Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Ho preparato questa comunicazione da inviare a Civati e per conoscenza ai parlamentari indicati in calce.
Prima di effettuare la trasmissione, gradirei conoscere le Vostre osservazioni o eventuali correzioni o suggerimenti.
Grazie
^^^^^^^^^^^^^^
Comunicazione 1
Alla cortese attenzione del deputato Civati Giuseppe,
e.p.c.,
Deputato Bersani Pier Luigi,
Deputata Bindi Rosy,
Deputato Cuperlo Giovanni,
Deputato Damiano Cesare,
Deputato D’Attorre Alfredo,
Deputato Fassina Stefano,
Senatore Casson Felice,
Senatore Mineo Corradino,
Senatrice Puppato Laura,
Caro Pippo,
sono mesi che intendo inviarti quattro righe per fare il punto sulla ex sinistra italiana, defunta da 7 anni.
Gli avvenimenti delle ultime 48 ore e l’articolo di ieri di Giampaolo Pansa su Libero, hanno tolto ogni indugio.
Una premessa doverosa.
La mia generazione, una generazione in uscita, in parte cresciuta sotto il fascismo e testimone degli effetti della Seconda Guerra Mondiale, e in parte figlia della Repubblica italiana, è ben consapevole, soprattutto se come il sottoscritto nato e vissuto in una città Medaglia d’oro della Resistenza, che la nostra libertà dipende dal sacrificio di ragazze, ragazzi, donne e uomini, che tra l’8 settembre del 1943 e il 25 aprile del 1945, che hanno donato il bene più prezioso che ogni essere umano possiede, la vita. Questo affinché altri esseri umani potessero godere della libertà e della democrazia, così tanto agognata durante e dopo il ventennio fascista.
Comunque la si pensi, essere credenti oppure atei, l’esperienza di vita su questo Pianeta, è una soluzione unica ed irripetibile. Pertanto, sacrificare la propria vita per gli altri assume di per sè un valore incommensurabile.
Ma noi, in questi anni, in questi ultimi anni, in questi ultimi mesi, in queste ultime ore, stiamo calpestando, quel sacrificio. Li stiamo uccidendo tutti quanti per la seconda volta senza il minimo sussulto. Un vecchissimo partigiano, mi ha confermato qualche anno fa, che se avesse saputo, interpretando anche il pensiero dei vecchi combattenti, come si sarebbe ridotta l’Italia di questi ultimi anni, né lui, né i suoi compagni di lotta al nazifascismo, mai e poi mai avrebbero fatto quella scelta estrema.
Da moltissimi anni non condivido più, per varie ragioni, quanto espresso da Giampaolo Pansa. Ma quello che ha scritto ieri su Libero, potrei averlo scritto io un anno fa se ne avessi avuta la facoltà e l’opportunità.
Non dimentico il pensiero di chi è vissuto prima di me, ed ha avuto rilevanza nelle storia di questo Paese. Mi riferisco a Primo Levi quando ci ha insegnato che: “Chi dimentica la storia è costretto a riviverla”. E ad Antonio Gramsci quando ci ha insegnato che : “La storia è maestra ma non ha allievi”.
Il loro insegnamento non è servito a nessuno. Ci stiamo ricascando un'altra volta, nella più completa indifferenza generale.
Ti chiedo quindi, caro Pippo, come lo chiedo agli altri destinatari di questa missiva, cosa intendete fare Voi, della ex sinistra, per affrontare questo immane disastro e prevenire l'ipotesi autoritaria di Renzi.
Gustavo Zagrebelsky, la sera del 12 marzo 2012, all’ex Teatro Smeraldo di Milano ha affermato senza indugi che i partiti sono falliti. Meglio tardi che mai, perché per me erano morti molti mesi prima. Ma la voce di Zagrebelsky è stata la solita voce nella tempesta. Tutti hanno tirato diritto nella più gretta indifferenza. Di recente, l’ex segretario CISL, Raffaele Bonanni, ha affermato che i partiti sono diventati comitati elettorali. Come dargli torto?
Ha ragione Pansa quando afferma:
“Renzi sta già nel pieno della propria guerra lampo, il Blitzkrieg di hitleriana memoria. La velocità nell'azione è l'arma decisiva per la conquista totalitaria del potere. Qualcuno deve avergli spiegato che Benito Mussolini sconfisse le sinistre e s'impadroni dell'Italia nel giro di soli due anni, il 1921 e il 1922. Dallo squadrismo al regime passarono appena ventiquattro mesi. Poi ebbe inizio una dittatura destinata a durare un ventennio”.
Ve ne siete accorti anche Voi??? Se sì, come intendete porre rimedio???
In attesa di un cortese riscontro,
porgo cordialità.
A.Hopkins
Il Partito Renzista sarà unico e autoritario
L'ex sindaco vuole andare oltre il Pd e creare una «Cosa» nuova e personalistica che non ammette opposizione. Può farcela: ha il carattere del leader di animo cattivo, sa usare le tv com nessun altro ed è qualunquista. Sarebbe la fine della democrazia
di GIAMPAOLO PANSA
II Partito Renzista unico e autoritario È un ingenuo Gianni Cuperlo, uno dei big del Partito democratico. Anche se ha passato la cinquantina, conserva la faccia del ragazzo bello e bravo che farebbe la gioia di tante madri con figlie a carico.
Cuperlo è stato una giovane promessa del Pci, poi del Pds, sino ad arrivare al Pd odierno. Nel caos dei democratici, resta una delle voci ascoltate. E nella direzione del 20 ottobre, si è domandato con allarme se Matteo Renzi, partendo dalla convention della Leopolda, non stia meditando di costituire un partito parallelo a quello che oggi guida come segretario e, al tempo stesso, come premier.
Cuperlo si sbaglia. Renzi non intende affatto dar vita a un bis del Pd. Più semplicemente, e brutalmente, vuole a prendersi tutto il partito attuale. Per trasformarlo dapprima in un partito personale e poi in un partito unico e autoritario. Con un solo uomo al comando: se stesso. E senza veri concorrenti. Come lo chiamerà non lo sappiamo. I media hanno parlato di Partito della Nazione. Ma l'unica certezza e che sarà una costruzione diversa da tutte le altre che conosciamo, senza opposizioni, in grado di inchiodare la politica italiana a un regime personale. Dove conterà soltanto il verbo del leader.
I politici come Cuperlo dovrebbero dedicare le proprie energie intellettuali a domandarsi se Renzi abbia il carattere adatto, la tenacia giusta e la forza sufficiente per realizzare questo progetto. II Bestiario teme di si. E adesso cercherà di aiutare i Cuperlo d'Italia a scrutarlo molto da vicino. Per capire quante probabilità abbia di diventare
Leader Solitario del nostro sfortunato paese.
Prima di tutto, Matteo è un soggetto impossibile da classificare. E' di sinistra, di destra, di centro? Domande inutili. Renzi è Renzi, un Fregoli della politica, capace di tutti i travestimenti e di qualsiasi parte in commedia. Sempre più spesso, ho il sospetto che, da cattolico, sia convinto di essere un unto del Signore, destinato dal Padreterno a essere il padrone dell'Italia e guidarla verso traguardi luminosi. Per limitarmi ad altre figure della storia europea, la stessa convinzione animava Benito Mussolini, Adolf Hitler e persino Giuseppe Stalin. Anche se quest'ultimo, un marxista integrate, non credeva in Domineddio.
E' possibile che Renzi sia convinto di aver ricevuto mandato da un'entità superiore. Ed è proprio questo che lo spinge a essere super sicuro di se spesso. Protervo. Sfrontato. Ironico. Sfottente. Persino bullo. Osservatelo alla tivù quando sta in un consesso internazionale. In maniche di camicia e la faccia da ragazzo che la sa lunga, sembra il nipote degli altri leader europei. Persino la cancelliera Angela Merkel mette da parte la sua mutria da walkiria per diventare una zia cautelosa di questo enigmatico bamboccione italico.
Perché Renzi potrebbe riuscire nell'intento di diventare il solo dominus della politica italiana? Prima di tutto perché ha il carattere del leader di animo cattivo, per non dire da carogna. Chi è obbligato a trattare con lui racconta che è vendicativo al massimo, pronto a rappresaglie anche personali. Non ha pietà per nessuno. Pensate alla fine che ha fatto a Matteo Richetti, renzista della prima ora, liquidato in un amen come competitor alla carica di presidente dell'Emilia Romagna: «Vai a fare altro». O al licenziamento di Carlo Cottarelli, il tecnico incaricato da Enrico Letta di indicare i tagli della spesa pubblica.
Politico del Duemila, Renzi sa approfittare come pochi dell'unico media vincente in quest'epoca dove il fumo conta più dell'arrosto: la televisione. Secondo Il Fatto quotidiano, nel solo mese di ottobre è stato in tivù per ben 77 ore. Ha invaso anche i programmi del suo ex avversario naturale, lo spompato Silvio Berlusconi. II suo cicì e ciciò con Barbara D'Urso su Canale 5 resterà nella storia come il primo caso di un cuculo che s'insinua nel nido di un altro pennuto. E lo devasta, con l'aria di fargli un favore.
Renzi sta già nel pieno della propria guerra lampo, il Blitzkrieg di hitleriana memoria. La velocità nell'azione è l'arma decisiva per la conquista totalitaria del potere. Qualcuno deve avergli spiegato che Benito Mussolini sconfisse le sinistre e s'impadroni dell'Italia nel giro di soli due anni, il 1921 e il 1922. Dallo squadrismo al regime passarono appena ventiquattro mesi. Poi ebbe inizio una dittatura destinata a durare un ventennio.
Chi lo affianca in questa corsa non ha dubbi né sulla tattica né sulla strategia del premier. E lavora con entusiasmo alla costruzione di un sisterna a cerchi concentrici. II punto focale è Renzi. Poi viene il primo cerchio magico, tutto di fedelissimi arrivati da Firenze. Il secondo cerchio, più largo, messo insieme alla belle meglio, zeppo di mediocri, e altrettanto pronto a seguirlo. II terzo è ancora in costruzione e lo vedremo affollato da un battaglione di signori che hanno favori da chiedere al premier e sono disposte a dare qualsiasi cosa in cambio.
Il Blitzkrieg renziano, se mai vincerà, trasformerà in peggio il sistema istituzionale italiano. Tutte le democrazie si reggono su un sistema di pesi e contrappesi indispensabili, che trovano nel Parlamento il luogo delle decisioni. Winston Churchill era solito dire: «La democrazia è un pessimo sistema di governo, ma finora non è stato inventato niente di meglio». Renzi, ormai è chiaro, disprezza il Parlamento. Preferisce parlare alla gente, ossia al popolo. Senza distinzioni di ceto, fede politica, condizione sociale.
In realtà è il primo leader populista che appaia sulla scena italiana. Al confronto, Beppe Grillo è un mister nessuno. Per trovare qualcosa di simile al Matteo di oggi bisogna risalire al primissimo dopoguerra, al Guglielmo Giannini nel momento di massima espansione del suo Uomo Qualunque. Una fiammata che si spense molto presto.
Dal momento che Giannini non aveva nessun potere, mentre Renzi ne ha persino troppi. Non credo che Partito Renzista, unico e autoritario, tramonterà presto. Siamo appena alle primissime sequenze di un film che durerà a lungo. Matteo può essere mandato al tappeto soltanto da qualche incidente pesante in Parlamento o nelle piazze. O dall'improvviso aggravarsi di una crisi economica e sociale che nessuno sarebbe in grado di contenere.
Ma se l'Italia proseguirà ad affondare lentamente in un declino senza scosse, Renzi continuerà a vincere. Per l'assenza o l'estrema fragilità degli oppositori. Il centrodestra in coma e un patetico Berlusconi sogna rimonte impossibili. Beppe Grillo rischia il tramonto. II Pd ostile a Matteo verrà risucchiato dalla Cgil che ha un nuovo leader in agguato: Maurizio Landini.
Nel caso di elezioni anticipate, il renzismo autoritario prenderà gran parte dei voti di quel cinquanta per cento di italiani impauriti dalla crisi e ancora disposti ad andare ai seggi. Affidarsi a un uomo solo è una pessima abitudine italiana. Dunque la domanda è una sola: Renzi avrà un'opposizione degna di questo nome? Bisogna sperare di sì. Contrastare un sistema che rischia di diventare oppressivo è una necessità democratica.
Quanti se ne rendono conto nel ceto politico, imprenditoriale, burocratico e nei media? Non ho risposte. Se è vero che il futuro è solo I'inizio, come strilla lo slogan della Leopolda, dobbiamo toccare ferro. E sperare in un soprassalto di orgoglio in quel che resta dell'Italia repubblicana.
http://www.ilbenecomunenewsletter.it/ho ... -2014.html
Prima di effettuare la trasmissione, gradirei conoscere le Vostre osservazioni o eventuali correzioni o suggerimenti.
Grazie
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Comunicazione 1
Alla cortese attenzione del deputato Civati Giuseppe,
e.p.c.,
Deputato Bersani Pier Luigi,
Deputata Bindi Rosy,
Deputato Cuperlo Giovanni,
Deputato Damiano Cesare,
Deputato D’Attorre Alfredo,
Deputato Fassina Stefano,
Senatore Casson Felice,
Senatore Mineo Corradino,
Senatrice Puppato Laura,
Caro Pippo,
sono mesi che intendo inviarti quattro righe per fare il punto sulla ex sinistra italiana, defunta da 7 anni.
Gli avvenimenti delle ultime 48 ore e l’articolo di ieri di Giampaolo Pansa su Libero, hanno tolto ogni indugio.
Una premessa doverosa.
La mia generazione, una generazione in uscita, in parte cresciuta sotto il fascismo e testimone degli effetti della Seconda Guerra Mondiale, e in parte figlia della Repubblica italiana, è ben consapevole, soprattutto se come il sottoscritto nato e vissuto in una città Medaglia d’oro della Resistenza, che la nostra libertà dipende dal sacrificio di ragazze, ragazzi, donne e uomini, che tra l’8 settembre del 1943 e il 25 aprile del 1945, che hanno donato il bene più prezioso che ogni essere umano possiede, la vita. Questo affinché altri esseri umani potessero godere della libertà e della democrazia, così tanto agognata durante e dopo il ventennio fascista.
Comunque la si pensi, essere credenti oppure atei, l’esperienza di vita su questo Pianeta, è una soluzione unica ed irripetibile. Pertanto, sacrificare la propria vita per gli altri assume di per sè un valore incommensurabile.
Ma noi, in questi anni, in questi ultimi anni, in questi ultimi mesi, in queste ultime ore, stiamo calpestando, quel sacrificio. Li stiamo uccidendo tutti quanti per la seconda volta senza il minimo sussulto. Un vecchissimo partigiano, mi ha confermato qualche anno fa, che se avesse saputo, interpretando anche il pensiero dei vecchi combattenti, come si sarebbe ridotta l’Italia di questi ultimi anni, né lui, né i suoi compagni di lotta al nazifascismo, mai e poi mai avrebbero fatto quella scelta estrema.
Da moltissimi anni non condivido più, per varie ragioni, quanto espresso da Giampaolo Pansa. Ma quello che ha scritto ieri su Libero, potrei averlo scritto io un anno fa se ne avessi avuta la facoltà e l’opportunità.
Non dimentico il pensiero di chi è vissuto prima di me, ed ha avuto rilevanza nelle storia di questo Paese. Mi riferisco a Primo Levi quando ci ha insegnato che: “Chi dimentica la storia è costretto a riviverla”. E ad Antonio Gramsci quando ci ha insegnato che : “La storia è maestra ma non ha allievi”.
Il loro insegnamento non è servito a nessuno. Ci stiamo ricascando un'altra volta, nella più completa indifferenza generale.
Ti chiedo quindi, caro Pippo, come lo chiedo agli altri destinatari di questa missiva, cosa intendete fare Voi, della ex sinistra, per affrontare questo immane disastro e prevenire l'ipotesi autoritaria di Renzi.
Gustavo Zagrebelsky, la sera del 12 marzo 2012, all’ex Teatro Smeraldo di Milano ha affermato senza indugi che i partiti sono falliti. Meglio tardi che mai, perché per me erano morti molti mesi prima. Ma la voce di Zagrebelsky è stata la solita voce nella tempesta. Tutti hanno tirato diritto nella più gretta indifferenza. Di recente, l’ex segretario CISL, Raffaele Bonanni, ha affermato che i partiti sono diventati comitati elettorali. Come dargli torto?
Ha ragione Pansa quando afferma:
“Renzi sta già nel pieno della propria guerra lampo, il Blitzkrieg di hitleriana memoria. La velocità nell'azione è l'arma decisiva per la conquista totalitaria del potere. Qualcuno deve avergli spiegato che Benito Mussolini sconfisse le sinistre e s'impadroni dell'Italia nel giro di soli due anni, il 1921 e il 1922. Dallo squadrismo al regime passarono appena ventiquattro mesi. Poi ebbe inizio una dittatura destinata a durare un ventennio”.
Ve ne siete accorti anche Voi??? Se sì, come intendete porre rimedio???
In attesa di un cortese riscontro,
porgo cordialità.
A.Hopkins
Il Partito Renzista sarà unico e autoritario
L'ex sindaco vuole andare oltre il Pd e creare una «Cosa» nuova e personalistica che non ammette opposizione. Può farcela: ha il carattere del leader di animo cattivo, sa usare le tv com nessun altro ed è qualunquista. Sarebbe la fine della democrazia
di GIAMPAOLO PANSA
II Partito Renzista unico e autoritario È un ingenuo Gianni Cuperlo, uno dei big del Partito democratico. Anche se ha passato la cinquantina, conserva la faccia del ragazzo bello e bravo che farebbe la gioia di tante madri con figlie a carico.
Cuperlo è stato una giovane promessa del Pci, poi del Pds, sino ad arrivare al Pd odierno. Nel caos dei democratici, resta una delle voci ascoltate. E nella direzione del 20 ottobre, si è domandato con allarme se Matteo Renzi, partendo dalla convention della Leopolda, non stia meditando di costituire un partito parallelo a quello che oggi guida come segretario e, al tempo stesso, come premier.
Cuperlo si sbaglia. Renzi non intende affatto dar vita a un bis del Pd. Più semplicemente, e brutalmente, vuole a prendersi tutto il partito attuale. Per trasformarlo dapprima in un partito personale e poi in un partito unico e autoritario. Con un solo uomo al comando: se stesso. E senza veri concorrenti. Come lo chiamerà non lo sappiamo. I media hanno parlato di Partito della Nazione. Ma l'unica certezza e che sarà una costruzione diversa da tutte le altre che conosciamo, senza opposizioni, in grado di inchiodare la politica italiana a un regime personale. Dove conterà soltanto il verbo del leader.
I politici come Cuperlo dovrebbero dedicare le proprie energie intellettuali a domandarsi se Renzi abbia il carattere adatto, la tenacia giusta e la forza sufficiente per realizzare questo progetto. II Bestiario teme di si. E adesso cercherà di aiutare i Cuperlo d'Italia a scrutarlo molto da vicino. Per capire quante probabilità abbia di diventare
Leader Solitario del nostro sfortunato paese.
Prima di tutto, Matteo è un soggetto impossibile da classificare. E' di sinistra, di destra, di centro? Domande inutili. Renzi è Renzi, un Fregoli della politica, capace di tutti i travestimenti e di qualsiasi parte in commedia. Sempre più spesso, ho il sospetto che, da cattolico, sia convinto di essere un unto del Signore, destinato dal Padreterno a essere il padrone dell'Italia e guidarla verso traguardi luminosi. Per limitarmi ad altre figure della storia europea, la stessa convinzione animava Benito Mussolini, Adolf Hitler e persino Giuseppe Stalin. Anche se quest'ultimo, un marxista integrate, non credeva in Domineddio.
E' possibile che Renzi sia convinto di aver ricevuto mandato da un'entità superiore. Ed è proprio questo che lo spinge a essere super sicuro di se spesso. Protervo. Sfrontato. Ironico. Sfottente. Persino bullo. Osservatelo alla tivù quando sta in un consesso internazionale. In maniche di camicia e la faccia da ragazzo che la sa lunga, sembra il nipote degli altri leader europei. Persino la cancelliera Angela Merkel mette da parte la sua mutria da walkiria per diventare una zia cautelosa di questo enigmatico bamboccione italico.
Perché Renzi potrebbe riuscire nell'intento di diventare il solo dominus della politica italiana? Prima di tutto perché ha il carattere del leader di animo cattivo, per non dire da carogna. Chi è obbligato a trattare con lui racconta che è vendicativo al massimo, pronto a rappresaglie anche personali. Non ha pietà per nessuno. Pensate alla fine che ha fatto a Matteo Richetti, renzista della prima ora, liquidato in un amen come competitor alla carica di presidente dell'Emilia Romagna: «Vai a fare altro». O al licenziamento di Carlo Cottarelli, il tecnico incaricato da Enrico Letta di indicare i tagli della spesa pubblica.
Politico del Duemila, Renzi sa approfittare come pochi dell'unico media vincente in quest'epoca dove il fumo conta più dell'arrosto: la televisione. Secondo Il Fatto quotidiano, nel solo mese di ottobre è stato in tivù per ben 77 ore. Ha invaso anche i programmi del suo ex avversario naturale, lo spompato Silvio Berlusconi. II suo cicì e ciciò con Barbara D'Urso su Canale 5 resterà nella storia come il primo caso di un cuculo che s'insinua nel nido di un altro pennuto. E lo devasta, con l'aria di fargli un favore.
Renzi sta già nel pieno della propria guerra lampo, il Blitzkrieg di hitleriana memoria. La velocità nell'azione è l'arma decisiva per la conquista totalitaria del potere. Qualcuno deve avergli spiegato che Benito Mussolini sconfisse le sinistre e s'impadroni dell'Italia nel giro di soli due anni, il 1921 e il 1922. Dallo squadrismo al regime passarono appena ventiquattro mesi. Poi ebbe inizio una dittatura destinata a durare un ventennio.
Chi lo affianca in questa corsa non ha dubbi né sulla tattica né sulla strategia del premier. E lavora con entusiasmo alla costruzione di un sisterna a cerchi concentrici. II punto focale è Renzi. Poi viene il primo cerchio magico, tutto di fedelissimi arrivati da Firenze. Il secondo cerchio, più largo, messo insieme alla belle meglio, zeppo di mediocri, e altrettanto pronto a seguirlo. II terzo è ancora in costruzione e lo vedremo affollato da un battaglione di signori che hanno favori da chiedere al premier e sono disposte a dare qualsiasi cosa in cambio.
Il Blitzkrieg renziano, se mai vincerà, trasformerà in peggio il sistema istituzionale italiano. Tutte le democrazie si reggono su un sistema di pesi e contrappesi indispensabili, che trovano nel Parlamento il luogo delle decisioni. Winston Churchill era solito dire: «La democrazia è un pessimo sistema di governo, ma finora non è stato inventato niente di meglio». Renzi, ormai è chiaro, disprezza il Parlamento. Preferisce parlare alla gente, ossia al popolo. Senza distinzioni di ceto, fede politica, condizione sociale.
In realtà è il primo leader populista che appaia sulla scena italiana. Al confronto, Beppe Grillo è un mister nessuno. Per trovare qualcosa di simile al Matteo di oggi bisogna risalire al primissimo dopoguerra, al Guglielmo Giannini nel momento di massima espansione del suo Uomo Qualunque. Una fiammata che si spense molto presto.
Dal momento che Giannini non aveva nessun potere, mentre Renzi ne ha persino troppi. Non credo che Partito Renzista, unico e autoritario, tramonterà presto. Siamo appena alle primissime sequenze di un film che durerà a lungo. Matteo può essere mandato al tappeto soltanto da qualche incidente pesante in Parlamento o nelle piazze. O dall'improvviso aggravarsi di una crisi economica e sociale che nessuno sarebbe in grado di contenere.
Ma se l'Italia proseguirà ad affondare lentamente in un declino senza scosse, Renzi continuerà a vincere. Per l'assenza o l'estrema fragilità degli oppositori. Il centrodestra in coma e un patetico Berlusconi sogna rimonte impossibili. Beppe Grillo rischia il tramonto. II Pd ostile a Matteo verrà risucchiato dalla Cgil che ha un nuovo leader in agguato: Maurizio Landini.
Nel caso di elezioni anticipate, il renzismo autoritario prenderà gran parte dei voti di quel cinquanta per cento di italiani impauriti dalla crisi e ancora disposti ad andare ai seggi. Affidarsi a un uomo solo è una pessima abitudine italiana. Dunque la domanda è una sola: Renzi avrà un'opposizione degna di questo nome? Bisogna sperare di sì. Contrastare un sistema che rischia di diventare oppressivo è una necessità democratica.
Quanti se ne rendono conto nel ceto politico, imprenditoriale, burocratico e nei media? Non ho risposte. Se è vero che il futuro è solo I'inizio, come strilla lo slogan della Leopolda, dobbiamo toccare ferro. E sperare in un soprassalto di orgoglio in quel che resta dell'Italia repubblicana.
http://www.ilbenecomunenewsletter.it/ho ... -2014.html
Ultima modifica di camillobenso il 27/10/2014, 22:18, modificato 1 volta in totale.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
OK Zione. Procedi!!!
Un salutoneJuan
Un salutoneJuan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Condivido a pieno.
Ormai dopo l'intervista a ottoemezzo anch'io mi sto preoccupando. C'è odore di autoritarismo e davanti a lui c'è l'asilo Mariuccia.
Ormai dopo l'intervista a ottoemezzo anch'io mi sto preoccupando. C'è odore di autoritarismo e davanti a lui c'è l'asilo Mariuccia.
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Anche se non condivido del tutto quanto scritto da Pansa, perché arrivare a paragonare la figura di Renzi a quella Benito Mussolini, Adolf Hitler e persino Giuseppe Stalin mi sembra esagerato e comunque fuori da ogni logica,
comunque scrivere agli onorevoli della minoranza PD VA BENISSIMO
OK Zione. Procedi!!!
INVII lo scritto agli indirizzi email del parlamento ?
comunque scrivere agli onorevoli della minoranza PD VA BENISSIMO
OK Zione. Procedi!!!
INVII lo scritto agli indirizzi email del parlamento ?
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Mia personale opinione.Renzi è peggiore di Berlusconi.
Ciao
Paolo11
Ciao
Paolo11
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Al di là delle nostre opinioni che purtroppo non spostano di un micron il problema non vedo soluzioni possibili all'orizzonte in merito al titolo soprascritto se non cambia qualcosa.paolo11 ha scritto:Mia personale opinione.Renzi è peggiore di Berlusconi.
Ciao
Paolo11
Questo qualcosa qualcuno lo ha chiamato COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE
LA SITUAZIONE ATTUALE:
1) in Parlamento la MINORANZA PD ha la maggioranza nella commissione sul LAVORO (fatta da ex sindacalisti) ,per cui o Renzi li sostituisce come ha fatto al Senato o la Riforma cambierà e Renzi dovrebbe fare marcia indietro;
2) Fabrizio Barca si ha dato una scadenza fino al 15 marzo 2015 per formulare una proposta di cambiamento del PD e come l'attuale minoranza PD si propone un cambiamento dall'interno (considerando l'operato di Renzi una manovra truffaldina per impadronirsi del partito)
Abbiamo in testa un PD palestra di idee e di gruppi dirigenti, che si batta e lavori in ogni angolo del paese perché l’inversione di tendenza divenga realtà, non tanto nelle regole quanto nei comportamenti. Un partito dove il centro sia piccolo, ma robusto e presente luogo per luogo. Dove la base sia radicata nel territorio, ma adotti metodi di mobilitazione e di decisione moderni. Forte nei legami emotivi fra i suoi membri, ma proiettato al di fuori, per intercettare una cittadinanza attiva sempre più autonoma. Diretto da un leader trascinatore – quando mai nella storia un partito ha “sfondato” senza questo requisito ? – ma che si confronti con un gruppo dirigente eccellente, selezionato dai risultati ottenuti nelle pieghe del paese. Che creda e pratichi il pluralismo delle idee, ma sia caparbiamente “di sinistra”, perché sa di essere la voce dei vulnerabili, della moltitudine di cittadini che non possono difendere con successo i propri diritti e interessi attraverso il mercato.
3) Gli ex PD e tutti i movimenti vari di centrosinistra o di sinistra "Altra Europa di Tsipras" possono arrivare ad una formazione del 10%-15%;
Se il tentativo di riprendersi il PD lavorando all'interno non riesce, questa nuova formazione di sinistra, non collusa con la partitocrazia, ha la possibilità di lanciare al M5S una sfida , diamo agli elettori la possibilità di provare e attuare la DEMOCRAZIA DIRETTA, facciamo UNA COALIZIONE ALLE PROSSIME ELEZIONI IN CUI i temi più importanti vengono discussi e poi votati in rete.
Se non erro oggi il M5S con i suoi Meet up è la formazione politica maggiormente presente nel paese e da qui dovremmo partire. Certo il suo motto " NO sinistra NO destra" lascia a desiderare perché quando fai delle scelte da qualche parte alla fine devi andare se non vuoi sbattere il muso.
ciao iospero
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
iospero ha scritto:Anche se non condivido del tutto quanto scritto da Pansa, perché arrivare a paragonare la figura di Renzi a quella Benito Mussolini, Adolf Hitler e persino Giuseppe Stalin mi sembra esagerato e comunque fuori da ogni logica,
comunque scrivere agli onorevoli della minoranza PD VA BENISSIMO
OK Zione. Procedi!!!
INVII lo scritto agli indirizzi email del parlamento ?
Ho spedito quelli della Camera, ma non quelli del Senato perché sembra che manca la possibilità di inviare e mail.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Smanettiamo un po' il web alla ricerca degli indirizzi. Mettiamoci tutti a disposizione altrimenti avremo fatto solo meta' del ns. lavoro,camillobenso ha scritto:iospero ha scritto:Anche se non condivido del tutto quanto scritto da Pansa, perché arrivare a paragonare la figura di Renzi a quella Benito Mussolini, Adolf Hitler e persino Giuseppe Stalin mi sembra esagerato e comunque fuori da ogni logica,
comunque scrivere agli onorevoli della minoranza PD VA BENISSIMO
OK Zione. Procedi!!!
INVII lo scritto agli indirizzi email del parlamento ?
Ho spedito quelli della Camera, ma non quelli del Senato perché sembra che manca la possibilità di inviare e mail.
Zio, e per Landini che hai pensato?
un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Vi ricordate quando un anno fa dicevo: di Renzi condivido solo la fede calcistica...paolo11 ha scritto:Mia personale opinione.Renzi è peggiore di Berlusconi.
Ciao
Paolo11
Avevo ragione di non fidarmi e temerlo...
OK ZIONE.... Procedi !!!
Chi c’è in linea
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