Diario della caduta di un regime.

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camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

Le inevitabili conseguenze


SILVIO & ANGELINO “SONO SENZA PALLE” E DENIS FA IL GRUPPO
(Fabrizio d’Esposito).
01/02/2015 di triskel182


IL VELENO DELLA “BADANTE” DI BERLUSCONI, ROSSI: “È TUTTA COLPA DI LETTA E VERDINI, SE NE DEVONO ANDARE”. NCD A PEZZI: TRA DIMISSIONI (SACCONI) E PROMESSE DI CRISI DI GOVERNO.

A metà mattinata, prima che suoni mezzodì, il Transatlantico è un formicaio rassegnato e rilassato, allo stesso tempo.

Le facce della disfatta sono centinaia. Il conto è presto fatto. Sono tutti quelli che, in un modo o nell’altro, non sono renziani.

Verso la buvette, spicca la faccia abbronzata di Osvaldo Napoli, vecchia volpe del mondo berlusconiano. Dice: “A questo punto ce lo dobbiamo dire.

”Che cosa dobbiamo dire?"

“Che per fronteggiare questo qui ci vogliono le palle, altrimenti ce lo teniamo minimo dieci anni. Il problema è che nessuno, e ripeto nessuno, ha mostrato di avere le palle”.

Crudo ma efficace. “Questo qui”, ovviamente, è Matteo Renzi. Spregiudicato e trionfatore.

Craxi e D’Alema mess’insieme, altro che nuovo Berlusconi.

In una settimana ha cambiato modulo due volte, dall’Italicum nazareno a Mattarella presidente, e ha vinto.

La crudele vignetta del leghista Calderoli La mancata applicazione dello schema sferico di Napoli è stata letale per tutti.

La prima vittima di Renzi è disegnata nella vignetta che Roberto Calderoli mostra a Denis Verdini nell’emiciclo di Montecitorio.

Una rappresentazione spietata, volgare, realistica. I

l premier che sodomizza Silvio Berlusconi con un mattarello.

Lo sfascio di Forza Italia dopo il raggiro sul Quirinale (Silvio dixit: “Eravamo d’accordo su Amato”) trasfigura la Badante del cerchio magico del Condannato in una vipera. Parole come veleno.

La Badante è la senatrice Mariarosaria Rossi:

“Gianni Letta e Verdini hanno rovinato Berlusconi. Se ne devono andare. Hanno mandato il capo a trattare con Renzi con le armi scariche. Gli ha dato la legge elettorale, le riforme, tutto. E quello lo ha fregato. La colpa è di Verdini e Letta”.


Il veleno tracima a quintali: “Voi giornalisti vi siete occupati solo di noi del cerchio magico invece di dedicarvi al duo tragico”. Alias Gianni & Denis.


Ribattono dall’enclave di Verdini: “Semmai la colpa è di Toti e di Romani (due del cerchio magico, ndr) che hanno trattato con D’Alema su Amato. Renzi lo ha saputo e si è regolato di conseguenza”.


Come finirà la guerra tra i perdenti azzurri va oltre ogni umana previsione. Su circa 150 grandi elettori forzisti almeno la metà ha votato per Mattarella.

Dai 70 franchi soccorritori in su. Le cifrature sul nome del capo dello Stato (per esempio: “On. Sergio Mattarella” oppure “On. prof. Mattarella”) vengono ricondotte allo stesso Verdini e ai ribelli di Raffaele Fitto.


I fittiani giurano però di avere votato scheda bianca.

Ma Saverio Romano, vicinissimo all’ex governatore pugliese, confessa: “Vent’anni di Dc, di valori condivisi, di apprezzamento per la persona di Mattarella, senza dimenticare la comune cittadinanza, sono elementi sufficienti per avermi convinto a votarlo”.


La strategia degli sconfitti: “Minacciamo di aspettare” Sempre in onore dello schema sferico di Napoli, c’è da registrare la magistrale dichiarazione di Vincenzo D’Anna, altro ribelle azzurro, che con tono autocritico verga il primo e unico articolo dello statuto degli anti-renziani: “Qualunque cosa accada noi decidiamo di aspettare”.


È la fondamentale differenza tra Renzi e il resto di tutta la politica italiana. Velocità, non solo d’esecuzione, contro riflessi lenti e indecisione .


Il premier ha sfruttato tutti i punti deboli di alleati e avversari. Rinchiuso ad Arcore, Silvio Berlusconi ha sbraitato per il terzo giorno consecutivo contro Renzi.


Salvo farsi ammansire dal solito Gianni Letta e fare una telefonata di auguri al nuovo capo dello Stato.

I clan di Forza Italia si stanno rimescolando per l’ennesima volta.

Falchi che ridiventano colombe e viceversa. Tre dolenti prefiche berlusconiane, accomodate su un divano a fumare, nell’apposita galleria di Montecitorio, spifferano: “Si è creato l’asse tra Verdini e Fitto”. Superslurp. Gli interessati smentiscono.


Poi arriva il botto: “Verdini ha promesso a Renzi 40 voti a Mattarella.

E Renzi che ha cifrato ogni partito e corrente sta verificando”. I voti di Verdini a Mattarella possono essere il preludio al modo più classico di gestire una sconfitta: agganciarsi al carro del vincitore.

“Denis” potrebbe fare un gruppo autonomo in Parlamento per sostenere Renzi.


Fitto ha confidato che sarebbe questa la direzione di Verdini. Ma chi in teoria dovrebbe far parte di questo nuovo gruppo per ora smentisce con granitica certezza: “Non ce ne andremo mai”.


I poltronisti alfaniani fanno sempre le cose a metà


Seguendo la traccia della “mancanza di palle” ratificata da Osvaldo Napoli si arriva infine ad Angelino Alfano, il quarantenne che si ostina a credersi un leader nonostante l’evidenza.


Alle due del pomeriggio, Mattarella è presidente della Repubblica da poco più di un’ora e Barbara Saltamartini, tutta in nero, sentenzia: “Così non si può fare. O Mattarella te lo intesti sin dall’inizio oppure vai sino in fondo con Berlusconi” . La


Saltamartini, ex An, si è dimessa da portavoce del Nuovocentrodestra,il partitino ministeriale di Alfano nato dalla scissione del Pdl.


Ncd esplode come Forza Italia.

Il ministro dell’Interno ha deciso di votare Mattarella dopo le minacce del premier e le conseguenze sono varie. Maurizio Sacconi, ex socialista come Fabrizio Cicchitto, si dimette da capogruppo di Area popolare al Senato, la sigla che raduna alfaniani e casiniani dell’Udc.


Addirittura s’ipotizza che Nunzia De Girolamo, capogruppo alla Camera, possa andare con la Lega.

Lei si limita a dire: “Per il momento resto ferma”.


Il dramma di Ncd è quello di non voler rinunciare alle poltrone di governo. Allo stesso tempo non si vuole perdere la pace ritrovata con Berlusconi, necessaria alla sopravvivenza elettorale.


Ergo, ecco la sintesi della fragile ambiguità di “Angelino”: “A Renzi ha quasi chiesto scusa per le polemiche sul voto a Mattarella e ha detto di non preoccuparsi.


Dopo un minuto ha chiamato Berlusconi e gli ha promesso che prima o poi aprirà la crisi e farà cadere il governo”.



Quale dei due Alfano prevarrà? Pronostica un berlusconiano: “Se Alfano si dimette da ministro e fa la crisi io mi faccio prete, lo giuro solennemente”.


In ogni caso il tormentone terrà banco nei prossimi mesi, scrutando la faccia dura e segnata di Gaetano Quagliariello.

Persino Paola Taverna applaude la proclamazione

Nella galleria dei perdenti, l’immagine più bella appartiene al campo dei grillini. Sono le 13 e 25 quando Laura Boldrini, presidente della Camera, proclama il nuovo presidente della Repubblica. Alcuni deputati del M5S battono le mani. In prima fila ad applaudire c’è Paola Taverna, superintransigente a Cinque Stelle. Chi l’avrebbe detto mai.

Da Il Fatto Quotidiano del 01/02/2015.
camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

Gli storici di un lontano 2220 d.c., rovistando tra le carte dell’inizio secolo, scriveranno: “Nel 2014, nello Stivalone, un gruppo di spregiudicati giovani banditi(eufemismo) fiorentini capeggiati dal Royal Baby Paràkulos, prese il potere “pugnalando alle spalle” il premier in carica Enrico Letta, approfittando del vuoto di potere a causa sia della maggioranza che dell’opposizione……..”

Il Royal Baby Paràkulos deve essere stato affascinato dal racconto del bastone e della carota.

Per recuperare il prestigio perduto negli ultimi 11 mesi di governo, Paràkulos, si è intestato la vittoria della scelta del presidente della Repubblica non condividendola con gli alleati che si sono spesi, perdendo la faccia, facendo passare le sue leggi porcata. Angelino il coniglio, si è messo subito in riga dopo aver protestato a seguito del ricatto sull'allontanamento dal governo. La cosa più aberrante per il gruppo dei poltronisti dell'NCD. Silvietto invece, dopo averlo bastonato a sangue mettendolo in difficoltà con i suoi, pensa di recuperarlo per il Pacco del Nazareno tirando fuori la carota fatta sventolare a RAI 1 da madonna Boschi.




IlFattoQuotidiano.it / Politica

Salva-Berlusconi, Boschi: “In Francia legge uguale con soglia al 10%”. Ma non è vero
Politica
L’articolo 19 bis del decreto attuativo della delega fiscale? “In Francia hanno una norma uguale, con una soglia più alta”, ha detto il ministro per le Riforme in diretta tv a "L'Arena, su Rai Uno. Ma le cose non stanno affatto così: oltralpe il limite oltre il quale l’evasione è considerata reato è di 153 euro
di Marco Pasciuti | 1 febbraio 2015 COMMENTI


L’articolo 19 bis del decreto attuativo della delega fiscale, ovvero il cosiddetto “salva-Berlusconi“? Non è una norma pensata per salvare l’ex Cavaliere, ma riguarda 60 milioni di italiani.

Parola di Maria Elena Boschi: il ministro delle Riforme, quelle stesse riforme che il governo Renzi sta portando avanti grazie all’accordo stretto il 18 gennaio 2014 con Forza Italia e il suo leader che di quella norma sarebbe il primo e più illustre beneficiario, lo ha spiegato durante la trasmissione L’Arena, su Rai Uno, aggiungendo: “In Francia hanno una norma uguale, con una soglia più alta, non del 3% ma del 10% di non punibilità”. Ma le cose non stanno affatto così.

“Non credo che possiamo fare o non fare una norma, che riguarda 60 milioni di italiani, perché c’entra o meno Berlusconi. Così si resta fermi agli ultimi 20 anni…”, ha detto il ministro, ospite del programma di Massimo Giletti sulla rete ammiraglia Rai, a proposito di quanto inizialmente previsto sull’evasione fiscale dal decreto del governo poi rinviato.

“La norma – precisa il ministro – non è a favore di Berlusconi, ma riguarda tutti. Come ha detto Renzi, il 20 febbraio riaffronteremo il tema. Ma che non sia una norma per Berlusconi lo dimostra il fatto che in Francia hanno una norma uguale, con una soglia più alta, non del 3% ma del 10% di non punibilità dell’evasione fiscale ai fini penali”. La Boschi, tuttavia, non la dice tutta.

Perché il Code général des impôts prevede una doppia soglia: una, sì, del 10% ma anche una molto più bassa: 153 euro. Oltre la quale l’evasione è considerata reato.

“Chiunque si sia fraudolentemente sottratto o abbia tentato di sottrarsi al pagamento totale o parziale delle imposte previste in questo codice – recita l’articolo 1.741 nella formulazione entrata in vigore nel 2013 – sia che abbia volontariamente omesso di presentare la dichiarazione nei tempi prescritti, o abbia deliberatamente nascosto parte degli importi soggetti a imposta, sia che abbia organizzato la propria insolvenza o abbia ostacolato in altri modi la riscossione, o abbia messo in atto qualsiasi altro tipo di condotta fraudolenta, è passibile, indipendentemente dalle sanzioni fiscali applicabili, di una multa di 500.000 euro e del carcere per cinque anni. (…)

Questa disposizione si applica nel caso in cui l’occultamento superi un decimo della base imponibile o la cifra di 153 euro“. Quindi, in base alla legge (un testo nato per escludere il penale per le microevasioni), il fisco d’oltralpe è autorizzato a perseguire penalmente chiunque evada più di 153 euro: sta all’Agenzia delle entrate segnalare alla magistratura quali evasioni perseguire. Ovviamente quelle milionarie finiscono automaticamente sotto la lente d’ingrandimento della Giustizia, a differenza di quelle di piccola entità.

Un’interpretazione confermata da varie prese di posizione dell’Ordine degli avvocati di Parigi (“L’occultamento volontario al fisco di tutti i redditi superiori ai 153 euro è punito dall’articolo 1.741 del Code général des impôts con cinque anni di prigione”), dalla lettura che il governo francese dà sul proprio sito degli “Elementi costitutivi del reato di frode fiscale” e dalla risposta che l’esecutivo transalpino forniva ad un’interrogazione parlamentare con la quale il socialista Girard Joel chiedeva di alzare la soglia perché “troppo bassa”:

“L’articolo 1741 del Codice generale delle imposte prevede una soglia di 153 euro. Questo limite è stato fissato durante lo sviluppo del testo, ormai molto vecchio. Tuttavia l’impegno a perseguire penalmente l’evasione fiscale è solitamente riservato per le frodi più gravi, per le quali è stata scartata la buona fede del contribuente. Tuttavia, è in corso una riflessione sulla necessità di cambiare sul testo”. Ma il testo, con la soglia dei 153 euro, non è stato mai modificato.

Il putiferio era scoppiato ai inizio gennaio, quando l’articolo 19 bis cominciò a campeggiare sulle prime pagine dei quitidiani: in base alla norma, inserita da una sconosciuta “manina” nel decreto di attuazione della delega fiscale a modificare il decreto legislativo n. 74 del 2000, i reati fiscali di evasione e frode sono depenalizzati se l’Iva o l’imposta sul reddito evasa non supera “il 3% rispettivamente dell’imposta sul valore aggiunto o dell’imponibile dichiarato”. In base alla nuova formulazione l’evasione fiscale per la quale Berlusconi venne condannato il 1° agosto 2013 a quattro anni risulta molto al di sotto della soglia del 3% di non punibilità.

Con il fuoco delle polemiche che divamapava alto, Renzi bloccava il decreto: “Se qualcuno immagina che in questo provvedimento ci sia non si sa quale scambio, non c’è problema: noi ci fermiamo, questa norma la rimanderemo in Parlamento soltanto dopo l’elezione del Quirinale”.


Così il 20 febbraio tutti i decreti delegati pronti in materia fiscale saranno portati in Consiglio dei ministri e dalle parole della Boschi emerge la volontà del governo di non modificare il testo contestato: le riforme, è la volontà di Renzi, devono andare avanti. “Andranno avanti comunque – spiegava il premier dopo l’elezione di Sergio Mattarella al Colle – ma io scommetto anche con l’apporto di Forza Italia“.

di Marco Pasciuti | 1 febbraio 2015

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... 2/1388610/
camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

La vox populi.
Commenti a corredo dell'articolo precedente.



Daniel Fortesque • 5 minuti fa
Salva-Berlusconi, Boschi: “In Francia legge uguale con soglia al 10%”. Ma non è vero:

devono spianare la strada a Mattarella!
Ma non le potrebbe firmare, di corsa, svelto svelto, Grasso, certe cose, fintanto che Mattarella non si insedi a pieno titolo?

"Nuntereggae più": è letteralmente farsi rapinare, pagare un Ministro per quello che ci costa, per poi sentirgli dire certe cose! Certe str... ...upidaggini. A parte che, a quanto pare, in Francia le cose non starebbero affatto così! Ma anche fosse, bisogna finirla, con questa menata di prendere, pezzettino per pezzettino e, ovviamente, quando fa comodo, quello che si fa, una volta in America, una volta in Inghilterra, una volta in Francia, un volta in Europa, una volta in tutto il mondo! Chiedo, senza assolutamente saperlo: in Francai, l'evasione, la frode fiscale, e la corruzione in generale, a quali livelli sono?
Da noi, i miliardi non versati nelle casse dell'erario ogni anno, a causa dell'evasione, sono ben 120! I miliardi che ci costa ogni anno la corruzione, sono 60!
180 miliardi l'anno in tutto!
A voler prendere qualcosa da un Paese diverso dal nostro, ad essere corretti, bisognerà prenderne anche tutto il resto! Se, per esempio, in un Paese che ci avesse quel 3% di errore ammissibile, sulle dichiarazioni dei redditi, chi evade, chi froda, paga veramente, e in galera ci va, per scontarci TUTTA la pena (dura, durissima!) prevista, anche su detto fronte, da noi, le cose dovrebbero andare nello stesso modo, no?
"In Francia si fa così...": ma in Francia (giuro, non lo so!), Parigi, ci ha 22 MILIARDI di deficit come ce li ha Roma? In Francia, a Parigi, a Lione, i malati, vengono parcheggiati nei corridoi degli ospedali, anche sulle barelle, e anche sulle barelle addirittura dentro le ambulanze, come avviene da noi, a Roma e/o a Napoli?
In Francia, ce l'hanno "La terra dei fuochi", "L'autostrada dei veleni", "La discarica di Bussi" (la più grande d'Europa!), fabbriche come l'ILVA di Taranto dove si moriva di tumore per non morire di fame?
E non ce li rompete ancora, che non ne possiamo più!
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camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

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Vincenzo Giancristofaro • 6 ore fa
Renzi, è un BUGIARDO di proporzioni cosmiche..andate a vedere cosa dichiarava sulle pensioni..per poi rimangiarsi tutto come suo solito..il ROTTAMATORE.. ROTTAMA GLI ITALIANI, altro che la CASTA!
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Vincenzo Giancristofaro • 6 ore fa
Stasera c'e stato Jacona, su Rai 3.. se ve la siete persa.. andatevela a cercare la puntata.. parlava di pensioni.. al solo vedere come siamo messi, c'è da fare un quarantotto.. una truffa ai danni dei cittadini.. mentre per lor signori montagne di soldi.. e i beoti stanno qui a difenderli.. se non sono sce.i questi.. come diceva la mia saggia nonna: Se tutti gli uccelli, capissero il grano, moriremmo di fame!
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redmachine • 6 ore fa
Ha anche detto che Matteo è bello, parla bene inglese e fa tutto quello che annuncia?
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Vincenzo Giancristofaro • 6 ore fa
E' la degna comare del BUGIARDO!
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redmachine • 6 ore fa
In Francia si fanno le rivoluzioni. Copiamo?
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redmachine • 7 ore fa
Non aveva capito bene... Mica è francese...
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camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

Riccardo Revilant • 8 ore fa
La cosa che ogni volta mi sorprende e' come certa gente possa sparale cosi' grosse, platealmente volutamente, senza MAI essere presa e cacciate con ignomigna.

Nel ruolo che ricopri non puoi "sbagliare! e non puoi assolutamente dire BUGIE o mezze verita', nel chiaro e palese tentativo di distorcere l'informazione in modo fraudolento e vigliacco.
La gente deve sapere la verita' , i politici che mentono o danno informazioni sbagliate DEVONO essere mandati a casa, meglio se poi qualcuno gli chiede i dnni per la loro incompetenza o per la loro connivenza.
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Arilucio Riccardo Revilant • 7 ore fa
questi vivono su una montagna di bugie: è il loro brodo di cultura.
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Divoll79 Arilucio • 7 ore fa
Allora speriamo che si trasformi in brodo di cottura...
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Andrea D'Ambra • 8 ore fa
Mentire per un politico dovrebbe essere previsto come reato.
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giemme74 • 8 ore fa
piccole faine crescono...
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iafran
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da iafran »

camillobenso ha scritto: IlFattoQuotidiano.it / Politica

Salva-Berlusconi, Boschi: “In Francia legge uguale con soglia al 10%”. Ma non è vero
Politica
L’articolo 19 bis del decreto attuativo della delega fiscale? “In Francia hanno una norma uguale, con una soglia più alta”, ha detto il ministro per le Riforme in diretta tv a "L'Arena, su Rai Uno. Ma le cose non stanno affatto così: oltralpe il limite oltre il quale l’evasione è considerata reato è di 153 euro
di Marco Pasciuti
Questa ministra delle riforme dovrebbe sapere che negli altri Stati, i ministri vengono fatti dimettere per cose che fanno ridere ai "governanti dei Paesi-Banans", tipo: plagi nella tesi di laurea, rimborsi per spese familiari non autorizzate, etc. (<<Bill Clinton ha subito l'impeachment per aver mentito sulla sua relazione con una giovane stagista della Casa Bianca, Monica Lewinsky - da qui uno dei capi d'imputazione, lo spergiuro -, e inoltre per aver ostacolato la giustizia, in particolare a causa delle pressioni esercitate su alcuni collaboratori affinché non emergesse la verità.>>, da http://it.wikipedia.org/wiki/Impeachment).
La dichiarazione pretestuosa e subdola della ministra in questione, se l’Italia non è un Paese-Bananas, dovrebbe farla dimettere dall'incarico su due piedi per disinformazione o per incapacità o per malafede!
cardif
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Iscritto il: 24/01/2015, 20:23

Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da cardif »

iafran ha scritto: ... o per malafede!
E' per 'buonafede' nel Capo.
Per cui quello che si dice non va verificato alla luce della realtà esterna, documentabile, ma alla luce dell'utilità che una affermazione deve dare alla esaltazione dei meriti del Capo.
Una volta c'era un Direttivo col segretario, poi s'è passati al Leader.
ora al Capo.
Poi, certo, c'è anche l'ignoranza che avanza, dettata sempre dalla non necessità di documentarsi.
A che serve, se basta dire che il Capo ha sempre ragione?

cardif
soloo42001
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Iscritto il: 09/01/2015, 10:40

Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da soloo42001 »

Ennesima dimostrazione di somiglianza fra renzismo e berlusconismo.
Al posto di Boschi, Gelmini avrebbe usato l'esatta stessa tecnica di disinformazione.

Ma Gelmini, al contrario di Boschi, avrebbe avuto contro Repubblica e, forse, anche il Corriere.
Ecco a cosa servono i "poteri forti"...


soloo42000
iafran
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Iscritto il: 17/01/2015, 9:10

Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da iafran »

soloo42001 ha scritto:Ennesima dimostrazione di somiglianza fra renzismo e berlusconismo.
Al posto di Boschi, Gelmini avrebbe usato l'esatta stessa tecnica di disinformazione.

Ma Gelmini, al contrario di Boschi, avrebbe avuto contro Repubblica e, forse, anche il Corriere.
Ecco a cosa servono i "poteri forti"...
"Il Fatto Quotidiano", però, sta crescendo ...
camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

soloo42001 ha scritto:Ennesima dimostrazione di somiglianza fra renzismo e berlusconismo.
Al posto di Boschi, Gelmini avrebbe usato l'esatta stessa tecnica di disinformazione.

Ma Gelmini, al contrario di Boschi, avrebbe avuto contro Repubblica e, forse, anche il Corriere.
Ecco a cosa servono i "poteri forti"...


soloo42000

Servono a mantenere inalterato il loro potere con tutti i mezzi manovrando da burattinai.

E' un problema che arriva dalla notte dei tempi. E' esistito sempre in tutte le società.

Un tempo io definivo la divisione primaria della società umana in FURBI E FESSI". Ma i ragazzi della Statale di Milano, negli anni '80 usavano lo stesso concetto in modo più prosaico.

Per loro la società umana si divide in : Piglianculi e Metinculi.

E' la storia di tutti i giorni, e credo che sarà così nei secoli dei secoli.

Dubito che ci sarà un punto di rottura.

Io non so se un uomo chiamato Gesù Cristo, vissuto in Palestina 2020 anni fa fosse veramente il figlio di Dio.

Quello che invece sembra, che un uomo con una visione differente del modo di vivere, contrario alle ingiustizie umane di quel tempo sia esistito se le notizie sono arrivate fin qui.

Che sia stato crocifisso, come uomo, a solo 33 anni, non deve stupire.

Perché "come uomo" era un gran rompicoglioni, per il potere dell'epoca, sia quello indigeno dei poteri forti della Palestina, che quello degli invasori occupanti dell'Impero di Occidente di Roma.

Anche di questi tempi i rompicoglioni si eliminano.

Non si mettono in croce perché non si usa più.

Ma è successo ad Aldo Moro, a Giorgio Ambrosoli, a Falcone e Borsellino, al generale Dalla Chiesa.

Tutti emeriti romplicoglioni invisi ai poteri forti del momento.
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