Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...
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Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...
Cose da pazzi ....
L'editto bulgaro ora invade anche il PD.
Sarà che durante il viaggio del Presidente Renzi nell'Asia Orientale si sia influenzato dai metodi di Pol Pot o della Banda dei Quattro?
Insomma, sta arrivando anche da noi la Rivoluzione Culturale?
Povero Mineo, reo di pensare liberamente.
Ma dove stiamo andando?
Intanto 13 Senatori del PD si sono autosospesi ...
L'editto bulgaro ora invade anche il PD.
Sarà che durante il viaggio del Presidente Renzi nell'Asia Orientale si sia influenzato dai metodi di Pol Pot o della Banda dei Quattro?
Insomma, sta arrivando anche da noi la Rivoluzione Culturale?
Povero Mineo, reo di pensare liberamente.
Ma dove stiamo andando?
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...
dal Blog di Civati www.ciwati.it
Tre precisazioni importanti (almeno per me) sulle autosospensioni dei senatori
Per prima cosa: i senatori che si sono autosospesi non sono tutti civatiani (che poi spero per loro che ‘civatiano’ non lo sia nessuno). Sono persone autorevoli, che hanno storie molto diverse, che non si fanno ispirare da nessuno se non da se stessi. Con me (nel senso di Civati) condividono il punto politico che in questi mesi abbiamo più volte provato a rappresentare, rispetto alle riforme costituzionali. Sono stati eletti con Bersani candidato, e fanno parte di ‘correnti’ diverse.
In secondo luogo: sorprende che molti, in pochi mesi, siano passati dal dissenso strategico all’ortodossia di partito. Ricordo che quando si trattava di votare il presidente della Repubblica, esisteva addirittura un candidato renziano (Sergio Chiamparino). E ogni cosa che faceva il governo precedente (anche l’attività di alcuni ministri, che sono rimasti tali anche nel successivo esecutivo) era criticabilissima, anzi di più, da tutto e da tutti, sui giornali e sulle televisioni. Comprese le richieste di dimissioni dei ministri, le scelte di fondo, la politica delle alleanze. Tutto quanto. Incessantemente.
Terza e ultima considerazione: meno male che non lo hanno ancora eliminato il Senato (che poi, com’è noto, non sarebbe eliminato, ma solo ripensato, nella proposta del governo). Se lo avessero già ‘eliminato’, la figuraccia di ieri sul voto sulla responsabilità civile dei magistrati sarebbe stata irrecuperabile. E dire che al pasticcio si porrà rimedio in Senato, fa un po’ sorridere, in effetti.
Tre precisazioni importanti (almeno per me) sulle autosospensioni dei senatori
Per prima cosa: i senatori che si sono autosospesi non sono tutti civatiani (che poi spero per loro che ‘civatiano’ non lo sia nessuno). Sono persone autorevoli, che hanno storie molto diverse, che non si fanno ispirare da nessuno se non da se stessi. Con me (nel senso di Civati) condividono il punto politico che in questi mesi abbiamo più volte provato a rappresentare, rispetto alle riforme costituzionali. Sono stati eletti con Bersani candidato, e fanno parte di ‘correnti’ diverse.
In secondo luogo: sorprende che molti, in pochi mesi, siano passati dal dissenso strategico all’ortodossia di partito. Ricordo che quando si trattava di votare il presidente della Repubblica, esisteva addirittura un candidato renziano (Sergio Chiamparino). E ogni cosa che faceva il governo precedente (anche l’attività di alcuni ministri, che sono rimasti tali anche nel successivo esecutivo) era criticabilissima, anzi di più, da tutto e da tutti, sui giornali e sulle televisioni. Comprese le richieste di dimissioni dei ministri, le scelte di fondo, la politica delle alleanze. Tutto quanto. Incessantemente.
Terza e ultima considerazione: meno male che non lo hanno ancora eliminato il Senato (che poi, com’è noto, non sarebbe eliminato, ma solo ripensato, nella proposta del governo). Se lo avessero già ‘eliminato’, la figuraccia di ieri sul voto sulla responsabilità civile dei magistrati sarebbe stata irrecuperabile. E dire che al pasticcio si porrà rimedio in Senato, fa un po’ sorridere, in effetti.
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...
Tutti i nodi vengono al pettine - 2
(Detto italiano)
Non è affatto un mistero la mia avversione aperta per Turbo Renzi. Nero su bianco basta sfogliare i vari post sul tema.
Non è un’avversione a prescindere, ma è un’avversione naturale per tutti i Turbo Renzi et similia, presenti in qualsiasi punto del pianeta si trovino.
E’ la stessa avversione naturale provata per il “padre naturale”, Silvio, Custer, Amstrong Berlusconi. Per lo “zio naturale” Becchino Craxi, l’affossatore del Partito Socialista. E poi infine, per il “nonno naturale” Andrea, Amilcare, Benito Mussolini (nota: i nomi aggiunti di Benito sono tutti veri, Mussolini si chiamava così).
Nei sondaggi clandestini delle ultime votazioni europee, Renzi veniva indicato come il fantino Fan Faron.
Meglio di così non si poteva trovare, perché come i “suoi” predecessori è un Fanfarone stramalato di potere.
E’ per via della legge delle “Affinità elettive” che Fan Faron attrae il suo pubblico tricolore.
E’ la stessa legge che per un ventennio ha attratto sconsideratamente una buona parte di tricolori, “suo padre”, Silvio, Custer, Amstrong Berlusconi.
Il fatto però sorprendente che non potrei mai saputo prevedere, è che una parte di popola anti fascista, ed anti berlusconiano, fino al punto di augurargli la morte, con il curricula, Pci, Pds, Ds, Pd, possa essere diventato all’improvviso renziano.
Si sono chiesti per un ventennio come si poteva avere lo stomaco per votare per Silvio Amstrong, e poi appena un berluscone qualsiasi compare in area democristiana ripetono pari pari lo stesso errore.
Prima lo “zio” Becchino, e poi “suo padre” Amstrong Berlusconi, mi hanno fatto passare 35 anni di campo di concentramento.
Non me la sento di passare gli ultimi anni della vita con il “nipote” Turbo Renzi. Basta fanfaroni. Già il “nonno” ha portato al disastro coinvolgendoci tra l’altro in una guerra mondiale con milioni di morti.
Lo “zio” ha contribuito fattivamente al crollo della prima Repubblica. Il “padre” ha raso al suolo la seconda Repubblica in concorso con i falsi sinistri ex Pci.
E’ pur vero che sono così masochista da sorbirmi quasi tutti i talk politici, mentre chi mi circonfonda ha gettato la spugna da un pezzo. Ma non sono così masochista da sorbirmi un altro ventennio fasista anche se in chiave moderna del “nipote” di cotanto “nonno”.
(Detto italiano)
Non è affatto un mistero la mia avversione aperta per Turbo Renzi. Nero su bianco basta sfogliare i vari post sul tema.
Non è un’avversione a prescindere, ma è un’avversione naturale per tutti i Turbo Renzi et similia, presenti in qualsiasi punto del pianeta si trovino.
E’ la stessa avversione naturale provata per il “padre naturale”, Silvio, Custer, Amstrong Berlusconi. Per lo “zio naturale” Becchino Craxi, l’affossatore del Partito Socialista. E poi infine, per il “nonno naturale” Andrea, Amilcare, Benito Mussolini (nota: i nomi aggiunti di Benito sono tutti veri, Mussolini si chiamava così).
Nei sondaggi clandestini delle ultime votazioni europee, Renzi veniva indicato come il fantino Fan Faron.
Meglio di così non si poteva trovare, perché come i “suoi” predecessori è un Fanfarone stramalato di potere.
E’ per via della legge delle “Affinità elettive” che Fan Faron attrae il suo pubblico tricolore.
E’ la stessa legge che per un ventennio ha attratto sconsideratamente una buona parte di tricolori, “suo padre”, Silvio, Custer, Amstrong Berlusconi.
Il fatto però sorprendente che non potrei mai saputo prevedere, è che una parte di popola anti fascista, ed anti berlusconiano, fino al punto di augurargli la morte, con il curricula, Pci, Pds, Ds, Pd, possa essere diventato all’improvviso renziano.
Si sono chiesti per un ventennio come si poteva avere lo stomaco per votare per Silvio Amstrong, e poi appena un berluscone qualsiasi compare in area democristiana ripetono pari pari lo stesso errore.
Prima lo “zio” Becchino, e poi “suo padre” Amstrong Berlusconi, mi hanno fatto passare 35 anni di campo di concentramento.
Non me la sento di passare gli ultimi anni della vita con il “nipote” Turbo Renzi. Basta fanfaroni. Già il “nonno” ha portato al disastro coinvolgendoci tra l’altro in una guerra mondiale con milioni di morti.
Lo “zio” ha contribuito fattivamente al crollo della prima Repubblica. Il “padre” ha raso al suolo la seconda Repubblica in concorso con i falsi sinistri ex Pci.
E’ pur vero che sono così masochista da sorbirmi quasi tutti i talk politici, mentre chi mi circonfonda ha gettato la spugna da un pezzo. Ma non sono così masochista da sorbirmi un altro ventennio fasista anche se in chiave moderna del “nipote” di cotanto “nonno”.
Ultima modifica di camillobenso il 12/06/2014, 18:00, modificato 3 volte in totale.
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...
L'emerito costituzionalista Zagrebelsky invita ad "andare oltre il bicameralismo perfetto, non per umiliare, ma per valorizzare: eliminare il voto di fiducia, ma prevedere un ruolo importante sugli argomenti 'etici', di politica estera e militare, di politica finanziaria che gravano sul futuro. Altro potrebbe essere il controllo preventivo sulle nomine nei grandi enti dello Stato".
Quindi si può benissimo far eleggere i senatori dai cittadini e abolire il bicameralismo pefetto.
La proposta del sen Chiti è condivisa da due illustri personaggi come Zagrebelsky e Rodotà , quella del governo non mi risulta sostenuta da alcun personaggio di rilievo ( voi ne conoscete qualcuno ?).
E poi come dice Bersani su qiale testo si discute ?
Quindi si può benissimo far eleggere i senatori dai cittadini e abolire il bicameralismo pefetto.
La proposta del sen Chiti è condivisa da due illustri personaggi come Zagrebelsky e Rodotà , quella del governo non mi risulta sostenuta da alcun personaggio di rilievo ( voi ne conoscete qualcuno ?).
E poi come dice Bersani su qiale testo si discute ?
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...
L'emerito costituzionalista Zagrebelsky invita ad "andare oltre il bicameralismo perfetto, non per umiliare, ma per valorizzare: eliminare il voto di fiducia, ma prevedere un ruolo importante sugli argomenti 'etici', di politica estera e militare, di politica finanziaria che gravano sul futuro. Altro potrebbe essere il controllo preventivo sulle nomine nei grandi enti dello Stato".
iospero
In questo caso, mi sento di dissentire dai due emeriti costituzionalisti, in quanto la situazione si sta aggravando di ora in ora, trasportandoci in un’avventura oscura di cui non si possono prevedere gli esiti.
Come i maldicenti si sono attivati subito per ricercare cosa ne pensavano gli esimi costituzionalisti anni indietro, scoprendo che erano contrari al bicameralismo perfetto, ci tengo a precisare che quelli erano altri tempi che inducevano, malgrado tutto, a invocare il mono cameralismo.
Da allora ad oggi tutto è degenerato in tutti i settori della politica, dell’economia, dell’occupazione, dell’etica e della morale.
Preso atto che poi mediamente il personale politico di fine ciclo è inferiore di almeno 5 volte quello dei padri costituenti, mi rifiuto di pensare di infilarci oggi in un’avventura che si sa dove comincia ma non si sa dove finisce.
Non è minimamente pensabile che l’attuale personale politico delle due assemblee, molto più affine ad un casellario della questura che a quello di un’assemblea parlamentare, possa minimamente affrontare temi costituzionali di questo livello.
Al massimo possono proporre una riduzione del numero dei partecipanti le due assemblee. Ma in questo momento, il Senato deve rimanere così com’è fino a quando non si presenteranno nuove generazioni al livello di quello dell’Assemblea costituente del ‘48.
Tra l’altro, contraddicendosi in maniera clamorosa, assomigliando sempre più a suo “padre”, Silvio, Custer, Amstron Berlusconi, Turbo Renzi ha comunicato ieri dalla terra del Dragone che l’infortunio avvenuto ieri alla Camera deve essere considerato “solo una tempesta in un bicchier d’acqua”, copiando così spudoratamente suo “padre” che si contraddiceva di sei ore in sei ore.
Turbo Renzi, ha dimostrato senza appello che con questa chiavica di parlamentari il Senato deve restare così com’è per evidenti necessità.
L’osservazione era già stata fatta dal giornalista di Libero, Franco Bechis una cinquantina di giorni fa in tv.
Bechis sostenne che nella sua lunga vita di cronista parlamentare aveva assistito ad una correzione enorme di svarioni da parte della Camera.
Quello che è avvenuto ieri per Turbo Renzi.
Solo un folle conclamato potrebbe oggi affermare il contrario.
I problemi non sono la Camera o il Senato, ma le chiaviche che lo frequentano, riducendo le assemblee a stalle di fatto.
iospero
In questo caso, mi sento di dissentire dai due emeriti costituzionalisti, in quanto la situazione si sta aggravando di ora in ora, trasportandoci in un’avventura oscura di cui non si possono prevedere gli esiti.
Come i maldicenti si sono attivati subito per ricercare cosa ne pensavano gli esimi costituzionalisti anni indietro, scoprendo che erano contrari al bicameralismo perfetto, ci tengo a precisare che quelli erano altri tempi che inducevano, malgrado tutto, a invocare il mono cameralismo.
Da allora ad oggi tutto è degenerato in tutti i settori della politica, dell’economia, dell’occupazione, dell’etica e della morale.
Preso atto che poi mediamente il personale politico di fine ciclo è inferiore di almeno 5 volte quello dei padri costituenti, mi rifiuto di pensare di infilarci oggi in un’avventura che si sa dove comincia ma non si sa dove finisce.
Non è minimamente pensabile che l’attuale personale politico delle due assemblee, molto più affine ad un casellario della questura che a quello di un’assemblea parlamentare, possa minimamente affrontare temi costituzionali di questo livello.
Al massimo possono proporre una riduzione del numero dei partecipanti le due assemblee. Ma in questo momento, il Senato deve rimanere così com’è fino a quando non si presenteranno nuove generazioni al livello di quello dell’Assemblea costituente del ‘48.
Tra l’altro, contraddicendosi in maniera clamorosa, assomigliando sempre più a suo “padre”, Silvio, Custer, Amstron Berlusconi, Turbo Renzi ha comunicato ieri dalla terra del Dragone che l’infortunio avvenuto ieri alla Camera deve essere considerato “solo una tempesta in un bicchier d’acqua”, copiando così spudoratamente suo “padre” che si contraddiceva di sei ore in sei ore.
Turbo Renzi, ha dimostrato senza appello che con questa chiavica di parlamentari il Senato deve restare così com’è per evidenti necessità.
L’osservazione era già stata fatta dal giornalista di Libero, Franco Bechis una cinquantina di giorni fa in tv.
Bechis sostenne che nella sua lunga vita di cronista parlamentare aveva assistito ad una correzione enorme di svarioni da parte della Camera.
Quello che è avvenuto ieri per Turbo Renzi.
Solo un folle conclamato potrebbe oggi affermare il contrario.
I problemi non sono la Camera o il Senato, ma le chiaviche che lo frequentano, riducendo le assemblee a stalle di fatto.
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...
ACHTUNG, ACHTUNG
Cosa possiamo fare per aiutare i 14 sospesi della Dc??????????????????????????
Cosa possiamo fare per aiutare i 14 sospesi della Dc??????????????????????????
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...
camillobenso ha scritto:ACHTUNG, ACHTUNG
Cosa possiamo fare per aiutare i 14 sospesi della Dc??????????????????????????
Invitarli ad uscire dalla DC e fare Sinistra Indipendente con i fuoriusciti del M5S.
Ovviamente dovrebbero collocarsi all'opposizione per cui una crisi gov sarebbe certa oppure uscirebbe ancora una volta la verità sul gov renzi con appoggio di finti fuoriusciti da FI.
A quel punto sarebbe chiaro che renzi l'ha voluto e sostento (finanziariamente B. o amici suoi potenti) x fare un colpo di mano allo stato vendicandosi così del colpo di mano che lo defestrò in autunno 2011.
Lo stato ha ormai i giorni contati.
Saluti
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...
SCONTRI
Il Pd caccia il dissidente Corradino Mineo
E 14 senatori si sospendono dal Senato
Il gruppo dem segue le indicazioni di Boschi e rimuove il civatiano dalla commissione Affari Costituzionali. Renzi così prova a blindare il primo passo sulle riforme. Ma un gruppo di esponenti dem di varie correnti si autosospende per protesta. E si torna a parlare di scissione
DI LUCA SAPPINO
12 giugno 2014
Il Pd caccia il dissidente Corradino Mineo
E 14 senatori si sospendono dal Senato
Casson, Chiti, Corsini, D'Adda, Dirindin, Gatti, Giacobbe, Lo Giudice, Micheloni, Mineo, Mucchetti, Ricchiuti, Tocci, Turano. Pare quasi una formazione, nel giorno in cui cominciano i mondiali, la lista dei senatori del Pd che si sono «autosospesi», per reazione alla sostituzione di Corradino Mineo e Vannino Chiti in commissione Affari Costituzionali. Anzi dopo «l’epurazione» dichiarano, «un’epurazione delle idee considerate non ortodosse», ripete all’Aula, annunciando la scelta sua e dei colleghi, il senatore Paolo Corsini.
I senatori dicono essere stato violato «l’articolo 67 della Carta», e cioè la loro libertà di mandato. Come loro, pur non essendo i senatori tutti civatiani, la vede Giuseppe Civati. «Il premier dalla Cina, rinverdendo la tradizione bulgara, rivendica la decisione di ieri, che inizialmente era stata attribuita a Zanda e al gruppo del Senato» scrive il leader della minoranza, l’unico a non voler entrare nella prossima segreteria renziana, sul suo blog. Civati accusa il premier di non distinguere «i veti (che si confondono, come in questo caso, con i propri ricatti: o così o niente) dalla libera espressione di un'opinione in campo costituzionale». Dice Civati che quando si parla di Costituzione «tutti i parlamentari sono sovrani, di più: sovranissimi». «Se i costituenti avessero fatto come Renzi» aggiunge all’Espresso, «temo non avremmo la Costituzione».
Video dell'Espresso
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... o-1.169007
«Renzi non può dirci che siamo la palude» dice all’Espresso la senatrice “autosospesa” Lucrezia Ricchiuti. «Le riforme le vogliamo tutti», continua, «ma non rinunciamo a dire i nostri dubbi, a cercare di migliorare la Costituzione che verrà, perché mica penseremo che se viene male la possiamo poi riformare tutti gli anni».
«Con la proposta del governo» dice ancora Ricchiuti «ci sono tantissimi punti in comune, a cominciare dal superamento del bicameralismo, che però noi vogliamo salvare per le modifiche costituzionali, e sul taglio dei costi, che anzi sarebbe maggiore se si applicasse la proposta Chiti». Poi però ci sono i nodi. Dall’elezione diretta al sistema di contrappesi.
A Zanda gli autosospesi chiedono «un chiarimento», un incontro prima dell’assemblea dei senatori convocata per martedì. Gli autosospesi vorrebbero che Zanda tornasse sui suoi passi «rivedendo la scelta unilaterale di sostituire Chiti e Mineo». Difficile. Molto difficile.
E se, come prevedibile, Zanda, pressato da Matteo Renzi, dovesse tirare dritto? «Prenderemo altre decisioni» dicono gli autosospesi. Non ne hanno ancora parlato, perché il gruppo è eterogeneo, e non risponde a una corrente, ma le opzioni sul piatto ci sono tutte: «Ognuno prenderà la sua decisione, rispetto a quello che ci risponderanno il gruppo e il governo». Le opzioni però vanno «dall’uscita dal partito» in giù. La scissione non è quindi esclusa, anche se sarebbe probabilmente alla spicciolata, più per sfinimento rispetto «ai pregiudizi grandi come case» di Matteo Renzi che per la voglia di fare un gruppo autonomo.
Per ora però si cerca di evitare il peggio. Anche ricordando al premier che al senato «c’è una questione numerica non irrilevante». E se Renzi pensa di poter fare tutto da solo, «al Senato non ha i numeri per ignorarci». Non avrà i numeri ma per il momento non ci sono segnali che lascino intravedere una ricomposizione con la maggioranza del partito.
Valga per tutti il tweet del deputato Dario Ginefra: «Non c'è vincolo di mandato, ma esistono regole di convivenza di una comunità che è democratica e non anarchica». E così la maggioranza del Pd si trova per una volta su una linea condivisa dai 5 stelle, ben più esperti di espulsioni e richiami all’ordine: «Sulla questione della sostituzione di Mineo e Chiti dobbiamo essere intellettualmente onesti» scrive ad esempio Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, 5 stelle, «se in un partito o gruppo parlamentare la linea politica si decide a maggioranza e successivamente in parlamento un membro del gruppo vota in dissenso, addirittura rischiando con il suo voto di sabotare la linea decisa dalla maggioranza dei suoi colleghi, è giusto che vengano presi provvedimenti». Anche «al di là del merito della votazione, in questo caso la riforma vergognosa della Costituzione».
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... o-1.169007
Il Pd caccia il dissidente Corradino Mineo
E 14 senatori si sospendono dal Senato
Il gruppo dem segue le indicazioni di Boschi e rimuove il civatiano dalla commissione Affari Costituzionali. Renzi così prova a blindare il primo passo sulle riforme. Ma un gruppo di esponenti dem di varie correnti si autosospende per protesta. E si torna a parlare di scissione
DI LUCA SAPPINO
12 giugno 2014
Il Pd caccia il dissidente Corradino Mineo
E 14 senatori si sospendono dal Senato
Casson, Chiti, Corsini, D'Adda, Dirindin, Gatti, Giacobbe, Lo Giudice, Micheloni, Mineo, Mucchetti, Ricchiuti, Tocci, Turano. Pare quasi una formazione, nel giorno in cui cominciano i mondiali, la lista dei senatori del Pd che si sono «autosospesi», per reazione alla sostituzione di Corradino Mineo e Vannino Chiti in commissione Affari Costituzionali. Anzi dopo «l’epurazione» dichiarano, «un’epurazione delle idee considerate non ortodosse», ripete all’Aula, annunciando la scelta sua e dei colleghi, il senatore Paolo Corsini.
I senatori dicono essere stato violato «l’articolo 67 della Carta», e cioè la loro libertà di mandato. Come loro, pur non essendo i senatori tutti civatiani, la vede Giuseppe Civati. «Il premier dalla Cina, rinverdendo la tradizione bulgara, rivendica la decisione di ieri, che inizialmente era stata attribuita a Zanda e al gruppo del Senato» scrive il leader della minoranza, l’unico a non voler entrare nella prossima segreteria renziana, sul suo blog. Civati accusa il premier di non distinguere «i veti (che si confondono, come in questo caso, con i propri ricatti: o così o niente) dalla libera espressione di un'opinione in campo costituzionale». Dice Civati che quando si parla di Costituzione «tutti i parlamentari sono sovrani, di più: sovranissimi». «Se i costituenti avessero fatto come Renzi» aggiunge all’Espresso, «temo non avremmo la Costituzione».
Video dell'Espresso
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... o-1.169007
«Renzi non può dirci che siamo la palude» dice all’Espresso la senatrice “autosospesa” Lucrezia Ricchiuti. «Le riforme le vogliamo tutti», continua, «ma non rinunciamo a dire i nostri dubbi, a cercare di migliorare la Costituzione che verrà, perché mica penseremo che se viene male la possiamo poi riformare tutti gli anni».
«Con la proposta del governo» dice ancora Ricchiuti «ci sono tantissimi punti in comune, a cominciare dal superamento del bicameralismo, che però noi vogliamo salvare per le modifiche costituzionali, e sul taglio dei costi, che anzi sarebbe maggiore se si applicasse la proposta Chiti». Poi però ci sono i nodi. Dall’elezione diretta al sistema di contrappesi.
A Zanda gli autosospesi chiedono «un chiarimento», un incontro prima dell’assemblea dei senatori convocata per martedì. Gli autosospesi vorrebbero che Zanda tornasse sui suoi passi «rivedendo la scelta unilaterale di sostituire Chiti e Mineo». Difficile. Molto difficile.
E se, come prevedibile, Zanda, pressato da Matteo Renzi, dovesse tirare dritto? «Prenderemo altre decisioni» dicono gli autosospesi. Non ne hanno ancora parlato, perché il gruppo è eterogeneo, e non risponde a una corrente, ma le opzioni sul piatto ci sono tutte: «Ognuno prenderà la sua decisione, rispetto a quello che ci risponderanno il gruppo e il governo». Le opzioni però vanno «dall’uscita dal partito» in giù. La scissione non è quindi esclusa, anche se sarebbe probabilmente alla spicciolata, più per sfinimento rispetto «ai pregiudizi grandi come case» di Matteo Renzi che per la voglia di fare un gruppo autonomo.
Per ora però si cerca di evitare il peggio. Anche ricordando al premier che al senato «c’è una questione numerica non irrilevante». E se Renzi pensa di poter fare tutto da solo, «al Senato non ha i numeri per ignorarci». Non avrà i numeri ma per il momento non ci sono segnali che lascino intravedere una ricomposizione con la maggioranza del partito.
Valga per tutti il tweet del deputato Dario Ginefra: «Non c'è vincolo di mandato, ma esistono regole di convivenza di una comunità che è democratica e non anarchica». E così la maggioranza del Pd si trova per una volta su una linea condivisa dai 5 stelle, ben più esperti di espulsioni e richiami all’ordine: «Sulla questione della sostituzione di Mineo e Chiti dobbiamo essere intellettualmente onesti» scrive ad esempio Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, 5 stelle, «se in un partito o gruppo parlamentare la linea politica si decide a maggioranza e successivamente in parlamento un membro del gruppo vota in dissenso, addirittura rischiando con il suo voto di sabotare la linea decisa dalla maggioranza dei suoi colleghi, è giusto che vengano presi provvedimenti». Anche «al di là del merito della votazione, in questo caso la riforma vergognosa della Costituzione».
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... o-1.169007
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...
Invitarli ad uscire dalla DC e fare Sinistra Indipendente con i fuori usciti del M5S.
Joblack
*****
Io sono d'accordo con Jo, devono uscire dalla Dc, e spingere Renzi nella sua posizione naturale, con la destra di Alfano & Romina e Amstrong Custer Berlusconi.
Sarebbe interessante sapere quanti del forum aderiscono a questa soluzione.
Joblack
*****
Io sono d'accordo con Jo, devono uscire dalla Dc, e spingere Renzi nella sua posizione naturale, con la destra di Alfano & Romina e Amstrong Custer Berlusconi.
Sarebbe interessante sapere quanti del forum aderiscono a questa soluzione.
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...
@ pancho
che se ne dovrebbe intendere più di me, o a chi altro ne sa più di me in materia.
I Ds come partito esistono ancora.
Il patrimonio immobiliare dei Ds è considerevole.
In questo caso, se i sinistri escono dalla Dc possono usufruire di quel patrimonio oppure anche di una parte????????????????????????
Servirebbe come base per Sinistra indipendente.
che se ne dovrebbe intendere più di me, o a chi altro ne sa più di me in materia.
I Ds come partito esistono ancora.
Il patrimonio immobiliare dei Ds è considerevole.
In questo caso, se i sinistri escono dalla Dc possono usufruire di quel patrimonio oppure anche di una parte????????????????????????
Servirebbe come base per Sinistra indipendente.
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