LA LUNGA AGONIA ITALIANA
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA
https://www.youtube.com/watch?v=t12gVpK ... ploademail
#StopTTIP, ecco perchè bisogna fare luce su questo trattato
Pubblicato il 02 dic 2014
Questo è il titolo dell'incontro che si è tenuto il 2 dicembre 2014 presso la sala ISMA (Santa Maria in Aquiro) in Piazza Capranica a Roma. Promosso dalla portavoce M5S al Senato Elena Fattori (vice presidente Commissione Politiche UE - M5S) con la partecipazione del deputato Filippo Gallinella
.............................
Ciao
Paolo11
#StopTTIP, ecco perchè bisogna fare luce su questo trattato
Pubblicato il 02 dic 2014
Questo è il titolo dell'incontro che si è tenuto il 2 dicembre 2014 presso la sala ISMA (Santa Maria in Aquiro) in Piazza Capranica a Roma. Promosso dalla portavoce M5S al Senato Elena Fattori (vice presidente Commissione Politiche UE - M5S) con la partecipazione del deputato Filippo Gallinella
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Paolo11
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA
Presumo che iospero si riferisca a questo http://centopassi.forumattivo.it/t21273 ... a-svizzera ma se non lo fosse lo pregherei ad inserire il linkcamillobenso ha scritto: .....cita l'articolo......
Detto questo, per un paese che vive come un paradiso fiscale in cui le banche scoppiano o scoppiavano di soldi, fosse anche così,(?) tutto questo sicuramente ha reso facile qualsiasi riforma e quindi anche l'abbassamento fiscale.
Se poi aggiungiamo a tutto questo una mentalità diversa e perdipiu una federazione compiuta in cui ognuno se la può gestire anche in concorrenza fra di loro, credo che qualsiasi cosa possibile possa essere fattibile.
Cmq sarebbe da approfondire ulteriormente questo perché sono pochi i riferimenti su un tema di questa portata.
Da noi, come dicono alcuni, proporre tutto questo, ammesso che possa essere il top della gestione, sarebbe irrealistico sia per le culture diverse regione da regione sia per l'incrudimento di una certa mentalità politica che parte dal basso per finire all'alto.
Se qualcuno sperava (come fanno osservare nel link)che questo potesse essere possibile nelle regioni settentrionali, dopo i fatti di Venezia col Mose e di Milano con l'Expo, anche questa possibilità è' costretta a svanire.
Siamo quindi destinati ad affondare e quindi annegare per non saper nuotare o abbiamo ancora qualche chance?
Un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA
una nuova norimberga questa volta per prevenire
http://www.formiche.net/2014/12/02/perc ... orimberga/
http://www.formiche.net/2014/12/02/perc ... orimberga/
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA
Ma avete visto che schifo a Roma?
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA
Maucat ha scritto:Ma avete visto che schifo a Roma?
Penso che gli italiani siano stremati, ogni reazione è inibita.
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA
Ecco cosa bisogna capovolgere
Redditi: per ogni euro ai più poveri ne vanno 10 ai più ricchi. Così l'Italia ha perso 7 punti di crescita
Il rapporto dell'Ocse sulle disuguaglianze e sul loro impatto sulla crescita economica. La forbice tra chi ha più e chi ha meno non è mai stata così ampia negli ultimi trent'anni
di RAFFAELE RICCIARDI
09 dicembre 2014
MILANO - Negli ultimi trent'anni la forbice tra i più ricchi e i più poveri non è mai stata così ampia. Oggi, in Italia, il rapporto tra il reddito medio del 10% più abbiente della popolazione e il 10% più povero è di 10 a 1. Nell'area Ocse è solo leggermente più equilibrato, al livello di 9 volte e mezzo. Negli anni Ottanta, per intendersi, si era a un rapporto di 7 a 1.
Le cose sono andate peggiorando con la crisi economica, che non ha certo livellato l'andamento. Da una tabella allegata al rapporto Ocse su "Disuguaglianze e crescita", infatti, si vede che nel periodo precrisi (dalla metà degli anni Ottanta al 2007/2008), a fronte di una crescita media del reddito disponibile dello 0,8%, in Italia il 10% più ricco ha registrato un +1,1% e la fetta più povera della popolazione solo un +0,2%. Dopo la crisi, se sul totale della popolazione la perdita annua è stata dell'1,5% del reddito, i più poveri hanno patito un -3,9% e i più ricchi hanno tenuto meglio con un -0,8%.
Questa situazione, denunciata dall'Organizzazione parigina, non è solamente l'evidente fallimento dell'idea di redistribuzione della ricchezza, cioè una diagnosi che pare confermare le tesi annunciate con grande successo di pubblico dall'economista Thomas Piketty. La profonda disuguaglianza di trattamento economico è anche una pesante zavorra alla crescita economica.
L'Ocse ricorda infatti che la forbice aumenta non solo se si guarda al rapporto dei salari sopra enunciato. Ma è lampante anche usando il coefficiente di Gini, cioè una misurazione delle diseguaglianze che varia da zero - dove tutti hanno lo stesso reddito - a uno - dove tutto il reddito va a una persona -. Ebbene, nei Paesi Ocse negli anni Ottanta il coefficiente era a quota 0,29 e nel 2011/2012 è cresciuto di tre punti, a 0,32.
La crescita di medio termine ne è stata gravemente compromessa: i tre punti di aumento del coefficiente, spia della crescita delle ineguaglianze nell'ultimo ventennio, significano una perdita di Pil dello 0,35% annuo per 25 anni successivi. La crescita cumulata si vede così erodere 8,5 punti percentuali. Per l'Italia, il calcolo dell'Ocse stima che l'accentuarsi delle diseguaglianze abbia 'scippato' tra sei e sette punti percentuali di crescita tra il 1990 e il 2010. Il Pil tricolore è cresciuto in quel lasso di tempo dell'8%, registrando per altro una delle peggiori performance dell'area. Ma avrebbe potuto correre del 14,7%, superando per dinamismo la Spagna e avvicinando la Francia, senza il peso delle disuguaglianze.
Perché ciò accade? Il fattore determinante è dato dal gap tra i redditi delle famiglie più povere e il resto della popolazione. Secondo gli economisti parigini, non sono soltanto i nuclei nell'ultimo decile (cioè il 10% più povero) a pagare caro la disuguaglianza, ma tutto il 40% della popolazione più in basso nella scala dei redditi. La politica, quindi, deve pensare in maniera molto 'ampia' a risolvere i problemi di redistribuzione e povertà. Motivo per cui sono ben accette le scelte di puntare sul rafforzamento dei redditi medio-bassi, fondamentali per il flusso di consumi e quindi ripresa.
Approfondendo ancora il nesso tra ineguaglianze e impatti sulla crescita, l'Ocse dettaglia che la disparità di reddito "mina l'opportunità di istruzione per i soggetti svantaggiati, riducendo la mobilità sociale e ostacolando lo sviluppo delle competenze" e così "ostacolando la crescita di capitale umano".
da repubblica.it
Redditi: per ogni euro ai più poveri ne vanno 10 ai più ricchi. Così l'Italia ha perso 7 punti di crescita
Il rapporto dell'Ocse sulle disuguaglianze e sul loro impatto sulla crescita economica. La forbice tra chi ha più e chi ha meno non è mai stata così ampia negli ultimi trent'anni
di RAFFAELE RICCIARDI
09 dicembre 2014
MILANO - Negli ultimi trent'anni la forbice tra i più ricchi e i più poveri non è mai stata così ampia. Oggi, in Italia, il rapporto tra il reddito medio del 10% più abbiente della popolazione e il 10% più povero è di 10 a 1. Nell'area Ocse è solo leggermente più equilibrato, al livello di 9 volte e mezzo. Negli anni Ottanta, per intendersi, si era a un rapporto di 7 a 1.
Le cose sono andate peggiorando con la crisi economica, che non ha certo livellato l'andamento. Da una tabella allegata al rapporto Ocse su "Disuguaglianze e crescita", infatti, si vede che nel periodo precrisi (dalla metà degli anni Ottanta al 2007/2008), a fronte di una crescita media del reddito disponibile dello 0,8%, in Italia il 10% più ricco ha registrato un +1,1% e la fetta più povera della popolazione solo un +0,2%. Dopo la crisi, se sul totale della popolazione la perdita annua è stata dell'1,5% del reddito, i più poveri hanno patito un -3,9% e i più ricchi hanno tenuto meglio con un -0,8%.
Questa situazione, denunciata dall'Organizzazione parigina, non è solamente l'evidente fallimento dell'idea di redistribuzione della ricchezza, cioè una diagnosi che pare confermare le tesi annunciate con grande successo di pubblico dall'economista Thomas Piketty. La profonda disuguaglianza di trattamento economico è anche una pesante zavorra alla crescita economica.
L'Ocse ricorda infatti che la forbice aumenta non solo se si guarda al rapporto dei salari sopra enunciato. Ma è lampante anche usando il coefficiente di Gini, cioè una misurazione delle diseguaglianze che varia da zero - dove tutti hanno lo stesso reddito - a uno - dove tutto il reddito va a una persona -. Ebbene, nei Paesi Ocse negli anni Ottanta il coefficiente era a quota 0,29 e nel 2011/2012 è cresciuto di tre punti, a 0,32.
La crescita di medio termine ne è stata gravemente compromessa: i tre punti di aumento del coefficiente, spia della crescita delle ineguaglianze nell'ultimo ventennio, significano una perdita di Pil dello 0,35% annuo per 25 anni successivi. La crescita cumulata si vede così erodere 8,5 punti percentuali. Per l'Italia, il calcolo dell'Ocse stima che l'accentuarsi delle diseguaglianze abbia 'scippato' tra sei e sette punti percentuali di crescita tra il 1990 e il 2010. Il Pil tricolore è cresciuto in quel lasso di tempo dell'8%, registrando per altro una delle peggiori performance dell'area. Ma avrebbe potuto correre del 14,7%, superando per dinamismo la Spagna e avvicinando la Francia, senza il peso delle disuguaglianze.
Perché ciò accade? Il fattore determinante è dato dal gap tra i redditi delle famiglie più povere e il resto della popolazione. Secondo gli economisti parigini, non sono soltanto i nuclei nell'ultimo decile (cioè il 10% più povero) a pagare caro la disuguaglianza, ma tutto il 40% della popolazione più in basso nella scala dei redditi. La politica, quindi, deve pensare in maniera molto 'ampia' a risolvere i problemi di redistribuzione e povertà. Motivo per cui sono ben accette le scelte di puntare sul rafforzamento dei redditi medio-bassi, fondamentali per il flusso di consumi e quindi ripresa.
Approfondendo ancora il nesso tra ineguaglianze e impatti sulla crescita, l'Ocse dettaglia che la disparità di reddito "mina l'opportunità di istruzione per i soggetti svantaggiati, riducendo la mobilità sociale e ostacolando lo sviluppo delle competenze" e così "ostacolando la crescita di capitale umano".
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA
Mafia Capitale, campi rom e incontri con Buzzi: le ombre sulla Prefettura
La Commissione d'accesso agli atti dovrà verificare possibili forme di infiltrazione nell'amministrazione capitolina, ma era lo stesso organo a dover vigilare sulla legalità di ambiti come la gestione dei campi nomadi, sui cui appalti Buzzi e soci avevano messo le mani. Sulla decisione di Pecoraro pesano anche gli incontri avuti con il capo della "29 giugno" cui aveva fatto da tramite Gianni Letta
di Andrea Palladino | 10 dicembre 2014
da Il Fatto quotidiano
La Commissione d'accesso agli atti dovrà verificare possibili forme di infiltrazione nell'amministrazione capitolina, ma era lo stesso organo a dover vigilare sulla legalità di ambiti come la gestione dei campi nomadi, sui cui appalti Buzzi e soci avevano messo le mani. Sulla decisione di Pecoraro pesano anche gli incontri avuti con il capo della "29 giugno" cui aveva fatto da tramite Gianni Letta
di Andrea Palladino | 10 dicembre 2014
da Il Fatto quotidiano
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA
Il "senso CIVICO" ormai largamente soppiantato dal "senso CINICO". (Ilvo Diamanti)
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA
https://www.youtube.com/watch?v=7Yy-leD ... ploademail
#EnergiaCondivisa, il M5S presenta "è nostra"
Bella notizia
LEGGETE....LEGGETE...QUANDO CI SONO BUONE PROPOSTE NOI CI SIAMO SEMPRE, INSIEME AGLI ALTRI.....
ADDIO SENATORI A VITA!!!
Dopo giorni di discussioni inutili sulle riforme costituzionali, eccoil colpo di scena!
Addio ai senatori a vita!!! Emendamento approvato grazie al m5s, lega nord, sel, minoranze pd e fi.
Ha votato persino il presidente Sisto ma non c'è stato modo.
La minoranza ha vinto per 2 voti!
Il governo si è dovuto piegare al voto della commissione ed ascoltare i ripetuti richiami al senso di responsabilita'fatti dalle minoranze, compresa quella PD.
Un momento storico !
Questa è la dimostrazione che le cose buone le votiamo e che se c'è volontà politica tutto si può fare. Tutto!
— felice.
Ciao
Paolo11
#EnergiaCondivisa, il M5S presenta "è nostra"
Bella notizia
LEGGETE....LEGGETE...QUANDO CI SONO BUONE PROPOSTE NOI CI SIAMO SEMPRE, INSIEME AGLI ALTRI.....
ADDIO SENATORI A VITA!!!
Dopo giorni di discussioni inutili sulle riforme costituzionali, eccoil colpo di scena!
Addio ai senatori a vita!!! Emendamento approvato grazie al m5s, lega nord, sel, minoranze pd e fi.
Ha votato persino il presidente Sisto ma non c'è stato modo.
La minoranza ha vinto per 2 voti!
Il governo si è dovuto piegare al voto della commissione ed ascoltare i ripetuti richiami al senso di responsabilita'fatti dalle minoranze, compresa quella PD.
Un momento storico !
Questa è la dimostrazione che le cose buone le votiamo e che se c'è volontà politica tutto si può fare. Tutto!
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Paolo11
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA
"Siamo un paese con troppe leggi che ha raggiunto il non invidiabile primato e risultato
di essere un paese senza legge"
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 13&fref=nf
di essere un paese senza legge"
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