Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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iospero
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iospero »

C'è qualcosa che va chiarito

Landini “politico”. Ecco la coalizione della nuova sinistra
Rodotà, Gino Strada, don Ciotti e…
Il leader Fiom tira diritto: “Non faccio un partito, ma mi muovo dal basso.
La Fiom si incontra con Emergency di Gino Strada, con Libera di don Ciotti, con Stefano Rodotà, punto di riferimento ideale di un’area ampia a sinistra, di strutture come la Rete degli studenti. I rapporti sono costanti con Sergio Cofferati che si dice “molto interessato” al progetto. Si guarda con interesse, anche se incontri finora non ci sono stati, ai comitati ambientalisti disseminati sul territorio, a esperienze di mutualismo sociale o ad alcuni settori dei centri sociali.
IL REFERENDUM, comunque sarebbe un test dello spazio politico esistente per questa coalizione sociale


Io ritengo che non si possa pensare che uno stato possa esistere senza che ci sia una formazione politica che lo guidi, non si può pensare di rimediare con i referendum agli errori della politica,
necessita invece far nascere una formazione politica per la guida del paese.
Che senso ha fare referendum su jobs act, riforma elettorale, riforme costituzionali, riforma delle pensioni ecc.ecc.... sa<rebbe tutto da rifare.
Questa formazione politica deve avere una base di cittadini di tutte le categorie di lavoratori dipendenti e autonomi che vivono del loro lavoro e non di rendite di posizioni.
Un passo avanti in questo senso lo ha fatto il M5S aprendosi a tutti, dettando nuove regole per gli eletti ( due legislature e poi a casa, limitare i costi della politica, vertici e basi in continuo contatto,
referendum senza quorum, fuori i corrotti dalla politica), ma non basta perché purtroppo il vertice vuol comandare più del necessario e la macchina dei rapporti con la base è un po' arrugginita.
Questa nuova formazione politica giustamente come dice Landini deve rappresentare chi lavora e nello stesso tempo deve trovare un giusto equilibrio tra lavoro autonomo e lavoro dipendente, non deve permettere che aumentino le differenze economiche oltre un certo limite .
E' chiaro che una certa politica diventa possibile solo se si creano dei presupposti a livello internazionale ( vedi il segreto bancario, le differenze fiscali nei vari paesi ecc. ecc....)
iospero
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iospero »

E' chiaro che una certa politica diventa possibile solo se si creano dei presupposti a livello internazionale ( vedi il segreto bancario, le differenze fiscali nei vari paesi ecc. ecc....)

Fin tanto che esisteranno i paradisi fiscali, fin tanto che gli stati si faranno concorrenza a livello fiscale sarà difficile avere una società e dei governi in grado di gestire equamente le risorse del proprio paese.

Per adesso ..

19 settembre 2014 - 14:00
I ministri delle finanze del G-20 daranno il via libera questo week-end allo scambio automatico di informazioni in materia fiscale. Anche la Svizzera, che per anni ha difeso il suo segreto bancario, ha collaborato alla stesura degli standard OCSE e accoglie positivamente la loro introduzione. Il dibattito si sposta però ora nel campo della politica e si prospetta particolarmente acceso.
Più di 60 Stati hanno aderito finora al nuovo sistema, tra cui la Svizzera, il Liechtenstein, il Lussemburgo, la Germania e la Francia, ma anche Singapore e altri famosi paradisi fiscali tra cui le isole caraibiche e i territori britannici oltreoceano. L’introduzione potrebbe quindi avvenire nel gennaio 2017.
L’OCSE intende far adottare lo scambio automatico di informazioni a livello globale. Non tutti sono però disposti a cedere, soprattutto alcuni Stati in Asia e in America latina, oppure alcuni paradisi fiscali come Hong Kong o Monaco. Dei controlli dovrà occuparsi il Forum globale sulla trasparenza e sullo scambio di informazioni in materia fiscale dell’OCSE, a cui fanno parte oltre 120 Stati.

Purtroppo Di paradisi fiscali esotici e anche meno, ce ne sono ancora a iosa, e finché non sarà chiuso anche l'ultimo spiraglio evasivo non si dovrà affatto abbassare la guardia ! Ci sono più o meno 200 stati al mondo !!!
iospero
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iospero »

Vorrei tornare su
Questa formazione politica deve avere una base di cittadini di tutte le categorie di lavoratori dipendenti e autonomi che vivono del loro lavoro e non di rendite di posizioni.

Non è semplice mettere insieme categorie di lavoratori che fino ad oggi si sono in parte scontrati,
ma il concetto che tutti debbano avere una vita in cui lavorando si riesce ad avere la possibilità di avere i mezzi indispensabili per formarsi una famiglia, avere una casa e dei figli , mantenerli e farli studiare , avere i mezzi e il tempo per migliorare e sviluppare le proprie attività, avere anche il tempo libero per godersi la vita e il meritato riposo, bene questo concetto non è irrealizzabile, ma ha bisogno di una classe politica che privilegi il lavoro, l'onestà, il merito, una fiscalità che aiuti l'impresa e nello stesso tempo limiti l'arrichimento personale oltre certi limiti.

Questa classe politica dove la troviamo ?
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Leggendo i commenti dell'articolo :

Sicilia, lo strappo dei 500 contro il Pd “dei potenti e dei faccendieri”


presente in altro 3D, (http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 378#p37378)

Emerge una volontà di base nel desiderare un nuovo partito di sinistra.


Giuseppe L'A. • un'ora fa
questa è una buona notizia.
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Sebastiano Macca • 2 ore fa
Meglio tardi che mai..se davvero così sarà, perchè se sono tutti come civati che bau bau ma niente morsi...stiamo freschi, soprattutto qui in Sicilia
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miroberto0 • 2 ore fa
era ora che qualche scoppiettante novità riportasse interesse per la politica italiana. ed era ora che a contrastare renzi ci fosse un altro giovane sconosciuto alla vecchia politica. questo orlando farà strada. ormai ha riferimenti saldi nel consiglio comunale di motta sant'anastasia e regalbuto. ora che anche i superstiti di sel e i fuoriusciti del m5s hanno aderito al progetto, podemos e tsipras sono una realtà anche in italia. credo che renzi abbia annullato tutti gli impegni per studiare repentine contromosse. altrimenti è spacciato...
grazie ancora al fatto per averci tempestivamente informati. sulla stampa di regime neanche un flash.... ma come si fa?

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Bafffone • 2 ore fa
Non solo in Sicilia ma ovunque tutte le persone lontanamente di sinistra rimaste nel PD non hanno rinnovato la tessera del 2015 ed in molti non avevano fatto quella del 2014.
La scissione la stanno facendo gli iscritti di sinistra senza aspettare i tentennamenti dei Civati, Cuperlo, Fassina e compagnia bella.
Perchè nessuno ha diffuso i dati della chiusura tesseramento PD per il 2014 ne ci dicono come sta andando il 2015 (mi risulta che Roma non ha ancora mandato le tessere!).
La composizione attuale del PD è peggio di quella della DC che non dava la tessera ai fasci conclamati come invece fa il PD con gli ex MSI.

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camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

E' così?........Le sezioni sono vuote??? ........Vi risulta?????



Eccomi • 3 ore fa
Io chiedo a tutti coloro che in questi anni , hanno contrastato la politica del Berlusconi, perché ora accettano che il Berlusconi faccia la stessa politica tramite il renzi? Bisogna protestare in tutte le sezioni del PD e sostenere chi nel partito vuole impedire che il renzi faccia la politica delle destre,
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Filippo Luciani Eccomi • 3 ore fa
le asezioni del pd sono vuote!
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Ps. - Ma che fine ha fatto Joblack????

Lui ci può dare notizie aggiornate dalla Sicilia.
chi dovrebbe protestare?
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

“Un nuovo inizio, si fa politica anche senza partito”
(Salvatore Cannavò).
26/02/2015 di triskel182

L’intervista Stefano Rodotà.

Stefano Rodotà ha seguito con interesse la polemica nata attorno alle proposte di Maurizio Landini.

Il termine “coalizione sociale” è di suo conio e qualche settimana fa, proprio con Il Fatto, aveva spiegato il senso della proposta.

Dopo il clamore suscitato dall’intervista del segretario Fiom, torna sull’argomento.

Le sembra che quella lanciata da Landini sia una proposta politica? Assolutamente sì. Anche perché, questa “coalizione sociale”, che io stesso avevo proposto, è una formula che aiuta a fare chiarezza.

Non si possono ripercorrere le vie del passato, quelle fallimentari della lista Arcobaleno, della lista Ingroia o, su altri piani, della lista Tsipras.


Il chiarimento migliore mi pare che sia venuto da Sergio Cofferati nell’intervista di ieri al Fatto. Cosa l’ha convinta di quella intervista?

Tre elementi.

Primo: dobbiamo guardare fuori dall’Italia ma né Podemos né Syriza sono modelli che possiamo importare.


Secondo, il problema principale è individuare i temi e i princìpi dai quali partire per un lavoro comune.

Il terzo passaggio messo in evidenza da Cofferati è che solo fatti questi primi due passi si può individuare il tema della rappresentanza e poi anche quello del leader.

Fuori dai partiti, dunque?
Non ho in mente un movimentismo al quadrato. Ma la coalizione sociale significa in primo luogo riconoscere quel lavoro consolidato e forte di molti soggetti che esiste già da diverso tempo e che è stato già vincente.

Esempi?

Quando si fa riferimento a Luigi Ciotti si fa riferimento a un’esperienza, Libera, che anche con campagne come Miseria Ladra ha determinato un grande lavoro comune.

Quando si fa riferimento al lavoro di Gino Strada, si fa riferimento a laboratori che già operano anche in Italia.

Terzo caso possibile, i comitati per l’acqua e i beni comuni sono i più vincenti di tutti con il risultato del referendum.

E la Fiom?

In questo progetto la Fiom è un aggregatore che ha fatto una delle lotte più importanti per veder riconosciuti dei diritti. La sentenza della Corte costituzionale che l’ha riammessa nelle fabbriche del gruppo Fiat ha anticipato di sei mesi la sentenza che ha dichiarato illegittimo il “porcellum”.

Entrambe quelle sentenze dicevano che non si può negare la rappresentanza ai lavoratori o ai cittadini.


Ma a Landini si rimprovera di voler fare un partito, anche se ha sempre chiarito.
Si tratta di un altro equivoco. Quando Landini dice che fa politica ma che non fa un partito, dice qualcosa che la cultura debole di questo periodo ha perduto: la politica non si chiude tutta dentro i partiti.

Oggi c’è una società in cui i partiti sono diventati oligarchia e hanno espropriato i cittadini.


Conferma quel giudizio di “zavorra” che diede dei partiti alla sinistra del Pd?

Qui ci sono due equivoci che vanno evitati. Il primo è ragionare in termini di ‘spazio a sinistra del Pd’.

Il Pd prova a ribadire, spasmodicamente, che sta realizzando cose di sinistra ma si tratta di una excusatio non petita.

Sulla base di provvedimenti come il Jobs Act o la responsabilità civile dei giudici ne viene fuori una grande restaurazione di centro. Più che uno spazio ‘a sinistra’, oggi ci sono una serie di principi e diritti che non trovano copertura politica.

E l’altro equivoco?

Riguarda il mondo della politica organizzata: qui siamo di fronte o a un problema di sopravvivenza (Prc e Sel) o a un problema di appartenenza (minoranza Pd).

Noi invece abbiamo bisogno di un nuovo inizio. Non possiamo portarci dietro tutto quello che c’è stato nell’ambito della sinistra.


Lei è critico anche con la lista Tsipras?


È stata una buona occasione che non doveva essere perduta. Ma oggi abbiamo bisogno di una chiara discontinuità. Quello che lega le formazioni politiche esistenti non mi sembra adeguato alla situazione nuova.


Quali saranno i primi passi di questa coalizione?

È necessario che i diversi soggetti proponenti concordino un cammino che richiederà forme di contatto permanente, con la Costituzione come bussola ma calata nella lotta politica attuale.


E come porsi di fronte alle elezioni?


In questi anni diverse esperienze, penso a quella di Alba, sono state travolte dalle elezioni.

Solo quando sarà maturato qualcosa di importante si può accettare di non tirarsi indietro.

Quali sono le cose concrete da fare?
Un lavoro comune potrebbe essere quello della legge di iniziativa popolare di modifica dell’articolo 81 che prevede il pareggio di bilancio.

E che tempi immagina?


Ragionevolmente brevi.

Da Il Fatto Quotidiano del 26/02/2015
pancho
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:“Un nuovo inizio, si fa politica anche senza partito”
(Salvatore Cannavò).
26/02/2015 di triskel182

L’intervista Stefano Rodotà.

Stefano Rodotà ha seguito con interesse la polemica nata attorno alle proposte di Maurizio Landini.

Il termine “coalizione sociale” è di suo conio e qualche settimana fa, proprio con Il Fatto, aveva spiegato il senso della proposta.

Dopo il clamore suscitato dall’intervista del segretario Fiom, torna sull’argomento.

Le sembra che quella lanciata da Landini sia una proposta politica? Assolutamente sì. Anche perché, questa “coalizione sociale”, che io stesso avevo proposto, è una formula che aiuta a fare chiarezza.

Non si possono ripercorrere le vie del passato, quelle fallimentari della lista Arcobaleno, della lista Ingroia o, su altri piani, della lista Tsipras.


Il chiarimento migliore mi pare che sia venuto da Sergio Cofferati nell’intervista di ieri al Fatto. Cosa l’ha convinta di quella intervista?

Tre elementi.

Primo: dobbiamo guardare fuori dall’Italia ma né Podemos né Syriza sono modelli che possiamo importare.


Secondo, il problema principale è individuare i temi e i princìpi dai quali partire per un lavoro comune.

Il terzo passaggio messo in evidenza da Cofferati è che solo fatti questi primi due passi si può individuare il tema della rappresentanza e poi anche quello del leader.

Fuori dai partiti, dunque?
Non ho in mente un movimentismo al quadrato. Ma la coalizione sociale significa in primo luogo riconoscere quel lavoro consolidato e forte di molti soggetti che esiste già da diverso tempo e che è stato già vincente.

Esempi?

Quando si fa riferimento a Luigi Ciotti si fa riferimento a un’esperienza, Libera, che anche con campagne come Miseria Ladra ha determinato un grande lavoro comune.

Quando si fa riferimento al lavoro di Gino Strada, si fa riferimento a laboratori che già operano anche in Italia.

Terzo caso possibile, i comitati per l’acqua e i beni comuni sono i più vincenti di tutti con il risultato del referendum.

E la Fiom?

In questo progetto la Fiom è un aggregatore che ha fatto una delle lotte più importanti per veder riconosciuti dei diritti. La sentenza della Corte costituzionale che l’ha riammessa nelle fabbriche del gruppo Fiat ha anticipato di sei mesi la sentenza che ha dichiarato illegittimo il “porcellum”.

Entrambe quelle sentenze dicevano che non si può negare la rappresentanza ai lavoratori o ai cittadini.


Ma a Landini si rimprovera di voler fare un partito, anche se ha sempre chiarito.
Si tratta di un altro equivoco. Quando Landini dice che fa politica ma che non fa un partito, dice qualcosa che la cultura debole di questo periodo ha perduto: la politica non si chiude tutta dentro i partiti.

Oggi c’è una società in cui i partiti sono diventati oligarchia e hanno espropriato i cittadini.


Conferma quel giudizio di “zavorra” che diede dei partiti alla sinistra del Pd?

Qui ci sono due equivoci che vanno evitati. Il primo è ragionare in termini di ‘spazio a sinistra del Pd’.

Il Pd prova a ribadire, spasmodicamente, che sta realizzando cose di sinistra ma si tratta di una excusatio non petita.

Sulla base di provvedimenti come il Jobs Act o la responsabilità civile dei giudici ne viene fuori una grande restaurazione di centro. Più che uno spazio ‘a sinistra’, oggi ci sono una serie di principi e diritti che non trovano copertura politica.

E l’altro equivoco?

Riguarda il mondo della politica organizzata: qui siamo di fronte o a un problema di sopravvivenza (Prc e Sel) o a un problema di appartenenza (minoranza Pd).

Noi invece abbiamo bisogno di un nuovo inizio. Non possiamo portarci dietro tutto quello che c’è stato nell’ambito della sinistra.


Lei è critico anche con la lista Tsipras?


È stata una buona occasione che non doveva essere perduta. Ma oggi abbiamo bisogno di una chiara discontinuità. Quello che lega le formazioni politiche esistenti non mi sembra adeguato alla situazione nuova.


Quali saranno i primi passi di questa coalizione?

È necessario che i diversi soggetti proponenti concordino un cammino che richiederà forme di contatto permanente, con la Costituzione come bussola ma calata nella lotta politica attuale.


E come porsi di fronte alle elezioni?


In questi anni diverse esperienze, penso a quella di Alba, sono state travolte dalle elezioni.

Solo quando sarà maturato qualcosa di importante si può accettare di non tirarsi indietro.

Quali sono le cose concrete da fare?
Un lavoro comune potrebbe essere quello della legge di iniziativa popolare di modifica dell’articolo 81 che prevede il pareggio di bilancio.

E che tempi immagina?


Ragionevolmente brevi.

Da Il Fatto Quotidiano del 26/02/2015
Concordo pienamente con Rodota'. Le esperienze altrui sono utili ma non si possono esportare. Podemos non ha esportato nulla da Siryza e tantomeno Syriza da Podemos.
Ognuno ha la propria relata' e cultura dalle quali poi nascono poi le differenze e i modi per arrivare allo stesso obiettivo.

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
iospero
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iospero »

Rodotà “Un nuovo inizio, si fa politica anche senza partito”

In parte non mi convince perché come già ripetuto più volte l'esperienza di Arcobaleno, della lista Ingroia o, su altri piani, della lista Tsipras, non è paragonabile con la situazione attuale ,abbiamo visto come è cambiato l'elettorato, non riesce più a trovare chi votare e allora si astiene, non è mai successo in passato che la massa dei lavoratori non trovasse più nessun riferimento nei partiti presenti, un PD che fa le riforme del centroDX e poi c'è anche il contagio della Grecia , della Spagna, di quanto sta avvenendo nel resto d'Europa.
Se esiste già questa coalizione sociale forte di molti soggetti che esiste già da diverso tempo e che è stato già vincente, cosa aSPETTIAMO A FARLA EMERGERE.
Volenti o nolenti le leggi le fa il Parlamento e il governo.
Deve essere chiaro che si vuole un soggetto diverso da quelli attuali e molto simile al M5S , in cui ci sia un rapporto base-vertici come sperimentato da Fabrizio Barca.
iospero
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iospero »

Scusa pancho
Concordo pienamente con Rodota'. Le esperienze altrui sono utili ma non si possono esportare. Podemos non ha esportato nulla da Siryza e tantomeno Syriza da Podemos.
Ognuno ha la propria relata' e cultura dalle quali poi nascono poi le differenze e i modi per arrivare allo stesso obiettivo.
non si può pensare di governare un paese a suon di referendum, i tempi della crisi esigono delle risposte più veloci.
pancho
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

iospero ha scritto:Scusa pancho
Concordo pienamente con Rodota'. Le esperienze altrui sono utili ma non si possono esportare. Podemos non ha esportato nulla da Siryza e tantomeno Syriza da Podemos.
Ognuno ha la propria relata' e cultura dalle quali poi nascono poi le differenze e i modi per arrivare allo stesso obiettivo.
non si può pensare di governare un paese a suon di referendum, i tempi della crisi esigono delle risposte più veloci.
Son d'accordo con te che non si può governare un paese con i referendum e questo io non lo ho mai detto.

I referendum sono solo un momento in cui verificare se il popolo è d'accordo su certe decisioni importanti o ritenute ingiuste.

Per quanto riguarda sul come arrivare a determinati obiettivi comuni l'unica possibilità è quella si saper coalizzare tutte quelle forze che si ritengono all'interno degli stessi obiettivi finali.

Ora queste forze son disperse in tanti movimenti che proseguono singolarmente e quindi spesso fanno venire vani i loro obiettivi.

Deve essere però chiaro a tutti, che questo non dovrà mai assomigliare ad un nuovo movimento come i penta stellati.

Questo movimento per sua natura rimarrà sempre un movimento che per questo suo difetto di inglobare tutto e tutti coloro che protestano, avrà sicuramente una fine abbastanza prossima e penso che fosse anche messa nel loro preventivo.

Non dobbiamo fare questo errore poiche ,come spiega Dorota', abbiamo già degli esempi materiali da porre all'elettorato e questi si chiamano Emergency, Libera e tutti quei movimenti che ora si battono per l'acqua e quant'altro.

Quindi, da questi esempi positivi dobbiamo ripartire e trovare poi dei punti di convergenza comuni.

Inoltre, tutte le esperienze della sinistra quali SeL, Ingroia e altri possono aiutarci in questa impresa. Non sono da escludere per niente, anzi dovranno essere anche lori i primi con cui partire.

Quindi, amico iospero, tutti ma non un agglomerato quale è M5S. E son sicuro che lo stesso Paolino sara' fra questi visto la sua storia.

Aggregare fra noi persone del movimento 5S credo sia un cosa molto essenziale visto che una parte di costoro sono dei bravi giovani, onesti e con molta volontà di cambiare la politica. Sono giovani da non perdere.

Se perdiamo con il piede giusto, questa volta, credo che si possa costruire qualcosa di nuovo. Quel qualcosa che finora non è riuscito ad alcuna esperienza di questi ultimi anni.

Certo, questa nuova esperienza dovrà stare attenta che sul nuovo carro non saltino i soliti furbi in cerca di mantenere la carega.

Questo sarà un punto su cui dovremmo stare molto attenti poiche dopo questa volta credo che non ci sarà data un'altra chance.

Iospero, probabilmente o mi sono espresso male io prima o mi hai frainteso.


Un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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