Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Beh se prima del voto Grillo ha sicuramente sbagliato nei toni e nei discorsi inutili tipo tribunale maccartista di di stampo americano mentre esiste anche una via diversa usata dal grande Mandela "la riconciliazione", cioè chi ha sbagliato il corrotto si faccia avanti si autodenunci insieme ai complici. Grillo ha scelto la prima ipotesi quella del tribunaloe d'inquisizione attraverso il web, cioè ancora peggio una specie di gogna mediatica.
Cosa ha hatto poi Grillo dopo le elezioni?
Anziché fare un meeting con i parlamentari ed eletti nei comuni province e regioni x capire i motivi della sconfitta ..... prende una aereo a va ad incontrare Nigel Farage xenofobo e più grande antieuropeista presente da 2 legislature nel PE, quindi un professionista della politica al III mandato, cosa che è proibita nello statuto non-statuto del M5S.
Un autogol che se la democrazia interna esistesse nel movimento dovrebbe portare alla sua defenestrazione. Ma lui è ilo proprietario del simbolo e come Berlusconi tiene gli aficionados per le palle.
Non vedo niente di buono in Grillo e nel grillismo.
Saluti
Cosa ha hatto poi Grillo dopo le elezioni?
Anziché fare un meeting con i parlamentari ed eletti nei comuni province e regioni x capire i motivi della sconfitta ..... prende una aereo a va ad incontrare Nigel Farage xenofobo e più grande antieuropeista presente da 2 legislature nel PE, quindi un professionista della politica al III mandato, cosa che è proibita nello statuto non-statuto del M5S.
Un autogol che se la democrazia interna esistesse nel movimento dovrebbe portare alla sua defenestrazione. Ma lui è ilo proprietario del simbolo e come Berlusconi tiene gli aficionados per le palle.
Non vedo niente di buono in Grillo e nel grillismo.
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Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
M5S: i deputati chiedono più visibilità. Grillo e Casaleggio su tutte le furie
L'ex capogruppo e fedelissima del leader Lombardi: "I dissidenti se ne vadano per dignità". Lo staff comunicazione di Montecitorio reclama maggior spazio in tv per i singoli parlamentari, più proposte perché, i pentastellati sono spesso percepiti come "saccenti"
29 maggio 2014
Grillo e Casaleggio su tutte le furie, accuse e tensioni tra i parlamentari pentastellati. Il risultato delle Europee (M5S quasi doppiato dal Pd) apre un fronte di discussione quanto mai acceso nel movimento nato dai meet up e dalla rete. Ad aprire la breccia, un documento elaborato dallo "staff comunicazione" del gruppo di Montecitorio. Un documento che - all'insaputa dei fondatori - propone maggior partecipazione in tv per i singoli parlamentari, l'uso dello streaming per i dibattiti interni e la costituzione di un un governo ombra.
Il documento: "Non siamo da governo"
"Non siamo da governo. Ciò che i parlamentari hanno percepito è stato l’atteggiamento di sfiducia nei loro confronti. Seppur elogiati per il loro impegno, i parlamentari del M5S non sono ancora percepiti come affidabili. Si ritengono poco concreti (la battaglia sul 138 l’hanno capita ben poche persone). Mancano di umiltà e a volte sono percepiti come saccenti".
Le soluzioni proposte: "Organizzare stati generali tematici, entrare nelle università, nei luoghi di lavoro e lasciar perdere le agorà. Andare a presentare denunce e proposte direttamente ai destinatari. Aprirsi, prendersi le piazze mediatiche degli altri. Per far percepire l’affidabilità e il costruttivismo del gruppo - recita il documento - non si possono più fare solo denunce senza essere affiancate da proposte e soluzioni. Se non si ha una soluzione a un problema non lo si può denunciare". Per dare corpo a queste soluzioni, si propone la costituzione di un "governo ombra", soluzione praticata dal Pd di Veltroni e dal Pds di Achille Occhetto.
L'ira di Grillo, l'anatema di Lombardi: "Pronti a nuove espulsioni di dissidenti"
L'ex capogruppo alla Camera Roberta Lombardi - e fedelissima dei leader - in un'intervista ad Avvenire non esclude la possibilità di nuove espulsioni per i criticii: "O Curro', Rizzetto e gli altri dissidenti si adeguano alle posizioni della maggioranza oppure, se non sono d'accordo, per dignita' dovrebbero andarsene. Basta con le pugnalate". La replica del "dissidente" Rizzetto: "Si può pensarla come si vuole, ma che avrebbe lasciato se i risultati fossero andati male non l'ha detto Curro', l'ha detto Grillo?".
http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 24c07.html
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Cari grillini, si e' aperto anche all'interno di voi un certo cerchio magico che non può che nuocere allo stesso movimento e soprattutto svilisce un certo lavoro fatto da alcuni di voi con onesta e serieta'.
Potete dare un bel contributo a cambiare questo stato di cose ma dovete fare politica quella vera e non mandare in fumo con un vaffa... qualsiasi cosa.
Non saranno mica tutti delinquenti in parlamento o no? Sappiate cernere e non mettere tutti nello stesso piano.
Con costoro dovete dialogare se non volete esaurirvi al piu' presto.
Lo zoccolo duro sul quale ora fate riferimento per tranquillizzare un po' la "platea" è piu' volatile di qualsiasi altro partito. A mio avviso anche a quello stesso di Renzi.
La protesta di per se e' giusta ma poi bisogna politicizzarla con proposte ponderate e fattibili.
Quindi, e qui mi riferisco pure a Paolino, non sottovalutate l'appello fatto da alcuni di voi che ho inserito nel mio precedente post .
Non sottovalutatelo perché potrebbe costarvi non caro ma mooolto caro.
Questa vs. marea di popolo potrebbe cadere nelle mani di chissa' quale nuovo "liberatore" della Patria.
un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Ma il M5S coi suoi 17 seggi perché non contatta quelli del GUE o di Tsipras visto che esistono tanti candidati di Tsipras in stretto rapporto col movimento grillino?
Forse non vuole sbilanciarsi a sinistra ? ma prima o dopo bisogna prendere una direzione.
Forse non vuole sbilanciarsi a sinistra ? ma prima o dopo bisogna prendere una direzione.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
https://www.youtube.com/watch?v=vA0gsIi ... ploademail
https://www.youtube.com/watch?v=MVDPGzG ... ploademail
https://www.youtube.com/watch?v=MAEBcUF ... ploademail
..........................................
Grillo non si deve dimettere
"Si stanno levando molte voci che chiedono le “dimissioni” di Beppe Grillo (ho visto una dichiarazione in questo senso anche di parlamentari del M5s o ex del movimento), anche in questo blog ci sono interventi che vanno in questo senso e qualche autorevole amico me lo ha scritto in una mail privata. Tutti, più o meno, ricordano la frase con cui Grillo diceva che si sarebbe ritirato se non avesse “vinto”. Bene, allora discutiamone.
In primo luogo: dimettersi da cosa? Grillo non ha cariche formali nel M5s, non ne è il segretario. Per cui la richiesta di dimissioni può significare solo che deve smettere di parlare e magari chiudere il suo sito. Mi sembra una richiesta eccessiva, che non si può fare neanche al leader più sconfitto del sistema solare: ma, allora, fatte le dovute proporzioni, uno come Veltroni cosa avrebbe dovuto fare? Per non dire di Paolo Ferrero.
Allora, come prima cosa mi pare sia il caso di “prendere le misure” di questo risultato elettorale. Una sconfitta, l’abbiamo definita dal primo momento e senza giri di parole, ma c’è sconfitta e sconfitta e non tutte le battaglie perse sono Waterloo. Nel nostro caso il bicchiere non è mezzo pieno e mezzo vuoto, ma neppure del tutto vuoto. Diciamo così: è vuoto per i due terzi, ma c’è pur sempre un terzo pieno.
Certamente nessuno degli obiettivi è stato raggiunto (affiancamento o superamento del Pd, conquista di almeno una regione) e non solo non c’è stata alcuna avanzata del M5s oltre il 25%, ma si sono persi circa un milione di voti, scendendo al 21%. E questa è la parte “reale” della sconfitta. Poi c’è un “effetto ottico” che la ingigantisce: l’inaspettata e fortissima avanzata del Pd. Non c’è dubbio che questo sia una “vittoria del sistema” che si è compattato intorno ad un partito, ma è una vittoria che va un po’ relativizzata.
In primo luogo perché quel 40% avviene in elezioni dove l’astensionismo è cresciuto di 17 punti in un anno, ma è del tutto presumibile che, come nel passato, la gran parte degli astenuti poi torneranno a votare nelle politiche ed i conti occorrerà rifarli. E mi sembra molto difficile che il Pd mantenga il 40% anche con il rientro degli astenuti delle europee.
In secondo luogo, Renzi ha potuto giovarsi di una straordinaria rendita di posizione: la destra frazionatissima e in forte calo (è passata dai 10 milioni di voti della coalizione dello scorso anno, ai poco più di 8 milioni e mezzo di oggi), il centro montiano e la lista Giannino (che sommavano quasi il 12%) si è polverizzato ed è privo di qualsiasi espressione politica credibile, l’estrema sinistra è in difficoltà (che, infatti, ha ceduto un buon 1,3% della sommatoria di 5,45% di Sel e Rc). Il Pd, di fatto, aveva un unico avversario nel M5s che aveva contro tutti gli altri partiti. E, come abbiamo detto dall’inizio, Renzi ha vinto perché ha limitato al minimo le sue perdite verso l’astensione e gli altri partiti ed ha ingoiato sano sano il centro montiano, aggiungendo qualcosa da Forza Italia e dal M5s. In qualche modo si è ripetuto quanto accadde nel 1976, quando il Pci sembrava dover sorpassare una Dc in crisi: la cosa terrorizzò i moderati che fecero quadrato intorno alla Dc che si riprese e tenne a bada il Pci.
In Italia questo genere di sfide premiano sempre i moderati e conservatori al potere ed il M5s è caduto nella trappola. Quindi, più che vittoria del Pd dovremmo parlare di confluenza del centro montiano nelle sue fila.
Veniamo, invece, al terzo di bicchiere pieno del M5s: in primo luogo, è un movimento giovane che conferma un notevole grado di radicamento elettorale mantenendo i 4/5 della sua originaria percentuale. In secondo luogo, se ha subito la perdita dei circa 3/8 dei suoi elettori, è vero che, nella maggior parte, essi non si sono indirizzati verso altri partiti (direi circa 5-600.000 al Pd e 150-200.00 alla Lega), ma verso l’astensione. Abbiamo detto che l’incremento delle astensioni in questo tipo di elezioni dipende, più che da una disaffezione verso il partito precedentemente votato, da una disaffezione verso le istituzioni europee, per le quali serve poco votare. Questo vale per tutti, anche per il M5s. Il che non annulla certamente la flessione, ma la attenua nel suo significato potenziale.
In terzo luogo, il Movimento mantiene un forte peso nell’elettorato più giovane, il che è sempre un elemento di vantaggio sugli altri, non fosse altro che per ragioni demografiche.
Ma, soprattutto, il trionfo odierno di Renzi non è affatto definitivo ed irreversibile –come si è detto- e la “rendita di posizione” che oggi ha premiato lui, in prospettiva premia il M5s, restato unica opposizione consistente. Il centro (intendendo per esso quello montiano o di Casini) è dissolto, la destra, allo stato dei fatti, è in calo e soprattutto disunita, collocata parecchi punti sotto il Pd, la Lista Tsipras ha avuto un successo di cui ci rallegriamo, ma non ha dimensioni che possano impensierire il Pd ed, in caso di elezioni con l’Italicum, si troverebbe nella situazione di scegliere fra entrare in coalizione con il Pd o il M5s o sparire (per ora mi pare che la soglia dell’8% sia ampiamente fuori della sua portata).
Di fatto il M5s resta l’unico contraltare numericamente credibile al Pd. Tutto questo considerato, mi pare che si possa parlare di una battaglia persa, ma non di una guerra persa. La guerra continua e il M5s resta l’unica forza capace di aprire la strada ad un cambiamento del sistema politico. Che poi ci riesca o no dipenderà dalla sua capacità politica, ma oggi è l’unico ad avere le carte sufficienti per provarci.
Questo, però, implica un immediato cambio di passo: il M5s ha sbagliato soprattutto nel sottovalutare le resistenze ambientali e la reazione del sistema. Insomma: non penserete che le classi dominanti stiano ferme ad aspettare di essere rovesciate? Chiedetevi perché Ferrara festeggia a cocaina o il “Giornale” dedichi il titolo di apertura ai grillini asfaltati, mentre non avrebbero nulla di cui gioire per i propri risultati elettorali. E’ evidente che battere il M5s era l’obbiettivo di tutti, prima ancora che superarsi fra di loro. Il potere non permette di essere sfidato senza reagire.
Il che significa che battere il sistema non è una gita fuori porta o una scaramuccia: è una guerra di lunga durata, nella quale bisogna mettere in conto anche le sconfitte parziali, alle quali occorre reagire serrando le fila e rivedendo tattica e strategia. E qui si vede di che pasta è fatto un movimento e la gente che lo compone.
Il M5s deve tenersi lontano dalle opposte derive della chiusura settaria e del “rompere le righe”. Gli serve una riflessione profonda, senza pregiudizi ma senza autolesionismi, una impennata di orgoglio, ma senza arroccamenti autocelebrativi o giustificazionismi.
In questo quadro, va posta la questione di Grillo e delle sue “dimissioni” (chiamiamole così): servono al M5s? Io credo di no. Se Grillo si ritirasse oggi il M5s non reggerebbe e sarebbe, appunto, il rompete le righe. La coda suonerebbe alle orecchie dei suoi elettori come un “ammainabandiera” ed il riconoscimento pieno di una sconfitta definitiva. Trasformerebbe una battaglia persa in una guerra persa.
Capisco che molti aspettano esattamente questo, ma faccio presente qualche inconveniente di questa scelta. Le strade che si aprirebbero sarebbero solo due: o la ripresa della destra come alternativa al Pd o (se la destra non si riprendesse) oppure l’assenza di qualunque alternativa al Pd che correrebbe da solo. La seconda sarebbe una “democrazia popolare” dell’est Europa di cui nessuno (spero) senta la nostalgia, la prima sarebbe esattamente il contrario di quello che vorremmo per toglierci definitivamente il Caimano dalle scatole, sarebbe la sua ennesima resurrezione. Capisco che questo possa risultare allettante per i berlusconiani, ma per gli altri? In secondo luogo, faccio notare che, nell’ondata eurocritica attuale, il M5s è l’unico che si collochi a sinistra del blocco europeista, anche se ha rapporti con l’Ukip (che, peraltro, non è un gruppo fascistoide come il Fn, Obbik, ecc.). E sinora è proprio il M5s ad aver evitato che la protesta si canalizzasse a destra in Italia. Quanti auspicano la scomparsa del M5s, sono in grado di garantire che questo non finisca per alimentare cose assai meno accettabili?
Dunque, è bene che il M5s resti e riprenda la sua lotta, pur se con aggiustamenti e rettifiche necessari. E se vogliamo che il M5s resti, occorre che Grillo e Casaleggio restino dove sono e continuino ad avere il loro ruolo. E che Grillo continui ad essere il “frontman” del movimento con le sue caratteristiche espressive. A proposito: c’è chi si fa beffe di questa mia frase, chiedendomi se debba continuare ad esprimersi “come uno scaricatore di porto”. Io intendevo dire che essendo un comico abituato alla satira politica continui a far questo, quanto poi agli “scaricatori di porto”, cosa abbiamo contro i portuali? Io ricordo che quelli di Genova, i leggendari camalli, ebbero un ruolo determinante nella caduta di Tambroni, cosa di cui, credo, gli si debba esser grati. Ma capisco che nei salotti e nelle terrazze di un certo livello il bon ton faccia premio sulla militanza democratica.
Tornando al discorso precedente: Grillo e Casaleggio restino dove sono, ma facciano spazio anche ad altri, che il movimento abbia una immagine più ricca e collegiale, dimostri di non essere più solo i suoi due fondatori. E che i grillini mettano da parte gli ottimismi eccessivi: il sistema c’è, è forte e si difende, non ci si facciano illusioni e non si pensi di vivere solo di rendita degli errori degli avversari.
Il M5s deve rafforzare la sua immagine di forza politica propositiva capace di tradurre la sua spinta antisistema in obiettivi parziali, concreti e perseguibili. La strada è ancora lunga e il M5s ha preso una battuta d’arresto, ma non una sconfitta definitiva." Aldo Giannuli
http://www.beppegrillo.it/
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/ ... rg-decide/
..................................
Ciao
Paolo11
https://www.youtube.com/watch?v=MVDPGzG ... ploademail
https://www.youtube.com/watch?v=MAEBcUF ... ploademail
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Grillo non si deve dimettere
"Si stanno levando molte voci che chiedono le “dimissioni” di Beppe Grillo (ho visto una dichiarazione in questo senso anche di parlamentari del M5s o ex del movimento), anche in questo blog ci sono interventi che vanno in questo senso e qualche autorevole amico me lo ha scritto in una mail privata. Tutti, più o meno, ricordano la frase con cui Grillo diceva che si sarebbe ritirato se non avesse “vinto”. Bene, allora discutiamone.
In primo luogo: dimettersi da cosa? Grillo non ha cariche formali nel M5s, non ne è il segretario. Per cui la richiesta di dimissioni può significare solo che deve smettere di parlare e magari chiudere il suo sito. Mi sembra una richiesta eccessiva, che non si può fare neanche al leader più sconfitto del sistema solare: ma, allora, fatte le dovute proporzioni, uno come Veltroni cosa avrebbe dovuto fare? Per non dire di Paolo Ferrero.
Allora, come prima cosa mi pare sia il caso di “prendere le misure” di questo risultato elettorale. Una sconfitta, l’abbiamo definita dal primo momento e senza giri di parole, ma c’è sconfitta e sconfitta e non tutte le battaglie perse sono Waterloo. Nel nostro caso il bicchiere non è mezzo pieno e mezzo vuoto, ma neppure del tutto vuoto. Diciamo così: è vuoto per i due terzi, ma c’è pur sempre un terzo pieno.
Certamente nessuno degli obiettivi è stato raggiunto (affiancamento o superamento del Pd, conquista di almeno una regione) e non solo non c’è stata alcuna avanzata del M5s oltre il 25%, ma si sono persi circa un milione di voti, scendendo al 21%. E questa è la parte “reale” della sconfitta. Poi c’è un “effetto ottico” che la ingigantisce: l’inaspettata e fortissima avanzata del Pd. Non c’è dubbio che questo sia una “vittoria del sistema” che si è compattato intorno ad un partito, ma è una vittoria che va un po’ relativizzata.
In primo luogo perché quel 40% avviene in elezioni dove l’astensionismo è cresciuto di 17 punti in un anno, ma è del tutto presumibile che, come nel passato, la gran parte degli astenuti poi torneranno a votare nelle politiche ed i conti occorrerà rifarli. E mi sembra molto difficile che il Pd mantenga il 40% anche con il rientro degli astenuti delle europee.
In secondo luogo, Renzi ha potuto giovarsi di una straordinaria rendita di posizione: la destra frazionatissima e in forte calo (è passata dai 10 milioni di voti della coalizione dello scorso anno, ai poco più di 8 milioni e mezzo di oggi), il centro montiano e la lista Giannino (che sommavano quasi il 12%) si è polverizzato ed è privo di qualsiasi espressione politica credibile, l’estrema sinistra è in difficoltà (che, infatti, ha ceduto un buon 1,3% della sommatoria di 5,45% di Sel e Rc). Il Pd, di fatto, aveva un unico avversario nel M5s che aveva contro tutti gli altri partiti. E, come abbiamo detto dall’inizio, Renzi ha vinto perché ha limitato al minimo le sue perdite verso l’astensione e gli altri partiti ed ha ingoiato sano sano il centro montiano, aggiungendo qualcosa da Forza Italia e dal M5s. In qualche modo si è ripetuto quanto accadde nel 1976, quando il Pci sembrava dover sorpassare una Dc in crisi: la cosa terrorizzò i moderati che fecero quadrato intorno alla Dc che si riprese e tenne a bada il Pci.
In Italia questo genere di sfide premiano sempre i moderati e conservatori al potere ed il M5s è caduto nella trappola. Quindi, più che vittoria del Pd dovremmo parlare di confluenza del centro montiano nelle sue fila.
Veniamo, invece, al terzo di bicchiere pieno del M5s: in primo luogo, è un movimento giovane che conferma un notevole grado di radicamento elettorale mantenendo i 4/5 della sua originaria percentuale. In secondo luogo, se ha subito la perdita dei circa 3/8 dei suoi elettori, è vero che, nella maggior parte, essi non si sono indirizzati verso altri partiti (direi circa 5-600.000 al Pd e 150-200.00 alla Lega), ma verso l’astensione. Abbiamo detto che l’incremento delle astensioni in questo tipo di elezioni dipende, più che da una disaffezione verso il partito precedentemente votato, da una disaffezione verso le istituzioni europee, per le quali serve poco votare. Questo vale per tutti, anche per il M5s. Il che non annulla certamente la flessione, ma la attenua nel suo significato potenziale.
In terzo luogo, il Movimento mantiene un forte peso nell’elettorato più giovane, il che è sempre un elemento di vantaggio sugli altri, non fosse altro che per ragioni demografiche.
Ma, soprattutto, il trionfo odierno di Renzi non è affatto definitivo ed irreversibile –come si è detto- e la “rendita di posizione” che oggi ha premiato lui, in prospettiva premia il M5s, restato unica opposizione consistente. Il centro (intendendo per esso quello montiano o di Casini) è dissolto, la destra, allo stato dei fatti, è in calo e soprattutto disunita, collocata parecchi punti sotto il Pd, la Lista Tsipras ha avuto un successo di cui ci rallegriamo, ma non ha dimensioni che possano impensierire il Pd ed, in caso di elezioni con l’Italicum, si troverebbe nella situazione di scegliere fra entrare in coalizione con il Pd o il M5s o sparire (per ora mi pare che la soglia dell’8% sia ampiamente fuori della sua portata).
Di fatto il M5s resta l’unico contraltare numericamente credibile al Pd. Tutto questo considerato, mi pare che si possa parlare di una battaglia persa, ma non di una guerra persa. La guerra continua e il M5s resta l’unica forza capace di aprire la strada ad un cambiamento del sistema politico. Che poi ci riesca o no dipenderà dalla sua capacità politica, ma oggi è l’unico ad avere le carte sufficienti per provarci.
Questo, però, implica un immediato cambio di passo: il M5s ha sbagliato soprattutto nel sottovalutare le resistenze ambientali e la reazione del sistema. Insomma: non penserete che le classi dominanti stiano ferme ad aspettare di essere rovesciate? Chiedetevi perché Ferrara festeggia a cocaina o il “Giornale” dedichi il titolo di apertura ai grillini asfaltati, mentre non avrebbero nulla di cui gioire per i propri risultati elettorali. E’ evidente che battere il M5s era l’obbiettivo di tutti, prima ancora che superarsi fra di loro. Il potere non permette di essere sfidato senza reagire.
Il che significa che battere il sistema non è una gita fuori porta o una scaramuccia: è una guerra di lunga durata, nella quale bisogna mettere in conto anche le sconfitte parziali, alle quali occorre reagire serrando le fila e rivedendo tattica e strategia. E qui si vede di che pasta è fatto un movimento e la gente che lo compone.
Il M5s deve tenersi lontano dalle opposte derive della chiusura settaria e del “rompere le righe”. Gli serve una riflessione profonda, senza pregiudizi ma senza autolesionismi, una impennata di orgoglio, ma senza arroccamenti autocelebrativi o giustificazionismi.
In questo quadro, va posta la questione di Grillo e delle sue “dimissioni” (chiamiamole così): servono al M5s? Io credo di no. Se Grillo si ritirasse oggi il M5s non reggerebbe e sarebbe, appunto, il rompete le righe. La coda suonerebbe alle orecchie dei suoi elettori come un “ammainabandiera” ed il riconoscimento pieno di una sconfitta definitiva. Trasformerebbe una battaglia persa in una guerra persa.
Capisco che molti aspettano esattamente questo, ma faccio presente qualche inconveniente di questa scelta. Le strade che si aprirebbero sarebbero solo due: o la ripresa della destra come alternativa al Pd o (se la destra non si riprendesse) oppure l’assenza di qualunque alternativa al Pd che correrebbe da solo. La seconda sarebbe una “democrazia popolare” dell’est Europa di cui nessuno (spero) senta la nostalgia, la prima sarebbe esattamente il contrario di quello che vorremmo per toglierci definitivamente il Caimano dalle scatole, sarebbe la sua ennesima resurrezione. Capisco che questo possa risultare allettante per i berlusconiani, ma per gli altri? In secondo luogo, faccio notare che, nell’ondata eurocritica attuale, il M5s è l’unico che si collochi a sinistra del blocco europeista, anche se ha rapporti con l’Ukip (che, peraltro, non è un gruppo fascistoide come il Fn, Obbik, ecc.). E sinora è proprio il M5s ad aver evitato che la protesta si canalizzasse a destra in Italia. Quanti auspicano la scomparsa del M5s, sono in grado di garantire che questo non finisca per alimentare cose assai meno accettabili?
Dunque, è bene che il M5s resti e riprenda la sua lotta, pur se con aggiustamenti e rettifiche necessari. E se vogliamo che il M5s resti, occorre che Grillo e Casaleggio restino dove sono e continuino ad avere il loro ruolo. E che Grillo continui ad essere il “frontman” del movimento con le sue caratteristiche espressive. A proposito: c’è chi si fa beffe di questa mia frase, chiedendomi se debba continuare ad esprimersi “come uno scaricatore di porto”. Io intendevo dire che essendo un comico abituato alla satira politica continui a far questo, quanto poi agli “scaricatori di porto”, cosa abbiamo contro i portuali? Io ricordo che quelli di Genova, i leggendari camalli, ebbero un ruolo determinante nella caduta di Tambroni, cosa di cui, credo, gli si debba esser grati. Ma capisco che nei salotti e nelle terrazze di un certo livello il bon ton faccia premio sulla militanza democratica.
Tornando al discorso precedente: Grillo e Casaleggio restino dove sono, ma facciano spazio anche ad altri, che il movimento abbia una immagine più ricca e collegiale, dimostri di non essere più solo i suoi due fondatori. E che i grillini mettano da parte gli ottimismi eccessivi: il sistema c’è, è forte e si difende, non ci si facciano illusioni e non si pensi di vivere solo di rendita degli errori degli avversari.
Il M5s deve rafforzare la sua immagine di forza politica propositiva capace di tradurre la sua spinta antisistema in obiettivi parziali, concreti e perseguibili. La strada è ancora lunga e il M5s ha preso una battuta d’arresto, ma non una sconfitta definitiva." Aldo Giannuli
http://www.beppegrillo.it/
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/ ... rg-decide/
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Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
E' questa decisione che non vuole prendere. fin dai primi post su questo movimento ho espresso questo concetto. Il movimento al suo interno ha molte tradizioni e anime. Provengono un po da tutte le parti e quindi non puo' sbilanciarsi.iospero ha scritto:Ma il M5S coi suoi 17 seggi perché non contatta quelli del GUE o di Tsipras visto che esistono tanti candidati di Tsipras in stretto rapporto col movimento grillino?
Forse non vuole sbilanciarsi a sinistra ? ma prima o dopo bisogna prendere una direzione.
Ora sara' costretto dai suoi stessi iscritti a farlo. Valutera' quale sara' l'area piu' consistente e poi credo che decidera'. Lo penso almeno.
Se non lo fara' distruggera' il suo movimento xhe' non si puo tenere un piede su 2 staffe. Il proverbio dice che chi vuol tenere un piede su 2 scarpe rimane poi senza scarpe.
un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
https://www.youtube.com/watch?v=BMw84G_Ry3A
BEPPE GRILLO CI MOSTRA I PARLAMENTARI CONDANNATI
https://www.youtube.com/watch?v=tjF-hgRz00k
BEPPE GRILLO "SPEZZONE DA NON PERDERE"
https://www.youtube.com/watch?v=8A5j1J4K3no
beppe grillo guardate come i politici spazzano via i nostri soldi
Ciao
Paolo11
BEPPE GRILLO CI MOSTRA I PARLAMENTARI CONDANNATI
https://www.youtube.com/watch?v=tjF-hgRz00k
BEPPE GRILLO "SPEZZONE DA NON PERDERE"
https://www.youtube.com/watch?v=8A5j1J4K3no
beppe grillo guardate come i politici spazzano via i nostri soldi
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Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
il programma del Movimento 5 Stelle è quasi una summa di tutto ciò che è visto come fumo negli occhi dalle istituzioni economiche mondiali ed europee. Nel programma grillino emergono misure la cui attuazione farebbero rabbrividire i mercati perché comporterebbero l’uscita dell'Italia dalla zona euro.
Provo a prendere in mano il programma. Cito: "Abolizione delle scatole cinesi in Borsa; Abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di società quotate; Vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale; Introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una compartecipazione alle eventuali perdite; Impedire l’acquisto prevalente a debito di una società (es. Telecom Italia); Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato; Abolizione delle stock option; Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato; Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni all’Eni) come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o semplicemente quotate in Borsa; Sussidio di disoccupazione o di cittadinanza garantito; Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es. distributori di acqua in bottiglia)".
Ora, fare un distinguo, che pur sarebbe necessario, tra queste proposte, sarebbe opera non aprioristicamente troppo difficile, ma richiederebbe una trattazione che non è certo quella che si può fare in questa sede, piuttosto ci vorrebbe un voluminoso saggio. Senza arrivare a tanto, salta all'occhio chiaramente come queste misure vadano a intaccare pesantemente una serie di ‘consuetudini’ e/o di comportamenti abituali di molte società – e, in particolare, del sistema lobbistico.
Personalmente posso dire che sono tutte cose condivisibili , ma restando coi piedi per terra devo ammettere che creerebbero uno sconquasso generale difficilmente controllabile, per cui tutto si può fare ricordando che la prudenza e la gradualità sono indispensabili.
Per questo motivo il M5S , sia in campo economico sia in tutto il resto, non è affidabile, fa paura;
decide la rete , sono il primo a sostenere la democrazia diretta, ma prima deve esserci una approfondita conoscenza, una informazione libera e altamente e scientificamente preparata. Oggi si resta allibiti quando i rappresentanti in parlamento del M5S non possono decidere, devono consultare la rete degli iscritti, questo succede perché il movimento non ha una base ideologica.
Provo a prendere in mano il programma. Cito: "Abolizione delle scatole cinesi in Borsa; Abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di società quotate; Vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale; Introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una compartecipazione alle eventuali perdite; Impedire l’acquisto prevalente a debito di una società (es. Telecom Italia); Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato; Abolizione delle stock option; Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato; Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni all’Eni) come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o semplicemente quotate in Borsa; Sussidio di disoccupazione o di cittadinanza garantito; Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es. distributori di acqua in bottiglia)".
Ora, fare un distinguo, che pur sarebbe necessario, tra queste proposte, sarebbe opera non aprioristicamente troppo difficile, ma richiederebbe una trattazione che non è certo quella che si può fare in questa sede, piuttosto ci vorrebbe un voluminoso saggio. Senza arrivare a tanto, salta all'occhio chiaramente come queste misure vadano a intaccare pesantemente una serie di ‘consuetudini’ e/o di comportamenti abituali di molte società – e, in particolare, del sistema lobbistico.
Personalmente posso dire che sono tutte cose condivisibili , ma restando coi piedi per terra devo ammettere che creerebbero uno sconquasso generale difficilmente controllabile, per cui tutto si può fare ricordando che la prudenza e la gradualità sono indispensabili.
Per questo motivo il M5S , sia in campo economico sia in tutto il resto, non è affidabile, fa paura;
decide la rete , sono il primo a sostenere la democrazia diretta, ma prima deve esserci una approfondita conoscenza, una informazione libera e altamente e scientificamente preparata. Oggi si resta allibiti quando i rappresentanti in parlamento del M5S non possono decidere, devono consultare la rete degli iscritti, questo succede perché il movimento non ha una base ideologica.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Anch'io penso che profonde modifiche al sistema economico devono essere fatte con i piedi per terra e con istituzioni e ministri credibili.iospero ha scritto: .......Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle aziende con partecipazione rilevante o èmaggioritaria dello Stato; Abolizione delle stock option; Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato; Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni all’Eni) come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o semplicemente quotate in Borsa; Sussidio di disoccupazione o di cittadinanza garantito; Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es. distributori di acqua in bottiglia)".
Ora, fare un distinguo, che pur sarebbe necessario, tra queste proposte, sarebbe opera non aprioristicamente troppo difficile, ma richiederebbe una trattazione che non è certo quella che si può fare in questa sede, piuttosto ci vorrebbe un voluminoso saggio. Senza arrivare a tanto, salta all'occhio chiaramente come queste misure vadano a intaccare pesantemente una serie di ‘consuetudini’ e/o di comportamenti abituali di molte società – e, in particolare, del sistema lobbistico.
Personalmente posso dire che sono tutte cose condivisibili , ma restando coi piedi per terra devo ammettere che creerebbero uno sconquasso generale difficilmente controllabile, per cui tutto si può fare ricordando che la prudenza e la gradualità sono indispensabili.
Per questo motivo il M5S , sia in campo economico sia in tutto il resto, non è affidabile, fa paura;
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Ecco è il motivo x cui non darei il mio paese il mano ai pivelli degli eletti 5S e tanto meno ad un comico e un finto guru!
Saluti
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Allora tenetevi Renzi o Berlusconi.Tanto si è visto nelle votazioni europee.Anche se si sentivano scandali ogni giorno al popolo Italiano non interessava.Vuol dire che la maggioranza in Italia stà ancora bene.Riguardo al M5S sono pronti a governare, lo hanno dimostrato i cittadini delle due camere.Hanno sorpassato i politicanti di mestiere.
Cosa credete che ci voglia per governare:I ministeri che occupano i ministri credete che sappiano qualcosa del loro ministero?
hanno dietro di loro persone competenti che li dirigono.Loro sono solo dei portavoce.Lo si vede in tv furo inda i strafalcioni che dicono.A ballarò anno dietro il suggeritore ecc....Una cosa la sanno fare si è vista da anni RUBARE accordi con mafia ecc......
Questo Si che lo sanno fare bene (fino ad un certo punto).Continuate a votare i partitini minori che si credono di sinistra, che intascano stipendio e sovvenzione ai partiti.Contenti voi.
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/ ... erlinguer/
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/ ... mposimato/
Queste persone non hanno avuto paura.
Ciao
Paolo11
Cosa credete che ci voglia per governare:I ministeri che occupano i ministri credete che sappiano qualcosa del loro ministero?
hanno dietro di loro persone competenti che li dirigono.Loro sono solo dei portavoce.Lo si vede in tv furo inda i strafalcioni che dicono.A ballarò anno dietro il suggeritore ecc....Una cosa la sanno fare si è vista da anni RUBARE accordi con mafia ecc......
Questo Si che lo sanno fare bene (fino ad un certo punto).Continuate a votare i partitini minori che si credono di sinistra, che intascano stipendio e sovvenzione ai partiti.Contenti voi.
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/ ... erlinguer/
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/ ... mposimato/
Queste persone non hanno avuto paura.
Ciao
Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Ciao Paolo 11,
Una domanda : già in campagna elettorale "L'Altra Europa con Tsipras" si era espressa favorevolmente nei confronti del M5S e allora perché non entrare nel gruppo GUE ?
Credi che il M5S sia in grado di governare ? lo stesso Grillo lo mette fortemente in dubbio e alla richiesta di fare un governo ombra si pronuncia negativamente. Il punto non è solo se i cittadini del M5S siano all'altezza di questo compito, ma se gli italiani, gli europei, il mondo occidentale possono accettare un governo a guida M5S, siamo dentro a un complesso internazionale tale che salterebbero le regole dello stare insieme.
Grillo vorrebbe fare una rivoluzione senza spargimento di sangue, una rivoluzione c0sì nella storia non esiste, nemmeno quella di Gesù Cristo.
L'insegnamento millenario del cristianesimo insegna che ci vuole tanta pazienza, perseveranza, ti ricorda che tutti siamo peccatori e possiamo sbagliare, quindi è sbagliato chiudersi a riccio credendo di essere gli unici onesti, il confronto con gli altri sta alla base della convivenza sociale.
Una domanda : già in campagna elettorale "L'Altra Europa con Tsipras" si era espressa favorevolmente nei confronti del M5S e allora perché non entrare nel gruppo GUE ?
Credi che il M5S sia in grado di governare ? lo stesso Grillo lo mette fortemente in dubbio e alla richiesta di fare un governo ombra si pronuncia negativamente. Il punto non è solo se i cittadini del M5S siano all'altezza di questo compito, ma se gli italiani, gli europei, il mondo occidentale possono accettare un governo a guida M5S, siamo dentro a un complesso internazionale tale che salterebbero le regole dello stare insieme.
Grillo vorrebbe fare una rivoluzione senza spargimento di sangue, una rivoluzione c0sì nella storia non esiste, nemmeno quella di Gesù Cristo.
L'insegnamento millenario del cristianesimo insegna che ci vuole tanta pazienza, perseveranza, ti ricorda che tutti siamo peccatori e possiamo sbagliare, quindi è sbagliato chiudersi a riccio credendo di essere gli unici onesti, il confronto con gli altri sta alla base della convivenza sociale.
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