Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
https://www.youtube.com/watch?v=uhg5ifG ... ploademail
LEX: ddl diritto alla salute per i senza fissa dimora - Donno e Sim...
Ciao
Paolo11
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Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
E l’M5S teorizza che il Treno ad Alta Velocità Torino-Lione possa essere il prossimo scandalo scoperto dalla magistratura.
Ieri sera a Otto e mezzo, Di Pietro ha precisato che il costo al km della Tav é di :
1) 9 milioni di euro in Germania
2) 11 milioni di euro in Francia
3) 39 milioni di euro in Italia
Tenendo presente che anche in Francia e Germania il costo al km è comprensivo di mazzette, la sproporzione tricolore è fuori da ogni ragionevolezza.
Diventa evidente che le grandi opere vengono realizzate per incassare mazzette più che risolvere problemi sociali.
Quello che non mi torna è perché Caselli persegue i No Tav, mentre tace sulla differenza di costo al km tra Italia e altri Paesi europei.
LA NOTA
Esecutivo incalzato dagli scandali branditi dai 5 Stelle
Un tentativo strumentale anche in vista dei ballottaggi di domenica
di Massimo Franco
Le inchieste giudiziarie a grappolo stanno diventando il principale appiglio che il Movimento 5 Stelle vuole usare per boicottare le cosiddette Grandi Opere e delegittimare la coalizione di governo. È il tentativo di rivincita di Beppe Grillo dopo la sconfitta alle europee di dieci giorni fa; o almeno di incrinare l’immagine vincente che il Pd di Matteo Renzi sta trasmettendo. Le indagini e gli arresti sul Mose veneziano (le «dighe» per proteggere la città dalle maree), si aggiungono a quelli sull’Expo di Milano. E l’M5S teorizza che il Treno ad Alta Velocità Torino-Lione possa essere il prossimo scandalo scoperto dalla magistratura. La linea del governo è di combattere la corruzione ma in parallelo realizzare i progetti già decisi. Quanto accade, però, può diventare un ostacolo.
Per quanto strumentale, il binomio larghe intese-malaffare è di facile presa. Viene usato per continuare a dipingere il sistema come marcio; e la coalizione di governo e l’asse tra Palazzo Chigi e Forza Italia come paraventi dietro i quali i partiti si dividono in modo inconfessabile appalti e fondi. L’operazione è rischiosa anche per Renzi: se non altro perché mettono in pessima luce sindaci e nomenklature locali alla vigilia dei ballottaggi di domenica in alcune città e regioni. Per ribattere agli attacchi di Grillo, la cerchia del premier tende a presentare gli scandali come figli del passato, non del nuovo corso.
Nella narrativa grillina, le inchieste sarebbero la controprova di complicità trasversali e mai recise. In quella governativa, sono invece controprove e conferme dell’esigenza di cambiare passo e classi dirigenti. È una parola d’ordine destinata a pesare sia sulle riforme istituzionali, ipotecate da resistenze diffuse e presenti nello stesso Pd; sia sui rapporti con Silvio Berlusconi, pressato da quanti dentro FI vorrebbero rapporti più conflittuali con il governo dopo la sconfitta del 25 maggio. C’è chi teorizza la necessità di «divincolarsi dalle catene» dell’asse con Renzi. E in questi distinguo si avverte l’eco della lotta per la leadership in atto tra i berlusconiani.
In realtà, è difficile prevedere strappi e rotture degli equilibri preelettorali. Per quanto forse i molti voti ricevuti alle europee abbiano irritato alleati e avversari, il presidente del Consiglio ed il governo sono più forti. E i margini di trattativa di FI si sono ridotti e sconsigliano colpi di testa. Anche perché con una crisi economica che l’Unione europea e i dati sulla disoccupazione giovanile ricordano impietosamente, la stabilità diventa una delle risorse in mano all’Italia per sperare nella crescita. Ieri Renzi è arrivato a Bruxelles per la riunione del G7, il gruppo dei Paesi più industrializzati, con alle spalle un risultato elettorale che in teoria dovrebbe offrirgli maggiore potere contrattuale e spazio di manovra.
Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ritiene che a questo punto siano «i cittadini europei» e non solo l’Italia a chiedere un cambio di politica all’Ue. Ma l’operazione comporta la conferma degli impegni presi da Renzi di fronte a una situazione finanziaria che rimane precaria e in bilico. «Il premier ci ha dato rassicurazioni», ha spiegato ieri il presidente uscente della Commissione, Josè Manuel Barroso. «È nell’interesse dell’Italia diventare più competitiva». Ma non può bastare. Per questo si aspettano le decisioni che prenderà oggi la Banca centrale europea per scacciare una deflazione che frena la ripresa. E per questo oggi fa paura più dell’inflazione.
5 giugno 2014 | 07:47
© RIPRODUZIONE RISERVATALA NOTA
http://www.corriere.it/politica/14_giug ... bf31.shtml
Ieri sera a Otto e mezzo, Di Pietro ha precisato che il costo al km della Tav é di :
1) 9 milioni di euro in Germania
2) 11 milioni di euro in Francia
3) 39 milioni di euro in Italia
Tenendo presente che anche in Francia e Germania il costo al km è comprensivo di mazzette, la sproporzione tricolore è fuori da ogni ragionevolezza.
Diventa evidente che le grandi opere vengono realizzate per incassare mazzette più che risolvere problemi sociali.
Quello che non mi torna è perché Caselli persegue i No Tav, mentre tace sulla differenza di costo al km tra Italia e altri Paesi europei.
LA NOTA
Esecutivo incalzato dagli scandali branditi dai 5 Stelle
Un tentativo strumentale anche in vista dei ballottaggi di domenica
di Massimo Franco
Le inchieste giudiziarie a grappolo stanno diventando il principale appiglio che il Movimento 5 Stelle vuole usare per boicottare le cosiddette Grandi Opere e delegittimare la coalizione di governo. È il tentativo di rivincita di Beppe Grillo dopo la sconfitta alle europee di dieci giorni fa; o almeno di incrinare l’immagine vincente che il Pd di Matteo Renzi sta trasmettendo. Le indagini e gli arresti sul Mose veneziano (le «dighe» per proteggere la città dalle maree), si aggiungono a quelli sull’Expo di Milano. E l’M5S teorizza che il Treno ad Alta Velocità Torino-Lione possa essere il prossimo scandalo scoperto dalla magistratura. La linea del governo è di combattere la corruzione ma in parallelo realizzare i progetti già decisi. Quanto accade, però, può diventare un ostacolo.
Per quanto strumentale, il binomio larghe intese-malaffare è di facile presa. Viene usato per continuare a dipingere il sistema come marcio; e la coalizione di governo e l’asse tra Palazzo Chigi e Forza Italia come paraventi dietro i quali i partiti si dividono in modo inconfessabile appalti e fondi. L’operazione è rischiosa anche per Renzi: se non altro perché mettono in pessima luce sindaci e nomenklature locali alla vigilia dei ballottaggi di domenica in alcune città e regioni. Per ribattere agli attacchi di Grillo, la cerchia del premier tende a presentare gli scandali come figli del passato, non del nuovo corso.
Nella narrativa grillina, le inchieste sarebbero la controprova di complicità trasversali e mai recise. In quella governativa, sono invece controprove e conferme dell’esigenza di cambiare passo e classi dirigenti. È una parola d’ordine destinata a pesare sia sulle riforme istituzionali, ipotecate da resistenze diffuse e presenti nello stesso Pd; sia sui rapporti con Silvio Berlusconi, pressato da quanti dentro FI vorrebbero rapporti più conflittuali con il governo dopo la sconfitta del 25 maggio. C’è chi teorizza la necessità di «divincolarsi dalle catene» dell’asse con Renzi. E in questi distinguo si avverte l’eco della lotta per la leadership in atto tra i berlusconiani.
In realtà, è difficile prevedere strappi e rotture degli equilibri preelettorali. Per quanto forse i molti voti ricevuti alle europee abbiano irritato alleati e avversari, il presidente del Consiglio ed il governo sono più forti. E i margini di trattativa di FI si sono ridotti e sconsigliano colpi di testa. Anche perché con una crisi economica che l’Unione europea e i dati sulla disoccupazione giovanile ricordano impietosamente, la stabilità diventa una delle risorse in mano all’Italia per sperare nella crescita. Ieri Renzi è arrivato a Bruxelles per la riunione del G7, il gruppo dei Paesi più industrializzati, con alle spalle un risultato elettorale che in teoria dovrebbe offrirgli maggiore potere contrattuale e spazio di manovra.
Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ritiene che a questo punto siano «i cittadini europei» e non solo l’Italia a chiedere un cambio di politica all’Ue. Ma l’operazione comporta la conferma degli impegni presi da Renzi di fronte a una situazione finanziaria che rimane precaria e in bilico. «Il premier ci ha dato rassicurazioni», ha spiegato ieri il presidente uscente della Commissione, Josè Manuel Barroso. «È nell’interesse dell’Italia diventare più competitiva». Ma non può bastare. Per questo si aspettano le decisioni che prenderà oggi la Banca centrale europea per scacciare una deflazione che frena la ripresa. E per questo oggi fa paura più dell’inflazione.
5 giugno 2014 | 07:47
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http://www.corriere.it/politica/14_giug ... bf31.shtml
Ultima modifica di camillobenso il 05/06/2014, 20:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
https://www.youtube.com/watch?v=Dnn_gnk ... ploademail
Serra (M5S): "No al poligono militare presso il lago Omodeo
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Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Abbiamo una vera opposizione in parlamente ORA, ma va oltre sia nei comuni e regioni e grandi lavori.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
https://www.youtube.com/watch?v=loilHtH ... gest-vrecs
Nigel Farage imbarazza il Presidente del Consiglio Europeo, ma
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
https://www.youtube.com/watch?v=TPHgV4ct5D8
Buongiorno Bruxelles! #siamodentro al Parlamento Europeo
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
http://www.beppegrillo.it/videos/0_qymwb32o.php
La promessa di Beppe: il POLITOMETRO si può fare!
http://www.beppegrillo.it/videos/0_smrr7as1.php
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
https://www.youtube.com/watch?v=Wj0iL3J ... ploademail
Endrizzi: "200 milioni di euro, Zanonato cosa hai combinato?"
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/ ... on-ci-sta/
Passo falso di Napolitano ma il giudice Imposimato non ci sta
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