Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
LA POLITICA DI CHI VIVE NEL BASSO.
frasi su una nuova definizione del proletariato.
noi dobbiamo ragionare su italia grecia e spagna, ci sarebbero anche francia germania e in particolare Inghilterra ma diventerebbe troppo lungo il discorso.
puo sembrare incredibile ma il nuovo modo di far politica e partito in italia a mio avviso,
in particolare con il primo ulivo ve lo ricordate il primo forum ulivo con 50.000 letture e mi sembra in un caso 100.000 letture, e una conference in rete spontanea con accademici tutto spontaneo senza alcuna organizzazione ?
perché quella esperienza falli ?
per i contenuti, le politiche erano culturalmente neoliberiste anche se compassionevoli.
in spagna il movimento e partito da madrid e dai giovani il suo referente è un giovane teorico di teoria politica.
e un movimento che parte e vive nel basso, la politica dei piani bassi delle case proletarie contro la politica dei piani alti degli attici e delle ville.
politica come dicotomia tra che vive in basso e chi vive in alto.
una riflessione sulla francia popolare andrebbe sviluppata.
in spagna i giovani hanno vissuto nelle tende dormendo per terra , più in basso di cosi, i potentati della finanza e della politica di tutta la politica destra e sinistra dormono ai piani alti.
in italia abbiamo ora il fenomeno 5 stelle, sulla partecipazione e il più innovativo di tutti,
ti metti su internet ti metti a piangere perché la ragazza ti ha lascito prendi 150 voti nelle grillate e diventi cittadino parlamentare.
vivere il basso non vuol dire essere bassi
mov 5 stelle non vive l undergound , viaggia oggettivamente basso da qui il partito degli onesti, una stupidaggine che piace a toto reina.
le difficolta del mov 5 stelle non è la partecipazione un nuovo modo di far politica ma la cultura politica e quindi il programma.
in grecia dove è la novità ?
non c è nessuna novità hanno copiato dall' italia ma perché loro nostri copioni hanno il 27 % probabile e noi il 4% ?
hanno copiato meglio.
in grecia il contenitore politico e il nostro arcobaleno è uguale , solo che in italia e stato un fallimento clamoroso
perché
il programma le cose da fare , fare una mensa e dar da mangiare agli affamati, mentre in italia si discuteva di quanta sinistra doveva essere arcobaleno, liscia cazzata o Ferrarelle.
la concretezza del programma in grecia ha messo in movimento uomini e donne underground
il nuovo popolo, la coscienza politica non formata, non la coscienza formata del popolo comunista ma la coscienza politica in itinere , i italia arcobaleno ha messo in movimento i culi dei piani alti, in grecia l' umanità della borgate turche delle citta greche.
il problema greco e il programismo, quello che gli intellettuali del manifesto chiamavano la lista della spesa. il troppo programismo non fa un programma ma una mera lista spesa da supermercato.
non aver previsto un piano per l ' uscita dall euro in grecia e un problema politico grave,
le mense popolari gli asili nido gratuiti le scuole e le università per tutti non sono una grande lista della spesa ma sono rapporti sociali che si sviluppano.
tsipra oggi finalmente lo ha capito dicendo che i trattati internazionali che tecnicamente non hanno alcun valore giuridico non saranno rispettati .
la mancanza di un programma della sinistra in italia e dovuto al fatto che manca la politica del basso mentre la politica dell' alto, non deve cambiare perché e arrivata, ha il potere delle elite.
programma si programismo no.
un esempio il reddito minimo garantito 2 proposte di legge molto interessanti di sel e mov 5 stelle, costo da 18 miliardi a 25 miliardi di euro.
la politica dell alto non podemo le elite burocratiche europee 200 miliardi all' italia per se stessi il potere finanziario italiano.
risorse per piani di lavoro e reddito minimo garantito non podemo.
anche in italia dobbiamo creare un movimento dal basso che dorma nelle tende ma dentro le tende studi la teoria politica, non si cambia la società con un litro di olio di uliva e un kg di spaghetti con il programismo-lista della spesa
frasi su una nuova definizione del proletariato.
noi dobbiamo ragionare su italia grecia e spagna, ci sarebbero anche francia germania e in particolare Inghilterra ma diventerebbe troppo lungo il discorso.
puo sembrare incredibile ma il nuovo modo di far politica e partito in italia a mio avviso,
in particolare con il primo ulivo ve lo ricordate il primo forum ulivo con 50.000 letture e mi sembra in un caso 100.000 letture, e una conference in rete spontanea con accademici tutto spontaneo senza alcuna organizzazione ?
perché quella esperienza falli ?
per i contenuti, le politiche erano culturalmente neoliberiste anche se compassionevoli.
in spagna il movimento e partito da madrid e dai giovani il suo referente è un giovane teorico di teoria politica.
e un movimento che parte e vive nel basso, la politica dei piani bassi delle case proletarie contro la politica dei piani alti degli attici e delle ville.
politica come dicotomia tra che vive in basso e chi vive in alto.
una riflessione sulla francia popolare andrebbe sviluppata.
in spagna i giovani hanno vissuto nelle tende dormendo per terra , più in basso di cosi, i potentati della finanza e della politica di tutta la politica destra e sinistra dormono ai piani alti.
in italia abbiamo ora il fenomeno 5 stelle, sulla partecipazione e il più innovativo di tutti,
ti metti su internet ti metti a piangere perché la ragazza ti ha lascito prendi 150 voti nelle grillate e diventi cittadino parlamentare.
vivere il basso non vuol dire essere bassi
mov 5 stelle non vive l undergound , viaggia oggettivamente basso da qui il partito degli onesti, una stupidaggine che piace a toto reina.
le difficolta del mov 5 stelle non è la partecipazione un nuovo modo di far politica ma la cultura politica e quindi il programma.
in grecia dove è la novità ?
non c è nessuna novità hanno copiato dall' italia ma perché loro nostri copioni hanno il 27 % probabile e noi il 4% ?
hanno copiato meglio.
in grecia il contenitore politico e il nostro arcobaleno è uguale , solo che in italia e stato un fallimento clamoroso
perché
il programma le cose da fare , fare una mensa e dar da mangiare agli affamati, mentre in italia si discuteva di quanta sinistra doveva essere arcobaleno, liscia cazzata o Ferrarelle.
la concretezza del programma in grecia ha messo in movimento uomini e donne underground
il nuovo popolo, la coscienza politica non formata, non la coscienza formata del popolo comunista ma la coscienza politica in itinere , i italia arcobaleno ha messo in movimento i culi dei piani alti, in grecia l' umanità della borgate turche delle citta greche.
il problema greco e il programismo, quello che gli intellettuali del manifesto chiamavano la lista della spesa. il troppo programismo non fa un programma ma una mera lista spesa da supermercato.
non aver previsto un piano per l ' uscita dall euro in grecia e un problema politico grave,
le mense popolari gli asili nido gratuiti le scuole e le università per tutti non sono una grande lista della spesa ma sono rapporti sociali che si sviluppano.
tsipra oggi finalmente lo ha capito dicendo che i trattati internazionali che tecnicamente non hanno alcun valore giuridico non saranno rispettati .
la mancanza di un programma della sinistra in italia e dovuto al fatto che manca la politica del basso mentre la politica dell' alto, non deve cambiare perché e arrivata, ha il potere delle elite.
programma si programismo no.
un esempio il reddito minimo garantito 2 proposte di legge molto interessanti di sel e mov 5 stelle, costo da 18 miliardi a 25 miliardi di euro.
la politica dell alto non podemo le elite burocratiche europee 200 miliardi all' italia per se stessi il potere finanziario italiano.
risorse per piani di lavoro e reddito minimo garantito non podemo.
anche in italia dobbiamo creare un movimento dal basso che dorma nelle tende ma dentro le tende studi la teoria politica, non si cambia la società con un litro di olio di uliva e un kg di spaghetti con il programismo-lista della spesa
Ultima modifica di aaaa42 il 24/01/2015, 18:34, modificato 1 volta in totale.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
In Grecia hanno preso una serie di mazzate sociali ed economiche così forti da fargli rinnegare l'intera classe dirigente.
Da noi invece sono bastati 80 euro e c'è stata la rincorsa al carro del vincitore.
Da noi invece sono bastati 80 euro e c'è stata la rincorsa al carro del vincitore.
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Non direi Flavio.flaviomob ha scritto:In Grecia hanno preso una serie di mazzate sociali ed economiche così forti da fargli rinnegare l'intera classe dirigente.
Da noi invece sono bastati 80 euro e c'è stata la rincorsa al carro del vincitore.
Ancora oggi abbiamo il 45% di gente che non vota.
E, includendo M5S, un 25% minimo del 60% che vota, di idee antiliberiste.
Il problema è che ne' il 25% che vota, ne' il 40% che non vota hanno uno
strumento politico serio che li rappresenti.
Ogni tanto mettiamo da parte le percentuali e guardiamo ai valori assoluti.
Ai voti veri.
soloo42000
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Sì, certamente la delusione porta a rifugiarsi nell'astensione, ma è un rifugio sterile. M5S ha dentro una commistione di idee che vanno dalla sinistra radicale alla destra e per questo è destinato a perenni scissioni / espulsioni. In ogni caso alle europee una correlazione tra le politiche demagogiche di Renzi (80 euro che non hanno affatto combattuto la povertà estrema, ma solo favorito chi, nel ceto medio-basso, un impiego comunque già lo aveva) e l'incremento percentuale di voti non si può negare. Anche se in termini assoluti è stato gonfiato dalla bassa partecipazione al voto.
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
C'è solo un modo per aprire la via a un partito della sinistra:
smascherare il PD per quel partito di destra che è diventato,cosi che non possa più prendere per il sedere la gente di sinistra che lo vota in modo cieco e fideistico,e da liberare una massa di voti di sinistra che per il meccanismo della domanda e offerta possa determinare la crescita di una sinistra vera.
smascherare il PD per quel partito di destra che è diventato,cosi che non possa più prendere per il sedere la gente di sinistra che lo vota in modo cieco e fideistico,e da liberare una massa di voti di sinistra che per il meccanismo della domanda e offerta possa determinare la crescita di una sinistra vera.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Resta sempre
Una domanda a tutti :
nei vostri Comuni esiste già un Comitato pronto a cogliere l'invito a sostenere il nuovo soggetto politico ?
Da Bologna ho saputo che in Lombardia ce l’hanno Milano, Bergamo, Brescia , non so gli altri comuni capoluogo, a Lecco faranno una prima riunione prossimamente.
Credo sia utile potersi incontrare nei territori per fare insieme il punto della situazione e cominciare a darci qualche strumento utile di aggregazione e dibattito.
Questo Forum va benissimo e cerchiamo di tenerci aggiornati per capire a che punto ci troviamo, credo ci sia molto da fare, mi sembra che ci sia molta attenzione da pare di chi ha votato M5S.
Una domanda a tutti :
nei vostri Comuni esiste già un Comitato pronto a cogliere l'invito a sostenere il nuovo soggetto politico ?
Da Bologna ho saputo che in Lombardia ce l’hanno Milano, Bergamo, Brescia , non so gli altri comuni capoluogo, a Lecco faranno una prima riunione prossimamente.
Credo sia utile potersi incontrare nei territori per fare insieme il punto della situazione e cominciare a darci qualche strumento utile di aggregazione e dibattito.
Questo Forum va benissimo e cerchiamo di tenerci aggiornati per capire a che punto ci troviamo, credo ci sia molto da fare, mi sembra che ci sia molta attenzione da pare di chi ha votato M5S.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
i comitati , la partecipazione dal basso deve essere spontanea come a madrid non si puo fare a tavolino.
noi possiamo solo creare i soviet parola che fa paura ma vuol dire consigli di rappresentanza o i consigli di sorveglianza, io preferisco la seconda.
i consigli sono avanguardie , se lavorano bene il popolo arriva si mobilita e allora .....
possiamo costruire a livello nazionale e regionale i consigli di sorveglianza, importante e la qualità del programma politico.
e su questo tsipra ha da insegnare molto a noi.
noi possiamo solo creare i soviet parola che fa paura ma vuol dire consigli di rappresentanza o i consigli di sorveglianza, io preferisco la seconda.
i consigli sono avanguardie , se lavorano bene il popolo arriva si mobilita e allora .....
possiamo costruire a livello nazionale e regionale i consigli di sorveglianza, importante e la qualità del programma politico.
e su questo tsipra ha da insegnare molto a noi.
Ultima modifica di aaaa42 il 24/01/2015, 19:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Per quanto riguarda SSG non ho sentito nulla.iospero ha scritto:Resta sempre
Una domanda a tutti :
nei vostri Comuni esiste già un Comitato pronto a cogliere l'invito a sostenere il nuovo soggetto politico ?
Da Bologna ho saputo che in Lombardia ce l’hanno Milano, Bergamo, Brescia , non so gli altri comuni capoluogo, a Lecco faranno una prima riunione prossimamente.
Credo sia utile potersi incontrare nei territori per fare insieme il punto della situazione e cominciare a darci qualche strumento utile di aggregazione e dibattito.
Questo Forum va benissimo e cerchiamo di tenerci aggiornati per capire a che punto ci troviamo, credo ci sia molto da fare, mi sembra che ci sia molta attenzione da pare di chi ha votato M5S.
Eppure nella Biblioteca Centrale che frequento 5 giorni su 7, il dibattito politico è piuttosto acceso.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Alle volte basta una scintilla e poi divampa l'incendioaaaa42 ha scritto:i comitati , la partecipazione dal basso deve essere spontanea come a madrid non si puo fare a tavolino.
noi possiamo solo creare i soviet parola che fa paura ma vuol dire consigli di rappresentanza o i consigli di sorveglianza, io preferisco la seconda.
i consigli sono avanguardie , se lavorano bene il popolo arriva si mobilita e allora .....
possiamo costruire a livello nazionale e regionale i consigli di sorveglianza, importante e la qualità del programma politico.
e su questo tsipra ha da insegnare molto a noi.
Ho sentito dire , forse a 8 1/2, il partito di Tsipras ha già avuto l' occasione alle europee e ha preso solo il 4%, ma si dimenticano che molte cose sono cambiate , la legge elettorale, le riforme costituzionali, il Jobs act , il patto del nazareno sono un cambiamento radicale del PD che allora non c'erano.
Ci si potrebbe chiedere perché alle regionali dell'Emilia ha prevalso l'astensione e non un voto a sinistra, certo c'è molta confusione nell'elettorato che ha bisogno soprattutto di un partito degli ONESTI.
Una formazione nuova a sinistra che segua l'onda che viene dalla Grecia può avere successo.
Diamoci da fare
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
da L'altra Europa
LA FALSA DIVISIONE TRA SOCIALE E POLITICO
di Alfonso Gianni, 23 gennaio 2015
Il tema di una nuova “coalizione sociale” è ormai entrato con forza nel dibattito della sinistra. Ne hanno parlato e scritto in diverse e diversi, qui e altrove. Se ne è parlato nell’assemblea di Bologna dell’Altra Europa con Tsipras; se ne discuterà nei diversi appuntamenti che questa nostra sbrindellata sinistra malgrado tutto si è data, riconfortata dalla significativa affermazione di misura nelle elezioni europee. Più ancora che le parole hanno pesato il successo di diverse manifestazioni, quella della Cgil del 25 ottobre, lo sciopero generale e lo sciopero sociale successivi.
Il tema della nuova coalizione sociale si incrocia con la mancanza di una rappresentanza politica, prima ancora che istituzionale, della sinistra e quindi con la necessità della costruzione di un soggetto politico nuovo, tendenzialmente unico, per quanto plurale, non certo una ennesima aggiunta alla pluralità dei micropartiti esistenti. E’ bene approfondire quindi la riflessione su entrambi i fronti, della coalizione sociale e del soggetto politico.
La prima non può essere pensata e ricercata solo su scala nazionale. Se un nuovo impulso c’è è perché il tema ha assunto nei fatti una dimensione europea. La crisi ha strappato il tessuto sociale, ma è una potenziale occasione di unificazione. Certo il ritorno allo status quo ante non è possibile. Per questo parliamo di nuova coalizione sociale. La mobilitazione del 18 marzo a Francoforte per l’inaugurazione della nuova Eurotower, simbolo di impermeabilità alle istanze sociali e democratiche, sarà una prova significativa di questa potenzialità.
Pensare però di costruire una coalizione sociale che sia divisiva in partenza ci porterebbe al fallimento. Nel nostro paese essa non può essere ridotta soltanto ai movimenti dei No o ai centri sociali, ma, oltre a questi, deve comprendere quel grande popolo di sinistra senza rappresentanza politica che abbiamo concretamente visto sfilare il 25 ottobre a Roma, che rivendicava non solo lavoro e reddito ma anche diritti e democrazia, stabilendo così un filo diretto con il grande appuntamento de “La via maestra” di diversi mesi prima.
Proprio per questo non ha senso contrapporre, nelle idee e nei tempi, l’obiettivo di una nuova coalizione sociale a quello di un soggetto politico nuovo. La complessità delle soluzioni in un mondo interconnesso richiesta dalla drammaticità della condizione sociale non è risolvibile senza una chiara e articolata scelta politica, così come quest’ultima resta come i caciocavalli appesi se non si fonda su un multiforme e multi tematico movimento sociale diffuso. La classica divisione fra sociale e politico è da tempo saltata. Simul stabunt simul cadent. Non c’è successo della sinistra che non sia partito, si pensi alle esperienze diverse di Syriza e di Podemos, da un profondo legame con il sociale e i conflitti che si agitano al suo interno.
Il guaio è che non abbiamo modelli precostituiti. La discussione se conviene imitare Podemos o Syriza è ridicola. I modelli vincenti vengono stabiliti ex post non ex ante. Capisco poco la contrapposizione tra chi vuole partire dai movimenti e chi dai micro partiti. Chi ha tentato l’una o l’altra strada, ponendole in alternativa, ha fallito.
«Creare una nuova soggettività politica assemblando quel che c’è — come dice Rodotà — è una via perdente». Infatti dobbiamo creare nella società un nuovo “senso”, non raccogliere consensi preesistenti. L’Altra Europa con Tsipras ha ottenuto un risultato perché capace di rivolgersi ai movimenti, al sociale e all’ astensionismo anonimi, alla sinistra diffusa, senza però rigettare il contributo dei militanti dei micro partiti. Ora bisogna fare di più e presto. Da Sel al Prc si dichiarano da tempo non autosufficienti. Benissimo: mettano le loro residue forze a disposizione di un processo unitario che ben le sopravanza senza ulteriori indugi. Abbiamo di fronte un potere che si cementa sotto la direzione di Renzi e delle elites europee. Dobbiamo contrapporgli un alternativo potere costituente sia sul terreno sociale che politico.
da il manifesto del 24 gennaio 2015
Mi sembrano distinzioni di lana caprina
LA FALSA DIVISIONE TRA SOCIALE E POLITICO
di Alfonso Gianni, 23 gennaio 2015
Il tema di una nuova “coalizione sociale” è ormai entrato con forza nel dibattito della sinistra. Ne hanno parlato e scritto in diverse e diversi, qui e altrove. Se ne è parlato nell’assemblea di Bologna dell’Altra Europa con Tsipras; se ne discuterà nei diversi appuntamenti che questa nostra sbrindellata sinistra malgrado tutto si è data, riconfortata dalla significativa affermazione di misura nelle elezioni europee. Più ancora che le parole hanno pesato il successo di diverse manifestazioni, quella della Cgil del 25 ottobre, lo sciopero generale e lo sciopero sociale successivi.
Il tema della nuova coalizione sociale si incrocia con la mancanza di una rappresentanza politica, prima ancora che istituzionale, della sinistra e quindi con la necessità della costruzione di un soggetto politico nuovo, tendenzialmente unico, per quanto plurale, non certo una ennesima aggiunta alla pluralità dei micropartiti esistenti. E’ bene approfondire quindi la riflessione su entrambi i fronti, della coalizione sociale e del soggetto politico.
La prima non può essere pensata e ricercata solo su scala nazionale. Se un nuovo impulso c’è è perché il tema ha assunto nei fatti una dimensione europea. La crisi ha strappato il tessuto sociale, ma è una potenziale occasione di unificazione. Certo il ritorno allo status quo ante non è possibile. Per questo parliamo di nuova coalizione sociale. La mobilitazione del 18 marzo a Francoforte per l’inaugurazione della nuova Eurotower, simbolo di impermeabilità alle istanze sociali e democratiche, sarà una prova significativa di questa potenzialità.
Pensare però di costruire una coalizione sociale che sia divisiva in partenza ci porterebbe al fallimento. Nel nostro paese essa non può essere ridotta soltanto ai movimenti dei No o ai centri sociali, ma, oltre a questi, deve comprendere quel grande popolo di sinistra senza rappresentanza politica che abbiamo concretamente visto sfilare il 25 ottobre a Roma, che rivendicava non solo lavoro e reddito ma anche diritti e democrazia, stabilendo così un filo diretto con il grande appuntamento de “La via maestra” di diversi mesi prima.
Proprio per questo non ha senso contrapporre, nelle idee e nei tempi, l’obiettivo di una nuova coalizione sociale a quello di un soggetto politico nuovo. La complessità delle soluzioni in un mondo interconnesso richiesta dalla drammaticità della condizione sociale non è risolvibile senza una chiara e articolata scelta politica, così come quest’ultima resta come i caciocavalli appesi se non si fonda su un multiforme e multi tematico movimento sociale diffuso. La classica divisione fra sociale e politico è da tempo saltata. Simul stabunt simul cadent. Non c’è successo della sinistra che non sia partito, si pensi alle esperienze diverse di Syriza e di Podemos, da un profondo legame con il sociale e i conflitti che si agitano al suo interno.
Il guaio è che non abbiamo modelli precostituiti. La discussione se conviene imitare Podemos o Syriza è ridicola. I modelli vincenti vengono stabiliti ex post non ex ante. Capisco poco la contrapposizione tra chi vuole partire dai movimenti e chi dai micro partiti. Chi ha tentato l’una o l’altra strada, ponendole in alternativa, ha fallito.
«Creare una nuova soggettività politica assemblando quel che c’è — come dice Rodotà — è una via perdente». Infatti dobbiamo creare nella società un nuovo “senso”, non raccogliere consensi preesistenti. L’Altra Europa con Tsipras ha ottenuto un risultato perché capace di rivolgersi ai movimenti, al sociale e all’ astensionismo anonimi, alla sinistra diffusa, senza però rigettare il contributo dei militanti dei micro partiti. Ora bisogna fare di più e presto. Da Sel al Prc si dichiarano da tempo non autosufficienti. Benissimo: mettano le loro residue forze a disposizione di un processo unitario che ben le sopravanza senza ulteriori indugi. Abbiamo di fronte un potere che si cementa sotto la direzione di Renzi e delle elites europee. Dobbiamo contrapporgli un alternativo potere costituente sia sul terreno sociale che politico.
da il manifesto del 24 gennaio 2015
Mi sembrano distinzioni di lana caprina
Chi c’è in linea
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