A proposito di esodati...
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A proposito di esodati...
Che ne dite della nuova trovata della Fornero per gli esodati? "Potrebbero tornare al lavoro, magari part-time e con un sussidio integrativo" (?????). Sono solo ipotesi o....
Re: A proposito di esodati...
Sull'argomento abbiamo consumato le tastiere
http://forumisti.mondoforum.com/viewtopic.php?f=2&t=45
Personalmente la penso come Scalfari
P.S. Di nuovo benvenuta
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Personalmente la penso come Scalfari
http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 3236#p3236EUGENIO SCALFARI ha scritto:Elsa Fornero è stata chiamata a compiere un lavoro molto difficile e faticoso e lo sta facendo con indubbia dedizione, ma se parlasse di meno sarebbe un vantaggio per tutti e sarebbe molto opportuno che il presidente del Consiglio l'avvertisse del pericolo di gettar fiammiferi accesi in un pagliaio.
P.S. Di nuovo benvenuta
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Re: A proposito di esodati...
Io sono una "precoce" (56 anni d'età e 38 e 8 mesi di lavoro ininterrotto) e sono mooooooolt6o incazzata!
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Re: A proposito di esodati...
Tu sei tra i più colpiti ... purtroppo la cosa era stata già iniziata da una serpe ex-socialista tal sacconi di mmerd che nel luglio 2011 aveva portato la pensione di vecchiaia contributiva da 40 a 41 anni, poi il lavoro è stato completato da un ministro-tecnico che vive fuori dalla realtà lavorativa che ha portato quest'età agganciata all'aspettativa di vita, cioè a 41 anni e 3 mesi nel 2012 e 41 anni e 6 mesi nel 2013.meddany ha scritto:Io sono una "precoce" (56 anni d'età e 38 e 8 mesi di lavoro ininterrotto) e sono mooooooolt6o incazzata!
Potresti incappare, tu che sei relativamente giovane, in uno spostamento ancora + in la, proprio per pochi mesi di differenza ... anche 1 mese o meno di uno ... ti mangi un anno in + di lavoro.
Quello che a me + fa incazzare è l'arroganza di questa donna che ha un posto sicuro all'università, dove i prof non vengono mai valutati dagli studenti ... insomma una cattedratica di altri tempi da collocare al + presto nel mondo del dimenticatoio.
Bye
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: A proposito di esodati...
meddany ha scritto:Che ne dite della nuova trovata della Fornero per gli esodati? "Potrebbero tornare al lavoro, magari part-time e con un sussidio integrativo" (?????). Sono solo ipotesi o....
intanto ciao e benvenuta sil forum anche da me.
sull'argomento abbiamo un 3d apposito,qui:
http://forumisti.mondoforum.com/viewtopic.php?f=2&t=45
già con molte pagine...perchè qui c'è gente che ritiene che giustizia deve esser fatta.
adelante !!!
Re: A proposito di esodati...
"IO, ESODATO, PAGO 50 MILA EURO PER ANDARE IN PENSIONE". LA STORIA DI GENNARO CASAFINA
"Ho firmato un patto stracciato. Mi hanno mangiato la vita". La pensione se l'era immaginata diversa
L'aveva immaginata diversa la pensione, Gennaro Casafina. Mentre sei mesi fa consegnava le dimissioni a Poste Italiane, ritirandosi con 40 anni e 13 giorni di contributi, pregustava il piacere d'immergersi nella lettura degli oltre venti romanzi di Ken Follet e John Grisham acquistati in vista del «meritato riposo». Invece, pur non avendo mai avuto tempo ne passione per il sindacalismo attivo, si ritrova in piazza tra le file della protesta che il Manifesto ha ribattezzato «Controesodo».
«E' la prima volta che vado a una manifestazione, non riesco a credere che tutto questo stia capitando a me, sono sopraffatto dall'ansia che adesso il ministro Fornero dice di capire» racconta dal pullman che lo riporta a Torino dopo il corteo romano organizzato da Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Parla forte. Alle sue spalle si odono le voci concitate di decine di uomini e donne come lui, ne lavoratori ne pensionati, sorta di danni collaterali della riforma appena licenziata sfuggiti alla logica dei numeri e intrappolati tra la buonuscita firmata secondo le vecchie regole e il nuovo corso.
Classe 1954, ex responsabile di un centro di recapito alla periferia del capoluogo piemontese, due figli di cui il minore ancora a casa con i genitori perché «retribuito troppo poco per vivere da solo», Gennaro Casafina ha cominciato a timbrare il cartellino a 17 anni nell'Italia che cresceva e vagheggiava la rivoluzione nel nome dei diritti. Non rimpiange «l'amore» per il lavoro, quello in un'azienda privata prima e poi, dopo il concorso, alle Poste Italiane. Rifarebbe tutto, giura, fuorché quell'accordo chiuso il 18 ottobre 2011, a poche settimane dal rimpasto di governo: «Berlusconi ripeteva che i conti del Paese erano a posto e io ci credevo. Dopo tanti anni in ufficio dalle 6,30 del mattino alle sette di sera ero stanco, volevo leggere, passeggiare, andare in piscina, regalarmi una domenica allo stadio a veder giocare la Juventus. Ho accettato tredici mesi di scivolo a circa 2mila euro al mese contando su una pensione equivalente, invece a partire dal maggio del 2013 dovrà mantenermi mia moglie che ne guadagna appena 1100 e che con questi chiari di luna sarà costretta a restare in fabbrica almeno fino al 2022».
Inutile sperare nei 65mila teoricamente salvati: l'«esodato» della nostra storia è escluso dal Milleproroghe perché pur avendo oltre 40 anni di servizio se n'è andato il 31 marzo scorso, ossia dopo il 31 dicembre 2011. Salvo colpi di scena ministeriali dunque, non gli restano che due possibilità: rientrare nel mercato come lavoratore precoce e pagarsi da solo i 50 mila euro di contributi necessari ad arrivare a 42 anni e 6 mesi oppure aspettare 8 anni senza stipendio prima di raggiungere il traguardo dei 66 anni d'anzianità.
Gennaro Casafina sospira, si sente sommerso: «Ho iniziato a risparmiare sul caffè al bar, taglierò le vacanze, se decidessi di "comprarmi" i contributi mancanti dovrei chiedere un prestito di 50 mila euro o vendere la casa. Potessi tornare indietro sceglierei mille volte di restare al lavoro, due anni e mezzo volano. Mi chiedo come faremo a far quadrare il bilancio familiare quando un solo stipendio dovrà bastare a pagare i 450 euro al mese di bollette e tasse, i 1300 euro l'anno per l'automobile, il cibo e le spese extra come la ristrutturazione del palazzo che ci costerà 200 euro al mese fino alla fine del 2012». Sarà che non se l'aspettava, ma ilconfuso Casafina conta poco su una retromarcia del ministro Elsa Fornero. Spera piuttosto negli ex datori di lavoro, la scialuppa di un «onorato passato» per affrontare la tempesta del futuro: «Ci conosciamo da tanto tempo e in fondo l'accordo l'abbiamo firmato insieme. Si faranno vivi in qualche modo, non mi abbandoneranno». Lo dice, ma si capisce che non ci crede davvero: Poste Italiane non lo riassumerà e lui non avrebbe mai immaginato di sognarlo.
Fonte: Cgil
"Ho firmato un patto stracciato. Mi hanno mangiato la vita". La pensione se l'era immaginata diversa
L'aveva immaginata diversa la pensione, Gennaro Casafina. Mentre sei mesi fa consegnava le dimissioni a Poste Italiane, ritirandosi con 40 anni e 13 giorni di contributi, pregustava il piacere d'immergersi nella lettura degli oltre venti romanzi di Ken Follet e John Grisham acquistati in vista del «meritato riposo». Invece, pur non avendo mai avuto tempo ne passione per il sindacalismo attivo, si ritrova in piazza tra le file della protesta che il Manifesto ha ribattezzato «Controesodo».
«E' la prima volta che vado a una manifestazione, non riesco a credere che tutto questo stia capitando a me, sono sopraffatto dall'ansia che adesso il ministro Fornero dice di capire» racconta dal pullman che lo riporta a Torino dopo il corteo romano organizzato da Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Parla forte. Alle sue spalle si odono le voci concitate di decine di uomini e donne come lui, ne lavoratori ne pensionati, sorta di danni collaterali della riforma appena licenziata sfuggiti alla logica dei numeri e intrappolati tra la buonuscita firmata secondo le vecchie regole e il nuovo corso.
Classe 1954, ex responsabile di un centro di recapito alla periferia del capoluogo piemontese, due figli di cui il minore ancora a casa con i genitori perché «retribuito troppo poco per vivere da solo», Gennaro Casafina ha cominciato a timbrare il cartellino a 17 anni nell'Italia che cresceva e vagheggiava la rivoluzione nel nome dei diritti. Non rimpiange «l'amore» per il lavoro, quello in un'azienda privata prima e poi, dopo il concorso, alle Poste Italiane. Rifarebbe tutto, giura, fuorché quell'accordo chiuso il 18 ottobre 2011, a poche settimane dal rimpasto di governo: «Berlusconi ripeteva che i conti del Paese erano a posto e io ci credevo. Dopo tanti anni in ufficio dalle 6,30 del mattino alle sette di sera ero stanco, volevo leggere, passeggiare, andare in piscina, regalarmi una domenica allo stadio a veder giocare la Juventus. Ho accettato tredici mesi di scivolo a circa 2mila euro al mese contando su una pensione equivalente, invece a partire dal maggio del 2013 dovrà mantenermi mia moglie che ne guadagna appena 1100 e che con questi chiari di luna sarà costretta a restare in fabbrica almeno fino al 2022».
Inutile sperare nei 65mila teoricamente salvati: l'«esodato» della nostra storia è escluso dal Milleproroghe perché pur avendo oltre 40 anni di servizio se n'è andato il 31 marzo scorso, ossia dopo il 31 dicembre 2011. Salvo colpi di scena ministeriali dunque, non gli restano che due possibilità: rientrare nel mercato come lavoratore precoce e pagarsi da solo i 50 mila euro di contributi necessari ad arrivare a 42 anni e 6 mesi oppure aspettare 8 anni senza stipendio prima di raggiungere il traguardo dei 66 anni d'anzianità.
Gennaro Casafina sospira, si sente sommerso: «Ho iniziato a risparmiare sul caffè al bar, taglierò le vacanze, se decidessi di "comprarmi" i contributi mancanti dovrei chiedere un prestito di 50 mila euro o vendere la casa. Potessi tornare indietro sceglierei mille volte di restare al lavoro, due anni e mezzo volano. Mi chiedo come faremo a far quadrare il bilancio familiare quando un solo stipendio dovrà bastare a pagare i 450 euro al mese di bollette e tasse, i 1300 euro l'anno per l'automobile, il cibo e le spese extra come la ristrutturazione del palazzo che ci costerà 200 euro al mese fino alla fine del 2012». Sarà che non se l'aspettava, ma ilconfuso Casafina conta poco su una retromarcia del ministro Elsa Fornero. Spera piuttosto negli ex datori di lavoro, la scialuppa di un «onorato passato» per affrontare la tempesta del futuro: «Ci conosciamo da tanto tempo e in fondo l'accordo l'abbiamo firmato insieme. Si faranno vivi in qualche modo, non mi abbandoneranno». Lo dice, ma si capisce che non ci crede davvero: Poste Italiane non lo riassumerà e lui non avrebbe mai immaginato di sognarlo.
Fonte: Cgil
Re: A proposito di esodati...
(AGI) - Caselle (Torino), 23 apr - E' terminato con un applauso l'intervento del ministro Fornero all'assemblea dei lavoratori dell'Alenia di Caselle. Secondo quanto si e'appreso, qualche 'mormorio' da parte dei lavoratori vi sarebbe stato quando il ministro ha affrontato questioni come l'articolo 18, la rioccupabilita' dei 50enni e i costi della politica. Dopo il ministro, intervengono i lavoratori. Il termine dell'assemblea e' previsto per le 11. I lavoratori in assemblea sono 800-1.000; in apertura dell'incontro un delegato della Fiom ha consegnato al ministro le firme, circa 1.300, raccolte dai lavoratori che hanno richiesto questo appuntamento.
FIM: INOPPORTUNA INIZIATIVA ALENIA CON FORNERO
"E' un'iniziativa inopportuna, perche' il posto del ministro Fornero, oggi, dovrebbe essere a Roma a discutere con Cgil, Cisl e Uil sugli esodati". Cosi' Claudio Chiarle, segretario della Fim torinese, spiega il presidio davanti allo stabilimento Alenia di Caselle, dove sta per iniziare l'assemblea promossa dalle Rsu Fiom, a cui hanno deciso di partecipare anche i rappresentanti della Uilm, con il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. "Noi questa manifestazione - dice Chiarle - la facciamo perche' non deleghiamo al ministro la rappresentanza dei lavoratori. Quella del ministro e' un'iniziativa che divide il mondo sindacale perche', aderendo alla richiesta di una sola categoria, pone problemi di difficolta' al percorso di unita' sindacale che Cgil, Cisl e Uil stanno faticosamente cercando". Claudio Chiarle teme anche che alla fine dell'assemblea i lavoratori resteranno delusi da questo incontro: "temo un effetto di frustrazione post-assemblea - ha concluso - alla fine, infatti, non si risolvera' nulla".
PRESIDIO AGILE DAVANTI ALENIA CASELLE
Anche una delegazione di lavoratori Agile ex Eutelia, con il volto coperto da una maschera bianca, e' presente con un presidio davanti alla sede della Alenia di Caselle, dove sta per iniziare un'assemblea dei lavoratori con il ministro Elsa Fornero. "Siamo nuovamente senza stipendio - dicono - perche' aspettiamo che il ministero sblocchi la cassa integrazione.
Vorremmo incontrare oggi il ministro: non siamo giovani, abbiamo 40-50 anni, non siamo esodati, vorremmo sapere come ci classifica". Ed ancora "siamo milletrecento persone in tutta Italia senza reddito, fra poco dovremmo pagare l'Imu e non solo quella, ci spieghi lei come possiamo fare per continuare a vivere. Lei, che e' una professoressa, - hanno detto ancora - ci deve dire come e dove dobbiamo andare a lavorare".
FIM: INOPPORTUNA INIZIATIVA ALENIA CON FORNERO
"E' un'iniziativa inopportuna, perche' il posto del ministro Fornero, oggi, dovrebbe essere a Roma a discutere con Cgil, Cisl e Uil sugli esodati". Cosi' Claudio Chiarle, segretario della Fim torinese, spiega il presidio davanti allo stabilimento Alenia di Caselle, dove sta per iniziare l'assemblea promossa dalle Rsu Fiom, a cui hanno deciso di partecipare anche i rappresentanti della Uilm, con il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. "Noi questa manifestazione - dice Chiarle - la facciamo perche' non deleghiamo al ministro la rappresentanza dei lavoratori. Quella del ministro e' un'iniziativa che divide il mondo sindacale perche', aderendo alla richiesta di una sola categoria, pone problemi di difficolta' al percorso di unita' sindacale che Cgil, Cisl e Uil stanno faticosamente cercando". Claudio Chiarle teme anche che alla fine dell'assemblea i lavoratori resteranno delusi da questo incontro: "temo un effetto di frustrazione post-assemblea - ha concluso - alla fine, infatti, non si risolvera' nulla".
PRESIDIO AGILE DAVANTI ALENIA CASELLE
Anche una delegazione di lavoratori Agile ex Eutelia, con il volto coperto da una maschera bianca, e' presente con un presidio davanti alla sede della Alenia di Caselle, dove sta per iniziare un'assemblea dei lavoratori con il ministro Elsa Fornero. "Siamo nuovamente senza stipendio - dicono - perche' aspettiamo che il ministero sblocchi la cassa integrazione.
Vorremmo incontrare oggi il ministro: non siamo giovani, abbiamo 40-50 anni, non siamo esodati, vorremmo sapere come ci classifica". Ed ancora "siamo milletrecento persone in tutta Italia senza reddito, fra poco dovremmo pagare l'Imu e non solo quella, ci spieghi lei come possiamo fare per continuare a vivere. Lei, che e' una professoressa, - hanno detto ancora - ci deve dire come e dove dobbiamo andare a lavorare".
Re: A proposito di esodati...
Nulla da ridire sul fatto che un ministro vada ad illustrare i suoi provvedimenti in un'assemblea in fabbrica.
Ottima cosa che l'incontro sia avvenuto in un clima di cortesia e civiltà e che non siano volate uova o invettive.
Ma attenzione a non voler far intendere che l'incontro si sia concluso con un applauso di approvazione da parte dei lavoratori.
LA RESPONSABILE DEL MINISTERO A CASELLE PER SPIEGARE LA RIFORMA
Lavoro, Fornero non convince i lavoratori dell'Alenia: «Serve uno sciopero generale»
Il ministro all'assemblea promossa dalla Fiom. Critiche, ma anche qualche applauso: «Ha dimostrato coraggio»
MILANO - Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, «non ha convinto i lavoratori» dell'Alenia. Lo ha detto il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Airaudo, al termine dell'assemblea che ha visto la partecipazione del ministro, che ha acolto la proposta della Fiom di recarsi in azienda per spiegare la riforma del lavoro. «È stata comunque un'assemblea vera, in cui il ministro ha espresso le sue ragioni, interrotta qualche volta dai lavoratori. Ci sono stati dialoghi e battibecchi. Noi - ha sottolineato Airaudo - abbiamo un'idea precisa: pensiamo che si debba andare allo sciopero generale perché c'è uno squilibrio enorme tra le cose che il Governo propone-impone ai lavoratori e l'equità».
GLI ESODATI - L'applauso dell'assemblea alla fine dell'intervento del ministro Fornero, ha spiegato Airaudo, è stato «un applauso di cortesia. Il ministro ha spiegato le sue ragioni sulla riforma del lavoro dicendo: «So che non riuscirò a convincervi». Secondo Airaudo, ci sono state «polemiche eccessive» sull'invito della Fiom al ministro Fornero a partecipare all'assemblea dei lavoratori Alenia che «hanno dimostrato che sono informati e hanno fatto domande» puntuali. Nel corso dell'incontro, ha detto Airaudo, si è parlato anche del problema degli esodati. I lavoratori dell'Alenia non rientrerebbero nei 65mila lavoratori per i quali si profila una soluzione perchè, ha spiegato Airaudo, «l'accordo è stato fatto dopo dicembre. I lavoratori hanno accettato di lasciare l'azienda perchè certi di raggiungere la pensione. Non si possono cambiare le regole del gioco in corsa. I lavoratori devono andare in pensione con le regole che c'erano al momento dell'accordo. Il ministro ha anche detto che ha delle proposte da fare e che il problema è quello delle risorse».
«CORAGGIO» - «Credo che al ministro Fornero vada riconosciuto il coraggio dimostrato: dopo 40 anni penso sia il primo ministro che entra in una fabbrica». Cosi Maurizio Peverati, segretario della Uilm torinese, presente all'incontro, oggi, all'Alenia. «Il ministro ha posto con determinazione e pacatezza le scelte di questo governo tecnico, noi abbiamo cercato di spiegare le nostre ragioni, in particolare sull'articolo 18, che è l'ultima cosa da toccare in questo Paese». Nel corso dell'assemblea, Fornero aveva definito «vitale che questo governo non resti chiuso nei palazzi romani a prendere decisioni importanti e vitali per il paese, e spieghi i suoi provvedimenti».
«TEMPI BREVI» - «Non ho la presunzione di convincere voi che la riforma sia giusta, ma voi non abbiate la presunzione che sia sbagliata». Lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero, iniziando il suo discorso ai lavoratori dell'Alenia di Caselle, parlando della riforma del lavoro. Tra i dipendenti della fabbrica torinese che hanno partecipato all'incontro, c'è soddisfazione per il fatto che il ministro abbia accettato di parlare con gli operai, ma amarezza perché, come spiega Gerry Martena, rsu Fiom, «lei non ha cambiato idea». «Il confronto è sempre buono - spiega - ma Fornero non ha cambiato idea né sulla riforma, né sull'articolo 18, né sugli esodati. È venuta, forse, per cercare di convincere noi che la riforma è giusta ma siamo in totale disaccordo». Nel corso dell'incontro Fornero ha poi anche affermato: «Lavorerò con il Parlamento da oggi pomeriggio perché la riforma venga approvata in tempi brevi».
MASCHERA BIANCA - Al termine dell'assemblea Alenia della Fiom, il ministro del Lavoro ha visto la delegazione dei lavoratori di Agile - ex Eutelia - presenti fuori dai cancelli di Alenia, con il volto coperto da una maschera bianca, per sollecitare la firma del provvedimento di proroga della cassa integrazione, scaduta a marzo: «Siamo nuovamente senza stipendio - dicono - perché aspettiamo che il ministero sblocchi la cassa integrazione», hanno spiegato.
Redazione Online
23 aprile 2012 | 13:37
http://www.corriere.it/economia/12_apri ... 9241.shtml
Ottima cosa che l'incontro sia avvenuto in un clima di cortesia e civiltà e che non siano volate uova o invettive.
Ma attenzione a non voler far intendere che l'incontro si sia concluso con un applauso di approvazione da parte dei lavoratori.
LA RESPONSABILE DEL MINISTERO A CASELLE PER SPIEGARE LA RIFORMA
Lavoro, Fornero non convince i lavoratori dell'Alenia: «Serve uno sciopero generale»
Il ministro all'assemblea promossa dalla Fiom. Critiche, ma anche qualche applauso: «Ha dimostrato coraggio»
MILANO - Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, «non ha convinto i lavoratori» dell'Alenia. Lo ha detto il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Airaudo, al termine dell'assemblea che ha visto la partecipazione del ministro, che ha acolto la proposta della Fiom di recarsi in azienda per spiegare la riforma del lavoro. «È stata comunque un'assemblea vera, in cui il ministro ha espresso le sue ragioni, interrotta qualche volta dai lavoratori. Ci sono stati dialoghi e battibecchi. Noi - ha sottolineato Airaudo - abbiamo un'idea precisa: pensiamo che si debba andare allo sciopero generale perché c'è uno squilibrio enorme tra le cose che il Governo propone-impone ai lavoratori e l'equità».
GLI ESODATI - L'applauso dell'assemblea alla fine dell'intervento del ministro Fornero, ha spiegato Airaudo, è stato «un applauso di cortesia. Il ministro ha spiegato le sue ragioni sulla riforma del lavoro dicendo: «So che non riuscirò a convincervi». Secondo Airaudo, ci sono state «polemiche eccessive» sull'invito della Fiom al ministro Fornero a partecipare all'assemblea dei lavoratori Alenia che «hanno dimostrato che sono informati e hanno fatto domande» puntuali. Nel corso dell'incontro, ha detto Airaudo, si è parlato anche del problema degli esodati. I lavoratori dell'Alenia non rientrerebbero nei 65mila lavoratori per i quali si profila una soluzione perchè, ha spiegato Airaudo, «l'accordo è stato fatto dopo dicembre. I lavoratori hanno accettato di lasciare l'azienda perchè certi di raggiungere la pensione. Non si possono cambiare le regole del gioco in corsa. I lavoratori devono andare in pensione con le regole che c'erano al momento dell'accordo. Il ministro ha anche detto che ha delle proposte da fare e che il problema è quello delle risorse».
«CORAGGIO» - «Credo che al ministro Fornero vada riconosciuto il coraggio dimostrato: dopo 40 anni penso sia il primo ministro che entra in una fabbrica». Cosi Maurizio Peverati, segretario della Uilm torinese, presente all'incontro, oggi, all'Alenia. «Il ministro ha posto con determinazione e pacatezza le scelte di questo governo tecnico, noi abbiamo cercato di spiegare le nostre ragioni, in particolare sull'articolo 18, che è l'ultima cosa da toccare in questo Paese». Nel corso dell'assemblea, Fornero aveva definito «vitale che questo governo non resti chiuso nei palazzi romani a prendere decisioni importanti e vitali per il paese, e spieghi i suoi provvedimenti».
«TEMPI BREVI» - «Non ho la presunzione di convincere voi che la riforma sia giusta, ma voi non abbiate la presunzione che sia sbagliata». Lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero, iniziando il suo discorso ai lavoratori dell'Alenia di Caselle, parlando della riforma del lavoro. Tra i dipendenti della fabbrica torinese che hanno partecipato all'incontro, c'è soddisfazione per il fatto che il ministro abbia accettato di parlare con gli operai, ma amarezza perché, come spiega Gerry Martena, rsu Fiom, «lei non ha cambiato idea». «Il confronto è sempre buono - spiega - ma Fornero non ha cambiato idea né sulla riforma, né sull'articolo 18, né sugli esodati. È venuta, forse, per cercare di convincere noi che la riforma è giusta ma siamo in totale disaccordo». Nel corso dell'incontro Fornero ha poi anche affermato: «Lavorerò con il Parlamento da oggi pomeriggio perché la riforma venga approvata in tempi brevi».
MASCHERA BIANCA - Al termine dell'assemblea Alenia della Fiom, il ministro del Lavoro ha visto la delegazione dei lavoratori di Agile - ex Eutelia - presenti fuori dai cancelli di Alenia, con il volto coperto da una maschera bianca, per sollecitare la firma del provvedimento di proroga della cassa integrazione, scaduta a marzo: «Siamo nuovamente senza stipendio - dicono - perché aspettiamo che il ministero sblocchi la cassa integrazione», hanno spiegato.
Redazione Online
23 aprile 2012 | 13:37
http://www.corriere.it/economia/12_apri ... 9241.shtml
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