Età della pensione, record all'Italia
Il rapporto di Bruxelles: dal 2020 ritiro più tardi che nel resto d'Europa. Previdenza, basta raccomandazioni della Ue al governo
ROMA –
Adesso anche l'Europa prende atto, nero su bianco, che con l'ultima riforma della previdenza l'Italia avrà la più alta età di pensionamento tra i Paesi membri, uguale per uomini e donne.
E ciò non accadrà chissà tra quanto ma già nel 2020.
Lo certifica il Libro bianco sulle pensioni diffuso sotto la regia del commissario per l'Occupazione e gli affari sociali, László Andor.
Secondo la tabella di marcia della riforma,
già nel 2020 l'età di pensionamento in Italia sarà la più alta in Europa, con 66 anni e 11 mesi per uomini e donne, a fronte dei 65 anni e 9 mesi della Germania e i 66 della Danimarca, si legge nel Libro bianco.
E questo primato si consoliderà successivamente perché la stessa riforma prevede adeguamenti periodici dell'età di pensionamento alla speranza di vita.
Così si arriverà, secondo le previsioni, a 68 anni e 11 mesi nel 2040, a 69 anni e 9 mesi nel 2050 e a 70 anni e 3 mesi nel 2060, anno in cui la Germania, se non interverranno riforme, sarà ferma a 67 anni, il Regno Unito a 68.
Il salto è enorme se si pensa che fino allo scorso anno nel nostro Paese l'età di pensionamento di vecchiaia era di 65 anni per gli uomini e 60 per le donne e c'era la possibilità di uscire dal lavoro con la pensione di anzianità a «quota 96» (60 anni d'età e 36 di contributi oppure 61+35).
Ciò faceva sì che nei confronti internazionali sull'età media effettiva di pensionamento l'Italia accusasse un paio d'anni in meno della Germania:
nel 2009 essa era di 60,8 anni per gli uomini e 59,4 per le donne in Italia contro i 62,6 anni e i 61,9 anni per i lavoratori e le lavoratrici tedesche.
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