economista che proiettava competenza tecnocratica»; a questo cambiamento si aggiunse poi il massiccio finanziamento delle banche voluto da Draghi. La crisi sembrò parzialmente superata ma rifece capolino già nell’estate del 2012.
Le reazioni del centro-destra – Intanto l’anteprima del libro di Geithner suscita le prime reazioni nel mondo del centro-destra: “Nell’autunno 2011 ci fu il complotto contro Berlusconi. Lo confermano esponenti di vertice dell’amministrazione americana. Berlusconi, quando parla di un colpo di Stato, ha ragione”, afferma l’esponente di Forza Italia Maurizio Gasparri.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05 ... no/983306/
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Berlusconi: "Complotto contro di me? Lo sapevo e lo dissi"
Il leader di Forza Italia: "Ho sempre dichiarato che nel 2011 c'è stato tutto un movimento, che era partito dal nostro interno ma poi si è esteso anche all'esterno, per tentare di sostituire il mio governo, eletto dai cittadini, con un altro governo"
Raffaello Binelli - Mar, 13/05/2014 - 19:18
"Non sono sorpreso. Ho sempre dichiarato che nel 2011 nei confronti del mio governo, ma anche nei confronti del mio Paese, c'è stato tutto un movimento che era partito dal nostro interno ma poi si è esteso anche all'esterno per tentare di sostituire il mio governo, eletto dai cittadini, con un altro governo".
Così Silvio Berlusconi, a Corriere.it, commenta le rivelazioni dell'ex ministro del Tesoro Usa, Timothy Geithner, il quale ha affermato che al G20 del 2011 funzionari europei chiesero l'aiuto degli Stati Uniti per far cadere il governo allora guidato dal leader del centrodestra.
"Già nel giugno del 2011 - prosegue il leader di Forza Italia - quando ancora non era scoppiato l'imbroglio degli spread, il presidente della Repubblica Napolitano riceveva Monti e Passera, come è stato scritto, per scegliere i tecnici di un nuovo governo tecnico e addirittura per stilare il documento programmatico. E poi abbiamo saputo anche che ci sono state quattro successive tappe di scrittura, con l'ultima addirittura di 196 pagine". E prosegue con altri particolari: "Io avevo la contezza che stesse accadendo qualcosa e avevo anche ad un certo punto ritenuto che ci fosse una precisa regia. Al G-20 di Cannes, addirittura, amici e colleghi di altri paesi mi dissero: 'Ma hai deciso di dare le dimissioni? Perché sappiamo che tra una settimana ci sarà il governo Monti…'. E l'ha rivelato per esempio Zapatero in un suo libro che riguardava quel periodo".
Obama però, dice il leader di Forza Italia "si comportò bene durante tutto il G20. Noi fummo chiamati dalla Merkel e Sarkozy a due riunioni in due giorni consecutivi e in queste riunioni si tentò di farmi accettare un intervento dal Fondo Monetario Internazionale. Io garantii che i nostri conti erano in ordine e non avevamo nessun bisogno di aiuti dall’esterno e rifiutai di accedere a questa offerta, che avrebbe significato colonizzare l’Italia come è stata colonizzata la Grecia, con la Troika".
Toti: "Ora c'è la prova"
"Se tre indizi in ogni ordinamento giuridico fanno una prova, oggi abbiamo più che una prova che quello che cacciò Berlusconi da palazzo Chigi fu un vero e proprio complotto". Lo dice ai microfoni di Studio Aperto il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, commentando le rivelazioni di Geithner. "Un complotto - aggiunge - che gli italiani hanno pagato sulla loro pelle, privati della capacità di scegliere da chi essere governati, e con le loro tasche vista la gragnuola di tasse imposte da Monti e dai successivi governi di sinistra".
Il leader di Forza Italia: "Ho sempre dichiarato che nel 2011 c'è stato tutto un movimento, che era partito dal nostro interno ma poi si è esteso anche all'esterno, per tentare di sostituire il mio governo, eletto dai cittadini, con un altro governo"
Raffaello Binelli - Mar, 13/05/2014 - 19:18
"Non sono sorpreso. Ho sempre dichiarato che nel 2011 nei confronti del mio governo, ma anche nei confronti del mio Paese, c'è stato tutto un movimento che era partito dal nostro interno ma poi si è esteso anche all'esterno per tentare di sostituire il mio governo, eletto dai cittadini, con un altro governo".
Così Silvio Berlusconi, a Corriere.it, commenta le rivelazioni dell'ex ministro del Tesoro Usa, Timothy Geithner, il quale ha affermato che al G20 del 2011 funzionari europei chiesero l'aiuto degli Stati Uniti per far cadere il governo allora guidato dal leader del centrodestra.
"Già nel giugno del 2011 - prosegue il leader di Forza Italia - quando ancora non era scoppiato l'imbroglio degli spread, il presidente della Repubblica Napolitano riceveva Monti e Passera, come è stato scritto, per scegliere i tecnici di un nuovo governo tecnico e addirittura per stilare il documento programmatico. E poi abbiamo saputo anche che ci sono state quattro successive tappe di scrittura, con l'ultima addirittura di 196 pagine". E prosegue con altri particolari: "Io avevo la contezza che stesse accadendo qualcosa e avevo anche ad un certo punto ritenuto che ci fosse una precisa regia. Al G-20 di Cannes, addirittura, amici e colleghi di altri paesi mi dissero: 'Ma hai deciso di dare le dimissioni? Perché sappiamo che tra una settimana ci sarà il governo Monti…'. E l'ha rivelato per esempio Zapatero in un suo libro che riguardava quel periodo".
Obama però, dice il leader di Forza Italia "si comportò bene durante tutto il G20. Noi fummo chiamati dalla Merkel e Sarkozy a due riunioni in due giorni consecutivi e in queste riunioni si tentò di farmi accettare un intervento dal Fondo Monetario Internazionale. Io garantii che i nostri conti erano in ordine e non avevamo nessun bisogno di aiuti dall’esterno e rifiutai di accedere a questa offerta, che avrebbe significato colonizzare l’Italia come è stata colonizzata la Grecia, con la Troika".
Toti: "Ora c'è la prova"
"Se tre indizi in ogni ordinamento giuridico fanno una prova, oggi abbiamo più che una prova che quello che cacciò Berlusconi da palazzo Chigi fu un vero e proprio complotto". Lo dice ai microfoni di Studio Aperto il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, commentando le rivelazioni di Geithner. "Un complotto - aggiunge - che gli italiani hanno pagato sulla loro pelle, privati della capacità di scegliere da chi essere governati, e con le loro tasche vista la gragnuola di tasse imposte da Monti e dai successivi governi di sinistra".
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