Ucraina
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Re: Ucraina
Ucraina, i filo-russi avanzano ad Est Polonia in allarme “È come nel ‘39” (PAOLO G. BRERA).
02/09/2014 di triskel182
MOSCA – RUSSI , certo. Ma tra i calcinacci e le barricate della «Nuova Russia » devastata dai bombardamenti dell’esercito di Kiev ci sono guerriglieri arrivati da tutto il mondo, per combattere al fronte nell’Est ucraino.
E lo fanno in entrambi gli schieramenti, filo-russi e lealisti. Nella carneficina che ha già fatto scavare quasi tremila tombe, Angel lo spagnolo e Viktor il francese sono a Donetsk con la tedesca Margherita, disposti a morire insieme a decine di stranieri per difendere una terra cui non appartengono. Francesco, italiano con una lunga militanza tra i neofascisti di Casa Pound, sta dall’altra parte della barricata, coi filo-governativi, insieme a Mikael lo svedese. Con centinaia di polacchi e combattenti arrivati da mezzo mondo per arruolarsi nei battaglioni volontari, si affiancano in battaglie altrui al demoralizzato esercito di Kiev.
Oltre ai francesi e agli spagnoli che ha intervistato, Paula Slier di Russia Today dice che tra le file dei ribelli separatisti a Donetsk ci sono anche «serbi e polacchi, britannici, israeliani e tedeschi».
Mentre i leader del mondo occidentale pianificano e varano sanzioni per punire Putin della “invasione” russa, un’altra invasione strisciante di ragazzi è in corso proprio dai loro stessi Paesi. «Siamo qui per difendere i civili: per favore, salvate la gente del Donbass », dicono Angel Davilla Rivas e Munoz Perez, spagnoli poco più che ventenni, alla telecamera a Donetsk.
Mostrano orgogliosi tatuaggi di Lenin e Stalin: «Non sono e non siamo terroristi né mercenari, sono gente che difende la propria casa. Le televisioni occidentali non dicono la verità, questa gente non vuole attaccare Kiev ma solo difendersi, e non capisce perché il governo ucraino li attacca e li uccide. Vogliono solo vivere in pace, chiedono che sia rispettata la volontà che hanno espresso con il referendum, in cui all’80 per cento hanno detto sì all’indipendenza ».
«Io a Putin non mi inchino», dice sul fronte opposto filo-governativo il ceceno Ruslan Arsayev al freelance Oliver Carroll, che lo intervista per Mashable News.
Armato fino ai denti, ha un gattino sulla spalla e una storia di guerra e guerriglia che affonda le radici nella sua famiglia: un fratello, dice, era coinvolto nel dirottamente di un aereo russo in Turchia, costato la vita a due persone; l’altro era un dirigente nel governo clandestino ceceno nella terribile guerra con Mosca.
Ora combatte contro i separatisti nel battaglione volontario Aidar in cui militano, secondo quanto riferiscono a Carroll, anche ucraini e bielorussi, e «fino a poco tempo fa anche due canadesi, o forse svedesi ».
Svedese è per certo Mikael Skillt, uno che combatte «per la sopravvivenza dei bianchi» nel famigerato battaglione Azov, pesantemente infiltrato dai neonazisti ucraini di Pravi Sektor.
Alla Bbc ha detto di essere pronto a combattere anche per Assad, che è contro il «sionismo internazionale », e nelle arcane ragioni della passione politica estrema, in Siria potrebbe trovarsi dalla stessa parte dei francesi Viktor Lenta e Nikola Perovic (di origine serba), oggi in prima linea tra i ribelli del Donbass: intervistati da Le Monde , spiegano che «la Russia è l’ultimo baluardo alla globalizzazione », ma in Francia avevano fondato un movimento di supporto proprio ad Assad.
Da un tetto della povera Donetsk, la deliziosa capitale del Donbass svuotata sotto i colpi di artiglieria sparati dall’esercito di Kiev e dai battaglioni volontari che combattono al suo fianco, la giovane e bella tedesca Margherita Zeider dice che non poteva «rimanere a guardare come i nazisti ucraini ammazzano i civili», e per questo ora è lì a difendere il Donbass casa per casa. Ma sono stranieri anche le «molte decine di polacchi» catturati dai ribelli all’aeroporto di Donetsk.
Dalla Serbia erano invece arrivati 205 volontari: «Si uniranno alla brigata “Sevic”», annunciava a luglio Igor Strelkov, l’ex “ministro della Difesa” del Donbass. Secondo il nuovo leader dei ribelli, Aleksandr Zakharchenko, anche turchi e romeni aiutano la causa.
Accanto al neonazista svedese Skillt, nel battaglione Azov combattono il 47enne francese Gaston Besson e l’ultracinquantenne italiano Francesco Saverio Fontana, nome di battaglia “Stan”, fascista militante dagli Anni Settanta, amico di Gabriele Adinolfi e del fondatore di Casa Pound, Gianluca Iannone. Su Twitter affronta una giovane appassionata militante “tedesca e socialista”, Steiner1776: «Sei morta», le dice.
Da La Repubblica del 02/09/2014.
02/09/2014 di triskel182
MOSCA – RUSSI , certo. Ma tra i calcinacci e le barricate della «Nuova Russia » devastata dai bombardamenti dell’esercito di Kiev ci sono guerriglieri arrivati da tutto il mondo, per combattere al fronte nell’Est ucraino.
E lo fanno in entrambi gli schieramenti, filo-russi e lealisti. Nella carneficina che ha già fatto scavare quasi tremila tombe, Angel lo spagnolo e Viktor il francese sono a Donetsk con la tedesca Margherita, disposti a morire insieme a decine di stranieri per difendere una terra cui non appartengono. Francesco, italiano con una lunga militanza tra i neofascisti di Casa Pound, sta dall’altra parte della barricata, coi filo-governativi, insieme a Mikael lo svedese. Con centinaia di polacchi e combattenti arrivati da mezzo mondo per arruolarsi nei battaglioni volontari, si affiancano in battaglie altrui al demoralizzato esercito di Kiev.
Oltre ai francesi e agli spagnoli che ha intervistato, Paula Slier di Russia Today dice che tra le file dei ribelli separatisti a Donetsk ci sono anche «serbi e polacchi, britannici, israeliani e tedeschi».
Mentre i leader del mondo occidentale pianificano e varano sanzioni per punire Putin della “invasione” russa, un’altra invasione strisciante di ragazzi è in corso proprio dai loro stessi Paesi. «Siamo qui per difendere i civili: per favore, salvate la gente del Donbass », dicono Angel Davilla Rivas e Munoz Perez, spagnoli poco più che ventenni, alla telecamera a Donetsk.
Mostrano orgogliosi tatuaggi di Lenin e Stalin: «Non sono e non siamo terroristi né mercenari, sono gente che difende la propria casa. Le televisioni occidentali non dicono la verità, questa gente non vuole attaccare Kiev ma solo difendersi, e non capisce perché il governo ucraino li attacca e li uccide. Vogliono solo vivere in pace, chiedono che sia rispettata la volontà che hanno espresso con il referendum, in cui all’80 per cento hanno detto sì all’indipendenza ».
«Io a Putin non mi inchino», dice sul fronte opposto filo-governativo il ceceno Ruslan Arsayev al freelance Oliver Carroll, che lo intervista per Mashable News.
Armato fino ai denti, ha un gattino sulla spalla e una storia di guerra e guerriglia che affonda le radici nella sua famiglia: un fratello, dice, era coinvolto nel dirottamente di un aereo russo in Turchia, costato la vita a due persone; l’altro era un dirigente nel governo clandestino ceceno nella terribile guerra con Mosca.
Ora combatte contro i separatisti nel battaglione volontario Aidar in cui militano, secondo quanto riferiscono a Carroll, anche ucraini e bielorussi, e «fino a poco tempo fa anche due canadesi, o forse svedesi ».
Svedese è per certo Mikael Skillt, uno che combatte «per la sopravvivenza dei bianchi» nel famigerato battaglione Azov, pesantemente infiltrato dai neonazisti ucraini di Pravi Sektor.
Alla Bbc ha detto di essere pronto a combattere anche per Assad, che è contro il «sionismo internazionale », e nelle arcane ragioni della passione politica estrema, in Siria potrebbe trovarsi dalla stessa parte dei francesi Viktor Lenta e Nikola Perovic (di origine serba), oggi in prima linea tra i ribelli del Donbass: intervistati da Le Monde , spiegano che «la Russia è l’ultimo baluardo alla globalizzazione », ma in Francia avevano fondato un movimento di supporto proprio ad Assad.
Da un tetto della povera Donetsk, la deliziosa capitale del Donbass svuotata sotto i colpi di artiglieria sparati dall’esercito di Kiev e dai battaglioni volontari che combattono al suo fianco, la giovane e bella tedesca Margherita Zeider dice che non poteva «rimanere a guardare come i nazisti ucraini ammazzano i civili», e per questo ora è lì a difendere il Donbass casa per casa. Ma sono stranieri anche le «molte decine di polacchi» catturati dai ribelli all’aeroporto di Donetsk.
Dalla Serbia erano invece arrivati 205 volontari: «Si uniranno alla brigata “Sevic”», annunciava a luglio Igor Strelkov, l’ex “ministro della Difesa” del Donbass. Secondo il nuovo leader dei ribelli, Aleksandr Zakharchenko, anche turchi e romeni aiutano la causa.
Accanto al neonazista svedese Skillt, nel battaglione Azov combattono il 47enne francese Gaston Besson e l’ultracinquantenne italiano Francesco Saverio Fontana, nome di battaglia “Stan”, fascista militante dagli Anni Settanta, amico di Gabriele Adinolfi e del fondatore di Casa Pound, Gianluca Iannone. Su Twitter affronta una giovane appassionata militante “tedesca e socialista”, Steiner1776: «Sei morta», le dice.
Da La Repubblica del 02/09/2014.
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Re: Ucraina
Psichiatria
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La psichiatria è la branca specialistica della medicina che si occupa dello studio sperimentale, della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali[1]. Essa è definibile come una "disciplina di sintesi", in quanto il mantenimento e il perseguimento della salute mentale, che è lo scopo fondamentale della psichiatria, viene ottenuto prendendo in considerazione diversi ambiti: medico-farmacologici, neurologici, psicologici, sociologici, giuridici, politici.
In particolare, rispetto alla psicologia clinica, pur essendo entrambe in stretta relazione con il paziente o malato dal punto di vista della sintomatologia, la psichiatria è sovente maggiormente orientata verso l'identificazione del disturbo mentale o psicologico come derivante da un funzionamento anomalo a livello fisiologico del sistema nervoso centrale seguendo una prassi od ottica strettamente scientifico-materialista, oltre alla possibilità di intervento di tipo farmacologico.
^^^^^^^^^^^^
C'è nessuno tra i partecipanti al forum, scrittori e lettori, che svolga o abbia svolto la professione di psichiatra?
In caso affermativo gli chiedo di dare una spiegazione professionale circa l'articolo del post precedente.
Quale tipo di malattia mentale induce giovani uomini, ma sembra anche giovani donne a partecipare ad una guerra di quel genere?
Analogamente, questo avviene per gli invasati che partono per la guerra del Califfato.
Ovviamente non hanno capito una mazza del senso della vita.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La psichiatria è la branca specialistica della medicina che si occupa dello studio sperimentale, della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali[1]. Essa è definibile come una "disciplina di sintesi", in quanto il mantenimento e il perseguimento della salute mentale, che è lo scopo fondamentale della psichiatria, viene ottenuto prendendo in considerazione diversi ambiti: medico-farmacologici, neurologici, psicologici, sociologici, giuridici, politici.
In particolare, rispetto alla psicologia clinica, pur essendo entrambe in stretta relazione con il paziente o malato dal punto di vista della sintomatologia, la psichiatria è sovente maggiormente orientata verso l'identificazione del disturbo mentale o psicologico come derivante da un funzionamento anomalo a livello fisiologico del sistema nervoso centrale seguendo una prassi od ottica strettamente scientifico-materialista, oltre alla possibilità di intervento di tipo farmacologico.
^^^^^^^^^^^^
C'è nessuno tra i partecipanti al forum, scrittori e lettori, che svolga o abbia svolto la professione di psichiatra?
In caso affermativo gli chiedo di dare una spiegazione professionale circa l'articolo del post precedente.
Quale tipo di malattia mentale induce giovani uomini, ma sembra anche giovani donne a partecipare ad una guerra di quel genere?
Analogamente, questo avviene per gli invasati che partono per la guerra del Califfato.
Ovviamente non hanno capito una mazza del senso della vita.
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Re: Ucraina
Non ci vuole un psichiatra per capire, anche nel 1936/39 migliaia di persone andarono a combattere in Spagna volontari e nel 1939/45 altrettante si arruolarono volontarie nelle Waffen SS...
L'antico istinto del combattimento unito alla "fede" in ideali quantomeno discutibili e ... la noia, l'anonimato di una vita monotona spingono questi giovani a mettere a repentaglio le loro vite alla ricerca del "beau geste" per essere ricordati, per essere parte attiva della loro vita.
E' sicuramente discutibile questa scelta ma si ripete ciclicamente nella storia umana.
L'antico istinto del combattimento unito alla "fede" in ideali quantomeno discutibili e ... la noia, l'anonimato di una vita monotona spingono questi giovani a mettere a repentaglio le loro vite alla ricerca del "beau geste" per essere ricordati, per essere parte attiva della loro vita.
E' sicuramente discutibile questa scelta ma si ripete ciclicamente nella storia umana.
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Re: Ucraina
Quello che preoccupa è che l'esercito ucraino sembra guidato da dementi e con tattiche suicide sta rapidamente perdendo la guerra contro il NAF e se per puntellare la situazione gli Yankees spingono la NATO a mandare truppe in Ucraine (già ci sono i contractors USA e i polacchi) allora la guerra rischia di diventare veramente un affare serio perché Putin non starà a guardare...
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Re: Ucraina
Crisi Ucraina, Mogherini: “Nuove sanzioni Mosca. Colpa Putin se non c’è partenariato”
L'Alto commissario per la politica estera europea in audizione in Parlamento ha annunciato nuove sanzioni per Mosca a causa della crisi Ucraina: "Mia visita a Kiev è stata scelta politica"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 2 settembre 2014Commenti (628)
Il primo atto di Federica Mogherini come Alto commissario per la politica estera sarà contro Mosca. Sul tavolo della neo nominata Lady Pesc infatti c’è il difficile dossier sulla crisi Ucraina. “Nelle prossime ore”, ha detto davanti alla Commissione degli esteri in Parlamento, “sarà preparerato il pacchetto delle nuove sanzioni europee per la Russia e la decisione si prenderà venerdì 5 settembre”.
Mogherini ha ammesso poi che “riscriverebbe” la prima frase del capitolo del programma della presidenza italiana in cui si indica la priorità di rafforzare il partenariato strategico con la Russia. La frase era stata criticata da molti europarlamentari. Mosca, dice oggi il ministro, “resta un attore politico importante nelle sfide regionali, è innegabile, ma non è più un partner strategico per la Ue. Spero però che in futuro cambi e voglia tornare a essere un nostro partner”.
Ha poi detto che “è nel nostro interesse puntare a creare le condizioni per lavorare a un partenariato strategico”, perché “nessuno dotato di buon senso può sostenere il contrario”. “Occorre garantire che i membri della Nato dell’Europa dell’Est, quelli che hanno una frontiera comune con la Russia siano sicuri che l’articolo 5 dell’Alleanza non sia lettera morta e che la Nato possa intervenire per garantirne la sicurezza”. “La mia prima visita” dopo l’inizio della presidenza italiana “l’ho fatta a Kiev, dove ho visto tra gli altri il presidente Poroshenko e Iulia Timoshenko, e non è stato un caso, ma una precisa scelta politica. Mi è molto dispiaciuto” che il fatto che la prima visita sia stata fatta a Kiev “sia stato oscurato”. A luglio il ministro italiano venne accusato da alcuni parlamentari di essere troppo vicina alla Russia.
Lady Pesc ha poi espresso la sua apertura per nuovi ingressi nell’Unione europea. “L’Italia”, ha detto, “è sempre stata a favore dell’ampliamento dell’Unione europea, che è l’essenza del progetto europeo” e che è funzionale alla stabilizzazione di alcune delle regioni che presentano richiesta di adesione. “Il processo di ampliamento è nel nostro interesse, serve a tutelare la costruzione di una regione più stabile sembra facile, rispetto all’instabilità attuale”. In particolare, “la Turchia è uno dei paesi in cui il processo di riforme politiche potrebbe essere ulteriormente rafforzato grazie al processo negoziale e credo che con il nuovo governo questo lavoro di transizione possa essere realizzato”. Quanto alla Bosnia Erzegovina, “forse dopo le elezioni avrà la possibilità di presentare una candidatura credibile”, ma il paese “ha bisogno di riforme radicali”. “Ci sono poche regioni in Europa in cui il ruolo dell’Unione europea può essere così cruciale come nei Balcani occidentali e in Bosnia Erzegovina in particolare”. Mogherini ha anche aggiunto che i “foreign fighters” in Medio Oriente sono “una sfida gigantesca” ed affrontarla è “interesse prioritario per la sicurezza” in Europa.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09 ... o/1105236/
L'Alto commissario per la politica estera europea in audizione in Parlamento ha annunciato nuove sanzioni per Mosca a causa della crisi Ucraina: "Mia visita a Kiev è stata scelta politica"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 2 settembre 2014Commenti (628)
Il primo atto di Federica Mogherini come Alto commissario per la politica estera sarà contro Mosca. Sul tavolo della neo nominata Lady Pesc infatti c’è il difficile dossier sulla crisi Ucraina. “Nelle prossime ore”, ha detto davanti alla Commissione degli esteri in Parlamento, “sarà preparerato il pacchetto delle nuove sanzioni europee per la Russia e la decisione si prenderà venerdì 5 settembre”.
Mogherini ha ammesso poi che “riscriverebbe” la prima frase del capitolo del programma della presidenza italiana in cui si indica la priorità di rafforzare il partenariato strategico con la Russia. La frase era stata criticata da molti europarlamentari. Mosca, dice oggi il ministro, “resta un attore politico importante nelle sfide regionali, è innegabile, ma non è più un partner strategico per la Ue. Spero però che in futuro cambi e voglia tornare a essere un nostro partner”.
Ha poi detto che “è nel nostro interesse puntare a creare le condizioni per lavorare a un partenariato strategico”, perché “nessuno dotato di buon senso può sostenere il contrario”. “Occorre garantire che i membri della Nato dell’Europa dell’Est, quelli che hanno una frontiera comune con la Russia siano sicuri che l’articolo 5 dell’Alleanza non sia lettera morta e che la Nato possa intervenire per garantirne la sicurezza”. “La mia prima visita” dopo l’inizio della presidenza italiana “l’ho fatta a Kiev, dove ho visto tra gli altri il presidente Poroshenko e Iulia Timoshenko, e non è stato un caso, ma una precisa scelta politica. Mi è molto dispiaciuto” che il fatto che la prima visita sia stata fatta a Kiev “sia stato oscurato”. A luglio il ministro italiano venne accusato da alcuni parlamentari di essere troppo vicina alla Russia.
Lady Pesc ha poi espresso la sua apertura per nuovi ingressi nell’Unione europea. “L’Italia”, ha detto, “è sempre stata a favore dell’ampliamento dell’Unione europea, che è l’essenza del progetto europeo” e che è funzionale alla stabilizzazione di alcune delle regioni che presentano richiesta di adesione. “Il processo di ampliamento è nel nostro interesse, serve a tutelare la costruzione di una regione più stabile sembra facile, rispetto all’instabilità attuale”. In particolare, “la Turchia è uno dei paesi in cui il processo di riforme politiche potrebbe essere ulteriormente rafforzato grazie al processo negoziale e credo che con il nuovo governo questo lavoro di transizione possa essere realizzato”. Quanto alla Bosnia Erzegovina, “forse dopo le elezioni avrà la possibilità di presentare una candidatura credibile”, ma il paese “ha bisogno di riforme radicali”. “Ci sono poche regioni in Europa in cui il ruolo dell’Unione europea può essere così cruciale come nei Balcani occidentali e in Bosnia Erzegovina in particolare”. Mogherini ha anche aggiunto che i “foreign fighters” in Medio Oriente sono “una sfida gigantesca” ed affrontarla è “interesse prioritario per la sicurezza” in Europa.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09 ... o/1105236/
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Re: Ucraina
La vox populi.
Mario Mannaro • 17 minuti fa
la mogherini si vede chiaramente che non ha l aminima idea di quello che dice, ovvero lo sa bene, sono ordini che vengono dall'alto . Criminale lei ed incompetenti i giornalisti che riportano le sue parole
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dariodl • 37 minuti fa
non è che qualcuno
ha detto alla Mogherini
che abbiamo 8 milioni e mezzo di baionette
e si è montata la testa
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Antonio Miozzi • 4 ore fa
Con le scemenze tipo: " è colpa di Putin...il cattivone e non dell'amministrazione Obama che ha finanziato con 5 miliardi di dollari i gruppi di estrema destra e nazisti in Ucraina (parola della sig.ra Nuland), finiremmo in guerra contro la Russia senza un perchè. Non dilettanti allo sbaraglio, ma criminali allo sbaraglio. che gente di m...a
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Michele Zappalà • 5 ore fa
Ma questi dilettanti allo sbaraglio hanno capito che le sanzioni a Putin, per i piccoli paesi in crisi sono un vero e proprio karakiri? Chi ci rimborsa i mancati introiti delle nostre esportazioni in Russia? Siamo veramente pronti a morire per l'Ucraina? Roba da matti!
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zuchov • 6 ore fa
Anche le pulci hanno la tosse!
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Andrea Inandri • 8 ore fa
La colpa della crisi in Italia è della politica dei partiti. Soprattutto quello da dove viene questa nominata dell'ultima ora.
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Efstathios Varvarigos • 8 ore fa
Capisco l'autodeterminazione di un popolo a legarsi a quella o questa alleanza. Ma basterebbe che si comprendessero gli interessi che la russia ha condiviso per decenni con l'ucraina e trovare una soluzione frutto della comprensione e non dell'idea di colpa come dice la Mogherini ripetendo come un pappagallo quanto afferma il presidente tedesco. No eh?!?
A parte che una Lady Pesc dovrebbe avere come riferimento istituzioni elette europee e non il presidente tedesco: al momento l'unica istituzione europea elettiva è il parlamento europeo che non conta nulla e non ha voce.
Io non mi sento rappresentato dal presidente tedesco. E la Mogherini: è stata almeno eletta da qualche parte o un'altra nominata?
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Leonardo di caprio • 9 ore fa
Quindi, se avevate dubbi sul perchè la tipa è stata nominata Lady Pesc, ora sapete il motivo. Deve solo eseguire gli ordini. Si accettano solo pesc lessi e fidi cagnolini.
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gioman • 9 ore fa
Ma quant'è il quoziente intellettivo della Mogherini?
Ma questa tizia, che improvvisamente (e per grazia ricevuta...) si occupa di politica estera, comprende il significato delle parole che escono dalla sua bocca? Comprende i danni che potrebbe causare alla già derelitta Italia?
Ovviamente, queste sono domande retoriche...
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antonimus • 9 ore fa
L'ignoranza, l'insipienza ed il servilismo verso i dictat dell'abbronzato da parte della Mogherini e di Renzie, ha raggiunto livelli inauditi. Questi dilettanti allo sbaraglio, pur di conservare i loro miserabili privilegi, non solo non esitano a danneggiare ulteriormente la già disastrata economia italiana con le scellerate "sanzioni" alla Russia, quanto anche espongono l'Italia al rischio di un conflitto tra Nato e Russia dal quale il nostro Paese ha tutto da perdere. Questa gentaglia va mandata a casa ed esposta al pubblico ludibrio per manifesta incapacità e palese tradimento degli interessi vitali della Nazione.
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didada antonimus • 5 ore fa
non credo serva l'abbronzato ma il Camerone inglese. Che poi ci guadagna sia che si danneggi economicamente la Russia che l'Italia. win-win, lo chiamano.
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NeroBlack • 10 ore fa
Pacchetto di sanzioni verso la Russia, non verso Mosca. Mosca è una città. La Russia una nazione. Non è riducendo i metri quadrati di una nazione chiamandola Mosca che si cerca di sminuirla. L'imbecillità dell'Europa è dimostrata dal fatto che le sanzioni adottate saranno più a nostro danno che al loro. Ma tant'è...basta vedere quanti filo europeisti ci sono nel partito unico per capire quanto siamo caduti in basso.
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binwiederhier NeroBlack • 3 ore fa
si chiama metonimia ed è frequente quando viene usata una parte importante che sta per il tutto (la capitale per l'intera nazione, in questo caso!)
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Ben_Quarto NeroBlack • 8 ore fa
Già.. Perché dovrei sostenere l'Europa? In fondo a parte evitare guerre sul suo territorio per sessanta anni cosa ha fatto? *sarcasmo*
Il tuo discorso sull'identificare lo stato con la capitale non sta proprio in piedi, viene fatto con tutti gli stati nel linguaggio politico e giornalistico. Esci dal bozzo.
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Mario Mannaro • 17 minuti fa
la mogherini si vede chiaramente che non ha l aminima idea di quello che dice, ovvero lo sa bene, sono ordini che vengono dall'alto . Criminale lei ed incompetenti i giornalisti che riportano le sue parole
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dariodl • 37 minuti fa
non è che qualcuno
ha detto alla Mogherini
che abbiamo 8 milioni e mezzo di baionette
e si è montata la testa
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Antonio Miozzi • 4 ore fa
Con le scemenze tipo: " è colpa di Putin...il cattivone e non dell'amministrazione Obama che ha finanziato con 5 miliardi di dollari i gruppi di estrema destra e nazisti in Ucraina (parola della sig.ra Nuland), finiremmo in guerra contro la Russia senza un perchè. Non dilettanti allo sbaraglio, ma criminali allo sbaraglio. che gente di m...a
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Michele Zappalà • 5 ore fa
Ma questi dilettanti allo sbaraglio hanno capito che le sanzioni a Putin, per i piccoli paesi in crisi sono un vero e proprio karakiri? Chi ci rimborsa i mancati introiti delle nostre esportazioni in Russia? Siamo veramente pronti a morire per l'Ucraina? Roba da matti!
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zuchov • 6 ore fa
Anche le pulci hanno la tosse!
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Andrea Inandri • 8 ore fa
La colpa della crisi in Italia è della politica dei partiti. Soprattutto quello da dove viene questa nominata dell'ultima ora.
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Efstathios Varvarigos • 8 ore fa
Capisco l'autodeterminazione di un popolo a legarsi a quella o questa alleanza. Ma basterebbe che si comprendessero gli interessi che la russia ha condiviso per decenni con l'ucraina e trovare una soluzione frutto della comprensione e non dell'idea di colpa come dice la Mogherini ripetendo come un pappagallo quanto afferma il presidente tedesco. No eh?!?
A parte che una Lady Pesc dovrebbe avere come riferimento istituzioni elette europee e non il presidente tedesco: al momento l'unica istituzione europea elettiva è il parlamento europeo che non conta nulla e non ha voce.
Io non mi sento rappresentato dal presidente tedesco. E la Mogherini: è stata almeno eletta da qualche parte o un'altra nominata?
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Leonardo di caprio • 9 ore fa
Quindi, se avevate dubbi sul perchè la tipa è stata nominata Lady Pesc, ora sapete il motivo. Deve solo eseguire gli ordini. Si accettano solo pesc lessi e fidi cagnolini.
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gioman • 9 ore fa
Ma quant'è il quoziente intellettivo della Mogherini?
Ma questa tizia, che improvvisamente (e per grazia ricevuta...) si occupa di politica estera, comprende il significato delle parole che escono dalla sua bocca? Comprende i danni che potrebbe causare alla già derelitta Italia?
Ovviamente, queste sono domande retoriche...
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antonimus • 9 ore fa
L'ignoranza, l'insipienza ed il servilismo verso i dictat dell'abbronzato da parte della Mogherini e di Renzie, ha raggiunto livelli inauditi. Questi dilettanti allo sbaraglio, pur di conservare i loro miserabili privilegi, non solo non esitano a danneggiare ulteriormente la già disastrata economia italiana con le scellerate "sanzioni" alla Russia, quanto anche espongono l'Italia al rischio di un conflitto tra Nato e Russia dal quale il nostro Paese ha tutto da perdere. Questa gentaglia va mandata a casa ed esposta al pubblico ludibrio per manifesta incapacità e palese tradimento degli interessi vitali della Nazione.
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didada antonimus • 5 ore fa
non credo serva l'abbronzato ma il Camerone inglese. Che poi ci guadagna sia che si danneggi economicamente la Russia che l'Italia. win-win, lo chiamano.
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NeroBlack • 10 ore fa
Pacchetto di sanzioni verso la Russia, non verso Mosca. Mosca è una città. La Russia una nazione. Non è riducendo i metri quadrati di una nazione chiamandola Mosca che si cerca di sminuirla. L'imbecillità dell'Europa è dimostrata dal fatto che le sanzioni adottate saranno più a nostro danno che al loro. Ma tant'è...basta vedere quanti filo europeisti ci sono nel partito unico per capire quanto siamo caduti in basso.
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binwiederhier NeroBlack • 3 ore fa
si chiama metonimia ed è frequente quando viene usata una parte importante che sta per il tutto (la capitale per l'intera nazione, in questo caso!)
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Ben_Quarto NeroBlack • 8 ore fa
Già.. Perché dovrei sostenere l'Europa? In fondo a parte evitare guerre sul suo territorio per sessanta anni cosa ha fatto? *sarcasmo*
Il tuo discorso sull'identificare lo stato con la capitale non sta proprio in piedi, viene fatto con tutti gli stati nel linguaggio politico e giornalistico. Esci dal bozzo.
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- Iscritto il: 19/04/2012, 12:04
Re: Ucraina
La Mogherini è il nulla... messa lì a ripetere frasi che neanche lei capisce nell'ambito del manuale Cencelli europeo.
La situazione in Ucraina si va deteriorando: il NAF sta avanzando in Donbass su quasi tutto il fronte, le forze di Kiev mal guidate e demoralizzate o vengono sconfitte o riportano gravi perdite e disertano...
Putin sta seduto oltre il confine e aspetta che la mela matura gli cada in mano.
Le sparate di Obama e della signora PESC servono solo a cercare di tranquillizzare i Paesi Baltici e la Polonia che sono in fase di completa paranoia e potrebbero agire in modo inconsulto causando danni irreparabili (soprattutto i polacchi), nella NATO sanno bene che la Crimea e il Donbass sono persi e sarà un grande risultato salvare una piccola Ucraina fuori dalla sfera russa...
Nel frattempo le sanzioni colpiscono più chi le fa (eccezioni USA e UK) che chi le riceve, la cocciutaggine della Merkel ci fa rimpiangere l'OstPolitik di Brandt, Schmidt e Kohl... Non capire che gli interessi geopolitici dell'Europa (soprattutto del trio Ger/Fra/Ita) non coincidono più con le attuali alleanze militari è una cecità non più accettabile per il futuro del nostro Continente.
La situazione in Ucraina si va deteriorando: il NAF sta avanzando in Donbass su quasi tutto il fronte, le forze di Kiev mal guidate e demoralizzate o vengono sconfitte o riportano gravi perdite e disertano...
Putin sta seduto oltre il confine e aspetta che la mela matura gli cada in mano.
Le sparate di Obama e della signora PESC servono solo a cercare di tranquillizzare i Paesi Baltici e la Polonia che sono in fase di completa paranoia e potrebbero agire in modo inconsulto causando danni irreparabili (soprattutto i polacchi), nella NATO sanno bene che la Crimea e il Donbass sono persi e sarà un grande risultato salvare una piccola Ucraina fuori dalla sfera russa...
Nel frattempo le sanzioni colpiscono più chi le fa (eccezioni USA e UK) che chi le riceve, la cocciutaggine della Merkel ci fa rimpiangere l'OstPolitik di Brandt, Schmidt e Kohl... Non capire che gli interessi geopolitici dell'Europa (soprattutto del trio Ger/Fra/Ita) non coincidono più con le attuali alleanze militari è una cecità non più accettabile per il futuro del nostro Continente.
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Re: Ucraina
http://www.lafucina.it/2014/09/04/armi-ucraina/
Armi Ucraina, Lilin: ‘La storia si ripete’
(Video di repertorio: Lilin su La7: ‘CIA sponsorizza ribelli’)
Chi non impara dalla storia non ha futuro, scrive Nicolai Lilin sulla sua pagina Facebook. Lo scrittore originario della Transnitria, che si trova nell’attuale Moldavia, ha commentato sul social network la decisione italiana di inviare 90 parà della Brigata Folgore per le esercitazioni NATO in Ucraina. Di seguito il suo post:
“La storia si ripete. I militari italiani a distanza di settant’anni vanno verso i confini russi. Peccato, probabilmente nessuno dei nostri attuali leader politici che prendono queste sciagurate decisioni ha letto i libri di Mario Rigoni Stern. Chi non impara dalla storia non ha posto nel futuro“.
L’obiettivo della Nato, ha detto il segretario Anders Fogh Rasmussen, è di aumentare la visibilità ad Est. Alle esercitazioni militari, che si terranno dal 13 al 20 settembre in Ucraina. prenderanno parte circa 4.000 uomini provenienti dai vari paesi che formano l’organizzazione. Sono poi previste ulteriori sessioni dal 15 al 27 settembre in Germania e dal 15 settembre al 2 ottobre in Polonia. Inoltre, a dicembre si terrà Trident Lance, un programma che è stato definito “il più grande e sofisticato esercizio dalla fine della Guerra Fredda”.
QUANTO PAGANO I CONTRIBUENTI?
Il generale Jean-Paul Palomeros ha dichiarato che “tenere le persone in allerta ha un certo costo”, infatti i cittadini dovranno sborsare 1,4 miliardi di euro solo nel 2014. In agosto la NATO ha detto che vorrebbe che i suoi membri si impegnino a portare le spese militari al 2% del PIL in dieci anni. Nel 2013 solo Stati Uniti, Gran Bretagna, Grecia ed Estonia hanno speso quel tanto per la difesa.
Armi Ucraina, Lilin: ‘La storia si ripete’
.........
Ciao
Paolo11
Armi Ucraina, Lilin: ‘La storia si ripete’
(Video di repertorio: Lilin su La7: ‘CIA sponsorizza ribelli’)
Chi non impara dalla storia non ha futuro, scrive Nicolai Lilin sulla sua pagina Facebook. Lo scrittore originario della Transnitria, che si trova nell’attuale Moldavia, ha commentato sul social network la decisione italiana di inviare 90 parà della Brigata Folgore per le esercitazioni NATO in Ucraina. Di seguito il suo post:
“La storia si ripete. I militari italiani a distanza di settant’anni vanno verso i confini russi. Peccato, probabilmente nessuno dei nostri attuali leader politici che prendono queste sciagurate decisioni ha letto i libri di Mario Rigoni Stern. Chi non impara dalla storia non ha posto nel futuro“.
L’obiettivo della Nato, ha detto il segretario Anders Fogh Rasmussen, è di aumentare la visibilità ad Est. Alle esercitazioni militari, che si terranno dal 13 al 20 settembre in Ucraina. prenderanno parte circa 4.000 uomini provenienti dai vari paesi che formano l’organizzazione. Sono poi previste ulteriori sessioni dal 15 al 27 settembre in Germania e dal 15 settembre al 2 ottobre in Polonia. Inoltre, a dicembre si terrà Trident Lance, un programma che è stato definito “il più grande e sofisticato esercizio dalla fine della Guerra Fredda”.
QUANTO PAGANO I CONTRIBUENTI?
Il generale Jean-Paul Palomeros ha dichiarato che “tenere le persone in allerta ha un certo costo”, infatti i cittadini dovranno sborsare 1,4 miliardi di euro solo nel 2014. In agosto la NATO ha detto che vorrebbe che i suoi membri si impegnino a portare le spese militari al 2% del PIL in dieci anni. Nel 2013 solo Stati Uniti, Gran Bretagna, Grecia ed Estonia hanno speso quel tanto per la difesa.
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Re: Ucraina
Ben 90 soldati per invadere la Russia... non saranno troppi...
Intanto pian piano anche Mariupol sta per cadere in mano al NAF (accerchiata da tre lati su quattro...)
Per il signor Rasmussen ci andasse lui in prima linea... facile dire armiamoci e partite...
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Per il signor Rasmussen ci andasse lui in prima linea... facile dire armiamoci e partite...
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Re: Ucraina
Vertice Nato, Kiev: “Domani cessate il fuoco”. Rasmussen: “Da Russia solo parole”
In Galles, tra misure di sicurezza imponenti, i membri dell'Alleanza sono alla ricerca una strategia a lungo termine da contrapporre per forre fine al conflitto tra Ucraina e Russia e arginare il fenomeno Isis. Gli Usa premono per imporre nuove sanzioni a Mosca, ma l'Ue è cauta. Poroshenko: "Domani firmiamo il piano per il cessate il fuoco". Ma il segretario generale del Patto frena. Piccolo giallo: inizia il meeting sull'Ucraina, Obama non c'è
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 4 settembre 2014Commenti (925)
Si continua a trattare alla ricerca di una luce in fondo al tunnel della crisi ucraina. Riuniti a Newport, in Galles, per la due giorni del vertice Nato, i grande della terra sono chiamati a trovare una soluzione al conflitto che da mesi contrappone Kiev e Mosca, ma anche a formulare una risposta rapida ed efficace alla minaccia costituita in Medio Oriente dallo Stato Islamico. Il leader ucraino, Petro Poroshenko, ha ventilato la possibilità della firma di un cessate il fuoco con il Cremlino nel vertice di Minsk in programma per domani. A raffreddare le speranze è stato Anders Fogh Rasmussen: “Mentre parla di pace, la Russia non ha fatto neppure un passo” per la de-escalation, ha detto il segretario della Nato aggiungendo che “ora la Russia combatte contro l’Ucraina” e che l’Alleanza è “unita” ed è “al fianco dell’Ucraina”. Sull’invio delle armi agli ucraini, però, “decideranno i singoli Stati“. Nel corso della giornata i leader hanno discusso dei vari aspetti in gioco nella crisi, in primo luogo quello delle sanzioni. Gli Stati Uniti si sono detti favorevoli a nuove misure restrittive ai danni di Mosca: “Stiamo lavorando da diverso tempo su un pacchetto di nuove sanzioni contro la Russia e si stanno consultando con l’Europa a riguardo”, ha fatto sapere il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Ben Rhodes.
I leader europei, però, al momento prendono tempo, anche se il premier italiano, Matteo Renzi, in giornata si è detto favorevole ad “aumentare la pressione attraverso nuove sanzioni“. L’altro tema sul tavolo è quello dell’incendio appiccato in Medio Oriente dai jihadisti dell’Isis. Quello di oggi, è “un vertice cruciale in un momento cruciale“, ha detto in mattinata Rasmussen, secondo cui “le condizioni della sicurezza sono cambiate drammaticamente”. Per ora la Nato “non ha ricevuto alcuna richiesta di impegno” in Iraq, ha detto ancora Rasmussen, ma “sono sicuro che se il governo iracheno presentasse una richiesta di assistenza della Nato, gli alleati la valuterebbero seriamente”.
Inizia meeting sull’Ucraina, Obama non c’è
Piccolo giallo durante l’incontro sull’Ucraina. L’incontro sull’Ucraina è già iniziato da tempo col segretario dell’Alleanza, Rasmussen, che rivolto ai leader ha fatto il punto della situazione. Ma al tavolo è assente il presidente americano, Barack Obama. Dopo poco il pool di giornalisti che segue Barack Obama al vertice della Nato ha fatto sapere che l’assenza del presidente americano dal meeting sull’Ucraina sarebbe dovuta al prolungarsi di alcuni incontri bilaterali avuti a margine del summit, tra cui quelli coi vertici dell’Isaf e col re di Giordania, Abdullah.
Poroshenko: “Domani a Minsk firma del cessate il fuoco”
Un primo spiraglio arriva dal presidente ucraino, Petro Poroshenko, che ha indicato per domani la possibile firma a Minsk (in occasione dell’incontro del gruppo di contatto con Osce, Russia e ribelli separatisti) del piano – concordato ieri con Vladimir Putin – per far cessare il fuoco. “Domani, a Minsk, dovrà essere firmato un documento che prevede le tappe per l’attuazione di un piano di pace per l’Ucraina. Il punto chiave del piano é un cessate il fuoco”, ha detto Poroshenko ai giornalisti a margine della riunione Nato di Newport, a cui è invitato come ospite. A Minsk, domani, è in programma un incontro fra rappresentanti di Kiev, di Mosca, dell’Osce, oltre che dei ribelli dell’Ucraina orientale. Negli stessi minuti in cui veniva diramata la dichiarazione, notizie preoccupanti arrivavano dall’est Ucraina: testimoni hanno riferito di aver sentito numerose esplosioni vicino al porto strategico ucraino di Mariupol.
Rasmussen: “Da Putin solo parole”
“Mentre parla di pace, la Russia non ha fatto neppure un passo” per la de-escalation, ha detto il segretario della Nato Rasmussen, aggiungendo che “ora la Russia combatte contro l’Ucraina” e che l’Alleanza è “unita” ed è “al fianco dell’Ucraina”. Per questo “abbiamo predisposto un pacchetto di misure perchè l’Ucraina possa provvedere meglio alla propria sicurezza. Gli alleati hanno stabilito di stanziare 15 milioni di euro attraverso la Nato”, ha detto ancora Rasmussen. Mentre la Nato stima che il numero delle truppe russe in Ucraina sia tra i mille ed i duemila uomini, una forza molto più grande è ammassata al confine tra Russia e Ucraina. Lo ha affermato il portavoce del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti Steven Warren, precisando che “continuiamo a dire che il personale russo oltre il confine è di oltre 10 mila uomini”.
Filorussi nell’est: “Pronti a ordinare cessate il fuoco”
I ribelli filorussi dell’est dell’Ucraina sono pronti a ordinare un cessate il fuoco in caso si arrivi ad un accordo di pace domani a Minsk. Lo rendono noto gli stessi ribelli sul loro sito web. I capi delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk “sono pronti a ordinare un cessate il fuoco domani alle 15 (le 14 in Italia, ndr) se i rappresentanti dell’Ucraina dovesse siglare un accordo politico” alla riunione del “gruppo di contatto” (Kiev-Mosca e Osce e ribelli) che si terrà nella capitale bielorussa.
Renzi a Putin: “Servono fatti, non parole” - (Senti da che pulpito arriva la predica - ndt)
Nel primo pomeriggio si è tenuto un prevertice del summit: a confrontarsi il presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il premier italiano Matteo Renzi, il premier britannico David Cameron, il presidente francese François Hollande, la cancelliera Angela Merkel. ”Dobbiamo essere uniti nella condanna del comportamento della Russia e sono inaccettabili le violazioni del diritto internazionale”, ha detto il presidente del Consiglio italiano, aggiungendo che la Nato deve “aiutare una soluzione politica”. Tuttavia “la nostra reazione all’escalation militare della Russia deve essere ferma e rapida. Noi dobbiamo aumentare la pressione attraverso nuove sanzioni. Siamo pronti ad allargare il campo di misure restrittive nella finanza, nella difesa, tecnologie sensibili e beni ‘dual use’”. ”Spero che un effettivo e durevole cessate il fuoco possa realizzarsi presto sulla base dei colloqui del presidente Poroshenko con il presidente Putin. Putin, dal canto suo, deve portare fatti e non parole”, ha detto ancora Renzi.
Hollande: “Con la tregua daremo la Mistral a Mosca”
Le condizioni poste dalla Francia per consegnare alla Russia la nave da guerra Mistral pronta nei cantieri di Saint-Nazare è che in Ucraina ci siano “un cessate il fuoco e una soluzione politica”. Lo ha fatto sapere da Newport il presidente Francois Hollande, citato dai media francesi. Ieri Parigi aveva detto no ala consegna della nave perché non c’erano “le condizioni”. La Russia aveva risposto ricordando le penali che la mancata consegna comporterebbe, con un costo che una fonte diplomatica francese citata dalla BBC ha stimato pari almeno al miliardo di euro (fonti russe citate dal quotidiano Kommersant parlano invece di tre miliardi).
Obama e Cameron: “Presenza permanente Nato nell’est Europa”
Sul fronte strategico il presidente Usa Barack Obama e il primo ministro inglese David Cameron sposano la linea dura contro Mosca e assumono una posizione comune di sostegno all’Ucraina. In un intervento congiunto pubblicato sul quotidiano inglese The Times scrivono: “La Russia ha violato le regole con la sua annessione illegale e autoproclamata della Crimea e con l’invio di truppe sul suolo ucraino minacciando e minando le fondamenta di uno Stato sovrano”. “Con la Russia che tenta di forzare uno Stato sovrano ad abbandonare il suo diritto alla democrazia e che decide il suo avvenire con le armi, dovremo sostenere il diritto dell’Ucraina a decidere del suo proprio avvenire democratico e proseguire nei nostri sforzi per rafforzare i mezzi dell’Ucraina”, aggiungono. Nell’intervento si afferma che l’Alleanza dovrebbe mettere in piedi una presenza “permanente” nell’Europa dell’est sostenuta da una forza di reazione rapida composta da forze speciali terrestri, aeree e marittime che potrebbero “essere dispiegati ovunque nel mondo in tempi molto rapidi”. Tra l’altro, nell’intervento si afferma che Washington e Londra “non cederanno mai nella loro determinazione ad affrontare” gli estremisti dello Stato islamico attivi in Iraq e Siria che hanno ucciso due ostaggi americani e minacciato di uccidere un cittadino britannico. “Se i terroristi pensano che noi cederemo di fronte alle loro minacce, non possono sbagliarsi di più. Paesi come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti non si lasceranno intimidire da barbari assassini”, concludono.
In Galles, tra misure di sicurezza imponenti, i membri dell'Alleanza sono alla ricerca una strategia a lungo termine da contrapporre per forre fine al conflitto tra Ucraina e Russia e arginare il fenomeno Isis. Gli Usa premono per imporre nuove sanzioni a Mosca, ma l'Ue è cauta. Poroshenko: "Domani firmiamo il piano per il cessate il fuoco". Ma il segretario generale del Patto frena. Piccolo giallo: inizia il meeting sull'Ucraina, Obama non c'è
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 4 settembre 2014Commenti (925)
Si continua a trattare alla ricerca di una luce in fondo al tunnel della crisi ucraina. Riuniti a Newport, in Galles, per la due giorni del vertice Nato, i grande della terra sono chiamati a trovare una soluzione al conflitto che da mesi contrappone Kiev e Mosca, ma anche a formulare una risposta rapida ed efficace alla minaccia costituita in Medio Oriente dallo Stato Islamico. Il leader ucraino, Petro Poroshenko, ha ventilato la possibilità della firma di un cessate il fuoco con il Cremlino nel vertice di Minsk in programma per domani. A raffreddare le speranze è stato Anders Fogh Rasmussen: “Mentre parla di pace, la Russia non ha fatto neppure un passo” per la de-escalation, ha detto il segretario della Nato aggiungendo che “ora la Russia combatte contro l’Ucraina” e che l’Alleanza è “unita” ed è “al fianco dell’Ucraina”. Sull’invio delle armi agli ucraini, però, “decideranno i singoli Stati“. Nel corso della giornata i leader hanno discusso dei vari aspetti in gioco nella crisi, in primo luogo quello delle sanzioni. Gli Stati Uniti si sono detti favorevoli a nuove misure restrittive ai danni di Mosca: “Stiamo lavorando da diverso tempo su un pacchetto di nuove sanzioni contro la Russia e si stanno consultando con l’Europa a riguardo”, ha fatto sapere il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Ben Rhodes.
I leader europei, però, al momento prendono tempo, anche se il premier italiano, Matteo Renzi, in giornata si è detto favorevole ad “aumentare la pressione attraverso nuove sanzioni“. L’altro tema sul tavolo è quello dell’incendio appiccato in Medio Oriente dai jihadisti dell’Isis. Quello di oggi, è “un vertice cruciale in un momento cruciale“, ha detto in mattinata Rasmussen, secondo cui “le condizioni della sicurezza sono cambiate drammaticamente”. Per ora la Nato “non ha ricevuto alcuna richiesta di impegno” in Iraq, ha detto ancora Rasmussen, ma “sono sicuro che se il governo iracheno presentasse una richiesta di assistenza della Nato, gli alleati la valuterebbero seriamente”.
Inizia meeting sull’Ucraina, Obama non c’è
Piccolo giallo durante l’incontro sull’Ucraina. L’incontro sull’Ucraina è già iniziato da tempo col segretario dell’Alleanza, Rasmussen, che rivolto ai leader ha fatto il punto della situazione. Ma al tavolo è assente il presidente americano, Barack Obama. Dopo poco il pool di giornalisti che segue Barack Obama al vertice della Nato ha fatto sapere che l’assenza del presidente americano dal meeting sull’Ucraina sarebbe dovuta al prolungarsi di alcuni incontri bilaterali avuti a margine del summit, tra cui quelli coi vertici dell’Isaf e col re di Giordania, Abdullah.
Poroshenko: “Domani a Minsk firma del cessate il fuoco”
Un primo spiraglio arriva dal presidente ucraino, Petro Poroshenko, che ha indicato per domani la possibile firma a Minsk (in occasione dell’incontro del gruppo di contatto con Osce, Russia e ribelli separatisti) del piano – concordato ieri con Vladimir Putin – per far cessare il fuoco. “Domani, a Minsk, dovrà essere firmato un documento che prevede le tappe per l’attuazione di un piano di pace per l’Ucraina. Il punto chiave del piano é un cessate il fuoco”, ha detto Poroshenko ai giornalisti a margine della riunione Nato di Newport, a cui è invitato come ospite. A Minsk, domani, è in programma un incontro fra rappresentanti di Kiev, di Mosca, dell’Osce, oltre che dei ribelli dell’Ucraina orientale. Negli stessi minuti in cui veniva diramata la dichiarazione, notizie preoccupanti arrivavano dall’est Ucraina: testimoni hanno riferito di aver sentito numerose esplosioni vicino al porto strategico ucraino di Mariupol.
Rasmussen: “Da Putin solo parole”
“Mentre parla di pace, la Russia non ha fatto neppure un passo” per la de-escalation, ha detto il segretario della Nato Rasmussen, aggiungendo che “ora la Russia combatte contro l’Ucraina” e che l’Alleanza è “unita” ed è “al fianco dell’Ucraina”. Per questo “abbiamo predisposto un pacchetto di misure perchè l’Ucraina possa provvedere meglio alla propria sicurezza. Gli alleati hanno stabilito di stanziare 15 milioni di euro attraverso la Nato”, ha detto ancora Rasmussen. Mentre la Nato stima che il numero delle truppe russe in Ucraina sia tra i mille ed i duemila uomini, una forza molto più grande è ammassata al confine tra Russia e Ucraina. Lo ha affermato il portavoce del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti Steven Warren, precisando che “continuiamo a dire che il personale russo oltre il confine è di oltre 10 mila uomini”.
Filorussi nell’est: “Pronti a ordinare cessate il fuoco”
I ribelli filorussi dell’est dell’Ucraina sono pronti a ordinare un cessate il fuoco in caso si arrivi ad un accordo di pace domani a Minsk. Lo rendono noto gli stessi ribelli sul loro sito web. I capi delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk “sono pronti a ordinare un cessate il fuoco domani alle 15 (le 14 in Italia, ndr) se i rappresentanti dell’Ucraina dovesse siglare un accordo politico” alla riunione del “gruppo di contatto” (Kiev-Mosca e Osce e ribelli) che si terrà nella capitale bielorussa.
Renzi a Putin: “Servono fatti, non parole” - (Senti da che pulpito arriva la predica - ndt)
Nel primo pomeriggio si è tenuto un prevertice del summit: a confrontarsi il presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il premier italiano Matteo Renzi, il premier britannico David Cameron, il presidente francese François Hollande, la cancelliera Angela Merkel. ”Dobbiamo essere uniti nella condanna del comportamento della Russia e sono inaccettabili le violazioni del diritto internazionale”, ha detto il presidente del Consiglio italiano, aggiungendo che la Nato deve “aiutare una soluzione politica”. Tuttavia “la nostra reazione all’escalation militare della Russia deve essere ferma e rapida. Noi dobbiamo aumentare la pressione attraverso nuove sanzioni. Siamo pronti ad allargare il campo di misure restrittive nella finanza, nella difesa, tecnologie sensibili e beni ‘dual use’”. ”Spero che un effettivo e durevole cessate il fuoco possa realizzarsi presto sulla base dei colloqui del presidente Poroshenko con il presidente Putin. Putin, dal canto suo, deve portare fatti e non parole”, ha detto ancora Renzi.
Hollande: “Con la tregua daremo la Mistral a Mosca”
Le condizioni poste dalla Francia per consegnare alla Russia la nave da guerra Mistral pronta nei cantieri di Saint-Nazare è che in Ucraina ci siano “un cessate il fuoco e una soluzione politica”. Lo ha fatto sapere da Newport il presidente Francois Hollande, citato dai media francesi. Ieri Parigi aveva detto no ala consegna della nave perché non c’erano “le condizioni”. La Russia aveva risposto ricordando le penali che la mancata consegna comporterebbe, con un costo che una fonte diplomatica francese citata dalla BBC ha stimato pari almeno al miliardo di euro (fonti russe citate dal quotidiano Kommersant parlano invece di tre miliardi).
Obama e Cameron: “Presenza permanente Nato nell’est Europa”
Sul fronte strategico il presidente Usa Barack Obama e il primo ministro inglese David Cameron sposano la linea dura contro Mosca e assumono una posizione comune di sostegno all’Ucraina. In un intervento congiunto pubblicato sul quotidiano inglese The Times scrivono: “La Russia ha violato le regole con la sua annessione illegale e autoproclamata della Crimea e con l’invio di truppe sul suolo ucraino minacciando e minando le fondamenta di uno Stato sovrano”. “Con la Russia che tenta di forzare uno Stato sovrano ad abbandonare il suo diritto alla democrazia e che decide il suo avvenire con le armi, dovremo sostenere il diritto dell’Ucraina a decidere del suo proprio avvenire democratico e proseguire nei nostri sforzi per rafforzare i mezzi dell’Ucraina”, aggiungono. Nell’intervento si afferma che l’Alleanza dovrebbe mettere in piedi una presenza “permanente” nell’Europa dell’est sostenuta da una forza di reazione rapida composta da forze speciali terrestri, aeree e marittime che potrebbero “essere dispiegati ovunque nel mondo in tempi molto rapidi”. Tra l’altro, nell’intervento si afferma che Washington e Londra “non cederanno mai nella loro determinazione ad affrontare” gli estremisti dello Stato islamico attivi in Iraq e Siria che hanno ucciso due ostaggi americani e minacciato di uccidere un cittadino britannico. “Se i terroristi pensano che noi cederemo di fronte alle loro minacce, non possono sbagliarsi di più. Paesi come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti non si lasceranno intimidire da barbari assassini”, concludono.
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