Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
https://www.youtube.com/watch?v=AzYFeCO5j5M
#5giornia5stelle edizione del 21 Novembre 2014
Ciao
Paolo11
#5giornia5stelle edizione del 21 Novembre 2014
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Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Olé!!!!
CINQUE GIORNI PER BLOCCARE L’ENNESIMO FAVORE CHE IL GOVERNO RENZI HA FATTO ALLE MAFIE IN MATERIA DI SOGGETTI SOTTOPOSTI ALLA VERIFICA ANTIMAFIA.
24/11/2014 di triskel182
IL MOVIMENTO CINQUE STELLE HA
PRESENTATO IN QUESTI GIORNI UN DISEGNO DI LEGGE,
“Modifica al decreto legislativo 6 settembre 2011 n. 159, concernente i soggetti sottoposti alla verifica antimafia”
PER BLOCCARE L’ENNESIMO FAVORE CHE IL GOVERNO RENZI HA FATTO ALLE MAFIE.
L’APPELLO CHE IL MOVIMENTO HA RIVOLTO AL PRESIDENTE DEL SENATO PIERO GRASSO.
“Il 1° ottobre arriva al Senato un decreto legislativo del Governo Renzi che modifica il Codice delle leggi Antimafia (Atto del Governo n. 103). Sul testo è richiesto un parere alla 1^ Commissione Affari Costituzionali e alla 2^ Commissione Giustizia.
Il decreto nasce dalla Legge 13 agosto 2010, n. 136, una delega al Governo in materia di normativa antimafia. Dopo 4 anni l’esecutivo decide di emettere ulteriori correttivi, a dimostrazione di come l’ostacolo non risieda nel Parlamento, ma nel Governo.
Si tratta di una Legge delega ampissima, che all’articolo 2 conferiva al Governo il mandato per promuovere «una completa ricognizione della normativa penale, processuale e amministrativa vigente in materia di contrasto alla criminalità organizzata», senza alcun ulteriore vincolo. Praticamente una delega in bianco.
Il provvedimento del Governo doveva essere un classico processo di routine: l’aggiornamento al tempo attuale di alcune norme, con le dovute correzioni e modifiche. Tuttavia, consultando il testo, fin dal primo articolo ci rendiamo conto che qualcosa non quadra.
La legge istitutiva del Codice delle leggi Antimafia (Decreto Legislativo 6 settembre 2011, n. 159) obbliga le aziende che hanno instaurato rapporti contrattuali con la pubblica amministrazione a produrre una documentazione ed un’informazione antimafia, così come definite dall’articolo 84 del Codice. Il comma 3 dell’articolo 85, in particolare, prevede che «L’informazione antimafia, oltre che ai soggetti di cui ai commi 1 e 2, deve riferirsi anche ai familiari conviventi». Dunque non soltanto al titolare, al direttore tecnico e ad altri soggetti aventi ruoli di responsabilità nell’azienda, ma anche ai parenti con i quali convivono.
Fra i familiari conviventi, il legislatore non aveva distinto i maggiorenni dai minorenni. Pertanto si è reso necessario modificare il Codice in tal senso, e limitare il controllo ai soli familiari maggiorenni. Una cosa semplice semplice.
Ma, come sempre, nottetempo arriva qualcuno che inserisce la fregatura. E così, il Governo Renzi aggiunge 6 parole chiave: «che risiedono nel territorio dello Stato».
In sostanza, se prima la documentazione antimafia doveva essere prodotta per il titolare (ed altri soggetti con responsabilità nell’azienda) e i familiari conviventi, il nuovo decreto del Governo mantiene l’obbligo per il titolare dell’azienda, ma lo limita ai familiari conviventi e maggiorenni dei soli titolari che RISIEDONO NELLO STATO ITALIANO.
Le devastanti conseguenze di questa porcata sono di facile intuizione: per un mafioso sarà sufficiente intestare l’azienda al familiare prestanome e farlo risultare come residente all’estero. Il gioco è fatto: la documentazione antimafia dovrà essere prodotta dal solo titolare e non si estenderà ai familiari di cui il titolare è magari solo un familiare prestanome.
Consapevoli di questo ennesimo regalo alla mafia, abbiamo rivolto pubblicamente le nostre osservazioni alle commissioni 1^ e 2^, riunite in seduta comune. Queste le hanno recepite votando favorevolmente, all’unanimità, un parere che evidenziava la criticità da noi rilevata e proponeva l’eliminazione, dall’articolo, della parte relativa al vincolo di residenza in Italia (Parere all’Atto del Governo n. 103).
Ribadiamo: parere votato favorevolmente all’UNANIMITÀ da due commissioni riunite, in una plenaria di oltre 50 senatori appartenenti a tutte le forze politiche.
Ebbene, il 13 ottobre il decreto legislativo viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (Decreto Legislativo 13 ottobre 2014 n. 153) con l’articolo IMMUTATO. Non è cambiato niente. Il parere delle commissioni riunite del Senato è stato totalmente ignorato dal Governo.
Non è stato solo uno sfregio alle Istituzioni. È una porcata colossale, una strizzatina d’occhio ai mafiosi, che si sa all’estero vivono di prestanomi.
Potevamo noi rimanere in silenzio? No che non potevamo.
La mattina del 19 novembre abbiamo quindi depositato un disegno di legge ad hoc – un solo articolo, 6 paroline da eliminare -, rivolgendo un appello direttamente al Presidente del Senato, Pietro Grasso, affinché intervenisse in prima persona.
Il decreto del Governo sortirà i suoi effetti soltanto a partire dal 26 novembre. Ci sono ancora i tempi tecnici per riparare il danno. Le commissioni Affari costituzionali e Giustizia in seduta congiunta condividono la proposta. Si sono GIÀ espresse, approvando il parere al decreto, poi rimasto inascoltato.
Abbiamo chiesto a Grasso di affidare al più presto il nostro testo alle commissioni in sede deliberante. La Camera avrà poi tempo a sufficienza per muoversi allo stesso modo del Senato, prima dell’entrata in vigore di questo ennesimo, sporco e infame regalo alla mafia.
Il Presidente Grasso ha risposto al nostro appello, assicurandoci che farà tutto quanto è in suo potere per portare il nostro disegno di legge all’approvazione in tempi strettissimi, riservandogli la massima urgenza. Di questo gliene diamo atto. Il popolo italiano, la sua storia, la sua dignità, ringraziano.
Siamo ancora in tempo, possiamo farcela.
Non si tratta soltanto di preservare la dignità istituzionale di un Parlamento succube di un Governo e di un premier mai eletti da nessuno. Certo, è pur sempre un Parlamento eletto con legge incostituzionale. Ma è l’unico organo rappresentativo del Paese, e non manca giorno in cui venga delegittimato e schiacciato da un esecutivo che non rappresenta nessuno, se non i poteri forti che lo tengono in vita.
Ma ancor più è una questione di rispetto nei confronti di coloro che per combattere la mafia hanno sacrificato la propria vita, mentre lo Stato che si onoravano di rappresentare scendeva a patti con i loro boia.
Adesso è solo tempo di agire. Agire al più presto.
PARTITI, QUESTA È UNA BATTAGLIA DI CIVILTÀ.
APPROVIAMO SUBITO IL DDL DEL MOVIMENTO!
CINQUE GIORNI PER BLOCCARE L’ENNESIMO FAVORE CHE IL GOVERNO RENZI HA FATTO ALLE MAFIE IN MATERIA DI SOGGETTI SOTTOPOSTI ALLA VERIFICA ANTIMAFIA.
24/11/2014 di triskel182
IL MOVIMENTO CINQUE STELLE HA
PRESENTATO IN QUESTI GIORNI UN DISEGNO DI LEGGE,
“Modifica al decreto legislativo 6 settembre 2011 n. 159, concernente i soggetti sottoposti alla verifica antimafia”
PER BLOCCARE L’ENNESIMO FAVORE CHE IL GOVERNO RENZI HA FATTO ALLE MAFIE.
L’APPELLO CHE IL MOVIMENTO HA RIVOLTO AL PRESIDENTE DEL SENATO PIERO GRASSO.
“Il 1° ottobre arriva al Senato un decreto legislativo del Governo Renzi che modifica il Codice delle leggi Antimafia (Atto del Governo n. 103). Sul testo è richiesto un parere alla 1^ Commissione Affari Costituzionali e alla 2^ Commissione Giustizia.
Il decreto nasce dalla Legge 13 agosto 2010, n. 136, una delega al Governo in materia di normativa antimafia. Dopo 4 anni l’esecutivo decide di emettere ulteriori correttivi, a dimostrazione di come l’ostacolo non risieda nel Parlamento, ma nel Governo.
Si tratta di una Legge delega ampissima, che all’articolo 2 conferiva al Governo il mandato per promuovere «una completa ricognizione della normativa penale, processuale e amministrativa vigente in materia di contrasto alla criminalità organizzata», senza alcun ulteriore vincolo. Praticamente una delega in bianco.
Il provvedimento del Governo doveva essere un classico processo di routine: l’aggiornamento al tempo attuale di alcune norme, con le dovute correzioni e modifiche. Tuttavia, consultando il testo, fin dal primo articolo ci rendiamo conto che qualcosa non quadra.
La legge istitutiva del Codice delle leggi Antimafia (Decreto Legislativo 6 settembre 2011, n. 159) obbliga le aziende che hanno instaurato rapporti contrattuali con la pubblica amministrazione a produrre una documentazione ed un’informazione antimafia, così come definite dall’articolo 84 del Codice. Il comma 3 dell’articolo 85, in particolare, prevede che «L’informazione antimafia, oltre che ai soggetti di cui ai commi 1 e 2, deve riferirsi anche ai familiari conviventi». Dunque non soltanto al titolare, al direttore tecnico e ad altri soggetti aventi ruoli di responsabilità nell’azienda, ma anche ai parenti con i quali convivono.
Fra i familiari conviventi, il legislatore non aveva distinto i maggiorenni dai minorenni. Pertanto si è reso necessario modificare il Codice in tal senso, e limitare il controllo ai soli familiari maggiorenni. Una cosa semplice semplice.
Ma, come sempre, nottetempo arriva qualcuno che inserisce la fregatura. E così, il Governo Renzi aggiunge 6 parole chiave: «che risiedono nel territorio dello Stato».
In sostanza, se prima la documentazione antimafia doveva essere prodotta per il titolare (ed altri soggetti con responsabilità nell’azienda) e i familiari conviventi, il nuovo decreto del Governo mantiene l’obbligo per il titolare dell’azienda, ma lo limita ai familiari conviventi e maggiorenni dei soli titolari che RISIEDONO NELLO STATO ITALIANO.
Le devastanti conseguenze di questa porcata sono di facile intuizione: per un mafioso sarà sufficiente intestare l’azienda al familiare prestanome e farlo risultare come residente all’estero. Il gioco è fatto: la documentazione antimafia dovrà essere prodotta dal solo titolare e non si estenderà ai familiari di cui il titolare è magari solo un familiare prestanome.
Consapevoli di questo ennesimo regalo alla mafia, abbiamo rivolto pubblicamente le nostre osservazioni alle commissioni 1^ e 2^, riunite in seduta comune. Queste le hanno recepite votando favorevolmente, all’unanimità, un parere che evidenziava la criticità da noi rilevata e proponeva l’eliminazione, dall’articolo, della parte relativa al vincolo di residenza in Italia (Parere all’Atto del Governo n. 103).
Ribadiamo: parere votato favorevolmente all’UNANIMITÀ da due commissioni riunite, in una plenaria di oltre 50 senatori appartenenti a tutte le forze politiche.
Ebbene, il 13 ottobre il decreto legislativo viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (Decreto Legislativo 13 ottobre 2014 n. 153) con l’articolo IMMUTATO. Non è cambiato niente. Il parere delle commissioni riunite del Senato è stato totalmente ignorato dal Governo.
Non è stato solo uno sfregio alle Istituzioni. È una porcata colossale, una strizzatina d’occhio ai mafiosi, che si sa all’estero vivono di prestanomi.
Potevamo noi rimanere in silenzio? No che non potevamo.
La mattina del 19 novembre abbiamo quindi depositato un disegno di legge ad hoc – un solo articolo, 6 paroline da eliminare -, rivolgendo un appello direttamente al Presidente del Senato, Pietro Grasso, affinché intervenisse in prima persona.
Il decreto del Governo sortirà i suoi effetti soltanto a partire dal 26 novembre. Ci sono ancora i tempi tecnici per riparare il danno. Le commissioni Affari costituzionali e Giustizia in seduta congiunta condividono la proposta. Si sono GIÀ espresse, approvando il parere al decreto, poi rimasto inascoltato.
Abbiamo chiesto a Grasso di affidare al più presto il nostro testo alle commissioni in sede deliberante. La Camera avrà poi tempo a sufficienza per muoversi allo stesso modo del Senato, prima dell’entrata in vigore di questo ennesimo, sporco e infame regalo alla mafia.
Il Presidente Grasso ha risposto al nostro appello, assicurandoci che farà tutto quanto è in suo potere per portare il nostro disegno di legge all’approvazione in tempi strettissimi, riservandogli la massima urgenza. Di questo gliene diamo atto. Il popolo italiano, la sua storia, la sua dignità, ringraziano.
Siamo ancora in tempo, possiamo farcela.
Non si tratta soltanto di preservare la dignità istituzionale di un Parlamento succube di un Governo e di un premier mai eletti da nessuno. Certo, è pur sempre un Parlamento eletto con legge incostituzionale. Ma è l’unico organo rappresentativo del Paese, e non manca giorno in cui venga delegittimato e schiacciato da un esecutivo che non rappresenta nessuno, se non i poteri forti che lo tengono in vita.
Ma ancor più è una questione di rispetto nei confronti di coloro che per combattere la mafia hanno sacrificato la propria vita, mentre lo Stato che si onoravano di rappresentare scendeva a patti con i loro boia.
Adesso è solo tempo di agire. Agire al più presto.
PARTITI, QUESTA È UNA BATTAGLIA DI CIVILTÀ.
APPROVIAMO SUBITO IL DDL DEL MOVIMENTO!
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Regionali 2014, Artini (M5s): “Non si può continuare a dire che va tutto bene”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11 ... e/1230970/
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Dopo la perdita di 400mila voti in Emilia e il flop in Calabria, emergono nuovamente problemi all'interno.
Aspettiamo il commento di Paolo che è più addentro.
Aspettiamo il commento di Paolo che è più addentro.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Ciao Camillobenso.M5S. Due cose.
Sinceramente non riesco a capire quell'astensione.
Posso fare delle ipotesi.
Forse è mancata la partecipazione nelle TV del M5S.Non tutti hanno un computer o altro con la crisi che c'è.Molti hanno tolto direttamente il telefono fisso.Altri che lavorano sono pendolari, non vedono l'ora di andare a casa.Quindi non stanno davanti a un computer, non ricevono le Mail del movimento di quello che dicono nelle due camere.
Quando si sente dire che sono tutti uguali, questo non è vero. O non sono informati oppure volevano far capire a Renzi che stà calando il suo consenso congelando il voto.
Se con tutti gli scandali che escono ogni giorno la gente continua a votare gli stessi partiti, forse non abbiamo nessuna speranza che cambi qualcosa in questo paese.Oggi ho sentito al TG3: Precari della scuola, l’ultimatum dell’Europa.Quindi Renzi questa cosa la doveva fare per forsa.Invece di farla passare come un provvedimento da lui proposto.
Ci stiamo Americanizzando anche nella partecipazione al voto.Prima i convegni con cena da 1000 euro ora questo.
Negli Usa aumenta il razzismo si è visto questi giorni,noi gli stiamo andando dietro.
A mio avviso si stava meglio quando c'erano i due blocchi.
https://www.youtube.com/watch?v=dQTMgLh ... ploademail
Ciao
Paolo11
Sinceramente non riesco a capire quell'astensione.
Posso fare delle ipotesi.
Forse è mancata la partecipazione nelle TV del M5S.Non tutti hanno un computer o altro con la crisi che c'è.Molti hanno tolto direttamente il telefono fisso.Altri che lavorano sono pendolari, non vedono l'ora di andare a casa.Quindi non stanno davanti a un computer, non ricevono le Mail del movimento di quello che dicono nelle due camere.
Quando si sente dire che sono tutti uguali, questo non è vero. O non sono informati oppure volevano far capire a Renzi che stà calando il suo consenso congelando il voto.
Se con tutti gli scandali che escono ogni giorno la gente continua a votare gli stessi partiti, forse non abbiamo nessuna speranza che cambi qualcosa in questo paese.Oggi ho sentito al TG3: Precari della scuola, l’ultimatum dell’Europa.Quindi Renzi questa cosa la doveva fare per forsa.Invece di farla passare come un provvedimento da lui proposto.
Ci stiamo Americanizzando anche nella partecipazione al voto.Prima i convegni con cena da 1000 euro ora questo.
Negli Usa aumenta il razzismo si è visto questi giorni,noi gli stiamo andando dietro.
A mio avviso si stava meglio quando c'erano i due blocchi.
https://www.youtube.com/watch?v=dQTMgLh ... ploademail
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Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Chi non restituisce parte del proprio stipendio come tutti gli altri, non solo viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari M5S, ma impedisce a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro oltre a tradire un patto con gli elettori.
I cittadini deputati Massimo Artini e Paola Pinna stanno violando da troppo tempo il codice di comportamento dei Parlamentari M5S sulla restituzione di parte dello stipendio liberamente sottoscritta al momento della loro candidatura senza la cui accettazione non sarebbero stati candidati. Finora, con i 10 milioni di euro restituiti dagli altri cittadini parlamentari, il MoVimento 5 Stelle ha creato lavoro con i fatti, finanziando la nascita di nuove imprese, uno sbocco per ragazzi disoccupati. Nelle prossime settimane sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico saranno disponibili (finalmente...) i moduli per presentare la propria idea imprenditoriale e vedersela finanziata con parte degli stipendi dei cittadini parlamentari M5S (stiamo aspettando l’ultimo regolamento attuativo, se non si daranno una mossa faremo un altro sit-in davanti al al Ministero).
Chi non restituisce parte del proprio stipendio come tutti gli altri, non solo viola il codice di comportamento dei parlamentari M5S, ma impedisce a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro.
Nel Movimento 5 Stelle le regole vengono prima di ogni cosa ed è inaccettabile che la cittadina deputata Paola Pinna non faccia bonifici sul fondo per il microcredito da quasi un anno al contrario di tutti gli altri parlamentari che hanno restituito una media di 50.000 euro a testa.
Massimo Artini invece da gennaio ha applicato un sistema di rendicontazione personale dove, mancano all’appello 7.000 euro. Nonostante i solleciti del capogruppo e dello staff ad attenersi alle regole, come potete verificare , il cittadino deputato Artini continua a non utilizzare il portale online per le rendicontazioni e quindi a non restituire i rimborsi spese.
La mancanza di parola rispetto alle regole del codice di comportamento e verso gli altri eletti in Parlamento è evidente ed è una situazione che non può più continuare. Ti si chiede per questo di esprimerti sulla permanenza di Pinna e di Artini nel Movimento 5 Stelle.
Chi non restituisce parte del proprio stipendio (come tutti gli altri) viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari M5S, impedisce in questo caso a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro oltre a tradire un patto con chi lo ha eletto. Un comportamento non ammissibile in generale, ma intollerabile per un portavoce del M5S.
Quindi valuta: Sei d'accordo che Pinna e Artini NON possano rimanere nel Movimento 5 Stelle? Vota ora!
La votazione sarà attiva fino alle 19.
http://www.beppegrillo.it/
-------------------------------
Ho votato SI.Fuori
Ciao
Paolo11
I cittadini deputati Massimo Artini e Paola Pinna stanno violando da troppo tempo il codice di comportamento dei Parlamentari M5S sulla restituzione di parte dello stipendio liberamente sottoscritta al momento della loro candidatura senza la cui accettazione non sarebbero stati candidati. Finora, con i 10 milioni di euro restituiti dagli altri cittadini parlamentari, il MoVimento 5 Stelle ha creato lavoro con i fatti, finanziando la nascita di nuove imprese, uno sbocco per ragazzi disoccupati. Nelle prossime settimane sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico saranno disponibili (finalmente...) i moduli per presentare la propria idea imprenditoriale e vedersela finanziata con parte degli stipendi dei cittadini parlamentari M5S (stiamo aspettando l’ultimo regolamento attuativo, se non si daranno una mossa faremo un altro sit-in davanti al al Ministero).
Chi non restituisce parte del proprio stipendio come tutti gli altri, non solo viola il codice di comportamento dei parlamentari M5S, ma impedisce a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro.
Nel Movimento 5 Stelle le regole vengono prima di ogni cosa ed è inaccettabile che la cittadina deputata Paola Pinna non faccia bonifici sul fondo per il microcredito da quasi un anno al contrario di tutti gli altri parlamentari che hanno restituito una media di 50.000 euro a testa.
Massimo Artini invece da gennaio ha applicato un sistema di rendicontazione personale dove, mancano all’appello 7.000 euro. Nonostante i solleciti del capogruppo e dello staff ad attenersi alle regole, come potete verificare , il cittadino deputato Artini continua a non utilizzare il portale online per le rendicontazioni e quindi a non restituire i rimborsi spese.
La mancanza di parola rispetto alle regole del codice di comportamento e verso gli altri eletti in Parlamento è evidente ed è una situazione che non può più continuare. Ti si chiede per questo di esprimerti sulla permanenza di Pinna e di Artini nel Movimento 5 Stelle.
Chi non restituisce parte del proprio stipendio (come tutti gli altri) viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari M5S, impedisce in questo caso a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro oltre a tradire un patto con chi lo ha eletto. Un comportamento non ammissibile in generale, ma intollerabile per un portavoce del M5S.
Quindi valuta: Sei d'accordo che Pinna e Artini NON possano rimanere nel Movimento 5 Stelle? Vota ora!
La votazione sarà attiva fino alle 19.
http://www.beppegrillo.it/
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Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Le foto dei Bonifici ...
http://www.repubblica.it/politica/2014/ ... f=HREA-1#1
L'ennesimo autogol del M5S che pensa agli scontrini!
Ormai la crisi che c'è nel M5S si sta creando un vuoto politico che fra poco sarà riempito ...
Da chi?
E' questo il vero problema.
Potevano cambiare l'Italia ... se fossero stati un po' più intelligenti e non si fossero rimasti agli scontrini sarebbero entrati nel Governo ed imposto una legge anti-corruzione che avrebbe fatto risparmiare centinaia di miliardi di euro anziché fermarsi sulle migliaia degli stipendi dei deputati ...
Semplicemente ridicoli ... come il loro capo!
http://www.repubblica.it/politica/2014/ ... f=HREA-1#1
L'ennesimo autogol del M5S che pensa agli scontrini!
Ormai la crisi che c'è nel M5S si sta creando un vuoto politico che fra poco sarà riempito ...
Da chi?
E' questo il vero problema.
Potevano cambiare l'Italia ... se fossero stati un po' più intelligenti e non si fossero rimasti agli scontrini sarebbero entrati nel Governo ed imposto una legge anti-corruzione che avrebbe fatto risparmiare centinaia di miliardi di euro anziché fermarsi sulle migliaia degli stipendi dei deputati ...
Semplicemente ridicoli ... come il loro capo!
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Il M5S allo sfascio ... farà compagnia al PD e a FI ... e Salvini gode!
da Huffington Post
La replica di Pinna. "Io le regole le ho sempre rispettate, i soldi li ho restituiti come previsto. Sono loro che le stanno violando visto che", sulla procedura di espulsione, "non stanno passando per l'assemblea come previsto da Statuto M5S". Così la deputata 5 Stelle Paola Pinna commenta a caldo, all'Adnkronos, l'avvio della procedura di espulsione nei suoi confronti e del collega Massimo Artini. "Sanno benissimo che ho restituito - accusa Pinna - abbiamo chiesto dei chiarimenti rispetto al blog sulla adesione a 'tirendiconto' e stiamo solo aspettando delle risposte. Tutti i bonifici sono sul mio blog fino al mese di settembre, 'paolapinna.it'. Non è vero che non ho restituito, anzi: ho rendicontato fino a settembre, tre mesi in più rispetto all'aggiornamento dei dati sul blog di Grillo".
Dunque, sul blog, "c'è scritto il falso, io la restituzione l'ho fatta puntualmente. Tutti i documenti, comprese le contabili dei bonifici, sono caricate sul mio blog". I soldi restituiti da Pinna sono "in parte andati al fondo per le Pmi", come previsto dal Movimento, "e in parte alla Caritas, perché ho ritenuto necessario che anche chi non possiede un'impresa, chi è disoccupato, venisse aiutato. Io li ho dunque destinati, in parte, anche alle persone che non possono rivolgersi a una banca per chiedere dei soldi e non hanno accesso a quel conto" per le Pmi. "Io le regole le ho sempre rispettate, loro le stanno violando", ribadisce.
...
l sindaco di Parma Federico Pizzarotti, "vittima" anche lui di un post molto contestato sul blog di Grillo, ha chiesto, tra le righe, al leader M5S di frenarsi: "Spero che qualcuno riprenda lucidità e si fermi in tempo. Non ho sacrificato parte della mia vita per vedere accadere tutto questo", scrive su twitter.
...
Le accuse a Grillo dopo le Regionali. Il tempismo è sospetto: Artini e Pinna sono tra i parlamentari del Movimento che hanno lanciato accuse dirette a Grillo dopo il negativo risultato elettorale dei Cinque Stelle alle elezioni regionali. Artini ha attaccato duramente il blog di Beppe Grillo, dicendo che scrive "cavolate": "La gente sul territorio non è arrabbiata, di più", ce l'ha "con chi si inventa una cavolata come quella di Mussolini che non ha ucciso Matteotti da mettere sul sito il giorno in cui ci sarebbe da parlare della sconfitta elettorale. Immagino ce l'avessero nel cassetto da mesi". "Voglio che si rifletta su quello che è successo, e lo voglio da almeno un anno. Avevo posto il problema già a ottobre 2013, dopo le elezioni in Basilicata. Il punto è che non riusciamo ad avere la credibilità che ci meritiamo. Anche stavolta, non siamo stati credibili. E visibili".
Anche la Pinna si era scagliata contro la comunicazione grillina: il movimento "perde pezzi, è inutile nasconderlo. Da interpreti della protesta e da unica alternativa credibile a un sistema corrotto e inefficace, dominato da un malaffare lontano dalle istanze dei cittadini, siamo diventati marginali sulla scena politica. Ci siamo auto-condannati all`esclusione rinunciando al nostro ruolo di innovatori, che è stato usurpato da chi oggi inneggia a un 2 a 0 che non c`è o da chi festeggia dicendo 'ho fatto meglio dell`Umberto e anche del Silvio'. Dicono che diamo 'un`immagine di stallo aggravata da una comunicazione confusa'. E non è la cattiva stampa a farlo, o i giornali di regime. E` il voto di quelli che erano gli unici nostri alleati, gli italiani, stanchi di essere arringati da questo e da quest`altro capopopolo e desiderosi di vedere le cose cambiare in meglio".
da Huffington Post
La replica di Pinna. "Io le regole le ho sempre rispettate, i soldi li ho restituiti come previsto. Sono loro che le stanno violando visto che", sulla procedura di espulsione, "non stanno passando per l'assemblea come previsto da Statuto M5S". Così la deputata 5 Stelle Paola Pinna commenta a caldo, all'Adnkronos, l'avvio della procedura di espulsione nei suoi confronti e del collega Massimo Artini. "Sanno benissimo che ho restituito - accusa Pinna - abbiamo chiesto dei chiarimenti rispetto al blog sulla adesione a 'tirendiconto' e stiamo solo aspettando delle risposte. Tutti i bonifici sono sul mio blog fino al mese di settembre, 'paolapinna.it'. Non è vero che non ho restituito, anzi: ho rendicontato fino a settembre, tre mesi in più rispetto all'aggiornamento dei dati sul blog di Grillo".
Dunque, sul blog, "c'è scritto il falso, io la restituzione l'ho fatta puntualmente. Tutti i documenti, comprese le contabili dei bonifici, sono caricate sul mio blog". I soldi restituiti da Pinna sono "in parte andati al fondo per le Pmi", come previsto dal Movimento, "e in parte alla Caritas, perché ho ritenuto necessario che anche chi non possiede un'impresa, chi è disoccupato, venisse aiutato. Io li ho dunque destinati, in parte, anche alle persone che non possono rivolgersi a una banca per chiedere dei soldi e non hanno accesso a quel conto" per le Pmi. "Io le regole le ho sempre rispettate, loro le stanno violando", ribadisce.
...
l sindaco di Parma Federico Pizzarotti, "vittima" anche lui di un post molto contestato sul blog di Grillo, ha chiesto, tra le righe, al leader M5S di frenarsi: "Spero che qualcuno riprenda lucidità e si fermi in tempo. Non ho sacrificato parte della mia vita per vedere accadere tutto questo", scrive su twitter.
...
Le accuse a Grillo dopo le Regionali. Il tempismo è sospetto: Artini e Pinna sono tra i parlamentari del Movimento che hanno lanciato accuse dirette a Grillo dopo il negativo risultato elettorale dei Cinque Stelle alle elezioni regionali. Artini ha attaccato duramente il blog di Beppe Grillo, dicendo che scrive "cavolate": "La gente sul territorio non è arrabbiata, di più", ce l'ha "con chi si inventa una cavolata come quella di Mussolini che non ha ucciso Matteotti da mettere sul sito il giorno in cui ci sarebbe da parlare della sconfitta elettorale. Immagino ce l'avessero nel cassetto da mesi". "Voglio che si rifletta su quello che è successo, e lo voglio da almeno un anno. Avevo posto il problema già a ottobre 2013, dopo le elezioni in Basilicata. Il punto è che non riusciamo ad avere la credibilità che ci meritiamo. Anche stavolta, non siamo stati credibili. E visibili".
Anche la Pinna si era scagliata contro la comunicazione grillina: il movimento "perde pezzi, è inutile nasconderlo. Da interpreti della protesta e da unica alternativa credibile a un sistema corrotto e inefficace, dominato da un malaffare lontano dalle istanze dei cittadini, siamo diventati marginali sulla scena politica. Ci siamo auto-condannati all`esclusione rinunciando al nostro ruolo di innovatori, che è stato usurpato da chi oggi inneggia a un 2 a 0 che non c`è o da chi festeggia dicendo 'ho fatto meglio dell`Umberto e anche del Silvio'. Dicono che diamo 'un`immagine di stallo aggravata da una comunicazione confusa'. E non è la cattiva stampa a farlo, o i giornali di regime. E` il voto di quelli che erano gli unici nostri alleati, gli italiani, stanchi di essere arringati da questo e da quest`altro capopopolo e desiderosi di vedere le cose cambiare in meglio".
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Vero o falso quanto scrive Scanzi?
M5S: la Tv serve, ma chi la sa fare?
(Andrea Scanzi).
27/11/2014 di triskel182
La vicenda M5S-tivù sta diventando sempre più uno psicodramma. Ci mancava solo lo scontro tra Walter Rizzetto e Beppe Grillo. Non ha fatto mancare il suo pensiero anche Serenella Fucksia, instancabile disboscatrice di consensi. In attesa di comprendere perché Tafazzi sia diventato lo stratega del Movimento 5 Stelle, sorge una curiosità: non è che, per caso, Grillo e Casaleggio non vogliono che i parlamentari vadano in tivù perché li ritengono inefficaci? All’inizio era così e, per acquisire consensi, bastava che Grillo costringesse la tivù a parlare di lui. Poi però qualcosa, anzi molto, è cambiato. Il “no” alla tivù, spiegato più volte in cervellotici post sul blog di Grillo, ha certo una valenza ideologica per Casaleggio, secondo il quale la tivù è morta come pure i giornali.
I talk show agonizzano. Tutto vero o verosimile. Come è vero che, nonostante la tivù, il M5S ha perso le Europee. Certo, però a maggio ha superato il 20%: sarebbe accaduto senza tivù? Oltretutto quello che inciampò sul traguardo fu Grillo da Vespa, mica la Taverna a UnoMattina. CASALEGGIO è persona intelligente e dunque sa che, per quanto sofferente, la televisione è ancora un proscenio irrinunciabile. Non andarci è masochismo puro. Ancor più considerando che M5S ha percentuali fiammeggianti tra i giovani ma tra gli over 50 lo votano in pochi: come fai a convincere il nonno di Rigutino e la casalinga di Voghera se non vai in tivù? C’è però qualcosa di più. Grillo e Casaleggio, forse, temono che la tivù sia ancora indigesta a molti “cittadini 5Stelle”. Dal febbraio 2013 a oggi è cresciuta una classe politica “grillina” in grado di maneggiare la tivù oppure no? I 5Stelle, al momento, frequentano pigramente solo tiggì e trasmissioni locali: ci sanno fare? A volte sì, a volte no. È qualcosa che, su scala nazionale, si può dire anche dei “giovani” Pd e Forza Italia. Il livello è francamente avvilente. I migliori politici quarantenni, in tivù, sono Renzi e Salvini. Entrambi leader, entrambi solitamente ben trattati da chi gestisce i salotti televisivi (cosa che non capita ai 5Stelle, e questo non gli facilita il compito). Salvini, ormai, vive in tivù. E si guarda bene dal mandarci altri parlamentari leghisti, perché ne conosce l’impalpabilità. Renzi, al contrario, lascia che il piccolo schermo sia invaso da marginalissimi yesmen e comicissime vestali. Tra i pochi a salvarsi ci sono Richetti, Taddei e forse la Serracchiani. Il resto è uno strazio. È vero che, se in tivù ci vanno le Picierno e le Lara Comi, le Moretti e i Kalid Chaouki, ci possono davvero andare tutti. Ma proprio tutti. E dunque la paura di Grillo e Casaleggio è forse ingiustificata. Resta però il problema della resa televisiva, ancor più per un movimento che non gode di stampa favorevole e dunque deve sempre risultare perfetto: se la Picierno dice una sciocchezza è normale, se la dice la Taverna la ammazzano. ALLO STATO ATTUALE i 5Stelle sono rappresentati in tivù soltanto da supporter che più parlano e più sottraggono voti. È il caso di Becchi, autentico e ormai tenero Comunardo Niccolai grillino. Ed è ancora più il caso di tal Martinelli, che Mediaset chiama giustamente in continuazione perché la sua capacità di disintegrare consenso è instancabile. La tivù non è né un bene né un male in sé: è uno strumento. O lo sai usare o è bene che te ne stai a casa. La Santanchè sapeva (sa?) domarlo, Mario Giarrusso proprio no. Molti 5Stelle sono preparati, ma questo non li rende automaticamente adatti alla tivù: sono sport diversi. Chi è che, tra i 5Stelle, sa essere efficace? Di sicuro il manga-cyborg Luigi Di Maio. Alessandro Di Battista, efficace da Mentana e Santoro. Nicola Morra, bravo da Mentana e meno da Formigli; Giulia Sarti, convincente a Otto e mezzo (soprattutto sulla giustizia): Barbara Lezzi, rutilante a Porta a Porta. Crimi e Lombardi mediaticamente sono l’antimateria, mentre funzionano Toninelli (anche se troppo nozionistico-cerebrale) e Villarosa. Fico è televisivamente respingente perché ha l’aria del talebano duropurista, idem Laura Castelli. Pizzarotti ci sa fare, ma è detestato dai piani alti. I 5Stelle devono fare tivù come tutti. Più ritarderanno questa scelta e più scenderanno. Avendo però quasi tutti contro, e non potendosi permettere le Picierno, dovranno rivelarsi assai bravi. Al momento, di “cartucce mediatiche”, ne hanno qualcuna: non moltissime, però. E forse anche per questo Grillo e Casaleggio perseguono in questo bizzarro Aventino.
Da Il Fatto Quotidiano del 27/11/2014.
M5S: la Tv serve, ma chi la sa fare?
(Andrea Scanzi).
27/11/2014 di triskel182
La vicenda M5S-tivù sta diventando sempre più uno psicodramma. Ci mancava solo lo scontro tra Walter Rizzetto e Beppe Grillo. Non ha fatto mancare il suo pensiero anche Serenella Fucksia, instancabile disboscatrice di consensi. In attesa di comprendere perché Tafazzi sia diventato lo stratega del Movimento 5 Stelle, sorge una curiosità: non è che, per caso, Grillo e Casaleggio non vogliono che i parlamentari vadano in tivù perché li ritengono inefficaci? All’inizio era così e, per acquisire consensi, bastava che Grillo costringesse la tivù a parlare di lui. Poi però qualcosa, anzi molto, è cambiato. Il “no” alla tivù, spiegato più volte in cervellotici post sul blog di Grillo, ha certo una valenza ideologica per Casaleggio, secondo il quale la tivù è morta come pure i giornali.
I talk show agonizzano. Tutto vero o verosimile. Come è vero che, nonostante la tivù, il M5S ha perso le Europee. Certo, però a maggio ha superato il 20%: sarebbe accaduto senza tivù? Oltretutto quello che inciampò sul traguardo fu Grillo da Vespa, mica la Taverna a UnoMattina. CASALEGGIO è persona intelligente e dunque sa che, per quanto sofferente, la televisione è ancora un proscenio irrinunciabile. Non andarci è masochismo puro. Ancor più considerando che M5S ha percentuali fiammeggianti tra i giovani ma tra gli over 50 lo votano in pochi: come fai a convincere il nonno di Rigutino e la casalinga di Voghera se non vai in tivù? C’è però qualcosa di più. Grillo e Casaleggio, forse, temono che la tivù sia ancora indigesta a molti “cittadini 5Stelle”. Dal febbraio 2013 a oggi è cresciuta una classe politica “grillina” in grado di maneggiare la tivù oppure no? I 5Stelle, al momento, frequentano pigramente solo tiggì e trasmissioni locali: ci sanno fare? A volte sì, a volte no. È qualcosa che, su scala nazionale, si può dire anche dei “giovani” Pd e Forza Italia. Il livello è francamente avvilente. I migliori politici quarantenni, in tivù, sono Renzi e Salvini. Entrambi leader, entrambi solitamente ben trattati da chi gestisce i salotti televisivi (cosa che non capita ai 5Stelle, e questo non gli facilita il compito). Salvini, ormai, vive in tivù. E si guarda bene dal mandarci altri parlamentari leghisti, perché ne conosce l’impalpabilità. Renzi, al contrario, lascia che il piccolo schermo sia invaso da marginalissimi yesmen e comicissime vestali. Tra i pochi a salvarsi ci sono Richetti, Taddei e forse la Serracchiani. Il resto è uno strazio. È vero che, se in tivù ci vanno le Picierno e le Lara Comi, le Moretti e i Kalid Chaouki, ci possono davvero andare tutti. Ma proprio tutti. E dunque la paura di Grillo e Casaleggio è forse ingiustificata. Resta però il problema della resa televisiva, ancor più per un movimento che non gode di stampa favorevole e dunque deve sempre risultare perfetto: se la Picierno dice una sciocchezza è normale, se la dice la Taverna la ammazzano. ALLO STATO ATTUALE i 5Stelle sono rappresentati in tivù soltanto da supporter che più parlano e più sottraggono voti. È il caso di Becchi, autentico e ormai tenero Comunardo Niccolai grillino. Ed è ancora più il caso di tal Martinelli, che Mediaset chiama giustamente in continuazione perché la sua capacità di disintegrare consenso è instancabile. La tivù non è né un bene né un male in sé: è uno strumento. O lo sai usare o è bene che te ne stai a casa. La Santanchè sapeva (sa?) domarlo, Mario Giarrusso proprio no. Molti 5Stelle sono preparati, ma questo non li rende automaticamente adatti alla tivù: sono sport diversi. Chi è che, tra i 5Stelle, sa essere efficace? Di sicuro il manga-cyborg Luigi Di Maio. Alessandro Di Battista, efficace da Mentana e Santoro. Nicola Morra, bravo da Mentana e meno da Formigli; Giulia Sarti, convincente a Otto e mezzo (soprattutto sulla giustizia): Barbara Lezzi, rutilante a Porta a Porta. Crimi e Lombardi mediaticamente sono l’antimateria, mentre funzionano Toninelli (anche se troppo nozionistico-cerebrale) e Villarosa. Fico è televisivamente respingente perché ha l’aria del talebano duropurista, idem Laura Castelli. Pizzarotti ci sa fare, ma è detestato dai piani alti. I 5Stelle devono fare tivù come tutti. Più ritarderanno questa scelta e più scenderanno. Avendo però quasi tutti contro, e non potendosi permettere le Picierno, dovranno rivelarsi assai bravi. Al momento, di “cartucce mediatiche”, ne hanno qualcuna: non moltissime, però. E forse anche per questo Grillo e Casaleggio perseguono in questo bizzarro Aventino.
Da Il Fatto Quotidiano del 27/11/2014.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
https://www.beppegrillo.it/tirendiconto ... betico.php
Qui si vede i vuoti.SE chi di dovere non ha aggiornato la tabella Deve pagare.
Ciao
Paolo11
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