Il "nuovo" governo Renzi

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

Il fuorionda di Airaudo (ex Fiom - Deputato - indipendente - di Sel) è datato 22 giorni.

Da politico non si è mai presentato da "scalmanato." Ha usato un profilo basso e moderato. Fermo, ma moderato.

E' per questo motivo che ha sorpreso non poco il suo fuorionda del 15 maggio scorso.

http://video.repubblica.it/politica/air ... 010/164499

Airaudo fuorionda: ''Renzi è un delinquente politico, un democristiano digitale''
Durante la registrazione del programma Taxi Populi, il deputato di Sel Giorgio Airaudo si lascia sfuggire alcune confidenze sul presidente del suo partito Nichi Vendola e sul premier Matteo Renzi. "Nella telefonata Vendola-Archinà - confida l'ex segretario nazionale della Fiom alla conduttrice Natascha Lusenti - c’è un elemento tipico di Nichi e anche tipico della sua omosessualità: la captatio benevolentiae". E sull'attuale premier Matteo Renzi, il giudizio è molto duro: “E' spregiudicatissimo. E’ un democristiano digitale, ha la capacità di cogliere l’attimo, è velocissimo. Ma è quasi solo quello. Io non gli girerei mai le spalle, non gli darei mai il portafoglio. E’ un delinquente politico”. Il programma andrà in onda domani su La3 alle 22.45.

========


L'affermazione di ieri di Pittibimbo: “Non possiamo dire sempre che il problema sono le regole, sono i ladri”.

Rimette in gioco l'affermazione di Airaudo.

Non c'è assolutamente bisogno di fare queste affermazioni roboanti, visto che lui è signorino del fare.

Basta una legge rapida che si scrive al massimo in mezzora ed è composta da un solo articolo, in cui si elevano le pene anticorruzzione ad un livello in cui non esiste più la convenienza. Anche se dovessero risultare sproporzionate rispetto a quelle degli altri reati.

Ma se si vuole ridimensionare la corruzzione in tempi di oligarchia, la si rende non più conveniente.
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

6 giugno 2014
Folli: Renzi dovrà mettere la questione morale al centro del suo programma di riforme


Forse non basta dire - come ha fatto Renzi - che il problema non sono le regole, ma i ladri. Se fosse così, e considerando la spaventosa realtà che sta emergendo, prima Milano e adesso Venezia, l'intera forza dello Stato italiano dovrebbe essere già da tempo impiegata per scardinare il malaffare diffuso a macchia d'olio. E il magistrato Anti-corruzione, anziché arrangiarsi con pochi collaboratori e poteri incerti, sarebbe a capo di un esercito in marcia. Invece tutto è così difficile perché oltre ai ladri ci sono le regole. Regole bizantine, spesso assurde, fatte per essere aggirate. Regole affogate in una giungla burocratica inefficiente, terreno di pascolo per corrotti e corruttori. Il problema sono i ladri, certo: è persino ovvio.

Ma il problema sono anche le regole, indegne di un paese che vuole risollevarsi. Renzi dovrà mettere la questione morale al centro del suo programma di riforme. Ma speriamo che non entri anche lui nella mentalità dell'emergenza, per cui ci si limita a far scattare le manette senza decidere di cambiare nel profondo un sistema privo di qualsiasi trasparenza.

Intervento a radio 24 di Folli

http://www.radio24.ilsole24ore.com/play ... =gSLAtorah
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

A spizzichi e bocconi - 1



Spizzico

Da :
Immagine

spizzico
[spìz-zi-co]
s.m. (pl. -chi)
Solo nella loc. avv. A spizzico, a spizzichi, un po' per volta e senza una regola precisa: è pieno di debiti e paga i creditori a s.; letto così a spizzichi, il libro perde ogni interesse
‖ rafforz. A spizzichi e bocconi, in modo discontinuo, irregolare e frammentario: ho potuto dedicarmi a questo lavoro solo a spizzichi e bocconi


Della Valle scatenato: "Tre ministri del governo sono emeriti deficienti"
iL patron di Tod's attacca il governo del suo amico Matteo Renzi


Redazione - Sab, 07/06/2014 - 15:48


Come d'abitudine Diego Della Valle parla senza peli sulla lingua. E questa volta nel mirino del patron di Tod's finiscono tre ministri dell'esecutivo del suo amico Matteo Renzi. "Ho incontrato cinque ministri, di cui due bravi e tre emeriti deficienti", ha detto l'imprenditore marchigiano a Giorgio Mulè e Alfonso Signorini, tra le risate del pubblico, a un evento di "Panorama d’Italia" ad Ancona.

Ma Della Valle è un fiume in piena ed esterna a 360 gradi dalla politica al calcio, dall'economia allo scandalo mazzette che ha travolto prima Expo e poi il Mose. "Spero che Expo cambi la marcia. Pensate che danno è stato fatto alla nostra immagine agli occhi degli investitori. L'Italia non è solo un Paese di tangentari con alla guida dei bravi ladri", ha detto l'imprenditore. "Il mondo delle belle arti è complicato, ci sono professori un pò della mutua che sostengono che gli interventi li deve fare lo Stato, il quale poi non li fa", ha spiegato Della Valle a proposito della sua esperienza di sponsorizzazione del Colosseo. Un’operazione senza ricadute commerciali - ha insistito - fatta "dalla mia famiglia perchè siamo orgogliosi di essere italiani". Le polemiche "ci hanno fatto perdere tre anni - ha aggiunto - e un partner interessato a intervenire su Pompei si è tirato indietro". Eppure mister Tod’s è convinto che la ripresa partirà dal turismo culturale, «gli stranieri vengono qui per vedere le nostre bellezze, e poi bisogna farli mangiare e dormire. Ci vorrebbe uno sportello unico per gli imprenditori interessati a investire in questo settore".

http://www.ilgiornale.it/news/interni/v ... 25565.html
paolo11
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da paolo11 »

"L'altra mattina si è verificato un episodio sintomatico a Bruxelles.
E' avvenuto un episodio simile al famigerato sorrisetto di Sarkozy su Berlusconi, ma molto molto peggio e ben più grave. Dopo le riunioni ufficiali del G7, Barack Obama ha organizzato una riunione strategica "con i partner europei" (quindi niente Cina, niente Giappone) per stabilire alcuni "punti fermi nella strategia politica globale dei prossimi mesi". L'ora era le 17. Il nostro premier si è accodato, tutto contento. Peccato che l'Italia non sia stata invitata. Ci sono andati la Germania, la Francia, l'Inghilterra. Lui no. Quindi, nessuno di noi. L'Italia è stata tenuta fuori.
Lo capisco.
Grazie alla nostra overclass, il nostro Paese è ritenuto non affidabile, non attendibile, non adulto a sufficienza per ascoltare ciò che devono dirsi i grandi che contano.
La cupola mediatica -a differenza che per il sorrisetto di Sarkozy- ha provveduto a non comunicare la notizia, non sottolinearla, non darle enfasi. Ecco perchè serve qualche atto comportamentale immediato di grande spessore.
Gli investitori internazionali stanno scappando via: è il danno collaterale provocato da persone come Berneschi, Bazoli, Pesenti, Penati, Ligresti, Greganti, Zaia, Cota, ecc.
Chi li paga, questi danni? Quanto ci costa la nuova immagine di un nostro premier che viene tenuto fuori della stanza che conta? Quanto ci costa il fatto che nessun telegiornale abbia dibattuto sulla vicenda?
L'Italia va a guidare il semestre europeo non per merito, ma per burocrazia, dato che c'è il turnover, quindi tocca a noi. Ci arriva schiaffeggiata e umiliata, avvilita e denigrata.
Non si otterrà, dunque, un bel nulla. Ciò che ci prospettano è pura piatta retorica.
Per i partiti verticali è l'ultima spiaggia. E' la loro, non degli italiani. Per noi è la prima spiaggia.
Per i cittadini, per gli intellettuali liberi e pensanti, per i soggetti autonomi e indipendenti, per gli appassionati civili per bene, si tratta di equipaggiarsi per lo sbarco nel "Paese normale".
Dal D-day del 6 Giugno 1944 che oggi si celebra, al O-day di domani. Dove O sta per zero. Tolleranza zero. Mafia zero. Criminalità organizzata zero. Nominati zero. Parassiti zero. Come le bibite senza zucchero, fa anche bene alla salute. Rimbocchiamoci le maniche e chiamiamo a raccolta la parte nobile del paese che esiste, eccome se c'è. Lavoriamo per il nostro sbarco.
Perchè vinciamo noi: questo è poco ma sicuro." Sergio Di Cori Modigliani

PS: Ha partecipato Napolitano agli incontri ai quali Renzie non è stato invitato
http://www.beppegrillo.it/2014/06/indov ... _cena.html
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

Dal taglio dei burocrati alla patrimoniale, come Renzi può trovare i 23 miliardi
Non solo ristrutturazione del debito pubblico alla Reichlin. Dalla patrimoniale sulla ricchezza finanziaria a una nuova tassa sulle successioni, dal prelievo sulle pensioni calcolate con il vecchio sistema retributivo all'eliminazione con un colpo di spugna dei contratti nazionali. Entro ottobre il governo deve capire come trovare i 23 miliardi necessari per accontentare Bruxelles e mantenere le promesse fatte ai cittadini. Ecco gli scenari tracciati da Tito Boeri, Vincenzo Manes, Marcello Messori, Luigi Paganetto, Mario Seminerio e Davide Serra

di Chiara Brusini | 8 giugno 2014Commenti (945)


Una patrimoniale da 30 miliardi sulla ricchezza finanziaria. Una nuova tassa di successione. Un corposo prelievo sulle pensioni calcolate con il vecchio sistema retributivo. Il dimezzamento della macchina burocratica. Oppure, a mali estremi, la ristrutturazione del debito pubblico per riportarlo a livelli sostenibili. Sono alcune delle proposte degli economisti, imprenditori e analisti sondati da ilfattoquotidiano.it per capire dove il governo potrebbe, nei prossimi mesi, decidere di affondare il bisturi. Mentre aleggia il rischio di un colpo di spugna su contratti nazionali di lavoro e articolo 18. L’autunno dell’esecutivo Renzi, infatti, sarà caldissimo. Da un lato occorre centrare gli obiettivi europei, visto che di fatto le pagelle di Bruxelles ci hanno “rimandati a ottobre”, quando Roma dovrà inviare alla Commissione la legge di Stabilità per il 2015. Dall’altro, il premier deve trovare una ventina di miliardi per mantenere le promesse fatte ai cittadini. Come l‘allargamento della detrazione Irpef alle famiglie numerose e monoreddito, gli interventi per gli incapienti e i pensionati o i fondi per l’edilizia scolastica. Più gli anticipi ai Comuni che non hanno deliberato sull’aliquota Tasi, le uscite per il servizio civile universale e quelle per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. “L’ammontare complessivo delle voci da coprire, considerando anche le missioni militari e la cassa integrazione, fa 23 miliardi”, conferma Sergio De Nardis, presidente dell’istituto di ricerca Nomisma. La formuletta magica “spending review”, insomma, non basta. Ecco le proposte.

Una patrimoniale sulla ricchezza finanziaria.
Gettito: 33 miliardi - Non mancano le proposte altrettanto radicali quanto quella dell’economista Lucrezia Reichlin, docente alla London Business School, direttore della ricerca Bce dal 2005 al 2008, secondo la quale la via maestra ribadita nei giorni scorsi all’Espresso è quella di una “ristrutturazione parziale del debito pubblico”, vale a dire che lo Stato italiano – “all’interno di una infrastruttura istituzionale, una cornice economica e legale a livello europeo che la renda possibile senza creare il caos” – dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di non ripagare interamente e/o alle condizioni previste le proprie obbligazioni tassando di fatto banche e risparmiatori. Ma c’è chi, invece, punta strade più tradizionali, seppure con variazioni sul tema non secondarie. “La mia idea? Una patrimoniale seria. In Italia la ricchezza finanziaria privata ammonta a circa 3.300 miliardi di euro. Mettiamoci sopra un’aliquota dell’1% e ne ricaviamo 33”. Vincenzo Manes, presidente della holding Intek group e di Fondazione Dynamo, ma anche grande finanziatore della Fondazione Open di Matteo Renzi, opta infatti per una tassa sugli attivi finanziari detenuti dalle famiglie italiane. Ma il ricavato, è la variazione, non va usato per ripianare il deficit. Bensì dedicato per intero a “finanziare la creazione di imprese sociali e progetti innovativi in campo artistico e culturale, ambientale, turistico e scientifico e nel settore del welfare”. “E’ una proposta solo apparentemente utopistica: se oggi il terzo settore genera il 7% del Pil nazionale e occupa 950mila persone, una misura del genere potrebbe raddoppiare entrambi i valori. Il che significa che creerebbe circa 1 milione di posti di lavoro. Un risultato impossibile da ottenere, ormai, nel manifatturiero tradizionale”, dice. E in ultima analisi, sempre secondo Manes, l’operazione andrebbe a vantaggio anche dei “tassati”: “In una società meno diseguale e più giusta, la loro ricchezza varrà di più”.

Un’imposta di successione “ben disegnata”. Gettito: fino a 40 miliardi - Per Marcello Messori, docente di Economia alla Luiss fresco di nomina alla presidenza delle Ferrovie dello Stato, imporre una patrimoniale è una buona idea, ma metterla in pratica in modo efficace sarebbe impossibile: “I capitali si muovono molto rapidamente. Andrebbe a finire che, come al solito, verrebbero colpiti solo i patrimoni medio-bassi. Lo dimostrano i risultati fallimentari della Tobin tax sulle transazioni finanziarie”. Ma c’è un’alternativa altrettanto valida e più praticabile: “Un’imposta di successione ben disegnata”, dice. Il professore non si spinge a quantificare il gettito, perché in gioco ci sono molte variabili. Ma il quotidiano Libero pochi giorni fa calcolava che un’aliquota del 20% sulle eredità, magari con una franchigia fino a 100mila euro, farebbe incassare allo Stato 40 miliardi l’anno.

Il rischio del colpo di spugna sui contratti nazionali -
Mario Seminerio, gestore e consulente finanziario nonché blogger sui temi della macroeconomia e della finanza, parte dal presupposto che “di austerità si muore”. “Lo ha ammesso anche il Fmi”, ricorda. Di conseguenza, “fare un’altra stretta fiscale sarebbe deleterio. Deprimerebbe ancora di più il Pil e aumenterebbe il rapporto di indebitamento: un circolo vizioso. E tagliare la spesa pubblica avrà lo stesso risultato, se impiegheremo i risparmi ottenuti per ridurre il deficit e non per abbassare le tasse”. Con quali conseguenze e quali rischi? Si finirebbe per “eliminare subito i contratti collettivi di lavoro e l’articolo 18. A quel punto ogni datore di lavoro potrà decidere il livello degli stipendi senza vincoli, riducendoli. E licenziare, se necessario. Sarà doloroso, ma in quella condizione che io non auspico, solo una feroce deflazione salariale può farci recuperare competitività e ridurre la disoccupazione. Che altrimenti salirà ben più su del livello attuale”, è la sua tesi. Nessuna alternativa meno brutale? “Se l’economia torna a crescere, tutto può essere fatto in modo meno traumatico. Ma serve una crescita vera: un aumento del Pil intorno all’1,5%”. Altrimenti? “Con i nostri 2.100 miliardi di debito, basterebbe un rallentamento della crescita globale per farci arrivare vicino al dissesto. Nel contesto in cui siamo, considerato che più volte i tedeschi che ci hanno rimproverato di avere un’elevata ricchezza privata che fronteggia un altrettanto elevato debito pubblico, c’è il rischio che alla fine qualcuno torni a chiederci di fare una patrimoniale per compensare ricchezza privata e debito pubblico”, conclude dipingendo la situazione di un Paese appeso a un filo sempre più sottile. E a Esa 2010, il tanto discusso nuovo sistema di contabilità pubblica che entrerà in vigore in settembre e, per pure questioni statistiche, potrebbe far aumentare il prodotto tra l’1 e il 2 per cento.

Scure sulle pensioni “inique”.
Incasso previsto: 4 miliardi – Secondo Tito Boeri, ordinario di Economia e prorettore alla Ricerca dell’università Bocconi oltre che direttore della Fondazione Rodolfo Debenedetti, il primo dossier a cui mettere mano è invece quello delle pensioni. Non per una nuova riforma, ma per “fare un’operazione di equità”, sostiene. Ovvero? “C’è un’evidente disparità tra i trattamenti calcolati con il vecchio e generoso sistema retributivo e quelli basati sul metodo contributivo – spiega -. Chi ha preso più del dovuto rispetto ai contributi che ha versato dovrebbe quindi essere soggetto a un prelievo limitato alla parte in eccesso”. Una tassa, insomma. Ma, secondo l’economista, inattaccabile dal punto di vista della legittimità costituzionale perché non colpirebbe poche “pensioni d’oro”, ma tutte e solo quelle ingiustificabili alla luce dei contributi versati. Con quale risultato? “Un’aliquota progressiva del 20% sugli assegni tra 2 e 3mila euro, 30% su quelli tra 3 e 5mila e 50% oltre i 5mila permetterebbe di incassare oltre 4 miliardi”, calcola Boeri.

Usare i fondi Ue per abbattere il costo del lavoro – L’economista della Bocconi ha nel cassetto anche un’altra proposta. Che a suo parere eliminerebbe alla radice la vergogna dei fondi Ue inutilizzati: “E’ fondamentale ridiscuterne la destinazione e, invece di disperderli in piccoli progetti di dubbia efficacia, ottenere la possibilità di usarne 20 miliardi nei prossimi due anni per abbattere il cuneo fiscale”. Una terapia d’urto con il pregio, sostiene Boeri, di avere “natura strutturale”. Perché “le politiche una tantum non funzionano: serve una detassazione del lavoro organica”. Accompagnata dall’introduzione di “un sussidio di disoccupazione universale che sostituisca la cig in deroga, strumento sbagliato, e sia accessibile anche per chi oggi non è coperto dagli ammortizzatori sociali”.

La versione di Serra: dimezzare i burocrati e dire addio al contante - Davide Serra, finanziere, vive a Londra e guida il fondo di investimento Algebris, che ha fondato nel 2006. In Italia è conosciuto soprattutto per l’endorsement nei confronti di Renzi in occasione delle primarie del centrosinistra nel 2012, quando per l’allora sindaco di Firenze organizzò una discussa cena di finanziamento con banchieri e industriali. Dalla City è tornato poi a sostenere il premier durante la campagna alle primarie del Pd nel 2013. La sua ricetta per il futuro dell’Italia ha un ingrediente principale: la meritocrazia in tutte le sue declinazioni. Sul fronte finanziario, l’idea si traduce nel togliere a chi riceve troppo senza guadagnarselo. A partire dai burocrati. “Nell’arco di cinque anni si devono ridurre del 50% le spese della macchina burocratica e aumentarne di altrettanto l’efficacia”. Come? “Abbassando i salari, i costi operativi o il numero di persone. Dove tagliare lo deve decidere chi gestisce la macchina. Ciò che conta è aumentare il rapporto tra risultati e costi”. Altro che la blanda “mobilità volontaria” prevista dalla riforma della pubblica amministrazione del ministro Marianna Madia, che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri il 13 giugno. La seconda cosa da fare subito? Per Serra è eliminare l’uso del contante. Perché se tutte le transazioni fossero elettroniche, dunque tracciabili, l’evasione fiscale che attualmente è ai livelli più alti d’Europa si ridurrebbe di netto. Nei Paesi in cui il numero di pagamenti con bancomat e carte di credito è più alto (Olanda, Francia, Gran Bretagna e, un po’ staccata, Germania), la quota del “nero” sul Pil è metà di quella italiana.

Tagliare le funzioni non prioritarie e colpire la corruzione -
“Niente tagli lineari”, è invece il consiglio di Luigi Paganetto, ordinario di Economia a Roma Tor Vergata e presidente del Centre for economic international studies. “Serve un’operazione analitica: raggruppare la spesa pubblica per funzioni, andare a vedere quanto spendiamo per ognuna e decidere quali sono prioritarie e quali possono essere eliminate”, dice. Un esempio concreto? “Dentro la spesa per il trasporto regionale stanno il sostegno al pendolarismo e quello al turismo. Possiamo decidere che del turismo si devono occupare i privati e eliminare quella voce”, spiega. Non solo: ”E’ importante andare a guardare la relazione tra spesa e corruzione”. Perché casi come quelli della cupola dell’Expo e delle tangenti sugli appalti Mose, per limitarsi a quelli emersi nell’ultimo mese, non solo sottraggono enormi risorse alla collettività, ma distorcono anche la concorrenza, oltre a deturpare l’immagine internazionale del Paese. “Per questo bisogna intervenire dove la corruzione si innesta nel meccanismo di ripartizione delle uscite. Non è difficile come sembra: in fondo sappiamo bene che questi fenomeni nascono soprattutto laddove si danno licenze, concessioni, autorizzazioni e appalti”. Un motivo in più, se servisse, per smettere di rinviare la presentazione del ddl anticorruzione e varare subito il decreto che darà più poteri all’Authority guidata da Raffaele Cantone.

Le ambiguità sui tagli da 10 miliardi al servizio sanitario -
“Se l’Italia fosse un’azienda, tagliare qualche decina di miliardi su 800 di uscite non sarebbe un problema”, sostiene infine l’economista Fedele De Novellis, partner della società di analisi e consulenza REF Ricerche. “Invece si tratta di capitoli di spesa in parte già ridotti in passato e non più comprimibili, in parte fuori dal controllo del governo. Di fatto gli unici spazi su cui è possibile intervenire sono sanità e pubblico impiego. Ma dovremmo immaginare manovre davvero monstre”. Manovre che per quanto riguarda la sanità Renzi, dopo un braccio di ferro con il ministro Beatrice Lorenzin, ha escluso. “Non ci sono tagli sulla Sanità”, ha annunciato il 18 aprile, giorno del varo del Dl Irpef da parte del governo. Ma nella legge di Stabilità la sforbiciata arriverà eccome. A fare da cinghia di trasmissione sarà il Patto per la Salute, l’accordo finanziario triennale tra Stato e Regioni di cui proprio Lorenzin sta discutendo i dettagli con gli enti locali. Il ministro ha preannunciato che sarà possibile risparmiare 10 miliardi in tre anni grazie a digitalizzazione dei processi, taglio dei mini ospedali, riforma dei ticket e maggiori poteri in capo all’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas), che controllerà il rispetto del patto e l’andamento dei conti. Stando alle promesse del ministro l’intero ammontare delle risorse recuperate sarà reinvestito nel sistema. Difficile, in realtà, che quel che si raccoglie lì non venga utilizzato per coprire altri buchi.

Il paragrafo sulle dichiarazioni di Mario Seminerio è stato aggiornato alle 13.30 dell’8 giugno 2014 da Redazioneweb. Per errore era stata pubblicata una bozza. Ce ne scusiamo sentitamente con l’interessato e con i lettori.
cielo 70
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da cielo 70 »

Bene sull'ipotesi di una patrimoniale, specie se ordinaria. Anche su quella di reintrodurre l'imposta sulle successioni. Non condivido per nulla l'ipotesi di sopprimere il contratto nazionale e di togliere l'art. 18 ed è assurdo che a fare questa proposta è uno che dice di essere contro l'austerità. E non sono favorevole a tagliare per l'ennesima volta le pensioni. Condivido l'ipotesi di usare i fondi europei per diminuire le imposte.
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

La vox populi


Ben Hur • 22 minuti fa
oramai gli italiani sono come i pesci che vengono girati nella farina prima di essere fritti. poi il popolino si sceglie solo il tipo di farina ma la fine sarà la stessa.
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talia • 25 minuti fa
Cadere dalle nuvole per coloro che appartengono ad una nutrita ....famiglia,è un'offesa all'intelligenza media, di un qualsiasi cittadino pensante!
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Sergio Russolillo • 29 minuti fa
Io privatizzerei i pubblici dipendenti. ( quanto ci costano ? ... 300 miliarid l'anno ? )
affiderei ai privati la gestione di tutta la parte pubblica amministrativi e comparto scuola
con l'obbligo di tetti prefissati equiparati ai costi medi del settore privato.

Inoltre per i lavoratori pubblici: equiparare salari ed ORARI di lavoro alla media del settore privato. ( non esiste nel privato un caposervizio o dirigente che guadagni oltre 3mila euro al mese , nel pubblico invece un dirigente di un normalissimo ufficio prende stipendi inimmaginabili al corrispondente lavoratore privato ))

Un insegnante pubblico guadagna piu di un insegnante privato che - tra l'altro - lavora molte piu ore.
Un infermiere guadagna di piu del collega assunto nelle cliniche private....

Il privato funziona e il pubblico scialacqua.... che ci vuole a bloccare questo andazzo ??
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testone • 30 minuti fa
Si deve entrare in clandestinità e dare battaglia! I nostri Padri non ci hanno insegnato nulla? Questi sono ben peggio di coloro contro i quali loro si sono ribellati! E poi danno del duce ad un comico? I ducetti li hanno messi tutti a capo dei vari poteri organismi che contano e si vede. Se M5S avesse fatto anche solo una piccola alleanza o compromesso con la casta, ora si troverebbe impegolata con le ruberie, mazzette , corruzioni e quant'altro dell'EXPO e del MOSE!
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camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

pol-etica • 38 minuti fa
Dare ossigeno all'economia?
incominciamo a recuperare i 4 miliardi che PD SpA /PDL hanno sottratto alla collettività.
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ruscana • 38 minuti fa
180 miliardi evasione
60 miliardi corruzione
cominciamo da qui!!!...eliminiamo il contante,rimettiamo il reato di falso in bilancio
ma Cottarelli che fino ha fatto?
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Mario Romano • 39 minuti fa
RENZI # popolo Italiano stai sereno
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Nick09 • 39 minuti fa
Nell'articolo non si parla né di recuperare i rimborsi elettorali finora incassati dai Partiti, né dei costi e dei privilegi della politica, né dei lauti compensi corrisposti ai managers delle imprese a partecipazione statale: ENI,ENEL, FINMECCANICA ecc.
Credo che prima di Natale gli italiani ne vedranno delle belle.
E tutto grazie al 40% dei voti dati dagli elettori ad un solo Partito.

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Anchìo-Santo • 42 minuti fa
i 23 miliardi mancanti
renzie li può trovare
nel salvadanaio del mì nonno
sono i risparmi di 15 anni di pensione
a 500 € al mese
messi da parte per il futuro del paese

cosciente che la politica non poteva farcela
a mantenere quel tenore di vita..hehe
ma andate A.FAN C***tutti
ivi compresi italiani al 40%

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oldra Anchìo-Santo • un'ora fa
e cosa avrebbe fatto grullo-bullo?
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cielo 70
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da cielo 70 »

camillobenso ha scritto:La vox populi


Ben Hur • 22 minuti fa
oramai gli italiani sono come i pesci che vengono girati nella farina prima di essere fritti. poi il popolino si sceglie solo il tipo di farina ma la fine sarà la stessa.
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talia • 25 minuti fa
Cadere dalle nuvole per coloro che appartengono ad una nutrita ....famiglia,è un'offesa all'intelligenza media, di un qualsiasi cittadino pensante!
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Sergio Russolillo • 29 minuti fa
Io privatizzerei i pubblici dipendenti. ( quanto ci costano ? ... 300 miliarid l'anno ? )
affiderei ai privati la gestione di tutta la parte pubblica amministrativi e comparto scuola
con l'obbligo di tetti prefissati equiparati ai costi medi del settore privato.

Inoltre per i lavoratori pubblici: equiparare salari ed ORARI di lavoro alla media del settore privato. ( non esiste nel privato un caposervizio o dirigente che guadagni oltre 3mila euro al mese , nel pubblico invece un dirigente di un normalissimo ufficio prende stipendi inimmaginabili al corrispondente lavoratore privato ))

Un insegnante pubblico guadagna piu di un insegnante privato che - tra l'altro - lavora molte piu ore.
Un infermiere guadagna di piu del collega assunto nelle cliniche private....

Il privato funziona e il pubblico scialacqua.... che ci vuole a bloccare questo andazzo ??
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testone • 30 minuti fa
Si deve entrare in clandestinità e dare battaglia! I nostri Padri non ci hanno insegnato nulla? Questi sono ben peggio di coloro contro i quali loro si sono ribellati! E poi danno del duce ad un comico? I ducetti li hanno messi tutti a capo dei vari poteri organismi che contano e si vede. Se M5S avesse fatto anche solo una piccola alleanza o compromesso con la casta, ora si troverebbe impegolata con le ruberie, mazzette , corruzioni e quant'altro dell'EXPO e del MOSE!
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Dalle critiche senza argomenti seri verso i servizi pubblici che riporto si capisce che alcuni lettori del Fatto, essendoci pure Travaglio, sono di destra.
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

Questo commento merita di non essere mescolato con altri:


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sconcertato • un'ora fa
Caro Renzi è più semplice far legalizzare il bikini in Iran che imporre in Italia una Patrimoniale; è più facile legalizzare il matrimonio gay in vaticano che imporre un taglio del 50% delle pensioni d'oro o imporre una nuova tassa di successione! Questo genere di proposte denotano la vostra totale inadeguatezza alla gestione della cosa pubblica. Sono trent'anni che si parla di queste cose. Ma cosa si è fatto fin'ora? Nulla! Anzi no una cosa si è fatta, anzi, tante cose si sono fatte tutte a tutela delle lobby che tengono sotto scacco il nostro paese. Caro Renzi dici che mancano 23 mld. Ma se aveste operato da statisti nell'ultimo anno, sai quante cose avreste potuto fare con i 98 mld condonati ai gestori delle slot? Invece avete deciso di continuare a fare i burattini delle lobby (che sicuramente per voi è molto più fruttuoso), rinunciando per l'ennesima volta di far fare un cambio di passo all'Italia. Parlo dal punto di vista etico, perchè se voi politici operaste mettendo al primo posto l'etica saremmo la 1^ potenza economica mondiale!
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