Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »


Si, ma poi? Certamente condivisibile come tassello per una nuova sinistra. Ma poi che fare giorno dopo giorno?

Attenzione, niente di polemico, verso Pablo Iglesias, o verso Antonio che la l’ha proposto. Ma dato che siamo in mezzo ad un passaggio difficilissimo voglio capire.

Mi spiego meglio.

Stamani, Maucat, in altro 3D ha risposto:

Oggetto del messaggio: Re: Economia
Inviato: oggi, 8:26

Ottima analisi che sancisce la vittoria da parte dei ricchi della lotta di classe contro tutti gli altri.
A questo punto rimangono ben poche strade percorribili per fermarli e tutte molto in salita


http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 336#p35336

^^

Poi cielo 70 ha appena scritto:

Oggetto del messaggio: Re: Economia
Inviato: oggi, 20:00

Quindi, in questo sistema economico sempre più discutibile, se l'economia va male va comunque male anche in Italia; se va bene non è detto che vada bene anche qui e c'è sempre la competizione. E ora a questi poteri forti non va bene il prezzo del petrolio troppo basso. Ma quando i prezzi aumentavano in modo incontrollato per anni stavano bene in pochi.

viewtopic.php?f=2&t=831&p=35336#p35336

^^

Noi siamo sempre in guerra con questi potentati economici che ci sovrastano e continuano a schiacciarci.

Sostengo che Pablo Iglesias abbia ragione quando afferma:

Voi e io possiamo desiderare che la terra sia un paradiso per l’umanità intera. Possiamo desiderare quello che vogliamo, e scriverlo su una maglietta. Ma la politica è una questione di rapporti di forza, non di desideri o di quel che ci diciamo in assemblea.

La questione dei rapporti di forza non bisogna mai scordarsela neppure per un’istante, perché è una delle leggi fondamentali che regolano la vita su questo pianeta.

^

Ha scritto sul suo blog Elisabetta Ambrosi, in un articolo pubblicato sul Fatto:

Il nostro Paese è in guerra. Non ci aspettano mesi facili. Ma noi faremo tutto ciò che è possibile per vincere questa guerra che sta spargendo dolore e morte, che sta distruggendo le vite dei cittadini romani e non solo. Qualcuno, insomma, che non si mostrasse ottusamente speranzoso per il futuro, col suo carico di retori dell’ottimismo a seguito, ma si facesse carico di un lavoro del lutto che non può essere evitato.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... a/1281387/

Ovviamente sono partite le solite critiche dei soliti nipotini di Paperon de’ Paperoni perché possono campare con i soldi dello zio.

Effettivamente siamo in guerra, in guerra da tanto tempo, in una guerra che stiamo perdendo.
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Stiamo registrando qualche fermento popolare in atto.

Iospero ha segnalato :

UNO TSIPRAS PER L’ITALIA

di Luciano Gallino • 16 dicembre 2014 •

^^

aaaa42 ha segnalato :

dalla spagna

http://www.sinistraineuropa.it/storie/p ... o-vincere/

^^

Sergio Caserta oggi sul Fatto Quotidiano propone un nuovo movimento:

http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 0&start=40


^^

Noi, da quasi due anni ne stiamo discutendo. Me se non riusciamo a portare questa gente su di un forum ed approfondire il tutto, mi sembrano solo voci nella tempesta. Anche se si possono condividere singolarmente i loro punti di vista.
iospero
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iospero »

Podemos fondato il 17 gennaio 2014 Si è presentato quindi per la prima volta alle elezioni europee del 2014, ottenendo a sorpresa l'8% dei voti (quarto partito spagnolo) ed eleggendo cinque eurodeputatiPodemos, nato dalle proteste degli indignados, si propone come un partito contro la "casta", i privilegi della classe politica, e la corruzione.
Tra le sue proposte ci sono il controllo pubblico delle banche,l'introduzione di una Tobin tax sulle transazioni finanziarie, l'inasprimento delle pene per i reati fiscali, un tetto massimo alle rate dei mutui, un referendum obbligatorio su tutti i temi importanti, e l'introduzione del reddito di cittadinanza.

Oggi i sondaggi lo valutano al 30% come primo partito.

"SINISTRA POSSIBILE" ha davanti a sé un vuoto notevole da colmare, potrebbe avere come sponsor
un Landini (che vuole continuare a fare il sindacalista) , non ha bisogno di arrivare a percentuali come Podemos in Spagna o Tsipras in Grecia , ma sarebbe sufficiente raccogliere un 10%, sufficiente per condizionare fortemente un PD al 30%.
In questo caso Renzi che alternative avrebbe?
In un panorama in cui Grecia , Spagna e Italia promuovessero una politica nuova per l'Europa
credo che sarebbe più facile trovare cambiare L'EUROPA.
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

SINISTRA POSSIBILE" ha davanti a sé un vuoto notevole da colmare, potrebbe avere come sponsor
un Landini (che vuole continuare a fare il sindacalista) , non ha bisogno di arrivare a percentuali come Podemos in Spagna o Tsipras in Grecia , ma sarebbe sufficiente raccogliere un 10%, sufficiente per condizionare fortemente un PD al 30%.


Io penso che si possa prendere molto di più del 10% .

Prima però bisogna comprendere quali sono stati gli errori commessi nella seconda Repubblica che hanno messo in mora Pds, Ds, Pd, il sindacato della sinistra, la Lega Coop.

Non certo per impiantare processi come facevano i russi e cinesi, ma solo per capire dove poter porre rimedio agli errori ed evitare di commetterli una seconda volta.
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

A Joblack chiedo una sua valutazione sul perché il Forum di ALBA non ha funzionato.
aaaa42
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da aaaa42 »

dice conte camillo :
noi, da quasi due anni ne stiamo discutendo. Me se non riusciamo a portare questa gente su di un forum ed approfondire il tutto, mi sembrano solo voci nella tempesta. Anche se si possono condividere singolarmente i loro punti di vista.
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sulla questione questo forum poco seguito ne abbiamo gia parlato, i compagni per la piccola notizia il piccolo commento preferiscono facebook che e molto seguito.
il forum diventa quindi un momento di approfondimento gli approfondimenti sono sempre piu selettivi.

avevamo un post sul forum poco seguito ma lo abbiamo tolto, quel post era molto seguito perche riguardava non solo questo forum ma tutti i forum di sinistra e la rete.

poi ho aperto un forum chiedendo di controllare l utilizzo delle carte di credito e di espellere chi fa acquisti consumistici e non socialmente utili all' economia - piccola proposta mi aspettavo
che i compagni prendessero contatti con banca d italia per procedere alla lettura delle carte di credito invece ha prevalso il piccolo borghese che e in noi e la mia proposta che e finita nel cestino il post e sparito.

ho cercato di fare un po di rissa per ricordarci che noi siamo persone anche dell ariete e non solo degli agnelli ho detto che un tale conte camillo cavour i post li deve scrivere lui e non una delle sue 5 segretarie e che il comandante venezuelano pancho deve abbandonare il comunismo e convertirsi al socialismo
mi è stato risposto che ..........compagni io non ........... i miei nemici mai, figuriamoci i compagni. inoltre per attacchi personali dobbiamo conoscere le persone qui le persone non si conoscono e quindi noi siamo personaggi in cerca autori.

del conte camillo conosco la giovane segretaria filippina maria che viene costretta ad alzarsi alle 3 di mattina per scrivere i post in questo forum e l unica volta che ho sentito parlare del
comandante pancho in carne e ossa e stato nelle foresta venezuelana al confine con la colombia, un mio amico faceva parte della brigata socialismo e amore lui pancho comandante della brigata comunismo e terrore.
pensando errando che fosse un trafficante di droga colombiano il mio amico ha scambiato il biglietto da visita con dei pallettoni , dall' altra parte si è sentito un ...ostia !!! si pensa emesso dal comandante pancho.

dobbiamo costruire un partito e una organizzazione della sinistra in italia. e urgentissimo.
ma come dice il compagno iglesias ci vuole il pane e le rose.
in italia abbiamo tante rose vedi i benicomunardi di alba, abbiamo le margherite, grandi narrazioni poetiche del nostro presidente nichi vendola, abbiamo i rumors floreali dei metalmeccanici landini , abbiamo le barbabietole del contabile il rag. giuseppe grillo,
ci manca la sintesi, il materialismo storico l analisi dei processi sociali di accumulazione
che sono allo stesso tempo il pane e le rose, che diano speranze materiali ma non empiriche agli operai agli impiegati pubblici e privati e ai lavoratori autonomi ......
ostia....cosa ci manca ???????
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Questo articolo di Salvatore Cannavò induce obbligatoriamente ad alcune riflessioni.


Podemos, ascesa dei ‘grillini spagnoli’. Figli dell’anticasta, ma di sinistra

Da una tenrtina di attivisti al 28% delle intenzioni di voto, davanti a PP e Psoe. Nascita e sviluppo del partito nato dagli Indignados e guidato da Pablo Iglesias, che cita Gramsci e il populismo argentino
di Salvatore Cannavò | 26 dicembre 2014 COMMENTI


“La retribuzione netta mensile dei parlamentari europei di Podemos sarà, come massimo, tre volte il salario minimo intercategoriale spagnolo (645 euro). Ad oggi sono 14 mensilità da 1.935 euro”. Così si leggeva, lo scorso aprile, sulla Carta dei candidati di Podemos per le elezioni europee, un “decalogo” degli impegni dei candidati della giovane, allora, formazione politica spagnola che alle europee di maggio ha ottenuto, sorprendentemente, 5 deputati europei con l’8% dei voti. Arrivati a Strasburgo i parlamentari del Movimento 5Stelle sono rimasti spiazzati da un impegno così radicale che loro non erano stati in grado di assumere.

Il confronto aiuta a capire come la spinta dal basso che ha dato origine al movimento di Grillo in Italia esista anche in altri paesi. In Spagna ha preso le sembianze, giovani e movimentiste, di un’organizzazione che lo scorso novembre era accreditata del 28,3% dei voti, davanti agli storici partiti spagnoli, Pp e Psoe, quindi in grado di vincere le elezioni. In otto mesi Podemos, da una trentina di attivisti riunitisi in una libreria al centro di Madrid, è arrivata a circa 300 mila iscritti e si sta preparando alle elezioni a colpi di democrazia, partecipazione e programmi di cambiamento radicale (vedi il libro di Giacomo Russo Spena e Matteo Pucciarelli).

Figli dell’anticasta. Per spiegare quanto è accaduto bisogna ricorrere a una parola spagnola ormai nota a tutti: indignados. Quando a settembre è venuto in Italia, il giovane attivista di Podemos, Miguel Urban, uno dei protagonisti del libro di Pucciarelli e Russo Spena, lo ha spiegato con nettezza: “Podemos è figlia del movimento degli indignados: noi veniamo dal basso per sconfiggere l’alto”. Oltre le tradizionali linee di fratture cui ci ha abituato la politica del Novecento -destra/sinistra, lavoro/capitale ma anche ecologia/profitti – negli ultimi anni si è affermata un’altra polarizzazione. Quella che contrappone la calle, la strada, “il popolo” e i governanti, chiunque essi siano.

Gli slogan del movimento degli indignados erano già indicativi: Demoracia real ya, Democrazia reale, ora gridato da un luogo mutato dalla Primavera egiziana, l’accampamento, l’acampada. Alla Puerta del Sol madrilena la sera del 15 maggio quando nacque il movimento 15M, le tende furono allestite da una trentina di persone ma a poco a poco diventarono migliaia. L’immagine fece il giro del mondo, ispirò altre mobilitazioni, costruirono una tendenza. Le mobilitazioni spagnole non otterranno risultati immediati ma produrranno un senso comune diffuso che si diffonde nella società. Le iniziative del movimento 15M si moltiplicano a livello locale, la perdita di legittimità dei partiti di governo si allarga a macchia d’olio. E si inizia a non fare più differenza tra destra e sinistra. Le accuse di aver tradito il popolo e di aver fatto gli interessi solo della grande finanza vengono rivolte sia al Partito popular di Mariano Rajoy che al Psoe, oggi diretto dalla “camicia bianca” di Pedro Sanchez.

La crisi si è abbattuta violentemente sulla Spagna che ha visto schizzare la disoccupazione a oltre il 26% nel 2013 (quest’anno è scesa al 23) e ha assistito inerte all’esplosione della bolla speculativa sull’immobiliare. La recessione si è mescolata agli scandali: nel 2013 è l’Infanta Crisitina a essere accusata di appropriazione indebita per milioni di euro mentre alla Caja Madrid scoppia lo scandalo delle carte di credito generose ai consiglieri e manager dell’istituto . La Caja fa anche parte di un’azienda, la Bankia, per salvare la quale la Spagna ha dovuto sborsare 23 miliardi di euro. Il circolo vizioso tra politica, affari, finanza e impoverimento di milioni di persone è evidente. E il sistema politico diviene il bersaglio principale.

Il caso italiano, Prodi e la casta. Qualcosa del genere è accaduto anche in Italia. Quando Grillo lancia il suo V-Day, nel 2007, il centrosinistra è da poco riuscito a tornare al governo sconfiggendo Silvio Berlusconi ma la sua azione si rivela subito deludente. Non è un caso che quello sia lo stesso anno in cui si affermano libri come La Casta di Sergio Rizzo e Gianantonio Stella oppure Se li conosci, li eviti di Peter Gomez e Marco Travaglio, che puntano il dito proprio sull’inadeguatezza della politica italiana. In Italia, però, anche per effetto delle scelte di Grillo e Casaleggio, il M5S si tiene alla larga da posizioni di sinistra più o meno movimentista. In parte è comprensibile: partiti come Rifondazione comunista si sono mescolati alla gestione fallimentare dei governi di centrosinistra fino al paradosso di Fausto Bertinotti, ormai archiviato come uno dei simboli della “casta”.

Podemos, invece, anche per effetto della pervasività del movimento 15M compie una scelta diversa. Con il suo leader, Pablo Iglesias, parlantina sciolta e codino lungo, da dove deriva il soprannome el coleta, è professore universitario ma diviene celebre come conduttore televisivo. Insieme a pochi altri intuisce che c’è uno spazio politico molto ampio da riempire. Lo fa senza il timore di mescolare ideologicamente Antonio Gramsci e il filosofo argentino Ernesto Laclau, analista del peronismo e teorico del populismo di sinistra.

Il leaderismo di “el coleta”. Lo fa con un’impostazione leaderistica. Al congresso di Podemos, quando deve rintuzzare le critiche degli oppositori interni, che propongono di eleggere tre portavoce invece di un segretario generale, risponde che “tre segretari generali non vincono le elezioni contro Rajoy e Sanchez, uno solo sì”. L’atteggiamento è spavaldo, si vede da come conduce i lavori congressuali, molto sicuro di sé e del proprio fiuto politico. Però, allo stesso tempo, Podemos si struttura in una forma più o meno democratica, i militanti hanno diritto di parola e di voto, si eleggono gli organismi dirigenti. Si decide con il voto online, altra innovazione importante, e si offre uno strumento a chi vuole far saltare il sistema.

Ma la collocazione a sinistra è chiara. Prima di creare Podemos, Iglesias stava trattando una sua candidatura alle europee con la vecchia formazione di sinistra Izquierda Unida. Quando ancora era un professore sconosciuto si recava a Padova per scrivere un libro come Disobedientes, prefazione di Luca Casarini. Appena eletto europarlamentare, poi, decide di giocare in tandem con Alexis Tsipras, il leader greco spauracchio dei mercati finanziari di mezza europa. Così, ha guadagnato estimatori italiani. A sinistra viene citato da Paolo Ferrero di Rifondazione comunista ma anche da Pippo Civati. In Francia, Jean Luc Melenchon, che ha rappresentato la sinistra alle ultime presidenziali con l’11% dei voti, ha deciso di varare un nuovo movimento ispirandosi a Podemos.

È ammirato anche da aree della sinistra movimentista, dai centri sociali, da intellettuali impegnati. L’Iglesias-mania è tutta da verificare. Di fronte alle nuove responsabilità, Podemos ha varato un programma di governo dal titolo “Un progetto economico per la gente” in cui l’impostazione di fondo è keynesiana anche se non si rinuncia a misure più radicali come la riduzione dell’orario di lavoro o il reddito minimo di cittadinanza (comune al M5S). Ma sull’euro si punta a “ridisegnare” l’Europa per “fare funzionare” la moneta unica, si parla di “flessibilità” del Patto di stabiiltà e di “riforma” della Bce.

L’establishment ha iniziato a temerlo facendo circolare le voci sui rapporti con il Venezuela o, addirittura, con l’Iran. Se dovesse vincere in Spagna, così come Tsipras in Grecia, Podemos modificherebbe il quadro politico europeo. Stando agli ultimi sondaggi, “è possibile”.

da il Fatto Quotidiano del 22 dicembre 2014

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... i/1294587/
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

POLITICA & PALAZZO
Podemos? Altro che grillini…
di Fabio Marcelli | 28 dicembre 2014 COMMENTI


La definizione di ‘grillini spagnoli’ riferita a Podemos in un recente articolo apparso sul Fatto mi pare non renda giustizia al movimento spagnolo e sia ad ogni modo fortemente criticabile.

In primo luogo perché se si vuole fare riferimento alla formazione politica promossa da Grillo e da altri, occorre semmai utilizzare l’espressione “Movimento Cinque Stelle”.

Ricordo che una signora me lo fece presente, giustamente piccata, in uno dei primi post da me dedicati a Grillo e al Movimento. Da allora ho cercato sempre di distinguere fra i due concetti, anche perché ho sempre sperato che il Movimento Cinque Stelle possa andare ben al di là di Grillo.

In secondo luogo e a maggior ragione perché il programma di Podemos differisce notevolmente da quello dello stesso Movimento, pur presentando qualche similarità con quella che a mio avviso ne costituisce la parte migliore e da valorizzare.

Ma veniamo al programma di Podemos. Mi limiterò su questo post a trattarne la parte dedicata all’economia. Si tratta di dodici punti. Vediamone gli aspetti essenziali.

Una politica di investimenti e politiche pubbliche per l’occupazione, la riduzione della settimana lavorativa a 35 ore e dell’età pensionabile a 60 anni, una pensione pubblica dignitosa per tutti di importo pari al salario minimo, la fine delle leggi e dei meccanismi che incentivano la precarietà del lavoro.

Analisi del debito pubblico e privato per identificarne le parti che sono illegittime e quindi non vanno pagate, ristrutturazione del resto del debito, eliminazione delle clausole vessatorie nei rapporti debitori.

Controllo democratico sulla Banca centrale europea, che va orientata al conseguimento di obiettivi di interesse pubblico, in particolare occupazione, contrasto degli attacchi speculativi e sostegno al debito pubblico dei singoli Stati membri dell’Unione europea.

Creazione di un’Agenzia europea di rating pubblica che prenda il posto di quelle private esistenti che non garantiscono alcuna obiettività e sono viziate da evidenti quanto enormi conflitti d’interesse.

Riorientamento del credito verso le iniziative di rilievo sociale, tassazione dei profitti bancari, proibizione degli strumenti finanziari speculativi.

Recupero del controllo pubblico sui settori strategici dell’economia quali ad esempio telecomunicazioni, energia, alimentazione, trasporti, sanità, educazione, medicinali.

Cooperazione effettiva e trasparente tra le autorità fiscali dei vari Paesi europei.

Obbligo di rendicontazione da parte delle imprese multinazionali, anche al fine di porre fine ai loro abusi fiscali e di altro genere.

Persecuzione dell’evasione fiscale, che va penalizzata a partire dall’importo di 50.000 euro, con appesantimento delle sanzioni previste.

Politica fiscale orientata alla redistribuzione del reddito, con eliminazione di tutti i meccanismi di elusione delle imposte.

Sostegno alla ricerca pubblica e riequilibrio dello sviluppo fra i vari Paesi europei.

Introduzione di un reddito di base garantito non sostitutivo delle prestazioni sociali già in essere.

Come si vede un ampio ed ambizioso programma, la cui attuazione implica evidentemente la liquidazione delle attuali politiche europee di cosiddetta austerità, improntate esclusivamente al beneficio della finanza e dell’impresa parassitarie.

L’esatto opposto di quello che vanno predicando Renzi, Berlusconi e i loro vari accoliti, come pure la Merkel, Cameron, Farage, ecc.

Non si agitano obiettivi demagogici e volti solo a creare un consenso momentaneo, come l’uscita dall’euro, ma si chiedono cambiamenti totali di direzione da parte delle istituzioni europee e nazionali. In questo senso, il programma di Podemos presenta analogie ben maggiori con forze come l’Altra Europa, anche se possono cogliersi concordanze interessanti con gli aspetti migliori del programma del Movimento Cinque Stelle, come il reddito di cittadinanza.

Altro che grillini spagnoli, quindi!

Una forza con una netta identità di sinistra (si vedano le nette proposizioni in tema di diritti dei migranti, altro che le menate razzistoidi di Grillo, oggi spiazzato dal razzista DOC Salvini) che, alleata ad Izquierda Unida, può raggiungere, secondo i sondaggi la maggioranza dei voti espressi, prospettiva che evidentemente terrorizza i vecchi arnesi della casta iberica, dal PP al PSOE.

Un po’ come sta avvenendo in Grecia, dove Syriza raggiunge la maggioranza a scapito di PASOK e ND.

E in Italia che si aspetta a rottamare PD, Forza Italia e cespugli vari, prima che siano tali forze a rottamare il Paese, in un crescendo di sfrenata corruzione e piatta subalternità ai poteri forti nazionali, europei e internazionali?

Si richiede a tale fine, come ho pù volte scritto, la convergenza fra le migliori forze ed idee del Movimento Cinque Stelle e una sinistra finalmente rigenerata, ma soprattutto i movimenti di massa che, su vari temi, nonostante tutto continuano ad esistere in questo Paese disastrato.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... i/1206015/
cielo 70
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da cielo 70 »

Se il giornalista dice che comunque la lista Tsipras europea deve comunque dialogare con una parte dei 5 stelle che lui ritiene ancora recuperabili (ma mi pare che nessuno voglia o possa dissentire dai padroni) il dialogo deve essere fatto anche coi democratici che non hanno accettato la ragion di stato di gran parte della politica di questi ultimi 30 anni. Credo che ancora ci siano e non si possa chiudere la porta come hanno fatto i seguaci di Grillo dopo le ultime elezioni.
iospero
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iospero »

dal Forum L'altra Europa con Tsipras

DALLA LISTA ELETTORALE AL SOGGETTO POLITICO EUROPEO DELLA SINISTRA E DEI DEMOCRATICI ITALIANI

Il testo che segue, scritto da Marco Revelli su incarico del Comitato operativo nazionale, si pone come base di discussione per l’aggiornamento e il rilancio del progetto dell’Altra Europa.
"Una discussione non emendativa ma politica, non gerarchicamente ordinata ma immediatamente aperta e partecipata al contributo di tutti e tutte.

S’intende così sollecitare un confronto vero sulla fase attuale, non certo fornire “le tesi del nuovo partito”.

E del resto, il testo di Revelli non approfondisce le questioni relative all’identità e al programma. Si propone di mettere a fuoco gli aspetti essenziali del quadro politico maturati dopo il 25 maggio, relativamente alla situazione europea e soprattutto alla situazione italiana, in particolare segnata dall’accelerazione di Renzi e dalla mutazione genetica del PD.

Serve a tentare di definire le coordinate della nostra discussione sul “che fare” nei prossimi mesi su alcune questioni dirimenti, prime fra tutte il rapporto tra azione in Italia e azione in Europa, il giudizio sul “renzismo” e sul PD – vera discriminante del nostro progetto.

Propone l’avvio di “un processo costituente che abbia come obiettivo la costruzione di un soggetto politico europeo della sinistra e dei democratici italiani”. "

E se sostituissimo "della sinistra e dei democratici italiani"?
Perché se penso, come scrive un mio amico, a pace, lavoro e democrazia, che in fondo è alla base di quel che pensiamo ci sia bisogno, da una parte è quel che è insito nella parola "sinistra" e allora non si capisce perché questo ridondante "e dei democratici".

Qualcuno dice che bisogna essere più inclusivi ma allora perché essere complici dell'ennesima mistificazione?

Con cosa potremmo sostituire la locuzione "della sinistra e dei democratici italiani"


bgculture.gabriella

perche' non ricorrere ad altra italia, una denominazione che richiama altra Europa, che democraticamente e' stata scelta dai cittadini? inoltre, c'e' da chidersi se questa denominazione non preluda alla manovra che ormai e' chiarissima: Inglobare tutti in un unico movimento, della sinistra e dei democratici, appunto.
NOI siamo altro, siamo ALTRA ITALIA
grazie, Lucia
Gabriella Bianco



Gwydion

Se si vuole fare un soggetto di sinistra basta cancellare "e dei democratici", sennò il progetto esiste già e si chiama PD, solo che lì la sinistra è rinchiusa in una riserva indiana e mostrata ogni tanto in tv. C'è già anche un progetto di sinistra che si chiama SEL, tanto per dire.


cittadino
“Cambiare l’Europa per salvare l’Italia”. Si potrebbe sintetizzare così la proposta che L’altra Europa con Tsipras aveva posto al centro della scorsa campagna elettorale.

Ora bisogna aggiungere un secondo passo: “Cambiare l’Italia per cambiare l’Europa”. Perché l’Europa non ha “cambiato verso”.

E allora diamo un nome a questo nuovo soggetto politico
" Un'Altra Italia per un'Altra Europa guardando a sinistra"
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