A 2.325 miliardari il 4% della ricchezza globale.
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A 2.325 miliardari il 4% della ricchezza globale.
A 2.325 miliardari il 4% della ricchezza globale.
Boom di Paperoni dell'Est, ma con la casa a NY
Il patrimonio complessivo è di 7.300 miliardi di dollari, un valore superiore alla capitalizzazione del Dow Jones. Nell'ultimo anno la schiera si è arricchita di 155 elementi. La Grande Mela è la residenza preferita, poi Mosca e Hong Kong. In Europa la fetta di patrimonio maggiore
A 2.325 miliardari il 4% della ricchezza globale. Boom di Paperoni dell'Est, ma con la casa a NY
MILANO - Sono 2.325 persone, su una popolazione mondiale ormai sopra i 7 miliardi, ma sono capaci di racchiudere nelle loro 4.650 mani il 4 per cento della ricchezza globale. Sono i miliardari censiti da un report della società di ricerca Wealth-X e Ubs, di cui dà conto il Financial Times. Secondo la ricerca, negli ultimi dodici mesi la ricchezza è stata prodotta a ritmo impressionante in Asia, regione che ormai pesa per un terzo nell'incremento complessivo del 12%. Una crescita che porta il valore complessivo dei patrimoni dei Paperoni globali a 7.300 miliardi di dollari.
Ad oggi, il valore combinato dei patrimoni dei Paperoni ha superato la capitalizzazione dell'intero Dow Jones Industrial Average, l'indice che raggruppa i principali titoli delle società americane. Nell'ultimo anno sono entrate a far parte del club 155 persone, portando appunto questa rarissima popolazione alla cifra record di 2.325 persone: una crescita del 7% rispetto all'ultimo report.
La città che ha l'onore di ospitarne il maggior numero è New York, con 103, poi seguono Mosca, (85), Hong Kong (82), Londra (72) e Pechino (37).
Nonostante il dinamismo dell'Asia, l'Europa - con 775 miliardari - è ancora la regione con il maggior numero di Paperoni e anche con la quota di patrimonio più rilevante (2.370 miliardi di dollari): per quest'ultimo parametro è sorpasso ai danni degli Stati Uniti. Ma da Est è arrivato, come accennato, lo scatto maggiore con un +18,7% di incremento delle fortune, contro un tasso globale dell'11,9%. La popolazione dei Paperoni asiatici è cresciuta del 10%, con 52 nuovi entrati, 33 dei quali provenienti dalla Cina.
Quanto agli Usa, questi mantengono il primato di Stato con il maggior numero di super-ricchi: sono 571, poi c'è la Cina (190), il Regno Unito (130) e quindi la Germania (123). Secondo gli autori della ricerca, c'è da sottolineare la natura "imprenditoriale" di questi Paperoni: nell'81% dei casi si sono fatti da soli la loro fortuna. Da segnalare anche la crescita delle disponibilità liquide in questi patrimoni: ormai sono il 19% circa - in media - del loro portafoglio, a testimonianza di un atteggiamento attendista per vedere dove andare a investire.
(17 settembre 2014)
Boom di Paperoni dell'Est, ma con la casa a NY
Il patrimonio complessivo è di 7.300 miliardi di dollari, un valore superiore alla capitalizzazione del Dow Jones. Nell'ultimo anno la schiera si è arricchita di 155 elementi. La Grande Mela è la residenza preferita, poi Mosca e Hong Kong. In Europa la fetta di patrimonio maggiore
A 2.325 miliardari il 4% della ricchezza globale. Boom di Paperoni dell'Est, ma con la casa a NY
MILANO - Sono 2.325 persone, su una popolazione mondiale ormai sopra i 7 miliardi, ma sono capaci di racchiudere nelle loro 4.650 mani il 4 per cento della ricchezza globale. Sono i miliardari censiti da un report della società di ricerca Wealth-X e Ubs, di cui dà conto il Financial Times. Secondo la ricerca, negli ultimi dodici mesi la ricchezza è stata prodotta a ritmo impressionante in Asia, regione che ormai pesa per un terzo nell'incremento complessivo del 12%. Una crescita che porta il valore complessivo dei patrimoni dei Paperoni globali a 7.300 miliardi di dollari.
Ad oggi, il valore combinato dei patrimoni dei Paperoni ha superato la capitalizzazione dell'intero Dow Jones Industrial Average, l'indice che raggruppa i principali titoli delle società americane. Nell'ultimo anno sono entrate a far parte del club 155 persone, portando appunto questa rarissima popolazione alla cifra record di 2.325 persone: una crescita del 7% rispetto all'ultimo report.
La città che ha l'onore di ospitarne il maggior numero è New York, con 103, poi seguono Mosca, (85), Hong Kong (82), Londra (72) e Pechino (37).
Nonostante il dinamismo dell'Asia, l'Europa - con 775 miliardari - è ancora la regione con il maggior numero di Paperoni e anche con la quota di patrimonio più rilevante (2.370 miliardi di dollari): per quest'ultimo parametro è sorpasso ai danni degli Stati Uniti. Ma da Est è arrivato, come accennato, lo scatto maggiore con un +18,7% di incremento delle fortune, contro un tasso globale dell'11,9%. La popolazione dei Paperoni asiatici è cresciuta del 10%, con 52 nuovi entrati, 33 dei quali provenienti dalla Cina.
Quanto agli Usa, questi mantengono il primato di Stato con il maggior numero di super-ricchi: sono 571, poi c'è la Cina (190), il Regno Unito (130) e quindi la Germania (123). Secondo gli autori della ricerca, c'è da sottolineare la natura "imprenditoriale" di questi Paperoni: nell'81% dei casi si sono fatti da soli la loro fortuna. Da segnalare anche la crescita delle disponibilità liquide in questi patrimoni: ormai sono il 19% circa - in media - del loro portafoglio, a testimonianza di un atteggiamento attendista per vedere dove andare a investire.
(17 settembre 2014)
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Re: A 2.325 miliardari il 4% della ricchezza globale.
In italia il debito pubblico è troppo alto per far ripartire l'economia e il risparmio privato e' fra i piu' consistenti in Europa. IL RISPARMI PRIVATO E' IN MANO A PERSONE CHE MEDIAMENTE HANNO FRA I 50 E GLI 85 ANNI.
ENTRO I PROSSIMI 30 ANNI LA MAGGIOR PARTE DI QUESTE PERSONE, PURTROPPO, VERRA' A MANCARE.
FACCIAMO DUE CONTI DELLA SERVA:
SUPPONIAMO CHE ALMENO 6.000 MILIARDI SIA IL CAPITALE IN MANO ALLE PERSONE COMPRESE FRA I 50 E 85 ANNI.
UNA TASSA DI SUCCESSIONE DEL 20% CON UNA FRANCHIGIA DI 100.000 EURO PORTEREBBE LO STATO ITALIANO A INCASSARE NEI PROSSIMI 30 ANNI, CIRCA 1200 MILIARDI. OVVERO CIRCA 40 MILIARDI ALL'ANNO.
Incassando 40 miliardi all'anno, lo stato potrebbe ridurre di 40 miliardi il debito pubblico...(pensate che con una manovra del genere sulle successioni...il costo del debito pubblico si DIMEZZEREBBE a 45 miliardi circa...le tasse per le imprese potrebbero scendere di un 7% E NON SAREBBE POCO...
Il debito pubblico in 30 anni scenderebbe a 1000 miliardi e la crescita economica sarebbe garantita.
L’imposta sulle successioni era stata abolita dal governo Berlusconi con la legge 18 ottobre 2001, n. 383 e pertanto per tutte le successioni che si sono aperte dopo tale data e fino al 31/12/2006 questa tassa non veniva più versata.
Con l' ingresso della nuova finanziaria 2007 la tassa sulla successione fa nuovamente capolino. I nostri legislatori hanno puntato giustamente a colpire i grossi patrimoni. Infatti la finanziaria 2007 prevede una franchigia di 1.000.000 (un milione) di euro per successioni tra genitori e figli ed una franchigia di 100.000 (centomila) euro per successioni tra fratelli,
e una tassa del 4% sopra il milione di euro se la successione è in linea diretta e per gli eredi in linea collaterale (fratelli e sorelle)l' imposta di successione è al 6% mentre per gli altri si passa al 8%.
E pensare che negli USA con Obama la tassa è del 45% sopra i $ 3,5milioni.
Per alcuni la tassa di successione è una tassa odiosa che toglie ai figli quanto i padri hanno faticato nella loro vita, per altri è una tassa giustissima che , salvaguardando un minimo per i figli, permette a tutti i cittadini di mettere in evidenza le loro capacità e quindi di impegnarsi per ottenere i migliori risultati. In una società competitiva ognuno deve emergere con le proprie forze e non vivere di rendita di posizioni.
ENTRO I PROSSIMI 30 ANNI LA MAGGIOR PARTE DI QUESTE PERSONE, PURTROPPO, VERRA' A MANCARE.
FACCIAMO DUE CONTI DELLA SERVA:
SUPPONIAMO CHE ALMENO 6.000 MILIARDI SIA IL CAPITALE IN MANO ALLE PERSONE COMPRESE FRA I 50 E 85 ANNI.
UNA TASSA DI SUCCESSIONE DEL 20% CON UNA FRANCHIGIA DI 100.000 EURO PORTEREBBE LO STATO ITALIANO A INCASSARE NEI PROSSIMI 30 ANNI, CIRCA 1200 MILIARDI. OVVERO CIRCA 40 MILIARDI ALL'ANNO.
Incassando 40 miliardi all'anno, lo stato potrebbe ridurre di 40 miliardi il debito pubblico...(pensate che con una manovra del genere sulle successioni...il costo del debito pubblico si DIMEZZEREBBE a 45 miliardi circa...le tasse per le imprese potrebbero scendere di un 7% E NON SAREBBE POCO...
Il debito pubblico in 30 anni scenderebbe a 1000 miliardi e la crescita economica sarebbe garantita.
L’imposta sulle successioni era stata abolita dal governo Berlusconi con la legge 18 ottobre 2001, n. 383 e pertanto per tutte le successioni che si sono aperte dopo tale data e fino al 31/12/2006 questa tassa non veniva più versata.
Con l' ingresso della nuova finanziaria 2007 la tassa sulla successione fa nuovamente capolino. I nostri legislatori hanno puntato giustamente a colpire i grossi patrimoni. Infatti la finanziaria 2007 prevede una franchigia di 1.000.000 (un milione) di euro per successioni tra genitori e figli ed una franchigia di 100.000 (centomila) euro per successioni tra fratelli,
e una tassa del 4% sopra il milione di euro se la successione è in linea diretta e per gli eredi in linea collaterale (fratelli e sorelle)l' imposta di successione è al 6% mentre per gli altri si passa al 8%.
E pensare che negli USA con Obama la tassa è del 45% sopra i $ 3,5milioni.
Per alcuni la tassa di successione è una tassa odiosa che toglie ai figli quanto i padri hanno faticato nella loro vita, per altri è una tassa giustissima che , salvaguardando un minimo per i figli, permette a tutti i cittadini di mettere in evidenza le loro capacità e quindi di impegnarsi per ottenere i migliori risultati. In una società competitiva ognuno deve emergere con le proprie forze e non vivere di rendita di posizioni.
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Re: A 2.325 miliardari il 4% della ricchezza globale.
In astratto potrebbe andare ma molte volte il capitale è bloccato negli immobili e l'imposta va invece pagata prima della vendita, cosa che ora non avviene in poco tempo. Diverso se si parla dei valori mobiliari, ma anche qui c'è il problema non risolto della fuga nei paradisi fiscali. L'Europa si guarda bene, nel momento in cui chiede all'Italia una finanziaria di 50 miliardi all'anno, di collaborare affinché non avvengano questi spostamenti.
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Re: A 2.325 miliardari il 4% della ricchezza globale.
se non paghi l'imposta dovuta che fai, rinunci all'eredità dell'immobile ? mi sembra abbastanza semplice , chiedi un prestito, nessuno avrà difficoltà a prestarteli .a cielo70
ma molte volte il capitale è bloccato negli immobili e l'imposta va invece pagata prima della vendita
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Re: A 2.325 miliardari il 4% della ricchezza globale.
Fisco, l’economista Piketty: “Perché in Italia serve una tassa sull’eredità”
Thomas Piketty, economista francese autore de “Il Capitale nel XXI secolo” e ospite della puntata “Ricchezza è nobiltà” in onda giovedì 9 ottobre alle 21.10 su La7, racconta perché la tassazione sull’eredità è fondamentale per ridurre la disuguaglianza. “I babyboomers, quando i redditi da lavoro galoppavano, sono riusciti a farcela con le loro forze e accumulare capitale. Oggi non è più così, ma in Italia la ricchezza privata ha raggiunto sei anni di Pil, livelli che non si vedevano dal 1913. Molti lasceranno in eredità ai propri figli un livello di ricchezza mai vista prima, mentre altri, con il reddito da lavoro, saranno sempre più poveri. C’è un messaggio di speranza nel mio libro: il vostro Paese è ricco, sono i governi a essere poveri”
Thomas Piketty, economista francese autore de “Il Capitale nel XXI secolo” e ospite della puntata “Ricchezza è nobiltà” in onda giovedì 9 ottobre alle 21.10 su La7, racconta perché la tassazione sull’eredità è fondamentale per ridurre la disuguaglianza. “I babyboomers, quando i redditi da lavoro galoppavano, sono riusciti a farcela con le loro forze e accumulare capitale. Oggi non è più così, ma in Italia la ricchezza privata ha raggiunto sei anni di Pil, livelli che non si vedevano dal 1913. Molti lasceranno in eredità ai propri figli un livello di ricchezza mai vista prima, mentre altri, con il reddito da lavoro, saranno sempre più poveri. C’è un messaggio di speranza nel mio libro: il vostro Paese è ricco, sono i governi a essere poveri”
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