Il manifesto per una nuova politica
Re: Il manifesto per una nuova politica
Al di là delle facili battute, so bene che l'indebitamento è uno degli strumenti per dare fiato all'economia.
Ma va usato nei momenti di recessione, non come regola. Ed inoltre deve servire agli investimenti non alla spesa corrente.
Un richiamo a tali principi in costituzione, anche alla luce della nostra storia recente, mi sembra quindi "politicamente" opportuno.
Gli investimenti, oltre tutto, andrebbero gestiti da un'autorità politica europea. E' questo ciò che manca, non la libertà di continuare a spendere e spandere (leggi: rubare).
Ma va usato nei momenti di recessione, non come regola. Ed inoltre deve servire agli investimenti non alla spesa corrente.
Un richiamo a tali principi in costituzione, anche alla luce della nostra storia recente, mi sembra quindi "politicamente" opportuno.
Gli investimenti, oltre tutto, andrebbero gestiti da un'autorità politica europea. E' questo ciò che manca, non la libertà di continuare a spendere e spandere (leggi: rubare).
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Re: Il manifesto per una nuova politica
Della "riunione" di Firenze ne hanno dato notizia in vari tg ieri a Rainews, ci sono state altre tv che ne hanno parlato?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Il manifesto per una nuova politica
Questa sera a l'Infedele ci sarà Marco Revelli (uno dei primi firmatari del Manifesto) per cui c'è da aspettarsi che se ne parlerà.
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Re: Il manifesto per una nuova politica
Che c'azzecca questo .... mariok?mariok ha scritto:Negli ultimi 20 anni il debito pubblico è aumentato di 1200 miliardi di euro.
Io questo moltiplicatore del reddito non l'ho visto. Forse ero distratto.
Il problema che il debito pubblico non diminuisce perchè tra il sommerso, la corruzione, i capitali esportati all'estero, i redditi da criminalità nascosti, quelli che evadono e che godono del welfare, gli sperchi, ecc. ed ecco dove sono andati a finire i soldi (le tasse) del contribuente onesto.
Augh
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Il manifesto per una nuova politica
Ci azzecca.Joblack ha scritto:Che c'azzecca questo .... mariok?mariok ha scritto:Negli ultimi 20 anni il debito pubblico è aumentato di 1200 miliardi di euro.
Io questo moltiplicatore del reddito non l'ho visto. Forse ero distratto.
Il problema che il debito pubblico non diminuisce perchè tra il sommerso, la corruzione, i capitali esportati all'estero, i redditi da criminalità nascosti, quelli che evadono e che godono del welfare, gli sperchi, ecc. ed ecco dove sono andati a finire i soldi (le tasse) del contribuente onesto.
Augh
Scrivere in costituzione: "Non è consentito il ricorso all’indebitamento se non al verificarsi di eventi eccezionali o di una grave recessione economica che non possono essere affrontati con le ordinarie decisioni di bilancio. Il ricorso all’indebitamento, accompagnato dalla definizione di un percorso di rientro, è autorizzato con deliberazioni conformi delle due Camere, adottate a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti" non è un "golpe bianco" come da qualche parte è stato detto.
Si potrà anche non essere d'accordo, ma affermare che è "un attacco decisivo al welfare, al lavoro e ai beni comuni" è quanto meno un'esagerazione.
Qui, secondo me, il problema non è essere liberisti o non, di destra o di sinistra, ma molto più semplicemente essere persone serie, capaci di capire quel che si dice e si scrive.
Se questo è il "nuovo modo" di fare politica allora siamo definitivamente fatti.
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Re: Il manifesto per una nuova politica
Scusa Mariok se quanto hai scritto riportando la modifica agli articoli in costituzione la trovi "banale" e non una cessione di sovranità all'europa, un'europa attuale governata dal duopolio Franco-tedesco, e questo duo da le direttive agli altri stati che nell'attuale ordinamento sono sovrani, tanto che il commissario Junker ha dato le dimissioni a fine mandato in dissenso a questa impostazione, allora è meglio parlare di cose, che banali non sono.
A chi ti riferisci quando dici: essere persone serie, capaci di capire quel che si dice e si scrive?
Io non conosco il testo del professore Ugo Mattei (ordinario all'università di Torino) che non solo ha scritto la prima mozione sul fiscal compact in costituzione, ma sta lavorando all'accoglimento di un referendum confermativo.
A me non pare banale questa modifica alla costituzione, per giunta fatta di fretta.
Cmq. forse non ci capiamo o non ci siamo capiti. Aspetto tuoi chiarimenti.
Augh
A chi ti riferisci quando dici: essere persone serie, capaci di capire quel che si dice e si scrive?
Io non conosco il testo del professore Ugo Mattei (ordinario all'università di Torino) che non solo ha scritto la prima mozione sul fiscal compact in costituzione, ma sta lavorando all'accoglimento di un referendum confermativo.
A me non pare banale questa modifica alla costituzione, per giunta fatta di fretta.
Cmq. forse non ci capiamo o non ci siamo capiti. Aspetto tuoi chiarimenti.
Augh
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Re: Il manifesto per una nuova politica
Il testo della mozione è stato letto in conclusione della prima sessione di cui hai riportato il link nel tuo post. Se non l'hai fatto penso che sarebbe utile ascoltarlo come ho fatto io.
In esso si dice testualmente che questa modifica è un "attacco decisivo al welfare, al lavoro, ai beni comuni"
Nel testo della modifica si stabilisce "l'eccezionalità" del ricorso al debito" e la necessità che le camere deliberino entrambe a maggioranza assoluta. Non è né più ne meno di quello che accade in USA, dove il congresso deve autorizzare lo sconfinamento del tetto del debito.
Quello che viene invece riportato (anche stasera a l'Infedele) è un presunto divieto assoluto di ricorrere al debito, il ché è falso.
Dove sarebbe la violazione della "sovranità" nazionale? Oltre che ad essere in generale sospetto, ricorrere "all'orgoglio" della nostra indipendenza, in questo caso è fuori luogo.
Il fatto che tale provvedimento sia stato adottato a seguito di un accordo europeo, è solo un'aggravante per i nostri politici che non hanno saputo farlo fino ad oggi su loro spontanea iniziativa.
Messe da parte le questioni di principio, che non mi hanno mai convinto, scendendo sul pratico, vorrei sapere quale persona di buon senso può sostenere che sia possibile continuare sulla strada dell'aumento del debito.
A quanto dobbiamo arrivare, oltre gli attuali 2000 miliardi?
Non voglio trarre conclusioni affrettate, ma quello che ho ascoltato fino ad ora dalla riunione di Firenze, non mi sembrano cose molto serie e soprattutto nuove.
In un'assemblea di Rifondazione, non credo si sarebbero sentite cose molto diverse.
Forse la differenza è che ci sarebbero stati più partecipanti.
In esso si dice testualmente che questa modifica è un "attacco decisivo al welfare, al lavoro, ai beni comuni"
Nel testo della modifica si stabilisce "l'eccezionalità" del ricorso al debito" e la necessità che le camere deliberino entrambe a maggioranza assoluta. Non è né più ne meno di quello che accade in USA, dove il congresso deve autorizzare lo sconfinamento del tetto del debito.
Quello che viene invece riportato (anche stasera a l'Infedele) è un presunto divieto assoluto di ricorrere al debito, il ché è falso.
Dove sarebbe la violazione della "sovranità" nazionale? Oltre che ad essere in generale sospetto, ricorrere "all'orgoglio" della nostra indipendenza, in questo caso è fuori luogo.
Il fatto che tale provvedimento sia stato adottato a seguito di un accordo europeo, è solo un'aggravante per i nostri politici che non hanno saputo farlo fino ad oggi su loro spontanea iniziativa.
Messe da parte le questioni di principio, che non mi hanno mai convinto, scendendo sul pratico, vorrei sapere quale persona di buon senso può sostenere che sia possibile continuare sulla strada dell'aumento del debito.
A quanto dobbiamo arrivare, oltre gli attuali 2000 miliardi?
Non voglio trarre conclusioni affrettate, ma quello che ho ascoltato fino ad ora dalla riunione di Firenze, non mi sembrano cose molto serie e soprattutto nuove.
In un'assemblea di Rifondazione, non credo si sarebbero sentite cose molto diverse.
Forse la differenza è che ci sarebbero stati più partecipanti.
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Re: Il manifesto per una nuova politica
@mariok,
Ho risentito l'intervento di Ugo Mattei, il suo è stato un intervento accorato, per svegliare le sensibilità. "golpe bianco" si riferisce all'insediamento del governo Monti (governo non eletto dal popolo).
A parte le parole forti, neoliberismo eversivo e reazionario, poteri forti, sovranità popolare, quello che si attacca è il fatto che con il pareggio di bilancio di fatto con le tasse copri le spese correnti, per cui secondo Mattei gli investimenti potranno essere fatti dai privati singoli o imprese o gruppi finanziari nazionali o sovranazionali, io aggiungo che su questi investimenti avranno un loro ritorno, un profitto sulla cui entità lo stato non può intervenire. Facendo così pian piano chi comanda in italia e in europa non sarà la politica ma la finanza internazionale..
Certo sono estrapolazioni opinabili, cmq non puoi dire che l'inserimento di un nuovo articolo in costituzione è ininfluente e non se ne deve discutere.
Sono d'accordo con te che il linguaggio di Mattei è un pò forte e di chiaro stampo di sx radicale.
Cmq tutti gli altri interventi sono stati interessanti e pacati.
Io penso che si può migliorare il linguaggio, importante è ci siano voci multipli, e non ci sia segretario o portavoce.
E' ancora troppo presto per giudicare. E' un partito-non-partito all'inizio.
un saluto
Ho risentito l'intervento di Ugo Mattei, il suo è stato un intervento accorato, per svegliare le sensibilità. "golpe bianco" si riferisce all'insediamento del governo Monti (governo non eletto dal popolo).
A parte le parole forti, neoliberismo eversivo e reazionario, poteri forti, sovranità popolare, quello che si attacca è il fatto che con il pareggio di bilancio di fatto con le tasse copri le spese correnti, per cui secondo Mattei gli investimenti potranno essere fatti dai privati singoli o imprese o gruppi finanziari nazionali o sovranazionali, io aggiungo che su questi investimenti avranno un loro ritorno, un profitto sulla cui entità lo stato non può intervenire. Facendo così pian piano chi comanda in italia e in europa non sarà la politica ma la finanza internazionale..
Certo sono estrapolazioni opinabili, cmq non puoi dire che l'inserimento di un nuovo articolo in costituzione è ininfluente e non se ne deve discutere.
Sono d'accordo con te che il linguaggio di Mattei è un pò forte e di chiaro stampo di sx radicale.
Cmq tutti gli altri interventi sono stati interessanti e pacati.
Io penso che si può migliorare il linguaggio, importante è ci siano voci multipli, e non ci sia segretario o portavoce.
E' ancora troppo presto per giudicare. E' un partito-non-partito all'inizio.
un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Il manifesto per una nuova politica
IL PAREGGIO DI BILANCIO IN COSTITUZIONE
A CURA DI R.C.GATTI
Il Parlamento italiano introdurrà nella Costituzione il “pareggio di bilancio”: si tratterà dell’ultimo omaggio offerto alle “idee fallite” che stanno alla base dell’attuale crisi e che tuttora ispirano le politiche recessive e di austerity in tutta Europa. Perchè la stampa e le sinistre tacciono?
di Lanfranco Turci – da MicroMega on line
Nei prossimi giorni il Senato sarà chiamato ad approvare in seconda lettura le modifiche all’art. 81,97,117 e119 della Costituzione in materia di pareggio di bilancio.
Si tratterà dell’ultimo passaggio previsto dall’art. 138 C. dal momento che la Camera del Deputati ha già effettuato le due votazioni previste e il Senato ha già votato in prima lettura il 15 dicembre scorso.
In tutte e tre le occasioni il Parlamento si è espresso con un voto quasi unanime. Le modifiche, secondo cui «Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico» si ispirano alle dottrine dominanti in questa fase della politica europea guidata dalle destre conservatrici e neoliberiste.
Nel novembre del 2010 una analoga proposta costituzionale avanzata dai Repubblicani negli USA, per bloccare la politica di stimoli economici del presidente Obama, fu duramente contrastata da un alto numero di economisti, fra cui i Premi Nobel Kenneth Arrow, Peter Diamond, Eric Maskin e Robert Solow. Il capo del governo britannico, David Cameron, ha osservato recentemente che norme del genere equivalgono all’abolizione per legge del pensiero di Keynes.
Comunque si voglia interpretare Keynes, non c’è dubbio che si tratta dell’ultimo omaggio offerto alle “idee fallite” che stanno alla base dell’attuale crisi e che tuttora ispirano le politiche recessive e di austerity dettate dalla politica tedesca e dalla tecnocrazie europea.
Così come non c’è dubbio che le implicazioni delle nuove norme proposte siano molto rilevanti e compromettano gravemente per il futuro le libertà di scelta delle politiche economiche e di sviluppo del nostro paese, anche quando ci saremo auspicabilmente liberati del vincoli sottoscritti dai governi Berlusconi e Monti con il Fiscal Compact. E non vale la scusante che si tratterebbe di norme lasche, che si potranno facilmente aggirare una volta che sia cambiato il clima politico-economico italiano ed europeo. Non è vero. Ma, se anche così fosse, ci sarebbe da essere allarmati per il modo irresponsabile con cui si interviene sul testo costituzionale.
Quello che ancor più preoccupa è poi il silenzio corale che ha accompagnato questo processo di modifica costituzionale in corso ormai da sei mesi, mentre in altri paesi europei su questi temi e sul connesso Fiscal Compact si stanno sviluppando discussioni e confronti assai vasti e in Francia si gioca la stessa campagna elettorale per le presidenziali.
Questo fatto lascia allibiti. In un Paese come il nostro in cui su questione di chiacchiericcio politico si fanno spesso campagne di stampa ampiamente sopra le righe, su un tema di così rilevante portata, che tocca un cardine della Costituzione e la strumentazione della politica economica presente e futura, il silenzio è totale. Questo mi fa pensare che, da un lato, in buona parte dei parlamentari, soprattutto fra quelli del centro-sinistra, non ci sia affatto la consapevolezza di ciò che si sta approvando. Dall’altro lato che operi un silenzio interessato dei grandi mezzi di comunicazione, il cui orientamento politico-culturale è ampiamente a favore della politica neoliberista e del governo Monti. In sostanza, siamo a metà strada tra l’incultura e il calcolo politico.
Per queste ragioni un mese fa il Network per il socialismo europeo (associazione che raccoglie circoli e militanti della sinistra impegnati per il rinnovamento e la riorganizzazione della sinistra italiana nell’ambito del socialismo europeo) ha deciso di provare a rompere questo muro di silenzio che colpevolmente circonda le votazioni in corso nel Parlamento. Abbiamo perciò rivolto un appello ai Senatori della Repubblica affinché sia salvaguardato il diritto del popolo di intervenire sulle modifiche della Costituzione.
Si badi bene il nostro appello, pur illustrando le obiezioni di merito a quelle modifiche, non punta a rovesciare all’ultimo passaggio l’orientamento favorevole consolidatosi nelle prime tre votazioni di Camera e Senato. Abbiamo posto invece ai Senatori un problema di coscienza e di sensibilità democratica. Come è noto, ai sensi dell’articolo 138 della Costituzione, riapprovando il nuovo articolo 81 con la maggioranza di due terzi si escluderebbe la possibilità di promuovere un pronunciamento del popolo attraverso il referendum confermativo.
È ammissibile che ciò avvenga su un tema così importante? È ammissibile che ciò avvenga per opera di un Parlamento delegittimato dalla crisi politica e morale che sta squassando i partiti e le istituzioni? È ammissibile che i due terzi siano calcolati su assemblee parlamentari che, elette con una legge ipermaggioritaria, non rappresentano milioni di elettori che non hanno potuto far pesare il loro voto alle ultime elezioni politiche? Il Network per il socialismo europeo chiede dunque a tutti i senatori che avvertano la fondatezza delle nostre osservazioni di accordarsi in maniera bipartisan per evitare la maggioranza dei due terzi e lasciare aperta la possibilità di una futura verifica popolare.
( socialismo e sinistra )
A CURA DI R.C.GATTI
Il Parlamento italiano introdurrà nella Costituzione il “pareggio di bilancio”: si tratterà dell’ultimo omaggio offerto alle “idee fallite” che stanno alla base dell’attuale crisi e che tuttora ispirano le politiche recessive e di austerity in tutta Europa. Perchè la stampa e le sinistre tacciono?
di Lanfranco Turci – da MicroMega on line
Nei prossimi giorni il Senato sarà chiamato ad approvare in seconda lettura le modifiche all’art. 81,97,117 e119 della Costituzione in materia di pareggio di bilancio.
Si tratterà dell’ultimo passaggio previsto dall’art. 138 C. dal momento che la Camera del Deputati ha già effettuato le due votazioni previste e il Senato ha già votato in prima lettura il 15 dicembre scorso.
In tutte e tre le occasioni il Parlamento si è espresso con un voto quasi unanime. Le modifiche, secondo cui «Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico» si ispirano alle dottrine dominanti in questa fase della politica europea guidata dalle destre conservatrici e neoliberiste.
Nel novembre del 2010 una analoga proposta costituzionale avanzata dai Repubblicani negli USA, per bloccare la politica di stimoli economici del presidente Obama, fu duramente contrastata da un alto numero di economisti, fra cui i Premi Nobel Kenneth Arrow, Peter Diamond, Eric Maskin e Robert Solow. Il capo del governo britannico, David Cameron, ha osservato recentemente che norme del genere equivalgono all’abolizione per legge del pensiero di Keynes.
Comunque si voglia interpretare Keynes, non c’è dubbio che si tratta dell’ultimo omaggio offerto alle “idee fallite” che stanno alla base dell’attuale crisi e che tuttora ispirano le politiche recessive e di austerity dettate dalla politica tedesca e dalla tecnocrazie europea.
Così come non c’è dubbio che le implicazioni delle nuove norme proposte siano molto rilevanti e compromettano gravemente per il futuro le libertà di scelta delle politiche economiche e di sviluppo del nostro paese, anche quando ci saremo auspicabilmente liberati del vincoli sottoscritti dai governi Berlusconi e Monti con il Fiscal Compact. E non vale la scusante che si tratterebbe di norme lasche, che si potranno facilmente aggirare una volta che sia cambiato il clima politico-economico italiano ed europeo. Non è vero. Ma, se anche così fosse, ci sarebbe da essere allarmati per il modo irresponsabile con cui si interviene sul testo costituzionale.
Quello che ancor più preoccupa è poi il silenzio corale che ha accompagnato questo processo di modifica costituzionale in corso ormai da sei mesi, mentre in altri paesi europei su questi temi e sul connesso Fiscal Compact si stanno sviluppando discussioni e confronti assai vasti e in Francia si gioca la stessa campagna elettorale per le presidenziali.
Questo fatto lascia allibiti. In un Paese come il nostro in cui su questione di chiacchiericcio politico si fanno spesso campagne di stampa ampiamente sopra le righe, su un tema di così rilevante portata, che tocca un cardine della Costituzione e la strumentazione della politica economica presente e futura, il silenzio è totale. Questo mi fa pensare che, da un lato, in buona parte dei parlamentari, soprattutto fra quelli del centro-sinistra, non ci sia affatto la consapevolezza di ciò che si sta approvando. Dall’altro lato che operi un silenzio interessato dei grandi mezzi di comunicazione, il cui orientamento politico-culturale è ampiamente a favore della politica neoliberista e del governo Monti. In sostanza, siamo a metà strada tra l’incultura e il calcolo politico.
Per queste ragioni un mese fa il Network per il socialismo europeo (associazione che raccoglie circoli e militanti della sinistra impegnati per il rinnovamento e la riorganizzazione della sinistra italiana nell’ambito del socialismo europeo) ha deciso di provare a rompere questo muro di silenzio che colpevolmente circonda le votazioni in corso nel Parlamento. Abbiamo perciò rivolto un appello ai Senatori della Repubblica affinché sia salvaguardato il diritto del popolo di intervenire sulle modifiche della Costituzione.
Si badi bene il nostro appello, pur illustrando le obiezioni di merito a quelle modifiche, non punta a rovesciare all’ultimo passaggio l’orientamento favorevole consolidatosi nelle prime tre votazioni di Camera e Senato. Abbiamo posto invece ai Senatori un problema di coscienza e di sensibilità democratica. Come è noto, ai sensi dell’articolo 138 della Costituzione, riapprovando il nuovo articolo 81 con la maggioranza di due terzi si escluderebbe la possibilità di promuovere un pronunciamento del popolo attraverso il referendum confermativo.
È ammissibile che ciò avvenga su un tema così importante? È ammissibile che ciò avvenga per opera di un Parlamento delegittimato dalla crisi politica e morale che sta squassando i partiti e le istituzioni? È ammissibile che i due terzi siano calcolati su assemblee parlamentari che, elette con una legge ipermaggioritaria, non rappresentano milioni di elettori che non hanno potuto far pesare il loro voto alle ultime elezioni politiche? Il Network per il socialismo europeo chiede dunque a tutti i senatori che avvertano la fondatezza delle nostre osservazioni di accordarsi in maniera bipartisan per evitare la maggioranza dei due terzi e lasciare aperta la possibilità di una futura verifica popolare.
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Re: Il manifesto per una nuova politica
Spostato come giustamente richiedeva il tema sul
"Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?" http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 3789#p3789
Un salutone da Juan
"Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?" http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 3789#p3789
Un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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