La crisi dell'Europa
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Re: La crisi dell'Europa
La vox populi:
1Casablanca • 2 ore fa
Angela e Francois portano in gita in barca il bamboccio e gli comprano il gelato per zittirlo
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oi17425 1Casablanca • 14 minuti fa
bischero com'è ha solo il dubbio a quale dei due posteriori a portata di gelato vorrebbe infilarlo per primo
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ginopensa 1Casablanca • un'ora fa
Guardi solo le figure?
O leggi anche gli articoli?
Per me la Prima.
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LeStelleFilanti • 2 ore fa
La GB facesse poco la spiritosa, visto che l'EURO si sta indebolendo rispetto a dollaro e GBP .
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Bafffone • 2 ore fa
PIDDINI ma non vi vergognate nel vedere il vostro DUCE SUPREMO RENZI dipindo come il bambino ebete della comitiva.
Forse è il modo giusto di rappresentarvi.
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Vincenzo Giancristofaro • 2 ore fa
L'Economist con questo fotomontaggio rende perfettamente l'idea di quali comandanti sono sulla Nave, insomma dei novelli Achab alla ricerca della balena bianca, che come nel libro di Melville ci trascinerà tutti a fondo!
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thepirate • 2 ore fa
gli hanno messo in mano il gelato perchè sanno che ciò che dice è neve al sole.in circa 200 giorni non ne ha combinata una buona
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independent92 • 2 ore fa
Il bello che l'articolo dell'Economist ne parla anche bene di Renzi, e meno bene della Merkel e di Hollande ...
Al FattoQ con il suo M5F e seguaci al seguito è andata male stavolta ...
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ginopensa independent92 • un'ora fa
Ma che te pare che LEGGONO gli articoli?
Dai su...lasciam perdere.
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sun • 2 ore fa
che figura di emme per frenzie e tutti noi; ma perché non se ne va con il suo gelato in mano?
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Mathias77 • 2 ore fa
Renzie, prepara le valigie, il tuo tempo è ormai scaduto.
#addiorenzienoncimancherai. ;-D
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LeStelleFilanti Mathias77 • 2 ore fa
si , OK, alle prossime elezioni, stravincerà di nuovo.
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pipaluce • 2 ore fa
il gelato è sicuramente simbolo di rispetto e stima
La foto più o meno dice " tu stai buonino e lecca il gelato eh?"
Zimbello e noi con lui..
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Giuseppe Bianchi • 2 ore fa
L'UE e l'euro non sono state scelte democratiche dei popoli, ma sono stati calati dall'alto per tutelare gli interessi di finanza, lobbies, banche, multinazionali. potentati economici vari. per questo se ne potra' uscire solo quando non fara' piu' comodo a chi lo ha imposto.
I cittadini europei sono stanchi dell'UE che per salvare banche e finanza impone sacrifici che in alcuni paesi sono diventati disumani, di una moneta comune che invece di unire divide favorendo alcuni a danno di altri, dell'insopportabile livello di burocrazia e della sottomissione forzosa al volere e all'arroganza dei burocrati di Bruxelles asserviti ai poteri forti. Il sogno di un'Europa dei popoli si e' rivelato un incubo dove i potentati economici pur di continuare a lucrare sono disposti a distruggere economie e tenore di vita di interi popoli.
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Michele • 2 ore fa
Dai, amici del PD, cosa aspettate a dare la.responsabilità a Grillo ed al M5S ?
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Peri Cle • 2 ore fa
Col termine Riforma cosa si intende? Un cambiamento.
Ma in meglio od in peggio, a favore di chi e contro chi, a seguito di una votazione popolare o d'imperio?
Quindi il termine Riforma sarebbe da usare con discernimento e certamente da vietare ai politici. Che invece dovrebbero avere il coraggio di dire le cose come stanno: "abbiamo intenzione di cambiare la tal cosa in quanto non la riteniamo confacente ai nnss. interessi. Avendoci voi votati dovete presumere che i nnss. interessi siano anche i vostri, nel caso non riteniate che ciò sia vero la prossima volta usate più cervello scegliendovi degli amministratori migliori. Nel frattempo, se avete un minimo di attributi, andate in piazza e diteci in faccia cosa pensate ma sino a che resterete chiusi in casa a bofonchiare vi considereremo d'accordo con le nnss. mire o dei codardi; ergo noi continueremo dritti per la ns. strada".
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leuciscus • 2 ore fa
Sull'euro c'è poco da ridere. E' una tragedia umanitaria per i popoli europei, compresi i tedeschi legati in massa ai mini job da 400 euro al mese e che sopravvivono solo grazie ad un wellfare che in Germania ancora funziona.
C'è poco da ridere di fronte alla strage dei suicidi, ai pensionati che rovistano nei secchi dell'immondizia, ad almeno due generazioni fuori dal lavoro e destinate a morire di fame quando non ci saranno più genitori e nonni a mantenerli.
I responsabili dell'adozione dell'euro andrebbero processati per alto tradimento e genocidio.
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Gino Sasso • 2 ore fa
Economist vede - da paladino delle banche inglesi - le cose come gli fanno comodo.
Chi decide - prossimamente - sul futuro della UE è il parlamento UE.
Che può confermare o bocciare la Commissione Juncker.
E se il PPE continua a rompere - come Schaueble - con il "rigore e l'austerità il centrosinsitra UE e gli euroscettici bocciano la Commissione Juncker.
Ma visto che loro - i britannici - al parlamento UE ci hanno mandato 20 parlamentari di Cameron e 24 di Farage quelli dui Economist preferiscono non pensarci.
Forse dalla vergogna.
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Vakhtang Gino Sasso • 2 ore fa
Ma lei crede davvero che faccia differenza il centro-sinistra? Pensa davvero che i socialdemocratici tedeschi accettino lo sforamento del deficit da parte dell'Italia contro l'interesse del loro paese?
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Bafffone Gino Sasso • 2 ore fa
Antani con doppio scappellamento a destra !
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Mario • 2 ore fa
non date ascolto agli americani, là, laggiù, son tutti comunisti!!!
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independent92 Mario • 2 ore fa
L'Economist è un giornale inglese.
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1Casablanca • 2 ore fa
Angela e Francois portano in gita in barca il bamboccio e gli comprano il gelato per zittirlo
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oi17425 1Casablanca • 14 minuti fa
bischero com'è ha solo il dubbio a quale dei due posteriori a portata di gelato vorrebbe infilarlo per primo
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ginopensa 1Casablanca • un'ora fa
Guardi solo le figure?
O leggi anche gli articoli?
Per me la Prima.
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LeStelleFilanti • 2 ore fa
La GB facesse poco la spiritosa, visto che l'EURO si sta indebolendo rispetto a dollaro e GBP .
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Bafffone • 2 ore fa
PIDDINI ma non vi vergognate nel vedere il vostro DUCE SUPREMO RENZI dipindo come il bambino ebete della comitiva.
Forse è il modo giusto di rappresentarvi.
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Vincenzo Giancristofaro • 2 ore fa
L'Economist con questo fotomontaggio rende perfettamente l'idea di quali comandanti sono sulla Nave, insomma dei novelli Achab alla ricerca della balena bianca, che come nel libro di Melville ci trascinerà tutti a fondo!
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thepirate • 2 ore fa
gli hanno messo in mano il gelato perchè sanno che ciò che dice è neve al sole.in circa 200 giorni non ne ha combinata una buona
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independent92 • 2 ore fa
Il bello che l'articolo dell'Economist ne parla anche bene di Renzi, e meno bene della Merkel e di Hollande ...
Al FattoQ con il suo M5F e seguaci al seguito è andata male stavolta ...
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ginopensa independent92 • un'ora fa
Ma che te pare che LEGGONO gli articoli?
Dai su...lasciam perdere.
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sun • 2 ore fa
che figura di emme per frenzie e tutti noi; ma perché non se ne va con il suo gelato in mano?
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Mathias77 • 2 ore fa
Renzie, prepara le valigie, il tuo tempo è ormai scaduto.
#addiorenzienoncimancherai. ;-D
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LeStelleFilanti Mathias77 • 2 ore fa
si , OK, alle prossime elezioni, stravincerà di nuovo.
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pipaluce • 2 ore fa
il gelato è sicuramente simbolo di rispetto e stima
La foto più o meno dice " tu stai buonino e lecca il gelato eh?"
Zimbello e noi con lui..
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Giuseppe Bianchi • 2 ore fa
L'UE e l'euro non sono state scelte democratiche dei popoli, ma sono stati calati dall'alto per tutelare gli interessi di finanza, lobbies, banche, multinazionali. potentati economici vari. per questo se ne potra' uscire solo quando non fara' piu' comodo a chi lo ha imposto.
I cittadini europei sono stanchi dell'UE che per salvare banche e finanza impone sacrifici che in alcuni paesi sono diventati disumani, di una moneta comune che invece di unire divide favorendo alcuni a danno di altri, dell'insopportabile livello di burocrazia e della sottomissione forzosa al volere e all'arroganza dei burocrati di Bruxelles asserviti ai poteri forti. Il sogno di un'Europa dei popoli si e' rivelato un incubo dove i potentati economici pur di continuare a lucrare sono disposti a distruggere economie e tenore di vita di interi popoli.
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Michele • 2 ore fa
Dai, amici del PD, cosa aspettate a dare la.responsabilità a Grillo ed al M5S ?
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Peri Cle • 2 ore fa
Col termine Riforma cosa si intende? Un cambiamento.
Ma in meglio od in peggio, a favore di chi e contro chi, a seguito di una votazione popolare o d'imperio?
Quindi il termine Riforma sarebbe da usare con discernimento e certamente da vietare ai politici. Che invece dovrebbero avere il coraggio di dire le cose come stanno: "abbiamo intenzione di cambiare la tal cosa in quanto non la riteniamo confacente ai nnss. interessi. Avendoci voi votati dovete presumere che i nnss. interessi siano anche i vostri, nel caso non riteniate che ciò sia vero la prossima volta usate più cervello scegliendovi degli amministratori migliori. Nel frattempo, se avete un minimo di attributi, andate in piazza e diteci in faccia cosa pensate ma sino a che resterete chiusi in casa a bofonchiare vi considereremo d'accordo con le nnss. mire o dei codardi; ergo noi continueremo dritti per la ns. strada".
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leuciscus • 2 ore fa
Sull'euro c'è poco da ridere. E' una tragedia umanitaria per i popoli europei, compresi i tedeschi legati in massa ai mini job da 400 euro al mese e che sopravvivono solo grazie ad un wellfare che in Germania ancora funziona.
C'è poco da ridere di fronte alla strage dei suicidi, ai pensionati che rovistano nei secchi dell'immondizia, ad almeno due generazioni fuori dal lavoro e destinate a morire di fame quando non ci saranno più genitori e nonni a mantenerli.
I responsabili dell'adozione dell'euro andrebbero processati per alto tradimento e genocidio.
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Gino Sasso • 2 ore fa
Economist vede - da paladino delle banche inglesi - le cose come gli fanno comodo.
Chi decide - prossimamente - sul futuro della UE è il parlamento UE.
Che può confermare o bocciare la Commissione Juncker.
E se il PPE continua a rompere - come Schaueble - con il "rigore e l'austerità il centrosinsitra UE e gli euroscettici bocciano la Commissione Juncker.
Ma visto che loro - i britannici - al parlamento UE ci hanno mandato 20 parlamentari di Cameron e 24 di Farage quelli dui Economist preferiscono non pensarci.
Forse dalla vergogna.
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Vakhtang Gino Sasso • 2 ore fa
Ma lei crede davvero che faccia differenza il centro-sinistra? Pensa davvero che i socialdemocratici tedeschi accettino lo sforamento del deficit da parte dell'Italia contro l'interesse del loro paese?
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Bafffone Gino Sasso • 2 ore fa
Antani con doppio scappellamento a destra !
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Mario • 2 ore fa
non date ascolto agli americani, là, laggiù, son tutti comunisti!!!
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independent92 Mario • 2 ore fa
L'Economist è un giornale inglese.
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: La crisi dell'Europa
Punisher • 2 ore fa
A Draghi dovevano mettere in una mano il secchio, nell'altra un punteruolo... Ahaha, Draghi salvatore! Un personaggio così infido e ambiguo, elevato al rango di salvatore... poveri noi!
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Rino_Ceronte • 2 ore fa
Per i seguaci del M5S Il contenuto dell'articolo e' secondario, l'importante e' il gelato!
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GinoPasquino Rino_Ceronte • 2 ore fa
Per quelli come te invece lo è l'incursore anale...
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Rino_Ceronte GinoPasquino • 2 ore fa
Caro, qui non siamo su "la cosa" dove ogni tipo di insulto vi e' concesso
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ginopensa • 2 ore fa
"EuroZona affonda"
te piacesse eh? Economìst...
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senza patria ginopensa • 2 ore fa
ha il vento in poppa, vero?
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ginopensa senza patria • 2 ore fa
No
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rip82 ginopensa • 2 ore fa
Stando ai numeri e' la dura realta'.
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ginopensa rip82 • 2 ore fa
eh si...soprattutto considerando che la spagna e l'italia (per non parlare di francia e germania) pagano interessi sul debito più BASSI di Uk...
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redmachine ginopensa • 2 ore fa
Che stampano sterline senza inflazione...
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ginopensa redmachine • 2 ore fa
Eh...e tagliano infinitamente di più dell'Italia...
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redmachine ginopensa • 2 ore fa
E crescono infinitamente più dell'Italia, che non cresce affatto.
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ginopensa redmachine • 2 ore fa
...infinitamente...parli a vanvera.
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redmachine ginopensa • 2 ore fa
+0.8 nel secondo trimestre.
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ginopensa redmachine • 2 ore fa
wow...hai visto quanto hanno fatto gli Usa?
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redmachine ginopensa • un'ora fa
A cuori rispondi picche?
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ginopensa redmachine • un'ora fa
Sei tu che "non rispondi al seme" (sicurezza finanziaria).
Ora vado, ciao.
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redmachine ginopensa • un'ora fa
Ok.. Investi in Bot so' securi.
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cortiusca • 2 ore fa
Dopo il Banana flambe' aspettiamo che scoppi il Bomba.
9 • Rispondi•Condividi ›
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Serna • 2 ore fa
Cmq nella foto hanno indubbiamente colto il "vero io", e soprattutto la vera utilità, di renzie...
13 • Rispondi•Condividi ›
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giuseppe • 2 ore fa
Sta a vedere che si tratta di altro gufo
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holz • 2 ore fa
curioso che degli altri paesi europei non si parli.
Per l'economist il futuro dell'europa dipende da Francia Germania, Italia e BCE.
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redmachine holz • 2 ore fa
La Grecia è sotto la barca.
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leuciscus holz • 2 ore fa
Infatti dipende solo dalla Germania.
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traurig • 2 ore fa
la seconda copertina è quella più importante...
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Luchy • 2 ore fa
Mi sapete dire se le Sue "chiacchere stupefacenti" rientrino già nelle liste delle droghe psicotrope perseguibili penalmente? .... comunque con i giornalisti fin'ora hanno funzionato un sacco !!
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Ardlu si • 2 ore fa
finchè la barca vaaa...lasciala andareee... la politica italiana da trent'anni a questa parte,nessuna eccezzione, purtroppo...
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−
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LadyRybelle84 • 2 ore fa
credo che il fatto che pittibimbo sia messo dietro, in posizione più bassa e remissiva rispetto agli altri due e con un gelato in mano, abbia il significato che lo vedono come lo vediamo noi: un grosso bomba sparaboiate infantile...
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A Draghi dovevano mettere in una mano il secchio, nell'altra un punteruolo... Ahaha, Draghi salvatore! Un personaggio così infido e ambiguo, elevato al rango di salvatore... poveri noi!
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Rino_Ceronte • 2 ore fa
Per i seguaci del M5S Il contenuto dell'articolo e' secondario, l'importante e' il gelato!
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GinoPasquino Rino_Ceronte • 2 ore fa
Per quelli come te invece lo è l'incursore anale...
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Rino_Ceronte GinoPasquino • 2 ore fa
Caro, qui non siamo su "la cosa" dove ogni tipo di insulto vi e' concesso
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ginopensa • 2 ore fa
"EuroZona affonda"
te piacesse eh? Economìst...
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senza patria ginopensa • 2 ore fa
ha il vento in poppa, vero?
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ginopensa senza patria • 2 ore fa
No
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rip82 ginopensa • 2 ore fa
Stando ai numeri e' la dura realta'.
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ginopensa rip82 • 2 ore fa
eh si...soprattutto considerando che la spagna e l'italia (per non parlare di francia e germania) pagano interessi sul debito più BASSI di Uk...
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redmachine ginopensa • 2 ore fa
Che stampano sterline senza inflazione...
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ginopensa redmachine • 2 ore fa
Eh...e tagliano infinitamente di più dell'Italia...
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redmachine ginopensa • 2 ore fa
E crescono infinitamente più dell'Italia, che non cresce affatto.
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ginopensa redmachine • 2 ore fa
...infinitamente...parli a vanvera.
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redmachine ginopensa • 2 ore fa
+0.8 nel secondo trimestre.
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ginopensa redmachine • 2 ore fa
wow...hai visto quanto hanno fatto gli Usa?
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redmachine ginopensa • un'ora fa
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ginopensa redmachine • un'ora fa
Sei tu che "non rispondi al seme" (sicurezza finanziaria).
Ora vado, ciao.
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redmachine ginopensa • un'ora fa
Ok.. Investi in Bot so' securi.
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cortiusca • 2 ore fa
Dopo il Banana flambe' aspettiamo che scoppi il Bomba.
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Serna • 2 ore fa
Cmq nella foto hanno indubbiamente colto il "vero io", e soprattutto la vera utilità, di renzie...
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giuseppe • 2 ore fa
Sta a vedere che si tratta di altro gufo
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holz • 2 ore fa
curioso che degli altri paesi europei non si parli.
Per l'economist il futuro dell'europa dipende da Francia Germania, Italia e BCE.
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redmachine holz • 2 ore fa
La Grecia è sotto la barca.
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leuciscus holz • 2 ore fa
Infatti dipende solo dalla Germania.
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traurig • 2 ore fa
la seconda copertina è quella più importante...
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Luchy • 2 ore fa
Mi sapete dire se le Sue "chiacchere stupefacenti" rientrino già nelle liste delle droghe psicotrope perseguibili penalmente? .... comunque con i giornalisti fin'ora hanno funzionato un sacco !!
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Ardlu si • 2 ore fa
finchè la barca vaaa...lasciala andareee... la politica italiana da trent'anni a questa parte,nessuna eccezzione, purtroppo...
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LadyRybelle84 • 2 ore fa
credo che il fatto che pittibimbo sia messo dietro, in posizione più bassa e remissiva rispetto agli altri due e con un gelato in mano, abbia il significato che lo vedono come lo vediamo noi: un grosso bomba sparaboiate infantile...
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- Messaggi: 522
- Iscritto il: 18/03/2012, 10:43
Re: La crisi dell'Europa
Vedo che gli altri non stanno più scrivendo.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: La crisi dell'Europa
cielo 70 ha scritto:Vedo che gli altri non stanno più scrivendo.
Ho notato
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- Messaggi: 1079
- Iscritto il: 19/04/2012, 12:04
Re: La crisi dell'Europa
Non è che non voglio scrivere ma leggere gli articoli che ho già letto sui vari siti della stampa italiana non mi aggiunge niente, postiamo un po' di nostre considerazioni e non solo link di articoli o copia incolla vari...
Vogliamo parlare di Economia? La crisi Ucraina sta semplicemente dando il colpo di grazia alla malatissima economia europea, le sanzioni alla Russia e le controsanzioni stanno uccidendo più imprese di una guerra vera e chi ci guadagna come al solito sono gli Yankee che già da molto non commerciavano con Putin. L'unica via d'uscita è trattare con la Russia, lasciare che l'Ucraina si riduca al governatorato di Kiev e prendere le distanze dalla politica degli USA ponendo i paesini dell'ex Patto di Varsavia di fronte alla scelta: o state in Europa e accettate ciò che decidono i "grandi" del continente o se volete seguire come cagnolini scodinzolanti gli USA quella è la porta e arrivederci!
Il MSM sta manipolando le notizie dall'est Europa ma ormai è chiaro che i "golpisti" di Kiev stanno perdendo e l'inverno darà loro il colpo finale. La NATO non può intervenire direttamente perché sa che sull'armamento tradizionale è in inferiorità numerica mostruosa e adoperare l'armamento nucleare porterebbe ad attacchi anche negli USA da parte dei sommergibili nucleari russi ben piazzati nelle acque profonde vicine alle due coste americane: quindi si continua a rilanciare sapendo di bluffare e sperando di non essere visti. Putin ha buone carte in mano e continua ad aspettare l'implosione dell'Ucraina e il rigido clima invernale quando il suo gas diventerà vitale per molti...
In Italia siamo poco informati di tutto questo e continuiamo a taroccare i sondaggi per far credere che il gran chiacchierone Renzi abbia ancora il sostegno della opinione pubblica... ma fino a quando reggerà l'inganno e la pazienza degli italioti?
Vogliamo parlare di Economia? La crisi Ucraina sta semplicemente dando il colpo di grazia alla malatissima economia europea, le sanzioni alla Russia e le controsanzioni stanno uccidendo più imprese di una guerra vera e chi ci guadagna come al solito sono gli Yankee che già da molto non commerciavano con Putin. L'unica via d'uscita è trattare con la Russia, lasciare che l'Ucraina si riduca al governatorato di Kiev e prendere le distanze dalla politica degli USA ponendo i paesini dell'ex Patto di Varsavia di fronte alla scelta: o state in Europa e accettate ciò che decidono i "grandi" del continente o se volete seguire come cagnolini scodinzolanti gli USA quella è la porta e arrivederci!
Il MSM sta manipolando le notizie dall'est Europa ma ormai è chiaro che i "golpisti" di Kiev stanno perdendo e l'inverno darà loro il colpo finale. La NATO non può intervenire direttamente perché sa che sull'armamento tradizionale è in inferiorità numerica mostruosa e adoperare l'armamento nucleare porterebbe ad attacchi anche negli USA da parte dei sommergibili nucleari russi ben piazzati nelle acque profonde vicine alle due coste americane: quindi si continua a rilanciare sapendo di bluffare e sperando di non essere visti. Putin ha buone carte in mano e continua ad aspettare l'implosione dell'Ucraina e il rigido clima invernale quando il suo gas diventerà vitale per molti...
In Italia siamo poco informati di tutto questo e continuiamo a taroccare i sondaggi per far credere che il gran chiacchierone Renzi abbia ancora il sostegno della opinione pubblica... ma fino a quando reggerà l'inganno e la pazienza degli italioti?
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Re: La crisi dell'Europa
Alegher, alegher.....
http://www.youtube.com/watch?v=4K1q9Ntcr5g
Francia, la destra riconquista il Senato. Il Front National entra per la prima volta
Ennesima sconfitta per i socialisti di François Hollande. L’Ump, ora all’opposizione, riprende il controllo della Camera alta che aveva perso nel 2011, dopo il rinnovamento parziale dell’alta assemblea. Il partito di Marine Le Pen fa il suo ingresso al Palais di Luxembourg con due seggi: "E' una vittoria storica"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 28 settembre 2014Commenti (133)
Marine Le Pen
Francois Hollande incassa la terza sconfitta elettorale di fila quest’anno, dopo le amministrative e le europee. La destra dell’Ump, all’opposizione in Francia, ha riconquistato il Senato, di cui aveva perso il controllo nel 2011, dopo il rinnovamento parziale dell’alta assemblea. Per la prima volta nella storia il Front National è riuscito ad entrare al Palais du Luxembourg con due senatori.
A conteggi non ancora conclusi, la destra è però già vicina a una maggioranza fra i 15 e i 20 seggi, un risultato largamente prevedibile dopo la pesante sconfitta della sinistra alle amministrative di marzo, dal momento che i “grandi elettori” che votano in Francia per la Camera alta sono gli eletti locali. Questi consiglieri municipali (87.000 circa) rinnovano ogni 3 anni metà dei senatori (179 su 348).
Il Front National, anch’esso vittorioso a marzo con i suoi primi due deputati in Assemblea nazionale, ha concesso il bis nei due territori dove è più forte: la regione di Marsiglia, che ha eletto Stephane Ravier, e quella del Var (sud), che ha scelto David Rachline, 26 anni, che diventa il più senatore più giovane.
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Dopo questa nuova affermazione, ha commentato Ravier, “resta soltanto una porta da aprire, quella dell’Eliseo”. “E’ una grande vittoria per il Front National – ha esultato Marine Le Pen, che resta personalmente fuori dal Parlamento avendo mancato l’elezione nel 2012 – una vittoria assolutamente storica, è la prima volta che entriamo in Senato e lo facciamo alla grande, con due senatori. Questo dimostra una tendenza che si accelera elezione dopo elezione”. “Non ci sono più assemblee in Francia a cui non abbiamo accesso – ha concluso con toni trionfalistici la presidente e figlia del fondatore del Front National, Jean-Marie Le Pen – non resta più una sola assemblea in cui non ci sia un patriota”.
La destra Ump, che stando al segretario socialista Jean-Christophe Cambadelis ha vinto ma “senza dilagare”, ha incassato il dovuto: “Un’altra sconfitta per il governo”, ha commentato Alain Juppé, candidato alle primarie nella destra Ump.
Per la gauche, sconfitta annunciata ma piena di simboli: Francois Hollande, al minimo della popolarità (13%) e sommerso dai problemi, è stato clamorosamente sconfitto “in casa”, la “sua” Correze, dove un seggio l’ha strappato Daniel Chasseing (Ump) con il 51,73% dei voti e il secondo potrebbe passare anch’esso a destra. Ha perso un’ex ministra di sinistra come Anne-Marie Escoffier, alla quale si deve la riforma del riassetto territoriale, ed ha perso soprattutto Jean-Pierre Michel, relatore in Senato di una legge che ha caratterizzato il primo anno della presidenza Hollande, quella sulle nozze gay, dopo essere stato l’artefice, nel 1999, della normativa sui Pacs, il Patto civile di solidarietà.
A destra vince tranquillamente l’ex primo ministro di Jacques Chirac, Jean-Pierre Raffarin, sfiorando il 66% delle preferenze nella Vienne: sarà lui, con ogni probabilità, il nuovo presidente del Senato.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09 ... a/1136393/
http://www.youtube.com/watch?v=4K1q9Ntcr5g
Francia, la destra riconquista il Senato. Il Front National entra per la prima volta
Ennesima sconfitta per i socialisti di François Hollande. L’Ump, ora all’opposizione, riprende il controllo della Camera alta che aveva perso nel 2011, dopo il rinnovamento parziale dell’alta assemblea. Il partito di Marine Le Pen fa il suo ingresso al Palais di Luxembourg con due seggi: "E' una vittoria storica"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 28 settembre 2014Commenti (133)
Marine Le Pen
Francois Hollande incassa la terza sconfitta elettorale di fila quest’anno, dopo le amministrative e le europee. La destra dell’Ump, all’opposizione in Francia, ha riconquistato il Senato, di cui aveva perso il controllo nel 2011, dopo il rinnovamento parziale dell’alta assemblea. Per la prima volta nella storia il Front National è riuscito ad entrare al Palais du Luxembourg con due senatori.
A conteggi non ancora conclusi, la destra è però già vicina a una maggioranza fra i 15 e i 20 seggi, un risultato largamente prevedibile dopo la pesante sconfitta della sinistra alle amministrative di marzo, dal momento che i “grandi elettori” che votano in Francia per la Camera alta sono gli eletti locali. Questi consiglieri municipali (87.000 circa) rinnovano ogni 3 anni metà dei senatori (179 su 348).
Il Front National, anch’esso vittorioso a marzo con i suoi primi due deputati in Assemblea nazionale, ha concesso il bis nei due territori dove è più forte: la regione di Marsiglia, che ha eletto Stephane Ravier, e quella del Var (sud), che ha scelto David Rachline, 26 anni, che diventa il più senatore più giovane.
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Dopo questa nuova affermazione, ha commentato Ravier, “resta soltanto una porta da aprire, quella dell’Eliseo”. “E’ una grande vittoria per il Front National – ha esultato Marine Le Pen, che resta personalmente fuori dal Parlamento avendo mancato l’elezione nel 2012 – una vittoria assolutamente storica, è la prima volta che entriamo in Senato e lo facciamo alla grande, con due senatori. Questo dimostra una tendenza che si accelera elezione dopo elezione”. “Non ci sono più assemblee in Francia a cui non abbiamo accesso – ha concluso con toni trionfalistici la presidente e figlia del fondatore del Front National, Jean-Marie Le Pen – non resta più una sola assemblea in cui non ci sia un patriota”.
La destra Ump, che stando al segretario socialista Jean-Christophe Cambadelis ha vinto ma “senza dilagare”, ha incassato il dovuto: “Un’altra sconfitta per il governo”, ha commentato Alain Juppé, candidato alle primarie nella destra Ump.
Per la gauche, sconfitta annunciata ma piena di simboli: Francois Hollande, al minimo della popolarità (13%) e sommerso dai problemi, è stato clamorosamente sconfitto “in casa”, la “sua” Correze, dove un seggio l’ha strappato Daniel Chasseing (Ump) con il 51,73% dei voti e il secondo potrebbe passare anch’esso a destra. Ha perso un’ex ministra di sinistra come Anne-Marie Escoffier, alla quale si deve la riforma del riassetto territoriale, ed ha perso soprattutto Jean-Pierre Michel, relatore in Senato di una legge che ha caratterizzato il primo anno della presidenza Hollande, quella sulle nozze gay, dopo essere stato l’artefice, nel 1999, della normativa sui Pacs, il Patto civile di solidarietà.
A destra vince tranquillamente l’ex primo ministro di Jacques Chirac, Jean-Pierre Raffarin, sfiorando il 66% delle preferenze nella Vienne: sarà lui, con ogni probabilità, il nuovo presidente del Senato.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09 ... a/1136393/
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Re: La crisi dell'Europa
Questo Pazzo, Pazzo, Pazzo mondo................
Ma non finisce mai..................????
Germania: migranti vittime di abusi di agenti privati in centro accoglienza
29/09 12:44 CET
VIDEO
http://it.euronews.com/2014/09/29/germa ... coglienza/
Immagini shock in Germania: agenti di sicurezza commettono violenze su un richiedente asilo algerino.Almeno quattro poliziotti di una società privata sono sotto inchiesta per abusi nel centro d’accoglienza di Burbach, nella Renania Settentrionale-Vestfalia.
Filmavano e fotografavano le violenze, perpetrate per circa due settimane. Due di loro erano già noti alla giustizia per
uso di droga e comportamenti violenti.
La polizia – che ha diffuso le immagini – ha aggiunto che ci sono prove di altri reati da parte della sicurezza, come la detenzione di armi proibite. Per questo ha già raccolto le testimonianze di un centinaio di rifugiati del centro, allestito in un’ex caserma.
Le autorità locali hanno immediatamente cancellato il contratto tra il centro d’accoglienza, gestito dalla privata European Homecare, e l’agenzia di sicurezza per la quale lavoravano i poliziotti indagati.
Renate Walkenhorst, addetta stampa European Homecare: “A volte siamo costretti ad assumere persone delle quali non si sa tutto fin dall’inizio, persone da tenere sott’occhio. E’ così, visto che abbiamo avuto quattro giorni per allestire il centro di Burbach”.
Il sindacato nazionale di polizia ha accusato il governo locale, affermando che le violenze sono la conseguenza della privatizzazione della sicurezza nella quale vengono assunte persone dal passato torbido.
Copyright © 2014 euronews
Ma non finisce mai..................????
Germania: migranti vittime di abusi di agenti privati in centro accoglienza
29/09 12:44 CET
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Immagini shock in Germania: agenti di sicurezza commettono violenze su un richiedente asilo algerino.Almeno quattro poliziotti di una società privata sono sotto inchiesta per abusi nel centro d’accoglienza di Burbach, nella Renania Settentrionale-Vestfalia.
Filmavano e fotografavano le violenze, perpetrate per circa due settimane. Due di loro erano già noti alla giustizia per
uso di droga e comportamenti violenti.
La polizia – che ha diffuso le immagini – ha aggiunto che ci sono prove di altri reati da parte della sicurezza, come la detenzione di armi proibite. Per questo ha già raccolto le testimonianze di un centinaio di rifugiati del centro, allestito in un’ex caserma.
Le autorità locali hanno immediatamente cancellato il contratto tra il centro d’accoglienza, gestito dalla privata European Homecare, e l’agenzia di sicurezza per la quale lavoravano i poliziotti indagati.
Renate Walkenhorst, addetta stampa European Homecare: “A volte siamo costretti ad assumere persone delle quali non si sa tutto fin dall’inizio, persone da tenere sott’occhio. E’ così, visto che abbiamo avuto quattro giorni per allestire il centro di Burbach”.
Il sindacato nazionale di polizia ha accusato il governo locale, affermando che le violenze sono la conseguenza della privatizzazione della sicurezza nella quale vengono assunte persone dal passato torbido.
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Re: La crisi dell'Europa
L'auto tradisce la locomotiva tedesca. Ora la Germania è a rischio recessione
La produzione industriale ha subito il peggior calo dal 2009 ad oggi (-4%) e nel mercato automobilistico si è visto un tracollo del 25%, che non si registrava dai tempi degli scioperi per le 35 ore. Gli economisti preoccupati: un nuovo calo del Pil, nel terzo trimestre, aprirebbe tecnicamente una fase recessiva
07 ottobre 2014
MILANO - La battuta d'arresto della produzione industriale tedesca è stata di quelle "massicce", tali da mettere seriamente "a rischio il rimbalzo del Pil nel terzo trimestre dell'anno", anche se è ancora prematuro parlare di recessione. Dalle parole che il capo economista per la Germania di Unicredit, Andreas Rees, affida a un report dopo la pubblicazione del dato di agosto sulla produzione (-4% mensile a fronte di stime per un -1,5%), si capisce quanto la situazione dell'economia tedesca affrontata seriamente dagli addetti ai lavori. Il calo di agosto è il peggior andamento mensile dal 2009 ad oggi e, come non bastasse, nella locomotiva d'Europa s'è dovuto rivedere al ribasso anche il dato di luglio, portato da +1,6 a +1,9%.
Considerando che nel secondo periodo del 2014 il Prodotto tedesco aveva registrato un -0,2%, un nuovo segno negativo del Pil porterebbe la Germania tecnicamente in una fase recessiva. A preoccupare gli analisti è soprattutto l'andamento del mercato automobilistico, vanto e spina dorsale dell'industria made in Germany. E' evocativo il fatto che, sempre ad agosto, la produzione in questo comparto sia crollata del 25%: bisogna tornare indietro di trent'anni, al giugno del 1984, per trovare una sbandata superiore (-52% per la precisione). Allora, le strade erano piene di tedeschi che scioperavano nella campagna delle 35 ore di lavoro nell'industria. Insomma, una vita fa.
A poco serve, per smorzare la preoccupazione, il fatto che in parte i dati generali riflettano un differente calendario delle vacanze scolastiche estive (posticipate rispetto a luglio), che hanno giocorza ridotto l'attività produttiva. Ormai è qualche tempo che gli indicatori macroeconomici e le attese relative alla ripresa tedesca si sono indeboliti, alimentando le pressioni di chi chiede sforzi maggiori - in Europa - per la ripresa, contro la linea del rigore imposta dal cancelliere Angela Merkel. Risuona anche l'invito, formalizzato da Bruxelles, a fare di più per stimolare la domanda interna, visto che la Germania è in surplus e in una pesante situazione di squilibrio, in base ai parametri comunitari, per quanto riguarda la bilancia commerciale con l'estero.
L'economista Rees chiede comunque di "non andare nel panico: l'attività tedesca rallenterà nei prossimi mesi, come già indicato dall'indice della fiducia negli affari, ma non andrà negli abissi". In poche parole: non è il caso di tornare a nominare la "parola con la R", cioè recessione. In un panorama da 'marcia indietro' per l'economia dei vicini europei, in particolare Italia e Francia, in Germania ci si può compiacere del fatto di esser fermi, ma certo è difficile immaginare una locomotiva in grado di trainare un intero continente a velocità zero.
Il report di Unicredit insiste dunque sul fatto che i "fondamentali non sono improvvisamente peggiorati", ma d'altra parte riconosce che "il rimbalzo previsto nel terzo trimestre è ora a rischio". Pur se la previsione è di un aumento forte (+2%) della produzione a settembre, l'attività industriale complessiva "nel terzo trimestre si ridurrà su base congiunturale".
All'attività nel settore dei servizi e alle vendite al dettaglio si affidano gli analisti di Barclays per pronosticare una timida crescita nel terzo trimestre; Johannes Gareis, economista di Natixis, ritiene invece l'ultima rilevazione "una cattiva notizia per la crescita" del periodo luglio-settembre. Arriva a guardare più lontano Christian Schulz, di Berenberg Bank, per il quale "una ripresa significativa del settore manifatturiero e degli investimenti probabilmente non arriverà prima dell'inizio del 2015"
http://www.repubblica.it/economia/2014/ ... -97553894/
La produzione industriale ha subito il peggior calo dal 2009 ad oggi (-4%) e nel mercato automobilistico si è visto un tracollo del 25%, che non si registrava dai tempi degli scioperi per le 35 ore. Gli economisti preoccupati: un nuovo calo del Pil, nel terzo trimestre, aprirebbe tecnicamente una fase recessiva
07 ottobre 2014
MILANO - La battuta d'arresto della produzione industriale tedesca è stata di quelle "massicce", tali da mettere seriamente "a rischio il rimbalzo del Pil nel terzo trimestre dell'anno", anche se è ancora prematuro parlare di recessione. Dalle parole che il capo economista per la Germania di Unicredit, Andreas Rees, affida a un report dopo la pubblicazione del dato di agosto sulla produzione (-4% mensile a fronte di stime per un -1,5%), si capisce quanto la situazione dell'economia tedesca affrontata seriamente dagli addetti ai lavori. Il calo di agosto è il peggior andamento mensile dal 2009 ad oggi e, come non bastasse, nella locomotiva d'Europa s'è dovuto rivedere al ribasso anche il dato di luglio, portato da +1,6 a +1,9%.
Considerando che nel secondo periodo del 2014 il Prodotto tedesco aveva registrato un -0,2%, un nuovo segno negativo del Pil porterebbe la Germania tecnicamente in una fase recessiva. A preoccupare gli analisti è soprattutto l'andamento del mercato automobilistico, vanto e spina dorsale dell'industria made in Germany. E' evocativo il fatto che, sempre ad agosto, la produzione in questo comparto sia crollata del 25%: bisogna tornare indietro di trent'anni, al giugno del 1984, per trovare una sbandata superiore (-52% per la precisione). Allora, le strade erano piene di tedeschi che scioperavano nella campagna delle 35 ore di lavoro nell'industria. Insomma, una vita fa.
A poco serve, per smorzare la preoccupazione, il fatto che in parte i dati generali riflettano un differente calendario delle vacanze scolastiche estive (posticipate rispetto a luglio), che hanno giocorza ridotto l'attività produttiva. Ormai è qualche tempo che gli indicatori macroeconomici e le attese relative alla ripresa tedesca si sono indeboliti, alimentando le pressioni di chi chiede sforzi maggiori - in Europa - per la ripresa, contro la linea del rigore imposta dal cancelliere Angela Merkel. Risuona anche l'invito, formalizzato da Bruxelles, a fare di più per stimolare la domanda interna, visto che la Germania è in surplus e in una pesante situazione di squilibrio, in base ai parametri comunitari, per quanto riguarda la bilancia commerciale con l'estero.
L'economista Rees chiede comunque di "non andare nel panico: l'attività tedesca rallenterà nei prossimi mesi, come già indicato dall'indice della fiducia negli affari, ma non andrà negli abissi". In poche parole: non è il caso di tornare a nominare la "parola con la R", cioè recessione. In un panorama da 'marcia indietro' per l'economia dei vicini europei, in particolare Italia e Francia, in Germania ci si può compiacere del fatto di esser fermi, ma certo è difficile immaginare una locomotiva in grado di trainare un intero continente a velocità zero.
Il report di Unicredit insiste dunque sul fatto che i "fondamentali non sono improvvisamente peggiorati", ma d'altra parte riconosce che "il rimbalzo previsto nel terzo trimestre è ora a rischio". Pur se la previsione è di un aumento forte (+2%) della produzione a settembre, l'attività industriale complessiva "nel terzo trimestre si ridurrà su base congiunturale".
All'attività nel settore dei servizi e alle vendite al dettaglio si affidano gli analisti di Barclays per pronosticare una timida crescita nel terzo trimestre; Johannes Gareis, economista di Natixis, ritiene invece l'ultima rilevazione "una cattiva notizia per la crescita" del periodo luglio-settembre. Arriva a guardare più lontano Christian Schulz, di Berenberg Bank, per il quale "una ripresa significativa del settore manifatturiero e degli investimenti probabilmente non arriverà prima dell'inizio del 2015"
http://www.repubblica.it/economia/2014/ ... -97553894/
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Re: La crisi dell'Europa
Da la Repubblica
Fmi teme la recessione, produzione tedesca a picco
Il Fondo monetario rivede al ribasso le stime per l’Eurozona e l’Italia si conferma maglia nera nel G7. Apprezzata la nostra riforma del lavoro
ELENA POLIDORI, la Repubblica • 8 ott 14
WASHINGTON . Ora che anche la locomotiva tedesca rallenta c’è il serio rischio che l’Europa ripiombi nella trappola della recessione. In questo contesto, assai poco rassicurante, il Pil italiano si colloca sotto zero per il terzo anno consecutivo: a fine 2014 è previsto a quota meno 0,2%, in linea con il Def (meno 0,3%) e circa mezzo punto al di sotto delle stime di luglio. Visto dagli esperti del Fmi, il Vecchio Continente è un peso per la ripresa globale, ancora “debole, mediocre e disuguale”, in netto contrasto con la relativa forza degli Usa, ormai fuori dalla crisi (Pil a più 2,2%). Le Borse tremano. Secondo una simulazione contenuta nel World economic outlook, il librone del Fondo che fotografa la salute dell’economia globale, oggi la probabilità di una ricaduta in recessione di Eurolandia è vicina al 40%. Per avere un’idea della velocità del peggioramento, basti pensare che ad aprile questa percentuale era la metà, circa il 20%. «Bisogna andare oltre il mantra delle riforme strutturali, identificando quali sono più urgenti e più fattibili», incita Olivier Blanchard, capo economista del Fmi. Al premier Renzi, alle prese con l’articolo 18, manda un messaggio di appoggio: «Mi piace lo spirito della riforma. La dualità del mercato del lavoro italiano è un grave problema perché crea due classi di cittadini, il che è altamente indesiderabile. Il contratto unico è la strada da seguire».
Rischio recessione ma anche pericolo deflazione, oggi probabile al 30%, secondo i conteggi del Fondo che plaude alle ultime mosse della Bce («possono fare la differenza », precisa Blanchard) non senza aggiungere che l’Eurotower dovrebbe «fare di più», incluso «l’acquisto di asset sovrani», cioè di titoli di Stato. Ma come lo stesso presidente Draghi non si stanca di ripetere, la Bce non può essere lasciata sola: servono «azioni che vadano oltre la politica monetaria ». Ovvero, ancora una volta, occorre che i governi facciano le necessarie riforme. Nell’attesa, Eurolandia marcia a ritmi ridotti: la Germania è in rallenti ( Pil a 1,4% da 1,9 di luglio) e l’ultimo dato sulla produzione industriale di agosto segnala un crollo del 4%, il peggiore dal 2009. La Francia vivacchia con uno sviluppo dello 0,4%, la metà rispetto a tre mesi fa. L’Italia è appunto sotto zero. Unico punto roseo: la Spagna che, dopo i patimenti dell’ultimo biennio, rimbalzerà quest’anno ad un più 1,3%. La disoccupazione spagnola però, come quella greca, rimane quasi al 25%. Bene anche il Regno Unito (più 3,2%). Nel complesso, il Pil dell’area euro si espanderà dello 0,8% a fine 2013 (-0,3% su luglio) e dell’1,3% nel 2015 (-0,2 punti). Blanchard auspica il via agli investimenti in infrastrutture da 300 miliardi ventilati dal nuovo presidente della
La performance italiana appare fragile. L’economia ristagna non solo rispetto ai big, ma pure verso i cosiddetti Pigs: la Spagna, appunto, ma anche il Portogallo (più 1%), l’Irlanda (più 3,6), la Grecia (più 0,6%). Il debito è sempre un Moloch: 136,7% quest’anno e 136,4 il prossimo. La disoccupazione è al 12,6%, superiore alla media Ue e a quella di tutti i paesi del g7. L’anno prossimo però, specie se davvero il governo Renzi facesse le agognate riforme, potrebbe scendere al 12%
http://www.dirittiglobali.it/2014/10/fm ... sca-picco/
Fmi teme la recessione, produzione tedesca a picco
Il Fondo monetario rivede al ribasso le stime per l’Eurozona e l’Italia si conferma maglia nera nel G7. Apprezzata la nostra riforma del lavoro
ELENA POLIDORI, la Repubblica • 8 ott 14
WASHINGTON . Ora che anche la locomotiva tedesca rallenta c’è il serio rischio che l’Europa ripiombi nella trappola della recessione. In questo contesto, assai poco rassicurante, il Pil italiano si colloca sotto zero per il terzo anno consecutivo: a fine 2014 è previsto a quota meno 0,2%, in linea con il Def (meno 0,3%) e circa mezzo punto al di sotto delle stime di luglio. Visto dagli esperti del Fmi, il Vecchio Continente è un peso per la ripresa globale, ancora “debole, mediocre e disuguale”, in netto contrasto con la relativa forza degli Usa, ormai fuori dalla crisi (Pil a più 2,2%). Le Borse tremano. Secondo una simulazione contenuta nel World economic outlook, il librone del Fondo che fotografa la salute dell’economia globale, oggi la probabilità di una ricaduta in recessione di Eurolandia è vicina al 40%. Per avere un’idea della velocità del peggioramento, basti pensare che ad aprile questa percentuale era la metà, circa il 20%. «Bisogna andare oltre il mantra delle riforme strutturali, identificando quali sono più urgenti e più fattibili», incita Olivier Blanchard, capo economista del Fmi. Al premier Renzi, alle prese con l’articolo 18, manda un messaggio di appoggio: «Mi piace lo spirito della riforma. La dualità del mercato del lavoro italiano è un grave problema perché crea due classi di cittadini, il che è altamente indesiderabile. Il contratto unico è la strada da seguire».
Rischio recessione ma anche pericolo deflazione, oggi probabile al 30%, secondo i conteggi del Fondo che plaude alle ultime mosse della Bce («possono fare la differenza », precisa Blanchard) non senza aggiungere che l’Eurotower dovrebbe «fare di più», incluso «l’acquisto di asset sovrani», cioè di titoli di Stato. Ma come lo stesso presidente Draghi non si stanca di ripetere, la Bce non può essere lasciata sola: servono «azioni che vadano oltre la politica monetaria ». Ovvero, ancora una volta, occorre che i governi facciano le necessarie riforme. Nell’attesa, Eurolandia marcia a ritmi ridotti: la Germania è in rallenti ( Pil a 1,4% da 1,9 di luglio) e l’ultimo dato sulla produzione industriale di agosto segnala un crollo del 4%, il peggiore dal 2009. La Francia vivacchia con uno sviluppo dello 0,4%, la metà rispetto a tre mesi fa. L’Italia è appunto sotto zero. Unico punto roseo: la Spagna che, dopo i patimenti dell’ultimo biennio, rimbalzerà quest’anno ad un più 1,3%. La disoccupazione spagnola però, come quella greca, rimane quasi al 25%. Bene anche il Regno Unito (più 3,2%). Nel complesso, il Pil dell’area euro si espanderà dello 0,8% a fine 2013 (-0,3% su luglio) e dell’1,3% nel 2015 (-0,2 punti). Blanchard auspica il via agli investimenti in infrastrutture da 300 miliardi ventilati dal nuovo presidente della
La performance italiana appare fragile. L’economia ristagna non solo rispetto ai big, ma pure verso i cosiddetti Pigs: la Spagna, appunto, ma anche il Portogallo (più 1%), l’Irlanda (più 3,6), la Grecia (più 0,6%). Il debito è sempre un Moloch: 136,7% quest’anno e 136,4 il prossimo. La disoccupazione è al 12,6%, superiore alla media Ue e a quella di tutti i paesi del g7. L’anno prossimo però, specie se davvero il governo Renzi facesse le agognate riforme, potrebbe scendere al 12%
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Re: La crisi dell'Europa
Teodoro Andreadis Synghellakis
Giornalista e scrittore
Sulla Troika e l'Italia, egregio Scalfari, mi permetta di dissentire
Pubblicato: 05/08/2014 09:43 CEST Aggiornato: 04/10/2014 11:12 CEST
Dopo aver letto l'editoriale del fondatore di "Repubblica", Eugenio Scalfari, mi permetto umilmente, quanto fermamente, di esprimere delle perplessità. O meglio, di dissentire nel merito di uno dei temi-cardine da lui toccati.
"Dirò un'amara verità che però corrisponde a mio parere ad una realtà che è sotto gli occhi di tutti: forse l'Italia dovrebbe sottoporsi al controllo della troika internazionale formata dalla Commissione di Bruxelles, dalla Bce e dal Fondo monetario internazionale", scrive Scalfari.
Ed a sostegno della sua tesi, subito dopo, aggiunge che "un tempo (e lo dimostrò soprattutto in Grecia) quella troika era orientata ad un insopportabile restrizionismo.
Ora è esattamente il contrario: la troika deve combattere la deflazione che ci minaccia e quindi punta su una politica al tempo stesso di aumento del Pil, di riforme sulla produttività e la competitività, di sostengo della liquidità e del credito delle banche alle imprese".
Poche veloci annotazioni. Stimato direttore, vorrei dirle - con il dovuto rispetto - che "quel tempo", purtroppo, è ancora presente. Che "grazie" alla Troika, nel mio paese, la disoccupazione è ancora vicina al 30%, i contratti collettivi di lavoro stanno scomparendo e il potere di acquisto delle famiglie è precipitato.Vorrei ricordarle che i genii della Troika hanno proceduto a tagli lineari, per accorgersi, solo in seguito, che tagliando dal 25% al 30% stipendi e pensioni, un paese non può, per forza di cose, riuscire a riprendersi.
È vero che il Pil greco potrebbe a breve tornare a crescere, ma nel frattempo - in cinque anni di crisi - abbiamo bruciato, per seguire le imposizioni di questi tecnocrati, quasi un terzo del nostro prodotto interno lordo ed il numero dei suicidi ha continuato a moltiplicarsi.
Gli stipendi sono scesi a circa settecento euro e i part time a duecentocinquanta. Migliaia di persone non hanno avuto accesso alle cure, perché si è deciso che gli ospedali dovevano diventare degli enti con i bilanci al massimo in pareggio.
La Troika ha fatto ammenda per tutto ciò? E, soprattutto, ha fatto qualcosa per riparare ai danni, alle ferite provocate sulla carne viva delle persone? Al momento, direi proprio di no.
Ho ascoltato in modo attento e preciso le critiche mosse al mio paese, sui bilanci truccati e le spese fuori controllo. Ma ho letto e riletto, con pari attenzione e grande amarezza, le parole di Romano Prodi, che aveva proposto con insistenza una soluzione diversa, con una assunzione di responsabilità e un sostegno economico europeo sin dall'inizio della crisi - a condizioni umane - nel quadro della coesione della e solidarietà comunitaria.
La Troika, almeno con la Grecia, ha dimostrato di ignorare che oltre e prima dei bilanci esiste una cosa chiamata fattore umano, esiste la vita e la dignità delle persone.
Non si tratta, quindi, stimato direttore, di "uno scacco di rilevanti proporzioni", da prendere in considerazione "dal punto di vista politico". Si tratta, anche per l'Italia, di pensare attentamente al proprio futuro, prima di metterlo nelle mani di chi potrebbe agire con una superficialità, o, forse, solo malafede, dagli esiti catastrofici.
http://www.huffingtonpost.it/teodoro-an ... 46196.html
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Ora tutti Maître à penser favorevoli alla troika sbandierano : La Grecia è tornata a crescere e i conti pubblici sono migliorati moltissimo, tanto che si arriverà nel 2015 a sfiorare il pareggio di bilancio. La cura della Troika, così tanto criticata in patria e all'estero, forse sta funzionando.
Se questa e' la via del risanamento di un paese io e molti altri siamo molto lontani da costoro e da chi sostengono costoro. E con costoro credo che ne ora ne mai si possa trovare un accordo.
Vorre capire a questo punto cosa ne pensa l'intero PD di tutto questo poiche' sta' tutto dentro questo modo di pensare le divisioni che ora notiamo sia all'interno del PD che nell'intera area di sinistra.
Questo concetto di far pagare i danni a coloro che li hanno subiti mi sembra un po' troppo. Purtroppo in questi tempi i merli si sono proliferati a dismisura
un salutone da Juan
Giornalista e scrittore
Sulla Troika e l'Italia, egregio Scalfari, mi permetta di dissentire
Pubblicato: 05/08/2014 09:43 CEST Aggiornato: 04/10/2014 11:12 CEST
Dopo aver letto l'editoriale del fondatore di "Repubblica", Eugenio Scalfari, mi permetto umilmente, quanto fermamente, di esprimere delle perplessità. O meglio, di dissentire nel merito di uno dei temi-cardine da lui toccati.
"Dirò un'amara verità che però corrisponde a mio parere ad una realtà che è sotto gli occhi di tutti: forse l'Italia dovrebbe sottoporsi al controllo della troika internazionale formata dalla Commissione di Bruxelles, dalla Bce e dal Fondo monetario internazionale", scrive Scalfari.
Ed a sostegno della sua tesi, subito dopo, aggiunge che "un tempo (e lo dimostrò soprattutto in Grecia) quella troika era orientata ad un insopportabile restrizionismo.
Ora è esattamente il contrario: la troika deve combattere la deflazione che ci minaccia e quindi punta su una politica al tempo stesso di aumento del Pil, di riforme sulla produttività e la competitività, di sostengo della liquidità e del credito delle banche alle imprese".
Poche veloci annotazioni. Stimato direttore, vorrei dirle - con il dovuto rispetto - che "quel tempo", purtroppo, è ancora presente. Che "grazie" alla Troika, nel mio paese, la disoccupazione è ancora vicina al 30%, i contratti collettivi di lavoro stanno scomparendo e il potere di acquisto delle famiglie è precipitato.Vorrei ricordarle che i genii della Troika hanno proceduto a tagli lineari, per accorgersi, solo in seguito, che tagliando dal 25% al 30% stipendi e pensioni, un paese non può, per forza di cose, riuscire a riprendersi.
È vero che il Pil greco potrebbe a breve tornare a crescere, ma nel frattempo - in cinque anni di crisi - abbiamo bruciato, per seguire le imposizioni di questi tecnocrati, quasi un terzo del nostro prodotto interno lordo ed il numero dei suicidi ha continuato a moltiplicarsi.
Gli stipendi sono scesi a circa settecento euro e i part time a duecentocinquanta. Migliaia di persone non hanno avuto accesso alle cure, perché si è deciso che gli ospedali dovevano diventare degli enti con i bilanci al massimo in pareggio.
La Troika ha fatto ammenda per tutto ciò? E, soprattutto, ha fatto qualcosa per riparare ai danni, alle ferite provocate sulla carne viva delle persone? Al momento, direi proprio di no.
Ho ascoltato in modo attento e preciso le critiche mosse al mio paese, sui bilanci truccati e le spese fuori controllo. Ma ho letto e riletto, con pari attenzione e grande amarezza, le parole di Romano Prodi, che aveva proposto con insistenza una soluzione diversa, con una assunzione di responsabilità e un sostegno economico europeo sin dall'inizio della crisi - a condizioni umane - nel quadro della coesione della e solidarietà comunitaria.
La Troika, almeno con la Grecia, ha dimostrato di ignorare che oltre e prima dei bilanci esiste una cosa chiamata fattore umano, esiste la vita e la dignità delle persone.
Non si tratta, quindi, stimato direttore, di "uno scacco di rilevanti proporzioni", da prendere in considerazione "dal punto di vista politico". Si tratta, anche per l'Italia, di pensare attentamente al proprio futuro, prima di metterlo nelle mani di chi potrebbe agire con una superficialità, o, forse, solo malafede, dagli esiti catastrofici.
http://www.huffingtonpost.it/teodoro-an ... 46196.html
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Ora tutti Maître à penser favorevoli alla troika sbandierano : La Grecia è tornata a crescere e i conti pubblici sono migliorati moltissimo, tanto che si arriverà nel 2015 a sfiorare il pareggio di bilancio. La cura della Troika, così tanto criticata in patria e all'estero, forse sta funzionando.
Se questa e' la via del risanamento di un paese io e molti altri siamo molto lontani da costoro e da chi sostengono costoro. E con costoro credo che ne ora ne mai si possa trovare un accordo.
Vorre capire a questo punto cosa ne pensa l'intero PD di tutto questo poiche' sta' tutto dentro questo modo di pensare le divisioni che ora notiamo sia all'interno del PD che nell'intera area di sinistra.
Questo concetto di far pagare i danni a coloro che li hanno subiti mi sembra un po' troppo. Purtroppo in questi tempi i merli si sono proliferati a dismisura
un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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