Il figlio della Balena Bianca
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Re: Il figlio della Balena Bianca
Grandina
L’AMACA del 28/05/2014
(Michele Serra).
28/05/2014 di triskel182
C’ERA una sottile perfidia nella trionfale apertura di Huffington Post ieri pomeriggio: il Gotha del capitalismo italiano (Marchionne, Tronchetti, Barilla, Abete, Elkann, Ghizzoni, tutti con fotina) che esulta per la vittoria di Renzi.
È solo un pezzo della verità: ma sottolinearlo avvalora una tesi molto detta e cliccata in queste ore, il Pd come “nuova Dc”, nuovo partito padrone e per osmosi nuovo partito dei padroni.
Su questo tasto batterà certamente la vulgata grillina, e dalle due estreme (Libero e il Fatto, per intenderci, Lega e NoTav) tireranno a palle incrociate contro il bersaglione renziano: innegabilmente un pachiderma molto composito, per dirla con eleganza un partito “postideologico”.
Non è un argomento polemico senza peso. Ma se Renzi e i suoi giovanotti e giovanotte fiutano l’aria, la puzza di bruciato possono sentirla da subito.
E basterebbe mantenere la promessa “più equità”, come hanno fatto, e rastrellare quattrini nelle rendite finanziarie e nei grandi patrimoni, non più spremendo le buste paga come limoni, per smorzare l’esultanza di quei signori e levare qualche argomento a chi annuncia “la nuova Dc”. Che per altro, e per dirla tutta, qualche riforma filopopolare la fece.
Da La Repubblica del 28/05/2014.
L’AMACA del 28/05/2014
(Michele Serra).
28/05/2014 di triskel182
C’ERA una sottile perfidia nella trionfale apertura di Huffington Post ieri pomeriggio: il Gotha del capitalismo italiano (Marchionne, Tronchetti, Barilla, Abete, Elkann, Ghizzoni, tutti con fotina) che esulta per la vittoria di Renzi.
È solo un pezzo della verità: ma sottolinearlo avvalora una tesi molto detta e cliccata in queste ore, il Pd come “nuova Dc”, nuovo partito padrone e per osmosi nuovo partito dei padroni.
Su questo tasto batterà certamente la vulgata grillina, e dalle due estreme (Libero e il Fatto, per intenderci, Lega e NoTav) tireranno a palle incrociate contro il bersaglione renziano: innegabilmente un pachiderma molto composito, per dirla con eleganza un partito “postideologico”.
Non è un argomento polemico senza peso. Ma se Renzi e i suoi giovanotti e giovanotte fiutano l’aria, la puzza di bruciato possono sentirla da subito.
E basterebbe mantenere la promessa “più equità”, come hanno fatto, e rastrellare quattrini nelle rendite finanziarie e nei grandi patrimoni, non più spremendo le buste paga come limoni, per smorzare l’esultanza di quei signori e levare qualche argomento a chi annuncia “la nuova Dc”. Che per altro, e per dirla tutta, qualche riforma filopopolare la fece.
Da La Repubblica del 28/05/2014.
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Re: Il figlio della Balena Bianca
30 MAG 2014 11:16
- 1. IL CAPOLAVORO DI RENZI NON E’ NEL 40% DEI VOTI, E’ NELL’AVER SILENZIATO IL SUO PD -
2. DUE ANNI FA NON C’ERA UN PARLAMENTARE DISPOSTO A SOSTENERLO E IL PARTITO ERA UNA POLVERIERA DI CORRENTI: OGGI TUTTI ALLINEATI E COPERTI AI SUOI PIEDI -
3. ANCHE SEL, “SCIOLTA CIVICA” E PEZZI DI CINQUESTELLE VOGLIONO ENTRARE NEL PD. LO STESSO PARLAMENTO, UNA VOLTA PALUDE DI TRANELLI E COSPIRAZIONI, ADESSO E’ PRECETTATO FINO AL 2018, COSTRETTO AD ADEGUARSI AI RITMI DELLE RIFORME -
4. E PITTIBIMBO HA IL MACHETE DALLA PARTE DEL MANICO: SI MOSTRA MAGNANIMO E UMILE, TENDE LA MANO AI SUOI EX NEMICI, APRE LE STANZE DEI BOTTONI AGLI EX BERSANIANI, E’ DISPOSTO A RIVEDERE INCARICHI E POLTRONE (A PARTIRE DALLA PRESIDENZA DEL PARTITO) MA IN CAMBIO PRENDE TUTTO IL CUCUZZARO: ADORAZIONE, OBBEDIENZA, FEDELTA’ IN SAECULA SAECULORUM -
1. RENZI DETTA LEGGE AL PD: PER MANTENERE IL 40% DOVETE SOLO SEGUIRMI
Laura Cesaretti per "il Giornale"
La fotografia la scatta ironico Roberto Giachetti, renziano della prima ora in casa Pd: «Due anni fa ci voleva il binocolo per vedere un parlamentare che stesse con Renzi. Ora non basta il più potente grandangolo a inquadrarli tutti».
E la battuta non vale solo all'interno del partito del premier, ma anche fuori: non ci sono più maggioranza e minoranze nel Pd, non c'è più una coalizione di governo e anche pezzi di opposizione stanno smottando, per confluire tutti in quello che non è tanto il Pd quanto una sorta di magnetica «ForzaRenzi».
La fila è lunga, da Sel a Scelta civica passando per il frastornato Ncd («Bisogna riconoscere che l'unico che ha vinto è Renzi», constata la capogruppo Nunzia Di Girolamo, gelando i trionfalismi un po' surreali di Alfano) e pezzi di Cinque Stelle in fuga. E lui, il premier, sorride accogliente: «Non facciamo nessuna campagna acquisti in Parlamento», dice, ben sapendo di non aver bisogno di farla, «ma non c'è dubbio che la disponibilità ad avvicinarsi al Pd sia fisiologica, in una legislatura che guarda al 2018 e con partiti che sono scomparsi nelle urne».
La maggioranza insomma è destinata ad allargarsi e rafforzarsi. Anche perché, nota sarcastico Renzi, «la voglia di votare è passata a tutti». A tutti gli altri, sottinteso: «Quanto a noi, non abbiamo ansie di prestazione». E questa diffusa avversione per le urne il premier ha tutte le intenzioni di usarla a suo vantaggio, per domare un Parlamento che finora è stato lento, malmostoso e ha fatto ostruzionismo alle sue riforme. D'ora in poi, invece, si deve andare avanti spediti, secondo il calendario dettato da Renzi alla Direzione di ieri: subito il Senato, ma entro l'estate l'Italicum. Che è la partita più difficile ma più necessaria, visto che come spiega il professor D'Alimonte neppure il 40% basterebbe a vincere le elezioni con il famigerato Consultellum.
Ieri la Direzione Pd sembrava ipnotizzata e soggiogata dal suo leader del 40%. Applausi scroscianti, risate a ogni battuta renziana, gara a stringergli la mano o dargli una pacca sulle spalle. «Nessuno di noi avrebbe immaginato questo risultato», sottolinea lui, ma avverte: «È solo un accidente della storia o diventerà un punteggio stabile? Insomma, vogliamo vivere l'istante o metterci la residenza, in quel 40%?». Sottinteso: dipende da voi, e da quanto vi darete da fare per mandare avanti la mia agenda.
Ma il Matteo Renzi del 40% si mostra ecumenico e generoso, per nulla gradasso: non solo cita le «belle parole» di Reichlin, padre nobile della sinistra post-Pci, che sull'Unità ha parlato del Pd di Renzi come del «partito della Nazione», non solo saluta affettuoso Pier Luigi Bersani seduto di fronte a lui in platea, ma benedice la famosa «foto di gruppo» della notte del voto, piena zeppa di suoi ex acerrimi avversari: «Trovo allucinanti le polemiche, non c'è stato nessun salto della quaglia verso la maggioranza interna, quella foto è il Pd che ora ha, tutto insieme, la responsabilità di continuare il cambiamento».
D'altronde è stato proprio lui, quella notte, mentre exit poll sempre più trionfali affluivano al Nazareno, a far irruzione nella stanza dove erano riuniti i bersanian-dalemiani della minoranza, da Fassina a D'Attorre a Stumpo, e a tuonare allegramente: «Ragazzi, mi pare il caso che anche voi andiate a spiegare ai giornalisti che abbiamo vinto, no?».
E ancora lui a spedire tutti in sala stampa per la foto di gruppo. E anche sulle riforme il premier è pronto a tendere la mano e a dimostrare di saper vincere: il senatore renziano Marcucci ha depositato ieri la proposta di mediazione, che dovrebbe chiudere lo scontro sul Senato: i suoi membri verranno eletti secondo il «modello francese», da un'ampia platea di sindaci e consiglieri regionali.
2. DA BERSANI A MARINI E D'ALEMA MATTEO AMMUTOLISCE I ROTTAMATI
Carlo Bertini per "La Stampa"
«Dobbiamo parlare un linguaggio di verità: il 40% è un accidente della storia, un colpo di fortuna o un obiettivo stabile?». Di fronte ad un simile domanda del leader, carne al fuoco per imbastire una bella discussione ce ne sarebbe stata tanta, ma a dispetto delle attese è andato in sostanza in onda un monologo, in cui nessuno ha voluto imbarcarsi o in un controcanto o in una qualche critica che sarebbe potuta apparire stonata in un giorno come questo.
Per la celebrazione della vittoria sono arrivati tutti puntuali all'appuntamento, alle quattordici la Direzione è convocata, il premier si presenterà un'ora dopo in ritardo, gli ex big ci sono tutti, o quasi. Arriva Walter Veltroni, poi Massimo D'Alema, Franco Marini, Pierluigi Bersani, come d'abitudine presenti alle riunioni del parlamentino Pd. Unico assente, Enrico Letta, all'estero per un convegno.
E dopo più di mezz'ora di fuochi d'artificio del premier, nessuno di loro prende la parola in diretta streaming, tutti ammutoliti; e in buona compagnia, perché neppure i renziani doc intervengono, la riunione ha il timbro della «festa» come dice un «giovane turco» della corrente più lealista. E del resto «Renzi è stato anche oggi un fuoriclasse, che vuoi dirgli?», commenta più tardi il bersaniano Alfredo D'Attorre, uno di quelli finiti nella «foto di gruppo» della sera della vittoria.
Il premier dice essenzialmente due cose ad uso interno e una di queste, l'offerta alle minoranze di entrare nella stanza dei bottoni del partito, la dice bene, «in modo inclusivo», insomma senza ultimatum agli occhi degli interessati. Anche se avverte che lui vuole «un nuovo inizio», che le cariche non devono essere «una spartizione delle correnti» e che una gestione unitaria va vissuta come «corresponsabilizzazione e se vogliono starci ci stanno».
Il pacchetto di nomine che comprende la presidenza a una donna, nuova segreteria e rinnovo di alcune cariche apicali nei gruppi parlamentari, va considerato una mano tesa del leader ma non a costo zero: insomma richiede lealtà e sostegno e verrà votato tutto insieme all'assemblea nazionale del 14 giugno.
La seconda cosa, che in ordine di importanza viene prima ma è legata a stretto giro, è uno sprone a far in fretta le riforme, in primis quella del Senato e la legge elettorale entro l'estate, puntando però i riflettori su quella del lavoro, «la madre di tutte le battaglie». E per portare a casa più in fretta possibile quell'abolizione del Senato cui ha legato la sua carriera politica, Renzi fa una mossa che subito rimbalza al salone al terzo piano del Nazareno come segnale di distensione.
Fa sapere che accetta gli emendamenti della minoranza bersaniana per un Senato eletto alla francese, una dimostrazione di flessibilità per sminare le richieste di Chiti e dei pasdaran dell'elezione diretta. Una mediazione che assegna ad una vasta platea di consiglieri regionali e comunali l'onere di eleggere i membri da mandare nel nuovo organo che verrà fuori dalla riforma. Messe così le cose e visto il clima di celebrazione, dopo la relazione del premier gli ex big se ne vanno via uno ad uno senza dire nulla: «l' analisi del voto», un tempo rito solenne è rinviata ad altra sede.
Solo Bersani lascia agli atti alcune battute prima di entrare, gli altri zero. «Lo sfondamento c'è stato, ora è chiaro che bisogna consegnare la merce e dare le risposte al paese», dice l'ex segretario in bersanese. Detto questo, «noi siamo un partito», come a dire, si discute ma poi si lotta tutti assieme. Concetto espresso pure da Renzi e scagliato contro Grillo. «Questa grande responsabilità va colta in pieno e non immiserita per scontri interni, non c'è nessun salto sul carro, ma un partito consapevole di poter discutere con serenità: vedo qui Pierluigi e quando persi le primarie nessuno mi ha fatto un post per sbattermi fuori...».
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Re: Il figlio della Balena Bianca
A proposito degli 80 euro
anche gli insegnanti a parte time con coniuge professionista, per cui il reddito familiare non permette nemmeno di scontare il tiket sanitario, hanno ricevuto € 80.
Spero che abbiano almeno la sensibilità di fare donazioni, ma il punto è che Renzi fa le cose in fretta e quindi male, perché avrebbe potuto aiutare meglio chi sta peggio.
anche gli insegnanti a parte time con coniuge professionista, per cui il reddito familiare non permette nemmeno di scontare il tiket sanitario, hanno ricevuto € 80.
Spero che abbiano almeno la sensibilità di fare donazioni, ma il punto è che Renzi fa le cose in fretta e quindi male, perché avrebbe potuto aiutare meglio chi sta peggio.
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Re: Il figlio della Balena Bianca
---------------iospero ha scritto:A proposito degli 80 euro
anche gli insegnanti a parte time con coniuge professionista, per cui il reddito familiare non permette nemmeno di scontare il tiket sanitario, hanno ricevuto € 80.
Spero che abbiano almeno la sensibilità di fare donazioni, ma il punto è che Renzi fa le cose in fretta e quindi male, perché avrebbe potuto aiutare meglio chi sta peggio.
Infatti stà preparando la rimoludazione IRPEF quella al 38% portandola al 35% Adesso non ricordo bene se parte dai 35.000 agli 75.000 euro.Le altre aliquote nisba.
Ciao
Paolo11
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Re: Il figlio della Balena Bianca
Dalla rete:
Parte prima
Orgasmo maschile
Chi l’ha provato, sa che non esiste al mondo sensazione più forte; l’intensità dell’orgasmo può variare a seconda del grado di eccitazione che l’ha determinato, sia dal coinvolgimento, ma anche da molti altri fattori.
Per maggiori informazioni leggere tutto l'articolo.
http://www.amando.it/lui/mondo-maschile ... chile.html
Parte prima
Orgasmo maschile
Chi l’ha provato, sa che non esiste al mondo sensazione più forte; l’intensità dell’orgasmo può variare a seconda del grado di eccitazione che l’ha determinato, sia dal coinvolgimento, ma anche da molti altri fattori.
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Re: Il figlio della Balena Bianca
Cari amici,
CamilloBenso ha visto giusto mettendomi tra quelli di vecchia generazione appartenendo io agli anni '50 ed avendo vissuto l'utopia del '68.
Non riesco a pensare ad un partito politico ad una posizione politica che non si riconosca in un'idea o un insieme di idee o ad una ideologia infine ad un'utopia su come vorremmo che la società evolvesse.
Quello a cui è stata ridotta la politica è solo "occupazione del potere" per poter in qualche misura avere un tornaconto da essa, vuoi prebende, posto di lavoro, raccomandazioni oppure sola gloria del "lei non sa chi sono io" oppure semplicemente nella migliore della ipotesi "anch'io sono stato in parlamento, sono entrato a Montecitorio, ho conosciuto Berlinguer gli ho stretto la mano ed ho anche una foto con lui".
Dal ventennio berlusconiano abbiamo ereditato un concetto che tutto il PD ha ormai accettato con Renzi: "Chi vince non fa prigionieri".
La vittoria alle elezioni che con una maggioranza relativa ti porta ad un governo di maggioranza dei numeri in parlamento te la dà una nuova legge elettorale #Italicum simile se non peggiore al #Porcellum che è stato recentemente dichiarato incostituzionale dalla Consulta.
E' evidente che il nuovo porcelum è incostituzionale perchè impedisce rappresentanza ad una partito che prenda il 7,99% dei votanti (milioni di voti).
Noi tutti sia nel forum di prima che in questo forum ci sentiamo come pesci fuor d'acqua in questo marasma politico dove tutto viene gestito dai media che costruiscono e poi demoliscono nuovi personaggi, tipo renzi, che sapranno fare bene i compiti per garantire, conservare l'esistente dei privilegi di tutte le caste possibile a partire da quella dei giornalisti.
Caro Paolo11 anch'io speravo nel M5S, speravo che Grillo una volta che si fosse raggiunto una posizione di peso nel parlamento avesse liberato i suoi parlamentari x costruire alternativa al berlusconismo.
Grillo aveva una possibilità è l'ha lasciata andare. Appoggiare all'esterno un gov Bersani per fargli fare quelle cose ritenuti utili e condivisibili x moralizzare l'italia e mettere in un angolo e per sempre il cdx e berlusconi.
Non avremmo avuto renzi e la deriva populistica del PD ormai del tutto identico a FI.
Cmq adesso è inutile piangere su latte versato. Credo che prima o poi M5S si scioglierà, in quel momento dovremo essere stati capaci ad insegnare ai giovani che la politica non è il "mi piace" di Facebook, e farlo una volta ogni 5 anni alle elezioni.
Cari giovani bisogna sporcarsi le mani in politica e scegliere da che parte stare ... non si può essere né di destra né di sinistra. Una volta fatta la scelta da che parte stare, andare a far politica seriamente nei posti di lavoro, nei circoli o movimenti, nel volontariato cittadino vicino ai problemi della gente.
Noi in questo forum dobbiamo attrarre i giovani a discutere con noi di poltica e noi con loro per capire le esigenze delle nuove generazioni.
Una caro saluto a tutti
CamilloBenso ha visto giusto mettendomi tra quelli di vecchia generazione appartenendo io agli anni '50 ed avendo vissuto l'utopia del '68.
Non riesco a pensare ad un partito politico ad una posizione politica che non si riconosca in un'idea o un insieme di idee o ad una ideologia infine ad un'utopia su come vorremmo che la società evolvesse.
Quello a cui è stata ridotta la politica è solo "occupazione del potere" per poter in qualche misura avere un tornaconto da essa, vuoi prebende, posto di lavoro, raccomandazioni oppure sola gloria del "lei non sa chi sono io" oppure semplicemente nella migliore della ipotesi "anch'io sono stato in parlamento, sono entrato a Montecitorio, ho conosciuto Berlinguer gli ho stretto la mano ed ho anche una foto con lui".
Dal ventennio berlusconiano abbiamo ereditato un concetto che tutto il PD ha ormai accettato con Renzi: "Chi vince non fa prigionieri".
La vittoria alle elezioni che con una maggioranza relativa ti porta ad un governo di maggioranza dei numeri in parlamento te la dà una nuova legge elettorale #Italicum simile se non peggiore al #Porcellum che è stato recentemente dichiarato incostituzionale dalla Consulta.
E' evidente che il nuovo porcelum è incostituzionale perchè impedisce rappresentanza ad una partito che prenda il 7,99% dei votanti (milioni di voti).
Noi tutti sia nel forum di prima che in questo forum ci sentiamo come pesci fuor d'acqua in questo marasma politico dove tutto viene gestito dai media che costruiscono e poi demoliscono nuovi personaggi, tipo renzi, che sapranno fare bene i compiti per garantire, conservare l'esistente dei privilegi di tutte le caste possibile a partire da quella dei giornalisti.
Caro Paolo11 anch'io speravo nel M5S, speravo che Grillo una volta che si fosse raggiunto una posizione di peso nel parlamento avesse liberato i suoi parlamentari x costruire alternativa al berlusconismo.
Grillo aveva una possibilità è l'ha lasciata andare. Appoggiare all'esterno un gov Bersani per fargli fare quelle cose ritenuti utili e condivisibili x moralizzare l'italia e mettere in un angolo e per sempre il cdx e berlusconi.
Non avremmo avuto renzi e la deriva populistica del PD ormai del tutto identico a FI.
Cmq adesso è inutile piangere su latte versato. Credo che prima o poi M5S si scioglierà, in quel momento dovremo essere stati capaci ad insegnare ai giovani che la politica non è il "mi piace" di Facebook, e farlo una volta ogni 5 anni alle elezioni.
Cari giovani bisogna sporcarsi le mani in politica e scegliere da che parte stare ... non si può essere né di destra né di sinistra. Una volta fatta la scelta da che parte stare, andare a far politica seriamente nei posti di lavoro, nei circoli o movimenti, nel volontariato cittadino vicino ai problemi della gente.
Noi in questo forum dobbiamo attrarre i giovani a discutere con noi di poltica e noi con loro per capire le esigenze delle nuove generazioni.
Una caro saluto a tutti
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Il figlio della Balena Bianca
camillobenso ha scritto:Dalla rete:
Parte prima
Orgasmo maschile
Chi l’ha provato, sa che non esiste al mondo sensazione più forte; l’intensità dell’orgasmo può variare a seconda del grado di eccitazione che l’ha determinato, sia dal coinvolgimento, ma anche da molti altri fattori.
Per maggiori informazioni leggere tutto l'articolo.
http://www.amando.it/lui/mondo-maschile ... chile.html
Parte seconda
Orgasmo maschile
Chi l’ha provato, sa che non esiste al mondo sensazione più forte; l’intensità dell’orgasmo può variare a seconda del grado di eccitazione che l’ha determinato, sia dal coinvolgimento, ma anche da molti altri fattori.
E’ per via degli “altri molti fattori”, che il premier da qualche mese non scopa più. Non ne ha affatto necessità per via della produzione di diffusi micro orgasmi prodotti da altri fattori.
Uno dei fattori dei micro orgasmi, è ottenuto tramite la stretta di mano. Ogni tre strette di mano un’orgasmo. Un secondo fattore è la presenza di folla adorante.
E’ stato lo stesso Matteo Renzi a raccontare la raccomandazione del suo confessore: << Matteo datti una calmata,…..Dio esiste, ma non sei tu….>>
Ha raccontato un mese fa circa il Prof. Sartori (l’articolo è da qualche parte sul forum), che un giorno incontra in una bottega fiorentina in cui era andato a ritirare un premio, che gli si è avvicinato un uomo sconosciuto che lo ha baciato ad uso e consumo dei media al seguito compresi quelli televisivi, e poi se ne è andato senza proferir parola.
Per Renzi era importante in quell’istante far credere “erga omnes” che conosceva personalmente il Prof Sartori, tanto da concedersi un tradizionale bacio maschile .
Stamani un nuovo bagno di folla pieno di orgasmini trasferendosi a piedi da Palazzo Chigi ai Fori imperiali.
Vedi video
http://www.corriere.it/politica/14_giug ... 6171.shtml
Ad ognuno il suo.
Un vecchio detto siciliano recita : <<Megghiu, cummanari ca’ futteri>>. Se lo dicono loro che alle femmine ci tengono tanto, ..comandare deve essere una sensazione celestiale.
Una nota attrice italiana del secolo scorso, molto amata e molto nota, ai suoi esordi per poter sfondare nel cinema elargiva prestazioni orali a chiunque, elettricisti compresi, pur di sfondare. Ha poi sfondato, anche se le doti di attrice erano più che sufficienti.
Il successo ha il suo prezzo.
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Re: Il figlio della Balena Bianca
Speriamo di rimanere in pace col mondo fino a quando siederà a Palazzo Chigi Pittibimbo.
Speriamo di non ficcarci in mezzo ad una guerra di questi tempi altrimenti siamo fatti tutti quanti come pesci. Il Prof. Sartori aveva dichiarato dopo aver letto i nominativi della formazione di governo che codesto era un governo di incapaci guidato da un incapace.
Una definizione sobria ed azzeccata.
Solo che oggi “l’incapace” ha dato una solida conferma.
Dal Corriere della Sera:
Il problema sono i ladri non le regole
I casi sono due:
1) O il pupetto fiorentino non capisce un tubo, oppure,
2) Fa il furbetto per non pagare il dazio.
La corruzione ha raggiunto da noi livelli spaventosi. Siamo 69esimi in graduatoria secondo quanto pubblicato venerdì scorso da Il Sole 24 Ore.
Nel primo caso l’unico mezzo per combattere la corruzione è inasprire le pene. Nei casi di omicidio si agisce spesso in preda ad impulsi incontrollabili. In quei casi l’inasprimento della pena non serve a niente perché non sarà il timore della pena a prevalere sull’impulso omicida.
Nei casi di corruzione, invece, hai tutto il tempo per riflettere e non agisci, quindi, sotto impulso. In questo caso si valuta la convenienza e il rischio.
Nel caso di Galan, ad esempio, la convenienza è buona e il rischio è relativo. Per qualche milione di euro a chi piacciono i soldi che ti permettono livelli di vita superiore, a chi piace, oppure li lasci in eredità a figli e nipoti, vale la pena di rischiare anche qualche anno di carcere, se non ti disturba la segregazione.
Ma se la punizione è alta allora si passa direttamente al vecchio detto italiano : “IL GIOCO NON VALE LA CANDELA”. Inoltre non mi sembra di sentire che si chieda la restituzione delle mazzette. In questo caso rischiare sarebbe da fessi. Si potrebbe rischiare solo sul sicuro. Ma mi sembra un rischio troppo alto.
Ergo, visto che con le leggi attuali “il rischio vale la candela”, sotto a chi tocca, avanti c’è posto.
Renzi ha detto una sonora cazzata.
Oppure, passata la festa gabbatu lo santo, non vuole contrariare la casta inasprendo le pene.
Le paperelle e i bamboccioni della Dc, hanno voluto giustificare la riduzione della pena nel 416 ter dopo le proteste di Silvietto e di Alfano & Romina, sostento che anche il Commissario Antimafia ha sostenuto che fosse una buona legge.
Le famiglie Santanché, Biancofiore, Razzi e Toti, hanno numerosi membri in Parlamento. In entrambi gli schieramenti.
1. Voto di scambio politico-mafioso: la grande truffa del 416 ter ...
http://www.giornalettismo.com/.../la-ri ... -scambio-p...
di Alberto Sofia - in 65 cerchie di Google+
04/apr/2014 - LE MODIFICHE DISCUSSE AL TESTO PER LA RIFORMA DEL413TER - Dopo le proteste di berluscones e alfaniani nell'ultimo passaggio in ...
Renzi non aveva nessuna intenzione di risolvere il problema.
*****
L’INTERVENTO
Renzi: «Corruzione? Il problema non sono le regole ma i ladri»
Il premier interviene dopo gli arresti eccellenti a Venezia per lo scandalo della «tangentopoli veneta»: «Alto tradimento per chi prende tangenti»
di Redazione
Il giorno dopo gli arresti a Venezia per le mazzette e la corruzione legati alla costruzione del Mose , il presidente del Consiglio Matteo Renzi commenta quanto accaduto nel corso di una conferenza stampa al termine del G7 di Bruxelles. «Di fronte alla vicenda Mose - dice Renzi - ci sono i principi costituzionali che ciascuno ribadisce: piena fiducia nel lavoro della magistratura e presunzione di non colpevolezza fino a sentenza a cui speriamo si possa arrivare il più velocemente possibile, come da paese civile». «Nel merito, tutte le volte che vediamo vicende di corruzione l’amarezza - annota il presidente del Consiglio - è enorme e profonda, perché ti trovi di fronte a chi tradisce la fiducia più grande quella dei cittadini, una ferita grande».
«Il problema sono i ladri non la corruzione»
Poi però lancia l’affondo parlando del tema corruzione. «Un politico indagato per corruzione fosse per me lo indagherai per alto tradimento - dice con fermezza Renzi - Il problema della corruzione non sono le regole che non ci sono ma quelle che non si rispettano». E poi l’affondo: «Però quando c’è corruzione di solito si dice che sono le regole che non vanno bene. Non penso sia così. Il problema sono i ladri non le regole». E ancora: «Non è possibile che chi viene condannato per corruzione dopo 20 anni possa tornare ad occuparsi della cosa pubblico. È per questo che io ho proposto il Daspo per i politici».
5 giugno 2014 | 15:28
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http://www.corriere.it/politica/14_giug ... bf31.shtml
Speriamo di non ficcarci in mezzo ad una guerra di questi tempi altrimenti siamo fatti tutti quanti come pesci. Il Prof. Sartori aveva dichiarato dopo aver letto i nominativi della formazione di governo che codesto era un governo di incapaci guidato da un incapace.
Una definizione sobria ed azzeccata.
Solo che oggi “l’incapace” ha dato una solida conferma.
Dal Corriere della Sera:
Il problema sono i ladri non le regole
I casi sono due:
1) O il pupetto fiorentino non capisce un tubo, oppure,
2) Fa il furbetto per non pagare il dazio.
La corruzione ha raggiunto da noi livelli spaventosi. Siamo 69esimi in graduatoria secondo quanto pubblicato venerdì scorso da Il Sole 24 Ore.
Nel primo caso l’unico mezzo per combattere la corruzione è inasprire le pene. Nei casi di omicidio si agisce spesso in preda ad impulsi incontrollabili. In quei casi l’inasprimento della pena non serve a niente perché non sarà il timore della pena a prevalere sull’impulso omicida.
Nei casi di corruzione, invece, hai tutto il tempo per riflettere e non agisci, quindi, sotto impulso. In questo caso si valuta la convenienza e il rischio.
Nel caso di Galan, ad esempio, la convenienza è buona e il rischio è relativo. Per qualche milione di euro a chi piacciono i soldi che ti permettono livelli di vita superiore, a chi piace, oppure li lasci in eredità a figli e nipoti, vale la pena di rischiare anche qualche anno di carcere, se non ti disturba la segregazione.
Ma se la punizione è alta allora si passa direttamente al vecchio detto italiano : “IL GIOCO NON VALE LA CANDELA”. Inoltre non mi sembra di sentire che si chieda la restituzione delle mazzette. In questo caso rischiare sarebbe da fessi. Si potrebbe rischiare solo sul sicuro. Ma mi sembra un rischio troppo alto.
Ergo, visto che con le leggi attuali “il rischio vale la candela”, sotto a chi tocca, avanti c’è posto.
Renzi ha detto una sonora cazzata.
Oppure, passata la festa gabbatu lo santo, non vuole contrariare la casta inasprendo le pene.
Le paperelle e i bamboccioni della Dc, hanno voluto giustificare la riduzione della pena nel 416 ter dopo le proteste di Silvietto e di Alfano & Romina, sostento che anche il Commissario Antimafia ha sostenuto che fosse una buona legge.
Le famiglie Santanché, Biancofiore, Razzi e Toti, hanno numerosi membri in Parlamento. In entrambi gli schieramenti.
1. Voto di scambio politico-mafioso: la grande truffa del 416 ter ...
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Renzi non aveva nessuna intenzione di risolvere il problema.
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L’INTERVENTO
Renzi: «Corruzione? Il problema non sono le regole ma i ladri»
Il premier interviene dopo gli arresti eccellenti a Venezia per lo scandalo della «tangentopoli veneta»: «Alto tradimento per chi prende tangenti»
di Redazione
Il giorno dopo gli arresti a Venezia per le mazzette e la corruzione legati alla costruzione del Mose , il presidente del Consiglio Matteo Renzi commenta quanto accaduto nel corso di una conferenza stampa al termine del G7 di Bruxelles. «Di fronte alla vicenda Mose - dice Renzi - ci sono i principi costituzionali che ciascuno ribadisce: piena fiducia nel lavoro della magistratura e presunzione di non colpevolezza fino a sentenza a cui speriamo si possa arrivare il più velocemente possibile, come da paese civile». «Nel merito, tutte le volte che vediamo vicende di corruzione l’amarezza - annota il presidente del Consiglio - è enorme e profonda, perché ti trovi di fronte a chi tradisce la fiducia più grande quella dei cittadini, una ferita grande».
«Il problema sono i ladri non la corruzione»
Poi però lancia l’affondo parlando del tema corruzione. «Un politico indagato per corruzione fosse per me lo indagherai per alto tradimento - dice con fermezza Renzi - Il problema della corruzione non sono le regole che non ci sono ma quelle che non si rispettano». E poi l’affondo: «Però quando c’è corruzione di solito si dice che sono le regole che non vanno bene. Non penso sia così. Il problema sono i ladri non le regole». E ancora: «Non è possibile che chi viene condannato per corruzione dopo 20 anni possa tornare ad occuparsi della cosa pubblico. È per questo che io ho proposto il Daspo per i politici».
5 giugno 2014 | 15:28
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http://www.corriere.it/politica/14_giug ... bf31.shtml
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Re: Il figlio della Balena Bianca
Matteo Renzi, la resistibile ascesa
di Fabio Marcelli | 4 giugno 2014Commenti (153)
Sarebbe ingeneroso attribuire la vittoria di Matteo Renzi agli 80 euro furbescamente elargiti agli italiani prima del voto e che saranno recuperati con gli interessi mediante aggravi fiscali e tagli della spesa sociale che colpiranno più o meno gli stessi settori che hanno beneficiato della mancia e magari anche altri ancor più economicamente e socialmente demuniti.
Italiani, popolo di accattoni? Non credo…
Io sono convinto che alla fine abbia giocato un ruolo preponderante, in effetti, proprio la paura. Paura alimentata dai sostenitori dell’uscita dall’euro senza se e senza ma, ai quali molti hanno avuto buon gioco a contrapporre gli enormi rischi che una simile scelta comporterebbe, e le cui conseguenze, in assenza di energiche politiche di controllo e contenimento, sarebbero pagate come al solito prevalentemente dai cittadini a basso e medio reddito.
Un altro grosso contributo alla vittoria di Renzi è stato poi dato dalle sparate di Beppe Grillo, un leader oramai usurato e che dovrebbe, come si dice a Roma, andarsi a riporre. Non si può negare che Grillo abbia dato, in un peculiare momento della storia nazionale, un importante contributo alla crescita di un pensiero di opposizione per molti versi originale, contribuendo alla nascita e allo sviluppo del Movimento Cinque Stelle. Ma ora ha fatto il suo tempo. Come dimostrano, anche, i contorcimenti dialettici e, ancora più, il totale opportunismo di fondo dimostrato nel cercare l’alleanza a tutti i costi con Nigel Farage, espressione della peggiore destra britannica.
Di fronte alle idee, poche ma confuse, espresse da Grillo nel corso della campagna elettorale, cui fa da contrappunto positivo l’attività, molte volte più che lodevole, svolta dagli eletti Cinque Stelle nelle istituzioni, Renzi, che di idee non ne che ne abbia poi molte o buone, ha avuto vita e vittoria facile atteggiandosi a leader responsabile e razionale.
Oggi, forte di questa vittoria di dimensioni davvero inconsuete e storiche, Renzi appare deciso a portare avanti il suo disegno neoautoritario, liquidando il Senato e imponendo una legge elettorale che significherebbe la fine definitiva della rappresentanza, aggravando in modo irreparabile il fossato tra cittadini e classe politica dimostrato dai crescenti tassi di assenteismo.
Questo disegno va fermato. Esso ha due pilastri entrambi inaccettabili. Il primo: rimuovere ogni vincolo all’operato della classe politica, che continua ad essere acchiappata con le mani nella marmellata delle tangenti e della corruzione. Si deve quindi ipotizzare che, come già fece Berlusconi, Renzi aspiri in qualche modo a mettere la museruola ai giudici. E del resto nella direzione di aggravare i costi della corruzione vanno le decisioni che mirano ad attenuare e “semplificare” i controlli con la scusa della burocrazia. Certamente i controlli vanno razionalizzati ma non certo alleggeriti nella sostanza. Occorre riflettere su come renderli efficaci senza infliggere inutili vessazioni ai cittadini. Ma non sembra questa l’ispirazione di Matteo.
Il secondo pilastro è l’annientamento totale di ogni residuo diritto di lavoratrici e lavoratori. L’operazione è iniziata con il Jobs Act e la promozione della precarietà ma non si fermerà certo lì. Altro che contratto a tutele crescenti! Le tutele si vorrebbero abolite e non è certo un fatto casuale che le sintonie più significative Renzi continui a trovarle con Marchionne.
Sullo sfondo continua a proporsi un quadro europeo per nulla cambiato rispetto a prima delle elezioni, alla faccia del chiaro monito pronunciato dal corpo elettorale sotto forma di astensionismo dilagante e premio ai partiti euroscettici.
Tutto ciò dimostra l’esigenza di un’opposizione vera e propria, che finora è mancata, nonostante gli sforzi del Movimento Cinque Stelle e, per altri aspetti, di SeL. In questo senso l’affermazione, in vari Paesi europei della Lista alternativa capeggiata da Alexis Tsipras, costituisce un ottimo auspicio che va coltivato superando la logica rissosa che ha contraddistinto per troppi anni la sinistra italiana.
Non è che l’inizio, beninteso. Occorre andare avanti, nella consapevolezza che la crisi, lungi dalle dichiarazioni di Poletti e C., continuerà ancora a lungo perché strutturale e strategica e che di fronte ad essa non bastano le risposte folkloristiche ed episodiche, che uomini e ometti del destino si affannano inutilmente a proporre.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06 ... a/1012295/
di Fabio Marcelli | 4 giugno 2014Commenti (153)
Sarebbe ingeneroso attribuire la vittoria di Matteo Renzi agli 80 euro furbescamente elargiti agli italiani prima del voto e che saranno recuperati con gli interessi mediante aggravi fiscali e tagli della spesa sociale che colpiranno più o meno gli stessi settori che hanno beneficiato della mancia e magari anche altri ancor più economicamente e socialmente demuniti.
Italiani, popolo di accattoni? Non credo…
Io sono convinto che alla fine abbia giocato un ruolo preponderante, in effetti, proprio la paura. Paura alimentata dai sostenitori dell’uscita dall’euro senza se e senza ma, ai quali molti hanno avuto buon gioco a contrapporre gli enormi rischi che una simile scelta comporterebbe, e le cui conseguenze, in assenza di energiche politiche di controllo e contenimento, sarebbero pagate come al solito prevalentemente dai cittadini a basso e medio reddito.
Un altro grosso contributo alla vittoria di Renzi è stato poi dato dalle sparate di Beppe Grillo, un leader oramai usurato e che dovrebbe, come si dice a Roma, andarsi a riporre. Non si può negare che Grillo abbia dato, in un peculiare momento della storia nazionale, un importante contributo alla crescita di un pensiero di opposizione per molti versi originale, contribuendo alla nascita e allo sviluppo del Movimento Cinque Stelle. Ma ora ha fatto il suo tempo. Come dimostrano, anche, i contorcimenti dialettici e, ancora più, il totale opportunismo di fondo dimostrato nel cercare l’alleanza a tutti i costi con Nigel Farage, espressione della peggiore destra britannica.
Di fronte alle idee, poche ma confuse, espresse da Grillo nel corso della campagna elettorale, cui fa da contrappunto positivo l’attività, molte volte più che lodevole, svolta dagli eletti Cinque Stelle nelle istituzioni, Renzi, che di idee non ne che ne abbia poi molte o buone, ha avuto vita e vittoria facile atteggiandosi a leader responsabile e razionale.
Oggi, forte di questa vittoria di dimensioni davvero inconsuete e storiche, Renzi appare deciso a portare avanti il suo disegno neoautoritario, liquidando il Senato e imponendo una legge elettorale che significherebbe la fine definitiva della rappresentanza, aggravando in modo irreparabile il fossato tra cittadini e classe politica dimostrato dai crescenti tassi di assenteismo.
Questo disegno va fermato. Esso ha due pilastri entrambi inaccettabili. Il primo: rimuovere ogni vincolo all’operato della classe politica, che continua ad essere acchiappata con le mani nella marmellata delle tangenti e della corruzione. Si deve quindi ipotizzare che, come già fece Berlusconi, Renzi aspiri in qualche modo a mettere la museruola ai giudici. E del resto nella direzione di aggravare i costi della corruzione vanno le decisioni che mirano ad attenuare e “semplificare” i controlli con la scusa della burocrazia. Certamente i controlli vanno razionalizzati ma non certo alleggeriti nella sostanza. Occorre riflettere su come renderli efficaci senza infliggere inutili vessazioni ai cittadini. Ma non sembra questa l’ispirazione di Matteo.
Il secondo pilastro è l’annientamento totale di ogni residuo diritto di lavoratrici e lavoratori. L’operazione è iniziata con il Jobs Act e la promozione della precarietà ma non si fermerà certo lì. Altro che contratto a tutele crescenti! Le tutele si vorrebbero abolite e non è certo un fatto casuale che le sintonie più significative Renzi continui a trovarle con Marchionne.
Sullo sfondo continua a proporsi un quadro europeo per nulla cambiato rispetto a prima delle elezioni, alla faccia del chiaro monito pronunciato dal corpo elettorale sotto forma di astensionismo dilagante e premio ai partiti euroscettici.
Tutto ciò dimostra l’esigenza di un’opposizione vera e propria, che finora è mancata, nonostante gli sforzi del Movimento Cinque Stelle e, per altri aspetti, di SeL. In questo senso l’affermazione, in vari Paesi europei della Lista alternativa capeggiata da Alexis Tsipras, costituisce un ottimo auspicio che va coltivato superando la logica rissosa che ha contraddistinto per troppi anni la sinistra italiana.
Non è che l’inizio, beninteso. Occorre andare avanti, nella consapevolezza che la crisi, lungi dalle dichiarazioni di Poletti e C., continuerà ancora a lungo perché strutturale e strategica e che di fronte ad essa non bastano le risposte folkloristiche ed episodiche, che uomini e ometti del destino si affannano inutilmente a proporre.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06 ... a/1012295/
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Re: Il figlio della Balena Bianca
Strano ma non tanto il PrR Partito di Renzi coincide con PdR pesidente della repubblica Re Giorgio che ha voluto Padoan (OCSE) e non voluto Gratteri (PM) alla Giustizia.camillobenso ha scritto:paolo11 ha scritto:SE il PD con tutti gli scandali che escono fuori prendono il 40% vuol dite che gli va bene tutto a certa popolazione.
Forse hanno preso paura del M5S di cui parlava di portare le pensioni a 5.000 .Poi una revisione di quei politici, industriali, Coop ecc....che si sono arricchiti in modo non trasparente.
Ciao
Paolo11
Caro Paolino, da ieri non si chiama più PD, ma PdR (Partito di Renzi) Ovvero la nuova Dc di stampo peronista.
Bye
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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