Elezioni politiche: PREFERENZE Sì o NO
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Elezioni politiche: PREFERENZE Sì o NO
Dice l'on. Giacchetti
Il sistema delle preferenze cioè il fatto che tu per fare una campagna elettorale a Roma devi spendere tra i 70mila e i 150mila euro di per sé crea un contesto nel quale è facile che sconfini in cose negative. Questo sul piano giudiziario.
Sul piano politico?
Avete idea quanto costa affiggere dei manifesti a Roma che durano un’ora sui tabelloni? Sono decine di migliaia di euro. Non perché compri le preferenze, ma per affiggere i manifesti con la tua faccia, il tuo slogan devi avere finanziamenti. Se non li vai a rubare, è chiaro che arrivano dalla cooperativa, dall’imprenditore, dal gruppo d’interesse. Diamo per scontato che non intervieni per fare la turbativa d’asta. Ma una sudditanza politico-psicologica da chi ti dà dei soldi nel momento in cui devi essere eletto inevitabilmente si manifesta e non è un bene. E’ legale? Sì, lo è. Ma appunto non ti puoi porre il problema solo quando arriva l’avviso di garanzia. Tanto più ora che abbiamo abolito il finanziamento pubblico, devi creare le condizioni per non sposare un sistema che fa esplodere i costi della politica e di ogni singolo candidato. Il sistema delle preferenze anche nell’accezione migliore, porta a quello.
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Il sistema delle preferenze è senz'altro il sistema più democratico, ma come tutti i sistemi si trova sempre il modo per renderlo più o meno adatto ad essere cavalcato da chi vuole approfittarne e trarre vantaggi .
L'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti pone chiaramente il problema della trasparenza dei movimenti finanziari a favore di partiti o di singoli personaggi , in teoria le mafie sono quelle che dispongono più facilmente del denaro per finanziare chi si renda disponibile.
Allora a Giacchetti risponderei che per legge si dovrebbe prevedere:
- vietare che enti pubblici o a partecipazione pubblica diano versamenti alla politica;
- i finanziamenti di privati o di società siano dati solo ai partiti e non ai singoli in modo trasparente e pubblico e
sottoscrivendo un modulo in cui risulti la donazione senza condizioni e a sostegno di un programma di partito;
- a seguito di primarie di partito aperte ai simpatizzanti si scelgano i candidati e poi in modo uguale si dia a tutti i candidati le stesse possibilità di farsi conoscere e di illustrare i rispettivi programmi e le diverse priorità che li distinguono utilizzando le TV , internet , manifesti, ecc. ecc.;
- ogni candidato deve far conoscere al pubblico il suo curriculum ( studi, attività, casellario giudiziario, competenze, ecc. ecc.) e chiunque possa chiedere ai candidati delucidazioni su particolari aspetti non chiari.
Però a monte ci dovrebbe essere un partito non delle tessere, ma di cittadini che partecipano alla politica del paese e che abbiano ben chiaro il fine che si vuole raggiungere.
Il sistema delle preferenze cioè il fatto che tu per fare una campagna elettorale a Roma devi spendere tra i 70mila e i 150mila euro di per sé crea un contesto nel quale è facile che sconfini in cose negative. Questo sul piano giudiziario.
Sul piano politico?
Avete idea quanto costa affiggere dei manifesti a Roma che durano un’ora sui tabelloni? Sono decine di migliaia di euro. Non perché compri le preferenze, ma per affiggere i manifesti con la tua faccia, il tuo slogan devi avere finanziamenti. Se non li vai a rubare, è chiaro che arrivano dalla cooperativa, dall’imprenditore, dal gruppo d’interesse. Diamo per scontato che non intervieni per fare la turbativa d’asta. Ma una sudditanza politico-psicologica da chi ti dà dei soldi nel momento in cui devi essere eletto inevitabilmente si manifesta e non è un bene. E’ legale? Sì, lo è. Ma appunto non ti puoi porre il problema solo quando arriva l’avviso di garanzia. Tanto più ora che abbiamo abolito il finanziamento pubblico, devi creare le condizioni per non sposare un sistema che fa esplodere i costi della politica e di ogni singolo candidato. Il sistema delle preferenze anche nell’accezione migliore, porta a quello.
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Il sistema delle preferenze è senz'altro il sistema più democratico, ma come tutti i sistemi si trova sempre il modo per renderlo più o meno adatto ad essere cavalcato da chi vuole approfittarne e trarre vantaggi .
L'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti pone chiaramente il problema della trasparenza dei movimenti finanziari a favore di partiti o di singoli personaggi , in teoria le mafie sono quelle che dispongono più facilmente del denaro per finanziare chi si renda disponibile.
Allora a Giacchetti risponderei che per legge si dovrebbe prevedere:
- vietare che enti pubblici o a partecipazione pubblica diano versamenti alla politica;
- i finanziamenti di privati o di società siano dati solo ai partiti e non ai singoli in modo trasparente e pubblico e
sottoscrivendo un modulo in cui risulti la donazione senza condizioni e a sostegno di un programma di partito;
- a seguito di primarie di partito aperte ai simpatizzanti si scelgano i candidati e poi in modo uguale si dia a tutti i candidati le stesse possibilità di farsi conoscere e di illustrare i rispettivi programmi e le diverse priorità che li distinguono utilizzando le TV , internet , manifesti, ecc. ecc.;
- ogni candidato deve far conoscere al pubblico il suo curriculum ( studi, attività, casellario giudiziario, competenze, ecc. ecc.) e chiunque possa chiedere ai candidati delucidazioni su particolari aspetti non chiari.
Però a monte ci dovrebbe essere un partito non delle tessere, ma di cittadini che partecipano alla politica del paese e che abbiano ben chiaro il fine che si vuole raggiungere.
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Re: Elezioni politiche: PREFERENZE Sì o NO
iospero ha scritto:Dice l'on. Giacchetti
Il sistema delle preferenze cioè il fatto che tu per fare una campagna elettorale a Roma devi spendere tra i 70mila e i 150mila euro di per sé crea un contesto nel quale è facile che sconfini in cose negative. Questo sul piano giudiziario.
Sul piano politico?
Avete idea quanto costa affiggere dei manifesti a Roma che durano un’ora sui tabelloni? Sono decine di migliaia di euro. Non perché compri le preferenze, ma per affiggere i manifesti con la tua faccia, il tuo slogan devi avere finanziamenti. Se non li vai a rubare, è chiaro che arrivano dalla cooperativa, dall’imprenditore, dal gruppo d’interesse. Diamo per scontato che non intervieni per fare la turbativa d’asta. Ma una sudditanza politico-psicologica da chi ti dà dei soldi nel momento in cui devi essere eletto inevitabilmente si manifesta e non è un bene. E’ legale? Sì, lo è. Ma appunto non ti puoi porre il problema solo quando arriva l’avviso di garanzia. Tanto più ora che abbiamo abolito il finanziamento pubblico, devi creare le condizioni per non sposare un sistema che fa esplodere i costi della politica e di ogni singolo candidato. Il sistema delle preferenze anche nell’accezione migliore, porta a quello.
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Il sistema delle preferenze è senz'altro il sistema più democratico, ma come tutti i sistemi si trova sempre il modo per renderlo più o meno adatto ad essere cavalcato da chi vuole approfittarne e trarre vantaggi .
L'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti pone chiaramente il problema della trasparenza dei movimenti finanziari a favore di partiti o di singoli personaggi , in teoria le mafie sono quelle che dispongono più facilmente del denaro per finanziare chi si renda disponibile.
Allora a Giacchetti risponderei che per legge si dovrebbe prevedere:
- vietare che enti pubblici o a partecipazione pubblica diano versamenti alla politica;
- i finanziamenti di privati o di società siano dati solo ai partiti e non ai singoli in modo trasparente e pubblico e
sottoscrivendo un modulo in cui risulti la donazione senza condizioni e a sostegno di un programma di partito;
- a seguito di primarie di partito aperte ai simpatizzanti si scelgano i candidati e poi in modo uguale si dia a tutti i candidati le stesse possibilità di farsi conoscere e di illustrare i rispettivi programmi e le diverse priorità che li distinguono utilizzando le TV , internet , manifesti, ecc. ecc.;
- ogni candidato deve far conoscere al pubblico il suo curriculum ( studi, attività, casellario giudiziario, competenze, ecc. ecc.) e chiunque possa chiedere ai candidati delucidazioni su particolari aspetti non chiari.
Però a monte ci dovrebbe essere un partito non delle tessere, ma di cittadini che partecipano alla politica del paese e che abbiano ben chiaro il fine che si vuole raggiungere.
Se dopo 70 anni di pseudo democrazia, vogliamo farla diventare una democrazia cominciamo da qui.
Ma questo mi ricorda tanto la Fabbrica del Programma di Prodi irriso da tutti.
Guai a stabilire prima gli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Alla maggioranza degli italiani piace tanto essere presi per "Lucullo", perché poi gli permette di avanzare le critiche.
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Re: Elezioni politiche: PREFERENZE Sì o NO
Sarebbe bello avere delle certezze e nel caso delle preferenze i dubbi non sono pochi.
Io ho espresso un mio parere che probabilmente avrà ancora tante lacune per cui gradirei un approfondimento da parte di tutti.
Quando si tratta di scegliere i candidati ci troviamo spesso in difficoltà per mancanza di dati , precedenti , tipi di rapporti, ecc. ecc. che ci aiutino a preferire qualcuno rispetto ad altri e queste credo siano lacune che vadano soddisfatte altrimenti tracciamo una X su di un simbolo senza convinzione o non andiamo nemmeno a votare.
Io ho espresso un mio parere che probabilmente avrà ancora tante lacune per cui gradirei un approfondimento da parte di tutti.
Quando si tratta di scegliere i candidati ci troviamo spesso in difficoltà per mancanza di dati , precedenti , tipi di rapporti, ecc. ecc. che ci aiutino a preferire qualcuno rispetto ad altri e queste credo siano lacune che vadano soddisfatte altrimenti tracciamo una X su di un simbolo senza convinzione o non andiamo nemmeno a votare.
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Re: Elezioni politiche: PREFERENZE Sì o NO
Siamo sicuri che la qualità della democrazia sia data da: preferenze si preferenze no?
Ovvio che tra persone libere e corrette la forma di “preferenze si” sarebbe auspicabile,
ma in una società permeata di mafie e consorterie malavitose potrebbe essere uno strumento che può addirittura facilitare
l'opera corruttiva di faccendieri e politicanti.
Oggi più che mai un voto a legislatura rischia di essere insufficiente.
Penso che ci sia bisogno di più democrazia diretta, (gli strumenti tecnici ci sarebbero).
A ragione forse Travaglio, che non è più una questione di mele marce ma bensì del cestino che è marcio?
Va detto pure che se la mela è determinata a non farsi corrompere non marcisce.
Ovvio che tra persone libere e corrette la forma di “preferenze si” sarebbe auspicabile,
ma in una società permeata di mafie e consorterie malavitose potrebbe essere uno strumento che può addirittura facilitare
l'opera corruttiva di faccendieri e politicanti.
Oggi più che mai un voto a legislatura rischia di essere insufficiente.
Penso che ci sia bisogno di più democrazia diretta, (gli strumenti tecnici ci sarebbero).
A ragione forse Travaglio, che non è più una questione di mele marce ma bensì del cestino che è marcio?
Va detto pure che se la mela è determinata a non farsi corrompere non marcisce.
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Re: Elezioni politiche: PREFERENZE Sì o NO
Stamani ad Omnibus ho sentito definire da Gianfranco Pasquino (mi sembra), che i sociologi abbiano individuato una nuova professione: “Quella del politico affarista”.
Parere personale.
Mi sembra che già prima di Berlusconi fosse presente questo tipo di fauna. Sotto Berlusconi però questa categoria ha ricevuto una convalida straordinaria. Giovani e vecchi camerieri/e di Silvietto si sono adoperati con buon profitto in questa direzione. Vedi Santadeché e Paolo Romani.
Con l’arrivo del putto fiorentino tutto è continuato come prima. Un pletora di giovani rampanti sta tentando di fare quello che hanno fatto tutte le generazioni. Cacciare la vecchia per inserirsi al loro posto.
Il putto, ha mascherato il tutto sotto il nome di rottamazione, ma la musica è sempre la stessa.
Minaccia i dissidenti adombrando la possibilità di non essere messi in lista.
Ad Omnibus, hanno anche fatto presente che già a livello comunale vieni messo in lista, e molto probabilmente eletto, ma poi devi restituire il favore.
Parere personale.
Mi sembra che già prima di Berlusconi fosse presente questo tipo di fauna. Sotto Berlusconi però questa categoria ha ricevuto una convalida straordinaria. Giovani e vecchi camerieri/e di Silvietto si sono adoperati con buon profitto in questa direzione. Vedi Santadeché e Paolo Romani.
Con l’arrivo del putto fiorentino tutto è continuato come prima. Un pletora di giovani rampanti sta tentando di fare quello che hanno fatto tutte le generazioni. Cacciare la vecchia per inserirsi al loro posto.
Il putto, ha mascherato il tutto sotto il nome di rottamazione, ma la musica è sempre la stessa.
Minaccia i dissidenti adombrando la possibilità di non essere messi in lista.
Ad Omnibus, hanno anche fatto presente che già a livello comunale vieni messo in lista, e molto probabilmente eletto, ma poi devi restituire il favore.
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Re: Elezioni politiche: PREFERENZE Sì o NO
io sono per il mattarellum paritario 50% maggioritario e 50 % proporzionale puro. il maggioritario ha pregi ma difetti il proporzionale ha pregi ma difetti.
l argomento e lungo e complesso. dire che il paritario crea instabilità e una stupidaggine il maggioritario per definizione stabile e 50% pesa.
il matterellum non e contro la costituzione italiana il maggioritario puro si.
il problema e avere equilibrio tra Partecipazione e Governabilità.
le preferenze sono inevitabili nel proporzionale il problema mi sembra risolvibile con collegi piccoli,
infine Renzi che confonde i processi amministrativi vedi sindaci con i processi di produzione di leggi che sono politici.vedi parlamento e inutile infierire su pittibimbo.
l argomento e lungo e complesso. dire che il paritario crea instabilità e una stupidaggine il maggioritario per definizione stabile e 50% pesa.
il matterellum non e contro la costituzione italiana il maggioritario puro si.
il problema e avere equilibrio tra Partecipazione e Governabilità.
le preferenze sono inevitabili nel proporzionale il problema mi sembra risolvibile con collegi piccoli,
infine Renzi che confonde i processi amministrativi vedi sindaci con i processi di produzione di leggi che sono politici.vedi parlamento e inutile infierire su pittibimbo.
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Re: Elezioni politiche: PREFERENZE Sì o NO
Il punto di vista di Civati in materia.
Da: Pd, ultimatum di Civati: “Se Renzi continua così, nascerà nuovo partito a sinistra”
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/12/ ... ra/322286/
......una legge elettorale in cui i cittadini scelgano gli eletti e non siano i politici a scegliersi tra di loro.......
Però si spieghi meglio...............
Da: Pd, ultimatum di Civati: “Se Renzi continua così, nascerà nuovo partito a sinistra”
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/12/ ... ra/322286/
......una legge elettorale in cui i cittadini scelgano gli eletti e non siano i politici a scegliersi tra di loro.......
Però si spieghi meglio...............
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Re: Elezioni politiche: PREFERENZE Sì o NO
dici bene Camillobenso
......una legge elettorale in cui i cittadini scelgano gli eletti e non siano i politici a scegliersi tra di loro.......
Però si spieghi meglio...............
infatti
scrive Benedetto Della Vedova
Ottime ragioni contro le preferenze
Non si migliora l'impianto della legge elettorale recuperando un istituto a cui la Prima repubblica, più che a ogni altro, deve il suo naufragio nel malcostume della corruzione politica e nel voto di scambio come regola del “patto democratico", e poi....continua elencando come alle ultime elezioni europee pochissimi si sono avvalsi della possibilità di scegliere e come le preferenze siano maggiori al sud rispetto a nord (essendo implicito che la scelta sarebbe pilotata).
Però questo succede sia per mancanza di regole sia per scarsa partecipazione dei cittadini dovuta al fatto che i partiti non coinvolgono nelle scelte e nelle priorità programmatiche.
Secondo il mio parere
- il singolo candidato non dovrebbe avere a suo carico le spese per la campagna elettorale, ma queste dovrebbero essere a carico del partito;
- il partito dovrebbe essere finanziato dai suoi iscritti e simpatizzanti con regole trasparenti e pubbliche ( da escludere finanziamenti da enti pubblici o controllati dal pubblico, mi sembra assurdo vedere finanziamenti fatti da imprese a tutti i partiti o quasi ; uno finanzia un partito perché condivide il programma);
- ogni partito ha una lista di candidati, che dovrebbero condividere il programma, ma , a parte le differenze di capacità e competenze, dovrebbero differenziarsi anche per priorità nelle scelte del programma;
- ogni candidato dovrebbe essere un libro aperto e il partito deve essere responsabile nella scelta dei candidati
( cioè deve controllare l'onestà, il patrimonio, il curriculum, le competenze e la vericidità delle dichiarazioni);
Se i candidati sono eletti per scelta degli elettori e non del partito credo che agli elettori dovrebbe spettare anche la possibilità di revoca (contrariamente a quanto previsto dalla Costituzione) .
......una legge elettorale in cui i cittadini scelgano gli eletti e non siano i politici a scegliersi tra di loro.......
Però si spieghi meglio...............
infatti
scrive Benedetto Della Vedova
Ottime ragioni contro le preferenze
Non si migliora l'impianto della legge elettorale recuperando un istituto a cui la Prima repubblica, più che a ogni altro, deve il suo naufragio nel malcostume della corruzione politica e nel voto di scambio come regola del “patto democratico", e poi....continua elencando come alle ultime elezioni europee pochissimi si sono avvalsi della possibilità di scegliere e come le preferenze siano maggiori al sud rispetto a nord (essendo implicito che la scelta sarebbe pilotata).
Però questo succede sia per mancanza di regole sia per scarsa partecipazione dei cittadini dovuta al fatto che i partiti non coinvolgono nelle scelte e nelle priorità programmatiche.
Secondo il mio parere
- il singolo candidato non dovrebbe avere a suo carico le spese per la campagna elettorale, ma queste dovrebbero essere a carico del partito;
- il partito dovrebbe essere finanziato dai suoi iscritti e simpatizzanti con regole trasparenti e pubbliche ( da escludere finanziamenti da enti pubblici o controllati dal pubblico, mi sembra assurdo vedere finanziamenti fatti da imprese a tutti i partiti o quasi ; uno finanzia un partito perché condivide il programma);
- ogni partito ha una lista di candidati, che dovrebbero condividere il programma, ma , a parte le differenze di capacità e competenze, dovrebbero differenziarsi anche per priorità nelle scelte del programma;
- ogni candidato dovrebbe essere un libro aperto e il partito deve essere responsabile nella scelta dei candidati
( cioè deve controllare l'onestà, il patrimonio, il curriculum, le competenze e la vericidità delle dichiarazioni);
Se i candidati sono eletti per scelta degli elettori e non del partito credo che agli elettori dovrebbe spettare anche la possibilità di revoca (contrariamente a quanto previsto dalla Costituzione) .
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- Iscritto il: 18/03/2012, 10:43
Re: Elezioni politiche: PREFERENZE Sì o NO
Posto che sono per l'uninominale a 2 turni come sistema elettorale e per il cancellierato come forma di governo, quando si parla delle preferenze che hanno favorito la corruzione e la mafia ritengo che si parli di quelle multiple. C'era stato un referendum dove alcuni hanno detto di andare al mare invece di votarlo, in cui si stabiliva la preferenza unica, e in quel caso i rischi di cui sopra sono ridimensionati. Sempre meglio che avere un parlamento di nominati.
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Re: Elezioni politiche: PREFERENZE Sì o NO
caro cielo 70 quando si parla di legge elettorale ci vuole prudenza perchè con una legge elettorale sbagliata si puo arrivare alle dittature.
solo uninominale secco e un sistema ipermaggioritario che distrugge le minoranze.
le minoranze sono solitamente ma non sempre i partiti identitari o ideologici, se distrugge completamente questa idea di politica ti trovi con i partiti lobby di affari.
e non si risolve il problema con il diritto di tribuna.
attenzione che nella vicina francia abbiamo una legge storicamente golpista, fatta per evitare alla sinistra in particolare comunista di vincere le elezioni.
sul doppio turno si puo ragionare ma viene dopo dobbiamo ragionare sul prima e il prima anche per motivi costituzionali non puo essere il maggioritario ASSOLUTO.
sul cancellierato e meglio spiegare cosa e . e la differenza tra cancellierato e presidente consiglio prima repubblica italiana.
solo uninominale secco e un sistema ipermaggioritario che distrugge le minoranze.
le minoranze sono solitamente ma non sempre i partiti identitari o ideologici, se distrugge completamente questa idea di politica ti trovi con i partiti lobby di affari.
e non si risolve il problema con il diritto di tribuna.
attenzione che nella vicina francia abbiamo una legge storicamente golpista, fatta per evitare alla sinistra in particolare comunista di vincere le elezioni.
sul doppio turno si puo ragionare ma viene dopo dobbiamo ragionare sul prima e il prima anche per motivi costituzionali non puo essere il maggioritario ASSOLUTO.
sul cancellierato e meglio spiegare cosa e . e la differenza tra cancellierato e presidente consiglio prima repubblica italiana.
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