La forte crisi del centrodestra
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La forte crisi del centrodestra
La crisi di FI - 1
Fitto: “Troppe bugie non lascio il partito” Berlusconi gelido “Si auto-emargina”
(TOMMASO CIRIACO).
02/06/2014 di triskel182
Il cerchio magico contro l’ex ministro che intanto prepara un tour al Sud.
ROMA - I ras del cerchio magico non sopportano Raffaele Fitto. Ormai è una questione di pelle, si irritano anche solo ad ascoltarlo in tv: «Ma avete visto come parla? – ha ironizzato Francesca Pascale con i compagni di corrente – E quello sguardo fisso in camera? Pure l’accento, troppo marcato…». Dettagli, ma raccontano di uno scontro che vive di sgambetti e colpi bassi. Silvio Berlusconi, a scanso di equivoci, ha già deciso: «Raffaele si sta emarginando da solo». Nulla di meno vero, perché il big pugliese prepara un tour che nelle prossime settimane lo condurrà in giro per l’Italia. Batterà soprattutto il Meridione, si spenderà in una prova di forza necessaria a far germogliare le 283 mila preferenze strappate alle Europee. Nel frattempo ribatte a ogni accusa: «Colpo su colpo».
Chi circonda il Cavaliere lavora per far saltare i nervi all’ex governatore pugliese. Ieri ci ha provato Paolo Romani: «Le primarie sono ancora premature ha detto il capogruppo azzurro al Senato – Mi auguro che Fitto rimanga e non faccia come Alfano ». Un parallelo irriverente, considerati i pessimi rapporti tra l’eurodeputato e il ministro dell’Interno. La replica di Fitto non si è fatta attendere: «Spaccare FI? Creare nuovi gruppi parlamentari? Contatti con partiti della maggioranza? Solo veleni, bugie e falsità. Non rispondo alle parole di Romani, pronunciate con sprezzo del ridicolo».
La verità è che Fitto non ha alcuna intenzione di togliere il disturbo. Anzi, con gli amici è sicuro: «Vogliono buttarmi fuori? Non esiste. E poi conoscerebbero il vero Raffaele». Segnali di guerra, accompagnati dalla promessa di rispondere a ogni singola accusa. Come? Magari ricordando, come ha già fatto in privato, che Romani «decise di non seguire Alfano all’ultimo secondo». Oppure che Alessandro Cattaneo «guardava
a Monti, ma non è riuscito neanche a farsi candidare».
Quanti veleni, in casa azzurra. C’è Daniela Santanché che reclama il congresso. Ma sul piatto c’è soprattutto il sogno proibito, la poltrona di coordinatore nazionale. Crede di meritarla Giovanni Toti, primo avversario
di Fitto. «Asfalterò la vecchia politica», è il programma che gli hanno sentito pronunciare. L’ex ministro salentino, però, non arretra. Già ieri, a Maglie, si è speso nella prima iniziativa territoriale di una lunga serie. Tirerà le somme con un evento conclusivo, prima della pausa estiva. Anche gli azzurri del Sud, intanto, sono sul piede di guerra. E la voglia di gazebo, in un partito storicamente monarchico, sembra farsi largo. «Il primo test sarà in Calabria – promette Pino Galati – perché qui si vota in autunno e abbiamo chiesto le primarie di centrodestra».
Il cerchio magico, però, si stringe ancora di più attorno al leader. Il Cavaliere, incollato al telefono, già si spende con i ras locali in bilico. E si lascia andare al vittimismo: «Se facciamo primarie pure per il coordinatore regionale io davvero non decido più niente…».
Da La Repubblica del 02/06/2014.
Fitto: “Troppe bugie non lascio il partito” Berlusconi gelido “Si auto-emargina”
(TOMMASO CIRIACO).
02/06/2014 di triskel182
Il cerchio magico contro l’ex ministro che intanto prepara un tour al Sud.
ROMA - I ras del cerchio magico non sopportano Raffaele Fitto. Ormai è una questione di pelle, si irritano anche solo ad ascoltarlo in tv: «Ma avete visto come parla? – ha ironizzato Francesca Pascale con i compagni di corrente – E quello sguardo fisso in camera? Pure l’accento, troppo marcato…». Dettagli, ma raccontano di uno scontro che vive di sgambetti e colpi bassi. Silvio Berlusconi, a scanso di equivoci, ha già deciso: «Raffaele si sta emarginando da solo». Nulla di meno vero, perché il big pugliese prepara un tour che nelle prossime settimane lo condurrà in giro per l’Italia. Batterà soprattutto il Meridione, si spenderà in una prova di forza necessaria a far germogliare le 283 mila preferenze strappate alle Europee. Nel frattempo ribatte a ogni accusa: «Colpo su colpo».
Chi circonda il Cavaliere lavora per far saltare i nervi all’ex governatore pugliese. Ieri ci ha provato Paolo Romani: «Le primarie sono ancora premature ha detto il capogruppo azzurro al Senato – Mi auguro che Fitto rimanga e non faccia come Alfano ». Un parallelo irriverente, considerati i pessimi rapporti tra l’eurodeputato e il ministro dell’Interno. La replica di Fitto non si è fatta attendere: «Spaccare FI? Creare nuovi gruppi parlamentari? Contatti con partiti della maggioranza? Solo veleni, bugie e falsità. Non rispondo alle parole di Romani, pronunciate con sprezzo del ridicolo».
La verità è che Fitto non ha alcuna intenzione di togliere il disturbo. Anzi, con gli amici è sicuro: «Vogliono buttarmi fuori? Non esiste. E poi conoscerebbero il vero Raffaele». Segnali di guerra, accompagnati dalla promessa di rispondere a ogni singola accusa. Come? Magari ricordando, come ha già fatto in privato, che Romani «decise di non seguire Alfano all’ultimo secondo». Oppure che Alessandro Cattaneo «guardava
a Monti, ma non è riuscito neanche a farsi candidare».
Quanti veleni, in casa azzurra. C’è Daniela Santanché che reclama il congresso. Ma sul piatto c’è soprattutto il sogno proibito, la poltrona di coordinatore nazionale. Crede di meritarla Giovanni Toti, primo avversario
di Fitto. «Asfalterò la vecchia politica», è il programma che gli hanno sentito pronunciare. L’ex ministro salentino, però, non arretra. Già ieri, a Maglie, si è speso nella prima iniziativa territoriale di una lunga serie. Tirerà le somme con un evento conclusivo, prima della pausa estiva. Anche gli azzurri del Sud, intanto, sono sul piede di guerra. E la voglia di gazebo, in un partito storicamente monarchico, sembra farsi largo. «Il primo test sarà in Calabria – promette Pino Galati – perché qui si vota in autunno e abbiamo chiesto le primarie di centrodestra».
Il cerchio magico, però, si stringe ancora di più attorno al leader. Il Cavaliere, incollato al telefono, già si spende con i ras locali in bilico. E si lascia andare al vittimismo: «Se facciamo primarie pure per il coordinatore regionale io davvero non decido più niente…».
Da La Repubblica del 02/06/2014.
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Re: La forte crisi del centrodestra
La crisi di FI - 2
La destra commenta così gli avvenimenti della giornata.
Doppio assalto a Berlusconi
Per il caso Ruby il pg chiede la conferma dei 7 anni di carcere. E la procura di Bari vuole il rinvio a giudizio
***
Ruby, toghe all'attacco. E a Bari chiesto il processo
Il pg di Milano: "Berlusconi minacciò implicitamente il capo di Gabinetto della Questura chiedendo di rilasciare Ruby". E a Bari la procura chiede il rinvio a giudizio per il Cavaliere
Luca Romano - Ven, 11/07/2014 - 21:25
Le toghe vanno all'assalto di Silvio Berlusconi. Mentre a Milano nel processo d'appello per il caso Ruby il pg chiede la conferma dei 7 anni di carcere, a Bari la procura vuole il rinvio a giudizio per l'ex premier
"Un abuso colossale" con "minaccia implicita". Così nella sua requisitoria il pg di Milano Piero De Petris definisce la telefonata di Silvio Berlusconi al capo di gabinetto della Questura a cui chiese di rilasciare Karima el Mahroug.
Per questo, secondo l'accusa nel processo d'appello per il caso Ruby, all’ex premier va contestata una "concussione per costrizione", come già stabilito nella condanna di primo grado. In particolare, spiega De Petris, quando nella notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010, il capo scorta di Berlusconi, Giuseppe Estorelli, chiamò il capo di gabinetto della Questura, Pietro Ostuni, e gli disse "c’è un problema", Berlusconi avrebbe voluto dire allo stesso Ostuni che "aveva un problema da risolvere". Il messaggio insomma, sempre secondo il pg, era: "Io ti dico la storia della nipote di Mubarak, ma tu devi obbedire subito". "E se a un mero funzionario viene impartito un ordine e viene messo in termini stringenti, a questo punto il funzionario ha il timore fondato che non ottemperare a quell’ordine potrebbe portargli delle conseguenze negative", ha aggiunto il magistrato, secondo cui Berlusconi decise di chiamare lui e non il Questore, ad esempio, perché sapeva che "avrebbe obbedito" e perché con il rilascio della ragazza l'ex premier avrebbe evitato "conseguenze per lui dannose e pregiudizievoli".
Per questo De Petris ha chiesto la conferma dei 7 anni di carcere per Silvio Berlusconi accusato di concussione e prostituzione minorile. Non c’è per il magistrato "ragione alcuna" per concedere all’ex premier le attenuanti generiche, sia "per i fatti di reato contestati, sia per il complessivo comportamento tenuto dall’imputato", sia per il precedente penale della condanna per il caso Mediaset. Per quanto riguarda le testimonianze, il pg ha sottolineato come sia di "assoluta irrilevanza" il sentire personaggi come Clooney o Ronaldo e per questo vada più in generale respinta la richiesta di rinnovazione parziale del dibattimento avanzata con i motivi d’appello depositati dalla difesa dell’ex premier.
Intanto a Bari è stato chiesto il rinvio a giudizio dalla procura per Silvio Berlusconi, accusato di induzione a mentire nel processo escort. Secondo l'accusa l’ex presidente del consiglio attraverso il faccendiere napoletano Valter Lavitola avrebbe pagato l’imprenditore Gianpaolo Tarantini perché mentisse sulle escort portate nelle sue residenze estive tra il 2008 e il 2009. L’udienza preliminare del processo a Berlusconi per le escort di Tarantini inizierà il prossimo 14 novembre dinanzi al gup del Tribunale di Bari Rosanna Depalo.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 36661.html
La destra commenta così gli avvenimenti della giornata.
Doppio assalto a Berlusconi
Per il caso Ruby il pg chiede la conferma dei 7 anni di carcere. E la procura di Bari vuole il rinvio a giudizio
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Ruby, toghe all'attacco. E a Bari chiesto il processo
Il pg di Milano: "Berlusconi minacciò implicitamente il capo di Gabinetto della Questura chiedendo di rilasciare Ruby". E a Bari la procura chiede il rinvio a giudizio per il Cavaliere
Luca Romano - Ven, 11/07/2014 - 21:25
Le toghe vanno all'assalto di Silvio Berlusconi. Mentre a Milano nel processo d'appello per il caso Ruby il pg chiede la conferma dei 7 anni di carcere, a Bari la procura vuole il rinvio a giudizio per l'ex premier
"Un abuso colossale" con "minaccia implicita". Così nella sua requisitoria il pg di Milano Piero De Petris definisce la telefonata di Silvio Berlusconi al capo di gabinetto della Questura a cui chiese di rilasciare Karima el Mahroug.
Per questo, secondo l'accusa nel processo d'appello per il caso Ruby, all’ex premier va contestata una "concussione per costrizione", come già stabilito nella condanna di primo grado. In particolare, spiega De Petris, quando nella notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010, il capo scorta di Berlusconi, Giuseppe Estorelli, chiamò il capo di gabinetto della Questura, Pietro Ostuni, e gli disse "c’è un problema", Berlusconi avrebbe voluto dire allo stesso Ostuni che "aveva un problema da risolvere". Il messaggio insomma, sempre secondo il pg, era: "Io ti dico la storia della nipote di Mubarak, ma tu devi obbedire subito". "E se a un mero funzionario viene impartito un ordine e viene messo in termini stringenti, a questo punto il funzionario ha il timore fondato che non ottemperare a quell’ordine potrebbe portargli delle conseguenze negative", ha aggiunto il magistrato, secondo cui Berlusconi decise di chiamare lui e non il Questore, ad esempio, perché sapeva che "avrebbe obbedito" e perché con il rilascio della ragazza l'ex premier avrebbe evitato "conseguenze per lui dannose e pregiudizievoli".
Per questo De Petris ha chiesto la conferma dei 7 anni di carcere per Silvio Berlusconi accusato di concussione e prostituzione minorile. Non c’è per il magistrato "ragione alcuna" per concedere all’ex premier le attenuanti generiche, sia "per i fatti di reato contestati, sia per il complessivo comportamento tenuto dall’imputato", sia per il precedente penale della condanna per il caso Mediaset. Per quanto riguarda le testimonianze, il pg ha sottolineato come sia di "assoluta irrilevanza" il sentire personaggi come Clooney o Ronaldo e per questo vada più in generale respinta la richiesta di rinnovazione parziale del dibattimento avanzata con i motivi d’appello depositati dalla difesa dell’ex premier.
Intanto a Bari è stato chiesto il rinvio a giudizio dalla procura per Silvio Berlusconi, accusato di induzione a mentire nel processo escort. Secondo l'accusa l’ex presidente del consiglio attraverso il faccendiere napoletano Valter Lavitola avrebbe pagato l’imprenditore Gianpaolo Tarantini perché mentisse sulle escort portate nelle sue residenze estive tra il 2008 e il 2009. L’udienza preliminare del processo a Berlusconi per le escort di Tarantini inizierà il prossimo 14 novembre dinanzi al gup del Tribunale di Bari Rosanna Depalo.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 36661.html
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Re: La forte crisi del centrodestra
Buffoni
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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